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Fmi, Georgieva: prospettive di crescita globali si sono indebolite

Fmi, Georgieva: prospettive di crescita globali si sono indeboliteRoma, 5 ott. (askanews) – Come si vedrà nelle previsioni che il Fondo monetario internazionale aggiornerà la prossima settimana, il quadro attuale dell’economia globale “resta piuttosto debole” e guardando avanti, sul medio termine “le prospettive di crescita si sono ulteriormente indebolite”. Lo ha affermato la direttrice Kristalina Georgieva, nel suo intervento in vista delle assemblee autunnali di Fmi e Banca mondiale, che si terranno in Marocco.

Georgieva ha parlato a Abidjan, in Costa d’Avorio, citando l’importanza di “una Africa prospera per assicurare la prosperità dell’economia del XXI secolo”. Poi è intervenuta sul quadro attuale dell’economia osservando che ad oggi ha mostrato una “notevole resilienza nella prima metà dell’anno”, con “alcune buone notizie da parte dei servizi e progressi tangibili sulla lotta all’inflazione”.

Secondo Georgieva questo aumenta le possibilità di un “atterraggio morbido” dell’economia. “Ma non possiamo abbassare la guardia”, ha proseguito. La direttrice del Fmi ha poi messo in rilievo le marcate divergenze nelle dinamiche di crescita tra le diverse aree economiche. E ha riferito delle stime dell’istituzione, secondo cui con i vari shock all’economia che si sono visti dal 2020 (tra cui lockdown e restrizioni alle attività imposti a pretesto del Covid, o le ricadute di guerra in Ucraina e sanzioni) i danni cumulati per l’economia globale ammontano a 3.700 miliardi di dollari.

Gli Usa sono l’unica grande economia in cui livelli di produzione siano tornati ai valori precedenti ai lockdown. Nel resto del mondo tendenzialmente l’attività resta inferiore ai valori precedenti e i paesi a basso reddito sono stati colpiti più duramente, non avendo risorse per supportare economia e bisognosi. Intanto la lotta all’inflazione resta la priorità numero uno. Secondo Georgieva grazie alle azioni energica messe in campo dalle banche centrali e con politiche di bilancio responsabili l’inflazione sta calando nella maggior parte dei paesi. “Ma è probabile che resti superiore ai valori obiettivo, in alcuni paesi fino a tutto il 2025. L’alta inflazione mina i consumi e la fiducia degli investitori, erode le fondamenta per la crescita e soprattutto danneggia maggiormente i più poveri”.

“Per vincere l’inflazione i tassi di interesse devono restare elevati più a lungo. E’ di importanza primaria evitare un allentamento prematuro delle policy – ha avvertito la direttrice del Fmi – dato il rischio di recrudescenza inflazionistica”.

Egitto, Moody’s declassa il rating a Caa1

Egitto, Moody’s declassa il rating a Caa1Roma, 5 ott. (askanews) – Moody’s ha ulteriormente declassato il già basso rating sull’Egitto, da B3 a Caa1, un valore considerato notevolmente rischioso, a riflesso del peggioramento delle prospettive di debito del paese e “del persistere di penuria di valuta estera a fronte di aumenti dei costi di servizio del debito sui prossimi due anni”. Inoltre, con un comunicato l’agenzia rileva le crescenti difficoltà politiche a risanare l’economia senza esacerbare i rischi di conflitti sociali.

Già al valore precedente il rating dell’Egitto si trovava a livelli considerati speculativi. Dopo questa mossa l’agenzia ha però riportato a “stabile” l’Outlook sul rating del paese, concludendo la procedura di revisione che era stata avviata lo scorso 9 maggio. Questo elemento, invece, positivo riflette le capacità dimostrate in passato dal governo di attuare riforme sulle politiche di bilancio e la possibilità di procedere a vendite di attività, conclude Moody’s, così come la prospettiva di continui sostegni da parte di istituzioni come il Fondo monetario internazionale.

Petrolio estende cali, Brent a 84 dollari a livelli di fine agosto

Petrolio estende cali, Brent a 84 dollari a livelli di fine agostoRoma, 5 ott. (askanews) – È proseguita anche oggi la marcata correzione al ribasso dei prezzi del petrolio, che se la scorsa settimana avevano raggiunto i massimi da oltre un anno a questa parte in poche sedute sono ritornati ai valori di fine agosto. In serata il barile di Brent cede oltre il 2 per cento a 84 dollari. Oltre Atlantico il West Texas Intermedie cala del 2,4 per cento 82,18 dollari, dopo che ieri le quotazioni avevano già accusato il calo più marcato da un anno, lasciando sul terreno circa 5 dollari al barile.

Stavolta il persistere di restrizioni all’offerta da parte del cartello allargato degli esportatori, l’Opec plus non sembra riuscire a bilanciare i timori di indebolimento della domanda, collegati anche al rallentamento della crescita economica.

Schlein convoca opposizioni in piazza: no a derby tra noi

Schlein convoca opposizioni in piazza: no a derby tra noiRoma, 5 ott. (askanews) – La manifestazione, certo, ma anche un ripetuto appello a lavorare per unire le opposizioni anziché cercare i “distinguo”. Elly Schelin chiude il suo intervento in direzione formalizzando la data dell’11 novembre per quella “piazza Pd” annunciata un mese fa alla festa dell’Unità a Ravenna, un appuntamento che in realtà è solo il più importante di una serie di iniziative in tutto il Paese che lanciano di fatto la campagna del Pd per le elezioni – europee e amministrative – del prossimo anno. Europee, ha tenuto a precisare la segretaria, che saranno “cruciali”, uno “spartiacque” per l’Ue, e proprio per questo è bene evitare “logiche riduttive, modeste”, quelle del “derby per contendersi a suon di polemiche, distinguo i voti con i potenziali alleati”.

E’ un passaggio netto, più di quanto solitamente sia solita fare la Schlein di fronte all’irrequietezza di M5s e Azione, perché è ben chiaro dalle parti del Nazareno il rischio di una competizione suicida tutta interna all’opposizione. Lo dice anche Stefano Bonaccini, che fa eco alla segretaria: “E’ finita la luna di miele del governo col paese” ma “il problema è che non cala il consenso della destra” perché “si fa fatica a vedere le opposizioni complessivamente come un’alternativa concreta e credibile”. Un rischio che la leader Pd vuole evitare a tutti i costi, consapevole che la maggioranza è in difficoltà e che sarebbe imperdonabile fare a Giorgia Meloni il favore di dividere l’opposizione. “Il primo anno di Meloni – dice la Schlein – si chiude tra le proteste”, e dunque “noi siamo sempre disponibili a lavorare per costruire insieme alle forze un’alternativa vincente a questa destra”. Tanto più, sottolinea, che si tratta di una destra “reazionaria e con pulsioni autoritarie”.

Tutto il suo intervento è un alternarsi di critiche alla maggioranza e richiami ai potenziali alleati. Schlein rinfaccia al governo le politiche migratorie, “l’attacco ai poveri”, l’approccio “repressivo”, i “tagli alla sanità”, l’atteggiamento in Europa. La riforma del patto di stabilità, dice per esempio, non deve portare ad un “ritorno dell’austerità”. Peccato che “non vediamo il governo italiano fare questa battaglia. Ma il Pd continuerà a farla”. Il sogno della leader Pd è che il Pd non si ritrovi da solo in questo compito. Assicura che lavorerà per costruire alleanze larghe per le amministrative e ripete di nuovo: “Continueremo a non indugiare mai in polemiche e distinguo con le altre opposizioni. La nostra gente ci chiede di costruire convergenze, non di competere per lo zero virgola nei sondaggi della settimana. Vogliamo parlare al 50% di italiani che non vanno più a votare”.

Il primo terreno di convergenza è stato il salario minimo (su cui il Pd e le altre opposizioni raccoglieranno le firme domenica in un “firma-day”) e il copione la Schlein vorrebbe replicarlo sulla sanità. Ma non solo. La leader Pd elenca tutte le “battaglie” che intende combattere nei prossimi mesi, dal diritto alla casa alle barricate contro le riforme annunciate dal governo (premierato e autonomia differenziata), senza dimenticare la transizione ecologica, la difesa della “autonomia della magistratura” e il Pnrr che il centrodestra rischia di sprecare. La segretaria ribadisce il sostegno all’Ucraina, garantendosi il plauso della minoranza con Lorenzo Guerini (“Bene”). Attacca il leader slovacco Robert Fico, spiegando che la sua linea è incompatibile con il Pse, ribadisce l’impegno a fianco degli studenti “contro il caro-affitti”. Una piattaforma che tiene insieme tutto il Pd, non emergono distinguo di rilievo durante il dibattito.

La replica finale è dedicata ancora una volta ai litigiosi compagni di opposizione: “Non ci stupiamo delle differenze con le altre forze, ma non dobbiamo concentrarci solo sulle differenze con un distinguo costante”. I distinguo, avverte di nuovo, “portano a far venire meno quella prospettiva che noi siamo in grado di costruire l’alternativa”. E invece “sappiamo che siamo in grado di mettere a terra 5 progetti concreti per l’Italia che possiamo fare insieme. Un passo alla volta, dopo il salario minimo cerchiamo di farlo anche sulla sanità e sono convinta che riusciremo anche su questo a trovare convergenze importanti”. E l’11 novembre sarà un primo momento importante per verificare se l’appello ha avuto effetto.

Meloni assicura a Zelensky l’invio di armi. Ma il nuovo pacchetto (l’ottavo) agita la politica italiana

Meloni assicura a Zelensky l’invio di armi. Ma il nuovo pacchetto (l’ottavo) agita la politica italianaGranada, 5 ott. (askanews) – Sistemi di difesa aerea, artiglieria e proiettili, missili a lungo raggio, droni, apparecchiature per la guerra elettronica. Sono queste le richieste che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avanzato ai leader che partecipano al summit di Granada della Comunità politica europea. “Abbiamo l’opportunità di infliggere una sconfitta fondamentale all’aggressione della Russia” ma servono altre armi, ha detto.

Armi Zelensky le ha chieste anche a Giorgia Meloni, in un incontro a margine del vertice. “Abbiamo discusso del prossimo pacchetto di aiuti militari dell’Italia, comprese le modalità per rafforzare la nostra difesa aerea”, ha scritto il leader ucraino su X. La premier, da parte sua, ha ribadito “il continuo e convinto sostegno a 360 gradi del governo italiano alle autorità ucraine” con “l’obiettivo di raggiungere una pace giusta, duratura e complessiva”. Meloni, ieri, aveva confermato che ci sarà un nuovo pacchetto di armi, su cui sta già lavorando il ministro della Difesa Guido Crosetto. Ma le forniture, aveva sottolineato, saranno fatte “compatibilmente con le richieste” e “con la necessità di non sguarnire la nostra sicurezza”. Il nuovo pacchetto (l’ottavo) agita la politica italiana. Nei giorni scorsi aveva creato qualche tensione l’annuncio, da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani, di nuove forniture. Su questo la decisione spetta alla Difesa, aveva precisato Crosetto, salvo poi assicurare che con il titolare della Farnesina c’è una “sinergia piena e ottima”. Il problema però, prima che politico, è tecnico: dopo quasi due anni di guerra le scorte di armi e munizioni nei magazzini italiani sono molto diminuite e i costi sostenuti sono molto elevati. “I tecnici – ha spiegato Crosetto – stanno verificando ciò che possiamo dare e, con realistica obiettività, ho detto che, su alcuni rifornimenti, per gli ucraini molto importanti, siamo limitati dalla nostra necessità e volontà di non scendere sotto una certa soglia di sicurezza interna”.

Sulla questione, nell’opposizione si registrano opinioni differenziate. “Siamo dalla parte dell’Ucraina – sottolinea la segretaria del Pd Elly Schlein – ma, accanto al necessario sostegno anche militare a Kiev, dobbiamo esplorare ogni possibile spazio diplomatico per la fine del conflitto e la ricerca di una pace giusta che si faccia carico delle reagioni dell’aggredito”. Va all’attacco invece il Movimento 5 stelle, che chiede a Crosetto di riferire in Parlamento. “Purtroppo il nostro governo persegue una strategia bellicista, guerrafondaia”, afferma Giuseppe Conte, per il quale, “Meloni ha deciso di dare priorità” agli “aiuti con le armi e quindi alla produzione di armi e munizioni mentre invece programma tagli alla spesa sanitaria e volge le spalle agli italiani”. “È tutt’oggi che si inseguono dichiarazioni di chi sostiene che il Governo aiuti troppo l’Ucraina e di chi invece dice che ci stiamo tirando indietro. A nessuno interessa la verità ma solo polemizzare”, la risposta di Crosetto. Al di là della questione delle armi, secondo quanto si apprende, nell’incontro di Granada Meloni e Zelensky hanno parlato anche di altri tipi di forniture, a partire da quelle necessarie per affrontare l’inverno che si avvicina. Tra i temi del colloquio anche la ricostruzione, che sarà anche al centro del G7 a guida italiana.

Emergenza migranti, Meloni fa asse con Sunak: insieme contro i trafficanti

Emergenza migranti, Meloni fa asse con Sunak: insieme contro i trafficantiGranada, 5 ott. (askanews) – L’idea era nata al G20 di Nuova Delhi e si è concretizzata oggi a Granada: Giorgia Meloni e Rishi Sunak fanno fronte comune e lanciano un nuovo “format” -allargato a Paesi europei ma fuori dall’Unione – per mettere in campo iniziative comuni per la lotta contro il traffico di esseri umani.

A margine del summit della Comunità politica europea, si sono riuniti oltre alla presidente del Consiglio e al premier britannico, i primi ministri dei Paesi Bassi Mark Rutte e dell’Albania Edi Rama, a cui si sono aggiunti il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Assente il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ma anche il padrone di casa Pedro Sanchez: gli spagnoli non avrebbero gradito l’iniziativa, dato che il tema dei migranti non era nell’agenda della Cpe mentre è in quella del Consiglio europeo informale di domani. “Ma gli spagnoli naturalmente erano informati e invitati. Il formato è aperto a chiunque voglia partecipare”, assicurano fonti italiane. Comunque, dopo la riunione di oggi, i contatti continueranno nelle prossime settimane. L’obiettivo è quello mettere in campo azioni concrete e coordinate per combattere il traffico di esseri umani, con un approccio omnicomprensivo, passando “dalla diagnosi alla cura”. Questo può essere fatto, ad esempio, grazie a scambi informativi e di intelligence; collaborazione tra le polizie; accordi con i Paesi di origine e di transito, con veri e propri partenariati. Nel corso dell’incontro, secondo quanto si apprende, non si è parlato del cosiddetto “modello Ruanda” per i rimpatri attuato da Sunak (e apprezzato da Meloni) ma giudicato illegale dalla Corte d’appello di Londra. Né sarebbe stato affrontato il tema delle Organizzazioni non governative, mentre c’è stato un confronto sul ruolo dell’Organizzazione internazionale per i migranti (Oim) e dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).

Il tema dei migranti, come detto, sarà sul tavolo del Consiglio informale e si preannuncia una discussione tesa. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha ribadito oggi che intende “porre un veto duro” sul nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo, che ieri si è sbloccato dopo lo ‘stallo’ determinato dalla ‘querelle’ tra Roma e Berlino sulle Ong. Arrivando a Granada, questa mattina, Meloni si è detta “soddisfatta” per “un testo che va molto più incontro alle esigenze dell’Italia, abbiamo dimostrato che siamo tutt’altro che isolati in questa trattativa”. Però, ha aggiunto, sulla dimensione esterna, quella che interessa all’Italia “bisogna correre di più”. Per domani, secondo quanto si apprende, Morawiecki (membro dei conservatori di Ecr presieduti da Meloni) ha chiesto un incontro alla premier, ma ancora il bilaterale non è stato definito. Stessa richiesta sarebbe stata avanzata dal leader ungherese Viktor Orban. Anche nel luglio scorso, sui migranti, Meloni aveva cercato senza successo una mediazione con lo stesso premier polacco e il leader ungherese Viktor Orban, anch’egli contrario al via libera al Patto.

Elodie: “Sono orgogliosamente femminista, non ho più paura”

Elodie: “Sono orgogliosamente femminista, non ho più paura”Milano, 5 ott. (askanews) – Tosta, forte e persino spigolosa, Elodie stupisce ancora ed esce con un progetto nuovo e innovativo: sette nuovi brani raccolti nel primo Clubtape italiano, “Red light”, disponibile da venerdì 6 ottobre su tutte le piattaforme digitali e in preorder in formato fisico. “Sono 7 brani, con un messaggio visivo molto forte e cattivello, tutte da cantare e ballare, chi mi viene a vedere deve uscire stanco” esordisce Elodie alla presentazione alla stampa, mettendo in chiaro la sua visione della musica e della vita e come un fiume in piena racconta la nascita di questo progetto e dell’evoluzione della sua carriera artistica.

“Red Light” è la naturale prosecuzione della sperimentazione nel mondo dance pop dell’artista. Composto da sette tracce, senza soluzione di continuità, è un progetto dalle sonorità club, nato dall’adrenalina generata dall’esperienza dello show evento sold out al Mediolanum Forum, andato in scena a maggio 2023. “Red light” è una sorta di regalo per il pubblico e immaginato per i prossimi appuntamenti live, prodotti da Vivo concerti, che vedranno nuovamente protagonista l’artista a novembre e dicembre nel suo primo tour nei palazzetti. “Appena scesa dal palco del mio primo show al forum l’emozione e l’adrenalina erano tali che avrei voluto rifarlo subito. Dovendo aspettare, ho deciso di incanalare tutta quell’energia precipitandomi in studio, creando nuova musica che facesse muovere il pubblico e aggiungesse un tassello fondamentale al mio racconto. Questo non è un album, non è un Ep, è un clubtape.”. Anche se poi Elodie taglia corto rispetto al suo pubblico e dice che si rivolge come immaginario a un pubblico femminile e alla comunità lgbtqia+. “Non mi interessa piacere agli uomini eterosessuali, a parte il mio fidanzato”.

Il visual che accompagna questo progetto è molto sexy, si rifà all’immaginario degli anni ’90 a Madonna e alle donne forti consapevoli della loro bellezza e del proprio corpo. “Quando da ragazzina ho visto madonna ho sognato e mi ha dato la forza di pensare che avrei potuto essere tutto quello che voglio. Per questo la ascolto ancora almeno una volta alla settimana”. Elodie partendo dalla recente foto scandalo in cui si mostra nuda, ha voluto spiegare il suo pensiero. “Sono orgogliosamente femminista. Questo lavoro è un manifesto politico e artistico; per le donne è stata una estate molto dura con tante, troppe violenze. Ciascuna di noi dovrebbe pensare a quanti gesti di violenza fisica e psicologica ha subito. Anche io sono stata oggetto di soprusi psicologici, ma ora non permetto più a nessuno di farmi male, mi ha aiutato tanto la psicoterapia per curare i miei traumi infantili imparando anche a gestire la rabbia”.

Poi però torna a precisare: “Questo non significa che dobbiamo avere paura di uscire e mostrarci per quelle che siamo, il corpo femminile è un manifesto, nella storia l’essere più maltrattato è la donna forse solo prima dei trans, ma per questo dobbiamo puntare i piedi e non avere paura. Sono stufa del fatto che bisogna giustificare la loro fragilità. Gli uomini hanno paura di noi perché siamo speciali, però le donne devono essere unite e fare rete non dividersi”. Alla domanda se le hanno proposto di entrare in politica e schierarsi, lei che non ha mai fatto mistero delle sue posizioni per la difesa dei diritti umani spiega: “Sono onesta intellettualmente, ho la terza media e mi sento ignorante per questo non posso fare politica, ho tanta passione ma ci vuole rispetto delle istituzioni non mi sento all’altezza, ma mi spiace che chi sta in politica non si metta in discussione”.

Poi torna a parlare della foto di nudo da cui nasce la cover di “Red light”, grazie all’incontro con il grande disegnatore Milo Manara. “E’ un’elaborazione culturale in cui il tema dell’indipendenza femminile e la potenza del corpo sono centrali”. Il maestro Manara, che con le sue eroine a colori ha tratteggiato sempre donne combattive e sensuali, protagoniste attive delle storie, in questa cover ritrae Elodie in tutta la sua potente sensualità. E’ nuda, con una mano serrata a pugno, come se rivendicasse il suo essere, la sua libertà, la dignità e la solennità del corpo nudo che diventa manifesto di un pensiero. La libertà femminile desta ancora scompiglio, nella cover rappresentata dal fondale, e spesso sembra quasi ci siano dei limiti, dei confini entro cui la donna deve muoversi se vuole sopravvivere. La matita del maestro Manara racconta, in contrasto ad un contesto in totale caos, l’eternità del corpo nudo, senza orpelli, nella sua più composta ieraticità. “Rispetto alla famosa foto il maestro ha tolto la mano che pudicamente avevo messo sui genitali”. Attraverso la musica, sono diverse le sfaccettature di Elodie che emergono in questo progetto. Da quella più sarcastica, con “glamour” che tratteggia una visione ironica del mondo della moda, a quella più coraggiosa che rivendica la libertà, schierandosi contro il giudizio altrui in “Elle”; la complessità dell’essere vivente, alla ricerca perpetua dell’equilibrio tra i molteplici aspetti che lo compongono, è raccontata in “lontano da qui”, un confronto-scontro tra due donne uguali ma anche profondamente diverse tra loro; con la title track “red light” l’atmosfera si tinge di rosso, si spalancano le porte del club e l’esperienza sensoriale ha inizio, concludendosi poi con una folle corsa alla ricerca di un senso esistenziale racchiuso nella fragilità stessa della vita in “A fari spenti”, disponibile dal 22 settembre. Il tema del corpo femminile e della sessualità trova ulteriore sviluppo nella collaborazione con The Morelli brothers a cui è stata affidata la direzione creativa dell’intero progetto visivo del clubtape. Ai brani di “Red light” sarà dedicato un intero blocco musicale all’interno del suo primo tour nei palasport, “Elodie show 2023”, prodotto da vivo concerti. Con un totale di oltre 55mila biglietti già venduti, ai sold out già annunciati si aggiunge il tutto esaurito anche per la data del 20 novembre al Mediolanum forum e si apre, a grande richiesta, il terzo appuntamento a conclusione della tournée sabato 9 dicembre. I biglietti per la nuova data saranno disponibili online su www.Vivoconcerti.Com da venerdì 06 ottobre alle ore 14:00 e in tutti i punti vendita autorizzati da mercoledì 11 ottobre alle ore 11:00. Di Alessandra Velluto

Migranti, Salvini: sconcerto per quanto emerge sul giudice di Catania. Anm: no “screening” alla vita dei giudici

Migranti, Salvini: sconcerto per quanto emerge sul giudice di Catania. Anm: no “screening” alla vita dei giudiciRoma, 5 ott. (askanews) – “Il vicepremier e ministro Matteo Salvini domani sarà a Palermo per l’udienza del processo Open Arms: in caso di condanna, rischia fino a 15 anni. Questa mattina Salvini ha postato un video su X con una manifestazione dell’estrema sinistra al porto di Catania del 25 agosto 2018, video in cui il deputato siciliano della Lega Anastasio Carrà ha riconosciuto il giudice Iolanda Apostolico che ha sconfessato il decreto Cutro. Alcuni media hanno sottolineato la presenza nel video anche del compagno di lei, a sua volta funzionario del Palazzo di Giustizia etneo, pubblicamente schierato contro la Lega e dalla parte dei manifestanti: una circostanza che rafforza la sensazione di totale allineamento ideologico della coppia, perfino nel bel mezzo di una manifestazione con grida ‘assassini’ e ‘animali’ di fronte alla polizia. Su un profilo Facebook riferibile alla dottoressa Apostolico, peraltro, sono emersi apprezzamenti a post volgari e gravemente offensivi nei confronti di Salvini. Tutte circostanze che, al momento, non sono state smentite dall’interessata”. Lo si legge in una nota della Lega. Salvini “ha investito le ultime ore per una serie di incontri tecnici legati al suo ruolo al ministero, dal ponte sullo Stretto al tema casa, dalle autostrade ai cantieri” e “prende atto ‘con sconcerto’ di quanto sta emergendo”, conclude la nota.

Se da un lato c’è “sconcerto”, dall’altro c’è preoccupazione. “Sulla terzietà nessuna discussione, dobbiamo essere terzi e apparire terzi” ma “inviterei a valutare la terzietà sulla base dei provvedimenti che sono assunti e delle argomentazioni poste a sostegno, sennò non se ne esce”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, a Sky tg24. Santalucia ha invitato a “non fare screening al passato, alla vita privata o pubblica, o la compressione dei diritti di manifestazione del pensiero dei magistrati diventa impossibile da reggere”.

Nanni Moretti inaugura nuova stagione del Teatro Stabile di Torino

Nanni Moretti inaugura nuova stagione del Teatro Stabile di TorinoRoma, 5 ott. (askanews) – A inaugurare la stagione 2023/2024 del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale sarà l’esordio teatrale di Nanni Moretti che dirigerà “Diari d’amore”, un dittico composto da due atti unici di Natalia Ginzburg, Dialogo e Fragola e Panna. Lo spettacolo debutterà in prima nazionale al Teatro Carignano di Torino, il 9 ottobre alle ore 20 e sarà interpretato da Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi.

Lo spettacolo verrà realizzato grazie a una coproduzione internazionale che riunirà il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ER T / Teatro Nazionale, Carnezzeria srls, LAC Lugano Arte e Cultura, Châteauvallon-Liberté scène nationale, TNP Théâtre National Populaire de Villeurbanne, La Criée – Théâtre National de Marseille e Maison de la Culture d’Amiens, e al sostegno della Fondazione CRT. “Diari d’amore” verrà replicato al Carignano, per la stagione in abbonamento dello Stabile di Torino, fino a domenica 29 ottobre e sarà poi in tournée fino a giugno 2024 in Italia e in Francia.

Per il suo esordio da regista nel teatro di prosa, Nanni Moretti ha scelto due commedie di Natalia Ginzburg, la cui scrittura è molto vicina all’immaginario che ha consolidato il successo cinematografico internazionale dell’artista. Moretti decide di farsi “primo spettatore” e dirigere cinque attrici e attori, non più con la sua cinepresa, ma affrontando “lo spavento” del palcoscenico. Quello “spavento” che definisce lo scarto tra l’intimità della parola scritta e il clamore della parola detta di fronte a un pubblico dal vivo: termine usato, in questa accezione, da Natalia Ginzburg. Due commedie che raccontano nuclei familiari disarmonici, gente che si lascia vivere senza entusiasmi; esseri deboli, dai valori etici inconsistenti. Con sguardo ironico apre il sipario su intimità domestiche nelle quali il conflitto cede il posto all’indifferenza, svelando la fatuità di uomini e donne emotivamente e moralmente inetti.

“Natalia Ginzburg – ha dichiarato Valerio Binasco, protagonista dello spettacolo, direttore artistico del Teatro Stabile di Torino e profondo conoscitore del teatro della Ginzburg – per me è tra i più importanti autori italiani. Anche se la sua immaginazione poetica non è attratta dall’eccezionalità o dall’assurdo, il suo stile ‘semplice’ e musicale, l’umorismo dolce e le partiture sofisticate delle ‘chiacchiere’ che riempiono le sue opere arrivano a toccare corde emotive fortissime, restituendo grandezza e profondità a personaggi solo apparentemente ‘piccoli’. Si viaggia con ironia tra i toni malinconici di una poesia fatta di elementi quotidiani e domestici e si resta affascinati dalla musicalità originale dei suoi dialoghi. La Ginzburg ha una penna leggera, ma scava gli animi, e i suoi sono personaggi ritratti con incredibile maestria psicologica, degna di autori come Cechov”.

Manovra, Schlein: situazione difficile, basta poco per saltare

Manovra, Schlein: situazione difficile, basta poco per saltareRoma, 5 ott. (askanews) – La situazione dei conti pubblici italiani è “difficile” e “basta poco per farli saltare”. È il monito lanciato da Elly Schlein, segretaria del Pd, nella relazione alla Direzione dem.

“Il primo anno di Meloni – dice – si chiude tra le proteste. Il governo per mesi ha negato la realtà, raccontandoci che tutto andava bene, che l’Italia faceva meglio degli altri. Ora si accorgono che la coperta è corta, ma il governo se le è accorciata da sola con i condoni fatti: non hanno fatto revisione della spesa e hanno indebolito le entrate”. Anche per questo “sabato parteciperemo alla manifestazione della Cgil”. Perchè “con la destra l’Italia frena, noi – prosegue Schlein – vogliamo che ricominci a crescere con nuove politiche industriali. I numeri della Nadef ci dicono che l’economia è in affanno. La Nadef è tirata e inadeguata: previsioni di crescita sovrastimate, 20 miliardi di privatizzazioni in tre anni che è un obiettivo irrealistico, la spesa per interessi che è a 78 miliardi coi rendimenti Btp al 5%. Basta poco per far saltare i conti: conti difficili e manovra che non dà risposte per un governo che ha passato un anno a piantare bandierine negli occhi dei più fragili invece di ridurre le diseguaglianze e aiutando la crescita”.