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Musica, Marlene Kuntz: da marzo al via il tour Catartica 2024

Musica, Marlene Kuntz: da marzo al via il tour Catartica 2024Roma, 25 gen. (askanews) – Il 13 maggio del 1994 usciva Catartica, disco d’esordio dei Marlene Kuntz, destinato a diventare una vera e propria pietra miliare nella storia della musica italiana. Per festeggiare i 30 anni dell’album culto che ha segnato un’intera generazione, da venerdì 8 marzo sarà disponibile la ristampa di “Catartica”, nel formato CD e doppio LP entrambi con libretto con foto inedite e un box speciale in edizione limitata contenente il cd, il doppio lp (e i relativi libretti con foto inedite), la musicassetta di “Demosonici” con una bonus track mai pubblicata, il poster del tour 2024 ed un “fan pass” esclusivo che potrà dare la possibilità di incontrare la band in uno speciale meet & greet durante le tappe del tour. Segui i social della band per maggiori dettagli.

Tajani: ora bisogna lavorare per la pace in Medioriente

Tajani: ora bisogna lavorare per la pace in MediorienteRoma, 25 gen. (askanews) – In Medio Oriente “non bisogna demordere” e adesso “bisogna lavorare per la pace”. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, conversando con i giornalisti durante la visita a Gerusalemme.

“Non bisogna demordere e questa è la soluzione che riguarda il futuro”, ha detto il capo della diplomazia italiana alludendo a un incontro con Abu Mazen e alla soluzione dei due stati. “Tutto questo non significa che bisogna allentare la sicurezza attorno a Israele”, ha chiarito, “Israele deve poter vivere in sicurezza e non devono esserci rischi per la sopravvivenza di questo Paese. Nessuno deve dire che Israele può essere cancellato dalla carta geografica e Hamas è un’organizzazione terroristica, che ha compiuto degli atti quasi, addirittura, peggiori di quelli che compirono i nazisti. Bambini messi nei forni mentre si violentava la madre del bambino sono cose che non si sono viste da nessuna parte al mondo, quindi sono scene, quelle che abbiamo visto, che lasciano veramente senza parole…” “Ora però bisogna lavorare per la pace e ho trovato invece disponibilità da parte israeliana per aiutare la popolazione civile di Gaza, soprattutto i bambini”, ha indicato il titolare della Farnesina, “Stiamo lavorando con l’autorizzazione del governo israeliano – che deve dare l’autorizzazione a uscire da Gaza – per portare un centinaio di bambini palestinesi per essere curati in Italia. Lo stiamo organizzando con l’Unità di crisi del ministero degli Esteri, con il sostegno dell’Aeronautica militare, lavorando con gli egiziani e naturalmente lavorando anche con Israele che ci sta aiutando a far uscire i bambini dalla Striscia di Gaza”.

Fondazione Prada: il 2024 a Milano, Venezia, Shanghai e Tokyo

Fondazione Prada: il 2024 a Milano, Venezia, Shanghai e TokyoMilano, 25 gen. (askanews) – Fondazione Prada ha annunciato le principali attività del 2024 per le tre sedi permanenti a Milano e Venezia e negli spazi esterni di Shanghai e Tokyo. Grazie al confronto con artisti, curatori, scienziati, studiosi, registi e intellettuali, Fondazione Prada vuole rivolgersi a un pubblico internazionale e plurale. L’impegno si concentra sulla ricerca di modalità inedite e attrattive per indagare la complessità della cultura umana al di là dei confini delle singole discipline. Nel 2024 saranno presentati i progetti espositivi degli artisti Meriem Bennani, Michaël Borremans, Christoph Büchel, Miranda July e Pino Pascali e la nuova iniziativa di ‘Human Brains’ dedicata alle neuroscienze, oltre alla proposta del Cinema Godard e alle attività in campo educativo.

Come sottolinea Miuccia Prada, presidente e direttrice della Fondazione, ‘anche nei mesi futuri la nostra istituzione proverà ad affrontare tematiche del presente da molteplici prospettive, coinvolgendo artisti di generazioni differenti e provenienti da contesti eterogenei, per individuare strumenti che mettano in discussione le opinioni correnti e ci aiutino a pensare in modo più profondo’. Osservatorio, all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, accoglierà dal 7 marzo al 14 ottobre 2024 ‘Miranda July: New Society’, la prima esposizione museale dedicata a Miranda July (Stati Uniti, 1974). Curata da Mia Locks, la mostra presenta un nuovo progetto video, F.A.M.I.L.Y. (Falling Apart Meanwhile I Love You), e ripercorre tre decenni di produzione dell’artista, regista e scrittrice americana, includendo una selezione di performance, opere basate sul web e installazioni. ‘New Society’ indaga la continua esplorazione del rischio e dell’intimità da parte di Miranda July attraverso progetti performativi, lavori partecipativi e tecnologia. Con vulnerabilità e umorismo, July mette in discussione le norme e le gerarchie culturali consolidate attraverso la sua relazione unica e fluida con lo spettatore.

La mostra sarà accompagnata dalla prima retrospettiva completa della sua filmografia in Italia che si terrà al Cinema Godard. La rassegna comprenderà tre lungometraggi, Me and You and Everyone We Know (2005), The Future (2011) e Kajillionaire (2020), e sarà completata da una selezione di cortometraggi e opere inedite su grande schermo. Il lavoro di Miranda July sarà anche al centro di una mostra presentata da aprile a luglio 2024 negli spazi di Prada Aoyama a Tokyo. Prada Rong Zhai ospiterà dal 22 marzo al 14 maggio 2024 ‘The Promise’, una personale dedicata a Michaël Borremans (Belgio, 1963). Una selezione delle sue opere pittoriche sarà esposta negli spazi della residenza storica del 1918, caratterizzata da un dialogo a livello architettonico e decorativo tra la tradizione cinese e quella occidentale. Nel suo lavoro Borremans osserva la condizione umana creando accostamenti assurdi e un’ambigua tensione tra la sua tecnica raffinata e i soggetti ritratti. Questa sensazione di anacronismo troverà una corrispondenza nella dimensione intima e domestica degli spazi espositivi di Prada Rong Zhai.

Un’ampia retrospettiva dedicata a Pino Pascali (Italia, 1935 – 1968) sarà presentata nella sede principale di Milano dal 28 marzo al 23 settembre 2024. La mostra, a cura di Mark Godfrey, includerà più di cinquanta lavori dell’artista provenienti da musei italiani e internazionali e da importanti collezioni private. Il progetto espositivo è composto da quattro sezioni. La prima analizza l’approccio con il quale Pascali ha realizzato le sue mostre dal 1965 al 1968, creando ambienti originali piuttosto che semplici selezioni di opere dal suo studio. La seconda parte esplora i suoi più significativi interventi in importanti mostre collettive di quegli anni e include i lavori degli artisti che hanno esposto insieme a lui. La terza sezione esamina l’interazione di Pascali con le sue sculture nelle fotografie scattate da Claudio Abate, Andrea Taverna e Ugo Mulas e come queste immagini suggeriscono fantasiose modalità di approccio al suo lavoro. La quarta sezione indaga l’utilizzo da parte di Pascali di materiali naturali e industriali, studiando la loro provenienza, il loro impiego in ambito commerciale, quali altri artisti ne hanno fatto uso e il loro sviluppo nel tempo. Queste quattro prospettive sul lavoro di Pascali aiutano a dimostrare la sua rilevanza per gli artisti contemporanei nonostante la sua breve carriera. In occasione della Biennale Arte, la sede di Venezia, il palazzo storico di Ca’ Corner della Regina, presenterà dal 20 aprile al 24 novembre 2024 il progetto ‘Monte di Pietà’ ideato dall’artista Christoph Büchel (Svizzera, 1966). In origine dimora dei mercanti veneziani Corner di San Cassiano, Ca’ Corner della Regina è costruito tra il 1724 e il 1728 sulle rovine dell’edificio gotico in cui nasce nel 1454 Caterina Cornaro, futura Regina di Cipro. Nel 1800 il palazzo diventa proprietà di Papa Pio VII che lo assegna nel 1817 alla congregazione dei Padri Cavanis. Fino al 1969 è la sede del Monte di Pietà di Venezia, mentre dal 1975 al 2010 ospita l’Archivio Storico della Biennale di Venezia e dal 2011 diventa un’istituzione culturale. Questa storia stratificata è il punto di partenza per Büchel per la costruzione di un’articolata rete di relazioni spaziali, economiche e culturali. Lo studio del concetto di debito come base della società e strumento di potere è sviluppato in una complessa installazione. Il progetto includerà opere storiche e contemporanee, nuovi interventi allestitivi e una vasta selezione di oggetti e documenti relativi alla storia della proprietà, del credito e della finanza, alla formazione di collezioni e archivi, alla creazione e al significato di un patrimonio reale o fittizio. Tra le opere di altri artisti e gli oggetti esposti sarà presentata anche The Diamond Maker (2020-) di Christoph Büchel, una valigia che contiene diamanti artificiali creati in laboratorio, risultato del processo di trasformazione dell’intero corpus di opere in suo possesso, compresi i lavori della sua infanzia e giovinezza, e quelle di futura creazione.

Nel quadro del progetto scientifico ‘Human Brains’, il 17 e 18 ottobre 2024 Fondazione Prada organizzerà la seconda edizione di un convegno internazionale accompagnato da una mostra e focalizzato sull’importanza della prevenzione e dell’intervento precoce nelle malattie neurodegenerative. Il progetto coinvolgerà quindici prestigiosi istituti di ricerca internazionali, associazioni di malati e organizzazioni che operano nel settore della salute del cervello, nonché i decisori politici. Gli obiettivi principali sono il confronto e il dialogo produttivo tra i diversi soggetti per dar luogo alla promozione di azioni specifiche nell’ambito dei fattori modificabili delle malattie neurodegenerative, primo tra tutti l’ambiente, fino a giungere a una vera e propria ‘call to action’ in grado di coinvolgere un’ampia comunità. I risultati delle prime quattro fasi di ‘Human Brains’ – il convegno online ‘Culture and Consciousness’ (2020), la serie di discussioni in streaming ‘Conversations’ (2021-2022), il progetto espositivo a Venezia ‘It Begins with an Idea’ (2022) e il forum e la mostra ‘Preserving the Brain’ (2022) a Milano – sono raccolti nell’ampia pubblicazione edita da Fondazione Prada e disponibile da febbraio 2024. Dal 31 ottobre 2024 al 24 febbraio 2025 sarà presentata una nuova commissione dell’artista Meriem Bennani (Marocco, 1988) nella sede di Fondazione Prada a Milano. Il progetto sarà costituito da un’installazione di grandi dimensioni e un film d’animazione inedito, che esplora la gamma di cambiamenti sociopolitici e culturali che hanno un impatto sulla nostra vita emotiva, unendo la dimensione collettiva a quella personale. Da un lato, la grande installazione meccanica anima centinaia di oggetti di seconda mano in un balletto caotico, dall’altro, il lungometraggio diretto con Orian Barki e prodotto creativamente da John Michael Boling e Jason Coombs, è ambientato in un mondo popolato da animali antropomorfi e sospeso tra realismo, autobiografia e finzione. Nel corso del 2024 si rafforzerà anche l’attività del Cinema Godard che esplora visioni creative e letture inaspettate del panorama cinematografico del presente e del passato stimolando commistioni con i linguaggi delle arti visive e della musica. La programmazione, a cura di Paolo Moretti, amplierà ulteriormente il proprio raggio d’azione tra diversi generi e territori attraverso un ricco calendario di proiezioni e incontri aperti al pubblico con registi, attori e critici italiani e internazionali. In ambito educativo, le attività gratuite dell’Accademia dei bambini riprendono con i laboratori tematici del weekend. In corso dal 3 febbraio al 7 aprile 2024, il nuovo ciclo ‘Sogni’ è ideato dall’artista e fotografa Ilaria Turba. Fino al prossimo giugno l’Accademia estende la sua attività anche alle scuole primarie e dell’infanzia. Ogni mercoledì le classi del territorio cittadino partecipano gratuitamente ai laboratori concepiti da ‘maestri’ di volta in volta diversi: architetti, pedagoghi, artisti, scienziati, registi e musicisti. Nel mese di giugno sarà annunciato il vincitore della settima edizione del Premio di Laurea. Istituita dalla Fondazione nel 2018, questa iniziativa annuale è un riconoscimento alla passione e all’impegno di studentesse e studenti che hanno discusso una tesi di laurea relativa a tematiche culturali negli atenei milanesi: Università degli Studi di Milano, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Bocconi, Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele.

Il procuratore di Palermo: Messina Denaro fu fermato ad un posto di blocco sette anni fa ma non fu riconosciuto

Il procuratore di Palermo: Messina Denaro fu fermato ad un posto di blocco sette anni fa ma non fu riconosciutoPalermo , 25 gen. (askanews) – “Matteo Messina Denaro ha vissuto a lungo nel territorio del Trapanese, il suo territorio, sicuro di non essere scoperto. Indagando dopo il suo arresto abbiamo scoperto che era stato addirittura fermato a un posto di blocco, sette anni fa, in provincia di Trapani. Ma non fu riconosciuto dai carabinieri che controllarono il suo documento. Tutto sembrava in regola”. Così il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia, nel corso di un incontro con gli studenti a Casal di Principe (Caserta). A riportarlo il quotidiano La Repubblica. “Messina Denaro confidava sul fatto che le forze dell’ordine avevano sue foto vecchie di anni – ha aggiunto il procuratore di Palermo – ma c’era anche chi lo avvisava dei movimenti degli investigatori. Ci dobbiamo interrogare su come sia stato possibile che abbia trascorso trent’anni in latitanza. Oggi, l’impegno della procura di Palermo è quello di individuare chi ha favorito Messina Denaro. La malattia non aveva cambiato le abitudini del latitante”.

 

Musica, esce “Selfish”: nuovo singolo di Justin Timberlake

Musica, esce “Selfish”: nuovo singolo di Justin TimberlakeRoma, 25 gen. (askanews) – È uscito oggi, 25 gennaio, ed entrerà in rotazione radiofonica da domani “Selfish” (RCA Records), il nuovo singolo della superstar mondiale Justin Timberlake, che torna dopo 6 anni dall’uscita del suo ultimo disco “Man of the Woods” (2018).

Anticipa il nuovo atteso album di inediti “Everything I Thought it Was”, in uscita il 15 marzo e da oggi disponibile in pre-order. Brano pop dallo stile inconfondibile, “Selfish” è scritto da Timberlake, Louis Bell (Taylor Swift, Post Malone), Cirkut (Maroon 5, The Weeknd), Theron Thomas, Amy Allen e prodotto da Timberlake, Louis Bell e Cirkut.

Il video del singolo, diretto da Bradley J. Calder (SZA, Tinashe), esalta il lato introspettivo della canzone: aprendo il sipario sul processo di produzione e fondendo il confine tra performance e realtà, è un ritratto crudo e onesto di Justin come artista e persona. Justin Timberlake è un artista poliedrico, cantante, produttore discografico, cantautore e attore. Nel corso della sua carriera ha venduto oltre 54 milioni di album e 63 milioni di singoli a livello globale, che si sommano agli oltre 70 milioni di dischi come voce principale degli *NSYNC. Justin ha vinto 10 Grammy Awards spaziando tra i generi pop, dance e R&B, riconoscimenti arrivati anche grazie ai suoi album di successo da solista “Man of the Woods”, “The 20/20 Experience”, “FutureSex/LoveSounds” e “Justified” – oltre alle sue collaborazioni con Jay-Z. Ha accumulato oltre 23 miliardi di stream audio e video a livello globale e ha vinto 4 premi Emmy per le sue memorabili partecipazioni al “Saturday Night Live”. Sul grande schermo, ha prestato la sua voce al cartone animato Trolls della DreamWorks (il suo brano “Can’t Stop the Feeling!” tratto da Trolls è stato nominato come “Miglior Canzone Originale” agli Academy Awards del 2017) incluso il terzo capitolo “Trolls Band Together” uscito nel 2023.

A Roma la mostra “L’ora del lupo” di Giammarco Falcone

A Roma la mostra “L’ora del lupo” di Giammarco FalconeRoma, 25 gen. (askanews) – In un orizzonte notturno denso di apparizioni e presagi, Casa Vuota apre le sue porte per ospitare L’ora del lupo, la prima personale romana del pittore Giammarco Falcone (1990), che vive e opera a Bruxelles, in Belgio. La mostra, curata da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, si inaugura sabato 27 gennaio 2024 dalle ore 18 alle 21 nello spazio espositivo indipendente di via Maia 12 a Roma e si può visitare fino al 3 marzo.

All’interno di un percorso di ricerca da sempre caratterizzato dalla ricerca costante di un dialogo con la storia e da un’attitudine metalinguistica, per il suo debutto sulla scena romana Giammarco Falcone sceglie di prendere la via di un confronto diretto con la grande tradizione pittorica italiana, a cui guarda da un punto di osservazione tanto defilato geograficamente – il Belgio – quanto eccentrico rispetto a quello che è il sentimento comune del revival pittorico presente. “Giammarco Falcone si appropria della latente potenza accumulata dallo scorrere del tempo negli ambienti dismessi di Casa Vuota, dove il fiato sta sospeso, per presentare una serie di dipinti inediti e ammalianti – spiegano Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo – caratterizzati da una forte tensione narrativa che scaturisce dall’incontro tra il vissuto interiore dell’artista, finora trattenuto e non esplicitato, e la pratica di una pittura ricca di citazioni e di stratificazioni. Le singole visioni pittoriche che scandiscono il percorso della mostra si collocano nello spazio di Casa Vuota come finestre spalancate su un unico e trascinante flusso di sogni, che scorre oltre le pareti nel momento in cui si abbassano le difese e si abdica all’esercizio del pensiero razionale. È il gorgo più profondo del sonno il luogo in cui Giammarco Falcone invita il pubblico a fermarsi e a sostare, nella casa scardinata, per ascoltare le confidenze più segrete di una pittura che più che dire non dice, ma semplicemente accade con tutta la sua magnetica e oscura voluttà. È il luogo in cui le reminiscenze di Caravaggio e la lezione appresa dallo studio dei maestri fiamminghi si mescolano alle suggestioni che l’artista attinge dalla sua esperienza diretta di vita nei paesi del Nord Europa. Paesaggi, ambientazioni e atteggiamenti, che sono espressione di una lontananza nella similitudine, amplificano una condizione psicologica di ascolto e di meditazione, di sedimentazione e di febbrile rielaborazione di stimoli molteplici”.

“L’ora del lupo – racconta Giammarco Falcone – è un’espressione che ha origini nella tradizione nordica e si riferisce all’ora più buia della notte, poco prima dell’alba. Si crede che durante questa fase notturna il mondo sia permeato da un’atmosfera particolare, con una maggiore propensione a eventi misteriosi o sovrannaturali”. Il teatro di figure e oggetti che Falcone dipinge sembra provenire dai recessi del sonno più profondo, dove gli incubi peggiori esaltano le emozioni più violente, senza possibilità di risveglio. Si manifesta nelle forme dettate da una sensibilità sovreccitata, che consente all’immaginazione e alle paure di prendere forma. L’ora del lupo è uno stato di estrema solitudine in un ambiente notturno, che si popola di figure, visioni, incubi, sogni e desideri: tutto prende forma e trova una traccia narrativa nella quale ogni figura prende il cammino e va.

“Il punto di partenza è incerto – affermano i curatori della mostra – così come lo è la destinazione di questo viaggio onirico e allucinato. La misura di questa indeterminazione è già tutta scritta nel titolo della grande tela che dà il via al progetto, I don’t remember when it started del 2023, un pic-nic notturno di fantasie apparecchiate che vede quattro figure femminili – cristallizzate e ferme nel tempo – transitare dalla biografia dell’artista al regno delle immagini, occupando in tutta la sua estensione l’intera parete di una delle stanze di Casa Vuota e portando il visitatore direttamente al centro della scena dipinta, senza barriere. Dallo stesso intrico di sogni scaturiscono ritratti e nature morte che si manifestano in ambienti altrettanto oscuri e indefiniti, costellati di piccoli elementi che si ripetono ossessivamente, cifre di un codice comprensibile nella sua interezza soltanto all’artista”. Per Giammarco Falcone si compie, in questa mostra, il passaggio da una pittura che raccontava solo se stessa, un lavoro concettuale in forma di pittura, a una nuova forma di espressione che racconta l’incontro tra l’intimità dell’artista, la sua esperienza personale, e il più vasto discorso sul dipingere nel quale, sin dai suoi esordi, si impegna a prendere parola in modo personale e autentico, colto e rizomatico.

“Il tema centrale della mia ricerca – argomenta l’artista – resta l’incessante ricerca di un dialogo tra il passato dell’uomo e il suo presente. I codici che creano il mio linguaggio fanno parte di un repertorio visivo che si fonda sulla storia dell’arte e allo stesso tempo si combina alle emozioni ed esperienze umane di un vissuto quotidiano, intimo e personale”. Un pittore entra in simbiosi con la propria vita personale quando apre veramente gli occhi, sembra dire Falcone, mentre consente ai visitatori della mostra L’ora del lupo di scrutare con i suoi occhi lì dove si addensano i grumi più densi del suo inconscio, in una dimensione sospesa che permette l’incontro tra passato e presente, tra personale e universale. “La pittura – conclude Giammarco Flacone – è uno strumento che mi tiene legato a un ‘elemento storico’, creando con esso una continuità. A oggi ho capito che per sentirmi in simbiosi con la pittura, mi devo completamente abbandonare e perdermi in essa. La pittura, come un amante, vuole tutto da te. ‘Dipingere per davvero’ significa per me guardarmi e non mentirmi”.

Leclerc rinnova con Ferrari: “Il meglio deve ancora venire”

Leclerc rinnova con Ferrari: “Il meglio deve ancora venire”Roma, 25 gen. (askanews) – Prosegue l’avventura di Charles Leclerc con la Ferrari. E’ stato infatti annunciato dalla Scuderia di Maranello il prolungamento del contratto per il pilota monegasco. Si tratta di un accordo pluriennale anche se il team al momento non ha specificato l’esatta durata dell’accordo. Leclerc, 26 anni, si prepara così alla sua sesta stagione con la Rossa. Il via del campionato il 2 marzo con il GP del Bahrain, mentre la nuova monoposto verrà presentata il 13 febbraio.

“Il legame di Charles con la Scuderia va oltre quello di un pilota con il suo team – ha detto il team principal Fred Vasseur -. Leclerc è parte della famiglia Ferrari da ormai otto anni, da prima che indossasse la tuta con il Cavallino Rampante. Il DNA della nostra azienda così come i suoi valori sono parte di lui ed è stato dunque naturale trovarsi d’accordo sul rinnovo della nostra collaborazione. Di lui conosciamo la voglia incessante di superare i propri limiti e ne apprezziamo le grandi capacità di duellare e compiere sorpassi in gara. Siamo determinati a dare a Charles una vettura vincente e so che la sua decisione e il suo impegno saranno elementi che potranno fare la differenza per i traguardi che vogliamo raggiungere”. “Sono molto contento di continuare a vestire la tuta della Scuderia Ferrari anche nelle prossime stagioni. Gareggiare per questa squadra è il mio sogno fin da quando avevo tre anni: vedevo il Gran Premio di Monaco dalla finestra di casa di amici e alla curva di Ste. Devote cercavo con gli occhi la vettura rossa. Questo team è la mia seconda famiglia, fin da quando sono entrato a far parte della Ferrari Driver Academy nel 2016 e insieme abbiamo lottato compatti nelle avversità e scritto pagine indimenticabili negli scorsi cinque anni”. “Credo però che il meglio debba ancora venire e non vedo l’ora di iniziare questa stagione per cercare di far progredire ancora la squadra e metterci in condizione di essere competitivi ad ogni gara. Il mio sogno resta vincere il titolo con la Ferrari e sono sicuro che negli anni che ci attendono insieme sapremo toglierci delle belle soddisfazioni e dare ai tifosi qualcosa per cui gioire”, ha concluso il 26enne monegasco.

Quante storie, il libro di Fofi sul “sociale” dall’unità a oggi

Quante storie, il libro di Fofi sul “sociale” dall’unità a oggiRoma, 25 gen. (askanews) – Di Goffredo Fofi, Altreconomia pubblica “Quante storie Il ‘sociale’ dall’Unità a oggi . Ritratti e ricordi”. La questione del metodo insieme a quella dell’efficacia rimane centrale, oggi come in passato, per chi si occupa di educazione e intervento sociale. Attraverso cinque capitoli, ognuno dedicato a epoche diverse dall’Unità ai giorni nostri, Fofi ricostruisce le vite di chi ha riflettuto e si è occupato di progetti educativi e di sviluppo di comunità. La prefazione è di Giuseppe De Rita.

Tra i protagonisti di questa controstoria Sibilla Aleramo, Aldo Capitini, Danilo Dolci, Adriano Olivetti, Don Zeno Saltini, Umberto Zanotti Bianco, Margherita Zoebeli e molti altri. “Tutti noi, che abbiamo pensato e portato avanti un’esperienza di azione sociale, l’abbiamo fatto perché ci credevamo fortemente e perché pensavamo solo e quasi esclusivamente a quel che avevamo pensato e deciso di fare. La crescita del sociale italiano è stata in fondo la scommessa di tanti sogni collettivi in cui molti hanno creduto, e attraverso la quale sono pazientemente cresciuti, magari lontano da dove avevano cominciato a fare sociale”. Giuseppe De Rita

Goffredo Fofi (1937) è un saggista, attivista, giornalista, critico cinematografico, letterario e teatrale italiano. Ha fondato e diretto le riviste Quaderni piacentini, Ombre rosse, Linea d’ombra, La terra vista dalla luna, Lo straniero e Gli asini. I suoi ultimi libri: “Sono nato scemo e morirò cretino, scritti 1956-2021” (minimum fax, 2022), “Non mangio niente che abbia gli occhi” (Contrasto, 2022), “Cari agli dèi” (edizioni e/o, 2022), “Per Pasolini” (La nave di Teseo, 2022) e “Breve storia del cinema militante” (Elèuthera, 2023).

Ddl beneficenza, Chiara Ferragni: sono lieta che il governo abbia colmato velocemente un vuoto legislativo

Ddl beneficenza, Chiara Ferragni: sono lieta che il governo abbia colmato velocemente un vuoto legislativoMilano, 25 gen. (askanews) – “Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo. Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali”. E’ il commento di Chiara Ferragni sul ddl beneficenza approvato dal Cdm.

“Questo disegno di legge consente di colmare una lacuna che da una parte impedisce di cadere in errore, ma dall’altra evita il rischio che da ora in poi chiunque voglia fare attività di beneficenza in piena trasparenza desista per la paura essere accusato di commettere un’attività illecita”, sottolinea ancora l’influencer. 

Musica, 10 concerti al Vittoriale di D’Annunzio per Biagio Antonacci

Musica, 10 concerti al Vittoriale di D’Annunzio per Biagio AntonacciRoma, 25 gen. (askanews) – Biagio Antonacci sarà protagonista il prossimo settembre di 10 appuntamenti in una delle più belle location italiane, l’Anfiteatro del Vittoriale a Gardone Riviera (BS).

E’ la prima volta che il Vittoriale degli Italiani, la casa-museo voluta da Gabriele D’Annunzio, viene concesso per 10 date consecutive ad un artista pop italiano, una grande occasione per i fan del cantautore milanese per godere non solo della musica di Antonacci ma anche di un luogo davvero meraviglioso sulle rive del Lago di Garda. I biglietti per le dieci date (17-18-20-21-22-24-25-27-28-29 settembre), prodotte e organizzate da Friends & Partners in collaborazione con Iris S.r.l., saranno disponibili da giovedì 25 gennaio alle ore 12:00 su www.ticketone.it.

Annunciando le date Antonacci ha ricordato che: “Il Vittoriale degli Italiani era un luogo dove andavo spesso, fin da bambino, con i miei genitori. Crescendo, quando ho iniziato a fare musica, ho pensato spesso alla possibilità di poter suonare in un luogo così importante per il nostro paese, un luogo storico e al contempo importante per la cultura italiana”. Dopo 5 anni di attesa Biagio Antonacci ha pubblicato il suo nuovo album “L’inizio”, il suo sedicesimo disco di studio disponibile da venerdì 12 gennaio in formato Cd e vinile su etichetta Iris e distribuito da Epic Records/Sony Music Italy. L’album ha debuttato sul podio della classifica dei dischi più venduti e ascoltati nel nostro paese (al secondo posto nella classifica Vinili, CD e Musicassette). 15 brani in tutto scritti negli ultimi quattro anni e lasciati sedimentare prima diventare da pensieri a vere e proprie canzoni.

Oltre al nuovo singolo “A cena con gli dei”, i brani pubblicati tra il 2022 e il 2023 (“Seria”, “Telenovela” e la collaborazione con Benny Benassi in “Tridimensionale”) e la nuova versione del successo del 2007 “Sognami” (in collaborazione con Tananai e Don Joe nata in occasione della partecipazione come ospite dell’edizione 2023 del Festival di Sanremo), il disco contiene gli inediti: “L’inizio”, “Delivery”, “È capitato”, “Anita”, “Lasciati pensare”, “Dimmi di lei”, “Bastasse vivere”, “Non diamoci del tu”, “Non voglio svegliarti”, “Evoco”, brani che hanno permesso ad Antonacci di muoversi attraverso lunghe riflessioni sulla complessità del mondo che ci circonda (“Viviamo la complessità ma cerchiamo la semplicità perché abbiamo bisogno di sicurezze, di certezze, di punti di riferimento, abbiamo bisogno di sapere di fare la cosa giusta, anche nelle relazioni.