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Molteni: inquietante la preghiera islamica sul sagrato della chiesa a Cantù

Molteni: inquietante la preghiera islamica sul sagrato della chiesa a CantùRoma, 16 apr. (askanews) – “L’immagine della preghiera islamica, riservata ai soli uomini, sul sagrato della Chiesa di San Paolo a Cantù, in occasione di una manifestazione organizzata dalla comunità pastorale locale, non ci può lasciare indifferenti, anzi mi preoccupa e inquieta profondamente”. Lo denuncia il del sottosegretario leghista agli Interni Nicola Molteni, a proposito delle immagini della manifestazione di ieri a Cantù in provincia di Como.

“Il legittimo dialogo interreligioso – sottolinea il deputato della Lega – non significa rinunciare ai simboli di una comunità improntata ai principi cattolici e cristiani.Occupare il sagrato di una chiesa, simbolo della nostra comunità, per concludere la preghiera del digiuno in tempo di Ramadan, non è un segnale di tolleranza ma di un relativismo e di un pensiero debole, dominato da una perdita di identità rispetto ai valori occidentali.Penso anche a quanto annunciato una settimana fa, – prosegue Molteni – in occasione della Santa Pasqua: la chiusura dell’oratorio di San Teodoro, un luogo al cui interno, intere generazioni si sono formate ed educate, me compreso. Si chiude un oratorio e si consente alla comunità islamica locale di pregare sul sagrato della Basilica di San Paolo. Da anni mi batto, io e tanti canturini, per bloccare la realizzazione di una moschea illegale a Cantù.- incalza il sottosegretario – La giustizia ci sta dando ragione e continueremo in questo percorso di rispetto delle leggi e del diritto italiano.Dialogo significa confronto ma anche rispetto delle regole. Quei precetti che la comunità islamica locale ha sistematicamente violato occupando illegalmente un capannone commerciale trasformandolo in una moschea clandestina. Fino a quando le comunità islamiche non sottoscriveranno le intese previste dalla nostra Carta Costituzionale, accettando diritti e doveri, principi e regole, valori, precetti civili e democratici del nostro sistema Paese, tra i quali la parità uomo – donna, non potrà esserci vera integrazione e il dialogo rimarrà impossibile”, conclude l’esponente del governo.

Lazio: per Ciro Immobile trauma alla colonna vertebrale e frattura alla costola destra

Lazio: per Ciro Immobile trauma alla colonna vertebrale e frattura alla costola destraRoma, 16 apr. (askanews) – Lo staff medico della S.S. Lazio comunica che oggi, a seguito di un incidente stradale, il calciatore Ciro Immobile ha riportato un trauma distorsivo della colonna vertebrale e la frattura composta dell’ XI costola destra. Le condizioni sono al momento buone. Il calciatore rimane in osservazione presso il reparto di medicina di urgenza diretto dal professor Francesco Franceschi del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS in Roma.

Questa mattina l’attaccante della Lazio era stato coinvolto in un incidente stradale a Roma. Il suo suv ha impattato con il tram numero 19, che stava attraversando Ponte Matteotti (che collega il quartiere Flaminio a quello di Prati, nelle vicinanze dello stadio Olimpico). La parte anteriore della vettura, sulla quale viaggiavano anche le due figlie Michela e Giorgia, è andata distritta. Nell’incidente sono state coinvolte anche altre vetture: sarebbero sette le persone trasportate all’ospedale con l’ambulanza. L’impatto è avvenuto a una velocità sostenuta, con il mezzo pubblico che è infatti deragliato dai binari. “Il tram è passato con il rosso. Io per fortuna sto bene, mi fa solo un po male il braccio”, ha detto il capitano della Lazio, come riporta Sky. Immobile è stato portato al Policlinico Gemelli per accertamenti di routine insieme alle due figlie.

L’Associazione Nazionale Forense denuncia: violati i diritti di una avvocatessa con figlio malato

L’Associazione Nazionale Forense denuncia: violati i diritti di una avvocatessa con figlio malatoRoma, 16 apr. (askanews) – Giampaolo Di Marco, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense esprime solidarietà alla collega di Roma Ilaria Salamandra: “Basta con l’arbitrio dei magistrati, che rinviano i processi senza ostacoli, con qualunque motivazione, mentre non si tutelano le avvocate e gli avvocati anche in casi gravi come questo. Una madre che deve accompagnare il figlio piccolo (due anni) a fare una tac, con anestesia, è chiaramente un legittimo impedimento. Incomprensibile quindi la decisione delle tre magistrate di fronte a una richiesta che pare sia stata presentata con tutta la documentazione diversi giorni prima dell’udienza”.

“Non è il primo caso – aggiunge Di Marco – e temiamo non sarà l’ultimo. Chiediamo al CSM e al Presidente del Tribunale di Roma un immediato intervento chiarificatore sul caso specifico, ma più in generale facciamo un appello urgente al ministero di Giustizia: si garantisca in modo sistematico il legittimo impedimento e l’efficace tutela dei diritti di difesa. Diversamente chiamiamo tutta l’Avvocatura istituzionale e associativa a una manifestazione di protesta unitaria a Roma nelle prossime settimane”.

Il Papa sul caso di Emanuela Orlandi: illazioni infondate su Giovanni Paolo II

Il Papa sul caso di Emanuela Orlandi: illazioni infondate su Giovanni Paolo IIRoma, 16 apr. (askanews) – “Su Papa Giovanni Paolo II ci sono state illazioni offensive e infondate in questi giorni”. Lo ha detto Papa Francesco dopo la recita del Regina Caeli. Il riferimento è a quanto diffuso rispetto al caso di Emanuela Orlandi. “Seguo con preoccupazione gli avvenimenti in Sudan” ha quindi detto Papa Francesco. “Invito che prevalga il dialogo, la pace la concordia”, ha aggiunto il Santo Padre che prima ha detto come “le guerre continuano a seminare morti” e poi: “Addoloriamoci per queste atrocità”. Poco prima il Papa aveva detto, rivolgendosi ai fedeli presenti in Piazza San Pietro che “l’invito fatto a Tommaso è valido anche per noi. Noi, dove cerchiamo il Risorto? In qualche evento speciale, in qualche manifestazione religiosa spettacolare o eclatante, unicamente nelle nostre emozioni e sensazioni? Oppure nella comunità, nella Chiesa, accettando la sfida di restarci, anche se non è perfetta? Nonostante tutti i suoi limiti e le sue cadute, che sono i nostri limiti e le nostre cadute, la nostra Madre Chiesa è il Corpo di Cristo; ed è lì, nel Corpo di Cristo, che si trovano impressi, ancora e per sempre, i segni più grandi del suo amore. Chiediamoci però se, in nome di questo amore, in nome delle piaghe di Gesù, siamo disposti ad aprire le braccia a chi è ferito dalla vita, senza escludere nessuno dalla misericordia di Dio, ma accogliendo tutti; ciascuno come un fratello, come una sorella. Maria, Madre di Misericordia, ci aiuti ad amare la Chiesa e a farne una casa accogliente per tutti”. Lo ha detto Papa Francesco affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per la recita del Regina Caeli con i fedeli ed i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.

Il Santo Padre ha spiegato come il Vangelo, in occasione della in occasione della II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia, racconta due apparizioni di Gesù risorto ai discepoli e in particolare a Tommaso, l’”Apostolo incredulo”. “Riflettiamo su questi fatti. Per credere, Tommaso vorrebbe un segno straordinario: toccare le piaghe. Gesù gliele mostra, ma in modo ordinario, venendo davanti a tutti, nella comunità. Come a dirgli: se vuoi incontrarmi non cercare lontano, resta nella comunità, con gli altri; non andare via, prega con loro, spezza con loro il pane. È lì che potrai trovarmi, è lì che ti mostrerò, impressi nel mio corpo, i segni delle piaghe: i segni dell’Amore che vince l’odio, del Perdono che disarma la vendetta, della Vita che sconfigge la morte. È lì, nella comunità, che scoprirai il mio volto, mentre con i fratelli condividi momenti di dubbio e di paura, stringendoti ancora più fortemente a loro. Senza la comunità è difficile trovare Gesù”.

Incidente d’auto con un tram a Roma per Ciro Immobile: “Sto bene”

Incidente d’auto con un tram a Roma per Ciro Immobile: “Sto bene”Roma, 16 apr. (askanews) – Disavventura per Ciro Immobile. Questa mattina l’attaccante della Lazio è stato coinvolto in un incidente stradale a Roma. Il suo suv ha impattato con il tram numero 19, che stava attraversando Ponte Matteotti (che collega il quartiere Flaminio a quello di Prati, nelle vicinanze dello stadio Olimpico). La parte anteriore della vettura, sulla quale viaggiavano anche le due figlie Michela e Giorgia, è andata distritta. Nell’incidente sono state coinvolte anche altre vetture: sarebbero sette le persone trasportate all’ospedale con l’ambulanza. L’impatto è avvenuto a una velocità sostenuta, con il mezzo pubblico che è infatti deragliato dai binari. “Il tram è passato con il rosso. Io per fortuna sto bene, mi fa solo un po male il braccio”, ha detto il capitano della Lazio, come riporta Sky. Immobile è stato portato al Policlinico Gemelli per accertamenti di routine insieme alle due figlie.

Meloni ricorda la strage di Primavalle: occorre pacificare il Paese

Meloni ricorda la strage di Primavalle: occorre pacificare il PaeseRoma, 16 apr. (askanews) – “Caro Giampaolo, il 16 aprile di cinquant’anni fa l’Italia e Roma hanno vissuto una delle pagine più buie della storia nazionale. Con il rogo di Primavalle e il barbaro assassinio di Stefano e Virgilio Mattei, il nostro popolo è stato costretto a prendere coscienza di una realtà che si andava affermando ma che in tanti continuavano a voler ignorare: l’odio cieco e totale nei confronti dell’avversario politico. Un odio allo stato puro che stava divorando la mente e il cuore di molti e che stava avvelenando la Nazione”. Così scrive il presidente del consiglio Giorgia Meloni in un messaggio inviato al presidente dell’associazione Fratelli Mattei, Giampaolo Mattei, in occasione della cerimonia di commemorazione del 50° anniversario della strage di Primavalle.

“L’atroce uccisione di due giovani innocenti di 10 e 22 anni, colpevoli di essere figli del segretario della locale sezione del Movimento Sociale Italiano, fece toccare alla violenza politica un punto di non ritorno. La terribile strage di Primavalle non è rimasta, purtroppo, isolata. Ad essa è seguita una lunga catena di morte e dolore che ha insanguinato le nostre città, ha distrutto intere famiglie e ha segnato per sempre la vita di tanti nostri connazionali, lacerando il nostro tessuto sociale e contribuendo a spalancare le porte all’abisso del terrorismo”. Quelli della morte di Stefano e Virgilio Mattei – spiega Meloni – “erano gli anni dell’odio”, come ha correttamente sottolineato il senatore Verini giovedì scorso nell’Aula del Senato della Repubblica – continua il presidente – Sì, erano gli anni nei quali l’avversario politico era un nemico da abbattere, erano gli anni dei cattivi maestri sempre pronti a giustificare anche il più orrendo dei crimini o a costruire false verità per coprire i responsabili, erano gli anni delle fazioni contrapposte e della delegittimazione reciproca”. Il presidente Meloni aggiunge: “Il popolo italiano ha saputo superare quegli anni così duri. Non lo ha fatto senza difficoltà. Le cicatrici delle profonde ferite subite ne sono il segno concreto e, spesso, tornano a far male. Non possiamo cancellare la storia o chiedere alle famiglie delle vittime di dimenticare ciò che è successo. Non possiamo restituire la vita ai troppi giovani che l’hanno sacrificata ad un’ingiusta violenza. Quello che possiamo fare oggi è tenere viva la memoria di quanto accaduto, per evitare il pericolo di ricadute e condurre l’Italia e il nostro popolo verso una piena e vera pacificazione nazionale”.

“È l’obiettivo che l’Associazione Fratelli Mattei persegue fin dalla sua fondazione e che era nel cuore della signora Anna, donna straordinaria che non ha mai smesso di chiedere giustizia per i suoi figli e che ha impegnato tutta la sua vita con la forza della testimonianza. È l’obiettivo che mi auguro tutte le forze politiche, le Istituzioni, le agenzie educative e la società vogliano porsi per trasmettere alle nuove generazioni un messaggio di rispetto e tolleranza. Perché nel confronto politico non ci siano più nemici da abbattere o da distruggere, ma soltanto avversari, con i quali confrontarsi civilmente e nel riconoscimento reciproco”.

Sudan, Governo italiano: abbandonare le armi, riprendere negoziati

Sudan, Governo italiano: abbandonare le armi, riprendere negoziatiRoma, 15 apr. (askanews) – “Il Governo italiano segue con preoccupazione gli eventi in corso in Sudan e si unisce agli appelli ONU, UA e UE perché cessino i combattimenti a Khartoum e altrove, per la sicurezza del popolo sudanese e per risparmiare ulteriori violenze. Invita quindi le parti in causa ad abbandonare la via delle armi, e a riprendere i negoziati avviati da tempo, affinché il popolo sudanese esprima le proprie scelte nell’ambito di un processo elettorale. La violenza porta soltanto altra violenza”. Lo riferisce palazzo Chigi, sottolineando che “il governo italiano segue la situazione di sicurezza dei cittadini italiani, che sono invitati a restare a casa o in altro luogo sicuro, come chiesto dalla Ambasciata d’Italia, aperta e operativa”.

Ancora maltempo al centro-sud. C’è l’allerta meteo in 10 regioni

Ancora maltempo al centro-sud. C’è l’allerta meteo in 10 regioniRoma, 15 apr. (askanews) – Ancora maltempo, specie al centro-sud Italia. L’ampia perturbazione attiva oggi con precipitazioni diffuse, si sta spostando verso lo Jonio e nel corso della notte darà origine a precipitazioni ancora più intense, specialmente a ridosso delle regioni adriatiche centrali. Ai fenomeni sarà associata forte ventilazione dai quadranti settentrionali. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

L’avviso prevede dalle prime ore di domani, domenica 16 aprile, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia, specialmente sui settori settentrionali di queste due ultime regioni. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto, per la giornata di domani, domenica 16 aprile, è stata valutata allerta gialla per rischio temporali e idrogeologico in Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Marche, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.

Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento, insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.

Pd,giovedì 20 aprile al Nazareno la prima direzione dell’era Schlein

Pd,giovedì 20 aprile al Nazareno la prima direzione dell’era SchleinRoma, 15 apr. (askanews) – La prima riunione della direzione dopo il congresso e le primarie che hanno portato Elly Schlein alla guida del Pd si terrà giovedì prossimo, 20 aprile, alle ore 15 alla sede nazionale del partito in largo del Nazareno a Roma in forma ibrida: in presenza e da remoto. La ha convocata il neo presidente del Pd Stefano Bonaccini, secondo quanto si legge nella convocazione, con doppio ordine del giorno: la relazione della segretaria Elly Schlein e la ratifica dei commissariamenti da lei disposti nelle scorse settimane. A partire da quello della Campania del Governatore De Luca, affidato al responsabile economia della nuova segreteria Antonio Misiani.

Meloni: vogliamo eliminare la protezione speciale per i migranti

Meloni: vogliamo eliminare la protezione speciale per i migrantiAddis Abeba, 15 apr. (askanews) – L’obiettivo del governo è “l’eliminazione della protezione speciale” per i richiedenti asilo, nel quadro di una strategia complessiva che prevede la linea dura contro i trafficanti di esseri umani ma anche flussi regolari e cooperazione con i Paesi di partenza e di transito. Da Addis Abeba la presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiarisce la linea dell’esecutivo sulla protezione speciale, dopo la presentazione da parte della maggioranza di un emendamento (che in parte riprende precedenti iniziative della Lega) per limitarla fortemente. Al momento il permesso per protezione speciale viene rilasciato allo straniero che non può ottenere la protezione internazionale ma per il quale sussiste il rischio di persecuzione o di tortura in caso di rientro nel Paese di origine.

“Io ho come obiettivo l’eliminazione della protezione speciale, perchè si tratta di un’ulteriore protezione rispetto a quello che accade nel resto d’Europa e io credo che l’Italia non abbia ragione di discostarsi dalle normative europee di riferimento. C’è una proposta di maggioranza nel suo complesso e confido che sia quella approvata. Non è un tema su cui ci sono divergenze”, ha detto Meloni, provocando l’immediata risposta, a distanza, della segretaria del Pd Elly Schlein secondo cui è una “vergogna cercare di nuovo di far pagare sulla pelle delle persone più fragili l’incapacità di questo governo di costruire delle politiche migratorie”. Il tema dei migranti è stato centrale nella visita di due giorni ad Addis Abeba, dove Meloni ha incontrato il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali e il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud. La missione si è conclusa oggi alla scuola italiana “Galileo Galilei”, il più grande istituto italiano nel mondo, con circa 940 allievi, dalla scuola dell’infanzia alle superiori. Un’occasione – tra selfie e risate con i bambini – per ribadire la sua visione sulla gestione dei migranti. “In Consiglio dei Ministri insieme a norme molto più dure sui trafficanti di esseri umani – ha ricordato – abbiamo approvato anche un decreto flussi triennale cercando di dare il messaggio che se queste nazioni ci aiutano a combattere le reti dei trafficanti noi diamo dei segnali in termini di flussi regolari ma anche di formazione” e aiuti. Da questo punto di vista, per la premier, il bilancio della trasferta etiope è “ottimo, molto proficuo, molto concreto”. La scuola “Galilei”, per lei, è un esempio: “Il 100% dei ragazzi che escono da queste scuole trovano un lavoro e credo che questa sia la cosa più importante che si può fare per nazioni che fanno grandi sforzi di stabilizzazione e di modernizzazione e che sono fondamentali per la stabilità dell’intera regione. C’è grande voglia di Italia, c’è grande attenzione per la nostra capacità di cooperare in modo non predatorio. Vogliamo lavorare sulle infrastrutture, sull’agricoltura, sul turismo”. Un altro terreno su cui l’Italia può avere un “ruolo” è quello di essere “portavoce” negli organismi multilaterali delle necessità dei Paesi africani. Cosa che Roma sta facendo in primo luogo all’interno dell’Unione europea, in cui la premier vede un cambio di prospettiva. In Africa – ha ribadito – “l’Europa è rimasta indietro” e il terreno “si recupera decidendo e capendo che l’Africa è strategica” perchè “se queste nazioni non vengono sostenute a cascata i loro problemi arrivano da noi. L’Italia, per vicinanza, lo capisce di più ma comincio a vedere un cambio di percezione dell’errore fatto nel momento in cui l’Europa, indietreggiando, ha favorito la presenza di altri attori che possono avere un approccio diverso. Il lavoro che sto cercando di fare è accendere i riflettori”.

Dopo la visita alla scuola Meloni è ripartita per Roma, dove da lunedì la attende il lavoro sui dossier aperti, a partire dalla revisione del Pnrr che deve essere completata entro agosto per l’invio alla Commissione Ue. “Noi rispettiamo le prescrizioni che ci vengono fornite. Vogliamo – ha assicurato – fare del nostro meglio per spendere le risorse. Per le modifiche ci prendiamo il tempo necessario per raggiungere il vero obiettivo che non è essere i primi della classe ma usare al meglio le risorse”.