Salvini, Calenda: mozione sfiducia se non smentisce accordo con Russia unitaRoma, 20 feb. (askanews) – “Se la Lega e Matteo Salvini non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini. Un Ministro della Repubblica non può essere partner politico di un dittatore assassino e imperialista che vuole disgregare l’Ue. Aggiungo che c’è un serio problema di sicurezza nazionale e di accesso ad informazioni sensibili. La Lega deve produrre la lettera in cui ha disdetto l’accordo con Russia Unita”. Lo ha annunciato il segretario di Azione Carlo Calenda, via social.
Al via a Roma il processo per l’omicidio Regeni. I genitori: otto anni che aspettavamo questo momentoRoma, 20 feb. (askanews) – “Erano oltre 8 anni che aspettavamo questo momento. Finalmente speriamo che questo processo possa partire, sono state sollevate le questioni preliminari che erano già state rigettate in tutte le altre aule e quindi speriamo, dopo la decisione della Corte Costituzionale che rafforza molto la nostra posizione, di poter avere un processo contro chi ha fatto tutto il male del mondo a Giulio”. Così ha detto, in una breve dichiarazione letta davanti ai giornalisti, l’avvocato Alessandra Ballerini, legale di Claudio e Paola Deffendi, genitori di Giulio Regeni, il giovane ricercatore universitario che tra la fine di gennaio ed il febbraio del 2016 venne torturato e ucciso a Il Cairo, in Egitto.
Il processo, oggi, dalla corte d’assise di Roma, è stasto rinviato al 18 marzo per l’esame di alcune eccezioni preliminari. “Non è avvenuto niente di diverso da ciò che ci aspettavamo”, ha continuato l’avvocato Ballerini. Nella vicenda sono sotto accusa quattro agenti della National Security egiziana. I difensori d’ufficio hanno sollecitato la nullità del decreto che dispone il giudizio sottolineando come manchi la certezza che gli imputati siano venuti a conoscenza della sentenza della Corte costituzionale che ha permesso il rinvio a giudizio. Nel processo sono parte civile insieme con la famiglia di Giulio, la presidenza del consiglio dei ministri con la rappresentanza dell’avvocatura dello Stato. “Abbiamo chiesto di far sapere all’Egitto che sono cambiati i presupposti. La sentenza della Corte costituzionale dice che anche in mancanza di notifica agli imputati in questo specifico caso il processo si può fare. E visto che la sorte degli imputati dipende da un terzo, ossia lo stato egiziano che non mi risulta un paese tendenzialmente democratico, abbiamo prospettato la questione alla corte”. Lo ha detto l’avvocato Tranquillino Sarno, difensore di uno degli agenti egiziani accusati di aver torturato ed ucciso Giulio Regeni. “Si può fare il processo senza dichiarazione di domicilio dell’imputato? Senza un nome preciso, visto che anche le sue generalità cambiano da una pagina all’altra dei verbali? – si è chiesto in sede di discussione il legale – La sua identificazione può esser ritenuta compiuta dal tesserino che è stato trasmesso dalla procura generale del Cairo?”. Sotto accusa ci sono – si ricorda – il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif.
Il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco ha chiesto di respingere le eccezioni dei difensori. “Quel che conta non è la conoscenza delle generalità, ma la possibilità che il detenuto possa essere identificato in sicurezza per l’esecuzione della pena”, ha spiegato il magistrato. In un altro processo – ha ricordato ancora il pubblico ministero – ha spiegato come un detenuto “afgano era stato identificato non con le sue generalità, ma con una fotografia”. “Per il problema di giurisdizione: la questione è già stata dibattuta da tutte le Corti che si sono occupate della tragica vicenda – ha ricordato in aula la Ballerini – Voglio fare presente che il sequestro è avvenuto non in Italia, ma in Egitto dove 3 o 4 persone al giorno vengono fatti sparire. Essere trasportati da un luogo di tortura a un altro è evidente che si tratti di violenza fisica e negarla credo sia quantomeno discutibile”. La prossima udienza è stata fissata per il 18 marzo.
Assogestioni: mercato chiude 2023 con masse superiori a 2.330 mldMilano, 20 feb. (askanews) – Il mercato italiano del risparmio gestito archivia il 2023 con un valore di patrimonio pari a 2.338 miliardi di euro, dopo un balzo di +114 miliardi dal dato a fine settembre. È quanto emerge dai dati definitivi della mappa trimestrale di Assogestioni relativa al quarto trimestre 2023.
I fondi aperti sono la categoria a maggiore partecipazione retail, con masse pari a 1.149 miliardi a fine anno. “Nel corso del quarto trimestre – ha spiegato Alessandro Rota, Direttore Ufficio Studi Assogestioni – sono cresciuti di circa 60 miliardi per l’effetto combinato di tre diversi flussi: la raccolta netta, negativa per 8,5 mld, un effetto mercato di quasi il 5% che vale quasi 50 mld e infine un effetto perimetro, per l’ingresso nella segnalazione statistica di un nuovo gruppo di gestione”. Lo spaccato per categoria conferma il trend anticipato dalle mappe mensili provvisorie, con i fondi bilanciati, flessibili e azionari che hanno registrato nel trimestre deflussi rispettivamente per 5,66, 8,34 e 2,59 miliardi. In netta controtendenza i prodotti obbligazionari che tra ottobre e dicembre hanno raccolto 7,82 miliardi, per afflussi di nuovi capitali totali di oltre 24 miliardi nell’intero anno.
L’Istat: a dicembre la produzione nelle costruzioni ha registrato un +4,4% su novembre, +2,6% su annoMilano, 20 feb. (askanews) – A dicembre 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni cresca del 4,4% rispetto a novembre. Nella media del quarto trimestre del 2023 la produzione nelle costruzioni aumenta del 5,7% nel confronto con il terzo trimestre. Lo riporta una nota dell’Istat. Su base tendenziale, a dicembre l’indice grezzo registra un incremento del 2,6%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario cresce del 9,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 18 contro i 20 di dicembre 2022). Nel complesso del 2023, l’indice grezzo cala dello 0,7%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario mostra una flessione dello 0,1% nel confronto con il 2022.
“A dicembre 2023, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra il quinto incremento mensile consecutivo – è il commento dell’istituto di statistica – Anche l’andamento del quarto trimestre è positivo nel confronto con il precedente (+5,7%). Considerando il complesso del 2023, la produzione del settore si mantiene sostanzialmente sugli alti livelli raggiunti l’anno precedente ( 0,1% al netto degli effetti calendario)”.
Auto: a gennaio immatricolazioni in Ue +12,1%, Italia +10,6%Milano, 20 feb. (askanews) – A gennaio 2024, il mercato delle auto nuove della Ue ha registrato una ripresa dopo il rallentamento registrato a dicembre, con un aumento delle immatricolazioni del 12,1% su base annua a 851.689 unità. In particolare, tutti i principali mercati hanno registrato una crescita significativa: Germania +19,1%, Italia +10,6%, Francia +9,2% e Spagna +7,3%. Lo sottolinea Acea, l’associazione dei costruttori europei.
Il gruppo Stellantis ha venduto 162.525 auto, in aumento del 15% rispetto a gennaio 2023, con una quota di mercato che sale al 19,1%. Considerando l’area EU+Efta+UK4, lo scorso mese Stellantis ha venduto 183.120 vetture (+16,9%), con la quota di mercato in aumento al 18%. Le auto elettriche a batteria nella Ue hanno rappresentato il 10,9% della quota di mercato (rispetto al 9,5% di gennaio 2023), mentre le auto ibride-elettriche hanno raggiunto una quota di quasi il 30%, consolidando la posizione di seconda scelta tra gli acquirenti di auto della Ue. Nel dettaglio, le vendite di auto elettriche sono aumentate del 28,9%, raggiungendo 92.741 unità. I quattro mercati più grandi della regione – che insieme coprono il 66% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a batteria – hanno registrato forti aumenti a due cifre: Belgio +75,5%, Paesi Bassi +72,2%, Francia +36,8% e Germania +23,9%.
E’ morto Andreas Brehme, terzino dell’Inter dei recordRoma, 20 feb. (askanews) – Lutto nel mondo del calcio. E’ morto all’età di 63 anniáAndreas Brehme, ex terzino tedesco che in carriera ha giocato peráBayern Monaco e Inter, oltre che nella Germania campione del mondo del 1990. Suo il rigore decisivo nella finale contro l’Argentina. Secondo le prime ricostruzioni, Brehme sarebbe deceduto a Monaco, dove risiedeva, nella notte tra lunedì e martedì in seguito a un arresto cardiaco. Inutile il trasporto nella vicina clinica in Ziemssenstraße. Ne piangono la morte la compagna Susanne Schaefer e due figli adulti dal suo matrimonio con Pilar.
Gli inizi di carriera di Brehme risalgono a Barmbek-Uhlenhorst e Saarbrücken; poi al Kaiserslautern e due al Bayern Monaco, dove conquista un campionato tedesco (1986-1987) e una Supercoppa di Germania (1987). Infine il passaggio in nerazzurro. Andreas Brehme con 12 gol in 154 presenze in quattro stagioni totali, protagonista nell’Inter dei record con cui mette in bacheca lo scudetto del 1989 oltre a una Coppa Uefa e una Supercoppa Italiana. Successivamente Real Saragozza e di nuovo Kaiserslautern, dove vince ancora a livello locale
Alta pressione e smog alle stelle, ma da giovedì cambia tuttoRoma, 20 feb. (askanews) – Ultimi giorni di caldo eccezionale con valori 10-11 gradi superiori alle medie del periodo. Da giovedì, lentamente, il termometro si riporterà verso la climatologia del periodo, ma non farà freddo. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che temperature massime fino a 20 gradi a febbraio non sono la normalità, specie al Nord: anzi, rappresentano un campanello d’allarme del Riscaldamento Globale essendo le temperature che normalmente dovremmo avere ad Aprile. A Milano, Torino, Bologna, Venezia e Bolzano, ad esempio, la media delle massime di febbraio è circa 8-9°C; nelle ultime settimane e negli ultimi giorni abbiamo raggiunto troppo spesso i 17-19°C.
Qualcosa però cambierà da giovedì: dalle zone polari, dopo la notte invernale del gelido buio assoluto, potrebbe scendere un ciclone con aria fredda verso il Mediterraneo. Sulle zone polari infatti, senza la luce del sole, l’aria si raffredda e raggiunge le temperature più basse in questo periodo: dal Circolo Polare Artico durante il weekend una massa d’aria proverà a raggiungere il nostro Paese. Il termometro scenderà di 10 gradi riportandosi intorno alla media. Questa massa d’aria dal nord Atlantico, con caratteristiche polari marittime, invaderà il nostro Paese da giovedì portando dapprima nevicate deboli sulle Alpi; in seguito, lo scontro con l’aria calda preesistente e l’arrivo di intense correnti meridionali molto umide genererà nevicate molto abbondanti sulle Alpi centro-orientali, soprattutto venerdì. Intanto, nelle prossime ore, un primo fronte porterà piogge e locali temporali al Sud e localmente al Centro, specie versante adriatico; dal pomeriggio l’aria instabile formerà un piccolo vortice sullo Ionio in moto verso la Grecia. Questa bassa pressione porterà piogge più diffuse ed intense sulla Sicilia, terra colpita da un’estrema siccità.
Mercoledì, poi, vivremo la classica giornata di tregua meteorologica con ampi sprazzi di sole quasi ovunque e temperature ancora decisamente miti. Come detto, invece, da giovedì, un flusso nord atlantico collegato alla vasta saccatura polare, spingerà piogge e nevicate verso il settentrione: la quota neve inizialmente sarà elevata per il periodo, poi in calo nella notte. Venerdì 23 febbraio è confermato: sarà un venerdì nero, anzi bianco, perchè si stima che possa cadere oltre mezzo metro di neve fresca sopra i 1000-1500 metri sulle Alpi centro-orientali. Questa nevicata sarà una manna contro la siccità e una benedizione per l’agricoltura della Pianura Padana che riceverà quest’acqua durante la fusione primaverile. Inoltre le precipitazioni, attese da giovedì in poi, abbatteranno lo smog che negli ultimi giorni è salito alle stelle. La pioggia in arrivo ripulirà l’aria.
Una Pop Art meno luccicante, dopo Warhol arriva CattelanBilbao, 20 feb. (askanews) – La Pop Art sta perfettamente dentro gli spazi del museo Guggenheim di Bilbao, per attitudini e dimensione e la collezione vanta pezzi importanti del movimento che negli anni Sessanta ha portato la cultura di massa alla scena dell’arte contemporanea e viceversa. Per questo la mostra “Segni e oggetti – La Pop Art nella Collezione Guggenheim” è un’occasione affascinante per riavvicinarsi a Roy Lichtenstein o Andy Warhol da una prospettiva che però è diversa: nonostante i colori e la patina di glamour, infatti, l’esposizione ci racconta di un’anima più oscura, meno luccicante, in un certo senso “sporca”, come alcune opere di Rauschenberg, un maestro la cui influenza ancora forse non abbiamo capito fino in fondo. Alla dimensione più politica contribuisce la presenza di diversi artisti europei, come Mimmo Rotella o Sigmar Polke, ma anche l’accostamento di opere contemporanee che hanno rinnovato la tradizione del Pop.
“Non presentiamo solo la celebrazione della cultura del consumo tipica della Pop Art americana e britannica – ha detto ad askanews la co-curatrice della mostra Lauren Hinkson – ma abbiamo anche una prospettiva internazionale, che apre una posizione molto più politica e riflette i conflitti sociali che hanno caratterizzato molti Paesi”. Come sempre accade con la Pop Art il portare sotto i riflettori la cultura popolare rappresenta anche una critica pungente, e il fatto di avere scelto di puntare su un’opera di Lichtenstein che ritrae un cane aggressivo e ringhiante, oppure su una serie di Rauschenberg fatti di cartone e molto lontani da ogni patinatura, offre un taglio preciso, poco rassicurante, a tutta l’esposizione. Ed è qui la sua forza oggi. “C’è una violenza – ha aggiunto Lauren Hinkson – che è parte della storia, perché è parte del modo in cui la cultura e la comunicazione di massa si sono sviluppate velocemente negli anni Sessanta. E il fenomeno continua oggi”.
Accanto alle opere gigantesche di Rosenquist o di Oldenburg ci sono però due lavori più recenti che in qualche modo possono provare a tirare le fila più profonde della mostra del Guggenheim: la prima è il “Bootleg” pirata di Douglas Gordon, che nel 1997 ha ripreso per due ore il film “Empire” di Andy Warhol, e in qualche modo restituisce la storia da un punto di vista ancora più oscuro e perduto su un artista e un edifico a loro modo canonizzati. La seconda è “Daddy, Daddy” di Maurizio Cattelan, il suo celebre Pinocchio affogato che usa il linguaggio del Pop per spalancare, come sempre nel grande artista italiano, le riflessioni sulla morte, sull’infanzia e sulle relazioni. Come dire, benvenuti in un presente che non passa mai. (Leonardo Merlini)
Bce, famiglie Italia più penalizzate da alta inflazione su welfareRoma, 20 feb. (askanews) – Le famiglie italiane sono state tra le più danneggiate nell’area euro in termini di costi del welfare a seguito della fiammata inflazionistica del 2021-2022. Lo rileva uno studio pubblicato dalla Bce, secondo cui nella Penisola la perdita mediana sul welfare subita dalle famiglie è stata dell’8% in termini di reddito disponibile, a fronte del 3% per le famiglie in Francia e Spagna.
L’analisi (The unequal impact of the 2021-22 inflation surge on euro area households) guarda l’impatto della improvvisa accelerazione inflazionistica sulle famiglie e rileva che ha avuto un effetto depressivo sia sui redditi che sulla ricchezza, dato che contestualmente non c’è stata un corrispondente immediata accelerazione di salari e pensioni, mentre sono diminuite le quotazioni di vari titoli finanziari. “Le differenze tra Paesi sono state prevalentemente causate dai diversi livelli di inflazione e alla diversa distribuzione di ricchezza netta, assieme alle differenze sulle risposte politiche. Le famiglie più giovani e indebitate hanno assistito a un aumento netto di ricchezza perché il valore reale del loro indebitamento è calato – rileva la Bce -. Questo effetto è stato più forte in Francia e Spagna, dove molte famiglie giovani hanno mutui. Tuttavia non tutte le famiglie giovani ne hanno beneficiato: in media quelle che non possedevano casa con un mutuo hanno a loro volta subito perdite in termini di welfare”.
Guardando alla fase altamente inflazionistica del 2021-2022 “abbiamo trovato ampie differenze sulle perdite di ricchezza, specialmente se paragonate con i costi di una tipica recessione e differenze rilevanti tra Paesi. All’interno dei pPaesi abbiamo trovato differenze tra i gruppi di età ma non tra i gruppi di reddito. Questo episodio mette in rilievo l’importanza di politiche economiche in risposta alle dinamiche specifiche per Paese in una Unione dove la politica monetaria – si legge – non può essere tarata sulle esigenze dei singoli paesi”. Secondo l’analisi il fardello più pesante ha riguardato i pensionati, che tuttavia avevano beneficiato di un periodo relativamente lungo di bassa inflazione e che in molti casi detenevano ancora eccessi di risparmio accumulati durante gli anni precedenti.
Incantesimi, sorelle e invocazioni: il paesaggio di Chiara CamoniMilano, 20 feb. (askanews) – È certamente una sorta di paesaggio fantastico che nasce dal quotidiano, dal ribaltamento delle prospettive e da un senso di incantesimo diffuso. È anche un nuovo modo di guardare allo spazio espositivo dello Shed di Pirelli HangarBicocca a Milano, inondato dalla luce come quasi mai prima d’oggi era capitato di vedere. La mostra personale di Chiara Camoni intitolata “Chiamare a raduno – Sorelle. Falene e Fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse” ha qualcosa di semplice, nella sua orizzontalità di topografia, ma è proprio questa sorta di mappa mentale e fisica a tracciare le coordinate di un possibile incantesimo che in qualche modo presiede alla convocazione delle opere.
“Questo tipo di meraviglia – ha detto l’artista nata a Piacenza nel 1974 ad askanews – è ciò che io mi auguro le mie opere possano suscitare al pubblico. Non sono il risultato di un progetto, di un percorso razionale, ma io credo di una zona più inconscia, più ombrosa che dà forma alle opere. Io stessa posso dire che le trovo e non so esattamente cosa trovo e quindi sono per me degli incontri”. La dimensione della mostra, che è curata da Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, è collettiva e naturale. Le figure delle “Sisters”, antropomorfe o zoomorfe, nascono dall’accumulo, ma portano dentro di loro anche la forza del rituale e la metamorfosi concettuale dei materiali con cui sono composte, soprattutto la ceramica, ma anche ferro, plastica, oggetti trovati. Sono proto-divinità del femminile e insieme a loro volta invocano un’idea di comunità e rivendicazione identitaria.
“C’è un piacere nella trasformazione – ha aggiunto Chiara Camoni – nel prendere la materia, dare forma, toglierla e ridarla di nuovo. C’è una trasformazione che avviene a livello dei gesti, a livello della materia e c’è una trasformazione che avviene anche a livello simbolico. Sono che sotto un altro punto di vista rivelano immagini inedite”. Nella mostra sono importanti anche gli animali, dalle leonesse ai cani per arrivare a serpenti realizzati con comuni ciotole di porcellana, che diventano essi stessi elementi di un paesaggio dove il noto e il comune prendono forme nuove, sfocate e, in certi momenti e con certe condizioni di luce, preziose. Come il continuo ripensare se stesso che porta avanti Pirelli HangarBicocca, spazio espositivo in movimento e capace di non avere paura di cambiare e rimettersi in gioco ogni volta.