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Calcio, Osimhen: “Rifiutate offerte faraoniche dall’Arabia”

Calcio, Osimhen: “Rifiutate offerte faraoniche dall’Arabia”Roma, 13 nov. (askanews) – “Più dicevo di no, più aumentavano l’offerta”. Victor Osimhen, ai box da un mese per l’infortunio al bicipite femorale, ha partecipato al ‘The Obi One Podcast’ dal connazionale Obi Mikel. Significativo il suo racconto sulla trattativa di mercato che l’ha coinvolto la scorsa estate. Non era un mistero il fortissimo interesse dell’Al-Hilal nei confronti di Osimhen, che ha svelato cosa era accaduto: “È stato pazzesco. Più dicevo di no, più aumentavano ancora e ancora la loro proposta finanziaria. È stato letteralmente come… Wow! Mi avrebbe cambiato la vita e loro non si sono mai arresi. Ma io ho detto: ‘No ragazzi, io resto’. Devo essere sincero, non avevo mai pensato di andarmene l’estate scorsa perché il Napoli voleva trattenermi. Ma quando arrivò l’offerta dell’Arabia Saudita, fu enorme. È stato difficile rifiutare. Ho parlato con il Napoli e ho deciso di restare”. Sul futuro Obi Mikel, ex centrocampista del Chelsea per 11 anni, ha stuzzicato Osimhen: “La prossima stagione so che verrai al Chelsea, amico! Da quando Drogba ha lasciato il club, stiamo aspettando qualcuno come te…”. Sull’argomento Premier League si è espresso lo stesso Victor: “La Premier League è il campionato più apprezzato da ogni giocatore africano, è un torneo enorme. Chi tifo? Non ho una squadra inglese preferita, ma ho due maglie: Chelsea e Manchester United. Molti miei amici sono tifosi dei Blues, pochi invece tifano lo United”.

Tajani: posizione unanime dei 27 per pause umanitarie a Gaza

Tajani: posizione unanime dei 27 per pause umanitarie a GazaBruxelles, 13 nov. (askanews) – La discussione tra i ministri durante il Consiglio Affari esteri dell’Ue, in corso a Bruxelles, ha registrato stamattina un “unanime consenso sulla posizione che abbiamo espresso ieri sera”, un dichiarazione congiunta dei Ventisette in cui “chiediamo la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas senza contropartite, chiediamo pause umanitarie urgenti per permettere alla popolazione civile palestinese di allontanarsi dai luoghi di combattimento e permettere altresì l’ingresso di beni per la popolazione, anche mediante l’aumento dei Tir che entrano attraverso la porta di Rafah”. Lo ha riferito oggi a Bruxelles il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando alla stampa a margine del Consiglio Ue.

Il ministro ha anche sottolineato che Gaza dovrà far parte di un futuro Stato palestinese, affidato all’Autorità nazionale palestinese, per il quale sarà probabilmente necessaria una fase di transizione, con la presenza di un contingente delle Nazioni Unite, a cui potrebbe partecipare anche l’Italia, se le sarà richiesto. “L’Italia – ha detto Tajani – continua a essere in prima fila per la popolazione civile, è partita la nave ospedale Vulcano, e siamo pronti a inviare un ospedale da campo e anche a curare in Italia i bambini feriti palestinesi”.

“Al centro del dibattito di oggi – ha continuato – c’è stato anche il documento italo-franco-tedesco che ha come obiettivo quello di isolare Hamas, impedirgli di nuocere, ridurgli i finanziamenti e impedire che ci sia una impennata di antisemitismo in Italia e in Europa”. A una domanda sul poco ascolto che le richieste dell’Ue sembrano avere da parte di Israele, il ministro ha risposto: “Noi riteniamo che già ci sia stato qualche risultato grazie alle nostre pressioni, perché nelle ultime ore, negli ultimi giorni ci sono state più pause di quante ve ne fossero in passato: quindi già questo è un fatto positivo, e sono pauese anche più lungo di quelle che c’erano in passato”.

“Noi – ha sottolineato Tajani – vogliamo salvare vite umane, vogliamo aiutare la popolazione palestinese a vivere in sicurezza. E’ chiaro che c’è una situazione di guerra: Hamas ha la responsabilità di aver scatenato di nuovo l’Inferno in Medio Oriente. Ora bisogna lavorare affinché il conflitto non si allarghi. Ecco perché invitiamo anche l’Iran a non solo a non accentuare i toni, ma anche a non sostenere iniziative aggressive di Hezbollah nei confronti di Israele. Se vogliamo lavorare per la pace, se vogliamo lavorare per le pause umanitarie, bisogna che alle pausa umanitarie partecipi certamente Israele, ma che vi partecipino anche Hamas e gli Hezbollah”. Inoltre, anche “il rilascio degli ostaggi può contribuire, se risolto in maniera positiva, una ‘de-escalation’ nel Medio Oriente”. “Credo che tutti noi – ha aggiunto il ministro – abbiamo dato messaggi molto chiari e Israele, quindi non ritengo che Israele debba sentirsi non sostenuto nel suo diritto ad autodifendersi; e anche il documento informale punta a tagliare l’erba sotto i piedi ad Hamas, punta a contrastare l’antisemitismo in Europa: è un documento italo-franco-tedesco che va certamente nella direzione di rassicurare anche Israele e combattere il terrorismo”.

A una domanda sul futuro, sulle soluzioni dopo la fine della guerra, un altro punto in agenda della riunione di oggi, Tajani ha replicato: “Gaza deve essere parte di un futuro Stato palestinese. E noi riteniamo che l’unica organizzazione legittimata a governare lo Stato palestinese sia la Autorità nazionale palestinese, che deve naturalmente modificarsi e modernizzarsi”. Tuttavia, “in una fase di transizione potrebbe esserci una presenza delle Nazioni Unite, anche per evitare un ritorno di fiamma, una presenza tipo Unifil (la missione di pace Onu in Libano, a cui partecipa l’Italia, ndr) al confine tra Israele e Hezbollah”. “Noi – ha assicurato il ministro – siamo pronti a fare la nostra parte, qualora dovesse essere richiesto. Lo ha detto anche il ministro Crosetto, stiamo per inviare i Carabinieri per poter svolgere un ruolo di ponte tra le polizie palestinesi e la polizia israeliana. Quindi l’Italia, che ha una grande credibilità nell’area medio orientale, può svolgere un ruolo importante anche per il futuro di una realtà che deve avere come obiettivo finale la creazione di due Stati: Israele, che nessuno può pensare di cancellare dalla carta geografica, e uno Stato palestinese che dia una prospettiva ai palestinesi, perché è giusto che ci sia fine alle sofferenze di questa gente che nulla a che vedere con i criminali di Hamas”. Tajani, infine, ha riferito che al Consiglio Ue “non si è parlato di sanzioni all’Iran adesso. Io credo comunque – ha precisato – che l’Iran debba innanzitutto abbassare i toni: non è questo il momento di gettare benzina sul fuoco nell’area medio orientale; quindi la prima cosa che è importante l’Iran comprenda è che Hezbollah non può continuare a lanciare missili su Israele; e che non si può più dire – ha concluso – che lo Stato di Israele debba essere cancellato dalla carta geografica, come è stato detto anche alle Nazioni unite”.

Scioperi, Salvini: sono diritto, ma sindacati rispettino regole

Scioperi, Salvini: sono diritto, ma sindacati rispettino regoleMilano, 13 nov. (askanews) – Un appello “al buonsenso e al rispetto delle regole”. Lo formula il vicepremier e Ministro dei Trasporti Matteo Salvini dopo l’intervento della Commissione di Garanzia per gli scioperi, che non ha riconosciuto i requisiti per lo sciopero generale in riferimento alla mobilitazione annunciata da Cgil e Uil per venerdì prossimo.

“Difendiamo il sacrosanto diritto alla mobilitazione – afferma il segretario della Lega – ma deve avvenire nel rispetto delle regole e non sulla pelle di milioni di famiglie, studenti e lavoratori. Una minoranza di iscritti ad alcune sigle sindacali non può danneggiare un intero Paese”, sostiene Salvini.

Malagò: “Sinner ha raggiunto equilibrio fisico e mentale”

Malagò: “Sinner ha raggiunto equilibrio fisico e mentale”Roma, 13 nov. (askanews) – “Di Jannik Sinner mi è piaciuta la forza, la serenità, anche la consapevolezza del suo stato di forma”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò intervenendo nell’anteprima di Specchio dei tempi di Rainews condotto da Roberto Vicaretti. Sinner ha dimostrato “anche di aver raggiunto un formidabile equilibrio fisico e mentale, secondo me l’elemento di maggiore garanzia”. Su Parigi 2024 dice: “Il numero delle medaglie? Lo darò come sempre ho fatto quando stiamo per partire. Tutto dipende dal numero dei qualificati. E’ vero che oggi abbiamo relativamente una difficoltà nell’andare almeno al momento a Parigi con le squadre anche se la squadra rappresenta una singola medaglia. Ma in questo caso le medaglie sono maggiormente rappresentative perché danno la forza del movimento, di una federazione, di una singola disciplina. Oggi il gruppo non è numeroso ma molto qualitiativo tanto è vero che le proiezioni da parte di chi si diverte a fare statistiche e raffronti sulla base di quelli che sono gli ultimi campionati del mondo che poi hanno dato maggior punteggio nel ranking di qualificazione ci vedono come non mai competitivi ma bisogna stare con i piedi per terra”. Infine una battuta sulle Olimpiadi di Milano-Cortina: “Saranno un gran successo. Lo dico perché ne sono certo e vedo l’appeal e l’interesse che oggi esiste sia all’interno del Paese che fuori”.

Calcio, vertice a Roma. De Laurentiis tratta con Tudor

Calcio, vertice a Roma. De Laurentiis tratta con TudorRoma, 13 nov. (askanews) – Il destino del Napoli si sta decidendo in un vertice in corso a Roma tra il presidente Aurelio De Laurentiis e l’agente di Tudor. Il destino di Garcia è segnato. Il tecnico francese stamane è partito per Nizza e non dirigerà l’allenamento di mercoledì. Igor Tudor è attualmente fermo ai box dopo l’avventura francese al Marsiglia della scorsa stagione. Il Napoli vorrebbe un traghettatore. Il croato ex Juve chiede un biennale. Il 45enne tecnico di Spalato ha allenato in Italia a Udine e Verona. Con il Marsiglia ha raggiunto il terzo posto in Ligue1.

Il Garante a Cgil-Uil: mancano i requisiti dello sciopero generale di venerdì

Il Garante a Cgil-Uil: mancano i requisiti dello sciopero generale di venerdìRoma, 13 nov. (askanews) – Mancano i requisiti dello sciopero generale. Lo ha deciso l’Autorità di garanzia sugli scioperi con riferimento agli scioperi convocati per venerdì prossimo da Cgil e Uil. “Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici”.

La decisione è stata resa nota dalla stessa Autorità in un comunicato con riferimento agli scioperi indetti per la giornata di venerdì da Cgil e Uil. “All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre – si legge nella nota – la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90. Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”.

“La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, – si legge ancora – non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”.

Garante a Cgil-Uil: mancano i requisiti dello sciopero generale

Garante a Cgil-Uil: mancano i requisiti dello sciopero generaleRoma, 13 nov. (askanews) – Mancano i requisiti dello sciopero generale. Lo ha deciso l’Autorità di garanzia sugli scioperi con riferimento agli scioperi convocati per venerdì prossimo da Cgil e Uil. “Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici”.

La decisione è stata resa nota dalla stessa Autorità in un comunicato con riferimento agli scioperi indetti per la giornata di venerdì da Cgil e Uil. “All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre – si legge nella nota – la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90. Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”.

“La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, – si legge ancora – non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”.

Salario minimo, Conte: commissario Ue Schmit conferma che serve

Salario minimo, Conte: commissario Ue Schmit conferma che serveRoma, 13 nov. (askanews) – “Oggi il Commissario al Lavoro dell’Unione europea Nicolas Schmit dice quello che ripetiamo a Giorgia Meloni da mesi: serve un salario minimo legale subito anche in Italia”. Lo ha scritto su X (Twitter) il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rilanciando il titolo dell’intervista al rappresentante dell’Unione europea pubblicata sulla Stampa di Torino.

“Ormai a remare contro – ha aggiunto – sono rimasti solo Meloni, Salvini e Tajani. Sono troppo impegnati ad aumentare le tasse e a tagliare le pensioni”.

Mattarella: in questa stagione di paure l’Europa porti avanti la promessa di pace

Mattarella: in questa stagione di paure l’Europa porti avanti la promessa di paceNapoli, 13 nov. (askanews) – All’Università laica più antica del mondo – la Federico II di Napoli – fondata da un imperatore-mecenate che già otto secoli fa si preoccupava della “questione di primaria importanza” degli alloggi per gli studenti fuori sede, Sergio Mattarella unisce – nella tela di un oggi più che mai necessario cessate il fuoco – cultura e libertà, Europa e ricerca della pace.

Prende la parola con un discorso non scritto il Capo dello Stato e all’inaugurazione dell’anno accademico, sottolinea come siano state le prime Università “da Napoli a Bologna, da Padova a Parigi” a “costruire l’ispirazione europea” definendo “quel sistema di valori e cultura che sono alla base della coscienza europea”. Anche perché, rilancia, “la paura, per usare qui le parole di Benedetto Croce, non è forza ma debolezza e non costruisce ma distrugge, solo la cultura costruisce. Per questo il ruolo delle università è così importante”. Insieme alle Università, al confronto tra le idee e alla volontà di cultura che “supera tutti gli ostacoli” – come nel caso di Fatima, studentessa di Medicina, scappata dal regime di Kabul e rifugiata a Napoli, che il presidente cita come “esempio” – serve una solida consapevolezza di quello che può fare l’Ue. E proprio in questa settimana è prevista la missione in Israele e Palestina dell’alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell. L’Europa, ribadisce Mattarella, “non è soltanto uno spazio geografico soltanto, e non solo un ambito di auspicabile collaborazione fra gli Stati. E’ molto di più: è cultura comune, valori, campi di consonanza ideale, di principi di libertà, diritto, di rispetto di ogni singola persona”. Tutti questi valori hanno “consentito lo straordinario fenomeno di integrazione” e di promessa di pace.

Dunque “in questa stagione in cui le guerre riprendono a insanguinare il Mediterraneo e l’Europa orientale è importante ricordare i valori e il messaggio di pace dell’Ue”. Una stagione, conclude il presidente, “incomprensibilmente carica di tensioni e di pericoli” nella quale va ricordato che “per la pace la cultura è un elemento indispensabile” così come “gli studenti sono la ricchezza prima e fondante di ogni Università”. dall’inviata Veronica Passeri

Sciopero, Foti (Fdi): la Cgil blocca ancora una volta la nazione

Sciopero, Foti (Fdi): la Cgil blocca ancora una volta la nazioneRoma, 13 nov. (askanews) – “Ancora una volta la Cgil blocca la Nazione. Il sindacato capitanato da Landini annuncia l’ennesimo sciopero, evidentemente infastidito e preoccupato dai dati sull’occupazione, che grazie al governo Meloni registrano numeri record. O forse per protestare contro il taglio del cuneo fiscale che porterà 100 euro in più al mese nelle tasche dei lavoratori. Oppure è uno sciopero indetto contro le risorse messe sulla sanità?” Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

“Sicuramente – aggiunge Foti- Landini preferiva governi che buttavano dalla finestra soldi per i vari bonus e superbonus, banchi a rotelle e reddito di cittadinanza. Il tempo delle chiacchiere è finito: questo governo guarda agli interessi degli italiani ed alla crescita della Nazione”.