Ilaria Salis, Meloni chiama Orban al telefono per portare alla sua attenzione il casoRoma, 30 gen. (askanews) – Colloquio telefonico oggi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Victor Orban, in vista del Consiglio straordinario Ue di giovedì 1° febbraio. Secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, Meloni ha anche portato all’attenzione di Orban, nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese, il caso della nostra connazionale Ilaria Salis, facendo seguito alle iniziative diplomatiche già avviate a partire dal 22 gennaio del vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo ungherese Peter Szijjarto.
Salis, colloquio Meloni-OrbanRoma, 30 gen. (askanews) – Colloquio telefonico oggi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Victor Orban, in vista del Consiglio straordinario Ue di giovedì 1° febbraio. Secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, Meloni ha anche portato all’attenzione di Orban, nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese, il caso della nostra connazionale Ilaria Salis, facendo seguito alle iniziative diplomatiche già avviate a partire dal 22 gennaio del vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo ungherese Peter Szijjarto.
Niente intesa su premierato,barricate Lega per anti ribaltoneRoma, 30 gen. (askanews) – Alla fine tutti si affannano a sminuire, a dire che nella sostanza l’accordo politico c’è e che al massimo si tratta di sistemare qualche virgola qui o modificare qualche parolina lì, perché quando si tocca la Costituzione “va misurato tutto”. “Non è questione che si liquida in mezz’ora”, spiega la ministra delle Riforme, Elisabetta Casellati. Il dato di fatto, però, è che il primo round della riunione di maggioranza convocata per discutere degli emendamenti condivisi da presentare al premierato si è concluso con un nulla di fatto. Si riprende domani alle 13 e chissà se il nuovo summit sarà risolutivo in vista del 5 febbraio, termine fissato per la presentazione delle proposte di modifica in commissione al Senato. Anche perché, a dispetto delle dichiarazioni di circostanza, il nodo politico c’è eccome: la Lega si è infatti presentata agguerrita e pronta a difendere la norma anti ribaltone.
La base di partenza della discussione sono stati i sette emendamenti predisposti dal presidente della commissione, e relatore del provvedimento, il super meloniano Alberto Balboni. Ai partecipanti (oltre ai ministri Casellati e Ciriani, i capiguppo e i componenti di maggioranza della commissione stessa) è stato dunque distribuito un foglio con una griglia: in una colonna il testo originale, nell’altra il testo preparato da Balboni, dunque le proposte emendative studiate dal ministro delle Riforme. Sin da subito, raccontano da Fratelli d’Italia, il presidente dei senatori del Carroccio, Massimiliano Romeo, si è mostrato meno accomodante rispetto al vertice precedente. Ma è stato quando si è arrivati a discutere del cosiddetto secondo premier (norma scritta da Roberto Calderoli) che il suo tono si è decisamente accalorato.
La proposta su cui si sta ragionando è infatti quella di un ‘simul stabunt-simul cadent’ temperato, in base al quale in caso di sfiducia del Parlamento si torna a votare. A giudizio di Romeo c’è il rischio di ritrovarsi un “potere di ricatto non scritto”. “E se un premier impazzisce? Non ragioniamo sulla nostra premier di adesso – avrebbe argomentato il capogruppo leghista – ragioniamo sul Di Maio di turno”. Argomentazioni di fronte alle quali, viene riferito, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha invitato a ribaltare la prospettiva, ossia a riflettere invece sul rischio di ritrovarsi nel paradosso di un Parlamento che resta lì anche dopo aver sfiduciato il premier grazie al quale è stato eletto. Anche Balboni ha replicato ricordando che si sta parlando di una elezione diretta del premier: “Lasciamogli almeno questo potere. Con la norma nella versione attuale ha pure meno poteri di adesso”. Casellati avrebbe invece spiegato che non si mina il parlamentarsimo dal momento che le Camere possono sempre decidere di far passare, o non passare, un provvedimento. Al di là della difesa nel merito della norma anti ribaltone, in Fratelli d’Italia sono convinti che la posizione della Lega sia un modo per tirare la corda in vista del passaggio parlamentare dell’Autonomia alla Camera.
Il Carroccio punta al via libera definitivo prima delle Europee mentre il partito della premier non sembra avere fretta. C’è poi anche la questione del terzo mandato per i governatori, che Salvini vorrebbe per assicurarsi ancora Luca Zaia alla guida del Veneto. Tra le proposte di modifica del premierato c’è infatti anche il limite dei due mandati per il presidente del Consiglio, cosa che metterebbe una pietra tombale sull’aspirazione leghista. Sul tavolo è stata messa anche l’opzione avanzata dal ministro Casellati, ovvero di prevedere tre mandati se i due precedenti non sono durati più di sette anni e sei mesi.
Ilaria Salis, il padre: lo Stato italiano non è stato molto reattivoMilano, 30 gen. (askanews) – “Lo Stato italiano non è stato molto reattivo a tutti i livelli, c’è una sensibilità diversa a queste istanze nel momento in cui c’è una forte pressione mediatica”. Lo ha detto ai microfoni del Tg1 Roberto Salis, il padre di Ilaria, l’italiana in carcere a Budapest, in Ungheria, con l’accusa di aver partecipato ad una aggressione nei confronti di due neonazisti.
La donna, 39 anni, è stata mostrata in un’aula di un tribunale ungherese in catene, con le manette ai polsi, e i piedi legati da ceppi di cuoio con dei lucchetti.
Salis,Schlein: perché governo Italia non si attiva per suo rientro?Roma, 30 gen. (askanews) – “Ilaria Salis deve tornare in Italia. C’è una decisione-quadro del Consiglio europeo che permetterebbe di farla tornare in Italia ai domiciliari e non si capisce perché il governo non si attivi con ogni forza per far rispettare i diritti fondamentali di una cittadina italiana, quando ieri dalle immagini che abbiamo visto, abbiamo avuto conferma che è detenuta in condizioni assolutamente inumane e inaccettabili”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando con i giornalisti alla Camera.
“Vedere una donna legata mani e piedi e trascinata con un guinzaglio meriterebbe lo sdegno di tutti e l’utilizzo di ogni canale, istituzionale ma pure politico visto che Orban è amico loro, per farla rientrare in Italia. Spiace che anche in questa circostanza si levino voci dalla maggioranza che sembrano invece giustificare questo tipo di trattamento “.
Premierato, niente intesa al vertice della maggioranza. La Lega sulle barricate per la norma anti ribaltoneRoma, 30 gen. (askanews) – Alla fine tutti si affannano a sminuire, a dire che nella sostanza l’accordo politico c’è e che al massimo si tratta di sistemare qualche virgola qui o modificare qualche parolina lì, perché quando si tocca la Costituzione “va misurato tutto”. “Non è questione che si liquida in mezz’ora”, spiega la ministra delle Riforme, Elisabetta Casellati. Il dato di fatto, però, è che il primo round della riunione di maggioranza convocata al Senato per discutere degli emendamenti condivisi da presentare al premierato si è concluso con un nulla di fatto. Si riprende domani alle 13 e chissà se il nuovo summit sarà risolutivo in vista del 5 febbraio, termine fissato per la presentazione delle proposte di modifica in commissione al Senato. Anche perché, a dispetto delle dichiarazioni di circostanza, il nodo politico c’è eccome: la Lega si è infatti presentata agguerrita e pronta a difendere la norma anti ribaltone.
La base di partenza della discussione sono stati i sette emendamenti predisposti dal presidente della commissione, e relatore del provvedimento, il super meloniano Alberto Balboni. Ai partecipanti (oltre ai ministri Casellati e Ciriani, i capiguppo e i componenti di maggioranza della commissione stessa) è stato dunque distribuito un foglio con una griglia: in una colonna il testo originale, nell’altra il testo preparato da Balboni, dunque le proposte emendative studiate dal ministro delle Riforme. Sin da subito, raccontano da Fratelli d’Italia, il presidente dei senatori del Carroccio, Massimiliano Romeo, si è mostrato meno accomodante rispetto al vertice precedente. Ma è stato quando si è arrivati a discutere del cosiddetto secondo premier (norma scritta da Roberto Calderoli) che il suo tono si è decisamente accalorato.
La proposta su cui si sta ragionando è infatti quella di un ‘simul stabunt-simul cadent’ temperato, in base al quale in caso di sfiducia del Parlamento si torna a votare. A giudizio di Romeo c’è il rischio di ritrovarsi un “potere di ricatto non scritto”. “E se un premier impazzisce? Non ragioniamo sulla nostra premier di adesso – avrebbe argomentato il capogruppo leghista – ragioniamo sul Di Maio di turno”. Argomentazioni di fronte alle quali, viene riferito, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha invitato a ribaltare la prospettiva, ossia a riflettere invece sul rischio di ritrovarsi nel paradosso di un Parlamento che resta lì anche dopo aver sfiduciato il premier grazie al quale è stato eletto. Anche Balboni ha replicato ricordando che si sta parlando di una elezione diretta del premier: “Lasciamogli almeno questo potere. Con la norma nella versione attuale ha pure meno poteri di adesso”. Casellati avrebbe invece spiegato che non si mina il parlamentarsimo dal momento che le Camere possono sempre decidere di far passare, o non passare, un provvedimento. Al di là della difesa nel merito della norma anti ribaltone, in Fratelli d’Italia sono convinti che la posizione della Lega sia un modo per tirare la corda in vista del passaggio parlamentare dell’Autonomia alla Camera.
Il Carroccio punta al via libera definitivo prima delle Europee mentre il partito della premier non sembra avere fretta. C’è poi anche la questione del terzo mandato per i governatori, che Salvini vorrebbe per assicurarsi ancora Luca Zaia alla guida del Veneto. Tra le proposte di modifica del premierato c’è infatti anche il limite dei due mandati per il presidente del Consiglio, cosa che metterebbe una pietra tombale sull’aspirazione leghista. Sul tavolo è stata messa anche l’opzione avanzata dal ministro Casellati, ovvero di prevedere tre mandati se i due precedenti non sono durati più di sette anni e sei mesi.
Conte a Schlein:fra M5s e voi non pregiudizi ma ostacoli da rimuovereRoma, 30 gen. (askanews) – “Da parte nostra e spero valga anche per il Pd, non ho ragione di credere il contrario, non c’è nessun atteggiamento pregiudiziale ma ci sono degli ostacoli molto spesso da rimuovere per costruire progetti solidi e coerenti”. Così il presidente Giuseppe Conte sui rapporti con i Dem, alla presentazione del libro di Roberto Speranza ‘Perché guariremo, dai giorni più duri a una nuova idea di salute’.
“Mi si sono rizzati i capelli a vedere il Pd bellicista che non mi aspettavo – aveva detto Conte poco prima – mi si sono rizzati i capelli a vedere un Pd che ha rinnegato l’esperienza della transizione ecologica mettendoci il dito nell’occhio con l’inceneritore. A ognuno si rizzano i capelli. Ma qui siamo per fare un ragionamento serio. Non è che qui ci mettiamo daccordo e si vince. La nostra responsabilità, ne abbiamo il tempo, deve essere costruire un progetto” che consenta “il giorno dopo” le elezioni di “sapere cosa fare”.
Meloni posta l’abbraccio con Sinner: esempio della nostra Italia vincenteRoma, 30 gen. (askanews) – “L’Italia che ci piace: capace di credere in sé stessa e di reagire davanti alle sfide difficili. E di vincere. Grazie per l’esempio che hai dato, Jannik, agli amanti dello sport, ai nostri giovani e all’Italia tutta”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni postando un breve video dell’incontro di oggi a Palazzo Chigi con il campione di tennis Jannik Sinner, fresco vincitore degli Open d’Australia. Con il quale ha fatto un selfie nella sede del governo.
Meloni posta abbraccio con Sinner: esempio della nostra Italia vincenteRoma, 30 gen. (askanews) – “L’Italia che ci piace: capace di credere in sé stessa e di reagire davanti alle sfide difficili. E di vincere. Grazie per l’esempio che hai dato, Jannik, agli amanti dello sport, ai nostri giovani e all’Italia tutta”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni postando un breve video dell’incontro di oggi a Palazzo Chigi con il campione di tennis Jannik Sinner, fresco vincitore degli Open d’Australia. Con il quale ha fatto un selfie nella sede del Governo
Calcio, Gravina: “Occasione persa mancata cittadinanza a Maignan”Roma, 30 gen. (askanews) – “Mi dispiace, un’altra occasione persa dal paese per dare un segnale diverso. Sulle valutazioni di carattere politico nel merito di decisioni tra maggioranza e opposizione non entro”. LO ha detto il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina oggi a margine del consiglio federale”. “Noi abbiamo subito espresso la nostra vicinanza e solidarietà a Mike. Le nostre norme sono le più severe a livello internazionale, mi dispiace per la città di Udine e per il Friuli. Se c’è una società cosmopolita quella è l’Udinese”.