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Calcio, De Laurentiis: “Avrei dovuto mandar via Garcia subito”

Calcio, De Laurentiis: “Avrei dovuto mandar via Garcia subito”Roma, 22 dic. (askanews) – “Quando l’ho presentato avrei dovuto dire: “Ve l’ho presentato, però adesso se ne va”, perché mi aveva detto di non conoscere il Napoli e di non aver mai visto una partita. L’ha ripetuto altre volte”. Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in una intervista al Corriere dello Sport. Secondo il presidente della squadra campione d’Italia, “sarebbe bastato che praticasse lo stesso calcio di Spalletti. Invece, ha preteso che mandassi via un preparatore perfetto per chiamarne un altro”. Per De Laurentiis si è arrivati a Garcia dopo una lunga lista di nomi: “Il primo che ho contattato è stato Thiago Motta, ma lui non se l’è sentita. Perché avrebbe preso l’eredità di un allenatore che ha vinto lo scudetto in quel modo. E se va male, ha pensato, io cosa faccio?”. Anche Luis Enrique è stato vicino a sedere sulla panchina del Napoli: “Mi ha tenuto tre giorni fermo, chiedendomi tantissimi soldi. Avevamo anche trovato quasi un accordo, ma poi ha detto di no, perché ambiva a guadagnare ancora di più”. Dopodichè è stato preso in considerazione Nagelsmann, ora alla guida della nazionale tedesca. “Ne ho consultati cinque o sei, non di più”, svela il patron dei partenopei, “E alla fine sono arrivato su Garcia: in Italia aveva conquistato due secondi posti con spogliatoi turbolenti, pieni di giocatori di grande livello”.

Sul calciomercato dice, farò “almeno tre operazioni. Devo rinforzare la difesa con un centrale e con un terzino destro, per avere un rincalzo di Di Lorenzo. E poi prendere un centrocampista, forse due”. Soffermandosi sui singoli giocatori: “Elmas è già venduto. È uno che vuole giocare sempre, non ha capito che si è titolari anche se non si fanno novanta minuti”. Con Zielinski, invece, “stiamo parlando. Lui ha detto che voleva rimanere a Napoli tutta la vita. Ma tra il dire e il fare…”. Su Osimhen “siamo in dirittura d’arrivo”. Roma, 22 dic. (askanews) – De Laurentiis ha commentato anche la sentenza della Corte Europea riguardante la Superlega: “La posizione dominante di Uefa e Fifa, che l’Europa censura, è servita a elargire bonus in cambio di consenso. Chi ha governato fin qui da monopolista non ha compreso che il calcio è un’impresa e ha bisogno di fatturati crescenti”. Su quanto è accaduto con la presentazione della Superlega nel 2021, afferma: “È stata una mossa sbagliata, che però ha sortito questo cambiamento. Adesso bisogna fare un ragionamento serio”. Ammette poi di aver parlato con Florentino Perez, presidente del Real Madrid, tra le squadre fautrici della Superlega: “Siamo d’accordo a mettere attorno ad un tavolo alcuni veri imprenditori, non più e non solo presidenti nominali”. Ritornando sul progetto presentato nel 2021, invece, rimane coerente: “Non mi convinceva. Mancava un avvicendamento di merito connesso al valore delle singole squadre”. Infine, propone la sua idea: “Farei una serie E a 14 posti, dove E sta per élite. Sole squadre di città con un numero rilevante di tifosi”, spiega, “Poi due gironi di Serie A da venti squadre. E il resto è dilettantismo, che funge da vivaio”.

Meloni: prossimo anno più difficile, ci attende grande lavoro

Meloni: prossimo anno più difficile, ci attende grande lavoroRoma, 22 dic. (askanews) – “Voglio ringraziare ogni dipendente, ogni funzionario, ogni ufficio. Davvero avete fatto, abbiamo fatto, credo nella difficoltà, un lavoro straordinario quest’anno e ce ne aspetta un altro forse ancora più difficile”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo saluto in collegamento video ai dipendenti di Palazzo Chigi.

“Per cui – ha aggiunto – quello che voglio augurarvi è un Santo Natale felice, sereno, nel quale siate orgogliosi del lavoro che avete fatto. Voglio augurarvi di poter riposare perché davvero ci aspetta un altro anno di grande lavoro. Vi ringrazio di cuore per ogni singola ora, per ogni singolo minuto che avete passato a lavorare, non per me ma per l’Italia, perché noi – ha concluso la premier – siamo tutti solo funzionari dell’Italia”.

Meloni: cerchiamo di dare risposte in peggiore contesto possibile

Meloni: cerchiamo di dare risposte in peggiore contesto possibileRoma, 22 dic. (askanews) – “Una delle cose alle quali tenevo di più era avere questa occasione per con voi, banalmente per dirvi quanto sia fiera di voi, del vostro lavoro e quanto sia consapevole della mole e dei ritmi di lavoro che vi state caricando per cercare di dare all’Italia le risposte che attende perché noi ci stiamo caricando questa responsabilità probabilmente nel peggiore dei contesti possibili”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel suo saluto in collegamento video ai dipendenti di Palazzo Chigi.

“Nessuno – ha aggiunto – potrebbe farcela da solo, certamente non potrei farcela da sola io se non avessi attorno persone che ce la mettono tutta, che svolgono il loro lavoro con una determinazione, con l’amore che ci metterebbero se lavorassero nella loro azienda di famiglia, perché la verità è che l’Italia è la nostra azienda di famiglia e le persone che lavorano con questa consapevolezza nelle istituzioni della Repubblica sono quelle che fanno la differenza”.

Giorgetti: tutto si può migliorare, anche il Mes (e l’Europa npon ha sempre ragione)

Giorgetti: tutto si può migliorare, anche il Mes (e l’Europa npon ha sempre ragione)Roma, 22 dic. (askanews) – “Tutto si può migliorare, anche il Mes. Questi Trattati sono stati fatti in certi periodi storici e la storia può richiedere altri tipi di risposte”. Lo ha affermato il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, interpellato al Senato dopo il voto sulla manovra, riguardo il no alla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità.

“Anche il Patto di Stabilità, perché si è cambiato? Perché quando fu fatto quel vecchio Patto – ha aggiunto il ministro – c’era una situazione totalmente diversa e oggi, c’è necessita di cambiamento, anche per le ambizioni che ha l’Europa. Ad esempio, il fattore rilevante dell’esclusione degli investimenti sulla difesa, una richiesta italiana, soltanto due anni fa sembrava irrealistico. Oggi è diventato realtà, perché – ha concluso – ci siamo resi conto che in Europa dobbiamo anche pensare alla sicurezza”.E “che sul Mes ci fossero problemi era noto a tutti. Abbiamo fatto un passo in avanti sul Patto Stabilità. Le sfide dell’Europa sono ben altre. Non è che l’Europa ha sempre ragione”, ha sottolineato Giorgetti, rispondendo alla domanda se negli ultimi giorni ci sia stato uno strappo con l’Europa. Il ministro dell’Economia è anche tornato su un’altra questione spinosa: “Sul superbonus non viviamo su Marte stiamo aspettando le ultime proiezioni per quanto riguarda il costo. Noi abbiamo il dovere della tenuta dei conti pubblici e da lì facciamo dipendere le decisioni. Ogni mese di superbonus ci costa 4,5 miliardi che è esattamente quello che abbiamo messo come stanziamento per la sanità per tutto il 2024 – ha aggiunto – Quindi ogni mese di superbonus si mangia tutto lo stanziamento per la sanità. Se non si capisce questo non si fa un ragionamento onesto sul superbonus. Bisogna partire da questo”.

 

Deficit 5,3% in 2023 rispettato? Giorgetti: dipende da superbonus

Deficit 5,3% in 2023 rispettato? Giorgetti: dipende da superbonusRoma, 22 dic. (askanews) – “Oggi è stato approvato il bilancio dello Stato, tanti l’hanno criticato. Siccome viviamo tempi complicati, speriamo non sempre ci sia la guerra in Europa, abbiamo deciso di aiutare le famiglie italiane più bisognose. La guerra ha portato tanta inflazione e ignorare questo significa ignorare la realtà”. Lo ha affermato il Ministro dell’economia e delle fnanze, Giancarlo Giorgetti, interpellato al Senato dopo il voto sulla manovra.

Alla dommanda se il deficit al 5,3% del pil nel 2023 sarà rispettato, Giorgetti ha rispsoto: “Aspettiamo i dati del superbonus”.

Salvini: no a cancellazione Natale, senza tradizioni non c’è futuro

Salvini: no a cancellazione Natale, senza tradizioni non c’è futuroRoma, 22 dic. (askanews) – “Da genitore non mi rassegno al fatto che per qualcuno il Natale non esista, è il giorno più bello dell’anno per tutti i bambini e le bambine”, ma ci sono persone che mostrano una “fraintesa innovazione come anche quest’anno, quella maestra che in una quarta elementare a Genova è entrata in classe e ha detto Babbo Natale non esiste o quell’altra che ha detto che per rispetto la parola Gesù la cambiamo con la parola cucù”. Lo ha detto il vice premier Matteo Salvini, nel saluto ai dipendenti di Palazzo Chigi.

“La parola cucù – ha aggiunto – va bene per 364 giorni all’anno, il 25 dicembre arriva Gesù bambino. Sia un giorno di serenità e tradizione perchè un popolo senza un passato è un popolo che ha un difficile presente e un pessimo futuro. Buon santo Natale a tutti voi”. Per Salvini la sua “non è una notazione religiosa o confessionale: lo dico da papà: mia figlia quest’anno a 11 anni forse ha intuito che la notte del 24 ci sono anche mamma e papà che fanno il loro dovere oltre a Gesù bambino”.

Il Senato ha approvato la manovra con 109 sì. Ora passa alla Camera

Il Senato ha approvato la manovra con 109 sì. Ora passa alla CameraRoma, 22 dic. (askanews) – Il governo ha incassato la fiducia in Senato sul maxiemendamento alla manovra con 112 voti favorevoli 76 voti contrari e 3 astensioni. E dopo il voto di fiducia l’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge di bilancio con 109 voti a favore, 72 contrari e 2 astenuti. Poco prima l’Assemblea di Palazzo Madama ha votato anche la Nota di variazioni al bilancio (già passata in un breve Consiglio dei Ministri) che recepisce gli effetti finanziari delle modifiche apportate in prima lettura.

La manovra per il 2024 passa ora all’esame della Camera per la seconda lettura. Il voto finale è previsto il 29 dicembre.

Bce, Lagarde: obiettivo inflazione al 2%, non abbasseremo la guardia

Bce, Lagarde: obiettivo inflazione al 2%, non abbasseremo la guardiaMilano, 22 dic. (askanews) – “Rimaniamo assolutamente impegnati a riportare l’inflazione al nostro obiettivo del 2% e non abbasseremo la guardia finché non saremo sicuri di raggiungere esattamente questo obiettivo. Nel corso di quest’anno abbiamo intrapreso azioni forti per raggiungere questo obiettivo”. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel suo video-messaggio di auguri di fine anno. “Un 2023 di sfide costanti e di continui cambiamenti”, ha sottolineato.

Mezzaroma: Visita Crosetto testimonia presenza stato a Caivano

Mezzaroma: Visita Crosetto testimonia presenza stato a CaivanoRoma, 22 dic. (askanews) – “La visita del ministro della Difesa Guido Crosetto testimonia la continua presenza dello Stato a Caivano. Ma è anche un importante riconoscimento per il lavoro svolto finora da tutte le donne e gli uomini della Difesa e della Sicurezza pubblica che sono impegnati sul territorio, con particolare riferimento agli operatori del Genio guidati dal generale Giuseppe Schiariti dal colonnello Arturo De Santis che hanno svolto, in tempi brevissimi, una notevole opera di pulizia e bonifica dell’area dell’ex Delphinia. La presenza qui del Ministro fa capire quanto sia fattiva la collaborazione tra le istituzioni. Governo, Esercito e Sport e Salute unite per un unico obiettivo: restituire ai cittadini il centro sportivo”. Lo ha sottolineato – come informa una nota – il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma, a margine del sopralluogo del Ministro della Difesa insieme con il Genio militare e il commissario straordinario di Governo, Fabio Ciciliano.

“Il cronoprogramma dei lavori procede come secondo i piani. Siamo sicuri che la scadenza di fine maggio sarà rispettata”, ha concluso Mezzaroma.

Mes, Calenda: Meloni ha sbagliato tutto e saldato i populismi italiani

Mes, Calenda: Meloni ha sbagliato tutto e saldato i populismi italianiRoma, 22 dic. (askanews) – La mancata ratifica del Mes da parte della Camera è stata “la vendetta” del governo italiano all’accordo Ue sul patto di Stabilità che male ha fatto la premier Giorgia Meloni ad avallare perché “l’Italia è stata trattata da Francia e Germania come la Romania” e “io avrei messo il veto” al suo posto. O meglio “avrei appoggiato prima la proposta della Commissione Ue che era molto più equilibrata e con regole meno rigide” del patto figlio dell’accordo Berlino-Parigi. Lo ha sottolineato il leader di Azione Carlo Calenda ospite a Radio 24, evidenziando come sul no al Mes della Camera in Italia si è realizzata “la saldatura dei populismi: Lega, Fdi e M5S che hanno votato compattamente contro”.