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Bce rileva netto aumento attese consumatori inflazione, al 4%

Bce rileva netto aumento attese consumatori inflazione, al 4%Roma, 8 nov. (askanews) – Netto rafforzamento delle aspettative di inflazione dei consumatori nell’area euro: ora in media pronosticano che sui prossimi 12 mesi che la crescita dei prezzi al consumo su base annua si attesti al 4%, a fronte del 3,5% della rilevazione di un mese fa. Lo riporta la Banca centrale europea, con i risultati della indagine mensile condotta a settembre.

Sono invece rimaste stabili le aspettative di inflazione più a lungo termine, sulla media del prossimo triennio restano infatti al 2,5%. Questo sondaggio mensile della Bce coinvolge circa 14.000 consumatori maggiorenni di Belgio, Germania, Spagna, Francia, Italia e Olanda.

Il Papa lancia un nuovo appello di pace per la Palestina, Israele e l’Ucraina

Il Papa lancia un nuovo appello di pace per la Palestina, Israele e l’UcrainaCittà del Vaticano, 8 nov. (askanews) – “Pensiamo e preghiamo per i popoli che soffrono la guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, e pensiamo al popolo palestinese e a quello israeliano, che il Signore ci porti ad una pace giusta”. Il nuovo appello alla pace è stato rivolto da Papa Francesco al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro.

“Si soffre tanto, soffrono i bambini, gli ammalati e i vecchi e muoiono tanti giovani. La guerra sempre è una sconfitta, non dimentichiamo, sempre è una sconfitta!…”, ha concluso Papa Francesco.

Papa, nuovo appello di pace per Palestina, Israele e Ucraina

Papa, nuovo appello di pace per Palestina, Israele e UcrainaCittà del Vaticano, 8 nov. (askanews) – “Pensiamo e preghiamo per i popoli che soffrono la guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, e pensiamo al popolo palestinese e a quello israeliano, che il Signore ci porti ad una pace giusta”. Il nuovo appello alla pace è stato rivolto da Papa Francesco al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro.

“Si soffre tanto, soffrono i bambini, gli ammalati e i vecchi e muoiono tanti giovani. La guerra sempre è una sconfitta, non dimentichiamo, sempre è una sconfitta!…”, ha concluso Papa Francesco.

Maltempo a Sud e poi arriva una nuova perturbazione atlantica su tutta l’Italia

Maltempo a Sud e poi arriva una nuova perturbazione atlantica su tutta l’ItaliaRoma, 8 nov. (askanews) – Da metà ottobre il tempo è cambiato: dopo una lunga fase siccitosa e caldissima sono arrivate le piogge e, proprio a causa del calore accumulato nei mesi precedenti, i fenomeni sono risultati anche violenti.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che questa fase, a luoghi alluvionale, è associata all’Estate senza fine del 2023: il mese di ottobre è risultato il più caldo dal 1800, tutto questo calore ha causato fenomeni violenti e continua a generare nubifragi in spostamento verso il Sud. In particolare è il nostro mare che dimostra un’ottima ‘memoria termica’: dopo i mesi bollenti estivi il calore sta ancora ‘uscendo’ dalle nostre acque mediterranee in modo molto lento; in questo modo si formano ancora temporali e grandine dal sapore estivo in pieno novembre. Nelle prossime ore avremo dunque ancora fulmini e saette verso il meridione, con accumuli di pioggia localmente importanti. Il fronte instabile nel corso della giornata si sposterà da ovest verso est, lasciando gradualmente libere da nubi le regioni tirreniche. Da domani, però, sarà subito pronta un’altra perturbazione atlantica con nuove piogge anche sulle zone alluvionate della Toscana. Nel dettaglio al mattino avremo gli ombrelli aperti solo in Liguria e sulle Alpi occidentali, altrove inizieranno a soffiare miti ma umidi venti di Scirocco; dal pomeriggio, come spesso accade con le perturbazioni atlantiche, il maltempo si sposterà verso Est invadendo gran parte del Nord, la Sardegna e le coste toscane. In serata tutto il Centro-Nord e la Campania saranno pronte a riaprire gli ombrelli, con una certa preoccupazione per le zone colpite dai recenti eventi alluvionali.

Venerdì 10 novembre la situazione non sarà migliore: avremo ancora delle piogge su gran parte dell’Italia, con schiarite più ampie solo al Nord-Ovest ed in Sicilia. Insomma il mese di novembre continuerà ad essere bagnato, ma non particolarmente freddo e con temperature in linea perlopiù con le medie del periodo. Un autunno 2023 in piena regola purtroppo anche alluvionale, mentre l’anno scorso si gridava alla siccità estrema: cambiamenti climatici sempre più evidenti. Un accenno al weekend: ci saranno momenti soleggiati prima dell’ingresso di una nuova perturbazione atlantica nella giornata di domenica; dal pomeriggio del 12 novembre sono attese altre gocce d’acqua dalla Toscana alla Sicilia con i fenomeni più intensi tra Lazio e Basso Tirreno.

Mps: utile nove mesi a 929 milioni, a riserva la tassa su extraprofitti

Mps: utile nove mesi a 929 milioni, a riserva la tassa su extraprofittiMilano, 8 nov. (askanews) – Mps ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto pari a 929 milioni rispetto alla perdita di 334 milioni di fine settembre 2022. Il risultato del solo terzo trimestre ammonta a 310 milioni (383 mln nel trimestre precedente). Anche la banca senese decide di non pagare la tassa sugli extraprofitti bancari e opta per destinare a riserva 312,7 milioni.

Il Rote è pari al 15,1%. Nei nove mesi, la banca ha realizzato ricavi complessivi per 2,804 miliardi, in aumento del 22,9% su anno. Il risultato operativo lordo è più che raddoppiato a 1,446 miliardi, il margine di interesse sale a 1,688 miliardi (+62,7%), più che compensando l’andamento delle commissioni (-6,5%). In ulteriore rafforzamento la posizione patrimoniale con Cet1 ratio fully loaded al 16,7%, in crescita di oltre 80 punti base sul trimestre precedente e largamente superiore ai requisiti normativi. Il cda, avvalendosi dell’opzione prevista dal provvedimento, ha assunto un orientamento favorevole a proporre all’assemblea che approverà il bilancio di esercizio 2023, la costituzione di una riserva di utili non distribuibili non inferiore a 308,9 milioni (analogo orientamento è stato assunto da Banca Widiba per una riserva non inferiore a 3,8 mln) senza determinare impatti a conto economico.

Mps ha declassato a rischio “remoto” 1,2 miliardi di euro di petitum di rischi legali straordinari. A seguito della sentenza della Corte di Cassazione dell’11 ottobre, ha proceduto a declassare da “possibile” a rischio “remoto” il rischio relativo ad alcuni procedimenti legali e richieste stragiudiziali: di conseguenza l’ammontare complessivo di contenzioso e richieste stragiudiziali connessi alle informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015 si è sensibilmente ridotto, passando da 4,1 miliardi di giugno a 2,9 miliardi a settembre.

La Lega assicura che sull’intesa con l’Albania non c’è nessun malumore fra Salvini e Meloni

La Lega assicura che sull’intesa con l’Albania non c’è nessun malumore fra Salvini e MeloniMilano, 8 nov. (askanews) – “A differenza di quanto sostengono alcuni retroscena sui giornali di oggi, non c’è alcun malumore di Matteo Salvini nei confronti di Giorgia Meloni”. Lo si afferma in una nota della Lega, che smentisce i retroscena sull’irritazione del segretario leghista nei confronti della premier per l’intesa stipulata con l’Albania. “Peraltro, l’accordo con l’Albania sull’immigrazione è utile e positivo: proprio il Vicepremier e Ministro l’ha specificato pubblicamente ieri confermando la linea della Lega”, si aggiunge nella nota.

Mattarella: senza raggiungere la pace c’è il rischio costante di nuove violenze

Mattarella: senza raggiungere la pace c’è il rischio costante di nuove violenzePanmunjom, 8 nov. (askanews) – “Qui si comprende come una guerra che non si è mai conclusa con il conseguimento della pace comporta il rischio costante di nuove violenze e quanto qui viene fatto ha il respiro della storia. È particolarmente importante per evitare esplosioni di violenza ulteriori”. Così il Presidente della Repubbica, Sergio Mattarella, al termine della visita alla Joint Security Area.

Si tratta del sito che sorge su quel che rimane di Panmunjon, la piccola cittadina che si sviluppava a cavallo del 38° parallelo, dove tra il 1951 e il 1953 si tennero le trattative per l’accordo che pose fine alla Guerra di Corea. Non fu però mai raggiunto un vero e proprio accordo di pace e perciò fu creata questa zona demilitarizzata. “Qui si è svolta una pagina cruciale della storia” ha detto Mattarella, nel corso della visita alla Joint Security Area. La Joint Security Area è il sito che sorge su quel che rimane di Panmunjon, la piccola cittadina che si sviluppava a cavallo del 38° parallelo, dove tra il 1951 e il 1953 si tennero le trattative per l’accordo che pose fine alla Guerra di Corea. Da allora quest’area è divenuta uno dei luoghi più peculiari del mondo, in cui gli eserciti del Nord e del Sud si trovano a poche decine di metri di distanza l’uno dall’altro e sorvegliano un breve tratto di confine non recintato e reso visibile soltanto da un muretto alto pochi metri.

La firma dell’armistizio di Panmunjon che, come noto, non fu mai seguita da un accordo di pace, portò alla creazione di una Zona Demilitarizzata, vale a dire una striscia di terra di due chilometri a nord e a sud del confine dalla quale gli eserciti dei due Paesi si sono rispettivamente ritirati. All’interno di tale Zona, la Joint Security Area rappresenta oggi un luogo di grande valore militare e politico. Gli edifici in cui furono stipulati gli accordi sono perfettamente divisi a metà dalla linea di confine e sono stati dipinti di azzurro, colore delle Nazione Unite. Nella struttura principale è ancora conservato il tavolo dove fu firmato l’accordo armistiziale. Questo piccolo complesso è oggi chiamato “villaggio dell’armistizio” o “villaggio della pace”. Il tenente generale Andrew Harrison, vice comandante della base Onu del JSA, ha accompagnato il capo dello Stato nel corso della visita e ha sottolineato come “questo sia un luogo surreale perchè dietro la apparente tranquillità e pace si nasconde un effettivo rischio di guerra. La storia ci dà avvertimenti minacciosi”, ha aggiunto ricordando poi “il forte senso di gratitudine per il contributo dato dall’Italia con un ospedale da campo” durante la guerra di Corea, “qualcosa che i coreani non dimenticano, ripropongono continuamente”. L’Italia allora, nel 1953, non era ancora stata accolta nelle Nazioni Unite ma volle comunque dare un contributo.

Banche, accordo Ue per bonifici istantanei a costi invariati

Banche, accordo Ue per bonifici istantanei a costi invariatiBruxelles, 7 nov. (askanews) – Bonifici istantanei, che consentono di trasferire il denaro in appena dieci secondi, 24 ore su 24, sette giorni su sette, per tutti i giorni dell’anno, saranno possibili per tutti i titolari di un conto bancario nell’Ue, cittadini o imprese, agli stessi costi dei bonifici tradizionali.

E’ quanto prevede l’accordo raggiunto stasera a Bruxelles tra i i negoziatori del Parlamento europeo e la presidenza di turno spagnola del Consiglio Ue. I clienti al dettaglio e le imprese, in particolare le Pmi, non dovranno più aspettare 24 ore, o anche di più nei giorni festivi, come avviene oggi per ricevere i propri soldi o per effettuare trasferimenti sicuri, oppure pagare commissioni bancarie, per avere questo servizio, più costose rispetto ai bonifici tradizionali. L’accordo politico provvisorio, che consiste in una modifica del regolamento Ue sull’Area unica dei pagamenti in euro (Sepa), che la Commissione europea aveva proposto il 26 ottobre scorso, dovrà ora essere confermato dalla commissione per gli Affari economici e monetari (Econ) del Parlamento europeo e poi da un voto dell’Assemblea in plenaria, oltre che dal Consiglio Ue.

I prestatori di servizi di pagamento, come le banche, che forniscono servizi di trasferimento in euro, saranno tenuti a offrire il servizio di bonifici istantanei sicuri e senza sovrapprezzo. L’importo trasferito dovrà essere accreditato sul conto di pagamento del beneficiario entro 10 secondi dal momento della ricezione dell’ordine di pagamento. Il pagatore dovrà inoltre essere informato entro 10 secondi se i fondi trasferiti sono stati messi o meno a disposizione del beneficiario. Le nuove regole dovranno essere applicate anche negli Stati membri dell’Ue che non hanno ancora adottato l’euro, e dello Spazio economico europeo (che comprende Islanda, Liechtenstein e Norvegia), dopo un periodo di transizione più lungo, da parte dei servizi finanziari che già offrono transazioni regolari in euro. Ci sarà tuttavia una deroga speciale per i periodi al di fuori dell’orario lavorativo, date le possibili preoccupazioni sull’accesso alla liquidità in euro.

Se un ordine per un bonifico istantaneo in euro è immesso da un conto denominato in un’altra valuta, il prestatore dei servizi di pagamento dovrà convertire in euro l’importo dell’operazione immediatamente dopo aver ricevuto l’ordine. I prestatori dei servizi di pagamento dovranno disporre di misure solide e aggiornate di rilevamento e prevenzione delle frodi, progettate per impedire che un bonifico venga inviato involontariamente a un beneficiario diverso da quello a cui dovrebbe essere destinato, a seguito di una frode o di un errore. A questo fine, i prestatori dei servizi di pagamento operanti nell’Ue dovranno fornire immediatamente e senza alcun onere o commissione aggiuntiva una verifica dell’identità del beneficiario a cui il pagatore intende inviare un bonifico.

Nel caso in cui venga rilevata una discrepanza tra l’identificativo del conto del beneficiario e il nome del beneficiario fornito dal pagatore, il pagatore stesso dovrà esserne informato, o risarcito per eventuali danni finanziari in caso di mancata informazione. Come ulteriore tutela contro le frodi, i prestatori dei servizi di pagamento consentiranno ai propri clienti di fissare un importo massimo per i bonifici istantanei in euro, che potrà essere facilmente modificato prima del trasferimento successivo. Infine, prima di effettuare i bonifici istantanei, i prestatori dei servizi di pagamento dovranno verificare se i loro clienti sono soggetti a sanzioni o ad altre misure restrittive legate alla prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo.

Accordo Italia-Albania, confronto aperto Palazzo Chigi-Bruxelles

Accordo Italia-Albania, confronto aperto Palazzo Chigi-BruxellesRoma, 7 nov. (askanews) – Confronto in corso tra Palazzo Chigi e Bruxelles per cercare di fugare i ‘dubbi’ dalla Commissione europea sull’intesa sottoscritta ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama. L’accordo, che deve essere tradotto in atti normativi, prevede la realizzazione in Albania di due centri, sotto giurisdizione italiana, per gestire le richieste di asilo dei migranti salvati in mare da navi “ufficiali”.

La Commissione, come detto ieri da Meloni, era stata informata dell’intesa, ma ha chiesto “dettagli” per poter valutare se l’iniziativa è in linea con la normativa Ue sull’asilo. Una normativa che si applica dentro il territorio nazionale degli Stati membri, comprese le acque territoriali, mentre all’esterno si applicano il diritto internazionale (che prevede in ogni caso il dovere di ricerca e soccorso in mare e il principio di “non respingimento”) e la Convenzione europea sui diritti umani. “Abbiamo chiesto di ricevere informazioni dettagliate su questo tipo di accordi”, ha detto la portavoce della Commissione per gli Affari interni Anitta Hipper, precisando che “la normativa sull’asilo dell’Ue si applica alle domande di asilo presentate nel territorio degli Stati membri, e questo include sia le frontiere che le acque territoriali”. Alla richiesta di chiarimenti da parte di Bruxelles Palazzo Chigi sta rispondendo in queste ore: secondo quanto spiegano fonti che si occupano direttamente del dossier sono in corso “interlocuzioni” con “scambio di documenti”. Meloni, in un’intervista al ‘Messaggero’ assicura di aver informato la Commissione “senza che questo comportasse criticità”, dicendosi anzi convinta che l’intesa “possa diventare un modello di collaborazione tra Paesi Ue e Paesi extra-Ue sul fronte della gestione dei flussi migratori”. Per la premier, in definitiva, si tratta di “un accordo dal grande spirito europeo” che è “perfettamente in linea con quei principi di solidarietà e cooperazione alla base della famiglia europea”.

“Bene il governo, che ha siglato un accordo per trasferire in Albania gli immigrati clandestini che cercano di entrare nel nostro Paese. È un passo concreto e significativo. L’Italia non è il campo profughi d’Europa”, commenta Matteo Salvini, anche se la Lega non sarebbe stata a conoscenza dell’accordo “gestito direttamente dal premier Giorgia Meloni”, come dice il sottosegretario del Viminale Andrea Molteni. A proposito dei due centri che dovrebbero essere realizzati entro la primavera (uno nel porto di Shengjin e uno a Gjader) oggi è arrivata la precisazione di Matteo Piantedosi. Il ministro degli Interni ha spiegato che quelle previste dall’accordo “non sono Cpr” ma “strutture analoghe a quella realizzata a Pozzallo-Modica”, “dove è possibile trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario per svolgere in modo accelerato le procedure di identificazione e gestire le domande di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri”.

Intanto l’opposizione va all’attacco. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein l’intesa “sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo” mentre Peppe De Cristofaro (Avs) parla di “deportazione di massa” e Riccardo Magi (+Europa) di “Guantanamo Made in Italy”. “Meloni – attacca il M5s – si inventa soluzioni che non risolvono nulla, invece di fare l’unica cosa necessaria: lavorare su accordi europei di rimpatrio, su vie legali d’accesso in Europa con pre-selezione delle domande nei Paesi d’origine e distribuzione alla fonte e, in attesa di questo, su un meccanismo strutturale e obbligatorio di ricollocamento europeo”.

Parlamento al voto per giudice Consulta,ancora non c’è accordo

Parlamento al voto per giudice Consulta,ancora non c’è accordoMilano, 7 nov. (askanews) – Inizierà domani mattina, con la riunione a Montecitorio del Parlamento in seduta comune, il percorso per l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale di nomina parlamentare, in sostituzione della presidente Silvana Sciarra arrivata a fine mandato.

Ma il primo voto dovrebbe avere come esito una fumata nera: al momento infatti non sembra esserci l’accordo necessario tra maggioranza e opposizione per raggiungere la maggioranza qualificata fissata nei due terzi dell’Assemblea. Tanto che fonti parlamentari di maggioranza spiegano che ad ora l’indicazione di voto è per la scheda bianca. Il quorum dei due terzi sarà valido per le prime tre votazioni: dopodichè la maggioranza necessaria scenderà ai tre quinti dell’Assemblea, rendendo a quel punto più semplice un accordo con almeno una parte delle opposizioni.