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Poltronesofà entra in Uk: offerta da 99mln di sterline per negozi ScS

Poltronesofà entra in Uk: offerta da 99mln di sterline per negozi ScSMilano, 24 ott. (askanews) – Poltronesofà si prepara a sbarcare nel Regno Unito: la società annuncia di aver raggiunto un accordo con ScS Group per un’offerta in contanti sull’intero capitale ScS, per un corrispettivo complessivo di 99 milioni di sterline. ScS, quotata a Londra, è una società di vendita al dettaglio di divani e poltrone con 100 negozi nel Regno Unito. Il completamento dell’operazione è previsto per il primo trimestre 2024.

Nel dettaglio, Poltronesofà riconoscerà un corrispettivo pari a 270 pence per ogni azione ScS e un dividendo a favore degli azionisti di ScS di 10 pence per azione, per un valore complessivo di 99,387 milioni di sterline (incluso il dividendo consentito). Il totale corrisponde a un premio del 66% rispetto al prezzo di chiusura di ieri delle azioni ScS di 169 pence. Poltronesofà conta oggi 167 negozi in Italia, 106 negozi in Francia e altri 27 negozi nel resto d’Europa (15 in Belgio, 9 in Svizzera, 2 a Cipro e 1 a Malta). “Il percorso di sviluppo del gruppo in Europa – sottolinea la nota – si è dimostrato altamente efficace, stabilendo una forte presenza di negozi in nuove regioni e conquistando quote di mercato nazionali nonostante la limitata conoscenza iniziale del marchio”.

Unicredit, Orcel: non paghiamo tassa extra-profitti, 1,1 mld a riserva

Unicredit, Orcel: non paghiamo tassa extra-profitti, 1,1 mld a riservaMilano, 24 ott. (askanews) – Sulla tassa relativi agli extra-profitti “avevamo due opzioni: uno era pagarla, l’altra era di rafforzare le nostre riserve e non pagarla, a meno che queste non vengano distribuite in un secondo tempo”. Lo ha spiegato l’AD di Unicredit, Andrea Orcel, nella call con le agenzie dopo che nel comunicato sulla trimestrale la banca aveva affermato di aver contribuito con 1,1 miliardi all’imposta straordinaria sulle banche del 2024, destinandoli a riserve proprie non distribuibili.

La scelta, ha sottolineato Orcel, “è razionale e coerente con la nostra strategia che è sempre stata quella anno dopo anno, trimestre dopo trimestre, di distribuire generosamente ma anche di continuare rafforzare il nostro patrimonio”.

Unicredit: nei nove mesi utile record a 6,7 miliardi

Unicredit: nei nove mesi utile record a 6,7 miliardiMilano, 24 ott. (askanews) – Unicredit chiude il terzo trimestre 2023 con un utile netto di oltre 2,3 miliardi, battendo le stime degli analisti, con un Rote pari al 23,4%. Nei primi nove mesi il risultato ha raggiunto la cifra record di 6,7 miliardi, in aumento del 67,7% rispetto allo stesso periodo del 2022.

I ricavi netti nel trimestre salgono a 5,8 miliardi (+23,1%), sostenuti da un margine di interesse di 3,6 miliardi, in aumento del 45% principalmente per effetto dell’aumento dei tassi di interesse e della buona gestione del pass-through dei depositi. Il CET1 ratio a fine settembre è pari al 17,19%. Sulla scia di un migliorato contesto dei tassi d’interesse e delle ipotesi di pass-through dei depositi, il gruppo ha migliorato la propria guidance finanziaria per il 2023, portandola a un margine di interesse di almeno 13,7 miliardi, che si traduce in ricavi netti superiori a 22,2 miliardi. La guidance relativa all’utile netto rimane pari o superiore a 7,25 miliardi. Confermata l’ambizione a mantenere la redditività del 2024 in linea o superiore a quella del 2023 e l’intenzione di distribuire agli azionisti almeno 6,5 miliardi.

UniCredit, ha sottolineato l’AD Andrea Orcel “ha messo a segno un altro trimestre eccellente. Sono fiducioso ed entusiasta di ciò che ci aspetta per UniCredit. I nostri fondamentali sono più forti che mai e siamo sulla buona strada per realizzare la nostra ambizione di diventare la Banca del Futuro in Europa. Continueremo a costruire il nostro successo a beneficio di tutti i nostri stakeholder”. Unicredit ha optato per contribuire con 1,1 miliardi alla cosiddetta ‘imposta straordinaria sulle banche’ del 2024, destinandoli a riserve proprie non distribuibili. “Il supporto del gruppo alle famiglie e alle comunità durante la crisi del costo della vita – precisa l’istituto – rimane un imperativo”.

Lo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio dell’Antartide è inevitabile

Lo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio dell’Antartide è inevitabileMilano, 24 ott. (askanews) – Il rapido scioglimento delle piattaforme di ghiaccio dell’Antartide occidentale può diventare inevitabile e impossibile da fermare, con conseguenze “potenzialmente devastanti” sull’innalzamento dei livelli del mare in tutto il mondo. Lo scrive un nuovo studio sul cambiamento climatico pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.

Secondo la ricerca, come riporta la Cnn, anche se si raggiungessero gli obiettivi ambiziosi posti per limitare il surriscaldamento globale – cosa che al momento non è – l’Antartide occidentale andrà incontro al riscaldamento delle acque e allo scioglimento delle grandi piattaforme di ghiaccio.

Guerra in Medio Oriente, Tajani: deceduto ultimo dei 3 italo-israeliani dispersi

Guerra in Medio Oriente, Tajani: deceduto ultimo dei 3 italo-israeliani dispersiRoma, 23 ott. (askanews) – “Purtroppo anche Nir Forti è deceduto. Era l’ultimo dei 3 italo-israeliani dispersi. Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a TelAviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un post su X dopo che qualche ora prima lo stesso ministro aveva dato la notizia della morte di Liliach Le Havron, italo-israeliana e moglie di Evitar Kipnis il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi.

“Entrambi erano scomparsi dopo l’attacco di Hamas”, aveva ricordato il ministro. “Rinnovo le condoglianze ai figli e alla famiglia. Per l’Italia un altro giorno di lutto”. Intanto, il portavoce delle Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, ha annunciato il rilascio di due ostaggi a seguito della mediazione di Qatar ed Egitto. Secondo quanto riferito su Telegram da Abu Obaida, si tratta di due donne anziane, Nurit Yitzhak di 79 anni e Yocheved Levschitz, 85 anni. “Abbiamo deciso di rilasciarli per ragioni umanitarie e mediche”, ha detto il portavoce, citato da Al Jazeera.

Festa cinema Roma, Sting e la moglie Styler tra i fan sul red carpet

Festa cinema Roma, Sting e la moglie Styler tra i fan sul red carpetRoma, 23 ott. (askanews) – Red carpet alla Festa del Cinema di Roma per il cantante Sting e la moglie Trudie Styler, attrice, produttrice e regista britannica. La coppia si è intrattenuta con i fan tra autografi e selfie prima di scambiare qualche battuta con giornalisti e fotografi.

Trudie Styler, in un elegante abito lungo azzurro elettrico, è arrivata alla kermesse romana per presentare “Posso Entrare – An Ode To Naples”, un documentario che racconta una Napoli. Alla domanda se gli sia piaciuta la città partenopea, l’ex membro dei Police ha riposto: “Certo, amo tutta l’Italia”.

A Monza nessuna sorpresa,Galliani “difende” seggio Senato Berlusconi

A Monza nessuna sorpresa,Galliani “difende” seggio Senato BerlusconiMonza, 23 ott. (askanews) – Alla fine nessuna sorpresa: Adriano Galliani conferma al centrodestra il seggio del Senato che fu di Silvio Berlusconi, staccando di oltre 10 punti l’avversario Marco Cappato. Un esito messo in dubbio solo per le incognite legate alla bassa affluenza, ma che ha retto alla prova delle urne. E di cui lo stesso Galliani rivendica il significato politico, oltre che affettivo: “È importante anche per la stabilità del governo, per i numeri nelle Commissioni e in Aula al Senato, dove la maggioranza è più risicata che alla Camera”.

Nel collegio uninominale di Monza e Brianza, Galliani viene eletto dunque con 67.801 voti: il 51,46% di quelli espressi, a fronte di un’affluenza che non raggiunge il 20%. La mobilitazione dell’ultima settimana da parte dei big di centrodestra ha dunque ottenuto l’effetto dediderato, quello di mobilitare quanto necessario l’elettorato storicamente conservatore del collegio. Lo riconosce anche Cappato: “Stavolta ci hanno visti arrivare, e sono scesi in campo tutti: ministri, capi partito, la presidente del Consiglio… hanno serrato i ranghi e questo ha avuto indubbiamente una efficacia”. Lo stesso Galliani ammette che qualche timore c’è stato: “Mi ero preoccupato per l’astensionismo, ieri mattina l’affluenza era al 4%, e non so perchè ma nella mia testa temevo che la bassa affluenza danneggiasse il centrodestra. Ma alla fine è andata bene”. Galliani torna dunque in Senato, e può dedicare la vittoria a Silvio Berlusconi: “Sono felice, ma avrei preferito che il seggio restasse al suo legittimo proprietario…”, dice incontrando i giornalisti nella sede del suo comitato nel centro di Monza. “Ho accettato la candidatura perchè me lo ha chiesto la famiglia di Berlusconi e me lo hanno chiesto tutti i partiti. E poi perchè è il mio territorio, qui dietro andavo all’oratorio e lì giocavo a pallone”, racconta indicando i luoghi della sua infanzia nel capoluogo della Brianza. E poi rifeirsce le telefonate fatte: “Ho sentito Marina Berlusconi, Piersilvio, Paolo, e Marta Fascina: tutti mi hanno detto che è quello che avrebbe voluto Berlusconi”.

Il comitato di Cappato – brianzolo anch’egli – era invece a qualche chilometro di distanza, Vedano al Lambro, dove l’esponente radicale è cresciuto. Da lì, mentre era ancora in corso lo scrutinio, Cappato ha riconosciuto la sconfitta e la vittoria di Galliani, rilanciando però le sue battaglie storiche: “Sapevamo che era una sfida difficile, ne usciamo più forti, con l’energia per nuove conquiste di libertà”. Sui temi del suo impegno storico e della sua campagna: il fine vita, (“È una battaglia che continuiamo e che vinceremo anche senza essere in Parlamento”) e la partecipazione civica: “Il potere italiano fa tutto il possibile per impedire la partecipazione democratica e poi i risultati sono appunto questi”. Ovvero una affluenza inchiodata al 19,23%, che però Galliani rivaluta: “È di più che alle altre suppletive: a Roma ci si fermò all’11% quando fu sostituito Gualtieri…”. L’amico storico di Berlusconi (“44 anni insieme”, era il mantra in campagna elettorale) torna dunque in Senato, con il prolungamento delle metropolitana milanese fino a Monza come obiettivo e mantenendo il legame più forte con la città, ovvero la guida della squadra di calcio: “Portarla dalla C alla A è servito a qualcosa”, scherza a fine giornata.

A Genova la 40esima Assemblea Anci: “i sindaci uniscono”

A Genova la 40esima Assemblea Anci: “i sindaci uniscono”Roma, 23 ott. (askanews) – “Tre colori sul cuore. I sindaci uniscono l’Italia”. E’ questo il titolo della quarantesima Assemblea annuale dell’Anci, l’associaizone dei comuni italiani, in programma da domani a giovedì nel padiglione Blu della Fiera di Genova.

La giornata inaugurale si svolgerà alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l’ottavo anno consecutivo presente alla prima giornata dell’assise Anci. I saluti istituzionali saranno affidati al sindaco di Genova e presidente di Anci Liguria, Marco Bucci, e al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Seguirà l’intervento del presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.

Il senatore a vita Renzo Piano precederà con il suo intervento la relazione del presidente dell’Anci, Antonio Decaro che farà il punto “sulle grandi sfide e le grandi responsabilità che la situazione del Paese ci assegna”. Nei giorni scorsi, il sindaco di Bari ha ricordato come negli ultimi anni, i Comuni abbiano acquisito sempre più “centralità nel sistema istituzionale e democratico” sia “come erogatori di servizi, fronte avanzato del rapporto dello Stato con i cittadini e principale punto di riferimento nelle difficoltà e nelle emergenze”, sia “come progettisti del futuro delle nostre città”. A Genova, Decaro al suo ultimo anno al vertice dell’associaione, assieme alle centinaia di sindaci presenti farà il bilancio di quanto è stato fatto, e soprattutto “guarderemo avanti tutti insieme, forti dell’unità e della trasversalità che sono sempre state le caratteristiche migliori dell’Anci”. Al termine della prima giornata ci sarà l’intermezzo teatrale ‘Il sindaco pescatore’ di Ettore Bassi, tratto dall’omonimo libro di Dario Vassallo, fratello del primo cittadino di Pollica, assassinato il 5 settembre 2010.

La giornata di mercoledì 25 ottobre si aprirà con il panel dedicato alle grandi infrastrutture, con la partecipazione del vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, e del vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. Visioni e programmi per andare oltre la crisi energetica al centro del secondo panel della mattinata. Interverranno il ministro per la PA, Paolo Zangrillo, il titolare del dicastero dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e i ministri dell’Ambiente e sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Il pomeriggio del 25 ottobre spazio alla sessione dedicata alla digitalizzazione. Previsti gli interventi del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione tecnologica, Alessio Butti. Pnrr e Comuni nel panel conclusivo della seconda giornata. Il punto di vista dei sindaci sarà portato all’attenzione del ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffale Fitto, del commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni e del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Nella giornata conclusiva, giovedì 26 ottobre, al panel sui bisogni sociali delle Comunità interverranno il ministro della Salute, Andrea Schillaci, e i ministri per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e dell’Agricoltura e sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. Di turismo, cultura e difesa del territorio i sindaci parleranno nell’ultima sessione con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, con il ministro del Turismo, Daniela Garnero Santanché e con il ministro dell’Economia e delle Finanza, Giancarlo Giorgetti. Le conclusioni della quarantesima assemblea annuale dell’Anci saranno affidate, come di consueto, al presidente e sindaco di Bari, Antonio Decaro.

Alfredo Cospito, il tribunale di sorveglianza conferma il 41bis per l’anarchico: ancora più pericoloso

Alfredo Cospito, il tribunale di sorveglianza conferma il 41bis per l’anarchico: ancora più pericolosoRoma, 23 ott. (askanews) – Confermata la detenzione al 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito. Il tribunale di sorveglianza della Capitale, in particolare, ha respinto un reclamo proposto dal difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. Nel corso dell’udienza davanti ai giudici di via Triboniano la Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo aveva espresso parere favorevole all’istanza ed alla sostanziale fine del regime di carcere duro. L’aumento degli attentati è coincidente non con l’applicazione del 41 bis ma con l’inizio dello sciopero della fame da parte di Cospito, tant’è che si esauriscono con l’ultimo attentato appena due giorni dopo la conclusione dell’iniziativa personale”. Lo scrivono i giudici del tribunale di sorveglianza della Capitale nel provvedimento che ha respinto il reclamo di Alfredo Cospito contro le ordinanze del ministro della giustizia che confermava il regime di carcere duro per il leader anarchico.

Rispetto alla protesta intrapresa da Cospito nei mesi scorsi e che lo aveva portato ad un grave stato di denutrizione, secondo il tribunale, “è evidente che la clamorosa iniziativa del pescarese abbia infuocato gli animi delle formazioni anarchiche e che soprattutto abbia reso Cospito una figura di ancor maggiore carisma all’interno del sodalizio”. Insomma – si sottolinea – Cospito “ha dimostrato particolare determinazione e per questo viene rispettato dai suoi sodali”. Quindi si chiarische che “qualsiasi strategia programmatica degli obiettivi da colpire, in un ambito associativo che propugna espressamente il metodo della lotta armata o l’avallo di azioni violente sono considerati nel suo contesto eversivo autorevoli ed insindacabili”.

Sempre a parere del tribunale “dall’incartamento processuale non emergono elementi concreti che possano giustificare una rivalutazione delle condizioni di legittimità dell’articolo 41 bis, quali già vagliate dalla Cassazione, ma semmai è dato rinvenire negli stessi pareri della Dnaa plurimi elementi di segno contrario attestanti la estrema pericolosità del Cospito e la persistente attività della Federazione anarchica informale”. “Per tale motivo ad avviso del tribunale non appaiono coerenti le conclusioni a cui è pervenuta la Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo secondo cui dalla molteplicità dei canali decisionali si evincerebbe una ridotta pericolosità del Cospito, che invece è descritto come figura di vertice del movimento come desunto dalla stessa Dnaa attraverso il richiamo testuale della nota Direttore centrale della Polizia di prevenzione”.

Deficit pubblico, Summers: in Italia “urgente” affrontarlo

Deficit pubblico, Summers: in Italia “urgente” affrontarloRoma, 23 ott. (askanews) – Lawrence Summers, ex segretario al Tesoro statunitense con il presidente Clinton, e uno dei più autorevoli policymakers mondiali degli ultimi anni, lancia l’allarme sulla dinamica dell’aumento del deficit pubblico sulle due sponde dell’Atlantico, negli Usa e in Europa, dove affrontare il problema è particolarmente “urgente in Italia. L’economista, che ha ricevuto a Roma il premio Bancor in una cerimonia alla quale hanno anche partecipato il governatore di Bankitalia Visco e il governatore inglese Mervyn King, si è inoltre mostrato pessimista sulla possibilità di riportare l’inflazione al 2% in Usa e in Europa con un ‘atterraggio morbido’ che eviti la recessione.

L’Italia – ha sostenuto Summers – è l’epicentro del nodo finanza pubblica in Europa. Ecco il suo ragionamento: “L’indebitamento non è un modo per finanziare la spesa. È un modo per rinviare il finanziamento della spesa. È un modo per rinviare l’aumento delle tasse o per rinviare altri tagli alla spesa, anche se l’entità complessiva lievita. Pertanto, sia che si tratti di contenere l’inflazione nel breve periodo o di mantenere la stabilità finanziaria nel medio periodo o di garantire livelli adeguati di investimenti e di crescita nel lungo periodo o di mantenere un sistema globale efficiente, credo sia necessario affrontare le preoccupazioni relative all’indebitamento pubblico negli Stati Uniti. E se me lo consentite, pensando all’Europa, in nessun altro luogo questo aspetto è più urgente che in Italia”. Pessimismo, in particolare, sulla possibilità degli Stati Uniti di riportare i conti pubblici sotto controllo e non attendibili le previsioni di Washington sul deficit. “Credo che nei prossimi anni – ha sottolineato Summers – le questioni di politica fiscale dovranno svolgere un ruolo più rilevante che in passato. Sono più preoccupato per la situazione fiscale degli Stati Uniti a medio e lungo termine di quanto lo sia stato nei 40 anni in cui mi sono occupato di politica macroeconomica. Considerate che le ultime stime del Congressional Budget Office sulla situazione fiscale negli Stati Uniti indicano un deficit del 7,3% circa. Tra dieci anni – prevede l’economista, che tra l’altro è nipote di due premi Nobel per l’economia, Samuelson e Arrow – questi calcoli presuppongono che il tasso d’interesse dei buoni del Tesoro si aggiri attorno al 2%, il che mi sembra improbabile. Questi calcoli presuppongono che la spesa per la difesa nazionale in percentuale del PIL diminuisca in modo significativo, il che mi sembra improbabile. Questi calcoli presuppongono che tutti i tagli fiscali di Trump vengano abrogati, il che mi sembra improbabile”.

Il pessimismo a tutto tondo di Larry Summers si estende alla possibilità di un successo nella lotta all’inflazione senza portare l’economia in recessione. “Sarebbe fantatico riuscire a raggiungere un atterraggio morbido. Tuttavia, come ho detto più volte – e come dice anche Samuel Johnson dei secondi matrimoni – tutto porta a credere che l’atterraggio morbido rappresenti il trionfo della speranza sulla realtà. Il mio sospetto è che non riusciremo, né negli Stati Uniti né in Europa, a riportare l’inflazione al 2% o vicina al 2% in modo duraturo senza accettare un aumento significativo del grado di rallentamento economico. Vorrei tanto sbagliarmi – aggiunge – in questa mia ipotesi, visto il sostanziale deterioramento fiscale negli Stati Uniti, e al contempo non posso parlare con altrettanta certezza dell’Europa. A mio avviso, negli Stati Uniti il mantenimento di un livello di domanda coerente con la stabilità dei prezzi richiederà probabilmente un lungo periodo di tassi d’interesse piuttosto elevati rispetto alle stime prevalenti di tassi d’interesse neutrali”.