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Dl Migranti, sale a 5 mesi il tempo di permanenza dei minori nei centri per adulti

Dl Migranti, sale a 5 mesi il tempo di permanenza dei minori nei centri per adultiRoma, 23 nov. (askanews) – Via libera della commissione Affari costituzionali della Camera alla conversione in legge del decreto migranti del Governo Meloni, con modifiche. La commissione ha votato il mandato al relatore a riferire in aula. Domani ci sarà la discussione generale davanti all’assemblea e lunedì il voto di fiducia. Entro la settimana Montecitorio dunque licenzierà la nuova legge. Il provvedimento è in prima lettura e passerà quindi poi all’esame del Senato per essere convertito in legge entro il 4 dicembre.

Tra le modifiche più importanti, due riguardano i migranti di minore età. Sale da tre mesi a cinque mesi la permanenza massima di un minore, over 16, nei centri per adulti. La commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato un emendamento del relatore al dl migranti, subemendandolo con una proposta della Lega che va in questa direzione.L’emendamento del relatore, Francesco Michelotti (Fdi), conferma sostanzialmente la parte del decreto che prevede che in situazioni di momentanea mancanza di strutture, i minori di età non inferiore a sedici anni, possano essere inseriti nei centri per adulti, in una sezione dedicata e aggiunge che il prefetto “dispone” questo inserimento, eliminando la discrezionalità in capo al prefetto che era contenuta nel testo originario. Il subemendamento firmato da Igor Iezzi porta i “novanta giorni” del decreto varato dal governo Meloni, a 150 giorni. I novanta giorni sono infatti “prorogabili per un periodo massimo di ulteriori sessanta giorni e comunque nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente allo scopo destinate”.

Il testo del relatore conferma la previsione di poter realizzare o ampliare le strutture ricettive temporanee riservate ai minori stranieri non accompagnati, “in deroga al limite di capienza, nella misura massima del 50 per cento” e “rispetto ai posti previsti”.Sale anche da 30 a 45 giorni il termine di permanenza dei minori stranieri non accompagnati nelle strutture governative di prima accoglienza a loro destinate. In sostanza i minori potranno essere trattenuti per 15 giorni in più rispetto all’attuale normativa per l’identificazione e l’eventuale accertamento dell’età. La commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato un emendamento del relatore al dl migranti, Francesco Michelotti.

Il testo del relatore conferma la previsione di poter realizzare o ampliare le strutture ricettive temporanee riservate ai minori stranieri non accompagnati, “in deroga al limite di capienza, nella misura massima del 50 per cento” e “rispetto ai posti previsti”. 

Meloni: i mercati hanno fiducia. Ritardi in Emilia Romagna? Colpa della Regione

Meloni: i mercati hanno fiducia. Ritardi in Emilia Romagna? Colpa della RegioneRoma, 23 nov. (askanews) – “Già abbiamo cambiato la situazione di questa nazione rispetto a come l’abbiamo trovata”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del question time in aula al Senato, rispondendo a una interrogazione del gruppo di Italia viva sui temi della crescita economica e delle politiche congiunturali.

In questo anno di governo “è cresciuta la fiducia degli investitori e dei mercati, c’è stata la promozione di quattro agenzie di rating di solito non buone su queste materie, le famiglie comprano molto volentieri i titoli di Stato, lo spread è al minimo, Borsa it cresce più di quanto crescano le altre borse europee. Lo abbiamo fatto in piena coerenza, non ricordo – ha detto – di aver detto che l’Italia doveva uscire dall’euro ma che doveva stare in Europa a testa alta e questo stiamo facendo”. “Quanto al prezzo della benzina dipende – ha proseguito Meloni rivolgendosi al leader di Iv, Matteo Renzi, che aveva illustrato in aula l’interrogazione per il suo gruppo – dal prezzo del petrolio. Se ci vuole dare una mano con il suo amico bin Salman (primo ministro dell’Arabia saudita, ndr), visto che ha buoni rapporti, faccia da ponte”.

“Erano anni e anni – ha sostenuto ancora Meloni – che l’Italia non cresceva più della media europea. Mi ha lasciato stupita che nell’interrogazione voi citaste il rimbalzo del Pil post Covid, è successo perché l’economia italiana era tracollata in pandemia nonostante provvedimenti come il bonus monopattini…”. Sull’alluvione dell’Emilia Romagna, ha anche affermato Meloni, “non c’è nessuna promessa mancata, almeno da parte del governo”, mentre è la Regione ad essere in ritardo. Meloni ha elencato tutte le misure adottate: “Il Governo come si sa ha assunto misure eccezionali e immediate che vale la pena di ricordare: col decreto 61 quasi 1,8 miliardi per la tenuta del sistema produttivo e dei livelli occupazionali, col decreto 88 altri 2,5 miliardi per la ricostruzione pubblica, oltre 120 milioni per i primi contributi alla ricostruzione privata, 100 milioni per le imprese”.

Ha proseguito la premier: “A queste risorse si sono aggiunti altri 149 milioni con successivo provvedimento, con il lavoro del commissario Figliuolo i 2,5 miliardi stanziati col decreto 88 sono già stati messi a disposizione degli enti locali – una somma pari a 1,445 milioni – a queste risorse se ne aggiungono altre non inferiori al miliardo già nella disponibilità del commissario. Sono stati poi giù erogati 100 milioni alle famiglie per il sostegno immediato al contributo di auto-sistemazione, 60mila giornate di cassa integrazione, 200 milioni per i lavoratori autonomi”. “Quindi – ha concluso – non c’è nessuna promessa mancata e nessuna distrazione, almeno da parte del governo. Mi consenta di segnalare sommessamente che la piattaforma Sfinge di competenza dell’Emilia Romagna, lo strumento per presentare domande risarcimento, è operativa solo dal 15 settembre scorso, due mesi dopo – due mesi dopo! – l’ordinanza commissario. E lei sa che senza l’operatività della piattaforma è impossibile la quantificazione precisa dei danni e del fabbisogno finanziario. Aggiungo che il governo sta ancora aspettando dalla regione la ricognizione delle criticità esistenti prima dell’alluvione e delle opere realizzate per mettere in sicurezza”.

Insomma, “il governo ha agito col massimo sforzo, senza polemiche e guardando ai bisogni dei cittadini e non al colore politico dell’interlocutore istituzionale, ma mi rendo conto che questo non è un costume diffuso”.

Meloni: con nostro governo cresce fiducia mercati, cala spread

Meloni: con nostro governo cresce fiducia mercati, cala spreadRoma, 23 nov. (askanews) – “Già abbiamo cambiato la situazione di questa nazione rispetto a come l’abbiamo trovata”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del question time in aula al Senato, rispondendo a una interrogazione del gruppo di Italia viva sui temi della crescita economica e delle politiche congiunturali.

In questo anno di governo “è cresciuta la fiducia degli investitori e dei mercati, c’è stata la promozione di quattro agenzie di rating di solito non buone su queste materie, le famiglie comprano molto volentieri i titoli di Stato, lo spread è al minimo, Borsa it cresce più di quanto crescano le altre borse europee. Lo abbiamo fatto in piena coerenza, non ricordo – ha detto – di aver detto che l’Italia doveva uscire dall’euro ma che doveva stare in Europa a testa alta e questo stiamo facendo”. “Quanto al prezzo della benzina dipende – ha proseguito Meloni rivolgendosi al leader di Iv, Matteo Renzi, che aveva illustrato in aula l’interrogazione per il suo gruppo – dal prezzo del petrolio. Se ci vuole dare una mano con il suo amico bin Salman (primo ministro dell’Arabia saudita, ndr), visto che ha buoni rapporti, faccia da ponte”.

“Erano anni e anni – ha sostenuto ancora Meloni – che l’Italia non cresceva più della media europea. Mi ha lasciato stupita che nell’interrogazione voi citaste il rimbalzo del Pil post Covid, è successo perché l’economia italiana era tracollata in pandemia nonostante provvedimenti come il bonus monopattini…”.

Patto stabilità, pressing Bce per riforma: si rischia “un vuoto”

Patto stabilità, pressing Bce per riforma: si rischia “un vuoto”Roma, 23 nov. (askanews) – La Bce spinge per la revisione del Patto di stabilità e di crescita, ritenendo che le regole attuali potrebbero finire per creare interferenze con la sua politica monetaria. All’ultimo Consiglio direttivo monetario, che si è svolto a fine ottobre, i banchieri centrali dell’area euro hanno mostrato crescenti “preoccupazioni” sul fatto che i governi non raggiungano un accordo sulla revisione del Patto di stabilità e di crescita europeo per la fine dell’anno. Questo rischierebbe di lasciare “un vuoto”, per il 2024, dato che il vecchio Patto non è stato ancora rimpiazzato da nuove normative.

In assenza di un accordo resterebbero semplicemente in vigore le regole attuali, mentre scadrà la clausola generale di sospensione delle stesse. Secondo i verbali del Consiglio Bce, pubblicati oggi dall’istituzione, i banchieri centrali ritengono che “un quadro disciplinato sulle politiche di bilancio sia di importanza primaria anche per il raggiungimento della stabilità dei prezzi”, che è l’obiettivo e il compito della Banca centrale.

E alla riunione è stato rilevato “che l’attuale linea delle regole di bilancio rischierebbe di spingere nella direzione opposta, anche tramite misure che altererebbero i costi di finanziamento che potrebbero essere viste – si legge – come una interferenza diretta con la trasmissione della politica monetaria”. Questa posizione non è nuova ma forse non è mai stata espressa in maniera così esplicita dalla Bce. E negli anni passati l’istituzione non ha sollevato problemi in questi termini.

Sempre al consiglio direttivo Bce di ottobre, è stato anche osservato che un inasprimento di bilancio “senza riforme strutturali sarebbe di scarso aiuto e che l’economia richiede supporto anche dal lato della domanda”, recitano ancora i verbali.

Salvini ha convocato i sindacati “per scongiurare lo sciopero dei trasporti di lunedì”

Salvini ha convocato i sindacati “per scongiurare lo sciopero dei trasporti di lunedì”Milano, 23 nov. (askanews) – “Ho appena invitato i sindacati al ministero domani mattina per scongiurare lo sciopero dei trasporti lunedì”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, collegandosi in diretta al convegno Ance Opere pubbliche per la crescita.

“Il diritto allo sciopero è sacrosanto, sancito dalla Costituzione – ha ribadito – ma anche il diritto al lavoro per decine di migliaia di lavoratori è sacrosanto. Se vuoi scioperare per alcune ore va bene ma se vuoi fermare il Paese per 24 ore di fila farò tutto quello che è in mio potere di fare per evitarlo”.

Violenza contro le donne, Meloni: un terreno su cui lavorare insieme

Violenza contro le donne, Meloni: un terreno su cui lavorare insiemeRoma, 23 nov. (askanews) – “Voglio ringraziare i gruppi parlamentari, esiste un terreno su cui lavorare insieme, su questo siamo sempre disponibili”. Così la premier Giorgia Meloni, durante il question time al Senato, ha ringraziato il Parlamento per l’approvazione rapida alla legge contro la violenza sulle donne.

Inoltre la premier ha detto  che i dati sul lavoro femminile sono “il risultato che mi rende più fiera di questo primo anno di governo”,  sottolineando la “serie di record dell’occupazione del 2022: oltre mezo milione di lavoratori in più, il record di occupazione femminile in termini assoluti”. Meloni ha ricordato che i divari salariali “sono stati fin dall’inizio priorità per il governo che è intervenuto da subito con misure di stimolo, misure che stanno dando ragione a quella impostazione. Le politiche attuate dal 2012 in poi avevano di fatto crsato un gap con le economie euopee, gli stipendi in Italia diminuivano del 4,2%”. Meloni ha rimarcato anche il “cambio di atteggiamento sindacale come una buona notizia, i risultati ottenuti lasciano ben sperare”. 

 

”Fidia”, a Roma prima monografica sull’artista con oltre 100 opere

”Fidia”, a Roma prima monografica sull’artista con oltre 100 opereRoma, 23 nov. (askanews) – Dal 24 novembre al 5 maggio 2024 i Musei Capitolini – Villa Caffarelli ospitano “Fidia”, la prima mostra monografica sul più grande scultore greco dell’età classica; un artista geniale, un innovatore, architetto, pittore e scultore, che ancora oggi è fonte d’ispirazione. La mostra, (promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura), è stata curata dal Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce, che ha dichiarato: “In questa mostra si ripercorre da un lato il personaggio, cosa noi sappiamo di Fidia, quali sono gli elementi che sono riconducibili direttamente a lui. Dall’altra parte siamo in grado di ricomporre un percorso cronologico; lui ha vissuto grosso modo tra il 480 e il 430 a.C., realizzando una serie di opere che abbiamo documentate attraverso le fonti letterarie. La ricerca archeologica, la ricerca artistica, ha permesso di ricostruire attraverso le copie alcune di queste sue realizzazioni, ma poi soprattutto abbiamo il suo contributo essenziale come episcopo, come soprintendente della realizzazione del Partenone, forse l’opera per l’epoca classica più straordinaria in assoluto”.

Oltre cento opere suddivise nelle sei sezioni, tra reperti archeologici, originali greci e repliche romane, dipinti, manoscritti, disegni. Alcuni pezzi sono esposti per la prima volta, con prestiti dai più importanti musei del mondo, come due frammenti originali del fregio del Partenone, che vengono dal Museo dell’Acropoli di Atene. Tra i pezzi più preziosi, la testa dell’Atena Lemnia in marmo, copia augustea di un originale fidiaco, il Codice Hamilton 254, manoscritto quattrocentesco contenente la prima immagine del Partenone arrivata in Europa, e lo scudo Strangford – copia di epoca romana in marmo pentelico dell’originale appartenente alla statua di Atena in oro e avorio, collocata nella cella nel Partenone. E c’è anche la possibilità di viaggiare nel tempo e rivivere la visita del Partenone grazie a un’installazione multimediale in realtà aumentata. Il percorso si chiude con l’eredità lasciata da Fidia. “Raccontiamo come la riscoperta a partire dall’Ottocento abbia determinato quella capacità dei moderni di appropriarsi della scultura fidiaca e quindi di farlo diventare un modello di ispirazione fino all’epoca contemporanea” ha aggiunto Presicce. “Fidia” inaugura un ciclo di cinque mostre, “I Grandi Maestri della Grecia Antica”, dirette a far conoscere al grande pubblico i principali protagonisti della scultura greca. Un ciclo tanto più significativo a Roma, città da cui provengono importanti testimonianze dell’attività di Fidia e della sua riscoperta dal Rinascimento in poi, tramite le preziose copie romane di capolavori originali per la maggior parte andati perduti.

Euro digitale, Panetta: cruciale gradualità sul tetto massimo

Euro digitale, Panetta: cruciale gradualità sul tetto massimoRoma, 23 nov. (askanews) – Il tetto massimo individuale sul possesso del futuro euro digitale andrebbe aumentato progressivamente a partire dalla eventuale introduzione, fino a raggiungere la soglia massima per cittadino attualmente individuata in 3.000 euro. Lo ha affermato Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia durante un dibattito a seguito del suo intervento alla conferenza di Cepr e Bce sulle ricadute delle valute digitali delle banche centrali.

Panetta ha rilevato la guida di Bankitalia dal primo novembre ma fino al giorno prima faceva parte del Comitato esecutivo della Bce, nel quale aveva la delega sui sistemi di pagamento e supervisionava le attività proprio sull’euro digitale, su cui il Consiglio direttivo della Bce ha recentemente deciso di avviare la fase di preparazione. Nel rispondere ai quesiti oggi, Panetta ha però puntualizzato che a il suo è “il parere di un appassionato di euro digitale, mentre un mese fa sarebbe stato il parere di un esponente della Bce, anche se non sono del tutto irrilevante. Ma qui dico la mia opinione personale. E ritengo che il limite eviterebbe instabilità per i depositi bancari, ma abbiamo zero osservazioni ovviamente quindi è meglio essere prudenti e muoversi gradualmente. Iniziamo da un livello basso e lo aggiustiamo tenendo conto delle potenziali difficoltà che potrebbero emergere. Penso che questo sia il modo più sicuro e penso che questo sarà il mio suggerimento quando parteciperò a discussioni. Ma sono certo che i miei successori faranno le proposte più prudenti e efficienti possibili”.

In sua sostituzione, al Comitato esecutivo della Bce, è stato scelto Piero Cipollone, già vice direttore generale della Banca d’Italia, che ha rilevato anche la delega sui sistemi di pagamento. Cipollone che peraltro oggi ha tenuto i saluti introduttivi della conferenza. Quanto alla proposta della Bce di non remunerare l’euro digitale, e che secondo Panetta trattandosi di una passività della banca centrale è una scelta che ricade interamente sull’istituzione, è stata assunta “perché è stato disegnato per essere un mezzo di pagamento e non uno strumento di politica monetaria”.

“E neanche per essere uno strumento di risparmio. Non modifichiamo il nostro bilancio raccogliendo risorse degli utenti. Vogliamo (unicamente) un sistema di pagamento utilizzabile ovunque nell’eurozona – ha detto – che abbia caratteristiche che ho spesso spiegato. L’euro digitale non dovrebbe essere uno strumento di risparmio ma solo di pagamento”, ha detto. E se, anche grazie al limite individuale suo suo possesso, l’euro digitale risultasse alimentato unicamente quale alternativa ai contanti dei cittadini “sarebbe solo un cambiamento delle passività della banca centrale. Oggi hai contanti nelle tasche e domani ce li hai nel tuo portafogli virtuale – ha rilevato Panetta -. Non cambia nulla salvo la composizione delle passività della banca centrale. Il rischio sarebbe invece presente se cominciassimo con un euro digitale con pochi limiti e senza attuazione progressiva che possa essere gestita in maniera confortevole dalle banche”.

Più in generale, il banchiere centrale ha rilevato che a 20 anni dal lancio dell’euro ancora oggi si devono usare strumenti diversi a seconda dei Paesi Ue in cui ci si trova, oppure carte di credito fornite gruppi statunitensi. “Penso che sia il momento di introdurre un sistema universale, sicuro e affidabile, un mezzo di pagamento e che possa essere usato ovunque nell’Unione europea, per ogni tipo di pagamento. Penso che sia una caratteristica che al momento non è disponibile con altri miei mezzi di pagamento” digitali.

Balneari, la Cassazione ha accolto il ricorso dell’Abruzzo

Balneari, la Cassazione ha accolto il ricorso dell’AbruzzoMilano, 23 nov. (askanews) – “La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Abruzzo, insieme al Sindacato italiano balneatori (Sib), in merito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato la proroga delle concessioni Balneari”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sottolineando che “si tratta di una sentenza molto importante: sono orgoglioso perché siamo l’unica regione italiana ad aver difeso i diritti dei balneatori”.

In una nota della regione si sottolinea che la Corte “ha riconosciuto fondate le ragioni della Regione Abruzzo che ha voluto costituirsi in giudizio anche per valorizzare il ruolo degli enti territoriali come soggetti esponenziali degli interessi della comunità. Adesso il Consiglio di Stato, chiamato a esprimersi nuovamente, si trova davanti a un nuovo scenario che comprende le leggi che nel frattempo sono state licenziate dal Parlamento e dal Governo”. Ha commentato ancora Marsilio: “Ringrazio lo studio Brancadoro e Cerulli Irelli, che insieme all’avvocatura regionale diretta da Stefania Valeri, ha preparato il ricorso sapendo evidenziare il danno che questa prima sentenza avrebbe causato a un intero comparto non solo in Abruzzo ma sull’intero territorio nazionale”.

Mattarella: Costituzione regola istituzioni e dà senso a vita sociale

Mattarella: Costituzione regola istituzioni e dà senso a vita socialeRoma, 23 nov. (askanews) – “La Costituzione regola le nostre istituzioni. Ma soprattutto, con i valori che esprime, orienta il nostro Paese e dà senso alla vita sociale del nostro Paese”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale una delegazione dell’Associazione fonografici italiani, nel 75° anniversario di costituzione dell’AFI.

Per il capo dello Stato “in questo la collaborazione dell’arte, della musica è davvero di fondamentale importanza nel dare senso alla vita sociale”. “Mai – ha sottolineato- aver timore delle innovazioni, delle novità. La storia è fatta di questo, del coraggio delle innovazioni. Ma quello che rimane è il complesso dei valori”. E “la musica è tra questi valori fondamentali” “Come si fa – ha domandato il capo dello Stato- a frenare la musica alla frontiera? Ecco, questo messaggio che unifica, che crea connessioni – appunto – non soltanto all’interno della società ma nella dimensione internazionale, è un grande valore di contributo alla vita internazionale. E in questo periodo in cui la dissennatezza delle tensioni internazionali ci pone di fronte a guerre, ad aggressioni, a orribili atti di terrorismo, a spirali di violenza, questo messaggio è particolarmente prezioso”. Per il capo dello Stato “il contributo dell’arte, che la musica fornisce in questo modo, è un antidoto davvero fondamentalmente importante per la vita del nostro mondo”.