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Papa, notte tranquilla per il pontefice al Gemelli

Papa, notte tranquilla per il pontefice al GemelliCittà del Vaticano, 11 mar. (askanews) – “La notte è trascorsa tranquilla, il Papa si è svegliato attorno alle 8:00”. Lo rende noto il bollettino diffuso questa mattina dalla Sala stampa della Santa Sede.


Anche il bollettino di questa mattina conferma la stabilizzazione della salute di Papa Francesco, dal 14 febbraio scorso ricoverato in ospedale per una polmonite bilaterale, tanto che per la prima volta i medici hanno sottolineato ieri che i “miglioramenti” registrati nei giorni
precedenti, si sono “ulteriormente consolidati”, così come confermato sia dagli esami del sangue che “dall’obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica”.
Proprio per questo, sempre ieri sera, i medici che lo hanno in cura al policlinico Gemelli di Roma avevano deciso di sciogliere la prognosi.
Un quadro più rassicurante, quello della salute del Pontefice, che però fa mantenere prudenza ai sanitari in considerazione dell’età avanzata del paziente, della complessità del quadro clinico e “dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero”.Per questo, si sottolinea dal Gemelli, sarà necessario continuare, per altri giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero.


 

Borse Asia in calo, Tokyo -0,80%, possibile assestamento Wall Street

Borse Asia in calo, Tokyo -0,80%, possibile assestamento Wall StreetRoma, 11 mar. (askanews) – Borse dell’Asia in ribasso, ma senza strappi dopo il crollo di ieri a Wall Street, proseguito sulla scia dei timori legati alle tensioni commerciali su scala globale. Oggi tuttavia i contratti futures sull’azionario statunitense fanno sperare, almeno per ora, in una stabilizzazione, mostrando leggeri recuperi. A tarda seduta Tokyo si attesta al meno 0,80%, mentre lo yen cede leggermente con il dollaro che sale al 147,34 sulla valuta giapponese.


La cinese Shanghai segna un marginale 0,15%, Hong Kong cala dello 0,86% e Shenzhen perde lo 0,20%. La sudcoreana Seul è in calo dell’1,14%, la borsa di Taiwan perde l’1,73% mentre l’azionario malesiano cala dello 0,90%.

Crolla Wall Street su timori economia Usa ma per Casa Bianca realtà è altra

Crolla Wall Street su timori economia Usa ma per Casa Bianca realtà è altraMilano, 10 mar. (askanews) – I timori legati agli effetti della politica economica di Donald Trump hanno scosso la piazza finanziaria di Wall Street generando un crollo dei principali indici di riferimento. La caduta libera è iniziata presto, con tutti e tre i principali indici che hanno aperto in profondo rosso. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso del 2,08%. Anche l’S&P 500 è crollato, lasciando sul terreno il 2,7%, mentre il Nasdaq, l’indice di riferimento per i titoli tecnologici, è andato in caduta libera a -4%, registrando il suo più grande calo giornaliero da settembre 2022.


E’ stato un mese difficile per i mercati, con i tre principali indici che hanno azzerato i guadagni registrati dopo le elezioni presidenziali americane di novembre. Le vendite diffuse sono state generate principalmente dai timori per l’impatto dei dazi di Trump che, in un’intervista domenica ha detto che l’economia statunitense avrebbe vissuto “un periodo di transizione”, senza escludere il rischio di una recessione. I titoli tecnologici hanno guidato le perdite con i cosiddetti “Magnifici sette”, Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla tutti in profondo ribasso. In particolare è l’azienda di auto elettriche di Elon Musk ad aver accusato il colpo più pesante con un tonfo del 15,43%.


La Casa Bianca al termine di questo lunedì nero ha affermato, tramite il suo portavoce, Kush Desai, che “stiamo assistendo a una forte divergenza tra gli spiriti animali del mercato azionario e ciò che stiamo effettivamente vedendo accadere da parte delle aziende e dei leader aziendali, e quest’ultimo è ovviamente più significativo del primo perchè riguarda ciò che riserva l’economia nel medio e lungo termine”.

I medici sciolgono la prognosi: il Papa non è più in imminente pericolo di vita

I medici sciolgono la prognosi: il Papa non è più in imminente pericolo di vitaCittà del Vaticano, 10 mar. (askanews) – Le condizioni cliniche di Papa Francesco “continuano ad essere stabili. I miglioramenti registrati nei giorni precedenti si sono ulteriormente consolidati, come confermato sia dagli esami del sangue che dall’obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica. Per tali motivi i medici nella giornata di oggi hanno deciso di sciogliere la prognosi”. E’ quanto riferisce il nuovo bollettino medico sulla salute di Papa Francesco, dal 14 febbraio scorso ricoverato al Policlinico A. Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale.


Tuttavia, in considerazione della complessità del quadro clinico e dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero, si precisa, “sarà necessario continuare, per ulteriori giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero”. Lo scioglimento dei pericolo di vita per Papa Francesco, stabilito oggi dai medici del Policlinico Gemelli significa che il Pontefice “non è più in imminente pericolo di vita in conseguenza della infiammazione e del quadro clinico specifico”, hanno poi precisato fonti vaticane dopo l’ultimo bollettino medico. Papa Francesco, malgrado
dei miglioramenti, proseguirà però ad essere aiutato, “in una stabilità del quadro clinico”, nel tipo di sostegno all’ossigenazione utilizzata in questi giorni di ricovero al Policlinico A. Gemelli di Roma (meccanica nella notte e ad alti flussi per il resto della giornata), spiegano fonti vaticane che sottolineano, comunque, la “prudenza dei sanitari”, visto che il “quadro clinico nel suo complesso resta complesso” tanto da non consentire ancora di calendarizzare una possibile dimissione
del Pontefice dal nosocomio romano per far rientro in Vaticano.Questa mattina, intanto, il Papa ha potuto seguire gli Esercizi spirituali in collegamento con l’Aula Paolo VI, ha poi ricevuto l’Eucarestia e si è recato nella Cappellina dell’appartamento privato per un momento di preghiera. Nel pomeriggio si è nuovamente unito agli Esercizi spirituali della Curia, seguendo in collegamento video. Durante la giornata ha alternato la preghiera al riposo”.


  

Italia propone 16,7 mld garanzie Ue per mobilitare 200 mld su difesa

Italia propone 16,7 mld garanzie Ue per mobilitare 200 mld su difesaRoma, 10 mar. (askanews) – In occasione delle riunioni di Eurogruppo e Ecofin, l’Italia ha proposto ai partner dell’Ue di creare un nuovo meccanismo, battezzato “European Security & Industrial Innovation Initiative” o “Eu-Sii”, che ridisegnerebbe il programma comunitario “InvestEu”, già esistente, al fine di aumentare le capacità di difesa degli Stati membri. Secondo le elaborazioni del ministero dell’Economia, un sistema di garanzie pubbliche per approssimativamente 16,7 miliardi di euro potrebbe, mediante meccanismi di leva, mobilitare fino a 200 miliardi di euro di investimenti privati sui prossimi 3-5 anni, con un moltiplicazione in scala 12. Lo si apprende durante le riunioni a Bruxelles.


La proposta dell’Italia prevede una struttura innovativa di garanzie europee a tre livelli, per mobilizzare gli investimenti privati, ottimizzando l’uso complementare di risorse nazionali e dell’Ue: una prima “tranche”, sostenuta dagli Stati membri, che assorbirebbe i rischi di perdite iniziali; una seconda tranche “di mezzo”, sostenuta da modesti contributi dal bilancio dell’Ue”, e una terza tranche “senior”, altamente protetta, che fornirebbe la massima fiducia del mercato, e che sarebbe sostenuta da garanzie europee. L’obiettivo è quello di incanalare i capitali privati, in particolare, per i settori e le imprese ad alta tecnologia, fondamentali non solo per il settore della Difesa in senso stretto, ma più in generale per la protezione, la resilienza e la sicurezza dell’Europa, comprese quindi la sicurezza informatica, la produzione avanzata, l’intelligenza artificiale, il settore aerospaziale e le tecnologie a duplice uso.


Il ricorso ai fondi privati permetterebbe di potenziare e ampliare gli investimenti strategici per la difesa e sicurezza in Europa, contenendo l’emissione di nuovo debito pubblico, sia nazionale che europeo, che comunque alla fine dovrebbe essere rimborsato. Questa preoccupazione è particolarmente importante per l’Italia, impegnata in uno sforzo sostenuto per ridurre il suo indebitamento attraverso il mantenimento costante di avanzi di bilancio primari.

Dombrovskis: per Rearm EU valutiamo Bei, fondi coesione e Mes

Dombrovskis: per Rearm EU valutiamo Bei, fondi coesione e MesRoma, 10 mar. (askanews) – L’attivazione delle clausole nazionali di sospensione del Patto di stabilità e un nuovo strumento comune (da 150 miliardi di euro) per finanziarie prestiti agli Stati membri, garantiti dal bilancio comunitario, ma non solo: per raggiungere gli 800 miliardi annunciati per finanziare l’aumento delle capacità nazionali di difesa, la Commissione europea sta valutando una molteplicità di strumenti con cui poter facilitare gli investimenti nel settore militare da parte dei paesi membri. Lo ha spiegato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis che ha citato anche la possibilità di una “flessibilità aggiuntiva nell’uso dei fondi di coesione Ue”, che sarebbero re-indirizzati sempre verso la spesa in difesa e sicurezza.


“E stiamo anche valutando un ruolo della Banca europea degli investimenti, la Bei che sta già lavorando su piani di azione per difesa e sicurezza”, ma che dovrà modificare per questo il suo statuto. Inoltre, a Bruxelles “stiamo valutando cosa possa essere fatto per mobilitare capitale privato, e non ci dobbiamo dimenticare delle capacità che ci sono nel Meccanismo europeo di stabilità”, ha detto nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo. Quindi il “famigerato” Mes, il “fondo salva Stati” su cui si è creato un caso nell’Ue per la mancata ratifica della sua riforma da parte dell’Italia. Secondo Dombrovskis le dotazioni del Mes “potrebbero essere utilizzate in questo ambito”.


L’unica strada che la Commissione europea esclude, almeno per ora, è quella di una nuova revisione delle regole comuni sui conti pubblici: “non lo stiamo suggerendo, perché abbiamo concluso questa revisione” del Patto di stabilità “da meno di un anno, e poi perché richiederebbe più tempo per la discussione e per il processo legislativo, mentre è adesso che dobbiamo reagire. Per questo proponiamo di usare la flessibilità che c’è già nelle regole”. “Sulla flessibilità addizionale attivando le clausole nazionali di sospensione del Patto faremo una comunicazione per i Paesi membri, perché spetterà agli Stati richiederne l’attivazione. Noi auspichiamo che avvenga con un coordinamento su tempi e modalità”, ha proseguito. “E stiamo indicando i termini su tempistica e modalità anche per includere delle considerazioni sulla sostenibilità dei conti pubblici”.


Mentre per il nuovo strumento comune di finanziamento da 150 miliardi di euro “la nostra proposta sarà di stabilirlo in base all’Articolo 122 del Trattato” sul funzionamento dell’Unione, “fornendo agli Stati membri prestiti garantiti dal bilancio Ue”. (fonte immagine: European Union).

Ue, Pd valuta voto mozione su difesa, dubbi su apprezzamento von der Leyen

Ue, Pd valuta voto mozione su difesa, dubbi su apprezzamento von der LeyenRoma, 10 mar. (askanews) – Il Pd deciderà domani come votare sulla risoluzione sulla difesa Ue e il riarmo che mercoledì sarà all’esame del Parlamento europeo. La riunione di questo pomeriggio del gruppo Socialisti e democratici, di cui fa parte il Pd, non ha portato ancora ad una posizione definitiva, perché la versione finale del documento è arrivata solo in serata e gli europarlamentari – ma anche la segretaria dem Elly Schlein – vogliono studiarlo bene. Al momento, secondo quanto riferisce uno dei partecipanti alla riunione, si oscilla tra un’astensione e un “sì motivato”, ovvero un via libera accompagnato da tutte i distinguo che la leader Pd e buona parte del partito sottolinea da giorni.


Il voto non è sul piano ‘Rearm Europe’ – che verrà valutato direttamente dal Consiglio europeo – ma sulla risoluzione del Parlamento che affronta i nodi della difesa Ue. Nel testo, però, ci sarà più di un riferimento al piano presentato da Ursula von der Leyen e – con tutta probabilità – ci sarà un passaggio in cui si esprime apprezzamento per quella proposta, cosa che contrasta con la linea seguita fin qui sia dalla Schlein che da buona parte del Pd. In realtà, quel passaggio compare già nella bozza di risoluzione messa a punto dai Socialisti e democratici, documento che però ora dovrebbe confluire nella mozione di maggioranza sottoscritta anche dal Ppe e probabilmente da Verdi e Liberali. Anche nel testo di S&d, nel capitolo dedicato al “Finanziamento della nostra difesa e della sicurezza” si legge che il Parlamento europeo “accoglie con favore l’iniziativa ‘Rearm Eu’ della Commissione come un primo passo importante per un’azione rapida”.


E questo punto, a quanto pare, sarà presente anche nel documento di maggioranza che viene definito in queste ore, considerando che il Ppe è il partito della Von der Leyen. Buona parte dei riformisti, a cominciare da Pina Picierno, non hanno dubbi: il Pd non può che votare a favore di un documento che otterrà il sì di tutti i socialisti europei. Difficile, però, che Stefano Bonaccini scelga di votare in modo difforme dalla linea che verrà indicata dal partito. Di sicuro quella dei riformisti non coincide con quello che pensa la maggioranza che sostiene la Schlein, e non è neanche ciò che in questi giorni aveva detto la segretaria. Si valuterà in queste ore, qualcuno racconta di un tentativo di correggere quell’ “accoglie con favore” con un “prende atto”, ma non è facile che la proposta passi.


Sarà la segretaria, insieme al capodelegazione Nicola Zingaretti, a valutare il testo finale della risoluzione e a fissare una linea. Nella consapevolezza che tra gli europarlamentari Pd c’è anche qualcuno tentato dal no e che qualche voto in dissenso dalla posizione ufficiale ci sarà comunque.

Papa, medici sciolgono la prognosi. Proseguono i miglioramenti

Papa, medici sciolgono la prognosi. Proseguono i miglioramentiCittà del Vaticano, 10 mar. (askanews) – Le condizioni cliniche di Papa Francesco “continuano ad essere stabili. I miglioramenti registrati nei giorni precedenti si sono ulteriormente consolidati, come confermato sia dagli esami del sangue che dall’obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica. Per tali motivi i medici nella giornata di oggi hanno deciso di sciogliere la prognosi”. E’ quanto riferisce il nuovo bollettino medico sulla salute di Papa Francesco, dal 14 febbraio scorso ricoverato al Policlinico A.Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale.


Tuttavia, in considerazione della complessità del quadro clinico e dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero, si precisa, “sarà necessario continuare, per ulteriori giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero”. Questa mattina, intato, il Papa ha potuto seguire gli Esercizi spirituali in collegamento con l’Aula Paolo VI, ha poi ricevuto l’Eucarestia e si è recato nella Cappellina dell’appartamento privato per un momento di preghiera. Nel pomeriggio si è nuovamente unito agli Esercizi spirituali della Curia, seguendo in collegamento video. Durante la giornata ha alternato la preghiera al riposo”.

Basilea, il carnevale al buio che nasce dalle feste medievali

Basilea, il carnevale al buio che nasce dalle feste medievaliBasilea, 10 mar. (askanews) – Sono da poco passate le 3 del mattino e la gente già affolla le strade di Basilea per recarsi verso la piazza centrale dove, alle 4 esatte, inizieranno le celebrazioni del carnevale, festa molto sentita in città, che vede partecipare a una grande sfilata oltre 12mila figuranti e porta nelle strade 200mila persone.


“Il carnevale di Basilea – ha detto ad askanews Natascha Martin, Responsabile Comunicazione di Turismo Basilea – è parte della identità della città, è un evento importantissimo, uno dei più grandi eventi di Basilea ed è anche il carnevale più grande della Svizzera. Per gli abitanti è una manifestazione dell’arte, della cultura, della musica e anche della lingua, perché è molto celebrato il dialetto di Basilea”. Lo spettacolo avviene al buio: le luci della città allo scoccare delle 4 si spengono e restano soltanto i bagliori dei carri e le lanterne che figuranti e musicisti portano in testa. È un grande ritorno al passato, alle feste dell’epoca pre industriale, ma anche una sorta di viaggio visionario in mezzo a strambe figure a metà strada tra l’animale e l’umano, tra il mostruoso e il meraviglioso. Il tutto scandito dal rullare dei tamburi e dal suono dei pifferi.


“La storia del carnevale – ha aggiunto Martin – risale a molti secoli anni fa, al tempo del Medioevo quando si celebrava la cacciata del inverno, praticamente, e anche l’accoglienza della primavera: C’è poi un elemento militare, perché il carnevale si apre alle 4 della mattina, che era l’ora della sveglia per i soldati”. E in effetti la parata si svolge ordinata, ma anche con una costante sensazione di follia imminente, tipica di tutte le celebrazioni carnascialesche. E stare dentro la sfilata, per lunghi momenti al buio, mentre il giorno è ancora lontanissimo, è anche un modo per calarsi dentro le due anime di Basilea, città modernissima di arte e architettura, ma anche così legata a tradizioni antiche.


“Di base questo contrasto è una caratteristica della città – ha concluso Natascha Martin -, c’è la tradizione che si celebra per esempio con il carnevale, che ricorda la cultura e la lingua svizzera tedesca, ma anche la musica con i tamburi e i pifferi, e c’è un contrasto con il moderno. La gente che celebra il carnevale è molto fiera della sua tradizione, ma lo è anche di essere aperta alle novità”. Il carnevale di Basilea dura esattamente 72 ore, e si conclude tre giorni dopo la parata, sempre alle 4 del mattino. Tutto poi tornerà come prima, o forse no, in attesa di un’altra festa fuori dal tempo.

Euro digitale, Donohoe: sarà più sicuro di altri pagamenti digitali

Euro digitale, Donohoe: sarà più sicuro di altri pagamenti digitaliRoma, 10 mar. (askanews) – “Sull’euro digitale, sebbene comprenda le preoccupazioni che alcuni hanno, perché è associato con la valuta” va ricordato che avrà alle sue spalle “la Bce e la legge che viene creata nell’Unione europea ed è un mezzo di pagamento più sicuro di altri mezzi di pagamento digitali”. Lo ha affermato il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe nella conferenza stampa al termine delle riunioni a Bruxelles.


Gli ha fatto eco il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis: ora che gli Usa lavorano per utilizzare criptoasset, in particolare stablecoin, denominati in dollari per sostenere il biglietto verde “è importante fare progressi sull’euro digitale. E’ giusto ricordare che ci sono anche alcune preoccupazioni dei cittadini, che sono legate alla percezione che starebbe lì per rimpiazzare il contante. Ma abbiamo detto molto chiaramente che non servirebbe a rimpiazzare il contante, ma per complementarlo – ha detto – e stiamo anche facendo anche proposte per rafforzare il corso legale del contante”.