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Analisi Istituto Cattaneo: centrosinistra “largo” aumenta rispetto Europee

Analisi Istituto Cattaneo: centrosinistra “largo” aumenta rispetto EuropeeRoma, 19 nov. (askanews) – “L’Emilia Romagna si è confermata non contendibile. Il distacco finale tra i due poli registra 16 punti percentuali di differenza. Dopo la parentesi dell’onda salviniana (2019-2020), il Centrodestra torna ai livelli del 2008-10, rimanendo stabile intorno al 40% dei consensi dal 2022”. Lo afferma l’Istituto di studi e ricerche Carlo Cattaneo nella sua analisi del voto del fine settimana in Emilia Romagna e Umbria.


“Il ‘Centrosinistra largo’ ha guadagnato qualche punto percentuale rispetto alle Europee. In primo luogo perché in entrambe le regioni era stata da tempo creata una coalizione larga intorno a candidature ampiamente condivise. In secondo luogo, perché in entrambe le regioni il M5s portava in dote alla coalizione una percentuale relativamente piccola di consensi. Dunque la strutturale caduta della partecipazione tra gli elettori pentastellati (che si è verificata anche qui in quote simili rispetto alle altre regioni) ha avuto un impatto minore. Il resto lo hanno fatto la qualità dei candidati, di una parte e dell’altra”, spiega l’Istituto Carlo Cattaneo. All’interno dell’area di Centrodestra, Fratelli d’Italia ha confermato “il suo ruolo baricentrico, pur registrando percentuali significativamente più basse delle Europee, spesso a vantaggio delle liste ‘civiche’ collegate ai candidati alla presidenza o dell’astensione”.


All’interno dell’area di Centrosinistra, invece “il Pd si è rafforzato, vedendo crescere le sue percentuali di voto grazie alla maggiore partecipazione al voto dei ‘suoi’ elettori”. Secondo l’analisi, “tanto la riduzione delle percentuali di voto per FDI quanto la crescita per il PD, non sembrano segnalare drastici cambiamenti del peso elettorale dei due partiti in elezioni politiche nazionali, come è del resto testimoniato dalle stime sulle intenzioni di voto prodotte dai sondaggi. In tutte le elezioni in questione è tornata a risultare netta la dinamica bipolare”.

Autonomia, Conte in aula: Consulta l’ha demolita e voi fate finta di nulla

Autonomia, Conte in aula: Consulta l’ha demolita e voi fate finta di nullaRoma, 19 nov. (askanews) – Quello dell’autonomia regionale differenziata “è un disegno che la Corte Costituzionale ha distrutto, ha demolito completamente. Noi non abbiamo ancora la sentenza e quindi non conosciamo le motivazioni, però è evidente che voi state facendo finta di nulla, state fischiettando”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte intervenendo in aula alla Camera, e rivolgendosi al governo, nel corso della discussione delle mozioni in materia di attuazione dell’autonomia differenziata.


“I pilastri” di quel disegno, ha sottolineato Conte, “sono stati demoliti uno per uno dalla Consulta, a partire dalla pretesa di definire i Lep esautorando il Paralemento e affidando la decisione nelle mani del governo”.

La superstar Dua Lipa esce con un nuovo album dal vivo

La superstar Dua Lipa esce con un nuovo album dal vivoMilano, 19 nov. (askanews) – Dua Lipa, vincitrice di tre Grammy e sette Brit Award, annuncia “Dua Lipa Live From The Royal Albert Hall” in uscita il 6 dicembre. Il nuovo album dal vivo contiene una versione reimmaginata di Radical Optimism eseguita interamente dall’inizio alla fine, insieme a molti dei suoi precedenti successi, il tutto accompagnato dalla Heritage Orchestra di 53 elementi diretta da Ben Foster, da un coro di 14 persone e dalla sua band di 7. “Potersi esibire alla Royal Albert Hall è stato diverso da qualsiasi altra cosa io abbia mai fatto”, ha dichiarato Dua. “Da molto tempo avevo l’idea di reimmaginare la mia musica con un’orchestra e, mentre realizzavo Radical Optimism, pensavo costantemente all’elemento live e a come queste canzoni si sarebbero trasformate sul palco, così quando mi hanno detto dello spettacolo alla Royal Albert Hall, si è presentata l’occasione perfetta non solo per ricostruire queste canzoni, ma anche per celebrarle in un modo così bello e intimo. L’esperienza è stata assolutamente emozionante e altrettanto gratificante. È stato un sogno che si è avverato, e qualcosa che porterò sempre con me”.


Lo straordinario spettacolo londinese è stato acclamato dalla critica con recensioni a cinque stelle da parte di The Times, Daily Telegraph, London Standard, Attitude, The Independent e altri ancora, e Dua è stata incoronata “popstar britannica” offrendo una performance ricca di “pura perfezione pop”, in un “impressionante spettacolo unico” dove “ha mostrato il suo talento sotto una nuova luce”. L’album contiene un duetto a sorpresa di “Cold Heart” con l’icona musicale Elton John, oltre al debutto dal vivo di “Dance The Night” dalla colonna sonora di Barbie, “Maria”, “Anything For Love”, “End Of An Era” e molti altri brani tratti dall’ultimo album di Dua “Radical Optimism”. Dopo il suo concerto da headliner sul Pyramid Stage di Glastonbury nel 2024 e il suo trionfale show alla Royal Albert Hall, Dua si è ora imbarcata nel suo Radical Optimism World Tour, che proseguirà fino al 2025 e comprende due spettacoli al Wembley Stadium che hanno registrato il tutto esaurito immediatamente. In Italia arriverà il prossimo 7 giugno all’Ippodromo SNAI di Milano. Per maggiori informazioni sui biglietti, visitare il sito www.dualipa.com/tour.

Trump spaventa G20, cauta Meloni: non dividere Occidente

Trump spaventa G20, cauta Meloni: non dividere OccidenteRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – Il convitato di pietra Donald Trump agita il G20 di Rio de Janeiro, in particolare per la posizione che la nuova amministrazione americana potrebbe assumere sull’Ucraina e sulla politica dei dazi nei confronti dell’Europa. Temi che spaventano, ma su cui Giorgia Meloni invita alla calma.


La presidente del Consiglio incontra i giornalisti all’uscita dall’hotel a Rio de Janeiro, prima della seconda e ultima giornata del G20, al termine del quale si sposterà a Buenos Aires, dove domani è in programma un bilaterale con il presidente argentino Javier Milei, il ‘turbo-liberista’ che proprio nei giorni scorsi ha auspicato un asse con “gli Stati Uniti nel Nord, l’Argentina nel Sud, l’Italia nella vecchia Europa e Israele come sentinella nella frontiera in Medio Oriente”. Per Meloni, però, non è il momento di intese asimmetriche, anzi, in particolare sull’Ucraina bisogna “non divaricare il fronte occidentale”. In attesa di “vedere che cosa accade” su un eventuale disimpegno Usa a favore di Kiev, il dato di fatto, per lei, è che c’è una “aggressività senza precedenti” della Russia, e il via libera di Joe Biden all’uso di missili a lungo raggio è la “risposta” a questa aggressività. Poi “l’Italia ha fatto un’altra scelta, ma comprendo il punto di vista di altre nazioni”. Quel che è certo – sottolinea – è che da parte di Mosca non c’è volontà di trattare. Meloni, a differenza di altri leader europei, non si “scandalizza” per la telefonata dei giorni scorsi del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Vladimir Putin perchè “non è la prima volta che un leader occidentale parla con Putin” e le posizioni espresse da Scholz sono “in linea” con il sostegno all’Ucraina. Piuttosto la questione è che “oggi non mi pare che Putin sia disposto a qualsiasi forma di dialogo”. Per questo “finché c’è una guerra in Ucraina noi siamo a fianco dell’Ucraina”, anche rinnovando la fornitura di armi in scadenza.


Anche sull’altro tema, quello di un eventuale innalzamento dei dazi, la premier invita alla cautela. “Bisogna aspettare a vedere che cosa accade”, afferma, aggiungendo però che la questione di un disavanzo commerciale tra Stati Uniti ed Europa non è nuova ed è stata posta, da ultimo, anche dall’Inflation Reduction Act (Ira) lanciato da Joe Biden. Pur continuando a “dialogare” con gli Usa perchè “siamo tutti preoccupati dai dazi”, per la presidente del Consiglio il tema è cosa può fare l’Europa per “rafforzare la sua competitività”, come affermato anche nel report stilato da Mario Draghi. “La mia impressione – spiega – continua a essere che noi ci dotiamo di grandi strategie ma poi non ci dotiamo degli strumenti che sono necessari a perseguire quelle strategie. Credo che ci voglia più coraggio”. Per quanto riguarda il G20, la premier è soddisfatta perchè “ci sono molte cose che ci stanno a cuore che vengono riprese nelle conclusioni in linea con i lavori del G7: intelligenza artificiale, migrazioni, la questione della tassazione internazionale”. Anche nella lotta alla fame, con il lancio dell’Alleanza contro la fame e la povertà a cui l’Italia aderisce, c’è una “sinergia” tra G7 e G20. “Sinergia” che deve essere stretta anche nella lotta ai cambiamenti climatici, per una transizione energetica “giusta”, “equa” e “sostenibile”, che eviti ogni “approccio ideologico” e “inutili radicalismi”, puntando a un mix energetico che includa tutte le forme di produzione di energia, compreso il nucleare da fusione su cui l’Italia è “in prima linea”.


Per quanto riguarda la riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu, altro tema al centro del summit, la premier ha ricordato la posizione italiana, diversa – ad esempio – da quella portata avanti dagli Usa. Per Meloni “condividiamo la necessità di una riforma non gli obiettivi” perchè “l’Italia è contraria a nuovi seggi permanenti, devono esserci nuovi seggi temporanei distribuiti per aree geografiche a rotazione. La riforma ha un senso se consente alle istituzioni multilaterali di essere più inclusive, non di aggiungere disfunzionalità a quelle che abbiamo già conosciuto”.

Ucraina, Papa: il Signore chiederà conto di tutte le lacrime sparse

Ucraina, Papa: il Signore chiederà conto di tutte le lacrime sparseCittà del Vaticano, 19 nov. (askanews) – E’ la “parola Pace, purtroppo dimenticata dal mondo d’oggi, che vorremmo sentire risuonare nelle famiglie, nelle case e nelle piazze della cara Ucraina. Purtroppo, almeno per ora, non è così!”. A constatarlo tristemente è Papa Francesco che ha inviato oggi una lettera al nunzio apostolico in Ucraina, arcivescovo Visvaldas Kulbokas, in occasione dello scoccare dei primi mille giorni di conflitto che, come ha sottolineato lo stesso pontefice, ha già provocato “numerose vittime”, “bambini e adulti, civili e militari, come pure i prigionieri, che si trovano spesso in deplorevoli condizioni”.


Francesco ha parlato di “aggressione militare di ampie dimensioni che gli ucraini stanno subendo. So bene – ha quindi aggiunto – che nessuna parola umana è in grado di proteggere le loro vite dai bombardamenti quotidiani, né consolare chi piange i morti, né curare i feriti, né rimpatriare i bambini, né liberare i prigionieri, né mitigare i crudi effetti dell’inverno, né riportare la giustizia e la pace”. “Mi unisco a loro, cosicché sia più forte il grido che si innalza verso il Cielo, dal quale viene l’aiuto: ‘Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra’”.


“Che il Signore consoli i nostri cuori e rafforzi la speranza che, mentre raccoglie tutte le lacrime sparse e ne chiederà conto, Egli rimane accanto a noi anche quando gli sforzi umani sembrano infruttuosi e le azioni non sufficienti. Con la fiducia che sarà Dio a pronunciare l’ultima parola su questa immane tragedia”, ha concluso Papa Francesco.

Roma, torna “Viecce”: podcast sulla vita nei quartieri della città

Roma, torna “Viecce”: podcast sulla vita nei quartieri della cittàRoma, 19 nov. (askanews) – Torna “Viecce!”, la serie podcast di Roma Capitale dedicata alla vita nei quartieri della città. Dopo il successo della prima stagione, a partire dal 22 novembre ogni settimana saranno disponibili – con nuovi ospiti e nuovi racconti su nuovi quartieri – due episodi sulle principali piattaforme di streaming e sul sito di Roma Capitale, per un viaggio semiserio tra aneddoti, vicoli, piazze e locali.


Cinque nuovi talenti pronti a raccontare altrettanti quartieri della città: Balduina, Trieste-Salario, Eur, le Torri e San Lorenzo, portati ai microfoni di “Viecce!” rispettivamente da Michela Giraud, Saverio Raimondo, Diana Del Bufalo, Ilenia Pastorelli e Luca Ravenna. Ad accompagnarli tra le loro vie del cuore, Giorgio Maria Daviddi, romano doc e voce del Trio Medusa. In questa nuova stagione anche un ospite speciale: il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che porterà nel podcast i ricordi della sua infanzia e adolescenza all’Appio Latino. La nuova stagione si aprirà il 22 con Michela Giraud, l’”ambasciatrice della Balduina nel mondo”, che ne racconterà senza freni ogni sfumatura. Si proseguirà martedì 26 novembre con Saverio Raimondo, il professore della stand-up comedy italiana, che terrà una vera lezione sul quartiere Trieste – Salario, dove è nato e cresciuto e che definisce “l’Upper East Side romano”. In uscita il 29 novembre l’episodio con il primo cittadino Roberto Gualtieri, che sceglie di ripercorrere i suoi ricordi all’Appio Latino, tra le partite di pallone a Villa Scipioni e il suo primo concerto a piazza Re di Roma.


Si continua martedì 3 dicembre con Diana Del Bufalo, attrice, comica, ballerina, all’Eur, quartiere della sua adolescenza, tra capolavori architettonici, primi baci in macchinetta e il laghetto più amato della città. Ospite della quinta puntata venerdì 6 dicembre, Ilenia Pastorelli, attrice dalla personalità eclettica e vincitrice di un David di Donatello. Dall’infanzia a Torre Angela alle vedute di Tor Bella Monaca, a pochi passi da casa la sua puntata racconterà la vita fuori dal centro. A chiudere, martedì 10 dicembre, la seconda stagione di “Viecce!” sarà il lombardo Luca Ravenna, che ha scelto Roma come teatro delle sue gesta artistiche, fino a essere soprannominato dagli abitanti del suo quartiere d’adozione “er milanese di San Lorenzo”. “Viecce! La vita nei quartieri di Roma” è un progetto di Roma Capitale, ideato e prodotto da MNcomm e Dopcast, nato per valorizzare la vita nei quartieri di Roma, la loro eterogeneità e il legame che unisce indissolubilmente i romani alle zone della città in cui vivono, per nascita o adozione.

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per l’Umbria

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per l’UmbriaRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – Giorgia Meloni difende il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro, al centro delle polemiche per alcune dichiarazioni, e rivendica il sostegno a Donatella Tesei in Umbria, facendo buon viso a cattivo gioco: “Ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


La presidente del Consiglio incontra i giornalisti all’uscita dall’hotel a Rio de Janeiro, prima della seconda e ultima giornata del G20, al termine del quale si sposterà a Buenos Aires, dove domani è in programma un bilaterale con il presidente argentino Javier Milei. E oltre ai temi internazionali, nelle domande emergono le questioni aperte in Italia, a partire dai ‘casi’ che hanno riguardato i due membri dell’esecutivo. Valditara, ieri, in un videomessaggio alla presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal fidanzato, aveva detto che “il patriarcato non c’è più” e che “l’incremento di fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da un’immigrazione illegale”. Parole che Meloni non condanna, anzi in qualche modo fa proprie: “Quello della violenza sulle donne – afferma – è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia” e questa “è una delle ragioni per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa”. Poi ci sono “anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere” e “il governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte”.


Altra polemica è quella su Delmastro, il sottosegretario che non per la prima volta è al centro del dibattito per alcune sue affermazioni. L’ultima, pochi giorni fa: presentando un nuovo veicolo della polizia penitenziaria Delmastro ha definito “una gioia” che i cittadini sappiano come “incalziamo chi sta dietro quel vetro e non lo lasciamo respirare”. Parole per cui le opposizioni hanno chiesto le dimissioni, ma che Meloni tenta di minimizzare. “Ha detto – afferma – che gode nel vedere non respirare la mafia, se questo vi scandalizza ne prendo atto. Io non sono scandalizzata dal fatto che qualcuno dica che questo governo non vuole far respirare la mafia”. All’indomani del voto in Emilia-Romagna e Umbria, con la vittoria del centrosinistra in entrambe le regioni, c’è modo di parlare anche del voto. “I cittadini hanno sempre ragione”, ribadisce come in altre occasioni, dicendosi in particolare “dispiaciuta” per il risultato umbro, pur facendo il suo “in bocca al lupo” ai due presidenti eletti. Meloni smentisce anche un suo ipotizzato scarso entusiasmo per la ricandidatura della leghista Tesei: “Ricostruzioni surreali” le definisce, perchè “ha lavorato bene, l’ho sostenuta e lo rivendico”. Poi “i cittadini hanno scelto un’altra parte, ne prendiamo atto, faremo le nostre valutazioni” e “bisogna interrogarsi per capire cosa non abbia funzionato”. Ma non c’è – è sicura – un problema di “consenso” e anzi “ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


Infine, sollecitata dai cronisti, torna sulle parole di Elon Musk contro i giudici italiani, che avevano imbarazzato lei e l’esecutivo e costretto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a intervenire. “Penso – afferma – che le parole del presidente Mattarella siano state importanti, sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità contro le ingerenze e mi sorridere la sinistra che si straccia le vesti contro le ingerenze quando ha fatto campagne elettorali chiedendo a Scholz di dire come votare o chiedendo all’Ue di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Tra le tante imprese che Elon Musk ha portato a casa c’è anche quella di costringere la sinistra a difendere la sovranità nazionale, impresa probabilmente più difficile anche di arrivare su Marte”, ironizza.

Cinema, al via Cinemateca, rassegna di cinema d’archivio italiano

Cinema, al via Cinemateca, rassegna di cinema d’archivio italianoRoma, 19 nov. (askanews) – Il Centro Sperimentale di Cinematografia collabora alla prima edizione di Cinemateca, nuova rassegna culturale dedicata alla valorizzazione del patrimonio cinematografico italiano. L’evento si svolgerà a Villa Erba (Cernobbio), la storica dimora di Luchino Visconti che apre le sue porte dal 29 novembre al primo dicembre.


Cinemateca è un lavoro di ricerca e selezione diventa il palinsesto di tre giorni che si sviluppa nelle diverse sale della villa, alternando proiezioni di cinema inedito, introvabile o dimenticato a una serie di incontri con personalità del mondo del cinema, da sceneggiatori a registi e attori, per dare vita a un momento di approfondimento e confronto. Ogni sala accoglie il pubblico in un’atmosfera sofisticata e al tempo stesso domestica. Per l’occasione, arredi contemporanei entrano in dialogo con i decori di questi interni e con la loro storia. Il risultato è la sensazione di venire invitati nella dimora privata che ha accolto e ispirato negli anni il lavoro di Luchino Visconti. Per tutta la durata dell’evento le sale torneranno a vivere di cultura, con proiezioni storiche e contemporanee, con incontri e presentazioni. Cinemateca è un progetto Wonderlake Como in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia, realizzato con il sostegno di Città di Como, Provincia di Como, Camera di Commercio Como-Lecco.


Nella Sala 1-Contemporanei, ci sarà una selezione di esercitazioni e saggi di diploma, in forma di cortometraggi, di aspiranti registi durante gli anni di studio al Centro Sperimentale di Cinematografia dell’ultimo decennio, tra il 2012 e il 2022, degli autori Valerio Ferrara, Alberto Palmiero, Margherita Ferrari, Piero Messina, Giovanni Dota, Lorenzo Tardella, Letizia Lamartire, Ernesto Censori, Daniele Pini, Mino Capuano, Francesco Bruni, Ado Hasanovic. Nella Sala 2-Storici, una selezione di esercitazioni e saggi di diploma, in forma di cortometraggi, di aspiranti registi durante gli anni di studio al Centro Sperimentale di Cinematografia tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta. Tra gli autori: Francesca Archibugi, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Fabio Garriba, Umberto Lenzi, Gabriele Muccino, Folco Quilici, Paolo Virzì. Nella Sala 3-Al Centro del Cinema si raccontano ottant’anni di vita e attività del Centro Sperimentale di Cinematografia attraverso gli occhi di coloro che nel corso del tempo sono passati per le sue aule. Dal fascismo alla Seconda guerra mondiale, dal miracolo economico alla contestazione, dagli anni Ottanta a oggi, il documentario ripercorre, attraverso l’uso esclusivo di materiali di repertorio degli Archivi della Cineteca Nazionale e dell’Istituto Luce, il rinnovarsi del costume e dell’immaginario del Paese. Stagione dopo stagione, attraverso le testimonianze e le opere di coloro che hanno frequentato il Centro Sperimentale, il film rappresenta l’avvicendarsi delle forme estetiche e sociali che per quasi un secolo hanno animato il dibattito culturale italiano. Al Centro del cinema, il documentario realizzato per gli ottant’anni del Centro Sperimentale di Cinematografia è stato supervisionato da Gianni Amelio e Roberto Perpignani e presentato alla 72° Mostra del Cinema di Venezia (2015) nella sezione Cinema nel giardino.


Nella Sala 4- L’atto creativo ci sarà una selezione di registrazioni tratte dal ciclo di incontri L’atto creativo, ideati da Daniele Luchetti. Incontri tra protagonisti, non solo del mondo dello spettacolo e gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia: Woody Allen, Franco Battiato, Jannis Kounellis. A seguire un approfondimento sulla figura di Luchino Visconti grazie alle proiezioni dei film documentari prodotti dal Centro Sperimentale di Cinematografia: Luchino Visconti a Villa Erba, di Federico Ramundo (2005, 15′) e Per Luchino Visconti, di Alessandro Dionisio (1989, 35′). Tra gli incontri in programma, il 29 novembre alle 19.30 quello con Celeste Dalla Porta, in dialogo con Marcello Foti. La giovane attrice italiana, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia nel biennio 2019-2021, è la protagonista di Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino. Il 30 novembre, alle 15, “Il cinema come fatto sociale e culturale: un confronto tra ieri e oggi”, conversazione con Flavio De Bernardinis e Domenico Monetti”; alle 16.30, invece, la presentazione del libro “Champagne e cambiali. Nuove storie e leggende dei produttori italiani da Cinecittà a Hollywood”, (Minimum Fax, csc, 2024). Incontro con gli autori Luca Pallanch e Domenico Monetti moderato da Steve della Casa, letture di Riccardo Rossi. Infine, alle 19.30 “Il viaggio dello sceneggiatore. Incontro con Nicola Guaglianone”, in dialogo con Marcello Foti.


Il primo dicembre, “Le isole di Luchino”, con Anton Giulio Mancino. L’opera e la vita di Luchino Visconti, rilette congiuntamente attraverso l’identità dei principali suoi spazi domestici di riferimento, creativi e privati, da Grazzano a Cernobbio, da Roma a Ischia, brilla di una luce nuova, inedita e spesso non allineata alla tradizione biografica e storiografica corrente. Alle 16.30, “Luchino Visconti. Epistolario (1920-1961)”, incontro con l’autrice Caterina d’Amico de Carvalho. In occasione del lancio della sua prima edizione, Cinemateca, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, propone in anteprima assoluta la proiezione della pellicola restaurata dalla Cineteca Nazionale “Una Storia Milanese” di Eriprando Visconti (1962, 75′), domenica 24 novembre dalle ore 10.00 presso il cinema Astra di Como. Il restauro è il frutto di una collaborazione tra il CSC-Cineteca Nazionale e le società coproduttrici del film, Galatea (Milano), rappresentata dalla società Intramovies (Roma), e Cinématographique Lyre (Parigi). La versione integrale del film è stata ricostruita e restaurata in 4K a partire dal negativo scena originale e dai cartelli originali. La colonna originale italiana è stata digitalizzata e restaurata a partire dal negativo sonoro ottico e da una copia positiva. Una copia 35mm d’epoca è stata utilizzata come riferimento per recuperare il tono fotografico originale. Le lavorazioni sono state eseguite nel 2020 presso il laboratorio Cinecittà S.p.a..

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per Umbria

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per UmbriaRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – Giorgia Meloni difende il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro, al centro delle polemiche per alcune dichiarazioni, e rivendica il sostegno a Donatella Tesei in Umbria, facendo buon viso a cattivo gioco: “Ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


La presidente del Consiglio incontra i giornalisti all’uscita dall’hotel a Rio de Janeiro, prima della seconda e ultima giornata del G20, al termine del quale si sposterà a Buenos Aires, dove domani è in programma un bilaterale con il presidente argentino Javier Milei. E oltre ai temi internazionali, nelle domande emergono le questioni aperte in Italia, a partire dai ‘casi’ che hanno riguardato i due membri dell’esecutivo. Valditara, ieri, in un videomessaggio alla presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal fidanzato, aveva detto che “il patriarcato non c’è più” e che “l’incremento di fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da un’immigrazione illegale”. Parole che Meloni non condanna, anzi in qualche modo fa proprie: “Quello della violenza sulle donne – afferma – è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia” e questa “è una delle ragioni per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa”. Poi ci sono “anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere” e “il governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte”.


Altra polemica è quella su Delmastro, il sottosegretario che non per la prima volta è al centro del dibattito per alcune sue affermazioni. L’ultima, pochi giorni fa: presentando un nuovo veicolo della polizia penitenziaria Delmastro ha definito “una gioia” che i cittadini sappiano come “incalziamo chi sta dietro quel vetro e non lo lasciamo respirare”. Parole per cui le opposizioni hanno chiesto le dimissioni, ma che Meloni tenta di minimizzare. “Ha detto – afferma – che gode nel vedere non respirare la mafia, se questo vi scandalizza ne prendo atto. Io non sono scandalizzata dal fatto che qualcuno dica che questo governo non vuole far respirare la mafia”. All’indomani del voto in Emilia-Romagna e Umbria, con la vittoria del centrosinistra in entrambe le regioni, c’è modo di parlare anche del voto. “I cittadini hanno sempre ragione”, ribadisce come in altre occasioni, dicendosi in particolare “dispiaciuta” per il risultato umbro, pur facendo il suo “in bocca al lupo” ai due presidenti eletti. Meloni smentisce anche un suo ipotizzato scarso entusiasmo per la ricandidatura della leghista Tesei: “Ricostruzioni surreali” le definisce, perchè “ha lavorato bene, l’ho sostenuta e lo rivendico”. Poi “i cittadini hanno scelto un’altra parte, ne prendiamo atto, faremo le nostre valutazioni” e “bisogna interrogarsi per capire cosa non abbia funzionato”. Ma non c’è – è sicura – un problema di “consenso” e anzi “ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


Infine, sollecitata dai cronisti, torna sulle parole di Elon Musk contro i giudici italiani, che avevano imbarazzato lei e l’esecutivo e costretto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a intervenire. “Penso – afferma – che le parole del presidente Mattarella siano state importanti, sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità contro le ingerenze e mi sorridere la sinistra che si straccia le vesti contro le ingerenze quando ha fatto campagne elettorali chiedendo a Scholz di dire come votare o chiedendo all’Ue di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Tra le tante imprese che Elon Musk ha portato a casa c’è anche quella di costringere la sinistra a difendere la sovranità nazionale, impresa probabilmente più difficile anche di arrivare su Marte”, ironizza.

Ue, Panetta: svanita la distinzione tra “periferici” e “centrali”

Ue, Panetta: svanita la distinzione tra “periferici” e “centrali”Roma, 19 nov. (askanews) – Nell’Unione europea la distinzione tra paesi “centrali” e paesi “periferici” non è più valida, non tanto perché i secondi siano riusciti a raggiungere tassi di crescita analoghi ai primi ma piuttosto perché gli ex centrali hanno visto declinare le loro performance economiche. Ma questo ha anche riallineato gli incentivi ad attuare le riforme di cui si discute da tanti anni. Lo ha sostenuto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta durante un dibattito a seguito del suo intervento alla fondazione Pinardi, a Milano.


Panetta ha citato i casi di Germania e Francia, le due prime economie dell’eurozona. “Quello che sta succedendo in Germania non è un problema congiunturale, che si cura con la politica monetaria: in Germania è emersa la consapevolezza dell’inadeguatezza del modello di crescita tedesco, che oggi non funziona più. Come è cresciuta la Germania nei 20 anni scorsi? Con basso costo dell’energia e energia fossile importata dalla Russia – ha proseguito Panetta – concentrazione sul settore manifatturiero, delocalizzazione della produzione in Russia e in Cina e vendite negli stessi mercati di sbocco in cui delocalizzava. Tutte queste cose oggi non ci sono più”. “La Francia non credo che abbia un problema congiunturale di eccesso di domanda. La Francia ha un problema che deve fare come noi un aggiustamento dei conti ed è emerso che le condizioni politiche lo rendono, rispetto al passato, un po’ più complicato. Quindi gli investitori chiedono un compenso maggiore per detenere passività di quel Paese”.


Guardando a quello che andrebbe fatto, Panetta ha citato la lunga lista di riforme e interventi che da anni vengono elencate. E su questo “in passato avevamo degli incentivi diversi, divaricati. C’era chi diceva che c’era un centro virtuoso e una periferia” in ritardo “quest’oggi non è vero, l’economia va a cambiare la posizione nel tempo. Adesso ci sono degli incentivi che sono più allineati, non perché noi abbiamo cominciato a crescere come razzi ma perché altri paesi che prima avevano un’economia più forte stanno rallentando”. “Questa cosa è diventata chiarissimo dopo la guerra e la crisi energetica”. La lista delle misure da adottare è stata delineata dai rapporto di Enrico Letta e Mario Draghi. “La Commissione europea ne sta discutendo, nella lettera scritta dalla presidente Ursula von der Leyen al Parlamento europeo quella è la discussione. Ci vorrà il tempo che ci vorrà, credo che sarà complicato. Però è una necessità: quelle riforme, quegli investimenti in campo energetico e nella tecnologia, le riforme della concorrenza e poi in termini anche più politici, un esercito Ue”. (fonte immagine: streaming Fondazione Pinardi).