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Ucraina, un anno dopo: la campagna di UNHCR per donare al 45588

Ucraina, un anno dopo: la campagna di UNHCR per donare al 45588Roma, 20 feb. (askanews) – Un anno fa, la storia di milioni di persone stava per essere stravolta dal deflagrare della più grave crisi, nel cuore dell’Europa, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Dal 24 febbraio 2022, 8 milioni di bambini, donne, uomini sono stati costretti a lasciare l’Ucraina per cercare sicurezza oltreconfine mentre sono 5,3 milioni gli sfollati interni. Fuggono da un conflitto crudele, che sta causando livelli di distruzione sconcertanti: civili uccisi, tra cui bambini e anziani, infrastrutture energetiche danneggiate o rase al suolo e oltre 17 milioni di persone che hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria e protezione.
UNHCR è in Ucraina dal primo momento e oggi, per continuare a rispondere ai bisogni urgenti delle persone in fuga, lancia la campagna Ucraina. È passato un anno di guerra, non il dolore. Perché purtroppo l’emergenza umanitaria continua e anche il dolore di milioni di persone sradicate dalle loro case e dai loro affetti. In questo scenario drammatico anche il più piccolo aiuto è decisivo. Dal 19 febbraio al 12 marzo 2023 la campagna può essere sostenuta donando al numero solidale 45588.
OLTRE I NUMERI, L’IMMENSO DOLORE DI MILIONI DI BAMBINI, DONNE E UOMINI
Quella in corso in Ucraina è la crisi di rifugiati più grave e con la crescita più rapida dalla Seconda Guerra Mondiale. Fra le persone che hanno lasciato il Paese, oltre 1 milione e mezzo si trova in Polonia, oltre 480 mila nella Repubblica Ceca e oltre 100 mila in Bulgaria, Moldavia, Romania e Slovacchia.
I numeri da soli non riescono però a raccontare fino in fondo questo atroce conflitto: milioni di bambini, donne e uomini che prima della guerra avevano una vita normale, in poche ore, sono precipitati nella disperazione. In questo momento stanno affrontando un rigido inverno in case danneggiate o in edifici inadatti a proteggerli dal gelo, senza energia elettrica, riscaldamento e forniture idriche e senza mezzi di sussistenza. Purtroppo, da ottobre in poi, anche l’inverno è stato utilizzato come un’arma. Secondo i dati diffusi dalle autorità ucraine, almeno 12 milioni di persone nel Paese, in questo momento, non hanno accesso all’energia elettrica e al riscaldamento per via dei danni alle infrastrutture causati dai bombardamenti, mentre le temperature continuano a scendere.
“Attraverso la campagna Ucraina. È passato un anno di guerra, non il dolore vorremmo rimettere al centro del dibattito e dell’attenzione dell’opinione pubblica la sofferenza enorme delle persone che subiscono le conseguenze drammatiche di questo crudele conflitto – commenta Laura Iucci, Direttrice della Raccolta Fondi di UNHCR Italia. Crediamo sia fondamentale tornare a parlare degli aspetti umanitari e dei bisogni urgenti delle persone e non solo quindi delle componenti militari e politiche. L’emergenza purtroppo continua e colpisce famiglie innocenti, i bombardamenti seminano ancora terrore e l’inverno rigido rappresenta una ulteriore minaccia per la sopravvivenza dei più vulnerabili. Oggi, un anno dopo, a maggior ragione, servono il sostegno e la solidarietà di tutti. Doniamo al 45588, anche una piccolo contributo può essere decisivo”.r
UNHCR: UNA PRESENZA COSTANTE AL FIANCO DI RIFUGIATI E SFOLLATI UCRAINI
Operativa in Ucraina sin dal 1994, già prima dell’inizio delle ostilità l’Agenzia ONU per i Rifugiati aveva messo in atto una serie di misure di preparazione e pianificazione della risposta all’emergenza, come ad esempio lo stoccaggio e il preposizionamento di beni di prima necessità sia all’interno dei confini che nei Paesi circostanti. Questo ha consentito – nonostante le grandi difficoltà e la velocità con cui la crisi si è sviluppata – di garantire una risposta immediata. Ad oggi, oltre 4,3 milioni di persone sono state raggiunte da UNHCR e dai suoi partner con servizi di protezione, assistenza economica diretta, fornitura di beni di prima necessità e alloggi di emergenza. 626 convogli umanitari sono partiti per assistere oltre 500 mila persone nelle aree più colpite; oltre 1 milione e 200 mila persone hanno ricevuto servizi di protezione – dall’assistenza ai valichi di frontiera e nei centri di transito e di accoglienza al supporto psicosociale e all’assistenza legale; quasi 1 milione di persone ha ricevuto assistenza economica diretta, uno strumento molto efficace che consente alle famiglie vulnerabili di far fronte alle spese principali, tra i quali l’affitto, il riscaldamento e il cibo; oltre 1 milione e 700 mila persone hanno ricevuto beni essenziali per la sopravvivenza, tra i quali coperte, materassi, lampade; quasi 160 mila persone hanno ricevuto supporto per la riparazione delle abitazioni danneggiate dai bombardamenti e per l’isolamento termico degli alloggi di emergenza.
UCRAINA. È PASSATO UN ANNO DI GUERRA, NON IL DOLORE: SI PUO’ DONARE AL 45588
Dal 19 febbraio al 12 marzo con la campagna Ucraina. È passato un anno di guerra, non il dolore tutti possiamo offrire un aiuto concreto donando, con una telefonata da fisso o con un SMS, al numero solidale 45588. Un piccolo gesto che può fare una grande differenza nella vita di chi sta combattendo quotidianamente col freddo, con la mancanza di adeguati mezzi di sussistenza e con la paura: con i fondi raccolti infatti UNHCR potrà continuare a distribuire beni di prima necessità specifici per l’inverno – coperte, stufe, abiti invernali; a garantire assistenza economica diretta alle famiglie più vulnerabili che in questo modo potranno provvedere alle spese essenziali; a dare supporto alle famiglie le cui abitazioni sono state danneggiate dai combattimenti.
Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.
Molti volti noti dello spettacolo e dello sport supportano questa campagna. Tra gli altri, Lino Guanciale, Greta Scarano, Lorena Bianchetti, Francesco Pannofino, Cecilia Dazzi, Carolina Crescentini, Elena Sofia Ricci, Francesco Arca, Irene Ferri, Giovanni Scifoni, Paola Minaccioni e la giornalista Laura delli Colli. Tra gli sportivi: Beppe Bergomi, Demetrio Albertini, Alessandro Florenzi, Myriam Silla e la giornalista Giorgia Rossi. Inoltre la Lega Calcio Serie A dedicherà alla campagna di UNHCR la 24a giornata di campionato di Serie A Tim (25-28 Febbraio 2023).
La campagna ha il sostegno di Rai per la Sostenibilità ESG dal 20 al 26 Febbraio, di Sky per il Sociale dal 19 Febbraio al 5 marzo, di Tv 2000 dal 22 febbraio al 3 Marzo, La 7 dal 27 Febbraio al 12 marzo.

Cremlino minaccia premier Moldova: stia “molto, molto attento”

Cremlino minaccia premier Moldova: stia “molto, molto attento”Milano, 20 feb. (askanews) – I rappresentanti delle autorità moldave dovrebbero stare “molto, molto attenti” alle dichiarazioni sulla presenza delle forze di pace russe in Transnistria, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in risposta alle parole del nuovo primo ministro moldavo, l’europeista Dorin Recean, e sulla smilitarizzazione della regione. L’addetto stampa del presidente russo ha osservato che Mosca e Chisinau hanno rapporti “molto tesi”, la Moldova sta “scivolando in una tale isteria anti-russa” ed è improbabile che una tale “mancanza di costruttività” aiuti la repubblica.
Parole pesanti, pronunciate mentre la Moldova annuncia un’esercitazione militare a Balti, nel centro del Paese. Parole che sembrano presagire un deterioramento della situazione in una regione attigua all’Ucraina, che venerdì 24 febbraio arriva a un anno di conflitto dopo l’inizio dell’invasione russa. Con tutti gli annessi rischi.
Il capo del ministero degli Esteri della non riconosciuta Repubblica Moldava Pridnestroviana (Transnistria) ha definito “controproducente” la dichiarazione del primo ministro moldavo sulla necessità di ritirare le forze di pace russe: “siamo pronti per il dialogo con la Moldova a qualsiasi livello”, ha aggiunto Vitaly Ignatiev in onda sul canale televisivo russo Rossiya-24.
Recean aveva anche sottolineato che è in corso una “guerra ibrida” contro la Moldova e, sebbene il Paese abbia dichiarato la propria neutralità, deve prendersi cura di rafforzare la propria difesa per respingere “una potenziale aggressione”. Il tutto mentre Chisinau annuncia che i soldati della brigata di fanteria motorizzata “Moldova” partecipano da domani e sino al 23 febbraio, a un’esercitazione tattica che si svolgerà presso il campo di addestramento dell’unità a Balti, nella parte centrale del Paese. Il personale dei plotoni di fanteria sarà addestrato in una complessa esercitazione, giorno e notte. Va notato che l’addestramento viene svolto in conformità con il Piano di addestramento dell’Esercito nazionale per l’anno 2023, scrive il ministero della Difesa moldavo.
Le forze di pace russe sono in Transnistria dal 1992, quando finì la fase attiva del conflitto tra la repubblica non riconosciuta e la Moldavia. Il Paese ha ripetutamente affermato la necessità di ritirare questo contingente dal territorio. Mentre l’Onu non riconosce l’autodichiarata statualità della Transnistria, e il governo de facto, che rimane in una situazione di tensione con la Moldova, sostenuto economicamente, politicamente e militarmente dalla Russia.
La Moldavia sovietica prima della seconda guerra mondiale comprendeva quella che oggi è conosciuta come la regione secessionista della Repubblica di Moldova di Transnistria più un’ulteriore porzione dell’Ucraina di area approssimativamente uguale. Lo stesso decorso del processo di secessione per la Transdnistria dalla Moldova è stato attivato ancor prima dello scioglimento formale dell’Urss, negli ultimi giorni dell’Unione Sovietica, quando nella regione del Dnestr c’era allarme per il crescente nazionalismo moldavo e la possibile riunificazione della Moldova con la Romania. Una legge del 1989 che ha reso il moldavo lingua ufficiale si è aggiunta alla tensione e la Transnistria ha proclamato la sua secessione nel settembre 1990.
Le forze paramilitari del territorio separatista nel 1991 hanno preso le istituzioni pubbliche moldave nell’area. I combattimenti si sono intensificati, culminati in una battaglia sulla riva destra del Dnestr nel giugno 1992, con almeno 700 morti nel conflitto. Nel luglio 1992 è stato firmato un cessate il fuoco ed è stata istituita una zona di sicurezza smilitarizzata di 10 km dalle forze della 14a armata russa già di stanza sul posto. La ragione principale per cui la Russia è stata coinvolta nel conflitto tra il governo moldavo e le forze armate della regione separatista è quella classica nella maggior parte dei primi conflitti del periodo post-sovietico: la presenza di un esercito russo nella regione come eredità dell’Unione Sovietica.
Il gruppo operativo delle truppe russe nella regione della Transnistria è stato creato il primo luglio 1995 sulla base della direttiva del Ministro della Difesa della Federazione Russa a seguito della trasformazione e riforma della 14a armata. In un saggio dell’analista militare Leonid Nersisyan “Niente più ritirate: le basi militari russe” del 2015 si legge che le “truppe russe sono impegnate” nel mantenimento della pace e anche “nella protezione di enormi magazzini militari vicino al villaggio di Cobasna. Ci sono più di 2.500 vagoni di munizioni, più di 100 carri armati T-64, circa 150 AFV, ecc. Due distinti battaglioni di fucilieri motorizzati (per missioni di mantenimento della pace), un battaglione di sicurezza e manutenzione, un distaccamento di elicotteri e diverse unità di supporto rimangono nel gruppo operativo a Pridnestrovie (Transnistria in russo). Il numero del personale del gruppo, secondo varie stime, è di 1000-1500 persone. Nel 2012 sono state fatte dichiarazioni relative al fatto che il gruppo si sarebbe riarmato: si parlava persino di sostituire diversi elicotteri da combattimento Mi-24 disponibili con il nuovo Mi-28N”.
In uno studio antecedente all’annessione della Crimea, John Beyer (St. Anthony’s College, Università di Oxford) scrive: “La Russia vede il suo interesse storico e strategico nella conservazione la sua influenza, sia in Transnistria che nel resto della Moldova. Strategicamente, la Russia considera la presenza delle sue forze in Transnistria come un serio ostacolo all’espansione della NATO ad Est. Circa 1.500 uomini svolgono due diverse funzioni: custodire un deposito di armi e partecipazione alle forze di pace. Il sostegno finanziario russo alla Transnistria varia da 200 a 400 milioni all’anno”.

Giappone, Ambasciatore Benedetti incontra online comunità italiana

Giappone, Ambasciatore Benedetti incontra online comunità italianaRoma, 20 feb. (askanews) – L’ambasciatore d’Italia in Giappone Gianluigi Benedetti avrà martedì 28 febbraio un incontro online con la comunità italiana nel paese. Lo si apprende dal Comites Tokyo-Fuji.
“Siamo felici di invitare la comunità italiana in Giappone al primo incontro online ra l’Ambasciatore d’Italia in Giappone S.E. Gianluigi Benedetti e la comunità locale”, si legge in un annuncio del Comites.
L’incontro avrà luogo tra le 18.30 e le 19.30 locali. E’ possibile effettuare la registrazione attraverso un link fornito dal sito internet del Comites.

Kishida convoca G7 virtuale per anniversario invasione russa

Kishida convoca G7 virtuale per anniversario invasione russaRoma, 20 feb. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato oggi che inviterà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a un summit virtuale dei G7 che che si terrà venerdì, nel primo anniversario dell’invasione russa. Inoltre il capo del governo di Tokyo ha anche annunciato un nuovo pacchetto di aiuti a Kiev da 5,5 miliardi di dollari destinati alla ricostruzione delle infrastrutture del Paese.
L’incontro online convocato da Kishida vedrà presenti, oltre agli altri sei paesi del G7, anche l’Unione europea. In questo appuntamento i G7 dovrebbero ribadire il loro sostegno all’Ucraina.
Kishida, a quanto riferisce l’agenzia di stampa Kyodo, parlando a una riunione del suo Partito liberaldemocratico, ha spiegato che il summit virtuale serve, da un lato, a dare sostegno a Kiev in un momento in cui si teme che la Russia lanci un’offensiva su larga scala, ma anche ad aprire la strada per un successo del summit in presenza che si terrà a maggio a Hiroshima.
La città giapponese, distrutta nel 1945 dal bombardamento atomico Usa, è anche il collegio elettorale di Hiroshima, che si gioca molto in questa tre giorni che inizierà il 19 maggio.
Nell’incontro di oggi, Kishida ha spiegato che intende portare i suoi colleghi del G7 a visitare il Museo della Pace di Hiroshima, dove sono conservati diversi raccapriccianti e commoventi reperti del bombardamento atomico. Sarebbe la prima volta che i leader del G7, insieme, visitano questa struttura. L’allora presidente Usa Barack Obama si recò nel 2016 al Parco della Pace e al museo, in una visita senza precedenti, e tenne uno storico discorso.
Kishida, che punta a rafforzare la collocazione giapponese nel contesto internazionale giocando un ruolo maggiore nella crisi ucraina finora non ha messo in programma una visita a Kiev e – secondo quanto ha scritto l’agenzia di stampa Kyodo – membri dello staff hanno detto che ci sono difficoltà a organizzarla per motivi di sicurezza. Tuttavia la visita a sorpresa effettuata oggi dal presidente Usa Joe Biden potrebbe sbloccare anche questa possibilità.
L’Ucraina, dal canto suo, ha indicato che Zelensky sarebbe interessato ad andare al summit di Hiroshima, se dovesse essere chiamato. E l’invito al summit virtuale potrebbe suggerire che questa circostanza si potrebbe avverare.

Italia-Kuwait: due nuove intese per cooperazione archeologica

Italia-Kuwait: due nuove intese per cooperazione archeologicaRoma, 20 feb. (askanews) – La cooperazione in campo archeologico fra Italia e Kuwait è stata ulteriormente rinsaldata grazie alla firma di due importanti intese fra il Consiglio Nazionale per la Cultura, le Arti e la Letteratura del Kuwait, l’Università di Perugia e l’Università La Sapienza di Roma.
Grazie alla prima delle due intese, firmata dal Segretario Generale del Consiglio Nazionale Mohammad AlJassar e da Andrea Di Miceli in rappresentanza dell’Università di Perugia, è stata rinnovata per altri cinque anni l’attività di scavo sull’isola di Failaka iniziata nel 2010 con la presenza di archeologi e ricercatori italiani guidati dallo stesso Di Miceli e incentrata sulla costa nord dell’isola.
Con la seconda intesa, firmata dall’Università di Roma La Sapienza, è stato concordato l’avvio di una nuova collaborazione, pure quinquennale, sull’area di Khadima, dove si trovano interessanti evidenze dell’occupazione del Kuwait dalla prima età islamica.
Il centro di Kadhima rappresentava una tappa obbligata per mercanti e pellegrini che dal nord volevano raggiungere i luoghi sacri dell’Islam. Questo nuovo progetto è guidato, per la Sapienza, dal professor Carlo Giovanni Cereti del Dipartimento di Scienze dell’Antichità (primo al mondo per le lettere classiche e la storia dell’antichità secondo il QS University World Ranking).
A margine della firma delle due Intese, l’Ambasciatore in Kuwait, Carlo Baldocci, ha sottolineato come “studio e valorizzazione del patrimonio storico-culturale siano elementi qualificanti della collaborazione fra Italia e Kuwait. Le storie di successo della cooperazione bilaterale fra i due Paesi spaziano in questo filone di attività dall’archeologia alla progettazione urbana, come è stato ad esempio per il lavoro condotto da parte italiana anche sul Suq di Kuwait City, testimoniando una relazione che si è consolidata negli anni ed è destinata a continuare a crescere”.

Cina: Usa non diano lezioni, noi non diamo armi a Mosca

Cina: Usa non diano lezioni, noi non diamo armi a MoscaRoma, 20 feb. (askanews) – La Cina ha respinto ancora una volta le affermazioni del segretario di Stato Usa Antony Blinken, il quale ha accusato Pechino di star valutando forniture di armi letali alla Russia impegnata nell’invasione ucraina. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, nel suo quotidiano briefing ai giornalisti, ha anche detto che “gli Usa non sono qualificati a dare lezioni alla Cina”.
“Le la parte Usa, non quella cinese, ha fornire un solido flusso di armi al campo di battaglia”, ha accusato Wang. “La parte statunitense – ha continuato – non è titolata a dare lezioni alla Cina e noi non accetteremo mai che gli Usa dettino le relazioni sino-russe o esercitino pressioni su di noi”.
Wang Wenbin ha ribadito che, per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, la Cina “invita alla pace e a promuovere colloqui” per una soluzione pacifica. Pechino si è detta disponibile ad avere un “ruolo costruttivo” in un processo di “de-escalation e raffreddamento dlela situazione”.

A Mumbai un aperitivo dedicato alla Fashion Week di Milano

A Mumbai un aperitivo dedicato alla Fashion Week di MilanoRoma, 20 feb. (askanews) – Più di 250 partecipanti tra stilisti, produttori, giornalisti, influencer e appassionati di moda hanno preso parte al secondo “Aperitivo Italiano” a Mumbai organizzato dal Consolato Generale d’Italia con ospiti d’onore Manish Malhotra (tra i più importanti costumisti e stilisti nel mondo di Bollywood) e Carlo Capasa (Presidente della Milano Fashion week). Moda sostenibile, impatto sociale e collaborazione Italia-India in questo settore sono state le materie affrontate.
“L’Italia è il quarto esportatore mondiale di tessuti, il secondo esportatore mondiale di capi di abbigliamento e il 55% dei cosmetici mondiali sono prodotti in Italia. Questi numeri sono enormi! L’industria della moda italiana è sempre stata all’avanguardia per quanto riguarda l’eleganza, ma oggi sta anche contribuendo a un futuro più sostenibile. Il nostro Paese è infatti sempre più riconosciuto per il suo impegno verso un approccio più responsabile e sostenibile dal punto di vista ambientale.” così il Console Generale d’Italia, Alessandro De Masi, nel suo intervento introduttivo. “Abbiamo deciso di organizzare sei eventi, uno al mese, nei quali discutere e approfondire temi specifici, di volta in volta differenti, che sono di interesse comune tra Italia e India. Tali eventi prendono il nome di Aperitivo Italiano per promuovere questo tipico momento di svago e di cultura anche in India e soprattutto a Mumbai, città che si presta alla sua adozione “, ha proseguito il Console Generale.
“La transizione verso la sostenibilità rappresenta una chiave strategica per l’industria nazionale della moda. La sostenibilità dei processi produttivi, dei materiali e dell’organizzazione del lavoro vanno affrontate non come opzione ma come necessità. In questa visione le relazioni tra Italia e India possono diventare ancora più fertili e fruttuose, avvicinando i consumatori indiani a prodotti derivanti da catene di approvvigionamento sostenibili” così l’Ambasciatore d’Italia in India, Vincenzo De Luca nel suo intervento conclusivo della discussione.

Biden a Kiev in visita a sorpresa, incontra Zelensky

Biden a Kiev in visita a sorpresa, incontra ZelenskyMilano, 20 feb. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il collega ucraino Volodymyr Zelensky hanno tenuto un incontro nella cattedrale di San Michele a Kiev, secondo quanto riferito dai media ucraini e diffuso con immagini e video in quella che per il leader della Casa Bianca è una visita a sorpresa. “Biden con Zelensky a Kiev. Cattedrale di San Michele”, si legge come didascalia ad alcuni immagini.
Joe Biden è apparso anche in piazza Mikhailovskaya, dove il presidente americano ha camminato mentre risuonavano le sirene di allarme anti aereo. Poco prima filmati diffusi sui social mostravano un importante corteo di automobili in un centro della capitale ucraina completamente chiuso al traffico.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è arrivato a Kiev in una visita a sorpresa, prima dell’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina che cade il 24 febbraio.
Da Mosca un messaggio sembra voler precisare le condizioni di sicurezza che sarebbero state decise in anticipo: “Biden è volato a Kiev. Putin, attraverso canali segreti, su richiesta di Washington, ha dato garanzie di sicurezza per la visita di Biden a Kiev. Ma Zelensky ha dato l’ordine di attivare deliberatamente un falso allarme antiaereo”, ha scritto il politologo russo Sergei Markov sui social, considerato figura vicina a Putin.

Il Giappone piange Leiji Matsumoto, creatore di Capitan Harlock

Il Giappone piange Leiji Matsumoto, creatore di Capitan HarlockRoma, 20 feb. (askanews) – Il Giappone piange uno dei disegnatori e animatori più rilevanti: Leiji Matsumoto – famoso anche in Italia per “Capitan Harlock”, “La corazzata Yamato” e tanti altri manga e anime – è morto all’età di 85 anni. Lo ha riferito oggi la sua casa di produzione Studio Leijisha.
Il nome reale del “mangaka” nipponico era Akira Matsumoto. Il soprannome Leiji (Reiji nella trascrizione giapponese) voleva più o meno dire “Il cavaliere Zero”. Ha avuto un attacco di cuore in un ospedale di Tokyo il 13 febbraio. Da tempo combatteva con una serie di malanni.
Matsumoto, nato nella città sudoccidentale di Kurume, già da giovanissimo mostrò uno spiccato talento per il disegno. I suoi primi successi furono nel campo dei cosiddetti “shojo manga”, “manga per ragazzine”, cioè i fumetti pubblicati su riviste femminili, con i quali attira l’attenzione del grande pubblico. In seguito passò alle serie per ragazzi, specializzandosi in particolare nella fantascienza, il genere che l’ha reso famoso in tutto il mondo.
Tra i suoi manga più famosi, molti dei quali diventati anime di successo globale, vanno ricordati “Galaxy Express 999”, “Starzinger”, “Uchu senkan Yamato” (cioè La corazzata Yamato), “Danguard A”, “Queen Emeraldas”, “La Regina dei Mille Anni” e “Capitan Harlock”, personaggio al quale ha dedicato ben quattro distinte serie.
Tra i temi evocati da Matsumoto nelle sue creazioni, certamente quella della guerra da una posizione pacifista. Il padre di Matsumoto era stato un pilota provetto nella Guerra del Pacifico, impegnato sul fronte del Sudest asiatico. Questo padre, al ritorno dalla macelleria bellica, gli trasmetté il messaggio pacifista. “Mi fu detto da mio padre che ogni vita nata per vivere non deve morire anzitempo. Io penso che non si dovrebbe perdere il nostro tempo su questa Terra a combattere”, disse il mangaka in un’intervista.

Usa: presto ok F16 a Turchia; vogliamo Svezia e Finlandia in Nato

Usa: presto ok F16 a Turchia; vogliamo Svezia e Finlandia in Nato

Lo dice Blinken da Ankara. Adesione “non è questione bilaterale”

Milano, 20 feb. (askanews) – Il segretario di Stato americano Antony Blinken afferma che l’amministrazione Biden sostiene la Turchia affinché possa acquistare aerei da combattimento F16 e sta lavorando per ottenere il via libera dal Congresso. La dichiarazione è di Blinken in una conferenza stampa con il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ad Ankara.
Secondo Cavulsoglu, tuttavia, non è possibile per la Turchia acquistare aerei da guerra F-16 statunitensi con pre-condizioni e che ritiene che il problema possa essere superato se l’amministrazione statunitense mantiene una posizione decisa, riporta Reuters.
La Turchia spinge per acquistare nuovi caccia F-16 o almeno rinnovare l’attuale flotta del paese. La cessione è stata interpretata da alcuni analisti come possibile soluzione al no della Turchia per l’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia.
“Gli Stati Uniti hanno un forte sostegno per l’adesione nordica il più rapidamente possibile… L’espansione della NATO di Svezia e Finlandia non è una questione bilaterale”, ha detto Blinken in una conferenza stampa congiunta con Mevlut Cavusoglu ad Ankara.
Cavusoglu, insieme con Blinken, ha affermato che tutte le parti dell’alleanza devono convincere la Svezia, in particolare, a intraprendere ulteriori azioni per affrontare le preoccupazioni di Ankara e ottenere il suo sostegno all’ingresso di Helisnki e Stoccolma.