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Venerdi il nuovo disco di Valerio Billeri, “Verso Bisanzio”

Venerdi il nuovo disco di Valerio Billeri, “Verso Bisanzio”Roma, 13 mar. (askanews) – Venerdi 15 Marzo Esce “verso Bisanzio”, il nuovo album del cantautore romano Valerio Billeri con Fabio Mancini per Moonlight Record, distribuzione Ird.


“Le antiche culture del bacino mediterraneo, assenti dalle sovrastrutture scientifiche per quanto giuste o giustificabili di questi ultimi 300 anni – spiega Billeri – hanno cercato di dare una spiegazione, un volto a questa fenomenologia, al vuoto, al dolore e allo smarrimento davanti alla morte o all’altrove, qualunque esso sia, anche un confine con una nuova terra. Per questo i suoni di questo disco sono radicati nei suoni del mediterraneo e, pur mantenendo una struttura cara alla musica blues, diventano spigolosi con una luce bronzea grazie al violino arabeggiante. Negli scorsi anni, avevo cercato con i due album tratti dai sonetti del Belli di dare un volto alla natura terrena, sulfurea, fatta di una bellezza che sprofonda nella vita. Roma era la città giusta, il Belli il poeta adatto, perfetto con il suo girone dantesco, la sua città Buia popolata da demoni, streghe, prelati, popolani in balia della natura e di un dio terreno di sangue e fiume. Ora, se vogliamo pensare che questa sia una trilogia, la città diventa “Bisanzio” e il poeta cardine Yeats. Ma ora la città diventa intangibile, sommersa da nebbie di un altro mondo, l’oro e le pietre preziose sostituiscono il bronzo e il fango, luci soprannaturali sostituiscono le candele. Siamo di fronte a una città divina e a un sogno lungo un’eternità e i personaggi che si muovono nel disco, chi attraverso la morte, il sogno o la brama di un ritorno a casa o di una nuova terra, la scorgono per un attimo… meravigliosa, accecante, un miraggio”.


Il disco esce accompagnato dalle note di copertina di Andrea Monda, giornalista e direttore dell’Osservatore Romano. che, che lo descrive così: “Un album anti-illuminista si potrebbe dire, perché fatto di materia, carne e sangue e di un lavoro di lima che riduce tutto all’essenziale, per far splendere il “marmo” di queste canzoni ruvide, aspre e levigate. Viene in mente l’album Nebraska di Springsteen, o The Boatman’s call di Nick Cave. O forse qualcosa ancora più folk, scritto oggi ma che risale a millenni fa, contemporaneo di qualche aedo greco o profeta veterotestamentario, e tutto sta insieme, passato e presente, concentrato in pochi semplici accordi e nell’abbraccio fatto di parole/pensieri/ricordi di Maria, la Mater che tiene e trattiene “attimi e anni”.

Lavoro, Istat: al Sud tasso disoccupazione è triplo rispetto al Nord

Lavoro, Istat: al Sud tasso disoccupazione è triplo rispetto al NordRoma, 13 mar. (askanews) – Nel 2023 i divari territoriali, nel mercato del lavoro, rimangono “molto elevati”: il tasso di occupazione nel Nord (69,4%) è di 21 punti superiore a quello del Mezzogiorno (48,2%) e il tasso di disoccupazione nelle regioni meridionali (14%) è circa tre volte quello del Nord (4,6%). Lo ha reso noto l’Istat.


A livello territoriale, il Mezzogiorno – ha spiegato l’Istat -mostra l’aumento più consistente del tasso di occupazione (+1,6 punti rispetto a +1,3 punti nel Nord e +1,1 punti nel Centro) e la riduzione più marcata del tasso di inattività 15-64 anni (-1,6 punti nelle regioni meridionali rispetto a -1,0 punti nel Nord e -0,6 punti nel Centro); il tasso di disoccupazione, invece, diminuisce in maggior misura nel Centro (-0,7 punti in confronto a -0,5 punti nel Nord e -0,3 punti nel Mezzogiorno). Mlp

Lavoro, Istat: nel 2023 disoccupazione cala al 7,7%

Lavoro, Istat: nel 2023 disoccupazione cala al 7,7%Roma, 13 mar. (askanews) – Nel 2023 prosegue, seppur attenuata rispetto al 2022, la diminuzione del numero di persone in cerca di occupazione (-81 mila, -4%) che scende a 1 milione 947 mila; aumentano leggermente coloro che cercano lavoro da meno di un anno e, di conseguenza, diminuisce l’incidenza dei disoccupati di lunga durata, da almeno 12 mesi, che scende al 54,8% (-2,5 punti in un anno). Il tasso di disoccupazione cala al 7,7%, -0,4 punti rispetto al 2022. Lo ha reso noto l’Istat.


L’uso dei canali informali nella ricerca di occupazione rimane la pratica più diffusa: la quota di chi si rivolge a parenti, amici e conoscenti aumenta e raggiunge il 76,6% (+1,2 punti); in marcata crescita anche l’incidenza di chi ha cercato lavoro rivolgendosi al Centro pubblico per l’impiego (25,8%, +3,5 punti), mentre risultano più stabili le quote di coloro che svolgono altre azioni di ricerca formali, come l’invio di domande/curriculum (invariata al 64,9%), la consultazione di offerte di lavoro (47,6%, +0,6 punti), la risposta ad annunci o la pubblicazione di inserzioni (30,0%, +0,4 punti) oppure l’aver contattato un’agenzia di lavoro interinale (invariata al 20%). Nel 2023, il numero di inattivi di 15-64 anni diminuisce per il terzo anno consecutivo (-468 mila, -3,6% in un anno), attestandosi a 12 milioni 377 mila; in calo sia coloro che non cercano e non sono disponibili a lavorare (-175 mila, -1,7%) sia, soprattutto, le forze di lavoro potenziali (-293 mila, -11,8%), ossia la componente degli inattivi più vicina al mercato del lavoro. Diminuisce il numero degli scoraggiati (-44 mila, -4,3%), di chi aspetta gli esiti di passate azioni di ricerca (-129 mila, -20,9%) e di chi non cerca lavoro per motivi familiari (-139 mila, -4,8%). Il tasso di inattività 15-64 anni scende al 33,3% (-1,1 punti rispetto al 2022).


Mlp

Lavoro, Istat: +481mila occupati nel 2023, tasso sale al 61,5%

Lavoro, Istat: +481mila occupati nel 2023, tasso sale al 61,5%Roma, 13 mar. (askanews) – Nella media del 2023 prosegue la crescita, già registrata nei due anni precedenti, del numero di occupati (+481 mila, +2,1% in un anno), la cui stima si attesta a 23 milioni 580 mila unità. Il tasso di occupazione di 15-64 anni sale al 61,5% (+1,3 punti percentuali in un anno). Lo ha reso noto l’Istat.


La crescita dell’occupazione, rispetto al 2022, interessa soprattutto i dipendenti a tempo indeterminato (+491 mila, +3,3%) e, con minore intensità, gli indipendenti (+62 mila, +1,3); risultano invece in calo i dipendenti a termine (-73 mila, -2,4%). Continua l’aumento, già osservato nei due anni precedenti, del lavoro a tempo pieno (+446 mila, +2,4%) e cresce a ritmi più sostenuti rispetto all’anno precedente anche quello a tempo parziale (+35 mila, +0,8%).


Tra le donne, il tasso di occupazione aumenta poco di più rispetto agli uomini (+1,4 punti rispetto a +1,2 punti) e si associa alla diminuzione più marcata di quello di disoccupazione (-0,6 e -0,3 punti, rispettivamente); è invece quasi identica la riduzione del tasso di inattività 15-64 anni (-1,2 punti le donne e -1,1 punti gli uomini). Il gap a sfavore delle donne si attesta a circa 18 punti per i tassi di occupazione e di inattività (15-64 anni) e a 2 punti per il tasso di disoccupazione.


Mlp

Il Papa: la guerra è una pazzia, ed è sempre una sconfitta

Il Papa: la guerra è una pazzia, ed è sempre una sconfittaRoma, 13 mar. (askanews) – “Oggi mi hanno portato un rosario e un vangelo di un giovane soldato morto al fronte. Lui pregava con quello. Tanti giovani, tanti giovani vanno a morire. Preghiamo il Signore perchè ci dia la grazia di vincere questa pazzia della guerra, che sempre è una sconfitta”. Così Papa Francesco concludendo la sua catechesi nell’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro. “Per favore, perseveriamo nella fervida preghiera per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra”, ha detto ancora.


Papa Francesco era presente all’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, ma non ha letto il discorso previsto perché ancora “un po raffreddato”. “Sono ancora sono un po raffreddato e per questo ho chiesto al monsignore di leggere la catechesi: stiamo attenti, credo ci potrà fare molto bene”, ha detto Francesco aprendo l’udienza. Nel discorso il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, ha incentrato la sua riflessione sul tema “L’agire virtuoso”. Papa Francesco nel suo discorso letto durante l’Udienza generale ha ricordato “che mondo felice sarebbe quello in cui la giustizia, il rispetto, la benevolenza reciproca, la larghezza d’animo, la speranza fossero la normalità condivisa, e non invece una rara anomalia! Ecco perché il capitolo sull’agire virtuoso, in questi nostri tempi drammatici nei quali facciamo spesso i conti con il peggio dell’umano, dovrebbe essere riscoperto e praticato da tutti”.

Tennis, a Phoenix rientro vincente per Berrettini

Tennis, a Phoenix rientro vincente per BerrettiniRoma, 13 mar. (askanews) – Finalmente un sorriso per Matteo Berrettini. Il ventisettenne romano ha esordito con una vittoria al Challenger 175 di Phoenix (Arizona). Ed è già un Berrettini convincente quello che batte in rimonta il francese Hugo Gaston in un torneo dove ci sono molti reduci da Indian Wells (eliminati subito). Finisce 3-6 6-3 6-1 per Berrettini, in una partita in cui l’azzurro comanda sempre lo scambio e va in crescendo per tutto il match. L’ultima vittoria del finalista di Wimbledon 2021 risaliva al primo turno degli Us Open dell’anno scorso, contro un altro francese, Hugo Humbert.

Sinner: non è stato un match semplice, contento della mia prestazione

Sinner: non è stato un match semplice, contento della mia prestazioneRoma, 13 mar. (askanews) – Orgoglioso, concentrato, già proiettato alla prossima sfida. Jannik Sinner ha continuato la sua marcia da record nel 2024 con il successo in due set su Ben Shelton a Indian Wells, il secondo in tre confronti diretti. “Non è mai facile giocare contro di lui, non ti dà molto ritmo: è un avversario che mi fa crescere” ha detto nell’intervista a caldo dopo la partita.


“Oggi non è stato un match semplice, c’era anche un po’ di vento. Lui ha servito molto bene. Mentalmente sono stato forte soprattutto nei punti importanti del primo set. Ho avuto le mie chances, che sono riuscito a sfruttare. Sono sempre stato positivo, dopo il break del secondo set mi sono sentito meglio e ho spinto un po’ di più. Sono contento della mia prestazione”.

Papa: sono tempi drammatici, facciamo i conti con il peggio dell’umano

Papa: sono tempi drammatici, facciamo i conti con il peggio dell’umanoRoma, 13 mar. (askanews) – “Che mondo felice sarebbe quello in cui la giustizia, il rispetto, la benevolenza reciproca, la larghezza d’animo, la speranza fossero la normalità condivisa, e non invece una rara anomalia! Ecco perché il capitolo sull’agire virtuoso, in questi nostri tempi drammatici nei quali facciamo spesso i conti con il peggio dell’umano, dovrebbe essere riscoperto e praticato da tutti”. Così Papa Francesco, nel suo discorso che è stato letto durante l’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro. E “in un mondo deformato dobbiamo fare memoria della forma con cui siamo stati plasmati, dell’immagine di Dio che in noi è impressa per sempre”.


Papa Francesco era presente all’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, ma non ha letto il discorso previsto perché ancora “un po’ raffreddato”. “Sono ancora sono un po’ raffreddato e per questo ho chiesto al monsignore di leggere la catechesi: stiamo attenti, credo ci potrà fare molto bene”, ha detto Francesco aprendo l’udienza. Nel discorso il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, ha incentrato la sua riflessione sul tema “L’agire virtuoso”.

Sinner batte Shelton in due set e vola ai quarti di Indian Wells

Sinner batte Shelton in due set e vola ai quarti di Indian WellsRoma, 13 mar. (askanews) – Jannik Sinner non si ferma più e stacca il pass per i quarti di finale del Masters 1000 di Indian Wells battendo lo statunitense Ben Shelton in due set (7-6, 6-1) dopo un’ora e 40 minuti di gioco, centrando così la 18esima vittoria consecutiva. Cinismo e solidità nei momenti decisivi soprattutto del primo set, durato un’ora e 9 minuti e giocato ad alto livello e intensità. Superato lo scoglio al tiebreak, Jannik ha dominato nel secondo parziale, trasformando il match in un monologo. Ad attendere Sinner nei quarti di finale c’è Jiri Lehecka, n. 32 al mondo reduce dalla vittoria contro Stefanos Tsitsipas a cui ha lasciato solo sei game. Il ceco, che a inizio stagione ha conquistato l’ATP 250 di Adelaide, aveva eliminato precedentemente Andrey Rublev, vincendo sempre in due set.

Green Deal, maggioranza Italia divisa o sconfitta a Strasburgo

Green Deal, maggioranza Italia divisa o sconfitta a StrasburgoBruxelles, 12 mar. (askanews) – Brutta giornata, oggi a Strasburgo, per i partiti della maggioranza di governo italiano: su due voti cruciali del Green Deal al Parlamento europeo, sono usciti divisi o sconfitti. I partiti dell’opposizione, al contrario, sono rimasti uniti e compatti con i propri gruppi e hanno vinto in entrambe le votazioni, la prima sulla direttiva emissioni industriali (che comprende anche le grandi aziende zootecniche), e la seconda sull’efficienza energetica nell’edilizia (“case green”).


Più in generale, sono i gruppi del centro (Liberali di Renew) e del centro-destra (Ppe con Fi e Conservatori con Fdi) che si sono fortemente divisi nei due voti, mentre ne è uscita chiaramente sconfitta l’estrema destra del gruppo Identità e Democrazia, in cui siedono gli eurodeputati della Lega. La direttiva emissioni industriali, che era stata già fortemente emendata per escludere dal suo campo di applicazione gli allevamenti bovini (in base al dubbio argomento secondo cui l’inquinamento di suoli, aria e falde acquifere da parte di queste aziende zootecniche non può essere trattato allo stesso modo dell’inquinamento di origine industriale), ha sostanzialmente dimezzato le soglie relative alle dimensioni degli allevamenti suini e di pollame.


Queste aziende dovranno rispettare nuovi limiti obbligatori più stringenti per le emissioni, con nuove soglie di applicazione (350 “unità di bestiame vivo” per i suini, 300 per le galline ovaiole, 280 per il pollame in genere, e 380 per allevamenti che comprendono sia suini che pollame) che sono sostanzialmente più alte di quelle prospettate dalla Commissione europea nella sua proposta originaria (150 “unità di bestiame vivo”, che equivalgono a 150 unità per i bovini, con soglie proporzionalmente più alte per gli animali più piccoli), ma più basse di quelle che voleva il Parlamento europeo (750 “unità di bestiame vivo”). L’accordo raggiunto nel “trilogo” con il Consiglio Ue sulla direttiva emissioni industriali è stato approvato dalla plenaria con 393 voti favorevoli, 173 contrari e 49 astensioni. I partiti di governo italiano si sono spaccati in due fronti: favorevoli gli eurodeputati di Fi nel Ppe, contrari quelli di Fdi (del gruppo conservatore Ecr) e della Lega (con tutto il gruppo di estrema destra Id). Tutti gli altri eurodeputati italiani hanno votato a favore (con l’eccezione di Fabio Massimo Castaldo, ed M5s passato ad Azione, contrario).


Più in generale, il Ppe si è diviso in due fronti: 83 favorevoli e 66 contrari (più quattro astenuti). Il gruppo liberal democratico Renew si è espresso in grande maggioranza a favore (42 eurodeputati, compresi gli italiani Danti e Zullo), ma con 13 contrari (incluso l’italiano Castaldo). I Conservatori dell’Ecr si sono spaccati in due (29 a favore, 28 contrari, tra cui gli eurodeputati di Fdi, con in più cinque astenuti). Estremamente compatti per la direttiva i Verdi (tutti a favore), il gruppo S&D (nessun contrario, 6 astenuti), la delegazione del M5s (tutti a favore) e la Sinistra (28 favorevoli, quattro contrari, un astenuto). L’altra direttiva, quella sulle “case green”, prevede che tutti gli edifici privati di nuova costruzione siano a emissioni zero a partire dal 2030, e quelli pubblici due anni prima, a partire dal 2028. Per gli edifici residenziali esistenti, dovrà esserci una riduzione dell’energia primaria media utilizzata (rispetto al 2020) di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. Dovrà essere inoltre ristrutturato entro il 2030 il 16% degli edifici non residenziali che hanno le peggiori prestazioni in ogni Stati membro, e il 26% entro il 2033.


In questo caso, l’accordo raggiunto nel “trilogo” è stato approvato con 370 voti contro 199 e 46 astenuti. Hanno votato contro la direttiva tutti gli eurodeputati della maggioranza di governo italiana: oltre alla Lega (con tutto il gruppo Id) e agli europarlamentari di di Fdi (con tutto il gruppo dei Conservatori Ecr), anche quasi tutti quelli di Fi (con l’eccezione di Alessandra Mussolini, favorevole). Più in generale, qui il Ppe si è spaccato in tre (72 favorevoli, tra cui un altro italiano, l’altoatesino Herbert Dorfman, del Svp, 54 contrari e 25 astenuti), mentre nel gruppo liberale Renew hanno votato a favore 67 eurodeputati (tra cui i due di Italia Viva, Sandro Gozi e Nicola Danti, più l’indipendente Marco Zullo, ex M5s), con 19 contrari e un solo astenuto. Massicciamente a favore della direttiva, oltre ai Verdi e al M5s, anche i gruppi dei Socialisti e Democratici (solo due contrari e un astenuto) e della Sinistra (26 favorevoli, due contrari, quattro astenuti). Al Parlamento europeo, insomma, sebbene negli ultimi tempi l’onda montante della destra la stia erodendo, esiste ancora una maggioranza pro-Green Deal, che comprende, oltre a Socialisti, Verdi, Sinistra e M5s, anche una parte importante dei Liberali di Renew e una minoranza cospicua del Ppe. Che questa maggioranza si mantenga chiaramente o no è una delle scommesse più importanti per le prossime elezioni europee di giugno.