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Calcio, Inter-Roma 1-0, decide Thuram, nerazzurri in testa

Calcio, Inter-Roma 1-0, decide Thuram, nerazzurri in testaRoma, 29 ott. (askanews) – Ci vogliono ottanta minuti all’Inter per aver ragione di una Roma davvero sterile a San Siro. Finisce 1-0 per i nerazzurri che si riprendono la testa della classifica scavalcando la Juventus. Decide Thuram che corona le tantissime occasioni avute dall’Inter. Per la Roma da segnalare solo una grande parata di Sommer su Cristante.

Primo tempo di marca esclusivamente interista (12 tiri a zero per i nerazzurri nelle statistiche): la Roma si difende nella propria metà campo, cercando di uscire con qualche lancio lungo, ma non riuscendoci mai. Gioca bene l’Inter, vicina al gol in almeno 3 occasioni nei primi minuti: traversa di Calhanoglu con un gran tiro dal limite dopo 6′, miracolo di Rui Patricio su una conclusione ravvicinata di Thuram, palo sfiorato da Dimarco con un esterno sinistro a giro. Roma in grande sofferenza, ma il risultato è ancora sullo 0-0. E Lukaku? Pochi palloni toccati, tanti fischi ogni volta che è successo. Partita difficile per il belga, cercato con i lanci spalle alla porta, ma con Acerbi e Bastoni che gli stanno incollati addosso. Nella ripresa si ricomincia con Thuram che mette di poco alto. Al 53′ ripartenza straordinaria dell’Inter. Lukaku per la prima volta trova il modo di tenere palla e da destra la crossa in mezzo. Thuram anticipa tutti liberando l’area e facendo partire il contropiede, avviato poi da Barella. Palla infine a destra a Dumfries che rimette al centro, ma il suo traversone è intercettato. Al 66′ la Roma potrebbe passare: Sommer vola alla sua destra e toglie dalla porta il colpo di testa di Cristante che si era inserito con un gran terzo tempo. Calhanoglu, dal limite e l’appuntamento mancato per qualche centimetro in scivolata di Thuram e Dumfries rendono la pressione dell’Inter sempre più insistente. L’Inter passa all’81’: Tocco sottoporta di Thuram sul cross teso di Dimarco da sinistra. Fiisce così: 1-0 e l’Inter

Sinner vince a Vienna, battuto Medvedev dopo oltre 3 ore

Sinner vince a Vienna, battuto Medvedev dopo oltre 3 oreRoma, 29 ott. (askanews) – Ci sono volute tre ore e quattro minuti di battaglia a Jannik Sinner per aver ragione di Daniil Medvedev per la seconda volta di fila e vincere il decimo titolo in carriera alla tredicesima finale. Sinner ha vinto 76(7) 46 63 e a Vienna si è preso una patente di campione. E’ numero 4 del mondo, è l’italiano con più partite vinte in una sola stagione. E’ un giocatore consapevole di quel che vale, e fa tutta la differenza del mondo. Da incorinciare l’abbraccio finale con Darren Cahill, con il preparatore Giacomo Naldi, entrato a febbraio nel team, e con suo padre. I tre hanno garantito a Sinner i progressi tecnici raggiunti nel lavoro quotidiano con l’australiano e il coach che guida il progetto di squadra, Simone Vagnozzi; i miglioramenti fisici, atletici, che fanno da base alla maggiore completezza tecnica e all’accresciuta sicurezza con cui Jannik ricorre a colpi prima per lui innaturali.

Teatro, “Balcone a 3 piazze” con Biagio Izzo alla Sala Umberto Roma

Teatro, “Balcone a 3 piazze” con Biagio Izzo alla Sala Umberto RomaRoma, 29 ott. (askanews) – E’ in scena, alla Sala Umberto di Roma, dal 31 ottobre al 19 novembre, “Balcone a 3 piazze”, di Mirko Setaro e Francesco Velonà, con Biagio Izzo, per la regia di Pino L’Abbate.

Napoli. Antivigilia di Natale. Un’inattesa bufera ha interrotto tutti i collegamenti con il resto dell’Italia. Alfredo si trova costretto a rinunciare al viaggio con la moglie, da cui si è separato, organizzato appositamente nella speranza di rallacciare il rapporto. Mentre è solo in casa, sente bussare alla finestra del balcone. Un uomo infreddolito gli chiede di farlo entrare. È Riccardo, l’amante della vicina, scappato sul cornicione per evitare il marito rincasato prima del previsto a causa della tempesta. Ma la vicina di Alfredo, Elis, non è altro che la giovane moglie venezuelana del suo amico Michele. Dovrà anche fronteggiare Ciro, un rapinatore capitato anch’egli sul suo balcone nel tentativo di scappare dall’appartamento in cui si era introdotto. Tanti personaggi compongono questa commedia esilarante, costruita sugli equivoci in un intreccio di storie permeate di sano umorismo. La sera prima della Vigilia di Natale.

Calcio, Ranieri: “Pavoletti ha il tocco magico, come Altafini”

Calcio, Ranieri: “Pavoletti ha il tocco magico, come Altafini”Roma, 29 ott. (askanews) – La rimonta più pazzesca del calcio italiano, da 2-3 a 4-3 in quattro minuti, opera di una doppietta personale e tutto in pieno recupero (e in partita il Frosinone era in vantaggio 3-0 al 49′). E’ il miracolo del Cagliari che ha battuto in casa il Frosinone 4-3. Soddisfazione e orgoglio anche per l’allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri: “Noi siamo questi. Facciamo degli errori incredibili, ma questa squadra ha un cuore immenso – ha raccontato il mister dei sardi a Sky -. L’ha dimostrato l’anno scorso e anche oggi. Dovevamo stare più stretti, ci hanno infilato bene e nonostante tutto avevamo avuto delle occasioni per segnare. Questa è una squadra che non si arrende mai, ci ha abituato a uscire a testa alta a prescindere dal risultato. Dal 70′ in poi siamo riusciti a virare questa partita. Certamente dobbiamo essere più determinati, in alcune circostanze abbiamo perso tutti i contrasti e non va bene, specie per una squadra che vuole salvarsi. Dobbiamo essere in partita sempre perché appena ci distraiamo un attimo prendiamo gol. Questo ci ha insegnato l’inizio di campionato”. E su alcuni singoli ha aggiunto: “Makoumbou è un bellissimo giocatore, ancora si specchia nei tocchi, dovrebbe giocare a uno-due tocchi, ci lavoro ogni giorno e prima o poi gli entrerà in testa perché è un ragazzo interessante. Pavoletti è un ragazzo d’oro, un professionista serissimo. Io lo utilizzo, anche a torto, come Altafini ai tempi della Juve: ha il tocco magico al momento giusto”.

Roma, “Sonata d’autunno” in scena al Teatro di Documenti

Roma, “Sonata d’autunno” in scena al Teatro di DocumentiRoma, 29 ott. (askanews) – Dal 31 ottobre fino al 5 novembre 2023 il Teatro di Documenti ospita la versione teatrale di un capolavoro di Ingmar Bergman, “Sinfonia d’autunno”. In scena Evelina Nazzari e Arianna Ilari, la regia è curata da Rosario Tronnolone. La prima il prossimo 31 ottobre alle 21 al Teatro di Documenti (via Nicola Zabaglia 42)

La traduzione esatta del titolo originale, Höstsonaten, è Sonata d’autunno, e non Sinfonia, infatti la maggiore enfasi strumentale del titolo italiano fu dovuta alla scarsa considerazione da parte dei distributori italiani per la cultura musicale del pubblico. Bergman struttura il suo testo riferendosi con precisione alla composizione musicale a carattere strumentale scandita in tre movimenti detta Sonata, e lo definisce “una sonata a due voci. Due violoncelli, perché il timbro è grave”. E le voci sono quelle di una madre e di una figlia Charlotte ed Eva. “Parlano molto Charlotte ed Eva, madre e figlia, ma non si comprendono. – spiega il regista Rosario Tronnolone – In realtà usano lingue diverse. Eva è cresciuta, dice, tra le belle parole, ma quando queste sono contraddette dall’atteggiamento o dall’enfasi non sono apertura, ma chiusura; non porte, ma barriere. Charlotte sa esprimere sentimenti autentici solo attraverso la musica, non si permette e non permette a nessuno di portare le parole ad un livello emozionale coinvolgente. Tutta la sua sfera emozionale, la sua volontà, la sua ambizione e la sua ansia sono state convogliate nella musica, l’unica dimensione nella quale si sente libera di esprimersi, l’unico linguaggio che è in grado di comprendere e col quale sa comunicare”.

Ciò appare con evidenza nella scena chiave della doppia esecuzione del preludio, metafora del rapporto che lega e separa madre e figlia, e prima esplosione silenziosa e latente del conflitto che le dilania; perché se le parole si limitano ad accampare deboli scuse, a cercare ansiosamente un cenno d’approvazione e a rassicurare frettolosamente, la musica rivela bisogni e insicurezze, rievoca astio e rimozioni, denuncia egoismo, invidia, paura, sopraffazione, amore. È metafora di un dolore represso, incessante, di cui è inadeguata espressione una voce incerta. È il ritratto di entrambe. La pierce teatrale andrà in scena fino al prossimo 5 novembre. Alcuni dei costumi dello spettacolo sono stati indossati da grandi attrici del passato – Ingrid Bergman, Greta Garbo, Katharine Hepburn – e provengono dalla collezione privata del regista.

Torna in tv “Il contadino cerca moglie” con Gabriele Corsi

Torna in tv “Il contadino cerca moglie” con Gabriele CorsiRoma, 29 ott. (askanews) – Quattro contadini e una contadina single provenienti da ogni parte d’Italia sono pronti a mettersi in gioco in cerca di un partner disposto a lasciare i ritmi frenetici della città per trasferirsi in campagna nella nuova stagione de “Il contadino cerca moglie”, il docu-reality condotto da Gabriele Corsi, prodotto da Fremantle per Warner Bros. Discovery da domani alle 21.25 su Nove e in streaming su discovery+. A Gabriele Corsi spetterà il compito di raccontare, i cinque contadini nella ricerca della loro dolce metà.

I cinque protagonisti che sono stati selezionati quest’anno sono: Giulia, 29 anni di San Pietro ad Lacum, allevatrice di cavalli abruzzese che passa le sue giornate a pulire le stalle e curare i suoi puledri con la madre, che ha costruito la fattoria con maneggio e agriturismo; Davide, 28 anni di Buglio in Monte, un contadino montanaro che dedica la sua vita alle mucche e alla produzione dei formaggi; Filippo, 31 anni di Rosignano Marittimo, un ragazzo toscano energico e risoluto che si definisce testardo, ma romantico; Roberto 45 anni di Quinzano D’Oglio, conosciuto da tutti come “il gigante buono”. Roberto dedica anima e corpo all’attività della sua azienda agricola, ma sente la mancanza dell’amore dopo un divorzio e infine Gianluca 28 anni di Nervesa della Battaglia che lavora con vigore e gioia i suoi preziosi vitigni, a bordo dei suoi trattori. I cinque contadini riusciranno a convincere i loro pretendenti ad adottare un nuovo stile di vita, lasciando alle spalle le comodità della città per trasferirsi in campagna? Nelle prime due puntate ogni contadino conoscerà nella propria fattoria i corteggiatori e le corteggiatrici: dopo questi “primi incontri” vissuti singolarmente, i cinque protagonisti sceglieranno le cittadine e i cittadini da far rimanere e con cui condividere la loro quotidianità. A partire dalla terza puntata, il programma seguirà parallelamente la vita nelle cinque fattorie, in cui la convivenza sarà governata dai ritmi intensi della vita di campagna, mettendo a dura prova la tenacia e l’adattabilità dei corteggiatori. Tra sfide, colpi di scena, flirt, discussioni, tra i vari pretendenti, i protagonisti de “Il contadino cerca moglie” riusciranno a trovare la persona giusta con cui condividere la vita e le passioni?

Musica, esce il 3 novembre il nuovo libro di Massimo Cotto sul rock

Musica, esce il 3 novembre il nuovo libro di Massimo Cotto sul rockRoma, 29 ott. (askanews) – Dal 3 novembre sarà disponibile in libreria e negli store digitali “Il rock di padre in figli” (Gallucci Editore), il nuovo libro del giornalista Massimo Cotto, un’immersione nella storia e nell’anima di un genere musicale che ha segnato la cultura contemporanea.

Nel libro Massimo Cotto si rivolge a suo figlio sedicenne e con lui a tutte le ragazze e i ragazzi di oggi per raccontare il rock, i suoi riti e la sua bellezza, la ribellione e l’estasi. Un libro dedicato a una generazione che non vanta il rock nel proprio bagaglio culturale, a cui spiegare perché il rock è stato ed è così fondamentale, non solo a livello musicale, ma anche personale, perché ha avuto la capacità di cambiare la vita. Massimo Cotto, a tal fine, ha costruito un monologo appassionato che racconta le storie di grandi artisti simbolo di questo stile a cui affianca il ricordo di episodi vissuti in prima persona: da Elvis Presley a Jim Morrison, da Patti Smith a Bruce Springsteen, dai Metallica ai Rolling Stones, dai Pink Floyd a Bob Dylan, dai Cure ai Queen, passando anche per molti altri grandi nomi della musica internazionale che hanno fatto la storia del rock.

“Il rock di padre in figli*” è un libro per tutte le età: per gli adolescenti, interessati a capire un fenomeno musicale che ha attraversato i decenni e cambiato, a volte, il corso della storia, e per gli adulti, per cui il rock non rappresenta solo un genere musicale, ma uno stile di vita. All’interno del libro due QR code per visualizzare su YouTube e su Spotify la speciale “playlist dell’isola deserta” creata da Massimo Cotto con i brani indispensabili per scoprire e imparare ad amare il mondo della musica.

Massimo Cotto, nato ad Asti nel 1962, è autore di 73 libri, giornalista professionista, esperto di musica, DJ radiofonico, autore televisivo e teatrale, presentatore e direttore artistico di numerosi festival e rassegne. Oggi è una delle voci più note di Virgin Radio, dove ogni mattina conduce il programma Rock & Talk, ma in passato ha parlato ai microfoni di Radio Rai (con cui ha collaborato per oltre vent’anni e dove è stato per quattro anni responsabile artistico di Radio Uno), Radio 24 e Radio Capital. Ha collaborato con diversi quotidiani e scritto per le principali riviste italiane e internazionali, tra cui l’americana Billboard e la tedesca Howl!. Nel 2010 è stato tra gli autori del Festival di Sanremo. Dal 2017 al 2019 ha presieduto la giuria del Primo Maggio di Roma. Per diversi anni è stato alla guida di Sanremolab e Area Sanremo. Dal 2021 è Ufficiale della Repubblica Italiana per la sua attività “sempre caratterizzata da una particolare attenzione al sociale”. Negli ultimi anni è stato interprete di diversi spettacoli teatrali, tra cui “Chelsea Hotel”, “Rock Bazar” e “Decamerock”. Per Gallucci editore ha pubblicato “Il Re della Memoria”, vincitore del Premio Selezione Bancarella 2023.

Il docufilm “Bojan, Dietro il Sorriso” su Rakuten Tv dal 3 novembre

Il docufilm “Bojan, Dietro il Sorriso” su Rakuten Tv dal 3 novembreRoma, 29 ott. (askanews) – Rakuten Tv lancia “Bojan, Dietro il Sorriso”, un documentario che racconta nel dettaglio la carriera dell’attaccante catalano Bojan Krkic, evidenziando tutte le difficoltà vissute da uno dei più grandi talenti dell’FC Barcelona. Sarà disponibile sulla piattaforma in 42 paesi a partire dal 3 novembre.

Il documentario, che sottolinea costantemente l’importanza della salute mentale nella carriera del calciatore di Linyola, inizia con una conversazione tra Bojan Krkic e il Dottor Monseny, lo psicanalista che lo ha curato nei momenti più difficili all’FC Barcelona. Il colloquio con il dottore funge da filo conduttore per tutta la trama del film. La prima parte ripercorre la carriera di Bojan Krkic nelle giovanili dell’FC Barcelona e il suo debutto in prima squadra. Un periodo in cui si distingue come capocannoniere di tutta la storia de La Masia ma segnato anche da un difficile inizio in uno spogliatoio pieno di grandi nomi e di momenti complicati. Nonostante le lotte psicologiche e gli attacchi d’ansia, Bojan mostra un rendimento eccezionale sul campo, segnando 12 gol nella sua prima stagione, condividendo la prima linea con Thierry Henry, Ronaldinho o Samuel Eto’o.

Il documentario affronta nel dettaglio la controversia sulla decisione di Bojan di non unirsi alla nazionale spagnola per Euro 2008, dando priorità alla sua salute mentale. Questo episodio, fondamentale per la sua carriera, viene approfondito attraverso la testimonianza cruciale della madre, che chiarisce le ragioni di questa scelta decisiva. Contrariamente alla versione ufficiale, che parlava di gastroenterite, viene svelato il vero motivo, scatenando una polemica mediatica. In quest’altra parte del documentario viene esplorata la seconda fase di Bojan all’FC Barcelona, che coincide con l’arrivo di Pep Guardiola in prima squadra, una fase in cui Bojan inizia a perdere importanza all’interno del team. Un momento cruciale arriva in occasione delle finali di Champions League a Roma e Wembley, dove il catalano gioca appena un minuto. Di fronte a questa situazione, Bojan sceglie di lasciare il club della sua vita, l’FC Barcelona. Questo processo è doloroso ma gli permette di esplorare nuovi orizzonti e di ritrovare il suo senso di appartenenza in squadre come Stoke City, Roma, Ajax, Milan, Mainz, Alaves, Montreal e Vissel Kobe. Successivamente, torna al Barcellona, al Camp Nou, per ritirarsi e compiere il suo gesto d’addio. Questa esperienza lo trasforma in un Bojan molto più saggio e maturo, che guarda al futuro con speranza e determinazione. Testimonianze e interviste sono parti fondamentali del documentario. Appaiono star del calcio, familiari e amici che condividono la loro esperienza e il loro sostegno nei momenti più difficili della vita dell’attaccante: da Joan Laporta, presidente dell’FC Barcelona a Andrés Iniesta, compagno di squadra di Bojan all’FC Barcelona e al Vissel Kobe, da Gerard Piqué a Zlatan Ibrahimovic al dottor Josep Monseny, lo psicanalista di fiducia.

Questo documentario sarà un’esclusiva di Rakuten Tv e sarà disponibile in 42 paesi europei come parte della collezione Rakuten Originals.

Meloni: con la riforma costituzionale portiamo l’Italia nella Terza Repubblica

Meloni: con la riforma costituzionale portiamo l’Italia nella Terza RepubblicaRoma, 29 ott. (askanews) – “Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica”. Lo ha scritto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel messaggio inviato alla convention organizzata a Saint Vincent da Gianfranco Rotondi, deputato di Fratelli d’Italia e leader di “Verde è popolare” che ha annunciato oggi di aver ripristinato la denominazione Democrazia cristiana.

“La fine della Prima Repubblica – ha sottolineato Meloni nella sua missiva, che è stata letta alla fine dei lavori della convention – ha decretato anche la fine della Dc come partito. Un passaggio storico, che ha chiuso una fase storica irripetibile e ha chiesto ad un intero blocco sociale, in una seppur imperfetta democrazia dell’alternanza, di decidere da che parte schierarsi. La nascita del centrodestra come nuovo blocco alternativo alla sinistra ha rappresentato la risposta che milioni di italiani chiedevano e aspettavano. Quella risposta è stata una risposta vincente”. “In questi decenni – ha rivendicato la leader di Fratelli d’Italia – il centrodestra è cresciuto, si è strutturato, ha trascorso anche momenti difficili ma ha sempre saputo far dialogare al suo interno tutte le sue identità, non rinunciando a sperimentare nuove esigenze e nuove forme. Oggi il centrodestra aspira ad essere la sintesi di tutte le idee maturate nell’alveo della tradizione conservatrice e cristianoliberale. È un centrodestra moderno e dinamico, che fa tesoro delle diversità ed è capace di governare con realismo, concretezza e competenza, portando avanti un programma chiaro e basato su un approccio valoriale”.

“Ed i valori della famiglia, della Patria, della libera impresa, della sussidiarietà e dell’appartenenza all’Occidente sono valori che affondano le radici in una storia che, da sempre, ci vedono alternativi e profondamente distanti dalla sinistra. Anche per questo sono convinta che chi viene dalla tradizione dei democratici cristiani non possa non stare saldamente nel centrodestra”, ha concluso Meloni. Nella prima parte della sua lettera Giorgia Meloni ha compiuto un excursus sulla vicenda storica della Dc. “Mi spiace molto – ha premesso la presidente del Consiglio – non essere riuscita ad essere oggi a Saint-Vincent per intervenire, insieme a te e all’amico Tommaso Foti, alla sessione di chiusura di questa tre giorni di confronto e dibattito sul ruolo e sul contributo dei democratici cristiani nella politica italiana”.

“Moltissimo si è scritto, e si è detto, su ciò che ha rappresentato la Democrazia Cristiana nella storia della nostra Nazione, in particolare nella cosiddetta Prima Repubblica. Io ho sempre considerato riduttivo – ha affermato – definire la Dc semplicemente come un partito di ‘centro’. Per molti anni, nell’ambito di un contesto sia interno che internazionale molto diverso dall’attuale, la Democrazia Cristiana – ha affermato Meloni – ha rappresentato uno dei blocchi in cui si articolava il nostro sistema politico”. “La Dc ha avuto la lungimiranza – ha osservato la leader di FdI – di sposare la scelta occidentale e ha rappresentato, per svariati decenni, il blocco sociale anticomunista, il partito dei corpi intermedi, della borghesia produttiva e dei ceti popolari. Negli anni del Dopoguerra ha accompagnato quel miracolo economico che ha consentito all’Italia di rialzarsi dalle macerie e di diventare una potenza economica di livello globale. È stato un movimento politico di massa, ancorato a valori e programmi nei quali la maggioranza degli italiani si è riconosciuta per molto tempo”, ha concluso Giorgia Meloni.

Meloni: con riforma Carta portiamo l’Italia nella Terza Repubblica

Meloni: con riforma Carta portiamo l’Italia nella Terza RepubblicaRoma, 29 ott. (askanews) – “Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica”. Lo ha scritto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel messaggio inviato alla convention organizzata a Saint Vincent da Gianfranco Rotondi, deputato di Fratelli d’Italia e leader di “Verde è popolare” che ha annunciato oggi di aver ripristinato la denominazione Democrazia cristiana.

“La fine della Prima Repubblica – ha sottolineato Meloni nella sua missiva, che è stata letta alla fine dei lavori della convention – ha decretato anche la fine della Dc come partito. Un passaggio storico, che ha chiuso una fase storica irripetibile e ha chiesto ad un intero blocco sociale, in una seppur imperfetta democrazia dell’alternanza, di decidere da che parte schierarsi. La nascita del centrodestra come nuovo blocco alternativo alla sinistra ha rappresentato la risposta che milioni di italiani chiedevano e aspettavano. Quella risposta è stata una risposta vincente”. “In questi decenni – ha rivendicato la leader di Fratelli d’Italia – il centrodestra è cresciuto, si è strutturato, ha trascorso anche momenti difficili ma ha sempre saputo far dialogare al suo interno tutte le sue identità, non rinunciando a sperimentare nuove esigenze e nuove forme. Oggi il centrodestra aspira ad essere la sintesi di tutte le idee maturate nell’alveo della tradizione conservatrice e cristianoliberale. È un centrodestra moderno e dinamico, che fa tesoro delle diversità ed è capace di governare con realismo, concretezza e competenza, portando avanti un programma chiaro e basato su un approccio valoriale”.

“Ed i valori della famiglia, della Patria, della libera impresa, della sussidiarietà e dell’appartenenza all’Occidente sono valori che affondano le radici in una storia che, da sempre, ci vedono alternativi e profondamente distanti dalla sinistra. Anche per questo sono convinta che chi viene dalla tradizione dei democratici cristiani non possa non stare saldamente nel centrodestra”, ha concluso Meloni. (segue)