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Lagarde: sforzi su resilienza banche eurozona sono stati ripagati

Lagarde: sforzi su resilienza banche eurozona sono stati ripagatiRoma, 21 mar. (askanews) – “Il duro lavoro portato avanti negli anni scorsi per rendere le banche dell’area euro più resilienti ha dato i suoi frutti. Le banche hanno mantenuto posizioni patrimoniali solide, con un coefficiente aggregato Cet1 al 15,6%, vicino ai suoi massimi storici. Questo ha aiutato a proteggere il settore degli shock esterni e ha consentito alle banche di trasmettere efficientemente all’economia la stretta di politica monetaria della Bce. Ma permangono diverse sfide”. Lo afferma la presidente della Bce, Christine Lagarde nell’introduzione al rapporto annuale del ramo di Vigilanza bancaria dell’istituzione, che viene presentato questa mattina al Parlamento europeo.


I costi che le banche devono sopportare in termini di aumenti dei tassi dei depositi della clientela stanno salendo, così come stanno aumentando i crediti deteriorati. “Le autorità di vigilanza continueranno a monitorare questi rischi, in particolare terranno d’occhio le esposizioni ai settori vulnerabili, come l’immobiliare e interverranno sui rischi nella governance e nei sistemi di controllo interni delle banche”, prosegue.


“Resilienza e adattabilità saranno cruciali per confrontarsi con le sfide strutturali poste da digitalizzazione cambiamento climatico – dice ancora la presidente Bce -. E mentre l’uso dell’intelligenza artificiale diventa più diffuso, le autorità continueranno a seguire le strategie di digitalizzazione delle banche e la loro resilienza essa attacchi”.

Fed conferma i tassi assieme all’attesa di -75 pb per fine 2024

Fed conferma i tassi assieme all’attesa di -75 pb per fine 2024Roma, 20 mar. (askanews) – Tassi di interesse ancora fermi al 5,25%-5,50% negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha ritoccato al rialzo le previsioni di crescita economica e, marginalmente, anche quelle di inflazione sul prossimo anno, ora attesa al 2,2% (appena sopra il livello obiettivo del 2%). L’aggiornamento previsionale conteneva anche l’ultimo grafico sulle aspettative che i componenti dello stesso direttorio (il Fomc) hanno sul futuro dei tassi: l’attesa prevalente resta quella di 75 punti base complessivi in meno nel corso corso di quest’anno.


Nella conferenza stampa esplicativa, il presidente Jerome Powell ha dovuto far ricorso a un certo equilibrismo per districarsi tra le domande che volevano portarlo a dare indicazioni più esplicite sulla tempistica del primo taglio dei tassi. “Sarà probabilmente appropriato a un certo punto quest’anno – ha detto -. Siamo in una situazione in cui se allentiamo troppo o troppo presto possiamo vedere l’inflazione tornare. Mentre se lo facciamo troppo tardi rischiamo di fare danni inutili al mercato lavoro. Dobbiamo contenere i rischi su entrambi i lati”.


Wall Street ha reagito agli sviluppi con rialzi, mentre il dollaro ha mostrato un netto calo con l’euro repentinamente risalito sopra quota 1,09 sul biglietto verde. In generale il direttorio “vuole vedere più dati che ci diano più fiducia sul fatto che l’inflazione sta calando in maniera sostenibile e non lo vediamo nei dati finora. Ma se ad esempio ci fossero indebolimenti significativi nel mercato del lavoro potrebbe essere un segno per iniziare” i tagli dei tassi.


I dati dell’inflazione di fondo di gennaio “sono stati molto alti, potrebbero esserci effetti stagionali. I dati di febbraio sono stati alti e sopra le attese, ma non terribilmente alti. Ci hanno dato ragione sul nostro approccio prudente – ha rivendicato Powell -. Comunque non hanno cambiato il quadro complessivo dell’inflazione orientata al calo”. Pur evitando di sbilanciarsi a fare previsioni sulle future decisioni, incalzato sulla possibilità che la Fed possa decidere di tagliare i tassi al direttorio di maggio, piuttosto che a quello di giugno, il presidente ha lanciato segnali che sembrano escludere la prima ipotesi, senza confermare la seconda.


Invece, la Fed intende discutere e decidere “piuttosto presto” un rallentamento della manovra di dismissioni di titoli pubblici e di emittenti private del suo Bilancio. L’obiettivo è evitare che si creino tensioni o possibili frizioni sulle liquidità, che potrebbero costringerla a interrompere la manovra di riduzione della mole del bilancio e, ha spiegato Powell, poi diventerebbe più difficile riavviarla. Infine, Powell ha affermato in modo molto netto che la Banca centrale Usa non sta preparando un dollaro digitale. Non sarebbe nemmeno possibile in assenza di una legge specifica in tal senso da parte del Congresso e “siamo semplicemente molto lontani da tutto questo”, ha detto il presidente. “Quello che stiamo cercando di fare è tenerci al passo degli sviluppi più avanzati nel settore, nell’ambito del quadro generale dei sistemi di pagamento. Ma è sbagliato dire che stiamo lavorando a una valuta digitale della banca centrale. Non lo stiamo facendo – ha detto – e io personalmente non ho raggiunto una opinione sul fatto che sia opportuno per gli Usa farlo o meno”. Questa linea molto cauta dell’istituzione statunitense sull’ipotesi di un dollaro digitale, su cui vi sono diffuse ostilità tra i Repubblicani al Congresso, si distanzia da quella della Bce, che sta invece portando avanti i preparativi per un possibile euro digitale.

Meloni attacca: noi coesi, all’opposizione non riesce stesso miracolo

Meloni attacca: noi coesi, all’opposizione non riesce stesso miracoloRoma, 20 mar. (askanews) – “Non è sostenibile la tesi per la quale la posizione del governo italiano, oggi, al cospetto del mondo che ci guarda, non sia chiara in tema di Ucraina”. Perché a parlare sono “le decisioni e i voti”, e “i voti dicono che, a livello italiano, la posizione del governo è chiara”. Giorgia Meloni replica così alle opposizioni che anche oggi in aula alla Camera, in occasione del secondo round delle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, non hanno mancato di sottolineare le divergenze in politica estera tra i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani.


Mentre parla, di nuovo, come ieri nell’aula del Senato, la sedia alla sua destra è vuota. Anche se, a differenza di ieri, oggi il leader del Carroccio si è fatto vedere per dieci minuti, all’inizio della seduta di Montecitorio. Si è accomodato accanto alla premier, intenta ad ascoltare gli interventi in discussione generale, il tempo di un abbraccio, prontamente immortalato dai fotografi presenti in tribuna, e anche di un’esortazione di qualche deputato dall’Emiciclo che ha gridato “bacio, bacio”. Poi via per collegarsi al convegno sulla mobilità organizzato a Bologna e ad incontrare il vicepresidente e ministro degli Affari Esteri del Turkmenistan Rashid Meredov. La premier va all’attacco dell’opposizione. Sottolinea le “ambiguità” del Pd che “spiega a noi che cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull’invio delle armi all’Ucraina” e le divisioni con M5s sulla politica estera: “In alcuni casi, quando io parlo – e in alcuni casi non avevo bisogno di farlo, come nel caso del Ministro Salvini – ma quando io parlo con persone con le quali ho buoni rapporti, riesco a portare a casa dei risultati. Se voi provate a parlare con i vostri alleati del MoVimento 5 Stelle e magari riuscite a fare lo stesso miracolo, l’Ucraina ve ne sarà grata”.


A chi le contesta gli accordi con l’Egitto Meloni replica che c’è “una piccola differenza tra Abdel Fattah al-Sisi e Vladimir Putin e, cioè, che Vladimir Putin ha invaso una nazione vicina”. Proteste, commenti. La presidente del Consiglio sbotta: “Ragazzi, signori vi vedo sempre un po nervosi…”. L’epiteto non va giù: “Onorevoli, non ragazzi, gentilmente”, si sente dai banchi dell’opposizione. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, le ricorda che “non è un dibattito” e la invita a concludere il suo intervento difendendola: “Facciamo concludere! Non mi sembra che sia stato detto qualcosa di sbagliato”. Meloni chiede scusa: “Chiedo scusa, onorevoli, giovani onorevoli, siete giovani onorevoli. Non vi sono particolarmente simpatica, questo mi è evidente. Preferiscono onorevoli: è giusto ed è corretto. Noi romani ogni tanto diciamo ragazzi parlando”. Strappando qualche minuto all’appuntamento fissato al Quirinale per la tradizionale colazione di lavoro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in vista del Consiglio europeo, Meloni resta in Aula quasi fino alla fine del dibattito per ascoltare le dichiarazioni di voto del leader M5s Giuseppe Conte e della segretaria Pd Elly Schlein. “Si rende conto – attacca Conte – che un senatore del suo partito si è permesso di fare una battuta omofoba su Macron? Ma cos’è un copione comico? Lei è la presidente del Consiglio e non un capocomico. Ma secondo lei il problema degli italiani è la mia pochette o l’elmetto che si è messa in testa? Gli italiani non vogliono la terza guerra mondiale”.


Schlein sottolinea che “il Pd è sempre stato coerente, al di là delle fake news ripetute da Meloni anche oggi in quest’aula. Abbiamo sempre sostenuto ogni assistenza al popolo ucraino”. Chi invece “cambia faccia” è Giorgia Meloni, che “nel 2018” usava per congratularsi con Putin “le stesse parole usate ora da Salvini. Ora ha capito che è un dittatore, ce ne ha messo del tempo, ma lo consideriamo un passo avanti e per questo la ringraziamo”. Un’accusa di incoerenza alla quale replica Giovanni Donzelli (Fdi), prendendo la parola subito dopo: “Sono passati 6 anni e non lo dico rispetto alla premier ma rispetto al presidente della Repubblica che il 19 marzo del 2018 mandava questo messaggio: ‘Auguri a Putin, relazioni eccellenti che cresceranno ancora’. Questo non perché Mattarella è filo russo o filo putiniano ma perché chi ha cambiato idea è Putin che ha invaso l’Ucraina, quindi è giusto che le istituzioni italiane condannino con nettezza”. Anche alla Camera, le comunicazioni si concludono con l’approvazione della risoluzione unitaria della maggioranza a sostegno della premier che domani sarà a Bruxelles per uno degli ultimi Consigli della legislatura europea. Il voto dice che il centrodestra è unito anche se Tajani, rimasto a Montecitorio per rispondere al question time, ci tiene a ribadire conversando con i cronisti: “La politica estera è quella del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri”.

Chi ha ricevuto da Mattarella le onorificenze Ordine al merito della Repubblica

Chi ha ricevuto da Mattarella le onorificenze Ordine al merito della RepubblicaRoma, 20 mar. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato, nel pomeriggio al Quirinale, le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferite motu proprio, il 24 febbraio scorso, a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l’impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per la scelta di una vita come volontario, per attività in favore dell’inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo. Ne dà notizia un comunicato del Quirinale.


Il presidente Mattarella ha individuato, fra i tanti esempi presenti nella società civile, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani. La cerimonia, aperta dall’intervento del Capo dello Stato, è stata condotta da Marco Carrara. Ecco l’elenco e le motivazioni degli insigniti suddiviso secondo i gradi onorifici. Mattia Abbate, 35 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: ‘Per il suo impegno volto ad offrire un aiuto concreto a chi vive situazioni di disabilità’.


Mattia Aguzzi, 37 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per aver salvato una bambina precipitata da un palazzo rischiando per la propria incolumità fisica” Simone Baldini, 42 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per l’immediata disponibilità offerta alle popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna” Nicola Di Lena, 42 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per aver avviato un’attività imprenditoriale etica volta ad includere persone con differenti disabilità” Marta Grelli, 26 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per aver ideato una piattaforma informatica orientata a consigliare e semplificare i viaggi e gli spostamenti delle persone con diversi gradi di abilità” Leonardo Lotto, 25 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per aver con un messaggio raccontato il suo necessario cambio di vita e l’importanza del valore della libertà e di chi ha lottato per garantirla” Michele Mele, 32 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per divulgare con cura e precisione le problematiche delle persone ipovedenti impegnandosi per eliminare le difficoltà e gli ostacoli”. Paola Maria Tricomi, 32 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per la sua determinazione nel voler abbattere gli impedimenti e gli ostacoli in modo che sia garantito il diritto allo studio delle persone disabili” Stefano Ungaretti, 42 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per l’energia profusa nel voler sensibilizzare le persone al mondo del primo soccorso” Marta Delle Piane, 35 anni, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e Gabriele Bona, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per la loro attività di sostegno e di promozione a favore della ricerca scientifica sulle malattie reumatiche infantili e il sostegno offerto ai bambini malati ricoverati e alle loro famiglie” Lucia Bevilacqua, 65 anni e il marito Salvatore Pilato 64 anni, Ufficiali dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per il loro impegno volto ad offrire opportunità di lavoro e di inclusione sociale a persone diversamente abili.” Antonio Bodini, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per aver contributo ad ideare il Baskin, disciplina sportiva ispirata al basket che consente a persone con diverse abilità di giocare insieme” Vincenzo Bordo, 67 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per le azioni di solidarietà intraprese, da più di trenta anni, accanto alle persone più povere di Seul” Marco Caprai, 60 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, “Per offrire lavoro nella sua azienda vitivinicola a persone immigrate” Giuseppina Casarin, 65 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per facilitare, attraverso il canto, i rapporti tra persone appartenenti a diverse culture” Marina Clerici, 68 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per l’aver dato impulso ad un’attività familiare volta all’ accoglienza e all’ospitalità di persone con malattie o con difficoltà di carattere psico – sociale”.


Maria Eleonora Teresa Galia, 53 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per la tenacia e la costanza con la quale, nel ricordo della figlia, aiuta i bambini malati rallegrandoli con giocattoli e finanziando investimenti nelle strutture ospedaliere che li ospitano”. Pietro Literio, 54 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per favorire e promuovere gratuitamente la prevenzione e la cura della salute nel suo territorio coinvolgendo professionisti che dedicano come volontari, il loro tempo e la loro esperienza” Marco Randon, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per essere intervenuto nei paesi colpiti da calamità naturali preparando e distribuendo pane e focacce alle popolazioni” Sarah Sclauzero, 51 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per affrontare con competenza il tema dell’aiuto alle persone vittime di violenza” Gianni Stinziani, 54 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per la sua determinazione nel voler creare una rete nel territorio per aiutare chi vive la gestione quotidiana dei figli con spettro autistico” Licia Baldi, 88 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per il suo costante impegno in attività educative e di assistenza ai detenuti nella Casa di reclusione di Porto Azzurro” Dario Cherici, 80 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per la sua lunga attività di volontario che lo ha portato anche ad operare per le popolazioni colpite da calamità naturali quale è stata l’alluvione nella provincia di Prato” Francesco Giannelli Savastano, 74 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per l’impegno che pone al servizio dei piccoli malati e delle loro famiglie offrendo loro ospitalità e assistenza per poter effettuare le cure ospedaliere lontano dalla loro casa” Giovanni Neri, 80 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per l’impegno e la professionalità mostrata nell’offrire la sua esperienza di medico a giovani ricercatori che si occupano di malattie oncologiche” Nicolina Parisi, 82 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per rappresentare lo spirito di solidarietà mostrato dalla popolazione calabrese nell’offrire un aiuto dopo il terribile naufragio di Cutro” Antonio Piccolo, 74 anni e Carlo Sagliocco, 71 anni, Commendatori dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per aver offerto, attraverso la fondazione di una Scuola Calcio, un posto dove i giovani di Scampia si possano ritrovare e promuovere iniziative sociali”.

Annunciata una saga sulla famiglia Gucci e la storia del brand

Annunciata una saga sulla famiglia Gucci e la storia del brandRoma, 20 mar. (askanews) – La divisione italiana di Gaumont, la casa di produzione cinematografica prima al mondo per longevità, ha annunciato la partnership con Alcor Film di Giorgio Gucci e la sua famiglia, per la prima volta insieme in un progetto audiovisivo che racconta la storia di un family business: da una piccola bottega di artigiani fiorentini a una delle maison di moda più importanti in Italia e nel mondo.


Il nuovo progetto narra la storia familiare dei Gucci sin dalle sue origini quando il fondatore, Guccio Gucci, partì con una nuova grande e ambiziosa avventura nel suo negozio di borse in pelle a Firenze. Proseguirà poi con il viaggio di suo figlio Aldo, il più anziano di cinque fratelli, che negli anni ’30 del secolo scorso apre la prima boutique a Roma: grazie alle sue intuizionie all’ingegno sull’uso di materiali di qualità, nascerà l’iconico marchio con il logo a doppia G e i nastri a strisce rosso e verde o rosso e blu, facendolo diventare dalla fine della Guerra uno status symbol negli anni della Dolce Vita. Aldo Gucci conia il motto: “La qualità si ricorda a lungo, il prezzo si dimentica”, e contro la volontà del padre inizia l’avventura per internazionalizzare il marchio Gucci con l’espansione sul mercato americano, sbarcando col primo negozio a New York. Aldo diventa così il primo ambasciatore della moda italiana nel mondo. Un imprenditore e designer romantico e intrap rendente, un visionario alla conquista del fashion system mondiale. Protagonismo, rivalità, egoismo e ambiziosa espansione: tutti questi elementi saranno rappresentati in una tesa ed elegante saga familiare dallo stile contemporaneo e glamour. Marco Rosi, general manager di Gaumont Italia, ha dichiarato: “Sono orgoglioso di annunciare questo ambizioso progetto. Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Giorgio e della sua famiglia di lavorare sulla storia di uno dei brand più iconici al mondo, il cui succe sso globale resta indissolubilmente legato all’eccellenza italiana e alla famiglia che ne è stata artefice”. Giorgio Gucci, ad Alcor Film, ha aggiunto: “Abbiamo scelto Gaumont per il loro percorso così simile al nostro, un Family Business che sceglie ogni g iorno l’eccellenza per continuare a crescere. C’è tra noi una grande comunione d’intenti”.

Calcio, Juan Jesus: “Razzisti cervello piccolo, leggi più dure”

Calcio, Juan Jesus: “Razzisti cervello piccolo, leggi più dure”Roma, 20 mar. (askanews) – “Chi fa razzismo ha un cervello piccolo, bisogna essere forti, le leggi non vengono rispettate”. A dirlo è Juan Jesus, nel video pubblicato dai profili social del Napoli ma registrato – come si legge nei titoli in apertura del filmato – lo scorso 15 marzo, cioè due giorni prima della partita contro l’Inter e del caso con Acerbi. “Voices breaking silence – le voci rompono il silenzio – Napoli e Juan insieme contro ogni forma di razzismo” è il titolo del video, dove il difensore brasiliano incoraggia e consiglia un giovane attaccante dell’Under 15 del Napoli, Mohamed Seick Mane, vittima a sua volta di episodi di razzismo: “Purtroppo è una situazione che viviamo da tanto tempo – dice Juan Jesus -. C’è gente che dice che stiamo migliorando, ma le leggi non vengono rispettate. Noi siamo tutti uguali, bianchi, neri, gialli. Siamo fatti da Dio e, per come la credo io, abbiamo lo stesso compito, cioè vivere su questa terra. Non abbiamo differenze”.


Juan Jesus prosegue: “Negli stadi il razzismo ancora c’è. Dobbiamo crescere come esseri umani, visto che ci sono persone che non hanno ancora consapevolezza quanto questi atteggiamenti possano ferire. Abbiamo cuore, anima e cervello. Spero vengano fatte a breve leggi più forti per fermare tutto questo”. Poi il messaggio per Mohamed e tutti i giovani calciatori: “Chi fa razzismo ha un cervello piccolo, ma noi dobbiamo essere forti. Dentro di me so di essere perfetto per come Dio mi ha fatto e so di essere qui per il mio sogno di calciatore. Bisogna essere consapevoli di se stessi e – conclude Juan Jesus -, bisogna sempre dire di aver subito un atto di razzismo, all’allenatore o a qualche dirigente, poi loro possono fare altro”.

Meloni attacca: noi coesi, all’opposizione non riesce lo stesso miracolo

Meloni attacca: noi coesi, all’opposizione non riesce lo stesso miracoloRoma, 20 mar. (askanews) – “Non è sostenibile la tesi per la quale la posizione del governo italiano, oggi, al cospetto del mondo che ci guarda, non sia chiara in tema di Ucraina”. Perché a parlare sono “le decisioni e i voti”, e “i voti dicono che, a livello italiano, la posizione del governo è chiara”. Giorgia Meloni replica così alle opposizioni che anche oggi in aula alla Camera, in occasione del secondo round delle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì, non hanno mancato di sottolineare le divergenze in politica estera tra i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani.


Mentre parla, di nuovo, come già nell’aula del Senato, la sedia alla sua destra è vuota. Anche se, a differenza di martedì, oggi il leader del Carroccio si è fatto vedere per dieci minuti, all’inizio della seduta di Montecitorio. Si è accomodato accanto alla premier, intenta ad ascoltare gli interventi in discussione generale, il tempo di un abbraccio, prontamente immortalato dai fotografi presenti in tribuna, e anche di un’esortazione di qualche deputato dall’Emiciclo che ha gridato “bacio, bacio”. Poi via per collegarsi al convegno sulla mobilità organizzato a Bologna e ad incontrare il vicepresidente e ministro degli Affari Esteri del Turkmenistan Rashid Meredov. La premier va all’attacco dell’opposizione. Sottolinea le “ambiguità” del Pd che “spiega a noi che cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull’invio delle armi all’Ucraina” e le divisioni con M5s sulla politica estera: “In alcuni casi, quando io parlo – e in alcuni casi non avevo bisogno di farlo, come nel caso del Ministro Salvini – ma quando io parlo con persone con le quali ho buoni rapporti, riesco a portare a casa dei risultati. Se voi provate a parlare con i vostri alleati del MoVimento 5 Stelle e magari riuscite a fare lo stesso miracolo, l’Ucraina ve ne sarà grata”.


A chi le contesta gli accordi con l’Egitto Meloni replica che c’è “una piccola differenza tra Abdel Fattah al-Sisi e Vladimir Putin e, cioè, che Vladimir Putin ha invaso una nazione vicina”. Proteste, commenti. La presidente del Consiglio sbotta: “Ragazzi, signori vi vedo sempre un po nervosi…”. L’epiteto non va giù: “Onorevoli, non ragazzi, gentilmente”, si sente dai banchi dell’opposizione. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, le ricorda che “non è un dibattito” e la invita a concludere il suo intervento difendendola: “Facciamo concludere! Non mi sembra che sia stato detto qualcosa di sbagliato”. Meloni chiede scusa: “Chiedo scusa, onorevoli, giovani onorevoli, siete giovani onorevoli. Non vi sono particolarmente simpatica, questo mi è evidente. Preferiscono onorevoli: è giusto ed è corretto. Noi romani ogni tanto diciamo ragazzi parlando”. Strappando qualche minuto all’appuntamento fissato al Quirinale per la tradizionale colazione di lavoro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in vista del Consiglio europeo, Meloni resta in Aula quasi fino alla fine del dibattito per ascoltare le dichiarazioni di voto del leader M5s Giuseppe Conte e della segretaria Pd Elly Schlein. “Si rende conto – attacca Conte – che un senatore del suo partito si è permesso di fare una battuta omofoba su Macron? Ma cos’è un copione comico? Lei è la presidente del Consiglio e non un capocomico. Ma secondo lei il problema degli italiani è la mia pochette o l’elmetto che si è messa in testa? Gli italiani non vogliono la terza guerra mondiale”.


Schlein sottolinea che “il Pd è sempre stato coerente, al di là delle fake news ripetute da Meloni anche oggi in quest’aula. Abbiamo sempre sostenuto ogni assistenza al popolo ucraino”. Chi invece “cambia faccia” è Giorgia Meloni, che “nel 2018” usava per congratularsi con Putin “le stesse parole usate ora da Salvini. Ora ha capito che è un dittatore, ce ne ha messo del tempo, ma lo consideriamo un passo avanti e per questo la ringraziamo”. Un’accusa di incoerenza alla quale replica Giovanni Donzelli (Fdi), prendendo la parola subito dopo: “Sono passati 6 anni e non lo dico rispetto alla premier ma rispetto al presidente della Repubblica che il 19 marzo del 2018 mandava questo messaggio: ‘Auguri a Putin, relazioni eccellenti che cresceranno ancora’. Questo non perché Mattarella è filo russo o filo putiniano ma perché chi ha cambiato idea è Putin che ha invaso l’Ucraina, quindi è giusto che le istituzioni italiane condannino con nettezza”. Anche alla Camera, le comunicazioni si concludono con l’approvazione della risoluzione unitaria della maggioranza a sostegno della premier che da giovedì sarà a Bruxelles per uno degli ultimi Consigli della legislatura europea. Il voto dice che il centrodestra è unito anche se Tajani, rimasto a Montecitorio per rispondere al question time, ci tiene a ribadire conversando con i cronisti: “La politica estera è quella del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri”.

Poste, Del Fante: piano 2024-28 all’insegna di crescita e continuità

Poste, Del Fante: piano 2024-28 all’insegna di crescita e continuitàRoma, 20 mar. (askanews) – Crescita e continuità. Puo’ essere riassunto con queste due parole il messaggio che i vertici di Poste Italiane, l’amministratore delegato Matteo del Fante, il direttore generale Giuseppe Lasco, e il Cfo Camillo Greco, hanno affidato al mercato nel giorno di presentazione del piano industriale 2024-28, svoltosi nel quartier generale di Viale Europa.


“Come numeri – ha spiegato del Fante – è un piano dove noi cresciamo di circa il 3% l’anno sui ricavi di anno in anno con un margine operativo che cresce un pò di più, del 4%, e un dividendo che cresce del 7%. Diamo l’impegno agli investitori di distribuire il 65% del nostro utile netto, minimo, durante il piano e in questa traiettoria nel 2026 distribuiremo un euro per ogni azione”. ” “Abbiamo detto poi – ha aggiunto il top manager – due cose. Una scontata, ma ci premeva molto sottolinearla, facendo vedere un pò la storia dal 2017 a oggi dei nostri piani a priori e dei nostri risultati a posteriori dicendo che, trimestre dopo trimestre, dal 2017 noi abbiamo sempre battuto le aspettative. Quindi come azienda , comunque a controllo pubblico e con radici istituzionali e pubblicistiche avere un approccio conservativo alla comunicazione al mercato per cui non faccio promesse che poi non riesco a mantenere ma anzi, faccio e poi miglioro credo che sia un tratto della casa che a questo punto ci viene riconosciuto”.


Inoltre “oggi confermiamo continuita e impegno a rimanere nel territorio con sempre più servizi, anche pubblici. Non vi sarà sfuggita la notizia della settimana scorso che sono stati emessi i primi passaporti, effettivamente, da un ufficio postale”. “Poi – ha proseguito l’amministratore delegato di Poste Italiane – abbiamo dato un messaggio più congiunturale. Siamo quasi alla fine del primo trimestre e abbiamo detto in termini più qualitativi che, anche rispetto alle nostre previsioni fatte alla fine dell’anno scorso per il 2024 i trend su tutti i nostri business, alcuni in maniera marcata, sono migliori delle nostre aspettative e del budget”.


“C’è stato chiesto – ha spiegato ancora Del Fante – se ci sono di fronte operazioni straordinarie, visto che comunque adesso l’azienda ha più di 11 miliardi di patrimonio netto, e che alla fine del piano avrà quasi 4 miliardi di riserve distribuibili e che ha patrimonializzazione nell’ambito Poste Vita più che capiente. Noi abbiamo detto che il pian o che presentiamo oggi è un piano organico, senza nessuna previsione di acquisizioni significative che cambino il nostro bilancio”. Uno dei pilastri del piano di Poste Italiane è costituito dallo sviluppo logistico anche al servizio di un’accelerazione dei tempi di consegna per una serie di beni più richiesti dai consumatori. In vista anche una joint venture immobiliare con la scelta del partner che, ha detto il direttore generale Giuseppe Lasco rispondendo a una specifica domanda, è imminente. “Penso che per il mese di aprile – ha detto – dovremmo arrivare all’aggiudicazione di questa operazione”.


Lasco, rispondendo a una specifica domanda sulla possibilità che Poste nei prossimi anni segua alcune delle maggiori realtà finanziarie italiane che hanno avviato importanti programmi di riduzione dell’orario di lavoro e di flessibilità, ha risposto con un segnale all’insegna della continuità: “Noi siamo un’azienda che, oltre ad avere il più alto numero di dipendenti del nostro Paese, che tende sempre ad avere politiche attive di lavoro. Abbiamo fatto un ricambio generazionale tra uscite ed entrate di circa 90 mila persone negli ultimi sei anni. Questo ci ha dato la possibilità di introdurre nel gruppo tantissimi giovani, di abbassare l’età media del personale e di alzare molto la scolarizzazione del personale. Controtendenza rispetto al sistema finanziario rimaniamo presenti sul territorio e abbiamo la necessità di investire risorse sul territorio. Abbiamo circa 14 mila uffici postali: così eravamo – ha sottolineato Lasco – anche nel 2017 quando ci siamo con tutti i sindaci dei comuni italiani a non chiudere gli uffici postali”.

L’università di Torino: le collaborazioni con gli atenei israeliani restano attive

L’università di Torino: le collaborazioni con gli atenei israeliani restano attiveMilano, 20 mar. (askanews) – “Tutti gli accordi e le collaborazioni in corso con le università israeliane rimangono attivi, nel pieno rispetto dei principi e dei valori di libertà di pensiero e di ricerca dell’Università di Torino”. Lo assicura in una nota l’ateneo torinese sottolineando che “la mozione approvata dal Senato Accademico nella seduta di ieri 19 marzo, con la quale – visto il perdurare dello stato di guerra – si è ritenuta non opportuna la partecipazione al bando Maeci 2024 Italia-Israele, si riferisce esclusivamente al bando in questione”.

Tajani: catastrofe Gaza, Italia in prima linea per gli aiuti

Tajani: catastrofe Gaza, Italia in prima linea per gli aiutiRoma, 20 mar. (askanews) – “La situazione a Gaza sta assumendo i contorni di catastrofe umanitaria: l’Italia è sempre in prima linea nel portare aiuti alla popolazione civile”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del question time alla Camera.


“Abbiamo stanziato 20 milioni di euro per i bisogni umanitari più urgenti e lo sminamento” ha proseguito tajani, sottoleinado come “l’esigenza più immediata è la sicurezza alimentare: ingresso di cibo è gravemente insufficiente, e inoltre vi sono difficoltà di distribuzione”. Tajani ha infine ricordato l’iniziativa “Food for Gaza”, definita “un impegno collettivo di tutto il Paese” non solo per l’emergenza ma “in prospettiva per la ricostruzione della Striscia”.