Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Confermato Xi presidente: una Cina sempre più incentrata sul leader

Confermato Xi presidente: una Cina sempre più incentrata sul leaderRoma, 10 mar. (askanews) – E’ stata prevedibilmente unanime l’odierna riconferma di Xi Jinping come presidente della Repubblica popolare cinese da parte del Congresso nazionale del popolo, il “parlamento” di Pechino. Si tratta di uno storico terzo mandato, che sancisce un potere sempre più personale e piramidale nella struttura istituzionale cinese.
Xi, che nel Congresso del Partito comunista cinese di ottobre ha ottenuto anche il terzo mandato come segretario generale e accumula la carica di presidente della Commissione militare centrale (capo delle forze armate), è considerato il leader più potente che abbia avuto la Cina dai tempi del fondatore Mao Zedong.
Tutti i 2.952 membri del congresso che hanno partecipato alla riunione di oggi hanno votato a favore di Xi. In tutto, l’assemblea conta 2.977 eletti.
Il presidente di trova a gestire periodo critico per la Cina, che ha subito un forte rallentamento nella crescita economica sia a causa degli anni di pandemia Covid-19 sia per la guerra commerciale con gli Stati uniti e per le tensioni geopolitiche dovute alla rivalità con Washington e alla questione di Taiwan.
Come accaduto per il Politburo, il sancta sanctorum del Pcc, anche nella presidenza e nell’esecutivo Xi avrà intorno suoi uomini fidati, alcuni nominati oggi, altri nei rimanenti due giorni delle Due Sessioni, nome con cui è definita la concomitante riunione del Congresso nazionale del popolo e della Commissione politica consultiva del popolo cinese.
Il Congresso nazionale del popolo, al di là delle sue dimensioni elefantiache, è un organo che sostanzialmente sancisce i provvedimenti assunti dalla leadership, siano le nomine o siano le diverse riforme. Xi è stato anche riconfermato capo della Commissione militare centrale, cioè comandante supremo dell’Esercito di liberazione del popolo cinese.
Dopo la conferma a presidente, Xi ha prestato giuramento costituzionale, sia come presidente del paese che come capo delle sue forze armate. Si è trattata di una mossa simbolica per dare enfasi al testo della Costituzione emendata cinque anni fa, tra l’altro eliminando il limite di mandati presidenziali e aprendo la strada per una potenziale conferma a vita di Xi.
Il Congresso nazionale del popolo ha anche nominato vicepresidente l’ex vicepremier Han Zheng. Si tratta di un fedelissimo di Xi e, a confermare l’appiattimento dell’apparato sul leader, è un raro caso di personalità che accede a questo ruolo senza essere contestualmente un altissimo dirigente del Partito comunista cinese.
Zhao Leji, membro del Comitato permanente del Politburo e di fatto numero 3 di Pechino, è stato eletto all’unanimità presidente del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, mentre il membro del Politburo Li Hongzhong è stato eletto primo vicepresidente dell’assemblea deliberativa. Zhao, Han, Li, con altri 13 vicepresidenti dell’assemblea, hanno prestato giuramento costituzionale dopo Xi.
Le Due Sessioni, che si chiudono nel fine settimana, hanno sancito alcune riforme considerate significative dagli osservatori. Una è quella del Consiglio di Stato, cioè il governo, e contiene al suo interno una cruciale riforma del Ministero della Scienza e della Tecnologia, che dovrà fare da volano nella spinta cinese verso l’”autosufficienza”. Il ministero dovrà seguire pratiche più snelle nell’allocazione delle risorse, in modo da affrontare le sfide poste nello sviluppo di tecnologie chiave per raggiungere l’autosufficienza tecnologica. La Cina ha registrato problemi negli ultimi tre anni nella catena di forniture dei chip ad alta tecnologia, settore in questo momento dominato da Taiwan e in cui gli Stati uniti stanno rafforzando decisamente la loro presa.
Il ministero ristrutturato svolgerà un ruolo importante – ha scritto l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua – “nel mobilitare la nazione per compiere scoperte tecnologiche, ottimizzare l’innovazione sci-tech, facilitare l’applicazione dei progressi sci-tech e coordinare la scienza e la tecnologia con lo sviluppo economico e sociale”.
Una seconda riforma approvata dal Congresso nazionale del popolo prevede l’istituzione di una nuova amministrazione nazionale di regolamentazione finanziaria, sotto il controllo diretto del Consiglio di Stato, che dovrà tenere al guinzaglio il settore, con la significativa eccezione del mercato dei titoli mobiliari. Sarà istituito sulla base della China Banking and Insurance Regulatory Commission, che verrà sciolta, afferma il piano, e avocherà alcune delle funzioni oggi appannaggio della banca centrale e della commissione di regolamentazione del mercato dei titoli mobiliari.
Il settore finanziario cinese non gode di buona salute, alla luce della crisi del settore immobiliare che ha mandato segnali sinistri in termini di liquidità. L’esposizione di alcuni giganti – come, per esempio, China Evergrande – ha reso per Pechino sempre più importante accendere un faro su questo tema.
Nei prossimi due giorni dovrebbe esserci la nomina di Li Qiang – considerato nel Politburo il numero due del Partito – come nuovo premier e di Ding Xuexiang come vicepremier esecutivo. Si tratta di fedelissimi di Xi, in un ulteriore segnale di appiattimento verso il centro della spirale del potere cinese.

Nordcorea, esercitazioni per una “guerra effettiva” guidate da Kim

Nordcorea, esercitazioni per una “guerra effettiva” guidate da KimRoma, 10 mar. (askanews) – Il leader supremo nordcoreano Kim Jong Un si è recato personalmente in ispezione all’artiglieria mentre questa effettuava “esercitazione di fuoco d’assalto”, invitando le unità a simulare “una guerra effettiva in corso”. L’hanno riferito oggi i media di stato nordcoreani, mentre Corea del Sud e Stati uniti si preparano a svolgere questa settimana le loro esercitazioni militari congiunte.
Kim ha dato alle unità militari una “guida sul campo”, ha sostenuto l’agenzia di stampa ufficiale KCNA. Le esercitazioni hanno visto impegnate “le unità militari Hwasong d’artiglieria con un compito operativo importante sul fronte occidentale il 9 marzo” e il leader ha “osservato l’esercitazione di fuoco d’assalto”.
Il leader ha “sottolineato la necessità di stare sempre in allerta per ogni tipologia di preparativo di guerra messo in campo recentemente da parte del nemico e di addestrarsi per rispondere in maniera preponderante e contenerli in modo da fare da deterrente al pericolo di uno scontro militare nella Penisola coreana”.
L’artiglieria, ha continuato, dovrà “intensificare i vari scenari simulati per essere pronta alla guerra reale in differenti situazioni”.
Secondo le foto diffuse dai media nordcoreani, l’artiglieria potrebbe aver testato sei diverse armi tattiche contempraneamente.
Ore dopo lo Stato maggiore sudcoreano ha riferito che Pyongyang ha apparentemente lanciato sei missili, probabilmente a corto raggio.
Kim ha portato nella sua ispezione anche la giovane figlia Kim Ju Ae, che recentemente appare spesso al fianco del padre nelle occasioni ufficiali.
Seoul ha risposto oggi con una dura dichiarazione alle manovre di Pyongyang. “Esortiamo la Corea del Nord a fermare l’escalation delle tensioni, il suo sconsiderato sviluppo nucleare e missilistico e le provocazioni militari e a prendere la strada giusta verso una pace duratura nella penisola coreana, mentre si prende cura della sua economia e dei mezzi di sussistenza della gente”, ha detto Lee Hyo-jung, viceministro dell’Unificazione in una conferenza stampa.
La Corea del Sud e gli Stati uniti, dal canto loro, terranno le loro esercitazioni militari primaverili congiunte tra il 13 e il 23 marzo. L’esercitazione Freedom Shield (FS) registrerà l’edizione più lunga di sempre. Si tratta di una simulazione al computer delle attività di comando. In concomitanza si terrà la nuova esercitazione di addestramento sul campo su larga scala denominata “Warrior Shield”.
La sorella di Kim Jong Un, Kim Yo Jong, nei giorni scorsi ha condannato le manovre congiunte di Seoul e Washington, minacciando azioni “preponderanti” contro queste attività, e ha definito ogni tentativo americano d’intercettare suooi missili come una “dichiarazione di guerra”.

Aiea: una rete di laboratori veterinari per evitare nuova pandemia

Aiea: una rete di laboratori veterinari per evitare nuova pandemiaBaku, 10 mar. (askanews) – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) “è nota soprattutto per le minacce legate a diversi Paesi” come la Corea del Nord, l’Iran o l’Ucraina, ma l’Aiea si occupa del nucleare anche in altri settori, in particolare quello della salute, ha spiegato Najat Mokhtar, vice direttore generale dell’Aiea, nel suo intervento al Global Baku Forum, che entra nella seconda giornata di lavori.
Mokhtar ha voluto sottolineare due dei settori su cui investe l’Aiea: da una parte “l’accesso” alla medicina nucleare e dall’altra la prevenzione di nuove pandemie. “Lavoriamo a un programma con la Fao e gli stati membri per rafforzare i laboratori veterinari, un’area poco finanziata e negletta, non dimetichiamo che il Covid è arrivato dall’ambiente e dagli animali. Per questo creiamo la più grande rete di laboratori veterinari che possa sorvegliare cosa accade nel settore dei patogeni animali e evitare che ci sia il salto. Non abbiamo la soluzione magica ma stiamo facendo la nostra parte”.
Il vice direttore generale dell’Aiea ha descritto anche i progetti per la medicina nucleare: “In 30 Paesi africani non c’è accesso alla diagnosi per immagini e alle cure radiologiche. Non possiamo restare in silenzio, dobbiamo fare qualcosa: abbiamo lanciato un progetto pilota in sei Paesi africani, tra cui Malawi, Kenya e Senegal per portare l’accesso alla diagnostica per immagini e la diagnosi precoce, oltre ai trattamenti di medicina nucleare per il cancro”.

Negoziati d’associazione all’Ue, San Marino al rush finale

Negoziati d’associazione all’Ue, San Marino al rush finaleRoma, 9 mar. (askanews) – San Marino si prepara al rush finale per l’accordo di associazione all’Unione europea, che rappresenta per il Titano un’opportunità di accedere al mercato unico con una “perfetta equivalenza” con i paesi membri, pur mantenendo lo status di terzo rispetto al raggruppamento. L’ha spiegato oggi ad askanews il segretario di Stato agli Esteri Luca Beccari, che ha incontrato a Roma gli ambasciatori dei paesi Ue accreditati a San Marino.
“È un incontro che abbiamo organizzato con gli ambasciatori di tutti i paesi europei accreditati a San Marino, quindi un momento per affrontare il tema del negoziato che San Marino sta conducendo con l’Unione europea per un accordo di associazione e, più in generale, il piano dei rapporti tra San Marino e Unione Europea alla luce di quelle che sono più comunque le sfide di oggi che vanno al di là della partecipazione o meno al mercato unico”, ha spiegato Beccari.
L’Ue ha aperto percorsi negoziali per accordi d’associazione per tre piccoli paesi europei: San Marino, Monaco e Andorra. Il processo, a quanto ha spiegato lo scorso anno il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic, dovrebbe essere portato a termine entro l’anno. Per San Marino – ha spiegato Beccari – questa è “l’opportunità di essere integrato nel mercato unico in condizione di perfetta equivalenza rispetto a un paese membro pur mantenendo una condizione di stato terzo”. Per dirla in altre parole, ha continuato, è “un compromesso rispetto all’adesione che scompone e manda avanti in questo momento la parte pratica, quindi il meccanismo del Mercato unico, e lascia in sospeso quella politica relativa alla partecipazione piena all’Unione europea nei suoi organismi”.
Si tratta di un percorso che consente a uno stato di piccole dimensioni come San Marino di accedere a una procedura alternativa al percorso d’adesione che avrebbe comportato tempi lunghi e notevoli difficoltà.
In questo percorso, l’Italia ha avuto un ruolo d’impulso in una prima fase. “L’Italia ha avuto un ruolo fondamentale all’inizio di questo percorso perché è stato con un forte impulso italiano tra il 2014 è il 2015, è un particolare l’Italia era rapprensentata a Bruxelles da (Federica) Mogherini nel ruolo di responsabile del SEAE (Servizio europeo per l’azione esterna, ndr.), che ha di fatto creato le condizioni, insieme poi alla collaborazione anche di Spagna e Francia, per l’avvio di questo negoziato. Ma devo pure dire: l’apporto italiano è stato fondamentale”.
Da quel momento in poi – ha continuato Beccari – “l’Italia ha sempre accompagnato da un punto di vista di supporto percorso di San Marino, che però sul piano negoziale è stato autonomo rispetto all’Unione europea. Oggi forse il rush finale, laddove ci sono delle questioni politiche magari di più difficile soluzione, potrebbe richiedere ancora uno sforzo per la conclusione, che vedrà probabilmente fare entrare in campo l’elemento politico, cioè rendere possibile che a volte non è possibile sulla carta”.

Tunisia, presidente accentra poteri e scioglie consigli comunali

Tunisia, presidente accentra poteri e scioglie consigli comunaliRoma, 9 mar. (askanews) – Il presidente tunisino, che ha monopolizzato tutti i poteri dall’estate del 2021, ha deciso giovedì 9 marzo l’imminente scioglimento dei consigli comunali, formati nel 2018 e considerati un’importante conquista della giovane democrazia tunisina dopo la Rivoluzione del 2011, la cosidetta rivoluzione dei gelsomini.
Kaïs Saïed, in un video trasmesso in piena notte, ha annunciato l’imminente esame di una legge sullo “scioglimento di tutti i consigli comunali e la loro sostituzione con deleghe speciali”. I mandati dei 350 sindaci e consiglieri comunali, attualmente in carica, scadono a fine aprile, e le elezioni sono state teoricamente programmate in una fase successiva.
Questi consigli comunali sono usciti per la maggioranza dalle elezioni legislative del 2018 che erano state segnate dalla vittoria delle liste indipendenti, seguite dal partito di ispirazione islamista Ennahdha, la principale fonte di inquietudine per Kaïs Saïed, e dal partito liberale Nida Tounes. Molti consigli comunali erano poi precipitati in grandi conflitti interni, che negli ultimi cinque anni avevano portato a nuove votazioni.
Kaïs Saïed ha annunciato due progetti di legge riguardanti questi consigli: uno “riguardante la revisione della legge sull’elezione dei consigli comunali” e l’altro “riguardante la legge per l’elezione dei membri” della futura Assemblea delle regioni. Quest’ultimo dispositivo completerà il sistema bicamerale che vuole istituire, sulla base di una nuova Costituzione votata con referendum nell’estate del 2022. Il Parlamento, le cui prerogative sono molto limitate, sarà composto da due camere: l’Assemblea dei rappresentanti del popolo e l’Assemblea delle Regioni.
Kaïs Saïed si è concesso tutti i poteri il 25 luglio 2021, destituendo il suo primo ministro e congelando il Parlamento, poi sciolto, scuotendo così la democrazia emersa dalla prima rivolta della primavera araba. Organizzate a dicembre e gennaio, le elezioni legislative per designare i deputati sono state caratterizzate in entrambi i turni da un’astensione molto alta (quasi il 90% dei votanti) e definite dall’opposizione “illegittime”.
“Continueremo a marciare insieme verso la vittoria”, ha proclamato Kaïs Saïed nel suo video, prima di attaccare i suoi oppositori politici. “Oggi stanno manifestando liberamente e fingendo che ci sia tirannia mentre marciano sotto la protezione della polizia”. “Vogliono fare le vittime”, ha aggiunto.
Abrogata da Kaïs Saïed, la Costituzione del 2014 sanciva il principio del decentramento dello Stato, considerato una conquista molto importante dalla società civile e dai tanti partiti politici nati lì all’età di 12 anni dopo la caduta del dittatore Zine el-Abidine Ben Ali.

Francia, riforma pensioni, nuove manifestazioni sabato e mercoledì

Francia, riforma pensioni, nuove manifestazioni sabato e mercoledìRoma, 9 mar. (askanews) – Era fortemente atteso, ora è ufficiale. Le prossime due giornate di mobilitazione organizzate dall’intersindacale contro la riforma delle pensioni voluta dal governo francese si svolgeranno sabato 11 e mercoledì 15 marzo
Se la prima data era già stata annunciata questo martedì 7 marzo, la sera dell’evento precedente, il dubbio aleggiava invece sul giorno esatto della seconda. Gli oppositori volevano sferrare un colpo nel “giorno della commissione paritetica”, tappa importante dell’iter parlamentare. Tuttavia, questa data non è stata ancora fissata martedì scorso. I centrali avevano poi avvertito che “sarebbero tornati molto presto per dare dettagli”. Ora è fatto.
Parallelamente a queste giornate di azione, l’intersindacale ha contestato direttamente il Capo dello Stato. Nel corso di una conferenza stampa ha criticato il “silenzio del Presidente della Repubblica che costituisce un grave problema democratico, e che porta inevitabilmente a una situazione che potrebbe diventare esplosiva”. E hanno aggiunto: “Sei grandissime mobilitazioni non hanno ricevuto alcuna risposta, questo non può più durare (…) In responsabilità, l’Intersindacale gli invierà una lettera (Emmanuel Macron, ndr) chiedendo di essere ricevuto con urgenza affinché ‘ ritir ila sua riforma». Un punto a cui mercoledì il presidente del Consiglio ha replicato: “Se i sindacati vogliono sollevare alcuni punti specifici, la porta del ministro del Lavoro Olivier Dussopt resta sempre aperta”, ha dichiarato Elisabeth Borne, al Senato.
Se fino ad ora non era ancora chiara la data prevista per la mobilitazione della prossima settimana, era nota la volontà dei centrali di proseguire la lotta. Questi ultimi vogliono fare un nuovo sforzo mentre la riforma arriva nell’ultimo tratto parlamentare. Nella notte tra mercoledì e giovedì il Senato ha votato anche l’articolo cardine del progetto di riforma delle pensioni che riporta l’età pensionabile a 64 anni. “Stiamo entrando in due settimane cruciali”, ha dichiarato Yvan Ricordeau, segretario nazionale della CFDT

Hong Kong, sicurezza arresta ex leader sindacale

Hong Kong, sicurezza arresta ex leader sindacaleRoma, 9 mar. (askanews) – Agenti della sicurezza di Hong Kong hanno arrestato oggi una ex leader sindacale e moglie dell’ex parlamentare d’opposizione Lee Cheuk-yan, dopo che è andata in visita nella prigione dove il politico è detenuto. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.
Elizabeth Tang Yin-ngor è stata portata via dai poliziotti in un’auto al di fuori della Prigione Stanley. Secondo il SCMP, che cita una fonte informata, l’arresto è stato innescato dal sospetto che Tang fosse in contatto con forze straniere.
Tang era da poco tornata a Hong Kong dalla Gran Bretagna dove si trovava dal 2021. La fonte sostiene che la donna è direttrice di un centro di informazione e ricerca sospettato di aver ricevuto 100 milioni di dollari di Hong Kong (12,7 milioni di dollari Usa) in donazioni dagli Stati uniti, Germania e Norvegia dal 1994 per sostiene i movimenti sindacali in Asia.
La sindacalista era stata a capo della Confederazione dei sindacati. A settembre 2021 si è spostata in Gran Bretagna dopo lo scioglimento dell’organizzazione in quello che era apparso un tentativo di evitare l’arresto.
L’arresto si inquadra nell’applicazione della legge sulla sicurezza nazionale, imposta da Pechino nel 2020, che tra le altre cose criminalizza la collusione con le forze straniere, reato per il quale prevede pene fino all’ergastolo.

Giappone, retata contro i “leccatori di sushi”

Giappone, retata contro i “leccatori di sushi”Roma, 9 mar. (askanews) – La polizia giapponese ha arrestato tre persone nell’ambito dell’inchiesta che i media hanno soprannominato “terrorismo del sushi”. Tra i comportamenti che vengono loro addebitati, quello di aver toccato il sushi che passava sui rulli rotanti (kaitenzushi) con le dita appena leccate, aver bevuto direttamente dal contenitore della salsa di soia e altre azioni contrare all’igiene. Il tutto per poi postare su piattaforme online, tra le quali TikTok, dei video.
Gli arresti sono avvenuti a Nagoya – secondo quanto racconta oggi ll’agenzia di stampa France Presse – dopo che i video, divenuti virali, hanno costretto alcune catene di kaitenzushi a ripensare le loro attività.
Uno dei video diffusi online mostra uno degli arrestati che afferra un pezzo di sushi da un piatto mentre passa, si infila l’intero boccone in bocca e poi beve salsa di soia direttamente dal contenitore che poi rimette sul tavolo. Altri video simili, invece, mostrano clienti che toccano pezzi di sushi in movimento con un dito appena leccato e altri comportamenti del genere.
Gli arresti sono i primi in questa vicenda che sta provocando una certa impressione in Giappone e sta mettendo in grave difficoltà le catene di kaitenzushi.
Il reato che viene contestato è quello di “ostruzione agli affari”, che può portare fino a tre anni di prigione.
Alcune delle catene di kaitenzushi hanno dovuto prendere provvedimenti per evitare questo tipo di scherzi. Kura Sushi,che gestisce 500 ristoranti in tutto il paese e che aveva già videocamere installate per evitare che i clienti bluffassero sul numero di piattini raccolti, sulla base si fa il conto, ha deciso di installare nuovi sistemi di videosorveglianza in grado di rilevare comportamenti sospetti, come quello di rimettere il piattino sul rullo.
“Il kaitenzushi è qualcosa di cui siamo orgogliosi, è parte della cultura giapponese. Vogliamo essere sicuri che i clienti possano mangiare il nostro sushi prendendolo dal rullo in sicurezza”, ha detto in un comunicato la compagnia.
Sushiro, un’altra catena di kaitenzushi, è stata costretta lo scorso mese a limitare il numero di rulli urtilizzati per garantire un maggiore controllo.
Il primo kaitenzushi fu creato a Osaka nel 1958 da un certo Shiraishi Yoshiaki, proprietario di un affermato ristorante di sushi. Andato in visita all’interno della fabbrica di birra della Asahi, fu colpito dalle potenzialità del rullo che trasportava le bottiglie di birra nella catena di produzione automatizzata della fabbrica. Ma il successo dei kaitenzushi venne nei ruggenti anni ’80, quando gli indaffarati “sarariman” giapponesi trovavano comodo mangiare del buon sushi eliminando i tempi morti del servizio.

Xi Jinping: la Cina diventerà potenza militare di classe mondiale

Xi Jinping: la Cina diventerà potenza militare di classe mondialeRoma, 9 mar. (askanews) – La Cina dovrà incrementare le sue “capacità strategiche integrate” per essere una potenza militare di classe mondiale sotto la leadership del Partito comunista cinese. Questa l’indicazione arrivata dal presidente cinese Xi Jinping in un incontro con la delegazione dell’Esercito di liberazione del popolo cinese al XIV Congresso nazionale del popolo.
La nozione di “rafforzamento delle capacità strategiche integrate” è stata inserita nelle politiche del Partito comunista cinese nel XX Congresso del Pcc che si è tenuto a ottobre scorso. Implica l’allocazione di risorse e il loro utilizzo sotto il coordinamento di una leadership unificata del Partito comunista cinese, sulla base della considerazione che una robusta difesa è una delle condizioni per un paese prospero.
“La realizzazione di questa politica ha un profondo significato per la costruzione di un paese socialista moderno, spingendo in avanti il nostro sogno di ringiovanimento nazionale e accelerando la modernizzazione del nostro esercito come forza armata di classe mondiale”, ha detto Xi, secondo quanto riporta oggi il South China Morning Post, nell’incontro avvenuto ieri nell’ambito delle cosiddette Due Sessioni.
La chiave, ha detto ancora il presidente cinese, è “l’integrazione” che sarà decisiva per “vedere se potremo massimizzare le nostre capacità strategiche”.
Questa politica ha il suo fulcro nella leadership del Partito comunista cinese in modo da “migliorare l’uso integrato delle risorse strategiche e rafforzare la complessiva abilità nella gestione del rischio strategico, difendendo i nostri interessi strategici e ottenendo gli obiettivi strategici”.
Una particolare enfasi è stata posta dal presidente sul tema dell’innovazione tecnologica, che deve puntare all’autosufficienza cinese come “nuovo cuneo competitivo nello sviluppo nazionale e nella competizione internazionale”.
Inoltre il presidente ha sottolineato la necessità di costituire una riserva nazionale che sia pronta alla difesa del paese.
Xi Jinping accumula le cariche di segretario del Pcc, di presidente e di presidente della Commmissione militare centrale, in base alla quale è comandante in capo delle forze armate.
Il suo discorso ha confermato la determinazione di Pechino nel proseguire con la modernizzazione e il rafforzamento dell’esercito, da un lato, e l’enfasi sulla supremazia del Pcc, che appare essere un motivo unificante di queste Due Sessioni, formula con cui si indica la concomitante riunione del Congresso nazionale del popolo e della Commissione politica consultiva del popolo cinese.
Nell’ultimo rapporto del governo firmato dal premier uscente Li Keqiang è segnalato per il 2023 un aumento della spesa per la difesa del 7,2 per cento.

Presidente Lettonia: principale minaccia odierna è aggressione Kiev

Presidente Lettonia: principale minaccia odierna è aggressione KievBaku, 9 mar. (askanews) – “Le minacce esistenziali per stati e individui sono una realtà” ha detto il presidente della Lettonia Egils Levits nel corso del Global Baku Forum sottolineando che esistono “minacce interne ed esterne” e la principale minaccia “esterna, attualmente, è l’aggressione russa all’Ucraina”.
Un aggressione “che non è iniziata l’anno scorso ma nel 2014. E ancora prima nel 2008 in Georgia, quando la risposta della comunità internazionale è stata debole. Nel 2014 è stata un po’ più decisa e ora è stata forte, perché è la prima volta che la comunità internazionale sta rispondendo in modo adeguato: c’è accordo a livello internazionale sul fatto che la guerra di aggressione sia vietata”, ha detto il capo di stato.
Levits ha aggiunto che le altre minacce esterne sono “il cambiamento climatico che porterà alla scomparsa del territorio di almeno 10 stati nei prossimi anni, serve una risposta del diritto internazionale alla domanda su cosa succederà alla popolazione di questi stati”. Infine “lo stato di diritto è un’altra minaccia alla resilienza della società, dobbiamo rafforzare lo stato diritto in tutte le nostre democrazie per rafforzarne la resilienza”..