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Leopolda Iv, Renzi: noi abbiamo sempre rispettato leggi Pm no

Leopolda Iv, Renzi: noi abbiamo sempre rispettato leggi Pm noRoma, 8 mar. (askanews) – “In molti hanno fatto di tutto perché la Leopolda non ci fosse più. I nostri avversari hanno attaccato la Leopolda eleggendola a simbolo di cattiva politica. I nostri ex compagni di strada hanno chiesto più volte di non fare la Leopolda forse per invidia. E talvolta (sbagliando) li ho pure ascoltati.I nostri PM di fiducia hanno messo nel mirino la Leopolda indagando sulla fondazione Open e oggi possiamo dire a voce alta – dopo le sentenze della Cassazione e della Corte Costituzionale – che noi abbiamo rispettato tutte le leggi, i PM invece no. Hanno cercato di distruggere la Leopolda ma questi giorni dimostrano che siamo più vivi che mai”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews, a poche ore dell’apertura a Firenze della Leopolda 2024.


“Talvolta mi domando: ma perché – afferma Renzi- hanno cercato di chiudere la Leopolda? Che paura può fare la Leopolda? Poi mi sono detto: li capisco. Se ci pensate hanno ragione loro. Perché la Leopolda è un luogo più importante di quello che anche noi pensiamo. È un luogo che ha cambiato le forme della politica. Un luogo che ha cambiato gli ultimi quindici anni di storia del Paese. Un luogo nel quale si sono incrociate storie personali e destini collettivi. Un luogo che dura da anni. Un luogo che emoziona. E che sa riconoscere i politici dagli influencer. Qui sono nate proposte, sogni, speranze. E non c’è nulla di strano nel pensare che il primo dossieraggio dei tanti di cui si parla in queste ore fu organizzato proprio per far saltare il popolo della Leopolda”. “Hanno cercato – attacca il presidente di Italia Viva- di zittirci in tanti modi. Ma quello che deve essere chiaro è che non riusciranno mai a farci tacere. Perché la forza delle idee è più forte dell’odio e dell’invidia”. E conclude: “ci vediamo stasera. E ci vediamo a casa, cioè alla Leopolda”.

Nebula, una nuova mostra della Fondazione In Between Art Film

Nebula, una nuova mostra della Fondazione In Between Art FilmMilano, 8 mar. (askanews) – Fondazione In Between Art Film ha annunciato Nebula, una nuova mostra collettiva che aprirà al pubblico il 17 aprile 2024 al Complesso dell’Ospedaletto a Venezia in occasione della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia.


Curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi – rispettivamente Direttore Artistico e Curatore della Fondazione – Nebula presenterà otto nuove video installazioni site-specific commissionate a Giorgio Andreotta Calò (1979, Italia), Basel Abbas e Ruanne Abou-Rahme (1983, Cipro/1983, USA), Saodat Ismailova (1981, Uzbekistan), Cinthia Marcelle e Tiago Mata Machado (1974, Brasile/1973, Brasile), Diego Marcon (1985, Italia), Basir Mahmood (1985, Pakistan/Paesi Bassi), Ari Benjamin Meyers (1972, USA) e Christian Nyampeta. Tutte le otto opere sono commissionate e prodotte da Fondazione In Between Art Film, l’iniziativa concepita e presieduta da Beatrice Bulgari per promuovere la cultura delle immagini in movimento e sostenere gli artisti, le istituzioni e i teorici internazionali che esplorano il dialogo tra discipline e time-based media. Nebula, che in latino significa “nuvola” o “nebbia”, è il secondo capitolo di una serie di mostre organizzate dalla Fondazione a Venezia e continua quell’esplorazione degli stati della visione e della percezione extra-visiva già iniziata nel 2022 con Penumbra. La Fondazione torna al Complesso dell’Ospedaletto e ne trasforma nuovamente gli spazi: il risultato è un’architettura sensoriale che ingloba la Chiesa di Santa Maria dei Derelitti, la sala affrescata della musica e l’antica farmacia, e che svela un’ala mai aperta al pubblico della casa di riposo moderna.


Nebula amplifica il dialogo narrativo e spaziale tra il medium della video installazione e l’architettura che la ospita. Le opere sono state appositamente commissionate per la mostra e concepite dagli artisti in stretta relazione strutturale, visiva e sonora con gli spazi del Complesso dell’Ospedaletto. Sviluppata nell’arco di due anni, Nebula conferma la metodologia della Fondazione che, attraverso progetti espositivi ambiziosi imperniati sulla commissione e produzione di opere di immagini in movimento, offre agli artisti supporto curatoriale e produttivo di lunga durata. Beatrice Bulgari, Presidente della Fondazione In Between Art Film, dichiara: “È per noi un privilegio tornare a Venezia e, in particolare, al Complesso dell’Ospedaletto dopo il successo di Penumbra. È anche un’occasione per ampliare la nostra riflessione sul ruolo delle immagini in movimento nella nostra società come medium di espressione creativa. Se Penumbra guardava all’oscurità come soglia tra la luce e il buio, Nebula va oltre questa dicotomia utilizzando una metafora ampia come quella della nebbia, che rende tutto meno definito. Questo stato di nebulosità e di sospensione ci parla della possibilità dell’arte di scoprire nuove coordinate poetiche all’interno di tempi come i nostri, disorientati e disorientanti. Sono entusiasta di condividere con il pubblico internazionale della Biennale le opere degli artisti che ci hanno accompagnato in questo viaggio nell’ignoto”.


L’idea della mostra si ispira al fenomeno della nebbia come condizione materiale e metaforica in cui la possibilità di orientarsi tramite la vista si riduce, rendendo necessario attivare strumenti sensoriali diversi per conoscere la propria posizione e comprendere ciò che ci circonda. In questo contesto, le opere di Nebula affrontano forme di frammentazione psicologica, socio-politica, tecnologica e storica, e suggeriscono modalità per navigare il nostro tempo presente, spesso attraversato da forze che, come la nebbia, appaiono immateriali e insormontabili. Gli artisti in mostra rivolgono così l’attenzione a quegli spazi interiori e individuali che si rendono necessari di fronte a eventi che condizionano i movimenti delle esistenze. Infine, ponendo al centro del progetto allestitivo la diffusione di immagini e suoni nello spazio, Nebula propone anche una riflessione sulla produzione continua e sulla distribuzione pervasiva di sollecitazioni visive, informazioni, speranze e paure. Alessandro Rabottini, Direttore Artistico, e Leonardo Bigazzi, Curatore, della Fondazione In Between Art Film, affermano:”Ancora una volta è stata l’atmosfera unica di Venezia a ispirare l’idea su cui costruire la mostra e commissionare le otto video installazioni ad altrettanti artisti internazionali. A Venezia la nebbia diventa lo spazio liminale in cui acqua e cielo si fondono, dove la luce si fa presenza diffusa e misteriosa. È un fenomeno meteorologico che dimostra quanto possa essere fallace il nostro senso della prospettiva e la nostra comprensione di ciò che è al di fuori di noi. Grazie ai punti di vista degli artisti partecipanti, Nebula espande l’immagine del disorientamento dato dalla nebbia in una miriade di significati metaforici più ampi: dalla dimensione globale della migrazione alla percezione individuale della mortalità, dalle strutture opprimenti dell’economia alle conseguenze imponderabili della tecnologia”.


Ippolito Pestellini Laparelli e il suo studio milanese 2050+ sono stati nuovamente invitati a interpretare e spazializzare il progetto curatoriale attraverso la scenografia della mostra. I loro interventi di cesura e collegamento sinestetico tra le opere metteranno in scena situazioni visive, acustiche, tattili e mentali nebulose che a volte enfatizzano, altre volte celano, l’architettura originale. Nebula sarà accompagnata da un simposio interdisciplinare curato da Bianca Stoppani, Editor della Fondazione In Between Art Film, che coinvolgerà gli artisti presenti in mostra ed espanderà il dibattito riguardo alle loro pratiche attraverso momenti discorsivi con curatori e intellettuali internazionali. Il Complesso dell’Ospedaletto è uno spazio culturale che fa parte di Ospedaletto Contemporaneo, un’iniziativa promossa da Venews Arts.

8 marzo, Meloni: fieri dei risultati sull’occupazione femminile

8 marzo, Meloni: fieri dei risultati sull’occupazione femminileRoma, 8 mar. (askanews) – “La festa della donna non è solo un giorno di celebrazione, ma un’occasione per riflettere sulle conquiste raggiunte e sugli obiettivi ancora da perseguire. Grazie al supporto di politiche concrete messe in atto dal nostro Governo, abbiamo promosso l’occupazione femminile, i cui risultati – certificati dai dati Istat – ci rendono particolarmente fieri”. Lo ha scritto su Facebook la presidente de lConsiglio, Giorgia Meloni.


“Tuttavia, non possiamo fermarci qui. Siamo consapevoli – ha aggiunto – che ci sono ancora sfide da affrontare e continueremo a lavorare con determinazione per garantire alle donne un futuro migliore in cui possano realizzare pienamente il loro potenziale, senza dover scegliere tra vita e lavoro”. “Un grazie a tutte le donne per come dimostrano, ogni giorno, il loro impegno, la loro determinazione e la loro infinita capacità di fare la differenza nella società”, ha concluso Meloni.

Dossieraggio, Meloni: è cosa da regimi, vanno scoperti i mandanti

Dossieraggio, Meloni: è cosa da regimi, vanno scoperti i mandantiRoma, 7 mar. (askanews) – Con il dossieraggio sono stati usati “metodi da regimi autoritari per gettare fango su chi non stava simpatico. E’ una cosa gravissima, penso che sia molto più ampia di quello che stiamo vedendo, perchè ci sono i politici ma anche tante persone normali e bisogna capire quali interessi ci sono dietro. Varie persone sono state fatte oggetto di dossieraggio per avviare campagne di fango. Si deve andare fino in fondo, e voglio ringraziare Melillo e Cantone, perchè non basta sapere chi è il funzionario che violava una banca dati ma anche capire quali erano i mandanti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a ‘Dritto e rovescio’ su Rete4.


“Se c’è stato qualcuno che ha usato banche dati riservate per fare gli interessi propri – ha aggiunto – bisogna conoscerne nome e cognome perchè questi metodi in uno stato di diritto non sono previsti”.

Cortei, Meloni: in Italia ci sono professionisti disordine pubblico

Cortei, Meloni: in Italia ci sono professionisti disordine pubblicoRoma, 7 mar. (askanews) – “Se sbaglia un poliziotto paga se uno aggredisce un poliziotto non succede nulla, c’è un’impunità. Ci sono professionisti del disordine pubblico, che fa questo di mestiere”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a ‘Dritto e rovescio’ su Rete4.


“Ringrazio le nostre forze dell’ordine – ha aggiunto – ed esprimo solidarietà per campagna denigratorie che di tanto in tanto vengono fuori. Dal 7 ottobre a oggi in Italia abbiamo avuto oltre 1000 manifestazione a sostegno della Palestina, perchè non abbiamo impedito le manifestazioni. Nel 97% dei casi non c’è stato nessun problema che significa che abbiamo un’ottima gestione. Se ci sono errori si verificano le responsabilità ed eventualmente si sanzionano ma non si può fare di tutta l’erba un fascio perchè l’anno scorso ci sono stati 120 agenti feriti e nessuno ha dato la sua solidarietà. Manifestare è un diritto ma rispettare le regole è un dovere”.

Meloni: l’opposizione èrancorosa, accadrà di tutto ma ho elmetto

Meloni: l’opposizione èrancorosa, accadrà di tutto ma ho elmettoRoma, 7 mar. (askanews) – “Ce l’ho l’elmetto, ci dormo anche perchè si sta vedendo un po’ di tutto. Quando abbiamo vinto le elezoioni i nostri avversari scommettevano sul fatto che avremmo fallito, sulle nostre divisioni, ma siamo una coalizione compatta e quindi è andata male. Hanno scommesso che saremmo stati isolati ma l’Italia è centrale in Europa, avevano scommesso che avremmo affossato il Pnrr ma siamo la prima nazione in Europa. Avevano scommesso nel crollo dell’economia ma l’Italia va meglio di prima. E quindi sta uscendo una natura livorosa, rancorosa, dei nostri avversari e questo mi fa immaginare che accadrà un po’ di tutto da qui alle europee ma non mi preoccupa perchè a me interessa il consenso”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a ‘Dritto e rovescio’ su Rete4.

Le energie di Giovanni Anselmo: l’invisibile oltre l’orizzonte

Le energie di Giovanni Anselmo: l’invisibile oltre l’orizzonteBilbao, 7 mar. (askanews) – Lo spazio, il tempo, i campi magnetici, le forze gravitazionali: Giovanni Anselmo ha praticamente sempre lavorato come artista intorno a questa tematiche e il Museo Guggenheim Bilbao gli dedica una grande mostra per raccontare una pratica e una visione che oggi, al tempo della crisi climatica, appare di perdurante attualità. Anselmo, morto a fine 2023, ha seguito la realizzazione del progetto fino all’ultimo e il museo vuole restituire “la profondità e il vitalismo della sua lezione”. Che, come ci ha detto Marta Blavia, del team di curatori del Guggenheim, ha avuto grande influenza.


“Sono in tanti – ha spiegato ad Blavia ad askanews – gli artisti contemporanei che dopo di lui hanno seguito questa strada di riflettere sulla natura, sulle forze che determinano il mondo. Quindi sono state scelte 41 opere che recuperano e che rivisitano tutta la sua carriera artistica sin dall’inizio negli Anni Settanta, fino a oggigiorno”. Forme, materiali, giustapposizioni tra grande peso e leggerezza, tra marmi e proiezioni effimere, a volte segrete, ma presenti e attivate dal passaggio dei visitatori. Tutto si muove intorno a un’idea di energie che si intrecciano e contribuiscono a dare forma al mondo e, ovviamente, alla stessa arte di Anselmo, che tende ad avvicinarsi all’infinito e, soprattutto, all’invisibile. “Quando camminiamo per le gallerie – ha aggiunto Marta Blavia – ci rendiamo conto che troviamo delle opere realizzate in diverse epoche, ma che alla fine parlano da diverse prospettive sui concetti essenziali, come la forza, l’energia, lo spazio, il tempo, eccetera eccetera”.


È chiaro che, di fondo, le suggestioni che si percepiscono in mostra rimandano alla sintassi dell’arte povera, ma le definizioni sono sempre restrittive alla fine e il lavoro di Anselmo mantiene una sua unicità, una sua coerenza, che lo avvicinano ad altri grandi della scena italiana molto difficili da incasellare, come per esempio Giulio Paolini. Ma ognuno corre da solo e lo fa con il suo passo ed è bello immaginare che fuori dalla celebre fotografia su tela “Entrare nell’opera”, l’artista stia correndo verso il mistero, l’insoluto e la sua complessa dimensione di libertà. Intitolata “Oltre l’orizzonte” e curata da Gloria Moure, l’esposizione del Guggenheim Bilbao è aperta al pubblico fino al 19 maggio.

Libri, “La ragazza di Boston”: il nuovo romanzo di Paolo Valenti

Libri, “La ragazza di Boston”: il nuovo romanzo di Paolo ValentiRoma, 7 mar. (askanews) – “La ragazza di Boston” è il nuovo romanzo del giornalista Paolo Valenti: edito da Arkadia Editore, sarà disponibile da domani, venerdì 8 marzo in tutte le librerie e negli shop online.


Le parole che danno il via alla storia sono quelle di Alessandro Gentili: un ragazzo di ventidue anni che, come tanti coetanei, divide le sue giornate tra studio, passione per il calcio e ascolto della musica. È il 21 marzo 1990 e sta per iniziare una nuova sessione d’esame. Alessandro non sa ancora che, varcando la soglia dell’aula, incontrerà la persona che più di ogni altra lascerà un’impronta indelebile nella sua vita: Meredith O’Brady, l’assistente che sta per interrogarlo, “la ragazza di Boston” del titolo, trasferitasi in Italia per via del lavoro del padre. Nel giro di poco tempo, la bella e brillante Meredith entra prepotentemente nelle giornate di Alessandro, insieme al quale si lancia con entusiasmo nel turbinio di emozioni, trasporto sentimentale e attrazione fisica di una relazione totalizzante. Passa qualche mese, siamo così nell’estate 1990: dopo la celebrazione del rito collettivo dei mondiali di calcio, Meredith spinge Alessandro ad accompagnarla nel suo temporaneo ritorno negli Stati Uniti. Una vacanza in cui Alessandro tocca con mano prima il dinamismo caotico di New York e delle sue esperienze fuori dal comune – come l’incontro ad Harlem con il reverendo che conobbe gli U2 quando girarono nella sua chiesa uno dei video del film Rattle and Hum – e poi la realtà diversa e più misurata di Boston.


Qui, per la prima volta, Alessandro intuisce che la sua relazione non gode dell’immunità ai problemi che, fino a quel momento, gli era parso che potesse avere. La conoscenza del fratello di Meredith e la notte nella quale lei lo lascia ad aspettarla fuori casa fino a tardi, portano Alessandro a coltivare dubbi e inquietudini che si materializzeranno a Roma qualche mese dopo, quando dal passato emergerà con prepotenza la figura di Francis, ex fidanzato di Meredith trasferitosi in Italia con l’intenzione di riconquistarla a tutti i costi. Non sempre l’amore vince su tutto…ma se le cose cambiassero quando, molti anni più tardi, un Alessandro ormai cinquantenne nel pieno della carriera, a Boston per motivi di lavoro, venisse colto dal richiamo di quei momenti mai più rivissuti, desiderando di incontrare nuovamente Meredith e di poterle aprire ancora le porte del suo cuore che, di fatto, non l’ha mai abbandonata?


“La ragazza di Boston è un romanzo intenso, una storia che racconta le esperienze totalizzanti della gioventù. Una cascata di emozioni che incide il suo percorso tra amore e amicizia, partite di calcio e passione per il rock e trova nel respiro lirico delle ultime pagine un finale scritto dalla fantasia del lettore”, commenta Paolo Valenti.

Arte, apre a Milano The Prism Core Center

Arte, apre a Milano The Prism Core CenterRoma, 7 mar. (askanews) – Dopo il successo di Project Revelation, sancito da oltre 5.000 visitatori, The Prism apre un nuovo spazio permanente: The Prism Core Center, dedicato alla ricerca artistica di Stefano Simontacchi, in Piazza Napoli 22 a Milano.


Un luogo di scambio e di sperimentazione, a ingresso gratuito, nato per creare connessioni con il pubblico, aperto alla città e ai visitatori, per stimolare la consapevolezza di sé e lo spirito di ricerca in ogni individuo. L’esposizione artistica e il palinsesto di eventi che saranno proposti sono curati da Marco Senaldi. The Prism Core Center è una piattaforma di dialogo artistico, ricerca interiore e sperimentazione che si apre alla dualità di introspezione e condivisione, un luogo dove fermarsi e dedicarsi del tempo. Un proposito che diventa sempre più necessario, essenziale in un tessuto urbano in perenne movimento che trova nella città di Milano la sua massima espressione. Da un lato, lo spazio propone una fruizione intima dell’arte esposta, che incoraggia il visitatore a una ricerca introspettiva e quindi individuale; al contempo si configura come luogo di scambio, di incontro e di sviluppo della conoscenza, grazie anche ad una ricca programmazione di appuntamenti ad ampio spettro tematico, tra talk, presentazioni di libri, workshop e laboratori aperti al pubblico.


The Prism Core Center ha l’obiettivo di creare connessioni con il mondo interiore ed esteriore intorno al quale ruota la vita di ogni individuo. Confrontarsi con le opere di The Prism significa intraprendere un viaggio emozionale che invita il visitatore a risvegliare immagini e archetipi dimenticati, ad andare oltre il semplice livello materiale, a riscoprire un dialogo tra la dimensione spirituale individuale e quella universale. Ogni opera esposta diventa una porta di ingresso verso una dimensione interiore più ampia alla scoperta del proprio autentico sé. Una visione e dei concetti che si radicano in una originale storia spirituale dell’arte, con rimandi alla fisica quantistica e sorprendenti riscontri negli studi neuroscientifici.


“The Prism Core Center proietta in una nuova dimensione che va oltre il concetto di mostra. – commenta Stefano Simontacchi, ideatore di The Prism – “È il cuore pulsante di un’esperienza in continuo divenire dove creazione, esposizione, interazione e scambio si fondono dando origine a una vera e propria opera d’arte vivente. The Prism Core Center è il concetto stesso di piattaforma fruibile che consente al visitatore di essere protagonista e creatore”. In merito alla realizzazione dello spazio The Prism Core Center, Stefano Simontacchi prosegue: “È molto bello avere partecipato a creare un luogo che dà la possibilità alle persone di vivere un’esperienza emozionale che diventa interazione. The Prism Core Center esiste per fare fruire l’energia che muove il mondo: le emozioni. Tantissime persone vengono e davanti a un’opera piangono, sorridono, si emozionano e poi ritornano per condividere l’esperienza con il partner, gli amici o i figli. È questa energia la vera protagonista qui”.


Gli ampi ambienti del centro ospitano la nuova sala espositiva Emotional Journey: l’imponente spazio accoglie un percorso composto da opere inedite afferenti alle emozioni, che per The Prism sono alla base del vivere quotidiano e delle esperienze che ognuno attraversa. Lo spettatore può godere e ammirare questa nuova esposizione accompagnato da un mediatore culturale, sempre presente all’interno dello spazio, per poi avventurarsi nel percorso immersivo di Project Revelation, un itinerario unico nel suo genere che si sviluppa attraverso sette sale, in cui lo spettatore, guidato dalla voce dell’artista, è protagonista di un viaggio meditativo e di rivoluzione umana, grazie alle opere esposte, all’utilizzo del suono, della luce, del colore e di una precisa simbologia.

Bce, tassi fermi ma Lagarde lancia un chiaro segnale su giugno

Bce, tassi fermi ma Lagarde lancia un chiaro segnale su giugnoRoma, 7 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha ancora una volta confermato i livelli dei tassi di interesse nell’area euro. Ma al tempo stesso ha rivisto consistentemente al ribasso le sue previsioni di inflazione. E se il comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo non reca novità di rilievo rispetto alla posizione mantenuta finora – i tassi devono restare restrittivi “tutto il tempo necessario” – nella conferenza stampa a seguito della riunione, la presidente Christine Lagarde ha lanciato un messaggio abbastanza chiaro.


“Siamo in un processo disinflazionistico e facciamo buoni progressi”. Sul ritorno dell’inflazione al valore obiettivo del 2% della Bce “siamo più fiduciosi, ma non ancora abbastanza” (per un taglio dei tassi-ndr). “Chiaramente abbiamo bisogno di più dati e sappiamo questi verranno nei prossimi pochi mesi, sapremo un po’ di più ad aprile ma sapremo molto di più a giugno”, ha detto. Una evidente apertura alla possibilità di operare un primo taglio dei tassi in quel mese, che del resto da tempo è l’ipotesi dominante tra gli analisti.


Intanto i tecnici della Bce hanno consistemente rivisto al ribasso le previsioni di inflazione per l’area euro. Ora indicano una media del 2,3% sul 2024, 2% nel 2025 e 1,9% nel 2026. Per la crescita hanno tagliato la stima 2024 allo 0,6%, mentre hanno confermato all’1,5% l’attesa di espansione del Pil nel 2025 e ritoccato al rialzo, all’1,6% quella sul 2026. In occasione del direttorio di giugno queste previsioni verranno nuovamente aggiornate.


Oggi “non abbiamo discusso di tagli ai tassi – ha voluto puntualizzare Lagarde – abbiamo appena iniziato a discutere la moderazione (dial back)” della linea monetaria restrittiva. La presidente, peraltro, ha evitato di sbilanciarsi in qualunque previsione o dichiarazione sulla portata o il ritmo della futura parziale riduzione del freno monetario. “Siamo ancora nella stagione del ‘mantenere’, ci muoveremo nella stagione dell’allentamento e poi nella stagione della normalizzazione. Se questa è la definizione di graduale, così sia. Ma non mi impegnerei in alcun tipo di ritmo o ordine di grandezza – ha avvertito – perché continueremo a essere legati ai dati e a osservare come si evolvono l’economia, i mercati, le buste paga e l’impatto del finanziamento sull’economia”.


I livelli di riferimento sui tassi dell’area valutaria restano così 4,50% sulle operazioni di rifinanziamento principali, 4% sui depositi presso la stessa banca centrale e 4,75% sulle operazioni di rifinanziamento marginale. Dopo alcuni indebolimenti, l’euro ha invertito la rotta ed è tornato a salire nettamente, a 1,0938 dollari in serata si attesta ai massimi da quasi due mesi. (di Roberto Vozzi).