Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Meloni a Kiev:Italia-Europa-G7 avanti al fianco Resistenza Ucraina

Meloni a Kiev:Italia-Europa-G7 avanti al fianco Resistenza UcrainaRoma, 24 feb. (askanews) – “Che l’Italia, l’Europa e l’Occi- dente devono continuare ad essere al fianco di Kiev, perché difendere l’Ucraina non vuol dire amare la guerra, ma esattamente il contrario. Vuol dire allontanare la guerra, tutelare il nostro interesse nazionale e impedire che il sistema interna- zionale fondato sulle regole vada definitivamente in frantumi. Non conviene a nessuno, a noi europei per primi, un mondo nel quale vige il caos e non la forza del diritto”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni, in arrivo a Kiev da presidente del G7 insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, al premier belga presidente di turno del Consiglio Ue Alexander De Croo e al premier canadese Justin Trudeau per incontrare il presidente ucraino Vlodomir Zelesnky a due anni dall’invasione russa dell’Ucraina.


“Quando il 24 febbraio di due an-ni fa la Russia ha invaso l’Ucraina – afferma Meloni intervistata da il Giornale- in molti hanno pensato che fossimo davanti ad un ‘cigno nero’ della storia, ovvero un evento del tutto imprevedibile. In realtà, l’invasione russa era la naturale e prevedibile conseguenza della visione neoimperialista di Putin, già manifestata da molti anni e su vari fronti. Ma due anni fa le ambizioni di Mosca si sono infrante contro un vero ‘cigno nero’: l’incredibile resi- stenza del popolo ucraino. Nei piani di Putin la guerra sarebbe dovuta durare pochissimo e, una volta capitolata l’Ucraina, l’attenzione si sarebbe rivolta ad altri Stati confinanti, non solo europei. Ciò non è successo. L’Ucraina non è capitolata in pochi giorni. Ha liberto gran parte del territorio occupato, ha reso inimmaginabile ogni ipotesi di invasione totale e ha inferto alla Russia perdite estremamente ingenti. Obiettivi strategici che la disinformazione russa cerca di nascondere”. “Il desiderio di pace dei nostri cittadini – sottolinea ancora la presidente del Consiglio- è sacrosanto. Comprendo perfettamente. Ma ciò che sta accadendo in Ucraina non è qualcosa di lontano da noi nello spazio e nel tempo: è qualcosa di molto più vicino di quanto si possa credere. . La guerra in Ucraina ci riguarda tutti: e ci tocca da vicino. Molto di più di quello che si possa pensare. Non solo dal punto di vista umano, ma ancor di più da quello geo-politico e di sicurezza”.


“La fine della guerra e la costruzione di una pace giusta e duratura – assicura Meloni- sono i nostri obiettivi. Dobbiamo spendere ogni energia in questa direzione. Ma Putin può essere convinto a sedersi al tavolo dei negoziati solo se viene garantito l’equilibrio delle forze in campo. E questo può essere assicurato solo se l’Italia, l’Europa e l’Occidente continueranno ad aiutare l’Ucraina. Questo è un fattore decisivo. E sono orgogliosa del contributo che questo governo ha dato in Europa per raggiungere l’accordo in Consiglio europeo sul sostegno all’Ucraina per i prossimi quattro anni. Non era affatto scontato”. Quanto al futuro prossimo dell’Ucraina, “noi crediamo nel futuro euroeo dell’Ucraina perché l’Ucraina è un pezzo d’Europa e come diceva Giovanni Paolo II il nostro continente per respirare, ha bisogno dei suoi due polmoni: quello occidentale e quello orientale. Il sostegno italiano al processo di adesione dell’Ucraina all’Unione europea non è mai mancato e siamo molto soddisfatti dei progressi che si stanno facendo in questa direzione”.

Schlein replica su terzo mandato, minoranza Pd insiste: chiarimento

Schlein replica su terzo mandato, minoranza Pd insiste: chiarimentoRoma, 23 feb. (askanews) – Elly Schlein prova a chiudere le polemiche sul terzo mandato, anche se la minoranza del partito ancora reclama un “chiarimento” per la prossima settimana. La leader Pd va in Tv a La7 e racconta di avere già sentito Stefano Bonaccini, invitandolo ad “andare avanti”, perché le polemiche su questo argomento a poche ore dal voto in Sardegna le avrebbe evitate volentieri e certo non accetta l’accusa di aver violato i patti. Se i bonacciniani attaccano rinfacciando il mancato rispetto dell’accordo raggiunto in direzione – quello che ha dato vita al tavolo interno sul terzo mandato e sulla riforma degli enti locali – la leader Pd replica rilanciando proprio le intese raggiunte. Il no pronunciato ieri all’emendamento della Lega non cancella la decisione di trovare insieme una “sintesi” nel Pd.


“L’impegno a discutere internamente al Pd proseguirà” assicura. Ma, precisa, “in direzione abbiamo provato a trovare una sintesi immaginando una riforma complessiva che, oltre al numero dei mandati, preveda i necessari pesi e contrappesi. Ma ieri non si stava parlando di questo, non si parlava di una riforma complessiva, ma di un emendamento della Lega ‘salva Zaia’”. Parole che per il momento non placano la minoranza. “Serve un chiarimento”, ribadisce uno dei parlamentari di ‘Energia popolare’. “Ci hanno fregato. Non hanno rispettato l’accordo pensando che non potevamo più dire niente perché c’era la Sardegna”. E proprio per evitare l’accusa di remare contro alla vigilia del voto la minoranza ha deciso di rimandare alla prossima settimana “il chiarimento. Sennò questi sono anche capaci di dire che è colpa nostra se perdiamo la Sardegna”.


Altri esponenti, vicini alla segretaria, sono convinti che le cose si appianeranno, magari dopo un nuovo colloquio tra la Schlein e Bonaccini: “Si stanno rendendo conto che fare casino sul terzo mandato è fare casino su una questione personale, Bonaccini altri che vorrebbero ricandidarsi…Queste cose fatte per ragioni personali sono antipatiche, la gente se ne accorge”. Senza contare che molti dei sindaci che spingono per il terzo mandato sono anche probabili candidati alle europee e “non è nel loro interesse tirare troppo la corda”, aggiunge la stessa fonte. Si vedrà la prossima settimana. Di sicuro Dario Nardella prova a suggerire una ricucitura: “Sul terzo mandato l’indicazione della Direzione Pd era quella dell’astensione, poi credo si sia voluto dare la priorità alla posizione unitaria delle opposizioni ma il tema rimane aperto: spero che nel partito ci sia l’occasione per ridiscuterne e per trovare una sintesi”. Vincenzo De Luca, intanto, sferza la segretaria come sua abitudine: quello sul terzo mandato è “un dibattito demenziale”, è “sconcertante” che i “parassiti a livello centrale” vogliano decidere chi deve essere eletto, ma “la Campania è del tutto indifferente a questo dibattito, perché la Campania il terzo mandato lo può fare tranquillamente non avendo recepito a legge nazionale sui due mandati”.

Congresso Forza Italia con vista Europee.Tajani: Berlusconi come Maradona

Congresso Forza Italia con vista Europee.Tajani: Berlusconi come MaradonaRoma, 23 feb. (askanews) – Il repertorio della mozione degli affetti – e non potrebbe essere altrimenti – c’è tutto. C’è la commozione di Antonio Tajani nell’intervento di oltre un’ora e mezza con cui si candida, in una corsa senza rivali, a fare il segretario di Forza Italia. C’è il ricordo costante e ricorrente di Silvio Berlusconi: la proiezione del suo ultimo discorso in Senato, l’applauso e la standing ovation della platea, il fratello Paolo che arriva a sorpresa in rappresentanza della famiglia (grande assente Marta Fascina).


Tajani lo omaggia, cominciando quello che definisce “il discorso più difficile e importante” della sua vita, con un riferimento calcistico. “Ti senti come un giocatore della squadra di Maradona che deve fare la finale di Champions, ma Maradona non c’è più. E tu hai una sola possibilità, chiedere aiuto a tutta la squadra e alla curva perché ti sostenga. Voi siete la squadra, Berlusconi era Maradona”. Il congresso del partito azzurro che si celebra all’Eur era un passaggio obbligato: dopo la morte del fondatore su cui erano plasmate tutte le regole interne, era inevitabile costruire il nuovo vertice in punta di statuto. E così domani Tajani sarà eletto ufficialmente come segretario, ruolo che ricopre “pro tempore” da luglio, quando fu indicato da quel consiglio nazionale che ha cancellato la carica di presidente, associandola per sempre al solo nome di Berlusconi.


E’ un congresso senza colpi di scena, anche perché il ministro degli Esteri si è preoccupato di sminare ogni possibile fronte di tensione nelle fasi precedenti all’appuntamento. Per esempio, nella corsa al ruolo di vice: ci sono quattro candidati per quattro poltrone (Deborah Bergamni, Stefano Benigni, Roberto Occhiuto e Alberto Cirio) e nessun vicario, anche se il più votato (o a parità di voti il più anziano) sarà un po un primus inter pares. Ed è probabilmente anche per questo che il congresso, più che essere un momento di democrazia interna, si trasforma quasi in un appuntamento elettorale con vista sulle Europee di giugno. Tajani ricorda che dopo la morte di Berlusconi in tanti davano il movimento per spacciato, ora si presenta davanti alla platea dei 1300 delegati con dei sondaggi che fanno sperare addirittura in un sorpasso sulla Lega. Ed è proprio la competizione con Salvini, pur apertamente negata, a fare da sfondo alla due giorni. Il segretario rimarca l’appartenenza al popolarismo europeo che in apertura del congresso è rappresentato dal presidente Manfred Weber e che domani vedrà la presenza di Roberta Metsola e Antonio Lopez. Ripete che non c’è nessuna corsa ai danni degli alleati. “Noi possiamo in questo momento tornare a essere i grandi protagonisti della politica italiana, c’è un grande spazio tra Elly Schlein e Giorgia Meloni e quello spazio noi abbiamo il dovere di occuparlo”, sottolinea.


E tuttavia mentre la liturgia del congresso mostra con evidenza la sintonia che in questo momento regna con Fratelli d’Italia, altrettanto non si può dire dei rapporti con il Carroccio. La presidente del Consiglio non può essere presente per impegni internazionali, ma invia un messaggio di sostegno. “Antonio e la classe dirigente del partito hanno saputo raccogliere l’eredità politica e Forza Italia continua a rappresentare una parte significativa dell’elettorato di centrodestra”, dice. La delegazione dei meloniani è rappresentata dai capigruppo, oltre che dal presidente del Senato Ignazio La Russa. Alla premier Tajani dedica un passaggio molto affettuoso: “Io ho grande stima di Giorgia Meloni che considero un alleato leale, soprattutto perché rispetta l’identità di Forza Italia, non mi ha mai chiesto di fare qualcosa che andasse contro quello che noi pensiamo”. Nessun riferimento esplicito, invece, a Matteo Salvini che in rappresentanza della Lega ha scelto di inviare solo la deputata Simonetta Matone. Lo scontro diventa esplicito anche per una dichiarazione del governatore Occhiuto che fa infuriare i leghisti. “Io vedo che c’è tanto entusiasmo, forse più da noi che nei luoghi dove si riunisce la Lega”, sostiene il presidente della Regione Calabria.”Affermare di avere imparato la lezione impartita da Berlusconi, grande amico della Lega e promotore di un centrodestra unito, per poi attaccare gli alleati lo troviamo davvero sgradevole”, la replica affidata a due deputati salviniani.

Eurogruppo, tensione su Unione dei mercati dei capitali dell’Ue

Eurogruppo, tensione su Unione dei mercati dei capitali dell’UeGand, 23 feb. (askanews) – ‘Basta con le discussioni, ora abbiamo bisogno di azione’. E’ con queste parole che il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, ha buttato sul tavolo della riunione dell’Eurogruppo, a Gand (Belgio), la sua profonda insoddisfazione per il modo inconcludente in cui continua da sette anni, con il freno a mano tirato, la discussione sul progetto di Unione dei mercati dei capitali dell’Ue. ‘Gli Usa stanno diventando sempre più ricchi, e l’Ue sempre più povera, ha detto ancora Le Maire, e questo proprio perché l’economia americana può contare su un unico mercato dei capitali, che interessa un volume di investimenti pari al 227% del Pil, mentre nell’Ue siamo solo all’80% del Pil.


Per questo, Le Maire ha lanciato un appello a partire da subito, entro l’estate, con una iniziativa volontaria, con chi ci sta, una ‘coalizione di volenterosi’, per attuare in anticipo almeno alcuni alcuni prodotti finanziari sottoposti a condizioni, regole e finalità comuni, di quella che potrebbe essere, e che nelle attuali condizioni non sarà, l’Unione dei mercati dei capitali a Ventisette. Una iniziativa volontaria che, da quanto si comprende, non dovrà riguardare necessariamente degli Stati membri (non sarebbe una ‘cooperazione rafforzata’ del tipo che è previsto dai Trattati Ue), ma potrebbe includere anche solo alcune banche o ‘asset manager’ di un paese, che vogliano provarci, sottoponendosi alla sorveglianza dell’Esma (l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati). Sarà la realtà a dimostrare se questi nuovi prodotti finanziari comuni volontari avranno la capacità di attrazione per gli investimenti che Le Maire si aspetta, e che potrebbero poi portare gli Stati membri recalcitranti a cambiare idea, e a dare finalmente il via libera all’Unione dei mercati dei capitali. á á


Una unione che è oggi impossibile a causa dei problemi di frammentazione dei mercati che i ministri non hanno pouto ancor, o non hanno voluto, risolvere: l’armonizzazione delle normative nazionali sull’insolvenza (che stabiliscono le priorità tra i creditori), l’integrazione delle infrastrutture (in particolareá le borse), la supervisione unica europea (gli Stati preferisocno mantenere gli organismi nazionali) e le normative sulla cartolarizzazione, la mancanza di liquidità e di grandi investitori (come i fondi pensione, che nell’Ue sono molto più piccoli che negli Usa), di broker indipendenti (in genere sono le banche che agiscono come brooker), e la mancanza nelle opinioni pubbliche di una cultura dell’investimento in borsa. á La mossa di Le Maire, che ha stracciato la correttezza protocollare, è stata accolta con un certo imbarazzo, soprattutto dal presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, e dal tedesco Christian Lindner (‘ciò di cii abbiamo bisogno, ha detto, è una Unione dei lercati dei capitali ad alta velocità, non a due velocità’, ha detto) e da alcuni altri ministri che hanno preso le distanze. Ma molti suoi colleghi, pur mostrandosi ufficalmente cauti nella riunione, in realtà sperano che l’iniziativa del collega francese possa smuovere le acque, e magari portare a un risultato positivo. Le Maire ne ha parlato, in particolare, con il ministro italiano Giancarlo Giorgetti, e con i colleghi spagnolo e olandese, e ha affemato di contare su almeno tre o quattro Stati membri per lanciare l’iniziativa volontaria. Fonti del Mef hanno spiegato che per l’Italia la proposta francese contiene degli elementi interessanti e va valutata, e soprattutto che ha avuto il merito di evidenziare il problema, e che bisogna riflettere su questa Unione che fatica a procedere per consenso. Le fonti, tuttavia, hanno anche ossevato che non c’è ancora un giudizio netto, che occorre prudenza, che andare avanti in pochi, lasciando gli altri indetro, quando non si riesce a trovare l’accordo a 27, rischia di creare un precedente che potrebbe essere usato anche per altri temi.


‘L’intervento di oggi dal ministro Le Maire – ha detto diplomaticamente, da parte sua, il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, nella conferenza stampa al termine della riunione ‘è il tipo di contributo politico davvero rilevante che viene da parte dei ministri quando sono alle prese con argomenti così importanti. Le Maire ha chiesto oggi maggiore ambizione in relazione al modo in cui andremo avanti’ su questo tema. Ma ci sono stati, ha puntualizzato, ‘altri ministri che hanno sostenuto la necessità di realizzare altre priorità’. Il ministro francese ‘ha parlato della questione della sorveglianza dei mercati finanziari e di come potrebbe evolversi in futuro, e in particolare del ruolo dell’Esma. Ha parlato della necessità di sviluppare un prodotto comune europeo risparmio e di investimento, ha sostenuto con molta forza le iniziative presentate, e ha anche parlato di come possiamo sviluppare, ad esempio, opzioni di cartolarizzazione all’interno del mercato dei capitali che siano più robuste di quelle oggi disponibili. Insomma, ha delineato diverse priorità, e io sono totalmente d’accordo sull’assoluta urgenza politica di fare progressi sull’Unione dei mercati dei capitali, perché ‘abbiamo fatto molto, ma è chiaro che dobbiamo conseguire molto di più’, ha detto ancora Donohoe.


‘Questa discussione – ha aggiunto – ha fornito una nuova direzione per il lavoro aggiuntivo che tutti noi dovremo fare, per concordare una dichiarazione al nostro prossimo incontro di marzo, dopo di che – ha annunciato – io farò rapporto ai capi di Stato e di governo al Summit dell’Eurozona, al Consiglio europeo di fine marzo. Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha sottolineato che quello per l’Unione dei mercati dei capitali è ‘un filone di lavoro tanto importante dal punto di vista economico, ma anche impegnativo dal punto di vista politico, perché più cerchiamo di essere ambiziosi, come dobbiamo essere, più tocchiamo le sensibilità nazionali’. ‘Siamo tutti d’accordo – ha rilevato Gentiloni – sul ruolo fondamentale che mercati dei capitali più profondi e più integrati dovranno svolgere, se si vuole che l’Europa progredisca verso i suoi obiettivi strategici. Le nostre esigenze di investimento sono immense, una montagna di investimenti. ‘Ovviamente, è necessario un contributo pubblico, e non mi piace – ha precisato – il fatto che si escluda questa dimensione, e quindi è importante la discussione su ciò che ci sarà dopo il ‘NextGenerationEU’ (ovvero il programma di Recovery che finanzia i Pnrr nazionali, e che terminerà dopo il 2026, ndr), ma sappiamo tutti che questa montagna si può scalare solo con investimenti privati. ‘Perciò – ha sottolineato -, abbiamo bisogno di un mercato unico di dimensioni sufficienti per competere con i rivali globali in un mondo multipolare. Perché lo sviluppo dei mercati dei capitali nazionali, per quanto importante sia, non sarà sufficiente se questi mercati rimangono frammentati. Quindi l ‘Unione dei mercati dei capitali europei non è solo auspicabile, è una necessità ed è urgente. Penso che questo sia stato chiaro nella nostra discussione oggi, ed è parte della nostra discussione sulla nostra strategia sulla competitività’ dell’economia europea. ‘Penso che sia urgente e necessario essere ambiziosi nel portare avanti l’Unione dei mercati dei capitali nella prossima legislatura europea, e affrontare le sfide chiave con azioni ambiziose. Ed è qui – ha consluso Gentiloni – che vedo il ruolo della Commissione: nel presentare proposte che siano sufficientemente ambiziose e nel contribuire a raggiungere l’unità che finora è mancata. Quella di oggi sull’Unione dei mercati dei capitali è stata ‘una buona discussione, fruttuosa, franca’, con tutti gli argomenti sul tavolo, ha giudicato il direttore esecutivo del Mes (il ‘Fondo salva-Stati’ dell’Eurozona), Pierre Gramegna.á ‘Noi del Mes – ha proseguito – condividiamo il punto di vista secondo cui è urgente agire per l’Unione dei mercati dei capitali, e sosteniamo pienamente questo sforzo. L’Ue ha bisogno di un mercato dei capitali più integrato, più profondo e più liquido. Il mercato dei capitali Usa – ha ricordato – è quattro volte quello europeo, e questo ha un impatto sulla nostra competitività e sulla nostra autonomia strategica. Gramegna ha sottolineato ‘quanto sia importante avere più denaro disponibile per la transizione verde e digitale, che sono una priorità assoluta, ma ci sono anche altre priorità, come la difesa. Ci sono alcuni temi molti difficili, come quello dell’armonizzazione delle normative sull’insolvenza, o un approccio comune europeo alla supervisione dei mercati dei capitali. Il direttore del Mes, infine ha indicato un altro problema dell’Ue, la scarsità di grandi investitori: ‘I fondi pensione degli Stati Uniti sono a un livello sei volte superiore a quello dei fondi pensione europei’.

Case, Idealista: in un anno +40% offerta stanze in appartamenti condivisi

Case, Idealista: in un anno +40% offerta stanze in appartamenti condivisiRoma, 23 feb. (askanews) – Nell’ultimo anno, in Italia, l’offerta di appartamenti condivisi ha registrato un incremento del 40%, accompagnato da un notevole aumento dei costi per questa modalità di locazione, che sono cresciuti del 28% a una media mensile di 480 euro, secondo quanto riportato in un rapporto pubblicato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. In relazione all’evoluzione dell’offerta disponibile e all’aumento dei prezzi degli affitti, i prezzi nei capoluoghi sono stati per lo più al rialzo (46 di 51 centri statisticamente rilevabili), mentre sono diminuiti solo a Forlì (-13%), Trieste (-13%), Pistoia (-6%), Rimini (-4%) e Reggio Calabria (-3%). Gli incrementi maggiori, dall’altra parte, si sono verificati a Bologna e Padova, rispettivamente con un aumento del 96% e dell’89%. Aumenti sopra la media annua del 28% anche per Brescia (75%), Monza (67%), Bergamo (61%) e Torino (41 %). Tra i grandi mercati Roma segna un aumento del 16%, Milano si ferma al 7%, Napoli al 3%. Milano è la città più costosa per i coinquilini italiani con una media di 775 euro al mese. Seguono Bologna (680 euro), Padova (425 euro), Torino (507 euro) e Roma (500 euro). Anche Brescia, con i suoi 490 euro mensili richiesti dai proprietari per una stanza in appartamento condiviso, presenta un costo superiore alla media di 480 euro, sotto la quale troviamo, tra gli altri centri, Napoli (350 euro) mentre, nella parte più bassa del ranking, Reggio Calabria (180 euro) è il capoluogo più economico davanti a Benevento, Potenza e Viterbo che condividono un prezzo medio di 200 euro/mese. Secondo Vincenzo Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “L’espansione dell’offerta disponibile può essere attribuita a un cambiamento nel panorama immobiliare, dove molti proprietari hanno deciso di mettere sul mercato degli affitti temporanei immobili precedentemente destinati alla locazione turistica. L’aumento dei costi è in parte alimentato dalle agenzie di co-living, che offrono una gamma di servizi aggiuntivi agli inquilini, come pulizia, manutenzione e arredamento, a un prezzo superiore alla media”.

Bce, Schnabel critica il sondaggio del sindacato interno Ipso

Bce, Schnabel critica il sondaggio del sindacato interno IpsoRoma, 23 feb. (askanews) – Inconsueto sfogo “fuori onda” di Isabel Schnabel, componente del Comitato esecutivo della Bce, contro il sindacato dei dipendenti dell’istituzione, l’Ipso, per il sondaggio interno che un mese fa ha diffuso e da cui emergeva una valutazione molto negativa dell’operato della presidente, Christine Lagarde.


Nei minuti che precedevano un dibattito organizzato a Milano da Forum Analysis, Schnabel, mentre si trovava in prossimità di un microfono che presumibilmente non sapeva essere acceso, ha duramente criticato l’iniziativa dell’Ipso, lamentandosi del forte risalto che ha avuto a livello mediatico. “Sapete questa è gente super aggressiva, in una istituzione in cui il personale viene trattato molto, molto bene”, ha detto in riferimento ai sindacalisti. “Hanno fatto una indagine parziale. E appena l’hanno finita hanno subito fatto filtrare l’indagine alla stampa”.


“Sono usciti titoli terribili, terribili – ha proseguito – che dicevano che Lagarde è la peggiore presidente della storia della Bce”. E che la confrontavano in negativo con il suo predecessore, Mario Draghi. “Ma sapete Mario non è che stesse così tanto alla Bce – ha asserito Schnabel – e non parlava con tutta questa gente” del personale interno. “Mentre Lagarde parla con tutti, è molto accessibile”. E si è ritrovata descritta in termini molto negativi “su tutti i media”, in base a questa iniziativa parte del sindacato dei dipendenti “di una istituzione in cui la gente viene trattata così bene, in cui le buste paga comunque salgono”, ha detto.


Schnabel è entrata nel direttorio della Bce nel gennaio del 2020, mesi dopo che Draghi aveva concluso il suo mandato, nel novembre del 2019. Nel corso della presidenza di Draghi gli attriti alla Bce con la componente tedesca, espressa dalla Bundesbank, si erano acuiti, in particolare sui programmi di acquisto di titoli che vennero avviati in riposta alla crisi dell’euro. Da quando ha rilevato presidenza, Lagarde ha ricucito i rapporti con l’ala del direttorio tradizionalmente sostenitrice di una linea monetaria più intransigente, tra cui ovviamente gli esponenti tedeschi.

Fi, Tajani si candida segretario e si commuove: voi mia famiglia

Fi, Tajani si candida segretario e si commuove: voi mia famigliaRoma, 23 feb. (askanews) – Momento di commozione per Antonio Tajani nella fase finale del suo intervento come candidato segretario di Forza Italia nel corso del congresso in corso all’Eur a Roma.


“Abbiamo fatto un regalo a tuo fratello, caro Paolo – ha detto rivolgendosi a Paolo Berlusconi seduto in platea – un congresso con 1300 delegati che gli rende omaggio, che continua a battersi per quei valori di cui per 30 anni è stato il miglior portabandiera. Ci ha consegnato quella bandiera e noi dobbiamo avere il coraggio e la forza di continuare a tenerla in alto. Ma certamente, se domani mi darete la vostra fiducia e mi eleggerete segretario di Forza Italia, ve lo chiedo con grande amicizia perché questa è la mia famiglia”, ha aggiunto commuovendosi e interrompendosi per qualche istante. “Una famiglia – ha proseguito – alla quale ho dedicato 30 anni della mia vita”.


“Voglio ringraziare tutti quanti voi, tutti coloro che da giorno in cui è venuto meno Silvio, un amico, un maestro, un leader , si sono impegnati senza risparmiarsi e senza arrendersi”, ha aggiunto.

Fabri Fibra esce con “In Italia 2024” featuring Baby Gang e Emma

Fabri Fibra esce con “In Italia 2024” featuring Baby Gang e EmmaMilano, 23 feb. (askanews) – E’ disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali “In Italia 2024”, il brano annunciato a sorpresa solo due giorni fa da Fabri Fibra di cui solo oggi scopriamo i featuring nascosti: Baby Gang e Emma.


Il brano è la nuova versione dell’iconica traccia del 2008 (unico estratto della riedizione del quarto album di Fibra “Bugiardo”) originariamente prodotta da Big Fish che vedeva accanto a Fibra la straordinaria voce di Gianna Nannini. “In Italia 2024 è la dimostrazione di come una canzone, a distanza di 17 anni dalla sua pubblicazione, può avere ancora qualcosa da dire tanto da riuscire a farsi strada da sola e far sentire a tutti la necessità di rinascere in una nuova versione, con nuove voci e nuove rime” ha affermato Fabri Fibra che parlando dei due nuovi featuring ha aggiunto: “Anche in un panorama dove il rap è cambiato, per suoni, flow e contenuti, In Italia ha un suono che funziona ancora oggi e le nuove strofe mie e di Baby Gang raccontano il nostro paese oggi, fotografano un’ Italia ancora più complessa. Per chiudere il brano ci voleva qualcuno che potesse ricantare quel ritornello epico ed Emma è stata all’altezza del ruolo”.


Questo il nuovo testo di “In Italia 2024”: Dove fuggi? In Italia Pistole e macchine, in Italia Machiavelli e Foscolo, in Italia I campioni del mondo sono in Italia Benvenuto in Italia Fatti una vacanza al mare in Italia Meglio non farsi operare in Italia E non andare all’ospedale in Italia La bella vita in Italia Le grandi serate e i gala in Italia Fai affari con la mala in Italia Il vicino che ti spara in Italia


Ci sono cose che nessuno ti dirà Ci sono cose che nessuno ti darà Sei nato e morto qua Sei nato e morto qua Nato nel paese delle mezze verità Ci sono cose che nessuno ti dirà Ci sono cose che nessuno ti darà Sei nato e morto qua Sei nato e morto qua Nato nel paese delle mezze verità


Dove fuggi? Dall’Italia Elegante borsa Gucci, dall’Italia Ferrari e Lamborghini, dall’Italia è pieno di maghrebini, in Italia Come? Fascisti e razzisti al comando, in Italia Ti accendi una canna puoi finire in una gabbia, prendi una condanna che non vedi più tua mamma, dal 2024 al 2040 Non è Chicago né Atlanta ma siamo in Italia, paese dei corrotti e della mafia, dove i tuoi soldi non sono sicuri in banca perché da un giorno all’altro possono finire in tasca Non è Renato Vallanzasca che intasca, ma qua chi si rapina sta in giacca e cravatta Lo Stato ci discrimina soltanto per la faccia, lo sanno che una penna può far più male di un’arma Ci sono cose che nessuno ti dirà Ci sono cose che nessuno ti darà Sei nato e morto qua Sei nato e morto qua Nato nel paese delle mezze verità Ci sono cose che nessuno ti dirà Ci sono cose che nessuno ti darà Sei nato e morto qua Sei nato e morto qua Nato nel paese delle mezze verità Dove fuggi? C’è una guerra ogni giorno al telegiornale Se fai soldi in Italia c’hai contro tutti Scendi in strada con gli amici a festeggiare, mani in alto puoi finire come Cucchi Per l’industria c’è una mente militare, Metal jacket sembra un film di Stanley Kubrik dimmi ancora quante rime devo fare, per sentirmi dire sei speciale Quante rime devo fare per non finire ad un talent, per non rubare, non spacciare, non sparare Perdo la fede, è un reato federale Peggio la rete o finire nelle retate nelle mani sbagliate, altolà Tortora una pioggia di lacrime color porpora Qui brucia la speranza quindi bro, soffoca Sei nato e morto qua, nato qua e morto qua Ci sono cose che nessuno ti dirà Ci sono cose che nessuno ti darà Sei nato e morto qua Sei nato e morto qua Nato nel paese delle mezze verità (ti dirà) (ti darà) (ti dirà) (ti darà) È disponibile da lunedì 19 febbraio su Netflix “Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia”, la competizione rap che vede Fabri Fibra giudice insieme a Geolier e Rose Villain. Lo show è distribuito in contemporanea nei 190 paesi in cui il servizio è disponibile. Alle prime quattro puntate disponibili da lunedì seguiranno gli episodi 5-6-7 il 26 febbraio e l’ottavo episodio il 4 marzo.

Gas, prezzo Ttf Amsterdam torna a livelli precrisi Ucraina-Russia

Gas, prezzo Ttf Amsterdam torna a livelli precrisi Ucraina-RussiaRoma, 23 feb. (askanews) – Il prezzo del gas sul famigerato mercato olandese, il Ttf di Amsterdam, che fa da riferimento per molti Paesi dell’Unione Europea è caduto ai minimi dal maggio del 2021, rientrando così al di sotto dei livelli precedenti alla crisi energetica collegata alla guerra in Ucraina e alle sanzioni contro la Russia. Il Financial Times riporta che nel corso della seduta i futures sono scesi fino a quota 22,53 euro per megawatt ora, segnando la terza settimana consecutiva di dimonuzione.


I cali del prezzo del metano sono favoriti dal clima mite che ha ridotto i consumi per il riscaldamento e contribuito a lasciare le scorte europee di gas a livelli sostenuti. Nel frattempo gli approvvigionamenti continuano ad arrivare abbondanti tramite gas naturale liquefatto. Al punto da far quasi balenare lo scenario di un eccesso di offerta.

Meloni è arrivata in Polonia, domani presiede il G7 con Zelensky

Meloni è arrivata in Polonia, domani presiede il G7 con ZelenskyRoma, 23 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata all’aeroporto di Rzeszów, in Polonia.


Rzeszów è di consueto la tappa intermedia del viaggio verso Kiev, che viene raggiunta con un treno che parte dal confine tra Polonia e Ucraina. Anche se non ci sono conferme ufficiali, secondo quanto fatto capire dalla stessa premier ieri sera a ‘Porta a porta’, Meloni dovrebbe presiedere domani da Kiev la prima riunione in video conferenza del G7 a guida italiana. Scopo del summit, ha spiegato, confermare il sostegno dell’Occidente che non deve “dare segnali di stanchezza”. All’incontro parteciperà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.