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Confindustria: sfida tra Garrone e Orsini, Gozzi al 13% valuta ricorso

Confindustria: sfida tra Garrone e Orsini, Gozzi al 13% valuta ricorsoRoma, 21 mar. (askanews) – Resta alta la tensione in Confindustria. La corsa per la presidenza continua ad essere oggetto di polemiche e discussioni. Nella riunione del consiglio generale, al gran completo come non si vedeva da tempo, i due candidati in pista, Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini, hanno presentato i propri programmi in vista del voto di designazione del 4 aprile. Seduto in platea ad ascoltarli, nell’auditorium di viale della Tecnica, il presidente di Federacciai Antonio Gozzi, candidato escluso dalla competizione. Gozzi sostiene di essere stato estromesso per una “scelta politica”, ribadisce di avere il 25% delle preferenze e non esclude un ricorso alla magistratura per far valere le sue ragioni.


Quello che emerge dalla relazione dei saggi è però un quadro con numeri diversi. Rivolgendosi ai membri del consiglio generale, Andrea Moltrasio, uno dei tre saggi della commissione di designazione, ha spiegato i motivi dell’esclusione di Gozzi: “i voti assembleari, riferiti al candidato, regolarmente esercitabili alla chiusura delle consultazioni erano pari al 13,36%. Inoltre nell’ipotesi, peraltro non percorribile, di accettare le richieste di acquisizione di delibere, non solo tardive ma anche formalmente non idonee, la percentuale in esame non si attestava oltre il 15,94%”. E ancora: “gli appoggi raccolti nelle audizioni da parte dei componenti del consiglio generale erano significativamente distaccati dai livelli riportati dai due candidati ammessi e, ancor più in dettaglio, inferiori alla metà degli appoggi riferiti al candidato con maggiore consenso”. In sostanza la percentuale di gradimento riscontrata per Gozzi, nel corso delle consultazioni con la base associativa, sarebbe lontana da quel 20% di consensi assembleari che, per statuto, comporta l’ammissione di diritto al voto. Garrone e Orsini, invece, possono contare su un gradimento superiore a quella soglia. Al di là dei numeri, poi, quello su cui hanno insistito i saggi è il “rispetto attento delle regole” e “l’adesione a comportamenti coerenti e conseguenti”. Chiaro il messaggio lanciato: “giuste o sbagliate che siano, le regole sono da rispettare; in altra sede si propongano i cambiamenti desiderati”.


Nei giorni scorsi Gozzi ha chiesto ai probiviri di Confindustria, con una lettera di sei pagine firmata anche in veste di presidente di Federacciai, la riammissione alla corsa “nell’interesse generale della Confederazione”. La richiesta non è stata però accolta. Al termine del consiglio generale di oggi Gozzi ha spiegato ai giornalisti: “vedremo quali sono le motivazioni, useremo le regole della giustizia interna di Confindustria per tutelare non tanto il mio diritto, quanto quello di tutti quelli che mi hanno espresso consenso in queste settimane, in questi mesi”. E su un possibile ricorso alla magistratura, ha detto: “Vedremo. Adesso non mi chiedete di più di quello che vi ho detto, quello che vi poteva dire però ho detto. Vediamo, vediamo”. Da registrare, infine, l’intervento del past president di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. “Ho sempre pensato che in Confindustria debbano candidarsi imprenditori per servire il mondo dell’industria con spirito di servizio, e non per servirsene”, ha sottolineato rammaricandosi di aver assistito “a comportamenti e iniziative fuori dalle regole statutarie, mai accadute prima in tutta la storia della confederazione. Ho visto tentativi di delegittimare i saggi che hanno invece fatto un ottimo lavoro”.

Formula1, Leclerc: “Passo avanti evidente”

Formula1, Leclerc: “Passo avanti evidente”Roma, 21 mar. (askanews) – Per Charles Leclerc il GP di Australia deve servire a confermare le prestazioni che l’hanno portato sul podio in Arabia con la Ferrari: “Il passo avanti rispetto all’anno scorso è evidente e il fatto di trovare riscontri in linea con le nostre attese ci permette di muoverci in una direzione chiara: negli ultimi sei o sette mesi siamo la squadra che è migliorata di più ed è importante – la parola del monegasco -. Siamo ancora all’inseguimento della Red Bull, ci manca un po’ di prestazione soprattutto in gara, ma la macchina è costante e prevedibile: il gap in gara è di 4 decimi al giro, ma la squadra lavora bene, ha le idee molto chiare su cosa dover lavorare e questo mi dà fiducia di poter mettere loro pressione in stagione, ma ora il divario è ancora troppo ampio per poter pensare realisticamente a una vittoria. Fred Vasseur però è molto chiaro sulle direzioni da prendere dando delle priorità, e questo approccio sta dando i suoi frutti”.

Ue,Conte (M5s): inquietante e allarmante scenario bozza summit Bruxelles

Ue,Conte (M5s): inquietante e allarmante scenario bozza summit BruxellesRoma, 21 mar. (askanews) – “Uno scenario inquietante e allarmante quello contenuto – secondo le indiscrezioni di stampa – nella bozza del documento che si sta discutendo nel corso del Consiglio Europeo. I nostri leader ci stanno preparando a questo anziché impegnarsi a creare le condizioni per un negoziato di pace. Ieri alla Camera ho detto a chiare lettere a Giorgia Meloni che gli italiani non vogliono piombare nella Terza Guerra Mondiale. Il popolo della pace deve farsi sentire. Facciamoci sentire in tutte le sedi”. Lo dichiara via social il presidente M5s Giuseppe Conte.

La foto di Meloni nascosta dentro la giacca finisce sul WSJ

La foto di Meloni nascosta dentro la giacca finisce sul WSJRoma, 21 mar. (askanews) – La foto di Giorgia Meloni che dagli scranni dalla Camera nasconde la testa dentro la sua giacca, sotto la frase “Don’t look at me with your disturbing eyes” è finita sul Wall Street Journal, una fotonotizia pubblicata in prima pagina che ritrae la reazione della premier alle parole del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. Bonelli stava parlando della situazione a Gaza, e interrompendosi ha detto rivolto alla presidente del Consiglio: “Non mi guardi con quello sguardo inquietante”. Meloni prima si è coperta il viso, poi ha allargato le braccia e infine ha nascosto la testa dentro la sua giacca grigio chiaro, come mostra la fotosequenza postata dalla stessa premier su Instagram che definisce come ironico il suo gesto.


“Noto lo scalpore di diversi esponenti dell’opposizione perché alle parole del leader dei Verdi Bonelli rivoltemi in Aula, ‘non mi guardi con sguardo inquietante’, ho risposto coprendomi ironicamente il volto per non destare ansietà al collega. Non so cosa intendesse con ‘sguardo inquietante’, ma mi scuso con il collega e con chiunque altro possa eventualmente sentirsi intimorito”, ha scritto oggi su Instagram la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, postando un collage di foto dell’episodio avvenuto ieri alla Camera. “Ringrazio la premier Meloni per il garbato messaggio inviato sui suoi social. Voglio dirle che non mi sono sentito offeso ma che ritengo doveroso segnalarle, da deputato di opposizione, che lei rappresenta il Governo italiano e, in Aula, sarebbe auspicabile una postura istituzionale da parte sua anche perché ieri stavo parlando della catastrofe umanitaria a Gaza. Io sono all’opposizione, lei al Governo e da parte mia non verrà mai meno il rispetto per il suo ruolo. Buon lavoro, presidente Meloni”, ha commentato il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.


Bonelli, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, ha anche commentato la fotonotizia apparsa sul quotidiano americano: “Non lo sapevo, me lo hanno detto. La Meloni dovrebbe avere postura più seria invece di fare le faccette quando ascolta, non pensavo potesse reagire così, non si sarebbe dovuta coprire con la giacca ma ascoltare quello che aveva da dire un deputato di opposizione”. Intervistato da Giorgio Lauro ed Enzo Iacchetti, Bonelli ha spiegato così perché ha detto quelle parole a Meloni:”Aveva uno sguardo, gli occhi inquietanti, quasi vitrei, e mi sembrava intenzionata a derubricare quanto stessi dicendo. Magari sarà stata una mia valutazione scorretta rispetto al tema che stavamo affrontando”. E’ rimasto sorpreso dalla sua reazione? “Sono rimasto stupito, non ho mai visto una cosa del genere, nemmeno quando andavo a scuola, quello è il Parlamento italiano. Io – ha concluso Bonelli a Un Giorno da Pecora – potrei anche aver detto una cosa fuori luogo, ma ti pare che ti copri la testa? La foto ha fatto il giro del mondo, ci fai una brutta figura e anche l’Italia rischia di venire considerata come una macchietta”.

Debutta ‘Giornaliste italiane’: “farsi valere non vale per tutti”

Debutta ‘Giornaliste italiane’: “farsi valere non vale per tutti”Roma, 21 mar. (askanews) – Un ringraziamento a Ilaria Alpi, di cui ieri ricorreva il trentesimo anniversario dell’uccisione, perché “ci ha lasciato un messaggio importante” e cioè che “non conta essere uomini o donne, l’importante è che i giornalisti siano capaci”. Ecco perché “abbiamo pensato di creare un’associazione” di giornaliste: “Per dare voce a tutte quelle colleghe che oggi, pur essendo brave, non hanno il successo che meriterebbero”. Così Ida Molaro, giornalista parlamentare Mediaset, ha dato il via, alla terrazza Civita di Piazza Venezia, alla presentazione dell’associazione “Giornaliste italiane”.


“Crediamo che il nostro slogan ‘libere di valere’ debba essere lo slogan di tutte le donne – ha spiegato Molaro -, non siamo più le ‘mogli di’, le ‘figlie di’… Abbiamo dimostrato di essere in grado di gestire la politica, abbiamo la presidente del Consiglio donna”, sono donne “il presidente della Commissione europea e del parlamento europeo. Non abbiamo ancora, però, delle giornaliste in grado di ricoprire, come meriterebbero, dei ruoli veramente importanti”. E poi “‘Giornaliste italiane’ è anche un modo per dare voce a tutte le donne che magari questa voce non ce l’hanno”. Molaro ha rifiutato l’etichetta di associazione di giornaliste ‘di destra’: “Trovo sia un fallimento quando di un giornalista si dice di destra o di sinistra… Non si va da un medico perché è di destra o di sinistra, ci si va perché è bravo. Io non credo di essere di destra né di sinistra, quello che voto nelle urne è ciò che mi dice la mia coscienza, ma non è nel mio lavoro, noi siamo aperte a tutti, ovviamente abbiamo invitato le amiche e se qualcuno pensa che essere amica” di qualcuna “che è più spostata” a destra “o fa la rappresentante di un ministro o di qualcun altro non è un nostro problema, noi scegliamo soltanto quelle brave”.


‘Giornaliste italiane’, ha sottolineato dal canto suo Paola Ferazzoli, giornalista Rai, “ha ben chiaro cosa vuole rappresentare: più diritti e meno pregiudizi, perché farsi valere non è facile e soprattutto non è uguale per tutti. Scommetto che non lo è stato per nessuna delle presenti qui. Come ha ricordato qualche giorno fa il presidente Mattarella – ha proseguito Ferazzoli -, le donne hanno bisogno di un supplemento di fatica per affermarsi ma quando otteniamo” determinati ruoli “siamo affidabili, capaci, caparbie e rispettose. Lo hanno ampiamente dimostrato la presidente del Consiglio e la segretaria del primo partito dell’opposizione, due modelli che ci hanno ispirate facendoci pensare che il nostro momento era arrivato”. E poi “non ci interessa essere chiamate ‘direttora’ – ha aggiunto – ma essere trattate da ‘direttore’: non è possibile che il raggiungimento di un ruolo apicale per noi diventi impossibile”.


A questo proposito, per l’occasione, è stata presentata una ricerca di SocialCom sul divario di genere nella professione giornalistica, da cui emerge che su 38 direzioni di testate giornalistiche prese in esame (tra giornali, periodici, Tg e radio) 32 sono ricoperte da uomini e solo 6 da donne. “Il fatto che ci sia un’associazione di donne è già un’ottima notizia perché è evidente che c’è uno squilibrio anche nel mondo dell’informazione, i dati sono eloquenti – ha commentato la ministra per la Famiglia e la Natalità Eugenia Roccella -. E’ importante che ci sia nel mondo del giornalismo una maggiore visibilità di opinioni, tendenze, correnti culturali diverse” perché “il pluralismo non può essere solo un’idea da sbandierare quando fa comodo ma dev’essere davvero un riconoscimento di diverse componenti culturali con la stessa legittimità”.


“Certamente questi numeri non fanno onore al genere maschile – ha sottolineato dal canto suo il ministro delle Politiche del mare e della Protezione civile Nello Musumeci -. Ancora una volta possiamo dire che in Italia la parità di genere sembra essere più predicata che praticata, e la responsabilità è di tutti, nessuno può sottrarsi al questa logica che va cambiata con un nuovo approccio culturale sperando nella nuova generazione. Sono convinto che questa iniziativa sia innanzitutto un atto di coraggio, non ‘contro’ ma ‘per’”. “Io – ha continuato Musumeci -, sono qui non solo come giornalista pubblicista da oltre 45 anni, ma come uomo di governo per dare atto a queste donne di un gesto di grande coraggio che va sostenuto e incoraggiato anche da chi, politicamente, si riconosce in aree diverse o ha ritenuto finora di avere una sorta di preclusione nei confronti questo elemento di novità”. Tra le altreesponenti dell’associazione la storica portavoce della premier Giorgia Meloni, Giovanna Ianniello, Federica Franci, Elisabetta Mancini, Maria Antonietta Spadorcia. Presenti, tra gli altri, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il direttore di Rai intrattenimento Angelo Mellone, il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri.

Esce oggi il nuovo singolo degli I Hate my Village

Esce oggi il nuovo singolo degli I Hate my VillageRoma, 21 mar. (askanews) – Esce oggi, giovedì 21 marzo, Water Tanks, il nuovo singolo degli I Hate My Village per Locomotiv Records. Una canzone che segna l’atteso ritorno della super band più amata della scena indipendente italiana, prima anticipazione del nuovo album in arrivo in primavera. Water Tanks surfa con brillante, selvatica e imprevedibile sfacciataggine creativa sulla scia tracciata dai precedenti lavori del gruppo, formato da quattro protagonisti assoluti della nostra musica “diversa”: Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena).


Dall’unione delle loro personalità artistiche e delle loro passioni – in primis quella per il mondo della musica africana che ha avvicinato Viterbini e Rondanini dando il la al progetto, nel 2018 – sgorga ancora una volta un brano dal sound inconfondibile e travolgente, dall’architettura musicale libertaria e contaminata, che respira i suoni dell’Africa e li sprigiona in vortici di note e parole, tra visioni d’oltremare e strani segnali remoti. Il riff e l’andamento ritmico di Water Tanks sgrammaticano l’highlife, genere musicale ghanese dal sapore jazzato da cui parte l’ispirazione del pezzo. Il brano ci è arrivato addosso, un po’ come piace fare al futuro. Racconta Adriano Viterbini. Durante una jam pseudoafrobeat squinternata e insolita, tra una data e l’altra del nostro primo tour, abbiamo registrato la composizione su nastro e nel tempo l’abbiamo conclusa in digitale. È una musica leggermente ottimista e allucinata, in degrado inarrestabile.


Venerdì 22 marzo esce anche il video di Water Tanks, ideato e girato da Donato Sansone, regista e animatore riconosciuto e apprezzato a livello nazionale e internazionale. Lavorato in un unico piano sequenza, senza narrazione né intenti concettuali, il video è un viaggio visivo psichedelico in cui la camera attraversa la band in un gioco di compenetrazioni, attraversamenti spaziali e forme surreali, in un loop macchinoso che ben rappresenta l’incontenibile disordine della band che, come un formicaio, non è la somma di più persone ma è essa stessa l’unico essere vivente, che non muore mai. Gli I Hate My Village si preparano anche a tornare in concerto sui palchi di tutta Italia. Le prime due occasioni per ascoltare dal vivo il nuovo album saranno il 22 e 23 maggio al Locomotiv, il live club della loro nuova etichetta, in occasione di Express Festival.

Conflitto interessi, primo ok Camera a delega a governo per riforma

Conflitto interessi, primo ok Camera a delega a governo per riformaRoma, 21 mar. (askanews) – Via libera della commissione Affari costituzionali della Camera alla delega al governo per riformare la materia del conflitto d’interessi. La maggioranza di centrodestra ha infatti approvato l’emendamento del relatore, Francesco Paolo Russo (Fi), alla proposta di legge di cui è primo firmatario il leader M5s Giuseppe Conte che di fatto la sostituisce.


“Il Governo – prevede la norma approvata – è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo di riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi per i titolari di cariche di governo statali, regionali e per i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione”. La modifica sostituisce l’articolo 1 della proposta di legge targata M5s prevedendo la delega al governo e sopprime gli articoli dal 2 al 18 del testo presentato dal M5s. La commissione ha votato il mandato al relatore. La parola passa ora all’aula di Montecitorio.

Ditonellapiaga esce col nuovo singolo Mary

Ditonellapiaga esce col nuovo singolo MaryMilano, 21 mar. (askanews) – Ditonellapiaga aggiunge un ulteriore tassello al mosaico sonoro del suo prossimo progetto discografico: Mary è il nuovo singolo fuori per BMG/Dischi Belli da domani, venerdì 22 marzo, in digitale e in radio dalla prossima settimana.


Mary apre ufficialmente le porte a Flash, il nuovo album di Ditonellapiaga in uscita venerdì 10 maggio per BMG/Dischi Belli e da oggi disponibile in preorder. A distanza di due anni dall’album d’esordio Camouflage, FLASH si presenta come una totalizzante immersione nell’anima camaleontica di Margherita che, sulla scia di melodie catchy e intime ballad, offre autentiche miscellanee di vita quotidiana. Il nuovo progetto discografico di Ditonellapiaga, che include i singoli già editi Fossi come te e È tutto vero, sarà disponibile in tre esclusivi formati: Vinile Deluxe Edition (Edizione limitata Colorata e Numerata – 180gr), Vinile Nero (180gr) e CD.


Un pulsante soundscape dance impreziosito da martellanti pills pop fa da sfondo all’avvincente avventura di Mary: in lei, sedicenne timidamente vanitosa con la passione per la cosmologia sin dalla tenera età, l’irrefrenabile curiosità di esplorare l’universo si fonde con il desiderio di abbandonarsi alla libido e fare per la prima volta l’amore. Brano dal sapore cantautorale disponibile in presave, Mary è punto d’incontro tra le vibes innovative e istrioniche di Ditonellapiaga e la penna visionaria de La Rappresentante di Lista: “Con Veronica e Dario abbiamo scritto Mary in un caldo giorno di fine aprile a Palermo. Ero entrata in studio con l’idea di scrivere un brano su una ragazza che desiderava andare nello spazio, ma durante la finalizzazione del ritornello, proprio nel momento in cui non riuscivamo a trovare le parole giuste, ci è venuto spontaneo giocare con il testo, inventando frasi e qualche assurdità: tra queste il fatto che Mary, più che di andare nello spazio, avesse voglia di fare l’amore. Rileggendo il testo ci siamo resi conto della bellissima metafora che si era venuta a creare in maniera assolutamente ingenua e involontaria. Da quel momento in poi abbiamo proseguito la scrittura con questa doppia narrazione e ci siamo divertiti moltissimo. Lavorare con Dario e Veronica è davvero travolgente: quel giorno in studio c’era un via vai di musicisti, amici, parenti, tutti coinvolti nel dare un piccolo contributo alla scrittura della pazza storia di “Mary” – racconta Margherita.


Per assaporare al meglio tutte le sfumature musicali di Margherita Carducci – in arte Ditonellapiaga, due imperdibili appuntamenti live: il 15 maggio a Roma @Largo Venue con uno show prodotto da Magellano Concerti (maggiori info sul sito di Magellano Concerti) e il 25 maggio sul palco del MI AMI Festival 2024 al Circolo Magnolia (biglietti disponibili su Dice).

Mafia, sequestro da 11 milioni di euro per Dell’Utri e la moglie

Mafia, sequestro da 11 milioni di euro per Dell’Utri e la moglieRoma, 21 mar. (askanews) – Nei confronti dell’ex senatore di Marcello Dell’Utri, la Guardia di finanza ha eseguito il sequestro preventivo “finalizzato alla confisca” di beni sino alla somma di 10.840.451,72 euro. Il provvedimento è stato deciso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze, Antonella Zatini, su richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia della procura del capoluogo toscano, nell’ambito di un procedimento penale per “l’individuazione dei mandanti esterni delle stragi” di mafia del 1993-1994, si spiega in una nota dell’autorità giudiziaria.


In base a quanto ricostruito dagli inquirenti Dell’Utri avrebbe omesso di comunicare entro i termini stabiliti dalla legge variazioni patrimoniali per un ammontare complessivo di 42 milioni e 670 mila euro. La somma sarebbe frutto dei prestiti e dalle elargizioni provenienti dai bonifici dell’ex leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, oltre che da altre compravendite. La mancanza è da registrarsi – sempre secondo l’impostazione accusatoria – dopo la sentenza di Cassazione, del 29ì014, che ha condannato in via definitiva l’ex senatore di Forza Italia per concorso esterno in associazione amfiosa. Rispetto ai 10 milioni e 840 mila euro; 2 milioni e 590 mila euro sono ascrivibili direttamente a Dell’Utri; 8 milioni e 250 mila euro alla moglie Miranda Ratti. Secondo i procuratori Luca Guido Tescaroli e Luca Turco, Dell’Utri violato la normativa antimafia prevista dalla legge Rognoni-La Torre, nella parte in cui la norma impone ai condannati in via definitiva per fatti di mafia di comunicare ogni aumento o diminuzione del patrimonio personale.

Diodato esce con “Ho acceso un fuoco” e celebra la dimensione live

Diodato esce con “Ho acceso un fuoco” e celebra la dimensione liveMilano, 21 mar. (askanews) – Esce il 19 aprile “Ho acceso un fuoco” (Carosello Records), il nuovo progetto discografico di Diodato che racchiude e celebra la dimensione live. L’album, prodotto da Tommaso Colliva, contiene alcuni pezzi già editi del suo repertorio tra cui “Ti muovi”, brano con cui il cantautore ha partecipato alla 74° Edizione del Festival di Sanremo. Il disco è disponibile in pre-order.


“Ho acceso un fuoco” è un disco unico nel suo genere perché rappresenta un corpo vivo capace di trasportare l’ascoltatore in un potentissimo flusso di vibrazioni emozionali. Registrato in presa diretta presso lo storico studio Officine Meccaniche di Milano, riesce a trasmettere tutto il calore del live e a cristallizzare in sé tutte le emozioni e l’energia raccolta in centinaia di concerti in giro per il mondo. Dieci musicisti che si conoscono da anni e che dialogano sulle note di quelle canzoni che più di altre hanno subito una trasformazione radicale grazie all’esperienza dei concerti.


Da sempre momento di libertà e condivisione in cui migliaia di anime vibrano all’unisono creando un’atmosfera magica, l’incontro dal vivo con il pubblico rappresenta per Diodato un atto di liberazione, di sperimentazione musicale e umana, un rito che permette di abbattere le barriere e di spostare i propri confini, uscendo dall’esperienza sempre più spiritualmente arricchiti e consapevoli. Questo album è una fotografia scattata in questo esatto momento a un cantautore sempre in viaggio e che utilizza la musica e l’incontro dal vivo per provare a definire e amplificare le sensazioni e le emozioni che rendono unica questa esperienza vitale. “Ho voluto fare un’esperienza inversa riportando in studio di registrazione ciò che ho raccolto con i miei compagni di viaggio in questi anni di concerti. È stata una sfida che ho lanciato anche a me stesso: provare a perdere il controllo, ad abbandonarmi il più possibile al flusso emotivo proprio come faccio nei live, ma questa volta all’interno di uno studio di registrazione. Ho accettato l’imprevedibile, l’imperfezione, suonando la chitarra mentre cantavo, con dieci musicisti e strumenti che suonavano insieme e vibravano nell’aria e nel corpo. Provare a cogliere un momento unico, irripetibile, il movimento di un corpo vivo fino a sentire il suono e il calore del suo cuore infuocato” – afferma Diodato.


“Ho acceso un fuoco” racchiude delle tappe musicali fondamentali della carriera di Diodato, partendo dalle origini con brani come “Ma che vuoi”, “Mi fai morire” e “Ubriaco” (2014 – “E forse sono pazzo”), passando per “Mi si scioglie la bocca” e “Cosa siamo diventati” (2017 – “Cosa siamo diventati”) fino ai pezzi più recenti come “Ci vorrebbe un miracolo” (2023 – “Così speciale”) e “Ti muovi”. Nell’album sono presenti anche le cover di “Amore che vieni, amore che vai”, brano di Fabrizio De Andrè che il cantautore ha interpretato con Jack Savoretti durante la serata dei duetti al Festival di Sanremo e una rivisitazione di “Cucurrucucú paloma”, canzone scritta dal cantautore messicano Tomás Méndez nel 1954. L’album è stato arrangiato dallo stesso Diodato e dalla band composta da: Rodrigo D’Erasmo (violino, percussioni e cori), Alessandro Commisso (batteria e percussioni), Roberto Dragonetti (basso), Simona Norato (tastiere, chitarra elettrica e cori), Andrea Bianchi di Castelbianco (chitarre e cori), Lorenzo di Blasi (pianoforte, tastiere e cori), Lorenzo Manfredini (trombone), Beppe Scardino (sax baritono e flauto), Stefano Piri Colosimo (tromba e flicorno) e con la partecipazione di Roy Paci che ha curato, insieme a Beppe Scardino, l’arrangiamento dei fiati in “Ubriaco”.


“Ho acceso un fuoco” (Carosello Records) è disponibile in formato CD standard, CD autografato – in esclusiva sullo store Sony Music – e vinile autografato. A gennaio 2024 Diodato ha vinto il Rockol award per il miglior album con “Così speciale” e il Ciak d’Oro per la categoria “Miglior canzone originale” con il brano “La mia terra”, parte della colonna sonora del film Palazzina Laf, diretto da Michele Riondino con cui condivide la direzione artistica dell’Uno Maggio Taranto Libero e Pensante. Questo autunno Diodato sarà in tour nei teatri: prodotto e organizzato da Magellano Concerti, partirà il 28 settembre da Grosseto (Teatro Moderno – Data zero), per poi proseguire il 1 ottobre a Bari (SOLD OUT – Teatro Petruzzelli), il 2 ottobre a Lecce (Teatro Politeama), il 5 ottobre a Mestre (SOLD OUT – VE, Teatro Toniolo), il 6 ottobre a Milano (Teatro Arcimboldi), il 9 ottobre a Roma (Auditorium Parco Della Musica), l’11 ottobre a Napoli (Teatro Augusteo), il 18 ottobre a Civitanova Marche (Teatro Rossini), il 19 ottobre a Pescara (Teatro Massimo), il 20 ottobre ad Assisi (Teatro Lyrick), il 23 ottobre a Palermo (Teatro Golden), il 24 ottobre a Catania (Teatro Metropolitan), il 26 ottobre a Rende (CS, Teatro Garden), il 29 ottobre a Firenze (Teatro Verdi), il 30 ottobre a Bologna (Europaditorium), il 31 ottobre a Schio (VI, Teatro Astra), il 14 novembre a Torino (Teatro Colosseo), il 16 novembre a Mantova (Teatro Sociale) e il 17 novembre a Trento (Auditorium Santa Chiara). Gli ultimi appuntamenti si terranno il 25 novembre a Genova (Teatro Politeama Genovese) e il 27 novembre a Parma (Teatro Regio). I biglietti sono disponibili su Ticketone e sui circuiti di vendita abituali: https://www.ticketone.it/artist/diodato/;https://www.magellanoconcerti.it/tour/119/diodato-nei-teatri. Per info: www.magellanoconcerti.it