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Suviana, Bonaccini: lavorare insieme per la sicurezza sul lavoro

Suviana, Bonaccini: lavorare insieme per la sicurezza sul lavoroBargi di Camugnano, 10 apr. (askanews) – “Non mi piace sprecare parole per alimentare polemiche, di certo registro che anche sulle partecipate dello Stato”, basti pensare “alle Ferrovie” per l’incidente di qualche settimana fa e “adesso questa vicenda, forse qualche attenzione in più andrà messa”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente del Pd, Stefano Bonaccini, che invita a non fare della sicurezza sul lavoro una battaglia politica: “Dobbiamo lavorare insieme mettendo da parte le differenze politiche”.


“Vorrei che tutti quanti ci battessimo per una maggiore sicurezza sul lavoro non solo nei momenti della tragedia ma tutto l’anno – ha aggiunto Bonaccini arrivato a Bargi di Camugnano sull’Appennino Bolognese, alla centrale idroelettrica di Suviana dopo il grave incidente avvenuto ieri pomeriggio che è costato la vita a tre operai -. Domattina sarò al corteo promosso a Bologna da Cgil e Uil, e prima di venire qui sono stato adesso al presidio davanti alla sede bolognese dell’Enel”. “Sono quelle situazioni – ha concluso – in cui bisognerebbe davvero mettere da parte le differenze politiche e lavorare come un uomo solo a tutela delle persone. Questa è una battaglia che va fatta” senza colore politico.

David di Donatello, a Milena Vukotic il Premio alla Carriera 2024

David di Donatello, a Milena Vukotic il Premio alla Carriera 2024Roma, 10 apr. (askanews) – Milena Vukotic riceverà il Premio alla Carriera nel corso della 69esima edizione dei Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato venerdì 3 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa per la prima volta in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat), con la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. Sul red carpet ci sarà Fabrizio Biggio.


Grazie al suo talento unico, Milena Vukotic ha attraversato, con grazia e ironia, sessant’anni di storia del cinema, del teatro e della televisione in Italia. Attrice di grande eleganza, è stata protagonista di interpretazioni ricche di poesia e intelligenza che hanno affascinato molti grandi autori: da Federico Fellini (Giulietta degli spiriti) a Mario Monicelli (i primi due episodi della trilogia “Amici miei”), da Luis Buñuel (“Il fascino discreto della borghesia”, “Il fantasma della libertà”, “Quell’oscuro oggetto del desiderio”) a Ettore Scola (“L’arcidiavolo”, “La terrazza”), da Carlo Lizzani (“La casa del tappeto giallo”, “Cattiva”) a Dino Risi (“Il giovedì”, “I seduttori della domenica”), da Alberto Lattuada (“Venga a prendere il caffè… da noi”) a Carlo Verdone (“Bianco, rosso e Verdone”) fino a Ferzan Özpetek (“Saturno contro”, “Un giorno perfetto”). Accanto a Paolo Villaggio, nel ruolo iconico di Pina, è stata protagonista di sette dei dieci capitoli cinematografici dedicati al ragionier Ugo Fantozzi. Nel corso degli anni, Milena Vukotic ha ottenuto tre nomination al David come Miglior attrice non protagonista: nel 1983 per il film “Amici miei – Atto II” di Mario Monicelli, nel 1991 per “Fantozzi alla riscossa” di Neri Parenti, nel 2014 per “La sedia della felicità” di Carlo Mazzacurati. Accanto alla sua carriera cinematografica, che conta circa cento film, già a partire dalla metà degli anni Sessanta Milena Vukotic ha lavorato come interprete teatrale, diretta da registi come Giorgio Strehler e Franco Zeffirelli, e televisiva, dal celebre sceneggiato “Il giornalino di Gian Burrasca” di Lina Wertmüller fino alla serie di successo “Un medico in famiglia”. Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello Piera Detassis è Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Il Consiglio Direttivo è composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli.

Sonego agli ottavi a Montecarlo, battuto Auger-Aliassime

Sonego agli ottavi a Montecarlo, battuto Auger-AliassimeRoma, 10 apr. (askanews) – Da lucky loser a deserved winner. Lorenzo Sonego, ripescato a Montecarlo al posto di Carlos Alcaraz per scendere in campo nel secondo turno contro il canadese Felix Auger-Aliassime, ha ottenuto il pass per gli ottavi grazie a una vittoria arrivata in due set col punteggio di 64 75 e ora attende il vincitore del match tra il cinese Zhang e il francese n.14 del seeding Ugo Humbert. Sei match point. Tanti ne sono serviti per aggiudicarsi un match che avrebbe potuto concludersi alla quinta occasione utile per il piemontese, il cui urlo di gioia è stato invece soffocato da una chiamata arbitrale per un doppio fallo che si pensava potesse alterare l’inerzia di un match il cui esito invece è stato differito solo di pochi minuti.

Esplosione Suviana, Pichetto: possibile inchiesta su manutenzione. Enel: piena collaborazione per accertare fatti

Esplosione Suviana, Pichetto: possibile inchiesta su manutenzione. Enel: piena collaborazione per accertare fattiRoma, 10 apr. (askanews) – L’inchiesta “potrà essere anche su quello. Diciamo che era a fine manutenzione, a fine efficientamento. Si tratta di capire qual è il motivo di questa esplosione”. Questa la risposta del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ad Agorà Rai Tre, alla domanda se l’inchiesta sull’esplosione alla centrale idroelettrica del bacino di Suviana sarà sulla manutenzione.


In relazione al grave incidente avvenuto nella centrale a Bargi, Enel Green Power “esprime ancora profondo cordoglio e vicinanza a tutte le vittime e alle loro famiglie. L’azienda continuerà a dare ogni forma di collaborazione alle autorità preposte per accertare i fatti”. L’amministratore delegato di Enel GP, Salvatore Bernabei, si è recato immediatamente sul luogo per coordinare di persona le attività aziendali in raccordo con le autorità competenti. Nella centrale erano in corso lavori di efficientamento che Enel Green Power aveva contrattualizzato con tre aziende primarie, Siemens, ABB e Voith. Da quanto ricostruito, il collaudo del primo gruppo di generazione era già terminato nei giorni scorsi e, al momento in cui è avvenuto l’incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo.


Enel Green Power – conclude – “sarà vicina in ogni modo ai feriti e alle famiglie delle vittime. L’azienda ringrazia le Autorità competenti che stanno lavorando incessantemente alle operazioni di soccorso e a cui sta prestando il massimo supporto”.

Addio Paola Gassman, sui social il cordoglio del teatro italiano. Alessandro: addio sorella mia

Addio Paola Gassman, sui social il cordoglio del teatro italiano. Alessandro: addio sorella miaRoma, 10 apr. (askanews) – Il mondo del Teatro piange Paola Gassman scomparsa all’età di 78 anni. Figlia di Nora Ricci e Vittorio Gassman, che ha avuto quattro figli da quattro madri diverse (Oltre a Paola, ci sono Vittoria, Alessandro e Jacopo). Paola era Nata a Milano il 29 giugno 1945, è morta a Roma dopo una lunga malattia. Ad annunciare la scomparsa è stato il marito, l’attore Ugo Pagliai, con cui ha condiviso per ben 55 anni la passione per il teatro, insieme ai figli Simona e Tommaso. E proprio Alessandro, figlio di Juliette Mayniel, grande amore di Vittorio Gassman ha postato sui social il suo ricordo ed il suo omaggio: “Ciao sorella mia. Sei sempre stata la più saggia di tutti noi, la più rassicurante, la più equilibrata e simpatica. Ti vorrò per sempre bene – ha scritto – come tutti quelli che ti hanno conosciuta”. Nora Ricci fu la prima moglie del grande Vittorio, dalla quale ebbe la primogenita Paola: il matrimonio con la Ricci venne in seguito annullato dalla Sacra Rota. Poi ci fu Shelley Winters, seconda moglie, che gli diede la seconda figlia di nome Vittoria, medico geriatra sempre vissuta in America. Arrivò Juliette Mayniel, importante compagna mai sposata e con la quale mise al mondo Alessandro Gassmann, il più famoso dei figli. Diletta D’Andrea, terza moglie, con la quale rimase sposato fino alla morte gli diede l’ultimo figlio di nome Jacopo, regista. Paola Gassman aveva iniziato a calcare le scene fin da giovanissima. Dopo aver frequentato l’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma era entrata a far parte della compagnia Teatro Libero di Luca Ronconi e aveva girato l’Europa e gli Stati Uniti con lo spettacolo Orlando Furioso. Prese parte a spettacoli importanti come La tragedia del vendicatore per la regia di Ronconi e Cucina per la regia di Lina Wertmuller, prima di entrare nella compagnia Brignone-Pagliai, dove conobbe quello che sarebbe diventato l’amore della sua vita e un fidato partner anche sulle scene, l’attore e doppiatore Ugo Pagliai. E’ stata diretta sul palco da alcuni dei più talentosi registi degli ultimi 50 anni, dal padre Vittorio Gassman in Cesare o nessuno, Fa male il teatro e Bugie sincere, a Massimo Castri, passando per Marco Sciaccaluga, Piero Maccarinelli e Luigi Squarzina.


Nel 2007 aveva deciso di parlare di sé e della sua famiglia nell’autobiografia Una grande famiglia dietro le spalle. “La nostra – raccontava – era una famiglia piuttosto complessa anche con l’uso delle ‘enne’ nel cognome”. solo i fratelli Alessandro e Jacopo, infatti, ne hanno due. “Quando sono nata io, la primogenita, era giovanissimo e all’anagrafe sbagliò persino il mio giorno di nascita, disse all’impiegato che ero nata il 28 giugno, invece sono nata il 29 giugno, e infatti mi chiamo Paola proprio perché è la festa di San Pietro e Paolo”. Per ricordare l’attrice appena scomparsa, #RaiCultura proporrà il “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare riscritto dalla compagnia BabiloniaTeatri e da lei interpretato con Ugo Pagliai, oggi #10aprile alle 16.05 e domani alle 21.15 su Raicinque. Tante le reazioni social. Caterina Balivo che l’aveva intervistata sulla Rai di recente fa scrive “Cara Paola buon viaggio è stato bello chiacchierare insieme pochi mesi fa, mai avrei pensato di non rivederti più”. Lo scrittore Eugenio Cardi aggiunge: “Mi dispiace molto. Conoscevo #PaolaGassman, presentò in libreria e presso il #Burcardo i miei primi due romanzi, un vero onore per me. Una persona semplice, seppur portava un cognome importante. Una vera signora”. Anche l’Agis saluta l’attrice #PaolaGassman, protagonista della scena teatrale italiana: “Paola Gassman ha dedicato la sua vita al teatro: dai primi passi nella compagnia di Luca Ronconi, alla compagnia Gassman-Pagliai, fondata insieme al marito, l’attore Ugo Pagliai”.

Gli immigrati in agricoltura sono il 32% della manodopera. Ma c’è l’ombra del caporalato

Gli immigrati in agricoltura sono il 32% della manodopera. Ma c’è l’ombra del caporalatoRoma, 10 apr. (askanews) – Gli immigrati che lavorano regolarmente in Italia sono stimati dall’Istat in 2,4 milioni circa, più del 10% degli occupati. In agricoltura, però, il loro contributo è certamente più rilevante di questo valore medio: gli stranieri occupati nel settore sono quasi 362.000 alla fine del 2022 e coprono il 31,7% delle giornate di lavoro registrate. E’ quanto rileva il primo rapporto sui lavoratori immigrati nell’agricoltura (“Made in Immigritaly. Terre, colture, culture”), commissionato dalla Fai-Cisl, realizzato dal centro studi Confronti e presentato al Cnel.


I dati istituzionali sono distorti per l’impatto concomitante del lavoro non registrato e delle registrazioni fittizie finalizzate ad accedere ad alcuni benefici sociali, spiega la ricerca. Ma offrono un’indicazione orientativa per cogliere la portata del contributo dei lavoratori immigrati all’agroindustria italiana e dei problemi di tutela che devono fronteggiare. Le principali provenienze nazionali registrate nei dati istituzionali sono nell’ordine: Romania, Marocco, India, Albania e Senegal. Le nazionalità dei rifugiati non compaiono nelle prime posizioni e in generale l’Africa subsahariana è sottorappresentata. I lavoratori rumeni diminuiscono: da quasi 120.000 nel 2016 a 78.000 nel 2022; marocchini, indiani e albanesi crescono di qualche migliaio di unità: rispettivamente +7.009, +7.421 e +5.902. Sostanzialmente stabili i tunisini, passati da 12.671 a 14.071; mentre in termini relativi risulta più marcata la crescita dei senegalesi, che sono quasi raddoppiati, passando da 9.526 a 16.229 (+6.703), e molto sostenuta quella dei nigeriani, passati da 2.786 a 11.894 (+9.108). Aumentano anche i maliani, da 3.654 a 8.123, e i gambiani, da 1.493 a 7.107. Le fonti statistiche, dunque, certificano sì una crescita dell’occupazione degli immigrati subsahariani nel settore, non tale, tuttavia, da avvalorare la tesi di una sostituzione delle componenti da più tempo insediate.


Nella filiera agroalimentare, nel 2022, si registrano 1,4 milioni di occupati, 485,2 mila nell’industria alimentare e delle bevande, 895 mila nel comparto primario. La crescita della performance economica nel periodo 2015-2022 è stata accompagnata da un incremento dell’occupazione del +1,2%. Nonostante la contrazione progressiva dell’input di lavoro nel corso degli anni, l’agroalimentare italiano è ancora un settore strategico anche dal punto di vista occupazionale, con 1,6 milioni di occupati nel 2022, pari al 7% del numero complessivo in Italia. Secondo il censimento dell’agricoltura, a ottobre 2020 risultano attive in Italia 1.133.023 aziende agricole. Di queste, 1.059.204 sono aziende individuali o familiari; le altre hanno forme societarie diverse, dalla Spa alla cooperativa. La gran parte delle prime non ha alcun lavoratore a libro paga. Infatti, la tipologia più diffusa di manodopera non familiare è quella saltuaria (presente in 127.820 aziende agricole), che concorre per il 66,4% al totale. Si tratta di poco meno di 1,3 milioni di lavoratori che svolgono lavori stagionali o limitati a singole fasi produttive e pertanto forniscono un contributo esiguo in termini di giornate di lavoro standard pro capite, pari a 41 a livello nazionale.


Il rapporto descrive anche l’evoluzione dello sfruttamento di manodopera, al di là del caporalato tradizionale o travestito da sistema di trasporto dei lavoratori verso i campi. Emergono forme di appalto e subappalto illecito, orchestrate dai colletti bianchi mediante girandole di imprese fittizie, società di copertura intestate a prestanome o false cooperative. Lo sfruttamento si espande in diversi settori, ma l’agricoltura rimane quello più a rischio. Nel quinquennio 2017-2021, su un totale di 438 casi di procedimenti giudiziari e inchieste per sfruttamento lavorativo ben 212 (oltre il 48%) hanno riguardato il solo settore agricolo. Le regioni del Mezzogiorno sono le più colpite, ma lo sfruttamento è cresciuto anche al Centro- Nord. Nel 2017, su 14 procedimenti ben 12 riguardavano le regioni meridionali; nel 2018 erano 23 su 43; nel 2019 si è passati a 31 su 55, e nel 2021 a 28 su 49. Su questi dati incide la reattività dei contesti o, viceversa, la loro assuefazione allo sfruttamento, quindi la disponibilità a denunciare e a contrastare il fenomeno. I procedimenti giudiziari riflettono la componente venuta alla luce di questa piaga sociale, ma non la esauriscono. La loro distribuzione territoriale incrocia la diffusione effettiva del problema con l’azione repressiva. Si può comunque assumere un dato di massima: lo sfruttamento è più diffuso al Sud, ma lo si riscontra anche al Centro-Nord.

Fdi sposa ‘modello Metsola’ per Ue:noi da sempre europei e atlantisti

Fdi sposa ‘modello Metsola’ per Ue:noi da sempre europei e atlantistiMilano, 10 apr. (askanews) – Superare il modello Ursula, arrivare al modello Metsola con una maggioranza composta da liberali, popolari e conservatori, e realizzare così “l’intuizione” di Pinuccio Tatarella che “già nel 1998” evocava la possiblità di un’alleanza con il centro per governare l’Europa. Il punto di arrivo di un percorso “sempre coerente con i nostri valori”, perchè la destra italiana “è sempre stata europea e filo-atlantica”. È la tesi su cui è costruito il volume “La destra italiana in Europa”, presentato oggi aal Camera dal’autore Fabrizio Tatarella insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti. Volume che vede gli interventi anche dei vertici di FdI in Europa, Carlo Fidanza e Nicola Procaccini.


Sottolinea Tatarella: “La destra italiana è sempre stata europea e filoatlantista, un percorso di sganciamento da certe posizioni è iniziato anche prima di Alleanza Nazionale, con la rottura con Le Pen padre” e col congresso di Fiuggi in cui “sono stati chiusi i conti col passato”. E Pinuccio Tatarella “già nel ’98 diceva che per governare l’Europa c’è bisogno di un centro collegato a una destra modernizzartice. Quello che potrebbe realizzare Giorgia Meloni: un’alleanza strutturale tra conservatori e popolari, passando dal modello Ursula al modello Metsola. Con popolari conservatori e liberali. Un percorso di legittimazione internazionale che potrebbe trovare compimento con le imminenti elezioni europee”. Tesi rilanciata dal presidente dei deputati Foti, che rivendica “un percorso all’insegna della coerenza, delle battaglie per le quali ci siamo battuti. Qualcuno dice che la destra non può parlare di Europa. Sono i fatti che dimostrano che a Casablanca, a cambiare le idee, sono andati altri. Sulle scelte strategiche e geopolitiche, la destra è sempre stata dalla parte dell’Occidente; qualcuno s’è iscritto recentemente, e ogni allusione alla sinistra italiana è voluta”. E invee, lamenta ancora Foti, “c’è una manipolazione delle posizioni che assumiamo in Europa. Criticare la burocrazia non significa essere anti-europei; mettere al centro la persona e non il diametro dei piselli, significa voler vene all’Europa. Se l’Europa torna ad occuparsi dei grandi temi politici e sociali, torna ad essere protagonista”.


Inoltre “la destra ha sempre cercato in Europa dei collegamenti.Quello del’Europa nazione è stato non solo un mito ma una prospettiva politica. E anche la scelta dei Conservatori è un ritorno al passato recente”, dice ricordando “i rapporti coi gaullisti” e la stagione in cui a destra c’erano “Sarkozy e Aznar”. Poi il passaggio nel Ppe, col Popolo delle Libertà, la nascita di Fratelli d’Italia e l’ingresso in Ecr: “Buoni ultimi, ma con le prossime elezioni dovremmo essere il partito più numeroso nel gruppo”.

Premierato, dubbi Lega su dimissioni se non c’è fiducia su testo

Premierato, dubbi Lega su dimissioni se non c’è fiducia su testoRoma, 10 apr. (askanews) – Il senatore della Lega, Paolo Tosato, durante la dichiarazione di voto sull’articolo 4 del ddl sul premierato, ha sollevato dei dubbi di interpretazione sulla norma così come risulta dopo la decisione di eliminare l’aggettivo “volontarie” dalle ipotesi di dimissioni del presidente del Consiglio. L’esponente del Carroccio ha infatti invitato il governo, visto che ci sarà una riformulazione per l’aula, ha specificare soprattutto cosa può accadere in caso di mancata fiducia su un provvedimento. A suo giudizio, infatti, non è detto che il premier si debba dimettere.


“La situazione di mancato voto di fiducia – ha sottolineato – è diversa dalle dimissioni volontarie e non è esplicitata la procedura. I protagonisti sono due: il governo e il Parlamento. Noi abbiamo contemplato il caso della revoca della fiducia con mozione motivata, poi c’è il caso di dimissioni del governo date dalle più svariate circostanze, ma non ravvedo in queste due situazioni quella sulla crisi per mancanza di voto di fiducia su un atto. Non è detto che si debba dimettere, perché è eletto dal popolo. Rimane la dubbia l’interpretazione del testo. Può essere un semplice incidente di percorso o una vera crisi di maggioranza. Così come scritto mantiene una lacuna. Secondo me il testo va scritto in modo che la mancata fiducia su un atto non sia riconducibile alla mozione di sfiducia. Se invece si ritiene che sia automatica la dimissione, ho dei dubbi. E’ un premier eletto dal popolo, in caso di incidente va avanti, se non c’è mozione motivata”.

Blue Economy, Acampora: al centro strategia marittima le giuste risorse

Blue Economy, Acampora: al centro strategia marittima le giuste risorseRoma, 10 apr. (askanews) – “Oggi con la crisi del Mar Rosso stiamo vivendo una forte instabilità degli equilibri geopolitici già dominati da profonde tensioni sui diversi fronti di guerra. Tutto ciò non deve far rallentare il passo verso un’economia del mare sostenibile, inclusiva ed innovativa nel solco della doppia transizione digitale ed ecologica. Oggi il nostro Paese ha messo al centro dell’interesse nazionale le filiere strategiche e tra queste l’Economia del Mare, e di questo ringrazio il Governo, che ha sempre riconosciuto le straordinarie opportunità di sviluppo dei settori che la compongono. E per questo, consentitemi un ringraziamento particolare al Ministro Nello Musumeci, con il quale abbiamo condiviso un articolato e intenso confronto che ha portato alla definizione del primo Piano Triennale del mare. Siamo qui oggi per proseguire il percorso che senza sosta stiamo portando avanti insieme con il Blue Forum Italia Network, la rete italiana degli utenti del mare che accompagna la transizione energetica sostenibile attraverso il mare e che abbiamo fortemente voluto in risposta alla comunicazione della Commissione Europea 240 final del 2021. La continuità delle azioni che stiamo portando avanti con responsabilità istituzionale è l’impegno del Sistema Camerale, con Unioncamere, Assonautica Italiana e le Camere di Commercio”.


Lo ha dichiarato il Presidente di Asoonautica Italiana, Giovanni Acampora, aprendo il terzo Summit Nazionale Blue Forum sull’economia del mare, a Gaeta. “Lo scorso anno – ha proseguito Acampora – il Summit ha dato un contributo alla scrittura del Piano triennale del Mare e dal blue paper 2023 è emersa la necessità di costruire insieme un piano finanziario unico per l’Economia del Mare. Raccogliere la sfida dell’Europa di passare dalla Crescita Blu a un’Economia del Mare sostenibile impone di dare concretezza alla nuova strategia marittima del nostro Paese con un’agenda certa delle priorità di investimento. E quindi oggi siamo qui, alla terza edizione del Blue Forum, che abbiamo intitolato “Investiamo nell’economia del Mare”, per mettere al centro della strategia marittima del nostro Paese le risorse per lo sviluppo e il progresso del Sistema mare. In queste quattro giornate di incontri avvieremo un confronto per proporre insieme una programmazione italiana unica di investimenti strategici per il 2025-2027 sull’Economia del mare, in coerenza con le strategie del Piano Triennale. Serve una mobilitazione di risorse senza precedenti per mettere le imprese italiane in condizione di affrontare le necessarie transizioni in materia di energia, ambiente e digitalizzazione”.


E importanti “saranno gli investimenti sulle infrastrutture digitali, che sono abilitanti per una pubblica amministrazione moderna e che consentiranno di snellire le procedure e i tempi, come le imprese chiedono a gran voce, e che un Paese che vuole essere all’avanguardia non può più rimandare. Ecco perché lavoreremo anche per dare un ulteriore contributo alla definizione del “Collegato sul Mare e sulla Blue Economy” su cui sta lavorando il Governo. E come primo contributo ai lavori partendo proprio dalla semplificazione e digitalizzazione, tema che tocca trasversalmente tutti i settori dell’Economia del Mare, propongo di ragionare insieme su uno Sportello Unico Amministrativo Nazionale per l’Economia del Mare, che aiuti le imprese e che semplifichi i processi attraverso i nuovi sistemi digitali. Stiamo affrontando un cambiamento epocale, lo dobbiamo fare tutti insieme, e prioritario è mettere in sicurezza le filiere strategiche in una visione unitaria che renda la nostra Nazione leader in Europa e nel Mediterraneo. La partita in gioco è quella della competizione internazionale e dobbiamo mettere in campo strategie per rafforzare la competitività del nostro Paese nei confronti dei grandi player internazionali (USA e Cina). In quest’anno di presidenza del G7 sono certo che il Governo farà la sua parte e ci auguriamo che il mare sia al centro del confronto per dare la giusta visibilità al ruolo strategico che l’Italia può giocare come Hub energetico e commerciale dell’Europa nel Mediterraneo. E’ necessario il contributo di tutti gli utenti del mare che operano per e nell’Economia del Mare, in una relazione pubblico/privato che sta trovando la sua forza nell’approccio partecipato”. “Il Blue Forum – ha concluso Acampora – è un appuntamento che ha ottenuto importanti riconoscimenti, grazie ad una interlocuzione costante con le Istituzioni comunitarie e con il Governo del nostro Paese. Domani celebreremo insieme con il Ministro del Mare Nello Musumeci e con tanti altri esponenti del Governo la Giornata Nazionale del Mare. Il nostro Blue Forum, grazie al dialogo che abbiamo instaurato con i nostri rappresentanti in Europa e con l’European Blue forum, portando su più tavoli la nostra idea di economia blu, ha ottenuto l’alto patrocinio del parlamento europeo ed è stato inserito nel programma degli eventi dell’European Maritime Day In My Country”.

Proteste studenti, Piccolotti: inaccettabile è solo Bernini ancora ministra

Proteste studenti, Piccolotti: inaccettabile è solo Bernini ancora ministraRoma, 10 apr. (askanews) – “Inaccettabile. Ha detto proprio così la ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Secondo lei è inaccettabile che gli studenti si permettano di manifestare il loro libero pensiero, in forme del tutto non violente, nelle università italiane. L’unica cosa inaccettabile è che Bernini occupi un Ministero così importante solo per chiuderne le porte al confronto con gli studenti”. Lo afferma la parlamentare Avs Elisabetta Piccolotti.


“Già si parla di una stretta – prosegue la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – che la ministra starebbe preparando con il suo collega titolare del ministero dell’Interno. Cosa verrà vietato, il pensiero non conforme? La libertà di espressione? La libertà di associazione? Invece di preoccuparsi del diritto allo studio, della figuraccia europea dei posti letto negli studentati in cui ci siamo giocati qualche miliardo del PNRR, Bernini è ossessionata da chi esercita il suoi diritti in università”.