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Calcio, Chiellini si ritira: il viaggio più bello della mia vita

Calcio, Chiellini si ritira: il viaggio più bello della mia vitaRoma, 12 dic. (askanews) – Ora è ufficiale, Giorgio Chiellini ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. A 39 anni appende le scarpette al chiodo dopo l’ultima esperienza nel Los Angeles FC e si appresta ad iniziare la sua seconda parte di carriera nel calcio, da dirigente: “Sei stato il viaggio più bello e intenso della mia vita. Sei stato il mio tutto. Con te ho percorso un cammino unico e indimenticabile. Ma ora è il momento di aprire nuovi capitoli e scrivere altre pagine importanti ed entusiasmanti”. L’ex difensore della Juventus e della Nazionale Italiana chiuderà la sua carriera dopo 23 stagioni da professionista, una carriera nata a Livorno, ma vissuta quasi per intero in maglia bianconera: dal 2005 al 2022, sono 20 i trofei vinti con la sua Juve, tra cui spiccano i nove scudetti di fila. Per lui anche cinque Supercoppe e altrettante Coppe Italia. Sono, invece, 117 le presenze con la maglia Azzurra, che lo collocano al sesto posto nella lista dei giocatori con più partite per l’Italia. Un percorso coronato dalla memorabile conquista dell’ultimo Eurropeo, quando Chiellini giocò da capitano un torneo da autentico protagonista, annullando alcuni tra i migliori attaccanti al mondo, come Harry Kane e Romelu Lukaku. Il futuro di Chiellini sembra già scritto: per lui sarebbe già pronto un posto nella sede della Juventus ma bisognerà capire con quale tempistica questo avverrà.

Flautissimo 2023, il finale al Teatro India di Roma con Valerio Aprea

Flautissimo 2023, il finale al Teatro India di Roma con Valerio ApreaRoma, 12 dic. (askanews) – La venticinquesima stagione di Flautissimo, il festival di parole, teatro e musica diretto da Stefano Cioffi, si appresta alla conclusione con il triplo “tutto esaurito” della prima assoluta del reading di Valerio Aprea “Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta” di Sandro Bonvissuto, in scena al Teatro India di Roma il 14 e 15 dicembre alle ore 21 e il 16 dicembre alle ore 19.

Il primo racconto scritto da Sandro Bonvissuto diventa un reading teatrale, magistralmente interpretato da Valerio Aprea. Nel pomeriggio di un giorno d’estate un padre insegna al figlio ad andare in bicicletta; le cose da bambini, dalle quali ci si congeda con lentezza, si infrangono su quell’istante in cui la vita chiede di diventare grandi in un solo momento. La voce narrante della vita interiore ci accompagnerà lungo il percorso che porta l’individuo nel punto in cui si comincia ad abbandonare la casa della propria infanzia per gettarsi nel mondo degli adulti. Il tutto avviene su di una strada che costeggia il mare, davanti allo sguardo di un padre, di pochi amici, e del sole che tramonta sull’orizzonte e su un’era della vita di ciascuno. Quando leggi Bonvissuto accade che all’inizio noti questa sua modalità di procedere per alternanza tra trama e digressione. Poi ti accorgi che digressione non è proprio il termine esatto perché in realtà quelli sono più degli approfondimenti su concetti che il racconto tocca in quei determinati punti. Ma sulle prime quegli approfondimenti non pare ti riguardino più di tanto, capisci che hanno tutta una loro dignità, ma probabilmente su fatti cari all’autore e che tu non cogli se non in modo semplicemente cognitivo. A un certo punto però ne arriva un altro e stavolta dici, no, un momento, questa cosa però non è niente male, cioè, ho capito che mi vuole dire, cosa mi sta indicando. Da quel momento è finita. Ci sei dentro fino al collo. Perché ti rendi conto che ognuno di quei momenti, di quelle riflessioni, ti riguarda eccome perché ti parla di questioni che realizzi di aver sempre pensato ma mai formulato; e lo fa con un meccanismo di vera e propria vivisezione di concetti e pensieri che ingrandisce al microscopio fino a vederne le particelle più piccole, le sottigliezze più inesplorate, generando così un’esplosione di contenuto e di senso di cui non puoi più fare a meno. Valerio Aprea

È sempre difficile, anzi, molto spesso inutile, percorrere la strada che porta a ritroso fino all’origine delle cose, ma se qualcuno avesse interesse nel sapere dove è iniziata la mia personale storia di scrittore, posso rispondere che tutto è cominciato con il racconto della bicicletta. È stata quella la prima volta nella quale ho scritto liberamente, solo perché mi andava di farlo e senza nessun obbligo. Ho composto quel testo in una casa che sta a viale Marco Polo, sopra ad una strana scrivania di mia costruzione, che univa trasversalmente due muri a 90 gradi. Quindi era un piano triangolare che finiva a punta nella congiunzione delle due pareti. E l’ho sentito e visto subito tutto per intero, anche se ci ho lavorato per diversi giorni consecutivi. Non so, quindi, se si possa ritenere redatto in un’unica soluzione, ma per me è stato così, perché per tutti quei giorni non ho pensato mai a nient’altro che a quelle pagine. Dopo di che una donna mi spinse a inviarlo ad un concorso per aspiranti scrittori che si svolgeva all’interno della mostra “Più Libri, Più Liberi” di Roma, al quartiere dirigenziale EUR. Così diedi retta a lei e inviai il mio cartaceo al comitato di giuria, e il racconto, diminuito nelle battute perché rientrasse nelle regole, venne riconosciuto e premiato con la pubblicazione (assieme ad altri) in un volumetto stampato per l’occasione da un piccolo editore che aveva sede a Roma. E quello fu in quel momento il giorno più bello della mia vita, pensai che la mia carriera di scrittore si fosse coronata del tutto, cominciata e conclusa in quei giorni, e nel migliore dei modi. E invece di lì a poco mi avrebbe investito una cascata di eventi che mi portarono al contratto editoriale con Einaudi senza nessuna preparazione, passai in un attimo dalla scrittura dilettantistica alle collane autoriali dell’editoria industriale del nord. Un po’ come se un ragazzino che gioca a pallone nel campetto della parrocchia con gli amichetti, fosse convocato a fare il provino dal Manchester United. Devo tutto alla storia della bicicletta. Che poi finì per fare parte dell’indice del mio primo libro Einaudi intitolato Dentro, perché, e questa è la frase finale di quel racconto, non avrebbe potuto essere altrimenti. Sandro Bonvissuto

Eba: banche europee mai così solide e crediti deteriorati ai minimi

Eba: banche europee mai così solide e crediti deteriorati ai minimiRoma, 12 dic. (askanews) – Banche europee mai così solide e con livelli di crediti deteriorati mai così bassi. E’ la fotografia scattata dall’Eba, l’Autorità bancaria Europea nell’ultima tornata di esercizi volti a valutare il livello di rischio nel settore del credito dell’Unione Europea (Risk Assessment report).

Un rapporto di 124 pagine, che ha coinvolto 123 di 26 Paesi Ue, di cui 12 banche tricolori, al termine del quale l’autorità europea conclude che a dispetto di un contesto generale che presenta persistente incertezza il settore bancario europeo si è dimostrato “resiliente”, dopo le turbolenze che lo scorso marzo avevano coinvolto i mercati a seguito dei fallimenti della Silicon Valley Bank e di altre banche statunitense oltre che del Credit Suisse in Europa. Soprattutto, secondo l’ultima misurazione condotta l’indicatore più utilizzato per valutare i livelli di solidità delle banche – il Coefficiente Cet1 , o Common Equity Tier One Ratio – ha raggiunto il 16%, che secondo l’Eba è “il massimo mai registrato”.

A sostenere questi rafforzamenti ha contribuito la redditività di fondo delle banche, che finora ha beneficiato dei rialzi dei tassi di interesse e dell’allargamento dei margini di profitto sul differenziale dei tassi (tra quelli a cui le banche si finanziano e quelli ai quali erogano prestiti). “Ma questo potrebbe aver raggiunto il punto di svolta”, avverte l’Eba. Nel frattempo la qualità delle attività su cui le banche sono esposte resta robusta, tuttavia anche qui la crescita economica a rilento e gli elevati livelli dei tassi di interesse creano “sacche di rischio”, come le chiama il rapporto.

Ma proprio su questo aspetto va anche sottolineato come secondo lo studio nel periodo in esame il tasso di crediti deteriorati sul totale (Npl o Non performing loans ratio) sia calato a un nuovo minimo storico, con l’1,8% a giugno del 2023. “Tuttavia durante la prima metà di quest’anno gli afflussi di Npl sono stati maggiori dei deflussi e le banche hanno continuato a riferire di una quota relativamente elevata di prestiti allo stadio 2 (il 9,1% del totale)”. Secondo l’Eba l’impatto del deterioramento del credito è più evidente sui prestiti alle famiglie e sui mutui. E intanto le preoccupazioni che circondano il settore immobiliare si stanno manifestando anche in accresciuti accantonamenti da parte delle banche sulle relative esposizioni.

Un altro problema evidenziato dallo studio è quello dei rischi collegati alle politiche ambientali e di responsabilità sociale su cui spinge l’Unione Europea, che chiama “fattori Esg”. Secondo l’Eba banche potrebbero ritrovarsi rischi nella fase di transizione su questi parametri e al tempo stesso l’integrazione di considerazioni Esg su finanziamento e attività di prestito potrebbero diventare “una fonte di rischi reputazionali” per le banche. I livelli di liquidità delle banche restano elevati ma stanno iniziando a normalizzarsi, dopo i picchi toccati durante le fasi di crisi causata da lockdown e restrizioni imposte a motivo del Covid. Secondo l’Eba intanto i costi di finanziamento sui mercati sono aumentati in linea con i rialzi dei tassi. Invece anche l’Autorità bancaria europea rileva come i tassi sui depositi bancari siano rimasti bassi rispetto ad altre voci, anche se ci si potrebbero attendere aumenti più in avanti. Infine, secondo lo studio va anche tenuto presente il problema dei crimini cibernetici e dei Cyberattacchi. Su questo si sono moltiplicati gli episodi di attacchi di hacker alle banche ma la percentuale di quelli risultati effettivamente efficaci è ritenuta bassa. La misurazione ha coinvolto le maggiori banche dell’Ue e in Italia ha riguardato Banca Mediolanum, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca popolare di Sondrio, Banco Bpm, Bper, Cassa Centrale Banca, Credito Emiliano, Finecobank, Iccrea Banca, Intesa SanPaolo, Mediobanca e Unicredit, in base all’elenco nel rapporto.

Mef, Giorgetti in visita a Poste Italiane, incontra vertici

Mef, Giorgetti in visita a Poste Italiane, incontra verticiRoma, 12 dic. (askanews) – Poste Italiane ha accolto, questa mattina nella sede centrale a Roma, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti in occasione della messa in vista delle festività natalizie, insieme a centinaia di dipendenti. Alla presenza della presidente Silvia Maria Rovere, dell’amministratore delegato Matteo Del Fante, del condirettore generale Giuseppe Lasco, dei membri del CdA, dei responsabili delle unità di business e degli Ad delle società del gruppo, il ministro ha assistito alla presentazione dei risultati economici di Poste. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati al ministro i numeri in crescita dal 2017 ad oggi, le principali attività che fanno di Poste Italiane azienda di sistema Paese e le linee guida lungo le quali si muoverà il prossimo piano industriale.

Manovra, un emendamento del governo prevede 2,3 mld dai fondi di coesione per finanziare il Ponte sullo Stretto

Manovra, un emendamento del governo prevede 2,3 mld dai fondi di coesione per finanziare il Ponte sullo StrettoRoma, 12 dic. (askanews) – Per finanziare il Ponte sullo Stretto una quota di risorse pari a circa 2,3 miliardi di euro viene attinta dal Fondo sviluppo e coesione per la programmazione 2021-2027, liberando risorse dal bilancio dello Stato per un analogo ammontare.

E’ quanto prevede il quarto emendamento del governo alla manovra, bollinato per essere depositato in commissione bilancio del Senato. La norma prevede che l’autorizzazione di spesa per finanziare la realizzazione del Ponte, inizialmente pari a 11,63 miliardi fino al 2032, scenda a 9,312 miliardi.

I 2,318 miliardi mancanti vengono coperti per 718 milioni dal Fondo per lo sviluppo e la coesione “sulla quota afferente alle amministrazioni centrali”. I restanti 1,6 miliardi arrivano sempre dal Fondo per lo sviluppo e coesione ma “sulle risorse indicate per le Regioni Sicilia e Calabria”.

Genova, frana Ca’ dei Trenta, comitato chiede interventi e ristori

Genova, frana Ca’ dei Trenta, comitato chiede interventi e ristoriRoma, 12 dic. (askanews) – Il comitato Salita ca’ dei Trenta a Genova, dopo la frana del 10 novembre che ha isolato oltre 40 famiglie e i 70 ospiti di una comunità terapeutica, è tornato a riunirsi e avanza precisa e urgenti richieste a Comune e a Rfi (Ca’ dei Trenta è presso ill cantiere Cociv per lo scavo del tunnel principale del Terzo valico). In particolare il Comitato chiede:

la TEMPESTIVA REALIZZAZIONE DEL PASSAGGIO PEDONALE CHE OLTREPASSA LA FRANA la RICOSTRUZIONE DELLA STRADA FRANATA E COMUNICAZIONE AI RESIDENTI DEL PROGETTO COMPLETO DI CRONOPROGRAMMA

Il COMPLETAMENTO, MANUTENZIONE E MONITORAGGIO DELLA STRADA ALTERNATIVA A MONTE L’AVVIO DI UNA TEMPESTIVA TRATTATIVA CON RFI PER INSERIRE SALITA CÀ DEI TRENTA TRA LE ZONE DESTINATARIE DI RISTORI PER LA CONVIVENZA CON IL TERZO VALICO

Di seguito il comunicato del Comitato. In data 7 dicembre 2023 nei locali della Croce Azzurra di Fegino si e’ tenuta una nuova e partecipata ASSEMBLEA DEL COMITATO DI SALITA CÀ DEI TRENTA in merito alla frana 10 novembre 2023, ultimo capitolo di una difficilissima convivenza con il CANTIERE COCIV per lo scavo del tunnel principale del Terzo valico iniziato nel 2014.

Vivere in prossimita’ di lavori cosi’ pesanti ha comportato e comporta disagi enormi a causa dei rumori, delle polveri ma anche danni ingenti a case e fabbricati per i cedimenti strutturali dovuti alle vibrazioni. Oggi gli immobili della zona sono completamente privi di valore e in futuro la vivibilita’ del quartiere sara’ ulteriormente messa alla prova da nuovi scavi delle gallerie collaterali e ancor di piu’ dall’opera a regime con il passaggio dei treni veloci. A questi problemi si somma la frana del 10 novembre 2023 che ha spezzato il quartiere a meta’ impedendo la circolazione di mezzi e persone. L’evento era ampiamente previsto: gli abitanti hanno continuato a segnalare il rischio gia’ a partire dal 2015. Ciò nonostante da parte COCIV e RFI si è registrato solo un silenzio assordante sulla vicenda, silenzio interrotto per smentire a mezzo stampa un nesso causale tra i lavori di scavo del tunnel e il collasso della strada. Ma chi vive in zona sa benissimo che non è così e che tra la frana e il tunnel ci sono a malapena cinquanta metri. Il totale disinteressamento di RFI e COCIV è una vera vergogna! Il COMITATO SALITA CA’ DEI TRENTA richiede risposte certe sulle seguenti questioni: TEMPESTIVA REALIZZAZIONE DEL PASSAGGIO PEDONALE CHE OLTREPASSA LA FRANA RICOSTRUZIONE DELLA STRADA FRANATA E COMUNICAZIONE AI RESIDENTI DEL PROGETTO COMPLETO DI CRONOPROGRAMMA COMPLETAMENTO, MANUTENZIONE E MONITORAGGIO DELLA STRADA ALTERNATIVA A MONTE AVVIO DI UNA TEMPESTIVA TRATTATIVA CON RFI PER INSERIRE SALITA CÀ DEI TRENTA TRA LE ZONE DESTINATARIE DI RISTORI PER LA CONVIVENZA CON IL TERZO VALICO Purtroppo, ad un mese dalla frana ci sono ancora molti disagi e poche certezze sul ripristino della situazione che coinvolge circa quaranta famiglie e settanta ospiti di una comunita’ terapeutica. In auto si potra’ circolare con un percorso alternativo a monte. Si tratta di una strada vicinale allargata ed asfaltata dall’ amministrazione comunale con lavori eseguiti in somma urgenza. La strada comporta comunque un allungamento di circa sei chilometri del percorso; e’ inoltre molto stretta, a senso unico di marcia e facilmente allagabile. Non e’ neppure chiaro se mezzi di soccorso e commerciali riusciranno a percorrerla. Per le molte persone che si muovono a piedi ad oggi l’unica possibilita’ e’ il transito all’interno del giardino privato di una famiglia, obbligata da un’ordinanza comunale a lasciare aperta la proprieta’, non senza un certo disagio. Fin dal primo giorno del crollo gli abitanti hanno chiesto con forza di lavorare da subito per la progettazione e realizzazione di una passarella pedonale provvisoria. Si tratterebbe tutto sommato di una piccola opera ma di importanza vitale per il quartiere perche´’ indispensabile a chi si muove per raggiungere i mezzi pubblici piu’ vicini per lavoro, studio, spesa visite mediche e per chi si deve raggiungere i numerosi anziani presenti in zona per prestare loro assistenza. Al tempo stesso nonostante gli impegni e le rassicurazioni degli organi politici comunali a un mese dall’evento non e’ dato conoscere quando, come e con quale cronoprogramma inizieranno i lavori di ripristino della strada crollata. L’impressione degli abitanti e’ che la messa a disposizione della strada alternativa a monte, peraltro non priva di problematiche, possa indurre a tirare troppo alle lunghe il rifacimento della strada franata. C’e’ molta rabbia e frustrazione tra gli abitanti da anni alle prese con i ” tranquilli faremo sapere” ma c’e’ anche una chiara volonta’ di richiamare l’attenzione su quanto e’ accaduto e accade in questa zona e in tante altre interessate dai cantieri di grandi opere. Gli abitanti di Salita Cà dei Trenta non di fermeranno sino a quando non ci saranno risposte chiare e garanzie da parte delle Istituzioni. Deve cambiare il metodo con cui si portano avanti lavori pubblici di questa portata e impatto. I cittadini che ne subiscono gli effetti devono essere maggiormente ascoltati, informati, tutelati !

Patto di stabilità, Meloni: Italia virtuosa (al netto del Superbonus che è “un macigno”) ma il negoziato non è semplice

Patto di stabilità, Meloni: Italia virtuosa (al netto del Superbonus che è “un macigno”) ma il negoziato non è sempliceRoma, 12 dic. (askanews) – “Mancherei di onestà intellettuale se non affrontassi per primo il tema che avrà ricadute molto importanti sul futuro dell’Unione e mi riferisco alla riforma del patto di stabilità e crescita”, lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Europeo.

“Il governo è impegnato da mesi in condizioni negoziali non semplici” con un “approccio pragmatico” che veda insieme la “sostenibilità dei debiti pubblici” e il “sostegno alla crescita e agli investimenti: non è stato così fino ad oggi e non può non essere così in futuro” ha rilanciato Meloni sottolineando che “credibilità e affidabilità” sono “state riconosciute all’Italia” che è “una nazione virtuosa”. “L’Italia al netto del Superbonus che pensa come un macigno è una nazione virtuosa che si presenta con le carte in regola”, ha sottolineato, infatti, la presidente del Consiglio. Meloni ha inoltre rivendicato il lavoro sul Pnrr. “Grazie a Fitto abbiamo ottenuto risultati straordinari sulla rimodulazione del Pnrr che ci vengno riconosciuti da Commissione, Consiglio e analisti”. La scelta di rimodulare il Piano, ha aggiunto Meloni, veniva considerata “un annuncio velleitario, una scelta irresponsabile”, ma “con tenacia e perseveranza abbiamo dimostrato che si poteva e si doveva fare, ed è stato fatto”.

Questo, ha proseguito, “ci ha consentito di liberare 21 miliardi di euro” tra cui “12,4 per la transizione energetica del sistema industriale, 5 miliardi per le reti”, e poi “ha sbloccato investimenti, ma anche 7 nuove riforme dal testo unico sulle rinnovabili alla riforma delle politiche di coesione: un lavoro straordinario che libera risorse significative per interventi strutturali e per misure dedicate alla crescita”.

Il 54esimo anniversario della Strage di Piazza Fontana, a Milano il corteo con Sala e i familiari delle vittime

Il 54esimo anniversario della Strage di Piazza Fontana, a Milano il corteo con Sala e i familiari delle vittimeMilano, 12 dic. (askanews) – Nel giorno del 54esimo anniversario della strage di piazza Fontana Milano ricorda le 17 persone uccise dall’ordigno collocato il 12 dicembre 1969 nel salone della Banca Nazionale dell’Agricoltura dal gruppo terroristico di estrema destra Ordine Nuovo. Il corteo è partito da piazza della Scala per arrivare al luogo dell’esplosione; in prima fila i familiari delle vittime e il sindaco di Milano Beppe Sala, in testa al corteo i gonfaloni dei Comuni, della Regione Lombardia e della Città Metropolitana.

Dopo la deposizione delle corone, alle 16.37, l’ora in cui avvenne la deflagrazione, gli interventi commemorativi: la parola al sindaco Sala, al presidente del Comitato Permanente Antifascista Roberto Cenati e all’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati. C’è anche una contromanifestazione indetta dai centri sociali “contro tutti i fascismi di ieri e di oggi”, con partenza alle 18 da piazza Santo Stefano e arrivo in piazza Fontana.

Alle ore 20, nella Sala Puccini del Conservatorio, infine, un concerto in memoria delle vittime della strage.

Meloni: Ucraina ha già vinto guerra, ha fermato la Russia

Meloni: Ucraina ha già vinto guerra, ha fermato la RussiaMilano, 12 dic. (askanews) – “La propaganda russa prova a raccontare che la controffensiva Ucraina sia stata un fallimento, e dunque che Kiev non doveva essere sostenuta perchè inutile. Ma la realtà dice ben altro: siamo a 656 giorni di guerra di quella che doveva essere una operazione speciale di tre giorni per anettere lintero territorio ucraino. E invece oggi non controla per intero neanche le 4 regioni che ha dichiarato di aver annesso. Io penso che l’Ucraina ha già vinto questa guerra perchè ha impedito conquista dell’intero territorio nazionale da parte della Russia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Europeo.

Un risultato, afferma Meloni, ottenuto “con grandissimo coraggio, amor di patria, e con il sostegno dei liberi popoli occidentali che non si sono rassegnati a un futuro in mano ai despoti e ai tiranni, e grazie alla fermezza di quei leader che non si sono voltati dall’altra parte alla prima difficoltà e non hanno barattato un consenso facile oggi con la messa a repentaglio della libertà dei loro cittadini domani. Anche per questo – ha proseguito Meloni – è necessario opporsi con tutte le nostre forze all’aggressione russa perchè la difesa di Kiev è difesa dell’Europa. Siamo e resteremo al fianco dell’Ucraina, e il tema sarà anche una priorità della presidenza italiana del G7”. In ogni caso, ha aggiunto, “non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo della pace: il sostegno a Kiev e la pressione su Mosca, anche con il dodicesimo pacchetto sanzionatorio che è in discussione a Bruxelles, restano finalizzati a creare le condizioni per un negoziato serio verso una pace giusta, duratura, rispettosa della libertà e della dignità dell’Ucraina”.

Piazza Fontana, a Milano corteo con Sala e familiari vittime

Piazza Fontana, a Milano corteo con Sala e familiari vittimeMilano, 12 dic. (askanews) – Nel giorno del 54esimo anniversario della strage di piazza Fontana Milano commemora le 17 persone uccise dall’ordigno collocato il 12 dicembre 1969 nel salone della Banca Nazionale dell’Agricoltura dal gruppo terroristico di estrema destra Ordine Nuovo con un corteo partito da piazza della Scala. La manifestazione, diretta nel luogo dello scoppio, vede in prima fila il sindaco di Milano Beppe Sala e i famigliari delle vittime.

Alle 16.45 dopo la deposizione delle corone prevista alle 16.37 (ora in cui avvenne la deflagrazione) si svolgeranno gli interventi commemorativi. Parleranno, tra gli altri, lo stesso sindaco Sala, il presidente del Comitato Permanente Antifascista Roberto Cenati e l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati. In testa al corteo ci sono i gonfaloni dei Comuni, della Regione Lombardia e della Città Metropolitana. È prevista inoltre una contromanifestazione indetta dai centri sociali “contro tutti i fascismi di ieri e di oggi”, con partenza alle 18 da piazza Santo Stefano e arrivo in piazza Fontana.

Alle ore 20, nella Sala Puccini del Conservatorio, è previsto infine un concerto in memoria delle vittime della strage con musiche di Schumann, Brahms e Martinu eseguite dal Duo Kimé composto da Alessandro Mauriello, al violoncello, e Gianluca Terruli, al pianoforte.