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Meloni-Frodo contro tutti ad Atreju. “Non vi libererete di me”

Meloni-Frodo contro tutti ad Atreju. “Non vi libererete di me”Roma, 17 dic. (askanews) – Il registro è sempre quello del fortino assediato. O per dirla con l’amato Tolkien, di una perenne battaglia per la difesa di Minas Tirith. Davanti alla platea della festa di Atreju, Giorgia Meloni rispolvera ancora una volta l’immaginario del suo libro preferito, ‘Il signore degli anelli’, per tracciare un bilancio di questi primi 14 mesi di governo, identificare (talvolta senza nominarli) gli avversari, gratificare un pubblico di sostenitori che, 25 anni dopo la prima edizione, si ritrova anche a celebrare il conquistato ‘potere’.

E’ un discorso molto identitario quello che la presidente del Consiglio pronuncia in chiusura della festa che si è svolta nei guardini di Castel Sant’Angelo. Premette che ha un problema di voce ma poi parla per 70 minuti, mettendosi nei panni di un novello Frodo Baggins per ammettere che, certo, l’anello del potere è “insidioso” ma la “compagnia è più forte”. “Quell’anello non ci avrà mai: siamo le stesse persone che eravamo ieri e domani saremo le stesse persone che siamo oggi”, dice.

Ma il suo è anche un discorso all’attacco. Prima di tutto della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. È stata un po’ la convitata di pietra di questi quattro giorni dopo la sua decisione di non accettare l’invito a prendere parte a un dibattito. Non c’è esponente di Fratelli d’Italia che non l’abbia criticata per questo e Giorgia Meloni non è da meno. “Quello che le voglio dire è che puoi anche decidere di non partecipare, ma non per questo devi insultare chi ha accettato questo invito perché ha avuto un coraggio che a voi difetta”. Non manca una stoccata anche a Giuseppe Conte che si è “auto invitato”. Per i due leader dei partiti di opposizione Meloni cita l’Ecce Bombo di Nanni Moretti e il famoso “mi si nota di più…”. La presidente del Consiglio però, pur attaccando a testa bassa su Superbonus e reddito di cittadinanza, non chiama mai per nome il leader del M5s. A dimostrare, ancora una volta, che ritiene più utile politicamente alimentare il dualismo con la segretaria dem. Critica, senza nominarlo, anche Roberto Saviano che scrive di camorra “perché fa vendere di più”. Ma anche Chiara Ferragni che “fa credere che si farà beneficenza” con i panettoni solo per avere “cachet milionari”. La premier ripercorre questi 14 mesi di governo prendendola alla lontana, difendendo il primo criticatissimo decreto anti rave. Ammette che magari sull’immigrazione non si stanno avendo ancora i risultati attesi ma è solo perché, dice, invece di prendere una “scorciatoia” preferisce cercare una “soluzione definitiva” anche a costo di “perdere in termini di consenso”. Critica anche la gestazione per altri perché “i bambini non si vendono” e “la maternità non è un business”, dichiarandosi fiera della legge che lo porterà in Italia a essere considerato reato universale. Parole che offrono, di fatto, su un piatto d’argento la possibilità per l’opposizione di farle sommessamente notare che forse avrebbe dovuto parlarne con il suo super ospite, Elon Musk.

Sparisce, nelle parole della premier, qualsiasi attrito con gli alleati di governo Matteo Salvini e Antonio Tajani, intervenuti poco prima di lei. Concede, en passant, che saranno fatte sia l’autonomia differenziata (cara alla Lega) che la riforma della giustizia (cavallo di battaglia di Forza Italia) ma è sul ‘suo’ premierato che si sofferma. Per garantire che andrà in porto ma anche che lei non farà l’errore di Matteo Renzi “perché il referendum non è su di me, ma sul futuro”. La presidente del Consiglio dice anche che il prossimo sarà un anno con “sfide imponenti”: tra queste anche le elezioni Europee di giugno che definisce un “memorabile appuntamento con la storia”. Quello che non fa è annunciare, come in molti si aspettavano facesse, la sua intenzione di candidarsi per guidare le truppe di Fratelli d’Italia.

Dal fortino, Meloni intravede all’orizzonte anche tentativi di disarcionarla “con ogni mezzo anche non proprio legittimo”. Ma il messaggio che manda da quella che definisce la sua “casa” è che la sua legittimazione è nelle mani degli elettori e per lei è tutto ciò che conta. “Solo gli italiani – sostiene – possono decidere quando sia ora di dire basta, fin quando io saprò che ho alle spalle il consenso del popolo italiano non c’è verso di liberarsi di me”.

Geppi Cucciari torna a teatro con “Perfetta”

Geppi Cucciari torna a teatro con “Perfetta”Roma, 17 dic. (askanews) – Riparte la tournée teatrale di Geppi Cucciari in scena con “Perfetta”, l’ultimo monologo teatrale scritto da Mattia Torre, drammaturgo e sceneggiatore tra i più influenti della scena italiana, scomparso nel 2019. Lo spettacolo prenderà il via a Roma con tre appuntamenti il 19, 20 e 21 dicembre presso il Teatro Ambra Jovinelli alle 21:00.

Il tour, prodotto da ITC2000, toccherà diciotto città differenti e teatri: dopo gli appuntamenti romani, lo spettacolo arriverà il 20 gennaio 2024 a Novara, il 23 gennaio a Torino, il 3 febbraio a Mantova, il 4 febbraio a Varese, il 23 febbraio a Belluno e il 24 e 25 febbraio a Ferrara. Si prosegue poi l’8 marzo a Bologna, il 9 marzo a Firenze, il 10 marzo a Genova, il 22 marzo a Biella, il 23 marzo a Ivrea, il 5, 6 e 7 aprile a Fano, il 19 aprile a Vigevano, il 20 e 21 aprile a Milano, il 3 e 4 maggio a Napoli e, per chiudere, Geppi tornerà nella sua terra, con uno spettacolo il 16 maggio a Macomer e altri due appuntamenti il 17 e 18 maggio a Cagliari. Con le musiche originali di Paolo Fresu, il coinvolgente one-woman-show racconta un mese della vita di una donna attraverso le quattro fasi del ciclo femminile, aspetto naturale dell’esistenza tuttavia spesso percepito un argomento tabù (non solo dagli uomini).

Protagonista assoluto dello spettacolo è il talento poliedrico di Geppi Cucciari, in grado di spaziare dalla satira alla commedia ai toni più malinconici di una realtà che riesce a far sorridere ma non risparmia al contempo un’amara riflessione sul presente. Sul palco l’artista interpreta una venditrice d’automobili, moglie e madre, che conduce una vita regolare nella quale trovano posto il lavoro, la famiglia, gli impegni e moltissime responsabilità.

In una routine fitta di abitudini e impegni, le giornate scorrono identiche nei ritmi ma sono diverse nella percezione. Nei martedì di quattro settimane differenti, cambiano infatti gli stati d’animo, le reazioni, le emozioni e gli umori della protagonista che vorrebbe provare a essere perfetta ma intuisce dentro di sé delle variazioni che non dipendono dal suo controllo. Una performance che nella forma di un diario intimo invita lo spettatore a una presa di coscienza su uno dei temi più delicati e complessi dell’universo femminile e rende omaggio alla scrittura di un autore che ha saputo decifrarlo con semplicità e ironia.

Calcio, Fiorentina-Verona 1-0: decide Beltran

Calcio, Fiorentina-Verona 1-0: decide BeltranRoma, 17 dic. (askanews) – La Fiorentina batte uno sfortunato Verona 1-0 e aggancia il Napoli al 4° posto. Decide un destro deviato di Beltran al 78′ in una partita difficile per i viola. Dopo 36” Terracciano regala un rigore al Verona addormentandosi su un retropassaggio. Si riscatta però parando il tiro di Djuric e la ribattuta di Suslov. Il portiere è ancora protagonista su Ngonge nel primo tempo e Hien nella ripresa. Italiano rivoluziona la squadra all’intervallo e trova la vittoria con l’argentin

Calcio, Udinese-Sassuolo 2-2

Calcio, Udinese-Sassuolo 2-2Roma, 17 dic. (askanews) – Nessuna occasione davvero clamorosa nella prima frazione, eccetto il gol che fin qui decide la partita. Meglio il Sassuolo all’inizio, l’Udinese dopo una ventina di minuti riesce ad alzare il baricentro. La svolta del match arriva al minuto 36′ quando Pereyra si inventa un assist perfetto sulla fascia sinistra per Lucca: cross per il centravanti ex Ajax che è bravo a colpire di testa e a battere Consigli. È il suo quinto gol in campionato. Il primo tempo si chiude con i padroni di casa in vantaggio. Al 55′ il raddoppio con Roberto Pereyra che ribadisce in rete all’angolino basso di destra dopo che il pallone è rimbalzato sui suoi piedi in area. Payero si fa espellere e lascia i suoi in 10 per oltre mezz’ora. Ne approfitta la squadra di Dionisi che riesce a pareggiare grazie a due rigori realizzati da Berardi. Il Sassuolo coglie anche una traversa con Mulattieri e un palo con Ferrari. Sassuolo ora a quota 16 punti insieme al Genoa (prossimo avversario) e Udinese a 13.

Teatro, Maurizio Battista in “Caro Babbo Natale, ti scrivo…”

Teatro, Maurizio Battista in “Caro Babbo Natale, ti scrivo…”Roma, 17 dic. (askanews) – Mentre continua l’inarrestabile successo del tour nazionale di “Ai miei tempi non era così…”, il campione d’incassi Maurizio Battista torna al Teatro Olimpico di Roma dal 19 dicembre al 14 gennaio 2024 con un nuovo emozionante spettacolo dal sapore tutto natalizio. “Caro Babbo Natale, Ti Scrivo…” è uno show in cuiBattista racconta, con l’umanità e la sincerità che da sempre lo contraddistinguono, la sua visione della vita tra aneddoti personali e curiosità.

Un talento unico, un artista straordinario in grado di tenere le redini del palcoscenico per ore regalando momenti indimenticabili tra spensieratezza e ironia. Grazie anche ai momenti musicali di Roberto Boribello che trasporterà gli spettatori in un viaggio attraverso gli anni ’90 grazie alle hit mondiali dei Los Locos, dalla “Macarena” al “Meneaito”, da “Mueve la colita” a “La Vuelta”. Protagonista delle serate sarà anche Babbo Natale che accoglierà grandi e piccoli già nel foyer per far assaporare sin da subito la magia delle feste. E proprio a lui Maurizio Battista indirizzerà delle lettere che toccheranno tante tematiche, dalle più semplici alle complesse e che rappresenteranno il punto di partenza per interrogarsi sulla situazione in cui la società si trova e con cui bisogna inevitabilmente fare i conti.

Battista, infatti, tramite la ricerca della risata, riesce a proporre la sua verità, smascherando le ipocrisie della realtà attuale e sollevando problemi molto attuali. Dunque sì al divertimento, ai ricordi, alla musica e alle coreografie, miscelati in un uno spettacolo a tutto tondo, ma molte saranno anche le domande a sfondo sociale che offriranno qualche spunto di riflessione.

Non potrà ovviamente mancare un momento dedicato alla figura della donna sempre più al centro del dibattito pubblico. Un finale a sorpresa dal forte impatto emotivo chiuderà lo show in una commistione tra parole e sentimenti. Chissà se, alla fine, Babbo Natale riuscirà davvero a rispondere a tutti gli interrogativi di Maurizio Battista…

Zuppi a Pizzaballa: solidarietà alla comunità Sacra famiglia di Gaza

Zuppi a Pizzaballa: solidarietà alla comunità Sacra famiglia di GazaRoma, 17 dic. (askanews) – Il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha raggiunto telefonicamente il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, per esprimere “la vicinanza delle Chiese in Italia alla comunità di Gaza all’indomani dell’attacco alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia in cui hanno perso la vita la signora Nahida Khalil Anton con sua figlia Samar Kamal Antone e altre due persone sono rimaste gravemente ferite”.

Nel manifestare solidarietà alla popolazione duramente provata dal conflitto, il Presidente della Cei ha rinnovato l’appello per un immediato cessate il fuoco: “A pochi giorni dal Natale – ha detto – uniamo le nostre voci a quella di Papa Francesco ed eleviamo la nostra preghiera perché il rumore delle armi si trasformi in canto di pace. Il Bambino che viene ci invita a chinarci sul dolore di quanti stanno soffrendo a causa di questa guerra mondiale a pezzi, in particolare in Terra Santa. Auspichiamo che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per arrivare ad una soluzione che garantisca i diritti di tutti, a partire da quelli al cibo e alle cure per la comunità palestinese”. “E’ un Natale durissimo, abbiamo cancellato tutte le manifestazioni esterne, i festival musicali, tutte le cose che si fanno per Natale. Abbiamo tenuto solo le celebrazioni liturgiche e religiose, oltre alla feste per i bambini”. Lo ha detto il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, intervistato da “In Mezz’ora” su Raitre.

“A quelle”, ha detto alludendo alle feste per i bambini, intervistato da Monica Maggioni, “non si può rinunciare, ai bambini non le possiamo rubare queste cose. Per il resto l’atmosfera è di grande paura e di tensione, c’è odio ovunque”. In Medio Oriente e a Gaza, “quello che rende la situazione oggettivamente anche più difficile, è che non si sa come e quando finirà e cosa ci sarà dopo”, ha aggiunto. Al cardinale sono stati chiesti aggiornamenti sulla situazione della comunità cristiana a Gaza. “Abbiamo con loro notizie quasi quotidiane, evidentemente quando la comunicazione è possibile”, ha spiegato, “700 sono nel complesso cattolico e 200 in quello ortodosso, parzialmente distrutto: per questo sono di meno. Ma sono vicini. Privati di tutto, naturalmente non c’è acqua, elettricità, gasolio, viveri ma anche le condizioni igieniche sono problematiche. Non sono attrezzati per questo genere di situazioni”.

“È molto difficile”, ha aggiunto, “perché le operazioni militari sono proprio in quella zona, bombe e cecchini – degli uni e degli altri – tutt’intorno. Con enorme difficoltà, anche con tanta paura e danni collaterali. I serbatoi di acqua – l’acqua è preziosissima – sono stati distrutti e il sacerdote che è lì ha dovuto chiudere perchè la gente neanche vuole uscire: due persone che passavano lì davanti sono state centrate, sono morte e sono ancora lì. Non si riesce nemmeno ad andare a prendere i corpi…Morti in strada. Una situazione di grande precarietà e tanta paura”. “Quello che poi rende la situazione oggettivamente anche più difficile, perché non è la prima volta che c’è la crisi, è che non si sa come e quando finirà e cosa ci sarà dopo”, ha sottolineato, “Questa incertezza rende tutto” più complicato. (Cos/Fco/Int2)

Libri, la vita di Pinocchio diventa un romanzo

Libri, la vita di Pinocchio diventa un romanzoRoma, 14 dic. (askanews) – Dalle bugie alla verità, edito dalla Di Carlo edizioni, è l’ultima fatica letteraria della scrittrice pugliese Lilli Maggi che, apprezzata dai lettori per la sua raffinata produzione poetica, esordisce nelle vesti di scrittrice in prosa. La trama ruota attorno all’eterna lotta tra il bene e il male, con un protagonista che a noi tutti è familiare già dall’infanzia: si tratta di Pinocchio, il burattino di legno che nella celeberrima favola di Collodi, dopo molte peripezie, si trasforma in un essere umano. Ma è molto di più di una banale rivisitazione dell’opera collodiana della quale, in realtà, aspira a essere un’originale e suggestiva continuazione.

“Nel mio volume -spiega la Maggi- l’ex burattino sperimenta in modo integrale la sua nuova condizione umana, un aspetto che viene, invece, tralasciato nel capolavoro dello scrittore toscano: utilizzando le categorie interpretative offerte dalla psicologia junghiana potremmo dire che il processo d’individuazione, attraverso il quale Pinocchio, si trasforma in essere umano, cominciato nella favola di Collodi, trova il suo compimento nel mio lavoro perché, finalmente, l’Io si integra nel Sé e la trasformazione del pezzo di legno in uomo può dirsi, a tutti gli effetti, compiuta non solo sul piano fisico ma anche nella dimensione psichica”. Nella parte iniziale del racconto, Pinocchio si trasferisce a Milano dove è amorevolmente accolto nella casa e nell’azienda del suo padrino, il Grillo Parlante. Mentre viaggia in treno alla volta della metropoli lombarda, conosce Adelma, una giovane donna originaria della Puglia anche lei diretta a Milano: i due s’innamorano, si sposano e hanno una figlia che chiamano Ullah. La nuova vita di Pinocchio prosegue, dunque, felicemente attraversando le tappe canoniche di un’agiata esistenza borghese fino a quando una mattina Ullah, ormai adolescente, viene rapita da una spietata organizzazione di esseri alieni, gl’Ismeni, che vuole utilizzare il suo dna per acquistare l’immortalità: “A questo punto -spiega la Maggi- il padre si mette alla ricerca del luogo dove la figlia è stata segregata, nel disperato tentativo di salvarla dalla fine terribile alla quale gli alieni l’hanno destinata”.

Stupisce favorevolmente in una scrittrice al suo esordio narrativo, l’abilità con la quale tesse la trama del romanzo, assemblando con sapienza generi letterari diversi che vanno dalla favola, al fantasy, alla fantascienza, all’horror, al thriller, al romanzo formativo e, con una trovata geniale, dopo aver dato un nuovo volto ad alcuni personaggi collodiani, fa interagire protagonisti di fiabe diverse il cui incontro, nel susseguirsi degli eventi in cui la narrazione si dipana, non è affidato al caso ma mira, in modo particolare, a propiziare determinate fasi del processo di maturazione, d’individuazione direbbe Jung, di Pinocchio.

Enrico Brignano a Roma con “Ma…diamoci del tu!”

Enrico Brignano a Roma con “Ma…diamoci del tu!”Roma, 17 dic. (askanews) – Dopo il grande successo di un tour che ha girato tutta Italia totalizzando ben 29 sold out per 42 mila biglietti venduti in totale, arriva a Roma “Ma…diamoci del tu!”, lo spettacolo di Enrico Brignano scritto con Manuela D’Angelo e la collaborazione ai testi di Alessio Parenti, con le musiche originali di Andrea Perrozzi e prodotto da Vivo Concerti. L’appuntamento è all’Auditorium Conciliazione per ventidue show dal 19 dicembre 2023 al 17 gennaio 2024.

Alla vigilia di questa serie di date romane si annuncia il sold out per lo speciale show di Capodanno e tre nuovi appuntamenti a Catania (si aggiunge una seconda data al Teatro Metropolitan il 30 gennaio 2024), a Montecatini (CT) (al Teatro Verdi il 16 febbraio 2024) e ad Avellino (al Teatro Gesualdo il 9 marzo 2024). Enrico Brignano racconta così “MA… DIAMOCI DEL TU”: “Darsi del tu oggi è ormai la prassi, mentre il “lei” sembra qualcosa di arcaico e formale. Per dire, quando ti chiamano dal call center per discutere che so, la tariffa telefonica, oppure per proporti di investire l’eredità di pora nonna in criptovalute, usano il lei, probabilmente per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il “Lei” è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al comune, ma del resto il “tu” che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io. E’ per questo che comincio questo spettacolo dando del tu al mio pubblico: per creare una confidenza che sia non di forma, ma di sostanza. E che io sia un uomo di sostanza si dovrebbe capire già solo guardandomi; voglio aggiungerci pure quel MA che resetta tutto, che azzera le distanze, che siano sociali, economiche o d’età. L’età… ultimamente ho notato che per colpa della mia età sempre più persone tendono a darmi del lei, un lei che è doloroso come una fitta della sciatica, che è più fastidioso e irritante di quando mi scopro a tirarmi su dal divano esclamando: “hoplà”. Mi sa che all’espressione “giovane comico romano” devo cominciare a togliere il “giovane”. Siccome poi sono in vena di confidenze, nel mio spettacolo mi concedo di parlare di aspetti inediti della mia professione e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ per tutti… sì, perché per la prima volta ho deciso di raccontare le delusioni, le false partenze, tutti i NO che ho collezionato nella mia vita professionale – e non. Certo sempre con un sorriso, mai prendendomi sul serio, ma sottolineando come tutto serva nella vita, anche un rifiuto ci può fortificare e renderci quel che siamo oggi. Coadiuvato sul palco dal maestro Andrea Perrozzi, io parlo; con la collaborazione di due presenze “moleste” ma preziosissime, Pasquale Bertucci e Michele Marra, io intanto continuo a parlare. Quando poi mi lasciano da solo sul palco, parlo ancora. Ebbene sì, c’ho tanto da parla’. E qualche volta anche da lamentarmi. “Ma lei Brignano non sa che lamentarsi è tipico delle persone anziane?”; “Certo che lo so. Ma intanto lei, coso… mi dia del tu!”.

Musica, Angelo Valori e Medit Voices in “A Merry Funk Christmas”

Musica, Angelo Valori e Medit Voices in “A Merry Funk Christmas”Roma, 17 dic. (askanews) – Angelo Valori & Medit Voices, mercoledì 20 dicembre all’Auditorium Parco della Musica con “A Merry Funk Christmas”. Il repertorio del concerto, diretto da Angelo Valori, presenta una rielaborazione originale per voci soliste, ensemble vocale e sezione ritmica delle più celebri melodie natalizie unite a famose hit internazionali del repertorio Soul/Funk. Un concerto molto divertente e adatto al pubblico familiare, ideale per introdurre gli spettatori nel clima natalizio e festivo. Medit Voices è un originalissimo gruppo vocale con sezione ritmica. Nato come progetto di produzione e ricerca del Conservatorio di Pescara, ha sviluppato in seguito un repertorio unico ed originale, essenzialmente Soul/Funk, che trasporta l’ascoltatore in un coinvolgente viaggio nel repertorio della grande musica internazionale.

Nonostante la recente formazione il gruppo si è già esibito in oltre cento concerti, raccogliendo sempre un entusiastico consenso in importati Teatri e Festival italiani. Nel 2016, in seguito allo straordinario concerto tenuto al Conservatorio di Pescara alla presenza di Mogol, il gruppo è stato invitato a prendere parte alla trasmissione di RAI 1 “Viva Mogol”, iniziando con lo storico autore una collaborazione portata avanti negli anni. Nel 2018 si è esibito nel Tour “Christmas Songs” insieme all’Orchestra Sinfonica Abruzzese. Il gruppo ha raccolto ovazioni e unanimi consensi in importanti festival quali Musica sulle bocche e Rocce rosse Blues in Sardegna, Pescara Jazz, Ancona Jazz, Empoli Jazz, la Casa del jazz a Roma, Jazz Image al Colosseo, Jazz al Fort a Firenze, Festival internazionale di La Spezia e numerosi altri. Angelo Valori compositore, direttore d’orchestra, produttore, insegnante apprezzato a livello internazionale, ha iniziato giovanissimo l’attività con esecuzioni di proprie composizioni in prestigiosi festival e rassegne Europee e Americane. Ha composto le musiche per lo spettacolo di danza “Cleopatra” rappresentato al Teatro Nazionale nell’ambito della stagione 2008 del Teatro dell’Opera di Roma.

Pmi, Qonto: fiducia per il 2024, in Italia 85% imprese ottimista

Pmi, Qonto: fiducia per il 2024, in Italia 85% imprese ottimistaMilano, 17 dic. (askanews) – Le imprese europee hanno performato positivamente nel 2023 e dimostrano prospettive con il segno ‘più’ anche per il 2024. Tuttavia, i dati evidenziano anche il persistere di preoccupazioni per le incertezze del contesto macroeconomico, in particolare per quanto riguarda l’inflazione e gli eventi geopolitici. E’ quanto emerge da un’indagine di Qonto, soluzione di business finance europea, condotta in collaborazione con la società di ricerche di mercato Appinio attraverso un sondaggio condotto tra 2mila dirigenti in Francia, Germania, Italia e Spagna.

I risultati indicano che lo sviluppo tecnologico e l’acquisizione di nuovi clienti sono le principali priorità delle PMI europee per il 2024, anno per il quale c’è fiducia: alla domanda sulla crescita dei ricavi per il prossimo anno l’85% degli intervistati italiani ha dichiarato di sentirsi “ottimista” o “molto ottimista”. Il dato si attesta all’86% in Spagna, 84% in Germania e chiude la Francia con il 74%. Il 2023 è stato un anno più che soddisfacente per la maggior parte delle pmi. In tutti e quattro i paesi, la maggior parte dei professionisti ha affermato che le performance delle loro aziende nel 2023 hanno superato le aspettative per l’anno. Il 71% ha dichiarato di aver fatto “meglio” o “molto meglio” del previsto, mentre solo il 5% degli intervistati ha dichiarato che i risultati aziendali non hanno raggiunto i target prefissati.

In Italia il 63% dei rispondenti ha dichiarato che i risultati del 2023 sono stati “migliori” o “decisamente migliori” del previsto, il dato si attesta intorno al 68% in Francia. Hanno performato significativamente sopra le aspettative le PMI di Germania (78%) e Spagna (75%). L’inflazione è stata universalmente citata come il principale ostacolo alla crescita, seguita dalla mancanza di domanda e dagli eventi geopolitici. Le pmi tedesche sembrano essere state le più colpite da questa situazione, con il 68% dei rispondenti che menziona l’inflazione come il principale ostacolo alle prestazioni della propria azienda. Della stessa idea il 61% delle pmi spagnole, che considerano l’inflazione la sfida principale da affrontare. In Francia e in Italia, almeno un’azienda su due indica l’inflazione come un ostacolo alla performance della propria attività, segnalando questo problema rispettivamente nel 55% e nel 50% dei casi.

“E’ molto incoraggiante vedere il persistente ottimismo tra i business leader di Francia, Germania, Italia e Spagna, nonostante il 2023 sia stato un anno pieno di sfide. Questo dimostra l’incredibile sforzo che hanno compiuto per far crescere le loro attività e il motivo per cui hanno bisogno di tutto il supporto possibile”, afferma Mariano Spalletti, Managing Director di Qonto in Italia.