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Natale, Sangalli: frenata inflazione rafforza fiducia per consumi

Natale, Sangalli: frenata inflazione rafforza fiducia per consumiRoma, 6 dic. (askanews) – “Crescita dell’occupazione, taglio del cuneo fiscale e contributivo, frenata dell’inflazione rafforzano la fiducia per i consumi di Natale. Anche i minori costi energetici contribuiscono a ridurre l’incertezza per il 2024, che sarà un anno certamente impegnativo soprattutto per la difficile situazione internazionale”. Ad affermarlo è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati su tredicesime e consumi di Natale diffusi dall’Ufficio Studi dell’Associazione.

Carburanti, prezzi in calo: la benzina sotto 1,8 e/l, minimi 2023

Carburanti, prezzi in calo: la benzina sotto 1,8 e/l, minimi 2023Roma, 6 dic. (askanews) – Il prezzo medio nazionale della benzina è sceso sotto la soglia di 1,8 euro/litro, toccando un nuovo minimo dell’anno. Giù anche il gasolio, sui livelli di fine luglio-inizio agosto. Lieve rimbalzo per le quotazioni dei prodotti raffinati, Brent ancora in calo.

Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per IP registriamo un ribasso di 2 cent/litro su entrambi i prodotti. Queste le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,798 euro/litro (-2 millesimi, compagnie 1,799, pompe bianche 1,796), diesel self service a 1,773 euro/litro (-2, compagnie 1,775, pompe bianche 1,768). Benzina servito a 1,940 euro/litro (-2, compagnie 1,978, pompe bianche 1,862), diesel servito a 1,914 euro/litro (-2, compagnie 1,954, pompe bianche 1,833). Gpl servito a 0,719 euro/litro (-1, compagnie 0,727, pompe bianche 0,710), metano servito a 1,455 euro/kg (-2, compagnie 1,458, pompe bianche 1,453), Gnl 1,411 euro/kg (-16, compagnie 1,429 euro/kg, pompe bianche 1,397 euro/kg).

Questi i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,888 euro/litro (servito 2,154), gasolio self service 1,865 euro/litro (servito 2,137), Gpl 0,848 euro/litro, metano 1,542 euro/kg, Gnl 1,447 euro/kg.

Meloni: M5s e Pd nei 10 anni di governo non hanno fatto il salario minimo

Meloni: M5s e Pd nei 10 anni di governo non hanno fatto il salario minimoRoma, 6 dic. (askanews) – “M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5, che si rivolge anche ai sindacati: “Alcuni sindacati vanno in piazza per il salario minimo e poi accettano contratti da poco più di 5 euro l’ora: bisognerebbe essere un po più coerenti”. Poi Meloni ha detto che l’accordo con l’Albania “è necessario perchè tutto quel che si può fare per decongestionare il sistema italiano è utile. Io penso che l’accordo ci consente di portare i migranti in Albania invece che in Italia e gestire lì, sotto giurisdizione italiana, le richieste per processarle. Non so perchè la sinistra lo contesti così, penso perchè sperano che non riusciamo a risolvere il problema come stiamo cercando di fare”. “Penso – ha aggiunto – che sia un accordo innovativo, utile, possa anche rappresentare un precedente, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il Pd ha cercato di far cacciare Rama dal Pse perchè aiutare l’Italia evidentemente non è di sinistra”.

Moroni alle Gallerie d’Italia, il ritratto come naturalezza

Moroni alle Gallerie d’Italia, il ritratto come naturalezzaMilano, 6 dic. (askanews) – Un grande ritrattista, capace di costruire un catalogo dell’umanità della sua epoca, che è stato riscoperto anche per la modernità del suo lavoro. Le Gallerie d’Italia di Milano, in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura, hanno inaugurato una ampia mostra dedicata a Giovan Battista Moroni, pittore lombardo del XVI Secolo, con prestiti da molti importanti musei internazionali.

“Questa mostra – ha detto ad askanews Simone Facchinetti, co-curatore dell’esposizione – dà al pubblico l’occasione di conoscere uno dei protagonisti della pittura del Cinquecento italiano e si tratta di un’occasione importante perché si possono vedere tutti in suoi capolavori e in particolare tutta la sua attività ritrattistica, che lo ha reso celebre nel corso dei secoli e fino a oggi. Moroni è vissuto tra il 1521 e il 1580 e qui alla Gallerie d’Italia sono raccolte settanta sue opere”. Accanto a esse ci sono dipinti del suo maestro, il Moretto, ma anche di grandissimi altri artisti del Cinquecento come Tiziano, Tintoretto o Lorenzo Lotto. E l’idea è anche quella di ridare a Moroni il giusto spazio nella storia dell’arte. “Il Cinquecento – ha aggiunto Arturo Galansino, altro curatore del progetto – non ha quasi testimonianze critiche su Moroni, Vasari lo dimentica interamente e spesso viene citato in senso quasi negativo. per la sua specificità che forse a noi oggi appare la sua cosa più straordinaria, ossia la sua capacità di rappresentare le persone in modo naturale, si diceva al tempo in tono spregiativo. Ma per noi oggi questo è straordinario, perché Moroni non fa complimenti, non idealizza, non rende più belli o più dignitosi e più eroici i suoi personaggi, al contrario, li rappresenta come sono, spesso anche con i loro difetti fisici”.

La modernità di Moroni, la sua aderenza al nostro gusto, sta probabilmente qui. Ma la mostra, intitolata “Il ritratto del suo tempo”, racconta anche delle grandi pale di argomento religioso che l’artista ha realizzato, oltre che la sua interpretazione dello spirito della Controriforma. Articolata in nove sezioni, l’esposizione nel museo di Intesa Sanpaolo è aperta al pubblico fino al 1 aprile 2024.

Europee, Salvini: non porre veti, ce lo ha insegnato Berlusconi

Europee, Salvini: non porre veti, ce lo ha insegnato BerlusconiMilano, 6 dic. (askanews) – Una Europa “diversa”, basata sulla “cooperazione tra Stati con pari dignità” che non “complichi la vita” ai governi nazionali. Matteo Salvini scrive al Corriere della Sera per insistere sull’idea di Europa disegnata nella convention della destra estrema a Firenze: “È un insegnamento di Silvio Berlusconi, che sdoganò l’Msi per bloccare il Pci-Pds, ora Pd. Includere. Non porre veti”. Il centrodestra, è l’appello del segretario leghista, “non si divida”.

Salvini chiede agli alleati “concretezza, senza ideologia”, per contrastare provvedimenti “sbagliati” come già è stato per quello sugli imballaggi; una transizione “progressiva” verso “basse emissioni di carbonio” ma “senza penalizzare l’economia”. E si dice “crucciato” dalle “disuguaglianze sociali ed economiche”, chiedendo una Europa che promuova “giustizia sociale, partecipazione e tutela della propria identità”. Il tutto “senza dimenticare l’immigrazione e l’estremismo islamico”. Il segretario della Lega rivendica il “pragmatismo” con cui il suo partito “governa a vari livelli da decenni”, e gli allarmi lanciati “sempre” dal Carroccio verso “gli eccessivi paletti di Bruxelles”. Per Salvini “il re è nudo, e non vogliamo girarci dall’altra parte”, respingendo “pregiudizi assurdi” nei confronti della Lega che “ha sempre votato a sostegno dell’Ucraina”, mentre “il lobbista di Putin è il socialista Schroeder”.

La domanda è se si possa dunque fare a meno di Le Pen, Wilders, AfD e Lega: “Per quale motivo? Davvero un pezzo di centrodestra europeo preferisce allearsi con i socialisti in cambio di prebende e cedendo sulla linea politica?”. Quando invece deve “coltivare l’unità in EUropa come continueremo a fare in Italia. Ce lo ha insegnato Silvio Berlusconi. Io non lo dimentico”.

Ok unanime a oblio oncologico, Meloni: legge di civiltà, grande gioia

Ok unanime a oblio oncologico, Meloni: legge di civiltà, grande gioiaRoma, 6 dic. (askanews) – “Accolgo con grande gioia l’approvazione all’unanimità della proposta di legge parlamentare sull’oblio oncologico. Una norma di civiltà, che il Governo ha convintamente sostenuto e che cancellerà quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche. Grazie a tutte le forze politiche che hanno consentito di raggiungere oggi questo obiettivo”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni commentando il via libera all’unanimità al testo da parte del Senato.

Con 139 voti, il Senato ha approvato in via definitiva, il disegno di legge sull’oblio oncologico: il provvedimento era già stato approvato all’unanimità dalla Camera in prima lettura ed è stato esaminato in sede redigente dalle commissioni Giustizia e Affari sociali, abbreviando, con l’accordo di tutti i gruppi, i tempi dell’esame dell’assemblea. Diventerà legge all’atto della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. “Per ‘diritto all’oblio oncologico – viene precisato all’articolo 1 del disegno di legge – si intende il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica, nei casi di cui alla presente legge”.

M.O., manifestazione a Roma contro antisemitismo e terrorismo

M.O., manifestazione a Roma contro antisemitismo e terrorismoRoma, 5 dic. (askanews) – Le bandiere d’Israele e quelle arcobaleno della pace, i giocattoli di bimbi sul palco, le parole contro l’odio, dichiarazioni d’amore “verso un paese democratico che è stato attaccato”, il pensiero ai 136 ostaggi ancora in mano ad Hamas. La manifestazione contro l’antisemitismo ed il terrorismo in piazza del Popolo è una risposta che “arriva dal basso”, in cui risuonano le parole degli esponenti di governo e di quasi tutti gli schieramenti politici. Ma che non è riuscita a coinvolgere più di 2.500 persone, secondo il dato accertato dalle forze dell’ordine. Resistono a questo freddo, vento e pioggia d’inizio dicembre cercando di farsi caldo e coraggio l’uno e l’altro. L’intervento del ministro Matteo Salvini e le tante volte in cui grida ‘Lunga vita a Israele’ fa risuonare l’approvazione di tutti, che dimenticano ogni distinguo o possibili distanze del passato.

Il ministro della giustizia Carlo Nordio prendendo la parola ricorda i campi di sterminio nazisti in Polonia “creati prima di Auschwitz” e sottolinea come Israele abbia portato la “luce della democrazia in quella terra martoriata”. Tanti sono i “bravo, sì, è vero”. “Parliamo con tutta la nostra voce, piccola o grande che sia – dice uno dei tanti che stasera sono venuti qui dal ‘Ghetto’, lasciando chiuse molte attività e ristoranti. “Qui finisce alle 21, facciamo in tempo per la sera”, si ammette. Perché “bisogna andare avanti”. Il messaggio di Liliana Segre fa commuovere. La sua lettera letta dal palco è distribuita di mano in mano. “L’eterno ritorno di quella guerra mi fa sentire prigioniera di una trappola mentale senza uscita, spettatrice impotente, in pena per Israele ma anche per tutti i palestinesi innocenti, entrambi intrappolati nella catena delle violenze e dei rancori”, dice.

La senatrice a vita dice ancora: “E non ho soluzioni. E non ho più parole. Ho solo pensieri tristi. Provo angoscia per gli ostaggi e per le loro famiglie. Provo pietà per tutti i bambini, che sono sacri senza distinzione di nazionalità o di fede, che soffrono e muoiono. Che pagano perché altri non hanno saputo trovare le vie della pace”. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, arriva e subito spiega: “La giustizia finora è stata contrastata da chi continua a non voler affermare in maniera chiara che Israele ha diritto alla sua esistenza. La vicenda dei sequestrati e degli ostaggi ancora non restituiti è ciò mi angoscia più di ogni altra cosa e la speranza della pace non viene meno ma deve essere una pace giusta che riconosca il diritto di esistenza di Israele”. Quindi ha aggiunto: “Due paesi e due popoli giustissimo, ma finché c’è qualcuno che dice non due paesi e due popoli, ma che Israele non ha diritto all’esistenza la pace non sarà possibile”.

”Storia di un impiegato”, disco di Faber riletto da De Andrè

”Storia di un impiegato”, disco di Faber riletto da De AndrèRoma, 5 dic. (askanews) – Dopo un tour di successo in tutta Italia e un film documentario presentato alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il progetto di Cristiano De Andrè dedicato al concept album di Faber “Storia di un impiegato”, si arricchisce di un nuovo tassello: il 15 dicembre esce in cd e in digitale l’album live “DEANDRÉ#DEANDRÉ Storia di un impiegato” (prodotto da Cristiano De André, Intersuoni e Nexo Digital, distribuzione Warner Music Italy).

Questa nuova uscita discografica arriva a coronamento di un lungo percorso di rilettura dello storico album, che torna così a smuovere le coscienze in occasione del 50° anniversario dalla sua pubblicazione nel 1973. Le nove tracce dell’album sono estratte dall’omonimo film documentario “DEANDRÉ#DEANDRÉ Storia di un impiegato”, diretto da Roberta Lena (distribuito nelle sale da Nexo Digital e attualmente disponibile sulla piattaforma in streaming nexoplus.it e sui canali di Nexo TV “House of Docs” e “Le Vite degli altri”), che a sua volta raccontava il celebre tour di Cristiano De André iniziato nel 2018, una vera e propria opera rock che ha fatto rivivere a migliaia di persone il concept album sugli anni di piombo e sulla speranza di costruire un mondo migliore.

Questo omaggio unico a Fabrizio De André è più di una semplice riproposizione di brani senza tempo. È il tributo profondo e personale dell’unico vero erede del patrimonio musicale deandreiano. Arrangiare “Storia di un impiegato” ha significato per Cristiano De André riportare in auge i figli della rivoluzione pacifista: l’utopia, l’anarchia, il Sogno, da una parte, il Potere, la paura, l’inabissamento delle qualità individuali a discapito delle esigenze globali, dall’altra. La produzione e gli arrangiamenti delle sezioni musicali introduttive di ogni traccia sono di Cristiano De André e Stefano Melone. Chi ha avuto la fortuna di assistere al tour di Cristiano De André, può ora rivivere quell’emozione grazie a questo album live, che porta avanti in modo eccellente la fiamma della poesia e della musica italiana.

Salario minimo, scontro alla Camera governo-opposizioni (che ritirano la firma al testo affossato)

Salario minimo, scontro alla Camera governo-opposizioni (che ritirano la firma al testo affossato)Roma, 5 dic. (askanews) – Le opposizioni hanno deciso di ritirare la firma dalla proposta di legge unitaria dei gruppi di minoranza (eccetto Iv) sul salario minimo che è stata affossata di fatto con un emendamento interamente sostitutivo approvato in commissione dal centrodestra. Ad annunciarlo, nell’aula della Camera, il presidente M5S Giuseppe Conte, per Avs Nicola Fratoianni, per Azione Matteo Richetti e la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Questa non è più la proposta delle opposizioni, la maggioranza l’ha svuotata di significato e lo ha fatto con la solita arroganza. Noi togliamo le nostre firme”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando del salario minimo in aula alla Camera. “State tradendo le speranze di 3,5 milioni di lavoratori. Non nel nostro nome state calpestando le prerogative del Parlamento e delle opposizioni”. “Dopo mesi di rinvii – ha aggiunto – dopo un emendamento soppressivo che non avete avuto il coraggio di votare, il governo ha scelto di sottrarre al Parlamento il diritto di discutere sul salario minimo”. Il governo è “debole con i forti e forte con i deboli”. Soprattutto: “Giorgia Meloni non ha avuto il coraggio nemmeno di farvi votare contro la nostra proposta”.

Il governo ha “gettato la maschera”, sta dicendo “no al salario minimo” così Giuseppe Conte, primo firmatario del provvedimento, annuncia il ritiro della sua firma. Parlando in aula alla Camera il leader M5s afferma: “La maggioranza ha voltato le spalle a 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori. Chi si deve vergognare è chi ha votato no a questa legge. Si prende proditoriamente in giro tutta questa platea di lavoratrici e lavoratori. Ma, ha aggiunto, “questo gesto proditorio non lo compirete in mio nome e del M5s. E’ per questa ragione che ritiro la firma da questo provvedimento perché state facendo carta straccia del salario minimo legale”.

Salario minimo, si riaccende lo scontro. Opposizioni all’attacco

Salario minimo, si riaccende lo scontro. Opposizioni all’attaccoRoma, 5 dic. (askanews) – Si riaccende lo scontro sul salario minimo. Dopo che l’aula della Camera ha bocciato l’emendamento di Pd, M5S, Avs e +Europa che chiedeva di ripristinare la proposta di legge unitaria delle opposizioni (tranne Iv) sul salario minimo per legge a 9 euro – testo che era stato affossato da un emendamento approvato in commissione dalla maggioranza interamente sostitutivo – le opposizioni hanno deciso di ritirare la firma dalla loro proposta di legge unitaria. Ad annunciarlo, sono stati la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente M5S Giuseppe Conte, per Avs Nicola Fratoianni e per Azione Matteo Richetti.

“Avete scelto definitivamente da che parte stare, chi rappresentare, quali interessi difendere. Doveva essere un governo dalla parte degli italiani, siete solo dalla parte degli sfruttatori, e avete dato uno schiaffo agli sfruttati”, ha attaccato la segretaria del Pd Elly Schlein. Aggiungendo: “Oggi con questa scelta affossate il salario minimo su cui abbiamo raccolto oltre 500mila firme, ve ne siete fregati, gli avete tolto pure il nome. Puntate a cancellarlo dalla memoria collettiva, a rimuoverlo dal dibattito pubblico, a degradarlo a un capriccio delle opposizioni. Avete scritto una delega dove non ce ne è traccia. Aiutatemi a spiegarlo agli italiani: voi oggi votate contro una legge che dice che sotto i 9 euro non è lavoro, è sfruttamento. Allora ditelo: a voi va bene lo sfruttamento. Vergogna”, ha chiosato Schlein. Il governo ha “gettato la maschera”, dicendo “no al salario minimo”: “La maggioranza ha voltato le spalle a 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori. Chi si deve vergognare è chi ha votato no a questa legge. Si prende proditoriamente in giro tutta questa platea di lavoratrici e lavoratori”, ha detto il leader M5s Giuseppe Conte. Ma “questo gesto proditorio non lo compirete in mio nome e del M5s”, ha spiegato annunciando il ritiro della firma dal provvedimento.