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Europee, Santoro presenta lista pace: puntiamo a chi non vota

Europee, Santoro presenta lista pace: puntiamo a chi non votaRoma, 14 feb. (askanews) – Una colomba bianca con un ramo d’ulivo nel becco in campo rosso con tre parole: pace terra dignità. L’ambizione alla semplicità e alla chiarezza del messaggio è dichiarata fin dal simbolo esposto nella conferenza stampa di presentazione della lista elettorale per le europee promossa da Michele Santoro e da un arcipelago di personalità e gruppi pacifisti. “Non vogliamo togliere voti al Pd, al M5S, ad altri ma prendere quelli di chi non vota”, chiarisce il giornalista ed ex eurodeputato, secondo il quale la competizione elettorale è diventata un “reality”.


“Ho sentito i sondaggisti – spiega – e confermano la crescita dell’area del non voto che rischia di superare il 50 per cento, che non c’è travaso fra centrosinistra e centrodestra, che avremo piccoli spostamenti fra Pd e M5S, piccoli spostamenti tra i gruppi che si contendono la definizione di centristi, piccoli spostamenti nel centrodestra. Quindi dovrei appassionarmi a una campagna elettorale dove l’obiettivo massimo è che Schlein o Conte prendano il 20 per cento dei voti?”. Il tema dei rapporti a sinistra non turba la nascente coalizione pacifista: “Non stiamo costruendo un partito – scandisce Santoro – ma un vettore per portare al centro della campagna elettorale europea la parola pace”. In caso di accordi con altre forze chi dovesse essere eletto con questa lista “il giorno dopo non deve tornare a rappresentare il suo partito ma rimanere fedele a queste istanze”. Sulla base di un programma che “non è la Bibbia ma è costruito con un metodo nuovo: mettere da parte ciò che ci divide e tenere quello che ci unisce. Non serve riproporre la logica dei gruppi extraparlamentari a chi grida una parola più forte. Sono coi ragazzi di Napoli (che hanno manifestato sotto la sede della Rai dopo la censura pubblica dell’Ad Roberto Sergio sulle parole del cantante Ghali su Gaza, ndr) ma non dobbiamo attardarci a discutere se ci sia una strage o un genocidio; lasciamo che sia la Corte dell’Aja a decidere ma non dimentichiamo quello che la Corte ha già detto: Israele deve smettere di fare quello che fa. E il nostro governo e l’Unione europea non hanno assunto questa posizione”.


Per arrivare a presentare le liste Santoro annuncia di voler raccogliere le firme e non volersi appoggiare ad altri che potrebbero (come Rifondazione) prestare il loro per evitare l’onere. Ma lascia aperta la porta ad ipotetici accordi “fino all’ultimo” sia con Unione popolare (Prc+Potere al Popolo) sia ad Alleanza Verdi-Sinistra (Si+Europa Verde). Insieme a questi ultimi, afferma, “possiamo raggiungere il 6 per cento ed avere una posizione ragguardevole nel sistema politico”. In ogni caso, se gli accordi, come pare a questo punto probabile, non ci saranno, “non siamo certo noi a spaccare il fronte della sinistra, non siamo diventati Nembo Kid, loro sono già in frantumi”, chiosa l’ex volto televisivo. Quanto alle critiche di qualche esponente del Pd nei suoi confronti, “adesso ci dicono che c’è l’editto bulgaro… io – rivendica Santoro – sono rientrato in Rai perché ho vinto la causa, non perché lo ha voluto un partito che aveva i presidenti e non hanno rimosso la causa contro di me. Gratitudine? Mi hanno chiesto in ginocchio di candidarmi, e ho portato 750mila preferenze, lo sa il giovane dirigente del Pd? Qualcuno glielo racconti…”. Quanto ai contenuti, il manifesto della nuova formazione politica lo traccia Raniero La Valle, storico esponente della sinistra cattolica e pacifista, per tre legislature in Parlamento con la Sinistra indipendente a cavallo fra gli anni 70 e 80 del secolo scorso. “L’intero sistema globale – afferma – è costruito sul dominio e sulla guerra. Netanyahu ha detto che non si ferma ma Gaza è punto di svolta fra salvezza e catastrofe” e quello israeliano non è “un diritto di difesa ma una vendetta per lo scempio del 7 ottobre”. Secondo La Valle “ora si fa una specie di calcolo su quanti morti civili sono accettabili ma finora questo prezzo è stato accettato e quando si arriva a questa contabilità l’anima del mondo è perduta. Se allarghiamo lo sguardo alla crisi mondiale vediamo che l’intera umanità a rischio. Forse è possibile sottrarre il consenso degli elettorati a questo orrore”, spiega. “Chiediamo – prosegue l’esponente pacifista – di chiamare la guerra con il suo nome, che tutte le guerre siano assimilate al genocidio e represse con le norme della convenzione internazionale contro il genocidio. E’ contro la sua natura che l’Unione europea si doti di un esercito europeo e che contribuisca alle guerre altrui con l’invio di armi e con le sanzioni, che colpendo indiscriminatamente interi popoli sono anch’esse genocidio”, ammonisce ancora La Valle.

Donna con il “cuore a metà” diventa mamma di due gemelli

Donna con il “cuore a metà” diventa mamma di due gemelliRoma, 14 feb. (askanews) – Solo 4 casi al mondo, il primo in Italia: nata 36 anni fa con il cuore senza un ventricolo diventa mamma di due gemelli. L’evento eccezionale è accaduto a Roma grazie alla determinazione della giovane donna e al lavoro congiunto degli specialisti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – che l’hanno assistita sin da bambina per la grave cardiopatia congenita – e del Policlinico Universitario A. Gemelli, dove è stato eseguito il parto cesareo. Mamma e bambini, un maschietto e una femminuccia, stanno bene: “Sapevo di correre tanti rischi con il mio cuore a metà, ma volevo diventare mamma. La nascita dei gemelli è stata un’emozione indescrivibile”.


La mamma dei gemellini è nata con il cuore privo del ventricolo destro, la porzione di muscolo cardiaco che spinge il sangue verso i polmoni per ossigenarsi. Si tratta di una cardiopatia congenita complessa che richiede una serie di interventi correttivi entro i primi anni di vita. Nel caso specifico, la paziente del Bambino Gesù è stata sottoposta all’età di 4 anni a un’unica operazione per costruire un sistema di circolazione alternativo, detto di Fontan, che porta il sangue dalle vene cave direttamente ai polmoni, senza passare per il cuore. Questa condizione sottopone l’organismo a un costante superlavoro: la circolazione sostenuta da un solo ventricolo richiede, infatti, terapie e controlli serrati per tutto l’arco della vita; nel 5% dei casi si arriva al trapianto. Al Bambino Gesù c’è una squadra di specialisti che si prende cura, per continuità terapeutica, di bambini con una malattia del cuore diventati maggiorenni. Grazie ai progressi della cardiochirurgia pediatrica, gli adulti nati con una cardiopatia (identificati con l’acronimo Achd, Adults with Congenital Heart Disease) oggi sono sempre più numerosi. Pur tenendo sotto controllo la malattia, non possono considerarsi del tutto guariti. Per questo motivo necessitano di un’assistenza specifica. Nell’ambito di questa attività è presente da tempo un gruppo multidisciplinare delle due Istituzioni chiamato Guch(Grown Up Congenital Heart) che si occupa della gestione delle gravidanze delle pazienti cardiopatiche (tramite incontri pre e post concezionali e documenti clinico-assistenziali condivisi), della programmazione del parto (timing e modalità) e del follow-up post gravidanza. Del Gruppo fanno parte l’équipe dell’Unità Operativa di Cardiologia del Congenito Adulto dell’Ospedale Bambino Gesù guidata da Gianfranco Butera, insieme al team di Medicina e Chirurgia Fetale e Perinatale diretto da Leonardo Caforio; per l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs il gruppo di cardiologi è coordinato da Massimo Massetti e Antonio Amodeo e il gruppo dei ginecologi da Antonio Lanzone.


Nel mondo si contano solo 4 casi di parto gemellare da mamma con il cuore univentricolare e circolazione di Fontan. In caso di cardiopatie congenite così complesse, infatti, la gravidanza sottopone l’intero organismo a stress e rischi maggiori: aumentano volume del sangue e attività cardiaca; organi come fegato, reni e intestino possono andare in sofferenza. Tuttavia, in mancanza di altre complicanze, secondo le indicazioni dei protocolli internazionali in materia, è possibile intraprendere il percorso della maternità. È il caso della mamma dei gemellini che, sotto stretto controllo medico, ha portato a termine – primo caso in Italia – una gravidanza senza problemi. La nascita dei due gemelli, entrambi di 1.4 Kg di peso, è avvenuta tramite taglio cesareo presso il Policlinico Gemelli alla 34esima settimana di gravidanza, con qualche giorno di anticipo sul termine previsto. Dopo appena dieci giorni di ricovero, mamma e bambini sono potuti tornare a casa. “Sapevo di correre dei rischi con il mio cuore speciale, un cuore a metà, ma sono molto determinata e desideravo tanto essere madre. In questa avventura sono stata seguita passo dopo passo dai medici del Bambino Gesù e del Policlinico Gemelli. Grazie a loro ho avuto una gravidanza e un parto bellissimi e la nascita dei miei bambini è stata un’emozione indescrivibile – racconta la protagonista -. Alle donne che vivono la mia stessa situazione vorrei dire di non avere paura e di affidarsi a centri specializzati per realizzare il sogno della maternità”.

In aula Senato prosegue esame legge delegazione Ue, bocciato salario minimo

In aula Senato prosegue esame legge delegazione Ue, bocciato salario minimoRoma, 14 feb. (askanews) – Prosegue in aula al Senato l’esame della legge di delegazione europea 2022-2023, il provvedimento che contiene la norma – ribattezzata dal sindacato dei giornalisti “legge bavaglio” – che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare.


L’Assemblea ha bocciato finora tutti gli emendamenti, compresi i soppressivi della norma bavaglio, e – questa mattina – l’emendamento di Pd, M5s, Avs e Azione che puntava all’introduzione di un salario minimo. I sì sono stati 54, i no 87, gli astenuti 6. Italia Viva ha votato contro, come annunciato da Enrico Borghi, che ha citato una frase dell’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando: “Il salario minimo indebolisce i lavoratori, non li rinforza”. “Sostenere che con questo governo i salari si sono impoveriti – ha detto il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, in Aula – si scontra con la realtà: di fatto col taglio del cuneo fiscale abbiamo innalzato in manovra i salari. Abbiamo rinnovato i contratti della scuola, aumentato i salari del pubblico impiego”.


A sostenere il no all’emendamento sul salario minimo contestando i dati sull’abbassamento dei salari anche il presidente della commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Francesco Zaffini (Fdi), che ha ricordato come “il 97% della contrattazione collettiva è stata firmata e sottoscritta quantomeno da Cgil, Cisl e Uil”.

Bce, De Guindos: serve ancora tempo per conferme su calo inflazione

Bce, De Guindos: serve ancora tempo per conferme su calo inflazioneRoma, 14 feb. (askanews) – Alla Bce “ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che abbiamo le informazioni necessarie per confermare che l’inflazione stia tornando in maniera sostenibile al nostro obiettivo del 2 per cento”. Lo ha affermato il vicepresidente dell’istituzione monetaria Ue, Luis de Guindos, durante un intervento alla VIII conferenza delle banche centrali del Mediterraneo. “Anche se stiamo andando nella direzione giusta – ha avvertito – non dobbiamo giocare di anticipo”.


Il riferimento indiretto è alla tempistica del primo tagli dei tassi di interesse, che generalmente mercati e analisti attendono da parte della Bce tra fine primavera e inizio estate. “I prossimi pochi mesi saranno particolarmente ricchi di nuove informazioni sui fattori che spingono l’inflazione di fondo, mentre riceveremo dati sugli ultimi accordi salariali e sulle scelte sui prezzi delle imprese – ha aggiunto -. E avremo anche le nostre previsioni economiche a marzo”.


Secondo De Guindos, sebbene l’inflazione sia “sulla strada giusta dobbiamo vigilare attentamente sui fattori di rischio in campo. Le pressioni salariali restano alte e non abbiamo ancora dati sufficienti per confermare che abbiamo iniziato ad attenuarsi”. Per questo “continueremo ad essere guidati dai dati” e, anche considerati gli altri fattori di rischio “le nostre future decisioni assicureranno che i tassi ufficiali siano a livelli sufficientemente restrittivi tutto il tempo necessario”, ha concluso.

Vittorio Cecchi Gori ricoverato in terapia intensiva al Gemelli di Roma

Vittorio Cecchi Gori ricoverato in terapia intensiva al Gemelli di RomaRoma, 14 feb. (askanews) – Vittorio Cecchi Gori è ricoverato in terapia intensiva al Policlinico Gemelli di Roma: lo ha annuncia in diretta tv questa mattina a “Storie Italiane” su Rai1 la conduttrice Eleonora Daniele.


L’imprenditore, ex politico e produttore cinematografico sarebbe stato ricoverato a inizio settimana per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Da parte del Policlinico c’è il massimo riserbo, ma da indiscrezioni che filtrano da persone vicine a Cecchi Gori pare che il quadro di instabilità clinica sia molto serio, ha detto l’inviata del programma Giovanna Savini. “Rita Rusic si era sentita con il Prof. Landi perché nel weekend Vittorio aveva accusato dei disturbi, con battiti cardiaci molto bassi e avevano preventivato lunedì un ricovero per accertamenti; quindi, la fortuna è stata che lui fosse già in ospedale, ma tra lunedì notte e martedì mattina c’è stata una crisi respiratoria che ha costretto i medici a trasferire l’imprenditore in terapia intensiva”, ha rivelato Angelo Perrone, amico e storico collaboratore di Cecchi Gori. “Ieri pomeriggio c’è stata qualche avvisaglia di miglioramento, ma la situazione resta molto delicata”, ha dichiarato nello studio di Storie Italiane, “Negli ultimi giorni era ancora più appesantito perché gli è stata negata la grazia, il suo cruccio più importante era il fatto di non poter andare a trovate Vittoria a Miami”.

Antitrust, multe per 7 mln a BAT e Amazon per pubblicità ingannevole

Antitrust, multe per 7 mln a BAT e Amazon per pubblicità ingannevoleRoma, 14 feb. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato British American Tobacco Italia per 6 milioni di euro ed Amazon EU per 1 milione di euro “per pubblicità ingannevole dei dispositivi a tabacco riscaldato Glo Hyper X2 e Glo Hyper Air, effettuata sia tramite cartelloni pubblicitari e spot cinematografici, sia sul sito Glo e sul sito Amazon.it”.


Glo Hyper X2 e Glo Hyper Air, si legge in una nota dell’Autorità, “non sono stati pubblicizzati in modo da fornire in maniera veritiera, e comunque adeguata per il consumatore, le due principali avvertenze d’uso ossia che si tratta di prodotti nocivi per la salute, a causa della presenza di nicotina negli stick di tabacco da utilizzare necessariamente con i dispositivi, e che non sono destinati all’utilizzo da parte dei minori”. Secondo l’Antitrust British American Tobacco Italia e Amazon EU “hanno dunque violato gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo, perché hanno pubblicizzato Glo Hyper X2 e Glo Hyper Air solo come semplici dispositivi elettronici e meri oggetti di design, puntando sull’estetica del prodotto per attrarre il consumatore, ritenendo di poter prescindere dalla loro funzionalità (il consumo di tabacco che comporta l’assunzione di nicotina) e dalle specifiche avvertenze necessarie per un loro uso consapevole da parte dei soggetti cui sono destinati, che ovviamente non comprendono i minori. Si tratta di una condotta gravemente ingannevole tale da indurre il consumatore ad acquistare un prodotto che comporta rischi per la salute e vietato ai minori”.

Intelligenza artificiale, regolamento Ue in dirittura d’arrivo

Intelligenza artificiale, regolamento Ue in dirittura d’arrivoBruxelles, 13 feb. (askanews) – Le commissioni competenti del Parlamento europeo (quella sulle Libertà civili e quella sul Mercato interno, riunite) hanno approvato oggi a Bruxelles a grande maggioranza (71 favorevoli, 8 contrari e 7 astenuti) il testo dell’accordo sul regolamento sull’Intelligenza artificiale (‘A.I. Act’), che era stato raggiunto a dicembre nel negoziato a tre (‘trilogo) con il Consiglio Ue e la Commissione europea. Ora manca solo l’approvazione finale della plenaria dell’Europarlamento.


‘Oggi è stata una giornata importante perché le commissioni parlamentari hanno approvato il regolamento europeo sull’Intelligenza artificiale, il primo regolamento al mondo che agisce rispetto a una tecnologia in grande evoluzione, mettendo dei paletti, ha detto il relatore del Parlamento europeo Brando Benifei, capodelegazione del Pd, incontrando i giornalisti dopo il voto. ‘La decisione – ha continuato Benifei – è di procedere con gradualità, perché ci vorrà tempo per la piena entrata in vigore, ma con gradualità verranno fissate regole esigibili dai cittadini, dai consumatori, dai lavoratori, per ridurre i rischi e dare il massimo sulle opportunità’ dell’Intelligenza artificiale.


Si può leggere il regolamento, in estrema sintesi, attraverso tre pilastri fondamentali: il primo è quello dell’obbligo di riconoscibilità ádei contenuti prodotti dall’Intelligenza artificiale, per evitare i ‘deepafake’ e la disinformazione; il secondo pilastro è quello relativo alla tutela della privacy e dei dati personali; il terzo pilastro, quello forse più complesso e spinoso (anche per la resistenza degli sviluppatori), riguarda la tutela del diritto d’autore (scrittori e scenografi, giornalisti, artisti, musicisti, fotografi), in particolare nel nuovo contesto rivoluzionario dell’intelligenza artificiale generativa. Le norme del regolamento avranno tempi di attuazione diversi a seconda delle diverse aree a cui si riferiscono: sei mesi per i divieti relativi alla protezione della privacy, dei dati personali e dei diritti delle persone; un anno per la parte relativa all’Intelligenza artificiale di tipo ‘fondativo’ (come Chat Gpt); e due anni per tutto il resto, con la Commissione europea che, ha detto Benifei, ‘comincerà a presentare le misure di esecuzione a partire da nove mesi dopo l’approvazione del regolamento. Realisticamente, ci vorrà almeno un anno e mezzo per completare questo lavoro. Comunque, ha sottolineato il relatore del Parlamento europeo ‘il lavoro è già in corso per l’attuazione anticipata della parte relativa all’etichettatura obbligatoria (‘water marking’) di tutti i testi, le immagini e i video prodotti con l’intelligenza artificiale. ‘Adesso è importante al più presto l’attuazione, dopo il voto finale in plenaria che sarà fra poche settimane. Anche se non potrà che essere volontaria, una ‘attuazione volontaria anticipata’.


‘E’ qualcosa – ha spiegato Benifei – su cui noi punteremo molto insieme alla Commissione europea, perché abbiamo degli appuntamenti a breve di grande rilevanza: pensiamo alle elezioni europee. Abbiamo già visto dilagare fenomeni come i ‘deepfake’, video o audio che sono falsi, e che raccontano magari azioni e posizioni non vere da parte di politici. Perciò, ha insistito, ‘vogliamo fare in modo che queste regole europee vengano applicate in anticipo, con la collaborazione delle società di sviluppo, per proteggere i cittadini, in vista delle elezioni, dalla disinformazione, dalla possibilità di rappresentare personalità politiche, candidati che dicono e fanno cose che non hanno né mai fatto né mai detto’. Questa falsificazione della realtà ‘è facile da realizzare tecnicamente, in maniera sempre più massiccia’. Perciò, ‘serve trasparenza, serve riconoscibilità’. ‘Il regolamento prevede – ha ricordato Benifei – l’etichettatura, la cosiddetta ‘filigrana digitale’, di tutti i contenuti audio, video, e testi. Ovviamente con audio e video sarà più facile, e più complesso nel caso dei testi. Lo standard tecnico, per farlo, dovrà essere sviluppato e applicato dal cosiddetto ‘Eia Office’, l’Ufficio europeo dell’Intelligenza artificiale, che è previsto dal regolamento.


‘La piena attuazione richiederà più di un anno, ma – ha osservato il relatore – sono regole che in forma più approssimativa possono essere già applicate. L’impegno nostro, dal giorno uno dopo l’approvazione, sarà quello di spingere a un’applicazione anticipata volontaria in vista delle elezioni e di altri passaggi importanti, ha insistito. ‘Abbiamo fiducia – ha indicato Benifei – sul fatto che dobbiamo difendere i nostri processi democratici dalle possibili manipolazioni. Confidiamo che gli applicatori lo faranno in anticipo, anche se in modo più approssimativo, nella prima fase. Ma sarà comunque meglio di oggi, perché oggi non c’è niente, nessun obbligo, nessuna regolamentazione. Finora, ha rilevato, ‘in tutto il mondo ci sono solo iniziative volontarie’. Avere un regolamento approvato in attesa dell’entrata in vigore, che a quel punto sarà certa, ‘è un incentivo all’anticipazione, è come mettere un timer sulla testa degli sviluppatori. ‘Aggiungo – ha proseguito Benifei – un elemento di riflessione: pochi giorni fa è stata la giornata contro il cyberbullismo. I ‘deepfake’ possono essere utilizzati anche con questa finalità di cyberbullismo, di danno alla salute mentale, in particolare dei più giovani; e dunque questo è un altro tema, oltre a quello della disinformazione di tipo politico, a cui certamente bisogna dare attenzione. Con questo regolamento metteremo appunto dei paletti e una trasparenza di cui c’è assolutamente bisogno. Tuttavia, ‘la prima tappa sarà, dopo sei mesi dall’approvazione finale in plenaria, l’entrata in vigore, in questo caso obbligatoria e non volontaria, dell’altro pilastro, quello dei divieti riguardanti la tutela della privacy e dei diritti delle persone: ‘Ad esempio, i divieti dell’uso indiscriminato delle telecamere a riconoscimento biometrico negli spazi pubblici, contro i rischi di sorveglianza di massa; e poi il divieto, molto netto nel regolamento, della ‘polizia predittiva’, per individuare le probabilità che degli individui singolarmente possano compiere dei reati. Insomma, ‘un sistema che deve indovinare che tu potresti commettere un reato’, che chiaramente ‘va contro lo stato di diritto’. ‘Queste – ha aggiunto Benifei – sono misure su cui, ad esempio, il ministro dell’interno italiano Matteo Piantedosi aveva espresso, in interviste pubbliche, la volontà di procedere a sperimentazioni avanzate, in una direzione opposta quella che il regolamento indica, cioè alla maggior tutela della privacy e dei diritti fondamentali. Dunque sarà una sfida anche per il governo, quella di rispettare pienamente queste norme, che stabiliscono un equilibrio importante tra la necessità delle forze di sicurezza di fare la propria attività di investigazione nei confronti di crimini magari molto pericolosi, crimini gravi, ma anche, dall’altra parte, la certezza per i cittadini di non essere sotto un un controllo indiscriminato, un controllo ‘che l’intelligenza artificiale può realizzare con grandissima facilità’. I reati gravi per i quali l’identificazione biometrica sarà permessa nelle indagini, dietro autorizzazione del giudice, sono elencati con precisione nel regolamento (ad esempio terrorismo, traffico illecito di esseri umani, droga, armi, organi umani, materiale nucleare, omicidi, rapimenti, stupri, crimini ambientali, crimini puniti dalla Corte penale internazionale). I divieti dell’uso dell’Intelligenza artificiale riguardano anche i sistemi di ‘punteggio sociale’ (‘social scoring’), già usati in Cina, le tecniche di riconoscimento delle emozioni sui posti di lavoro e nelle scuole, e quelle di categorizzazione biometrica basata su convinzioni religiose, politiche, filosofiche, etnia e orientamento sessuale. Il regolamento non riguarderà la sicurezza nazionale. ‘I Trattati Ue – ha ricordato ancora il relatore – prevedono che ciò che riguarda la sicurezza nazionale è di competenza degli Stati membri, e questo campo è ben delimitato dalla giurisprudenza della Corte europea di Giustizia’. Infine, il regolamento è molto importante per ‘la tutela del diritto d’autore, del copyright, su cui autori, artisti, musicisti, di tutta Europa si sono mobilitati, e hanno sostenuto il nostro lavoro, e oggi effettivamente il regolamento, ha concluso Benifei, ‘li potrà tutelare’. In questo caso, comunque, si comprende che la finalità ultima sarà la stipula di accordi tra gli sviluppatori dell’Intelligenza artificiale ed editori, giornalisti, artisti, musicisti, in modo che gli autori possano essere remunerati senza dover andare in tribunale.

Schlein sente Meloni e riesce a far approvare mozione Pd su M.O.

Schlein sente Meloni e riesce a far approvare mozione Pd su M.O.Roma, 13 feb. (askanews) – Elly Schlein stavolta è davvero soddisfatta, la mossa della mozione sul Medio oriente funziona, la Camera approva il documento Pd grazie all’astensione del governo e con i voti di tutte le opposizioni e la richiesta di un “cessate il fuoco” a Gaza è ora la posizione del Parlamento italiano. La telefonata con Giorgia Meloni arriva all’ora di pranzo, poco prima della discussione in aula: il governo chiede una riformulazione del passaggio che chiede la sospensione delle ostilità e il Pd acconsente, incassando appunto l’astensione della maggioranza, fondamentale per poter approvare la mozione.


Dopo la limatura, la mozione impegna il governo “a sostenere ogni iniziativa volta a perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza al fine di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi e sicuri all’interno della Striscia”. Non tutto il documento Pd passa, la maggioranza non accetta per esempio il punto in cui si chiede di lavorare perché l’Europa proceda al riconoscimento dello Stato di Israele, ma “su questo noi insisteremo”, assicura la Schlein ai giornalisti. Ma sono dettagli, oggi, la leader Pd è contenta: “È un momento importante, il Parlamento ha approvato il primo punto della mozione del Pd, così come riformulato, per chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario. Di questo siamo molto felici”. E la soddisfazione è doppia, perché i democratici riescono appunto ad ottenere anche l’ok delle altre opposizioni.


Certo, le distinzioni restano, la riunione del gruppo Pd durante la quale è stata definita la linea da tenere è stata “piuttosto complicata”, ammette uno dei dirigenti del partito. Ma alla fine il ragionamento ha convinto tutti, o perlomeno ha evitato le distinzioni che si sono viste altre volte. La mozione di Verdi e Sinistra, per esempio, su suggerimento di Matteo Orfini è stata votata per parti separate: il Pd non ha sostenuto due passaggi, quello sul sostegno all’iniziativa del Sud Africa contro Israele alla Corte penale internazionale, e uno sul Mar Rosso. Nella mozione M5s, poi, c’era il passaggio sulle armi a Israele, ma dopo le trattative degli ultimi giorni è stato scritto in una formula che poteva essere accettata dal Pd, sia pure con qualche perplessità. Ma, appunto, per la segretaria tutto questo oggi passa in secondo piano. Certo, è presto per dire che il governo ha corretto la rotta sul Medio oriente, “lo misureremo col tempo – dice la Schlein – a noi non interessano i derby interni. A noi interessa contribuire come Italia alla fine di questo conflitto e a un’iniziativa più forte dell’Ue per riuscire a raggiungere una conferenza di pace e una soluzione politica. Per noi il primo passo è questo cessate il fuoco che chiediamo da mesi”. Di sicuro, sottolinea, “in aula pur non avendo noi la maggioranza siamo riusciti a far approvare questo punto per noi dirimente. Con una posizione avanzata, importante”.

Protesta dei trattori, Lollobrigida: esenzione e taglio Irpef agricola per 2 anni. Meloni: solo a chi in difficoltà

Protesta dei trattori, Lollobrigida: esenzione e taglio Irpef agricola per 2 anni. Meloni: solo a chi in difficoltàRoma, 13 feb. (askanews) – “L’esenzione dell’Irpef agricola per i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro, e la riduzione del 50% dell’importo per i redditi tra i 10.000 e i 15.000 euro, saranno prorogate per due anni”. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, spiegando che si tratta di una “esenzione più giusta che esclude i ricchi da un beneficio che per alcuni risultava un privilegio. Inoltre garantisce per due anni un sostegno che risultava prima estremamente precario non permettendo alcuna programmazione rispetto a questo dato”.


L’emendamento depositato, concordato con il ministro Giorgetti, rappresenta quindi “l’ennesima conferma dell’attenzione del governo Meloni verso le istanze degli agricoltori e nei confronti di un settore fondamentale per la nostra Nazione. Ringrazio i colleghi – prosegue il ministro – e in particolare il vice ministro Leo che hanno lavorato per sintetizzare le nostre proposte e individuare le coperture finanziarie per raggiungere questo importante obiettivo, senza proclami e slogan, dimostrando con provvedimenti concreti che altri governi non hanno mai adottato, la propria vicinanza a tutto il mondo agricolo”. In una nota la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha sottolineato: “Il provvedimento sull’Irpef, che è stato proposto dal Governo su mio preciso indirizzo, garantisce un intervento progressivo che esenta maggiormente gli agricoltori che si trovano più in difficoltà ed esclude dal beneficio coloro che oggettivamente non ne hanno bisogno, ai quali invece negli anni passati è stato concesso, creando una disparità di trattamento rispetto ad altri italiani nelle loro stesse condizioni”.


“In questi anni, infatti – spiega Meloni -, sono state esentate dall’Irpef immotivatamente anche persone particolarmente ricche”. “Inoltre – aggiunge la premier -, l’intervento garantisce per due anni un nuovo modello fiscale permettendo agli agricoltori di fare scelte di natura imprenditoriale con una prospettiva più ampia rispetto alla sola annualità prevista in precedenza”.

Febbre dengue, il ministero della Salute innalza l’allerta. Più vigilanza sui trasporti, nei porti e aeroporti

Febbre dengue, il ministero della Salute innalza l’allerta. Più vigilanza sui trasporti, nei porti e aeroportiRoma, 13 feb. (askanews) – Con un documento inviato agli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera (USMAF-SASN), il ministero della Salute, alla luce dell’aumento globale dei casi di dengue, su disposizione del Direttore Generale, Francesco Vaia, invita ad “innalzare il livello di allerta e vigilanza nei confronti dei vettori provenienti e delle merci importate dai Paesi in cui è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia”. Nel documento si ricorda che il Regolamento Sanitario Internazionale prevede che l’area aeroportuale/portuale e i 400 metri circostanti siano tenuti liberi da fonti di infezione e contaminazione, quindi anche roditori e insetti. E raccomanda, “di vigliare attentamente sulla disinsettazione degli aeromobili”, valutando anche “l’opportunità di emettere ordinanze per l’effettuazione di interventi straordinari di sorveglianza delle popolazioni di vettori ed altri infestanti e di disinfestazione”.