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Ue, Giorgetti: obiettivo ridurre debito ma no vincoli eccessivi Patto

Ue, Giorgetti: obiettivo ridurre debito ma no vincoli eccessivi PattoRoma, 5 dic. (askanews) – Ridurre il debito pubblico del Paese è obiettivo del governo, ma allo stesso tempo va tenuta in considerazione l’esigenza di sostenere la crescita, che sarebbe compromessa di fronte a “vincoli eccessi” o “regole troppo stringenti”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti nell’audizione sulla riforma del Patto di Stabilità europeo nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato.

“Ridurre l’elevato debito pubblico e i disavanzi eccessivi è un obiettivo del Governo ed è nell’interesse generale del Paese. Più volte – ha spiegato il Ministro – ho avuto modo di argomentare come il peso degli interessi che paghiamo sul debito pubblico abbia ormai raggiunto livelli molto elevati, assorbendo risorse che potrebbero essere più utilmente destinate a interventi diretti a consolidare il nostro tessuto economico e sociale”. “In prospettiva – ha aggiunto Giorgetti – ridurre il debito pubblico consentirebbe di liberare maggiori risorse connesse agli oneri del relativo servizio e, allo stesso tempo, ridurre il premio sul rischio che spinge verso l’alto i nostri tassi di interesse. Non bisogna però trascurare di ricordare che le esigenze di consolidamento dovrebbero essere compatibili con l’intento di favorire una crescita sostenibile e duratura dell’economia, che potrebbe essere ostacolata da vincoli eccessivi e regole troppo stringenti”.

La trattativa sulla nuova governance economica europea “non ha finora portato alla definizione di un quadro condiviso” e “il negoziato si è fatto più complesso” perchè i Paesi a basso debito temono che si possa lasciare “uno spazio eccessivo” all’espansione dei deficit di bilancio. Non aiutano a trovare un accordo anche “le evoluzioni politiche che hanno portato in alcuni Paesi a cambi di maggioranze di governo”. In ogni caso l’Italia è disponibile a “ricercare una soluzione” che però non deve incidere negativamente sulla crescita economica che avrebbe poi effetti negativi sull’andamento del debito. Il nuovo Patto di stabilità dovrà “dare spazio” agli investimenti green e nel settore del digitale.

Sul percorso di aggiustamento dei conti pubblici “la risposta che dobbiamo dare è ‘serietà’, che significa prendere impegni che si possono mantere. Di fronte a delle regole sfidanti noi possiamo anche accedere, ma di fronte a regole impossibili da mantenere io non credo, per serietà. che si possa dire di sì”.

Ita-Lufthansa, Reynders: tempi inchiesta Ue dipendono dai rimedi

Ita-Lufthansa, Reynders: tempi inchiesta Ue dipendono dai rimediBruxelles, 5 dic. (askanews) – La fusione tra le compagnie aeree Ita e Lufthansa costituisce per la Commissione europea, che sta esaminando il progetto come autorità antitrust dell’Ue “un dossier importante, non solo per una parte, ma per tutti i partner”, e quindi l’Esecutivo comunitario è “molto disponibile a lavorare in modo reattivo per procedere il più rapidamente possibile”; ma i tempi della conclusione dell’inchiesta “dipenderanno dai rimedi” che verranno proposti dalle compagnie per salvaguardare le condizioni di concorrenza sul mercato, in particolare sulle rotte e sulla disponibilità degli slot negli aeroporti. E’ quanto ha detto in sintesi il commissario europeo alla Concorrenza, Didier Reynders, rispondendo ai giornalisti durante una conferenza stampa oggi a Bruxelles. “Ho avuto – ha riferito Reynders – molti contatti con i diversi attori di questo dossier, per essere sicuro che fosse possibile avere una buona fase preparatoria, e per sapere quali sono i possibili rimedi che potremo proporre per un’operazione del genere”, in modo che la fusione delle due compagnie rispetti le regole antitrust e di concorrenza equa dell’Ue. “Adesso abbiamo ricevuto la notifica” sul progetto di acquisizione “quindi entriamo in una fase ufficiale, e ovviamente valuteremo prima di tutto le proposte avanzate dai partner, di cui abbiamo già discusso”. “Quindi – ha continuato Reynders -, visto il lavoro preparatorio che è stato possibile fare, saremo ora più veloci, ma è difficile dire qualcosa riguardo a una scadenza fissa; ciò dipende dalla valutazione dei rimedi e dalle discussioni che ovviamente avremo con le parti su eventuali rimedi aggiuntivi, se necessari, o sulle condizioni aggiuntive per i rimedi” già proposti. “Ma quello che voglio assicurare a voi – ha detto il commissario ai giornalisti -, e sicuramente alle parti, è che vogliamo procedere il più velocemente possibile. So che si tratta di un dossier importante, non solo per una parte, ma per tutti i partner, e quindi siamo molto disponibili a lavorare in modo reattivo per procedere il più rapidamente possibile. Ma dipende dai rimedi che valuteremo e questo a sua volta dipende dall’eventuale confronto che avremo nuovamente nel prossimo futuro con le diverse parti”. Alla domanda di una giornalista sulle possibili richieste da parte della Commissione di eliminare le sovrapposizioni sulle tratte a medio e lungo raggio dall’Italia e dalla Svizzera verso l’America, l’Africa e l’Asia, e la marginale sovrapposizione sul mercato del trasporto merci, Reynders ha replicato: “Non voglio commentare il contenuto della posizione della Commissione, ma sappiamo che in tutti quei casi” di acquisizioni o fusioni “che riguardano compagnie aeree ovviamente valutiamo le possibili sovrapposizioni nelle diverse rotte, e stiamo anche valutando la situazione riguardanti i diversi aeroporti. Questa non è una novità, lo abbiamo visto anche in passato, ma in questo caso, ovviamente, ora avvieremo le discussioni con i partner, e non attraverso commenti pubblici sulla posizione della Commissione. Quindi – ha aggiunto rivolto ai giornalisti -, conoscete la classica preoccupazione che abbiamo, ma ovviamente riguardo alla preoccupazione precisa discuteremo con le aziende coinvolte nel processo, e poi sarò molto lieto di spiegarvi in dettaglio la decisione finale”. Reynders, infine, rispondendo a un’altra domanda riguardo alla prima fase dell’inchiesta, per cui la valutazione della Commissione è prevista per il 15 gennaio, ha confermato: “È vero, con la notifica ora siamo nel normale processo della prima fase”.

Cecchettin, il padre: la morte di Giulia sia una svolta, basta alla violenza sulle donne. Gli uomini siano i primi a cambiare

Cecchettin, il padre: la morte di Giulia sia una svolta, basta alla violenza sulle donne. Gli uomini siano i primi a cambiareRoma, 5 dic. (askanews) – “Dobbiamo trasformare la tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia è stata sottratta in maniera crudele, ma la sua morte può e deve essere il punto di svolta per mettere fine alla terribile piaga della violenza sulle donne”, lo ha detto Gino Cecchettin, il padre di Giulia, nel suo messaggio letto al termine del funerale della ragazza nella Basilica di Padova.

“Abbiamo vissuto un tempo di profonda angoscia: ci ha travolto una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai. Ancora grazie per il vostro sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili”, ha continuato il padre di Giulia, sottolineando: “Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione”. “Mi rivolgo per primo agli uomini – ha detto ancora – perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Parliamo agli altri maschi che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali. Dovremmo essere attivamente coinvolti, sfidando la diffusione di responsabilità, ascoltando le donne, e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi. La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto. E “a chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso e all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro”, ha concluso Gino Cecchettin.

Trasporti, Salvini: lo sciopero di 24 ore venerdì 15 dicembre non si può fare, va ridotto

Trasporti, Salvini: lo sciopero di 24 ore venerdì 15 dicembre non si può fare, va ridottoRoma, 5 dic. (askanews) – “Mi prendo l’onere e l’onore di essere il ministro dei Trasporti e dico che lo sciopero di 24 ore non si può fare, lo sciopero dovrà essere ridotto”. Lo ha detto il ministro Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea Confimi, parlando dello sciopero nei trasporti proclamato dal sindacato di base per venerdì 15 dicembre.

“Io intendo garantire il diritto allo sciopero per una minoranza – ha aggiunto – però ho anche il dovere di garantire il diritto al lavoro e ala mobilità della maggioranza degli italiani”.

I funerali di Giulia Cecchettin, il vescovo di Padova ai giovani: amate di più e meglio

I funerali di Giulia Cecchettin, il vescovo di Padova ai giovani: amate di più e meglioMilano, 5 dic. (askanews) – “I nostri, anche se umani e responsabili, sono sempre tentativi di amore, e noi siamo sempre in cammino e sempre in ricerca della strada migliore. Forse voi giovani potete osare di più rispetto al passato: avete a disposizione le università e gli studi, avete possibilità di incontri e confronti a livello internazionale, avete più opportunità e benessere rispetto a 50 anni fa. Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità! Su questa strada ci incontreremo e potremo aiutarci: si incontreranno i giovani e Dio, i giovani e il Vangelo”. Lo ha detto il vescovo di Padova Claudio Cipolla durante la sua omelia per il funerale di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa a coltellate dall’ex fidanzato, nella basilica di Santa Giustina.

“L’amore non è un generico sentimento buonista, quindi, non si sottrae alla verità, non sfugge la fatica di conoscere ed educare se stessi” ha aggiunto, sottolineando che “è empatia che genera solidarietà, accordo di anime e corpi nutrito di idealità comuni, compassione che nell’ascolto dell’altro trova la via per spezzare l’autoreferenzialità e il narcisismo”. “Insegnaci, Signore, la pace tra generi, tra maschio e femmina, tra uomo e donna. Vogliamo imparare l’amore e vivere nel rispetto reciproco, cercando anzi il bene dell’altro nel dono di noi stessi. Non possiamo più consentire atti di sopraffazione e di abuso; per questo abbiamo bisogno di concorrere per riuscire a trasformare quella cultura che li rende possibili”, ha detto il vescovo di Padova, nel corso della sua omelia. Il vescovo ha chiesto “la pace del cuore” anche per Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia, reo confesso, e “per la sua famiglia”. “Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita. Il volto di Giulia è stato sottratto alla nostra vista. Resta impresso nell’affetto e nella memoria di chi l’ha conosciuta e apprezzata”. Con queste parole il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, ha concluso la sua omelia al funerale di Giulia Cecchettin.

“Abbiamo bisogno – aveva affermato poco prima il monsignore – di parole e gesti di sapienza che ci aiutino a non restare intrappolati dall’immane tragedia che si è consumata, per ritrovare anche solo un piccolo spiraglio di luce”.

Ue, Giorgetti: siamo disponibili a ricercare una soluzione sul Patto di Stabilità

Ue, Giorgetti: siamo disponibili a ricercare una soluzione sul Patto di StabilitàRoma, 5 dic. (askanews) – Nella discussione in Europa sulle nuove regole del Patto di Stabilità, l’Italia è disponibile a “ricercare una soluzione” che però non deve incidere negativamente sulla crescita economica che avrebbe poi effetti negativi sull’andamento del debito. Lo ha spiegato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nell’audizione nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato.

“La sostenibilità delle finanze pubbliche non può essere raggiunta attraverso percorsi di aggiustamento eccessivamente rigorosi, perché questo danneggia i fondamentali di crescita e peggiora la dinamica del debito nel medio e lungo periodo. Il Governo – ha detto – è disposto a ricercare una soluzione, ma la stessa non deve tradursi in un sistema eccessivamente complesso e potenzialmente contraddittorio”. “L’Italia intende ridurre il debito in maniera realistica, graduale e sostenibile nel tempo, in un assetto che protegga e incentivi gli investimenti”, ha sottolineato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti.

Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonista

Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonistaRoma, 5 dic. (askanews) – “Oggi registriamo una frammentazione del lavoro, pur in quadro in cui gli indicatori occupazionali mostrano segni complessivamente positivi. Da un lato l’occupazione stabile, il lavoro professionale qualificato, i settori di avanguardia, l’organizzazione aziendale attenta alla qualità. Dall’altro inoccupazione, bassi salari, precarietà, caporalato, ritardo nell’ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, squilibri di salario a parità di lavoro”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”.

“Tra queste polarità – ha osservato il capo dello Stato – resiste il lavoro più tradizionale, quello che ancora costituisce il principale pilastro delle relazioni sindacali e che tiene in vita l’impalcatura della contrattazione collettiva. Ma le trasformazioni incalzano e gli equilibri sono sempre da ridefinire per dare attuazione piena al dettato costituzionale. Quando la Costituzione parla di Repubblica fondata sul lavoro non propone il concetto del lavoro come merce, quanto quello di ‘persona che lavora’, come protagonista e, in quanto cittadino, soggetto di diritti e doveri”. “E’ la persona che lavora – ha ribadito Mattarella – a rappresentare il nesso con il progresso e la crescita della qualità della vita. La Federazione dei Maestri del lavoro svolge una generosa opera collegiale che va in questa direzione”.

Gimbe: nelle ultime tre settimane raddoppiati i casi di Covid-19

Gimbe: nelle ultime tre settimane raddoppiati i casi di Covid-19Roma, 5 dic. (askanews) – Dopo circa un mese di sostanziale stabilità del numero dei nuovi casi settimanali di Covid-19, da 3 settimane consecutive si rileva la progressiva ripresa della circolazione virale. Infatti, dalla settimana 2-8 novembre a quella 23-29 novembre il numero dei nuovi casi settimanali è aumentato da 26.855 a 52.175 (+94,3%), il tasso di positività dei tamponi dal 13,6% al 18,8%, l’incidenza settimanale da 46 casi per 100 mila abitanti ha raggiunto 89 casi per 100 mila abitanti, la media mobile a 7 giorni da 3.469 casi/die il 2 novembre è salita a 7.454 casi/die il 29 novembre. “Rispetto all’effettiva circolazione virale – commenta Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – il numero dei contagi è largamente sottostimato perché il sistema di monitoraggio, dopo l’abrogazione dell’obbligo di isolamento per i soggetti positivi, poggia in larga misura su base volontaria. Infatti, da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale (undertesting), dall’altro con l’utilizzo diffuso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata ai servizi epidemiologici solo occasionalmente (under-reporting)”. Nella settimana 23-29 novembre l’incidenza dei nuovi casi oscilla da 1 caso per 100 mila abitanti della Sicilia a 183 del Veneto. Rispetto alla settimana precedente i nuovi casi aumentano in 15 Regioni: dal +3,7% del Veneto al +43,4% della Sardegna. In calo le restanti 6 Regioni: dal -3,5% della Provincia Autonoma di Trento al -32,3% dell’Umbria. In 80 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +1,5% di Trieste al +60% di Matera. Nelle restanti 21 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,2% di Salerno al -50% di Messina); stabili le Province di Cagliari, Catanzaro, Enna, Oristano, Siracusa, Sud Sardegna con una variazione dello 0%.

Secondo l’ultimo Aggiornamento nazionale dei dati della Sorveglianza Integrata COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità, rispetto alla distribuzione per fasce di età, fatta eccezione per la fascia 0-9 anni in cui si registrano 20 casi per 100 mila abitanti, l’incidenza aumenta progressivamente con le decadi: da 16 casi per 100 mila abitanti nella fascia 10-19 anni a 177 per 100 mila abitanti nella fascia 80-89 anni, fino a 221 per 100 mila abitanti negli over 90. “Una distribuzione – spiega il Presidente della fondazione Gimbe – che riflette la maggiore attitudine al testing con l’aumentare dell’età, confermando la sottostima della circolazione virale”. Tutte le varianti circolanti appartengono alla ‘famiglia’ Omicron. Nell’ultimo report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) del 1 dicembre 2023 non vengono segnalate ‘varianti di preoccupazione’, ma solo ‘varianti di interesse’. In Italia, l’ultima indagine rapida dell’ISS, effettuata su campioni notificati dal 13 al 19 novembre 2023, riporta come prevalente (52,1%) la variante EG.5 (cd. Eris) e rileva, analogamente a quanto segnalato da altri paesi, un aumento (dall’1,3% al 10,8%) della variante BA.2.86 (cd. Pirola). “Secondo i report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – spiega Cartabellotta – relativi ai profili di rischio delle due varianti, Eris e Pirola hanno una moderata capacità evasiva alla risposta immunitaria, da vaccinazione o infezione naturale, che ne favorisce la rapida diffusione. Per nessuna delle due varianti ci sono evidenze sul maggior rischio di malattia grave”.

Dopo un mese di stabilità, anche i posti letto occupati da pazienti COVID-19 dal 2 novembre al 29 novembre sono aumentati in area medica da 3.632 fino a 5.741 (+58,1%) e in terapia intensiva da 99 a 170 (+71,7%). Al 29 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 9,2% in area medica (dall’1,8% della Basilicata al 10,1% dell’Umbria) e dell’1,9% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta al 2,8% dell’Emilia-Romagna). “Se in terapia intensiva – spiega Gimbe – i numeri sono esigui dimostrando che oggi l’infezione da SARS-CoV-2 solo raramente determina quadri severi, l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti”. Infatti, il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l’aumentare dell’età: in particolare, passa da 39 per milione di abitanti nella fascia 60-69 anni a 112 per milione di abitanti nella fascia 70-79 anni, a 271 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e a 421 per milione di abitanti negli over 90. Anche i decessi sono raddoppiati nelle ultime 4 settimane: da 148 nella settimana 26 ottobre-1 novembre a 291 nella settimana 23-29 novembre (figura 5), per un totale di 881 decessi. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, i decessi risultano quasi esclusivamente a carico degli over 80. Infatti, a fronte di un tasso di mortalità di 3 decessi per milione di abitanti, sono 23 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e 46 per milione di abitanti negli over 90.

Ma la campagna vaccinale langue anche per gli over 60 e 80. Dal 20 novembre 2023 sulla dashboard del Ministero della Salute sono rendicontate esclusivamente le somministrazioni effettuate dal 26 settembre 2023, relative alla campagna vaccinale 2023-2024. L’ultimo aggiornamento della platea di riferimento rimane quello del 17 febbraio 2023, distinto solo per fasce di età e non per categoria vaccinale. Di conseguenza è possibile solo calcolare i tassi di copertura per le fasce 60-69 anni, 70-79 anni e per gli over 80. Al 30 novembre sono state somministrate 1.042.541 dosi così suddivise: 190.467 (18,3% del totale) agli under 60 anni, 183.901 (17,6%) alla fascia 60-69 anni, 327.340 (31,4%) alla fascia 70-79 anni e 340.833 (32,7%) agli over 80. La media mobile a 7 giorni è pari a 23.854 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 27.380 della settimana precedente (-12,9%). Facendo riferimento all’ultimo aggiornamento della platea ufficiale, il tasso di copertura nazionale per gli over 60 è del 4,9% (dallo 0% dell’Abruzzo al 12% della Toscana). Quello degli over 80, la fascia di età più suscettibile a ricoveri e decessi, del 7,4% (dallo 0% dell’Abruzzo al 17% della Toscana).

Morti su lavoro, Mattarella: accrescere sicurezza dovere istituzioni

Morti su lavoro, Mattarella: accrescere sicurezza dovere istituzioniRoma, 5 dic. (askanews) – “Celebriamo oggi i 100 anni della Stella al merito del Lavoro. Un secolo è davvero una ricorrenza, un traguardo da sottolineare con grande rispetto e ammirazione. Rivolgo un benvenuto ai nuovi Maestri del Lavoro che hanno ricevuto oggi la Stella al merito e che, dopo una vita di dedizione e impegno, continuano a farsi testimoni di quell’etica civile che ha ispirato la loro vita professionale. Un saluto molto intenso, rinnovando un un forte sentimento di vicinanza, alle famiglie dei lavoratori cui è stata consegnata la Stella alla memoria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”.

“Di fronte alle morti sul lavoro o a causa del lavoro, lo ha ricordato poc’anzi il ministro Calderone, le istituzioni della Repubblica, a ogni livello, sono chiamate – ha osservato il capo dello Stato – al dovere di accrescere sempre più i livelli di sicurezza e di porre in essere tutte le azioni possibili al fine di ridurre i rischi e promuovere la cultura della prevenzione. La dignità del lavoro e la cura della vita devono prevalere su ogni altro interesse”.

Padova, ai funerali di Giulia Cecchettin migliaia di persone. Applausi per l’arrivo della salma

Padova, ai funerali di Giulia Cecchettin migliaia di persone. Applausi per l’arrivo della salmaPadova, 5 dic. (askanews) – È arrivata nel silenzio la salma di Giulia Cecchettin, in una bara bianca salutata da un applauso delle molte persone, migliaia, arrivate nella Basilica di Santa Giustina a Padova, per dare l’ultimo saluto alla giovane uccisa dall’ex fidanzato, reo confesso. Ad attendere la bara bianca c’erano il papà Gino, la sorella Elena e il fratello Davide. Nella compostezza di una famiglia che solo un anno ha salutato la mamma di Giulia, scomparsa per una malattia. La funzione è officiata dal vescovo di Padova Claudio Cipolla.

Gino Cecchettin, il papà di Giulia, ha voluto una chiesa grande per un messaggio grande, quello contro la violenza sulle donne e la scelta è caduta sulla Basilica di Santa Giustina a Padova, la seconda chiesa più grande d’Italia, che fu nell’anno mille un monastero benedettino e che conserva le spoglie di Giustina, martire cristiana, e anche di un’altra importante donna Elena Cornerò Piscopia, prima Laureata nel mondo. Anche Giulia è stata uccisa a pochi giorni dalla laurea in ingegneria biomedica nell’ateneo di Padova, dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Sulla facciata della basilica è stata posta una gigantografia di Giulia si legge ” Giulia ti vogliamo bene!”.

Gino Cecchettin non ha scelto a caso Prato della Valle, la seconda piazza più grande d’Europa dopo la piazza rossa di Mosca, 88.620 metri quadrati, per contenere tutti coloro che volevano dare un ultimo saluto. All’interno della Basilica, 40 familiari stretti, 360 tra amici e conoscenti, i membri dei consigli pastorali di Vigonovo e Saonara (30), i compagni di scuola di Davide, il fratello di Giulia, della 4C dell’Istituto Fermi (20 studenti, 8 professori, il preside, 2 vicepresidi). Le persone che non sono potute entrare, seguono la cerimonia dal maxi schermo posto all’esterno della Basilica. La piazza è stata transennata.

L’omicidio di Giulia Cecchettin è diventato “un caso simbolo” del femminicidio non solo in Veneto ma in tutt’Italia e anche all’estero come ha ricordato lo stesso presidente del Veneto, Luca Zaia, che per oggi ha decretato il lutto regionale. Sono oltre 10mila le persone in piazza e almeno un migliaio quelle all’interno della Basilica di Santa Giustina.