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Salario minimo, SI volta le spalle in Aula: voi le voltate ai lavoratori

Salario minimo, SI volta le spalle in Aula: voi le voltate ai lavoratoriRoma, 6 dic. (askanews) – “Con questa proposta di legge per istituire un salario minimo di almeno 9 euro le opposizioni avevano un obiettivo semplice: intervenire sull’emergenza del lavoro povero e con quello strumento spingere la contrattazione collettiva ad alzare i salari. E voi l’avete affossata”. Lo ha affermato Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra intervenendo nell’aula di Montecitorio durante le dichiarazioni finali sul provvedimento relativo al salario minimo. “Voi con questa scelta avete voltato le spalle al Paese reale. Noi oggi di fronte a questa scelta – ha detto Fratoianni, voltando la spalle insieme ai parlamentari del gruppo – voltiamo le spalle a voi”.

“La legge che voi oggi affossate – ha proseguito l’esponente rossoverde – è una legge che puntava dritto al cuore del problema: in questo Paese i salari sono generalmente troppo bassi. Oggi voi state semplicemente dicendo agli italiani che chi lavora con salari troppo bassi deve continuare a farlo e che della condizione materiale dei cittadini ai voi non frega niente. Non vogliamo essere associati a questo scempio, ecco perchè ieri le opposizioni hanno ritirato le firme dalla proposta di legge. Quello che è successo in commissione e in quest’Aula è una brutta pagina della vita parlamentare, nella forma e sopratutto nella sostanza”.

Salario minimo, Schlein: governo con sfruttatori, avrà rabbia gente

Salario minimo, Schlein: governo con sfruttatori, avrà rabbia genteRoma, 6 dic. (askanews) – “State perpetrando l’antica legge della difesa della rendita e non del merito, avete scritto una delega per spazzare via il salario minimo, state spalancando la porta ad altri contratti pirata e volete reintrodurre le gabbie salariali… pensate che un insegnante al Sud debba prendere di meno che uno al Nord, volete dividere questo Paese più di quanto non è. Avete scelto di essere dalla parte degli sfruttatori mentre date una sberla agli sfruttati”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, rivolgendosi alla maggioranza in aula alla Camera durante le dichiarazioni di voto sulla proposta di legge di delega al governo sul salario minimo.

“Non ci rassegniamo all’idea che non sia il tempo di sanare le piaghe del lavoro in Italia, il lavoro povero. Il Pd pensa che lavoro e povero non debbano più stare nella stessa frase”, ha aggiunto Schlein rilanciando: “Avete la rabbia di milioni di italiani che vedono calpestata la loro dignità, non dovete giustificarvi qui dentro, in Parlamento, ma fuori, nelle piazze. Voi oggi avete perso”.

Patto di stabilità, Meloni: è un momento delicato, non possiamo dire sì a regole che non possiamo rispettare

Patto di stabilità, Meloni: è un momento delicato, non possiamo dire sì a regole che non possiamo rispettareRoma, 6 dic. (askanews) – Per il nuovo Patto di stabilità “sono ore molto serrate della trattativa, è un momento davvero molto delicato. Crediamo che un’Europa seria debba tenere in considerazione le strategie che si è data. Il punto principale che poniamo sono gli investimenti: quando si fanno le regole sui parametri che gli Stati devono rispettare, non si può non tenere conto degli investimenti che l’Europa chiede. Ci sono altri punti di vista, stiamo facendo del nostro meglio per trovare una sintesi efficace ma ragionevole: l’unica cosa che non si può fare è dire di sì a regole che non si possono rispettare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5. Le critiche al premierato “dimostrano che non si sa cosa dire perchè non abbiamo toccato il ruolo del presidente della Repubblica, in questo caso Sergio Mattarella, che è figura che per gli italiani rappresenta un assoluto punto di riferimento. Tutto quello che facciamo è dire che chi guida il governo lo debbano scegliere gli italiani. Questo è il problema di chi contesta la riforma perchè chi è stato abituato a fare il bello e il cattivo tempo facendo e disfacendo i governi nel Palazzo sulla pelle degli italiani, per realizzare programmi che nessuno aveva votato e mettere gente che nessuno aveva votato chiaramente ha un problema se si dice che questo gioco è finito”. La riforma prevede l’elezioni diretta del premier e meccanismi di stabilità perchè, ha detto ancora Meloni, “la sovranità appartiene al popolo e la cosa che l’Italia ha pagato di più nella sua storia è l’instabilità dei governi. Io penso che sia la riforma dalla quale dipendono tutte le altre e so che faranno di tutto per impedire di approvarla, penso che alla fine si arriverà al referendum e chiederemo agli italiani cosa vogliono fare. So che ci sarà un sacco di gente che si muoverà contro questo ma saranno gli italiani a dover decidere se essere padroni del loro destino o se vogliono continuare a farlo fare a chi ha pensato di essere padrone delle istituzioni e non lo era”.

Bce ipotizza vigilanza più approfondita su rischi liquidità banche

Bce ipotizza vigilanza più approfondita su rischi liquidità bancheRoma, 6 dic. (askanews) – Le crisi bancarie della scorsa primavera negli Stati Uniti potrebbero aver evidenziato la necessità, in Europa, di effettuare un monitoraggio di vigilanza “più granulare” nelle fasi di normalità, assieme a una maggiore frequenza nelle richieste di rendicontazioni addizionali alle banche. Lo ipotizza la Bce in un rapporto di analisi.

Il meccanismo di prevenzione e controllo dei rischi sulle liquidità approntato dalle istituzioni di vigilanza bancaria internazionale dopo la crisi finanziaria del 2007-2009 si è palesemente dimostrato incapace di impedire le crisi che la scorsa primavera hanno coinvolto la Silincon Valley Bank, e diverse altre banche degli Stati Uniti, e parallelamente il Credit Suisse in Europa. Nel bollettino macro prudenziale pubblicato oggi, la Bce rileva che questi episodi hanno “sollevato interrogativi” sul sé questo meccanismo – il chiamato Liquidity Coverage Ratio (Lcr), creato nel 2013 dal comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria – abbia “funzionato per come era stato concepito”.

E le risposte che l’istituzione si dà in questo rapporto semestrale sono articolate. La Bce parte dal fatto che il Lcr “non è concepito per coprire tutti i rischi estremi che coinvolgano fughe di depositanti come nei bank run, piuttosto deve assicurare che le banche possano affrontare un certo scenario di stress liquidità”. Inoltre alcuni rischi di liquidità, come la concentrazione dei finanziamenti o i rischi di liquidità intraday – cioè quelli che si possono innescare durante le operazioni ordinarie quotidiane – non sono esplicitamente indicati dal meccanismo, che il comitato di Basilea ha introdotto tra gli strumenti di monitoraggio delle autorità di vigilanza bancaria nazionali.

Secondo lo studio, però “le turbolenze di marzo non hanno portato a deflussi rilevanti per le istituzioni che ricadevano sotto la vigilanza bancaria della Bce. Anzi, i dati “confermano che i coefficienti del Lcr hanno coperto la maggior parte dei deflussi di depositi negli episodi di tensione tra il 2016 e il 2023”. Al tempo stesso, tuttavia, le turbolenze che si sono create sul sistema bancario nella scorsa primavera “hanno evidenziato ricadute di eventi estremi per i quali il Lcr non era stato disegnato”. E “l’identificazione anticipata di anomalie che riflettano rischi estremi (tail risks) è per questo essenziale e potrebbe richiedere approcci maggiormente dettagliati e un reporting più frequente durante i periodi di normalità”, dice la Bce.

L’istituzione ricorda che nell’Unione Europea le autorità di vigilanza bancaria hanno già la possibilità di richiedere rendicontazioni addizionali più frequenti alle banche vigilate. E che in futuro sarà opportuno effettuare “ulteriori monitoraggi” sul ricorso a requisiti prudenziali addizionali per assicurare l’efficace funzionamento del sistema Lcr.

Nasce Confindustria Professioni e Management, Lupoi presidente

Nasce Confindustria Professioni e Management, Lupoi presidenteRoma, 6 dic. (askanews) – Nasce Confindustria Professioni e Management, la decima Federazione di Settore del sistema Confindustria, in rappresentanza del mondo dei servizi Head Made. Le Federazioni di Settore – si legge in una nota – sono aggregati di associazioni che ad oggi nel mondo di Confindustria vedono rappresentati, tra gli altri, il settore dell’edilizia, della meccanica, della chimica e della moda.

Professioni e Management parte con l’intento di riunire più realtà possibili, anche per aumentare la rappresentanza dei servizi a matrice intellettuale all’interno del Consiglio Generale di Confindustria. “La valorizzazione dei servizi head made che caratterizzano le nostre associazioni necessita da tempo di un contenitore comune che possa rappresentare al meglio quella che oggi è a tutti gli effetti un’industria tra le più sane e attive; anche all’interno del sistema confindustriale. Il frutto del lavoro derivante dal Capitale Umano, contando solamente Assoconsult e Oice genera un fatturato complessivo di 10 miliardi di euro. Ci troviamo davanti ad un vero e proprio volano di cui beneficia tutta la filiera produttiva; con un rapporto che, sempre in termini di fatturato, rende uno a dieci su tutti i nostri settori di intervento. Questo perché al giorno d’oggi non c’è più manifattura senza ingegno e non c’è più industria senza soft skills”. Queste le parole di Giorgio Lupoi, presidente di Oice e primo presidente designato della neonata Federazione. “L’ingegno italiano è un brand conosciuto in tutto il mondo – sempre Lupoi – ma paradossalmente proprio nel nostro paese ha bisogno di essere più rappresentato e farsi spazio nei rapporti con le istituzioni e la politica, che sono storicamente appannaggio di manifattura e piccola e media industria”.

Roccella: da Hamas un femminicidio di massa, lì c’è un vero patriarcato

Roccella: da Hamas un femminicidio di massa, lì c’è un vero patriarcatoRoma, 6 dic. (askanews) – “Quello che è accaduto” in Israele durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre e nei giorni seguenti “è stato un femminicidio di massa. Hamas le ha colpite proprio per il loro essere donne. Lì c’è un vero patriarcato. Le donne sono state non solo violentate ma offese in tutti modi possibili, i più feroci, offese anche dopo morte. Va non solo ricordato, ma offerta giustizia a quelle donne, al di là della questione della guerra israelo-palestinese”. Lo ha detto il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella su Rai Radio 1.

“Denunciare la ferocia patriarcale di Hamas è un modo anche per liberare le donne palestinesi, un’oppressione feroce”, ha concluso.

Sangalli: la frenata dell’inflazione rafforza la fiducia per i consumi

Sangalli: la frenata dell’inflazione rafforza la fiducia per i consumiRoma, 6 dic. (askanews) – “Crescita dell’occupazione, taglio del cuneo fiscale e contributivo, frenata dell’inflazione rafforzano la fiducia per i consumi di Natale. Anche i minori costi energetici contribuiscono a ridurre l’incertezza per il 2024, che sarà un anno certamente impegnativo soprattutto per la difficile situazione internazionale”. Ad affermarlo è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati su tredicesime e consumi di Natale diffusi dall’Ufficio Studi dell’Associazione.

Confcommercio: Natale 2023 senza pessimismo, la spesa per i regali a 186 euro

Confcommercio: Natale 2023 senza pessimismo, la spesa per i regali a 186 euroRoma, 6 dic. (askanews) – Un Natale senza pessimismo, ma con qualche incertezza per il futuro. E’ questo quello che si prospetta per molte famiglie italiane che vedranno, quest’anno, aumentare il volume delle tredicesime e che, grazie anche alla frenata dell’inflazione, spenderanno in totale 8 miliardi di euro per i regali, pari a 186 euro a testa. E’ quanto emerge dall’indagine su tredicesime e consumi di Natale dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

Cresce, nel 2023, il volume delle tredicesime di dipendenti e pensionati: oltre 50 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 47,4 miliardi del 2022. L’incremento è legato – spiega l’Ufficio Studi di Confcommercio – all’aumento degli occupati, ai nuovi pensionati con migliori storie contributive, al taglio del cuneo fiscale e al crollo dell’inflazione. Aumenta così la quota di tredicesima disponibile per i consumi, che sale a 43,6 miliardi contro i 34,9 del 2022. Ecco, allora, che i consumi da tredicesima, per famiglia, passano a 1.882 euro dai 1.598 dello scorso anno. La spesa per i regali di Natale cresce, così, a 8 miliardi di euro, dai 7,1 del 2022, con 186 euro a testa da destinare ai doni sotto l’albero. Sul fronte dei consumi, “ci aspettiamo in termini reali non di tornare ai livelli del 2019, però siamo molto sopra al 2022. Complessivamente il quadro non è affatto pessimistico, non è affatto negativo. Possiamo legittimamente aspettarci un buon dicembre. Questo sarebbe di ottimo auspicio in vista di un complicato 2024”, ha spiegato il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella. Del resto, stando ai dati dell’Associazione, la spesa totale dei primi nove mesi dell’anno è superiore dello 0,6% rispetto al 2019.

Tuttavia l’84,1% degli italiani prevede un Natale molto dimesso, quota pressochè stabile se guardiamo allo scorso anno con un dato dell’86,3%. Stabile anche la propensione a fare i regali: una spesa che piace affrontare al 40,1% degli italiani. Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “crescita dell’occupazione, taglio del cuneo fiscale e contributivo, frenata dell’inflazione rafforzano la fiducia per i consumi di Natale. Anche i minori costi energetici contribuiscono a ridurre l’incertezza per il 2024, che sarà un anno certamente impegnativo soprattutto per la difficile situazione internazionale”.

Confcommercio: Natale 2023 senza pessimismo, spesa regali a 186 euro

Confcommercio: Natale 2023 senza pessimismo, spesa regali a 186 euroRoma, 6 dic. (askanews) – Un Natale senza pessimismo, ma con qualche incertezza per il futuro. E’ questo quello che si prospetta per molte famiglie italiane che vedranno, quest’anno, aumentare il volume delle tredicesime e che, grazie anche alla frenata dell’inflazione, spenderanno in totale 8 miliardi di euro per i regali, pari a 186 euro a testa. E’ quanto emerge dall’indagine su tredicesime e consumi di Natale dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

Cresce, nel 2023, il volume delle tredicesime di dipendenti e pensionati: oltre 50 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 47,4 miliardi del 2022. L’incremento è legato – spiega l’Ufficio Studi di Confcommercio – all’aumento degli occupati, ai nuovi pensionati con migliori storie contributive, al taglio del cuneo fiscale e al crollo dell’inflazione. Aumenta così la quota di tredicesima disponibile per i consumi, che sale a 43,6 miliardi contro i 34,9 del 2022. Ecco, allora, che i consumi da tredicesima, per famiglia, passano a 1.882 euro dai 1.598 dello scorso anno. La spesa per i regali di Natale cresce, così, a 8 miliardi di euro, dai 7,1 del 2022, con 186 euro a testa da destinare ai doni sotto l’albero. Sul fronte dei consumi, “ci aspettiamo in termini reali non di tornare ai livelli del 2019, però siamo molto sopra al 2022. Complessivamente il quadro non è affatto pessimistico, non è affatto negativo. Possiamo legittimamente aspettarci un buon dicembre. Questo sarebbe di ottimo auspicio in vista di un complicato 2024”, ha spiegato il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella. Del resto, stando ai dati dell’Associazione, la spesa totale dei primi nove mesi dell’anno è superiore dello 0,6% rispetto al 2019.

Tuttavia l’84,1% degli italiani prevede un Natale molto dimesso, quota pressochè stabile se guardiamo allo scorso anno con un dato dell’86,3%. Stabile anche la propensione a fare i regali: una spesa che piace affrontare al 40,1% degli italiani. Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “crescita dell’occupazione, taglio del cuneo fiscale e contributivo, frenata dell’inflazione rafforzano la fiducia per i consumi di Natale. Anche i minori costi energetici contribuiscono a ridurre l’incertezza per il 2024, che sarà un anno certamente impegnativo soprattutto per la difficile situazione internazionale”.

Confcommercio: per il Black Friday boom acquisti, spesi 4,31 mld

Confcommercio: per il Black Friday boom acquisti, spesi 4,31 mldRoma, 6 dic. (askanews) – Boom di acquisti durante la settimana del Black Friday. La spesa è salita a quota 4,31 miliardi di euro (+7%), con 2,41 miliardi spesi online e 1,9 nei negozi, in aumento rispetto ai 4,03 miliardi del 2022. Hanno fatto acquisti 19,2 milioni d’italiani, spendendo 220-230 euro a testa. E’ quanto emerge dall’indagine dell’Ufficio Studi di Confcommercio su tredicesime e consumi di Natale.

La metà degli acquisti sono destinati ai regali di Natale. “Una buona black week è di ottimo auspicio per i consumi complessivi di dicembre”, ha spiegato il direttore dell’Ufficio Studi dell’associazione, Mariano Bella.