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Capogruppo Fdi sale su banchi governo, caos in aula a Palermo

Capogruppo Fdi sale su banchi governo, caos in aula a PalermoPalermo, 20 dic. (askanews) – Momenti di grande tensione nel Consiglio Comunale di Palermo. Una seduta lampo che si è chiusa praticamente dopo alcuni minuti, a causa della dura lite fra il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo e il vicepresidente del Consiglio Giuseppe Mancuso. Milazzo, di fronte ad un mancato intervento d’aula concesso, è salito sui banchi del governo e ha inveito contro il collega di coalizione. La scena è stata immortalata con video e foto: momenti surreali, durante i quali a Mancuso è anche stato tolto il microfono.

Duro il commento delle opposizioni: “Chiediamo l’intervento del Sindaco e del Prefetto di Palermo perché venga garantito il corretto funzionamento del Consiglio Comunale, interrotto oggi per uno scontro senza precedenti tra i consiglieri di maggioranza. Chiediamo anche la convocazione immediata del Consiglio alla presenza del Sindaco, perché chiarisca se è ancora in grado di proseguire nell’espletamento del proprio mandato, considerato che, di fatto, non ha più una coalizione che lo sostiene”.

Ex Ilva, Fiom: rimaniamo a Palazzo Chigi finché non avremo risposte

Ex Ilva, Fiom: rimaniamo a Palazzo Chigi finché non avremo risposteRoma, 20 dic. (askanews) – “È inammissibile che il Governo ancora non abbia chiarito cosa intenda fare per garantire il futuro degli stabilimenti di Acciaierie d’Italia e dei lavoratori, in vista dell’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia del 22 dicembre.

Per noi la riunione non può finire con un nulla di fatto, senza risposte concrete. Per questo abbiamo deciso di rimanere a Palazzo Chigi in attesa della ripresa del confronto, ammesso che Il Governo non abbia scelto di non decidere”. Lo dichiara Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil.

La proposta di legge Fdi per non poter vietare il presepe a scuola

La proposta di legge Fdi per non poter vietare il presepe a scuolaRoma, 20 dic. (askanews) – “Da qualche anno assistiamo ad inaccettabili e imbarazzanti decisioni di alcuni organi scolastici che vietano il presepe nelle scuole o ne modificano l’essenza profonda modificando ad esempio la festa del Natale in improbabili festività dell’inverno per non offendere i credenti di altre religioni. Con la proposta di legge che ho presentato e che è stata firmata da molti parlamentari, non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado. E’ assolutamente fondamentale salvaguardare e tutelare quelle che sono in fondo le nostre radici culturali che nel presepe hanno un altissimo esempio”. Lo annuncia la senatrice Fdi Lavinia Mennuni.

Presepe a scuola, Mennuni: presentata pdl Fdi per non poterlo più vietare

Presepe a scuola, Mennuni: presentata pdl Fdi per non poterlo più vietareRoma, 20 dic. (askanews) – “Da qualche anno assistiamo ad inaccettabili e imbarazzanti decisioni di alcuni organi scolastici che vietano il presepe nelle scuole o ne modificano l’essenza profonda modificando ad esempio la festa del Natale in improbabili festività dell’ inverno per non offendere i credenti di altre religioni. Con la proposta di legge che ho presentato e che è stata firmata da molti parlamentari, non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado. E’ assolutamente fondamentale salvaguardare e tutelare quelle che sono in fondo le nostre radici culturali che nel presepe hanno un altissimo esempio”. Lo annuncia la senatrice Fdi Lavinia Mennuni.

Tensioni e polemiche in aula Camera per nuovo rinvio Mes in commissione

Tensioni e polemiche in aula Camera per nuovo rinvio Mes in commissioneRoma, 20 dic. (askanews) – Tensione e polemiche questa mattina in aula alla Camera sulla ratifica della riforma del Mes, dopo un nuovo rinvio del parere della commissione Bilancio sul discusso strumento finanziario intergovernativo europeo.

A dare il via al dibattito “sull’ordine dei lavori” il Movimento 5 stelle, che con la deputata Daniela Torto ha spiegato di voler “stigmatizzare” l’accaduto, “una brutta pagina, l’ennesima scritta a danno del Paese, ma scritta anche ad umiliazione di chi lavora dentro questo Parlamento”. Dopo le accuse della presidente del Consiglio al governo Conte, i 5 stelle ricordano le origini del trattato: “Se, oggi, parliamo di Mes, la colpa è di quel Governo Berlusconi che istituiva il Mes e di cui la presidente Meloni era ministro”. Quindi “ai colleghi di Fratelli d’Italia diciamo: se volete approfondimenti, chiedeteli alla vostra leader”, ha concluso Torto. Secondo intervento quello di Luigi Marattin di Italia viva, che ha ricordato come il Governo ” non una, ma due volte, il 21 giugno e stamattina, dice che non c’è alcun effetto” finanziario che derivi dalla ratifica della riforma del Mes. “Ma cosa ostava e cosa osta, oggi o domani, a che qualcuno del Governo si alzi in piedi e dica: da un punto di vista di finanza pubblica non ci sono effetti, però vogliamo aspettare l’Ecofin, vogliamo aspettare Godot, vogliamo aspettare quello che volete? Guardate che ne va del rispetto e della dignità di queste istituzioni”, ha aggiunto l’esponente di Iv. Elena Bonetti del gruppo di Azione.Per-Re ha sottolineato che “oggi in Aula il Mes non arriva, di fatto, per un éscamotage in commissione Bilancio” deciso per “non confrontarsi, in primo luogo, con le contraddizioni della maggioranza e, in secondo luogo, per non assumersi quella credibilità in Europa che lo stesso ministro Giorgetti aveva garantito e promesso ai partner europei, dicendo che il Parlamento deciderà e deciderà il 14 dicembre”.

A giudizio di Ubaldo Pagano del Partito democratico “sono successi almeno due elementi rilevanti. Il primo che si è dato un ruolo alla commissione Bilancio che non può avere, quello di dirimere questioni politiche attraverso un voto di rinvio che poteva fare tranquillamente questo Parlamento”. Il secondo, ha aggiunto, “si è detto che il Ministero dell’economia e delle finanze e un suo sottosegretario non dicono la verità. Questo è un fatto politico che chiediamo debba essere riferito in questo Parlamento”. Per Marco Grimaldi di Alleanza Verdi Sinistra “siamo davanti a una buona notizia politica. La maggioranza è in crisi, ha appena sfiduciato uno dei sottosegretari più riconoscibili dell’intero Governo”. Rivolto ai banchi della maggioranza, ha aggiuto: “Se pensate, come dicono illustri economisti, anche dalla nostra parte, che il Mes possa essere un pessimo affare, ditelo. Se pensate che vada messo in soffitta soprattutto da parte di noi europeisti. ditelo” ma in ogni caso “spiegateci qual è il punto di vista!” Duro Riccardo Magi di +Europa: “Non era possibile utilizzare la questione del Mes come ricatto rispetto alla trattativa sul Patto di stabilità. Non c’è più niente da fare, è finita con il Kamasutra delle posizioni parlamentari che vi potete inventare. Dovete assumervi la responsabilità in quest’aula e quello che sta avvenendo in commissione Bilancio non è onorevole, colleghi”. Per la maggioranza ha preso la parola Ylenia Lucaselli di FdI, che del provvedimento di ratifica è relatrice ed è stata colei che ha chiesto i chiarimenti al Governo sulle possibili conseguenze finanziarie della sua approvazione. Polemizzando in direzione dei banchi delle opposizioni, ha detto: “Colleghi, ma perché non ve lo siete votati quando eravate in maggioranza?” Per l’esponente di FdI “l’urgenza che sente oggi l’opposizione è un’urgenza ingiustificata” e d’altro canto “il Mes può essere tranquillamente utilizzato dagli altri Stati europei se lo dovessero ritenere. Chiedere, come è stato fatto in Commissione, che ci sia una procedura aggravata all’interno del Parlamento affinché il Parlamento possa veramente avere voce in futuro e chiedere che vengano chiariti i passaggi sulla programmazione è nel rispetto degli italiani, che vi piaccia o no”, ha concluso Lucaselli.

Arera: proporogato al 1 luglio 2024 mercato tutelato elettricità

Arera: proporogato al 1 luglio 2024 mercato tutelato elettricitàMilano, 20 dic. (askanews) – L’Arera, in base a quanto previsto dall’ultimo decreto energia, per assicurare uno svolgimento coerente del processo del “fine tutela” per i clienti domestici non vulnerabili di elettricità, ha fissato al 1 luglio 2024 (rispetto al previsto 1 aprile) la data di attivazione del Servizio a Tutele Graduali (STG), il servizio a cui saranno assegnati i clienti domestici non vulnerabili dell’elettricità che ancora non avranno scelto il mercato libero al momento del “fine tutela”. Lo rende noto l’Authority.

Arera aveva già approvato, il giorno successivo al decreto, lo slittamento al 10 gennaio dello svolgimento delle aste per la selezione degli operatori che effettueranno il servizio. La decisione, spiega, risponde a diverse esigenze legate al decreto: assicurare ai clienti un tempo sufficiente per essere informati attraverso le campagne informative che, secondo il decreto 181/23, dovranno essere condotte dal Mase; effettuare le attività preparatorie all’operatività del STG, tra cui gli interventi attuativi delle disposizioni sul trasferimento automatico delle autorizzazioni all’addebito diretto delle bollette emesse dall’esercente il STG, da completarsi entro il 31 maggio 2024; limitare il più possibile il periodo intercorrente tra l’assegnazione e l’attivazione del STG.

Made in Italy, ok finale del Senato al ddl. Le misure principali

Made in Italy, ok finale del Senato al ddl. Le misure principaliRoma, 20 dic. (askanews) – Fondo Nazionale da un miliardo, liceo del Made in Italy, potenziamento delle misure anti-contraffazione, recupero dei marchi storici. Sono alcune delle misure contenute nel disegno di legge sul Made in Italy approvato in via definitiva dal Senato con con 88 voti favorevoli, 63 contrari ed un astenuto. Il provvedimento, che diventa legge, era stato approvato dalla Camera il 7 dicembre scorso. Tra le principali misure contenute nel disegno di legge, spiega il Mimit, l’istituzione del Fondo Nazionale del Made in Italy, partecipato dal MEF, aperto alla partecipazione di fondi di investimento e altri soggetti, con la mission di investire nelle filiere dei settori strategici, sin dalla fase dell’approvvigionamento delle materie prime. Lo stanziamento previsto è di 700 milioni per il 2023 e 300 milioni per il 2024.

Viene istituito il liceo del Made in Italy. Tra le materie di interesse anche quelle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Si prevede una disposizione transitoria al fine di prevedere l’istituzione della prima classa già per l’anno scolastico 2024/2025. Iscrizioni a partire da gennaio 2024. Istituita la Giornata del Made in Italy il 15 aprile di ciascun anno per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana presso le istituzioni pubbliche, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione”.

Arrivano risorse per i progetti di autoimprenditorialità o di sviluppo di imprese femminili. Viene prevista la costituzione di un’apposita riserva in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile, mediante rifinanziamento con un’apposita dotazione di 15 milioni di euro. Riavviato il Voucher 3i allargando il novero dei soggetti beneficiari comprendendovi, oltre alle start-up innovative, anche le microimprese di più recente costituzione.

Istituito un fondo, con la dotazione di 25 milioni di euro per il 2024, per la promozione nel campo della vivaistica forestale e per la creazione e il rafforzamento delle imprese boschive e dell’industria della prima lavorazione del legno. Arriva il Contrassegno per il Made in Italy al fine di tutelare e promuovere la proprietà intellettuale e commerciale dei beni prodotti nel territorio nazionale e di un più efficace contrasto della falsificazione.

Potenziate le norme in materia di lotta alla contraffazione e italian sounding tra le quali quella per la specializzazione dei magistrati in materia di lotta alla contraffazione. Inoltre, vengono modificate le disposizioni in materia di sequestro e di sanzioni amministrative (in senso peggiorativo) per l’acquisto e l’introduzione di merci contraffatte. Tra le novità introdotte nel corso dell’iter parlamentare quelle sul recupero dei marchi storici. Le imprese titolari o licenziatarie di un marchio registrato da almeno cinquanta anni, che intendano chiudere il sito produttivo di origine notificano preventivamente al Mimit le informazioni relative al progetto di chiusura. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy può subentrare gratuitamente nella titolarità del marchio ove lo stesso abbia valenza nazionale, al fine di salvaguardarne la continuità. Istituito, presso il MIMIT, il “Fondo speciale per la transizione verde e digitale nella moda” e stanzia 5 milioni di euro per l’anno 2023 e 10 milioni per il 2024. Arriva anche il registro delle Associazioni nazionali delle Città Identità, quali realtà territoriali che si caratterizzano per le produzioni agricole di pregio, in cui operano organismi associativi a carattere comunale con lo specifico scopo di promuovere e valorizzare le stesse produzioni.

Giustizia, Fnsi: Mattarella non firmi il bavaglio a diritto cronaca

Giustizia, Fnsi: Mattarella non firmi il bavaglio a diritto cronacaRoma, 20 dic. (askanews) – “Domani, (21 dicembre 2023, Ndr) la Fnsi non sarà alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni e convocherà invece una giunta straordinaria per organizzare la mobilitazione della categoria, assieme alla società civile, contro il nuovo bavaglio al diritto di cronaca rappresentato dal divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare”. Lo ha affermato in una nota Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, prima che la conferenza stampa di fine anno della premier fosse rinviata al 28 dicembre.

“Si tratta – prosegue Costante – di un provvedimento liberticida non solo nei confronti dell’articolo 21 della Costituzione, ma anche nei confronti delle libertà individuali. È pericolosissimo che non si sappia se una persona viene arrestata o meno. E non è pericoloso solo per la libertà di stampa, è pericoloso anche per lo stesso destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere”. Per la segretaria generale del sindacato dei giornalisti, “il ricordo delle dittature, dei desaparecidos, delle persone che alle porte dell’Europa vengono fatte sparire senza che nessuno ne sappia nulla, penso ad esempio ad Alexei Navalny, deve far crescere la nostra attenzione, ma anche quella dei direttori dei giornali, che devono essere al fianco dei colleghi in questa lotta, e delle istituzioni. Chiediamo fin d’ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – conclude Costante – di non firmare una legge che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti”.

Ieri, martedì 19 dicembre – ricorda la Fnsi -, la Camera ha approvato l’emendamento alla legge di delegazione europea presentato dal deputato di Azione Enrico Costa, nella versione riformulata dal governo, che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza di custodia cautelare. L’emendamento è passato con 160 voti favorevoli e 70 contrari. Hanno votato no M5S, Avs e Pd, mentre Iv e Azione hanno votato a favore con la maggioranza. Nella formulazione originaria, che aveva spaccato la maggioranza trovando favorevole Forza Italia e contrari esecutivo e alleati, era previsto il “divieto di pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare” fino alla conclusione delle indagini o dell’udienza preliminare. Nella riformulazione proposta dal governo si parla di divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza.

La cornice entro la quale si vuole inserire la nuova stretta al diritto di cronaca è quella dell’attuazione della direttiva europea sulla presunzione di innocenza, contro la quale la Fnsi si è già rivolta alla Commissione europea, denunciando più volte anche in piazza i danni che arreca al lavoro dei giornalisti e al diritto dei cittadini ad essere informati.

”Dostoevskij” dei Fratelli D’Innocenzo in anteprima alla Berlinale

”Dostoevskij” dei Fratelli D’Innocenzo in anteprima alla BerlinaleRoma, 20 dic. (askanews) – Sarà presentata in anteprima mondiale alla 74esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino la serie Sky Original “Dostoevskij”, ideata, scritta e diretta dai Fratelli D’Innocenzo. Talenti rivelazione del cinema italiano degli ultimi anni, Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno legato il loro nome alla Berlinale già ai tempi del loro esordio con “La terra dell’abbastanza”, presentato nella sezione Panorama del Festival nel 2018, per poi arrivare a vincere con la loro opera seconda, “Favolacce”, selezionata per il concorso del 2020, l’Orso d’Argento per la Sceneggiatura. “Dostoevskij”, una produzione Sky Studios prodotta con Paco Cinematografica, sarà presentata nella sezione Berlinale Special del festival, vetrina dedicata alle ultime produzioni di grandi registi e di opere cinematografiche legate ad argomenti di attualità.

La serie è un noir con protagonista Filippo Timi (Vincere, I delitti del BarLume, Favola, Le otto montagne) nei panni di un brillante e tormentato detective dal passato doloroso. Con lui nel cast Gabriel Montesi (Favolacce, Siccità, Romulus, Christian), Carlotta Gamba (America Latina, Dante) e Federico Vanni (Chiara Lubich – L’Amore vince su tutto, Io sono l’abisso). “Siamo grati alla Berlinale per aver selezionato ‘Dostoevskij’ alla 74esima edizione del festival. Berlino per noi è casa. Ma non sempre a casa si viene accolti. Anzi, è proprio a casa che devi dimostrare di essere ancora tu. Dal nostro esordio con ‘La terra dell’abbastanza’ e la successiva vittoria dell’Orso d’argento con ‘Favolacce’ siamo cambiati moltissimo, eppure, con ‘Dostoevskij’, ci avete ancora una volta riconosciuti. Grazie per averci aperto la porta di casa: questa porta che fa ancora lo stesso suono”, hanno dichiarato i Fratelli D’Innocenzo.

“Dostoevskij” è una serie Sky Original in 6 episodi, una produzione Sky Studios prodotta con Paco Cinematografica. L’uscita della serie è attesa prossimamente su Sky e in streaming su NOW. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale che si occuperà delle vendite per conto di Sky Studios. Enzo Vitello è un poliziotto dal passato guasto e dal futuro inevitabile, che si trova a indagare sulla scia di sangue di uno spietato omicida seriale, soprannominato Dostoevskij a causa delle lettere piene di dettagli macabri che lascia sulle scene del crimine. Ossessionato dalle parole del killer, Vitello arriva al punto di intraprendere una pericolosa indagine in solitaria, avvicinandosi sempre di più all’inquietante verità. Un poliziotto e un assassino, entrambi intangibili, sfuggenti, entrambi fantasmi, che procedono al buio nel buio della coscienza, che si danno la caccia ma anche una carezza, sviscerando assieme una solitudine che tutto assorbe e tutto ingloba. Dostoevskij segue l’indagine più complessa di tutte: il vero crimine è vivere?

Conferenza stampa fine anno Meloni giovedì 28 dicembre alle 11

Conferenza stampa fine anno Meloni giovedì 28 dicembre alle 11Roma, 20 dic. (askanews) – A causa di un persistente stato influenzale la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annullato tutti gli impegni di questi giorni. La conferenza stampa di fine anno prevista per domani 21 dicembre, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dalla Associazione Stampa Parlamentare, si terrà giovedì 28 dicembre, sempre alle ore 11 presso l’aula dei gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati. L’organizzazione della conferenza stampa resta invariata. Lo ha comunicato l’Ordine dei Giornalisti.