Depositata al Csm una richiesta di pratica a tutela giudice di CataniaRoma, 3 ott. (askanews) – E’ stata formalmente depositata questa mattina al Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura la richiesta di aprire una pratica a tutela del giudice di Catania Iolanda Apostolico. La richiesta è stata firmata da tredici componenti togati di Area, Unicost, Md e da due indipendenti. Non ha aderito il gruppo di Magistratura Indipendente.
La decisione della giudice di non confermare il trattenimento di tre migranti richiedenti asilo nei Cpr nei giorni scorsi ha sollevato reazioni nella maggioranza e il ministero dell’Interno, Matteo Pinatedosi, ha annunciato che il governo impugnerà la sentenza.
Dopo le scosse ai Campi Flegrei a Napoli alcuni stabili sono inagibiliNapoli, 3 ott. (askanews) – Sono proseguite per tutta la notte le verifiche da parte dei tecnici del Comune di Napoli in seguito alle segnalazioni pervenute al turno di guardia della Protezione civile dopo la scossa di terremoto delle 22.08 di ieri ai Campi Flegrei. La squadra tecnica – spiega una nota del Comune – in servizio è stata raddoppiata per evadere le richieste di verifica pervenute principalmente dalla zona di Fuorigrotta-Bagnoli. Nessun danno rilevato dai sopralluoghi in via Catone, via Russolillo e via G.B. Marino.
Più complessa la situazione in via Augusto Righi per un edificio composto di sei immobili: su diffida della Protezione civile per due è stata ordinata l’impraticabilità parziale, per due il monitoraggio e per altri due l’impraticabilità totale con sgombero dei due nuclei familiari residenti. Dal sopralluogo effettuato allo stadio Maradona, dove stasera è in programma la partita di Champion con il Real Madrid, con l’assessore Cosenza non sono emerse criticità. Al momento ulteriori verifiche sono in corso al Rione Lauro. A supportare il lavoro della Protezione civile sono state attivate nella notte anche due associazioni di volontariato che operano nell’area Fuorigrotta Bagnoli.
Crosetto: la Cybersecurity è fondamentale, pronti a investire di piùRoma, 3 ott. (askanews) – “Lo Stato e la Difesa sono perfettamente consci di quanto il settore sia fondamentale e hanno la volontà di investire sempre più”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo alla CybertechEurope 2023 in corso a Roma.
La Cybersecurity, ha aggiunto il ministro ha creato un nuovo mondo “che richiede approccio diverso, con nuove regole. Uno Stato più leggero, capace di individuare nella parte privata le competenze che gli servono”.
Migranti, Zaia: diventeremo il campo profughi d’EuropaRoma, 3 ott. (askanews) – “L’Europa non si sta occupando di questo esodo biblico, non considera più i confini italiani come confini europei” e la conseguenza di questa situazione è che “l’Italia sta diventando il ventre molle dell’Europa e pian piano ne diventeremo anche il campo profughi”. Lo dice il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un colloquio con il quotidiano La Stampa.
“Abbiamo l’imbarazzo – sostiene – di avere un’Europa totalmente assente, latitante, che non si sta minimamente occupando del problema. In Europa abbiamo votato e voluto Schengen, ora non vedo per quale motivo alcuni Paesi devono chiudere le frontiere. E questa è la prova provata di un altro aspetto: i ricollocamenti dei cittadini immigrati che arrivano in Italia non hanno nessuna efficacia a livello europeo, si contano sulle dita di una mano”. Altro tema caldo, i Cpr, che alcuni presidenti di Regione non vogliono sul loro territorio. Per Zaia “il Cpr è un anello della filiera dell’immigrazione ma non dipende dalle Regioni. Sembra che l’obiettivo nazionale sia di averne uno per Regione. Stiamo parlando di una detenzione amministrativa di un massi- mo di 18 mesi volta al rimpatrio. Non c’entra nulla con l’arrivo dei migranti nel territorio italiano”. Dal suo punto di vista il problema sono i rimpatri: “L’Italia riesce a farne tra i 3500 e i 4000 l’anno. Considerando che quest’anno avremo più o meno 200 mila arrivi e circa l’8% avrà lo status di rifugiato, valutando anche le altre forme di protezione arriviamo al 30% del totale, questo significa che 140 mila migranti devono tornare a casa: con i numeri attuali è come svuotare il mare con un secchio”.
La Croce Rossa: dopo dieci anni dalla strage di Lampedusa bisogna essere fratelliLampedusa , 3 ott. (askanews) – “Sono passati dieci anni dal naufragio del 2013 e se c’è un pensiero che ci appartiene e che dobbiamo sottolineare oggi è quello della fratellanza. Un pensiero non retorico che può avere un senso religioso come un significato laico che sta nell’unire, nel legare la propria vita a quella degli altri. Ed è sul significato di altri che dobbiamo capirci. Come Croce Rossa Italiana siamo espressione di unità che contribuisce a dare un significato diverso alla parola altro, annullando il sentire la diversità e dunque l’estraneità come un pericolo. Siamo, nel dare valore al principio di Umanità, i testimoni operativi e sul campo di ciò che può e deve essere la fratellanza. Il ‘tutti fratelli mai come oggi trova attualità. La trova nella costruzione dell’Europa, la trova nell’affermare il diritto a non migrare come in quello di farlo, la trova nella lotta ai trafficanti di esseri umani come necessità anche umanitaria, la trova nella costruzione di quei confini nazionali in cui la pluralità di identità siano principio di vita nella sicurezza di un’integrazione vera. Le migrazioni sono il tempo che viviamo ed è a questo tempo che, onorando i morti di quel mare troppo spesso funereo, che non deve esistere più, dobbiamo saper costruire la vita. È un compito da far tremare i polsi. Ma è un dovere farlo. E in questo la Croce Rossa non può che essere presente”. Così il presidente della Croce Rossa italiana Rosario Velastro sul decimo anniversario della strage di Lampedusa, in cui persero la vita 386 persone.
GIMBE: con la Nadef 2023 la sanità pubblica va verso il baratroRoma, 3 ott. (askanews) – “I numeri della NaDEF 2023 certificano che, in linea con i Governi degli ultimi 15 anni, la sanità pubblica non rappresenta affatto una priorità politica neppure per l’attuale Esecutivo”. Lo afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, commentando un dossier della Fondazione che “ha effettuato un’analisi indipendente della NaDEF 2023 relativamente alla spesa sanitaria, sia per verificare la coerenza tra dichiarazioni programmatiche e stime tendenziali, sia per informare confronto politico e dibattito pubblico in vista della discussione sulla Manovra”.
Nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NaDEF) 2023, deliberata il 27 settembre 2023 e resa pubblica il 30 settembre, relativamente alla sanità, si legge che “La Legge di Bilancio 2024 prevederà, per il triennio 2024-2026, stanziamenti da destinare al personale del sistema sanitario”. Inoltre, il Governo dichiara collegati alla decisione di bilancio due disegni di legge: il primo in materia di riorganizzazione e potenziamento dell’assistenza territoriale nel SSN e dell’assistenza ospedaliera; il secondo in materia di riordino delle professioni sanitarie e degli enti vigilati dal Ministero della Salute. ANALISI NADEF 2023 – Secondo GIMBE, in dettaglio, analizzando i vari periodi: – Previsionale 2023: rispetto al 2022, la spesa sanitaria aumenta del 2,8%, in termini assoluti di Ç 3.631 milioni, ma si riduce dal 6,7% al 6,6% in termini di percentuale di PIL.
– Previsionale 2024-2026: a fronte di una crescita media annua del PIL nominale del 3,5%, la NaDEF 2023 stima la crescita media della spesa sanitaria all’1,1%. Il rapporto spesa sanitaria/PIL precipita dal 6,6% del 2023 al 6,2% nel 2024 e nel 2025, e poi ancora al 6,1% nel 2026. Rispetto al 2023, in termini assoluti la spesa sanitaria nel 2024 scende a Ç 132.946 milioni (-1,3%), per poi risalire nel 2025 a Ç 136.701 milioni (+2,8%) e a Ç 138.972 milioni (+1,7%) nel 2026. “È del tutto evidente – commenta Cartabellotta – che l’irrisorio aumento della spesa sanitaria di Ç 4.238 milioni (+1,1%) nel triennio 2024-2026 non basterà a coprire nemmeno l’aumento dei prezzi, sia per l’erosione dovuta all’inflazione, sia perché l’indice dei prezzi del settore sanitario è superiore all’indice generale di quelli al consumo”. In altri termini, per GIMBE le stime previsionali della NaDEF 2023 sulla spesa sanitaria 2024-2026 non lasciano affatto intravedere investimenti da destinare al personale sanitario, ma certificano piuttosto evidenti segnali di definanziamento. In particolare il 2024, lungi dall’essere l’anno del rilancio, segna un preoccupante -1,3%. CONFRONTO NADEF 2023 VS DEF 2023 – Relativamente al periodo 2023-2026, rispetto alle stime del DEF 2023, in quelle della NaDEF 2023, la spesa sanitaria in termini assoluti aumenta di soli Ç 1.140 milioni (+0,4%) e in termini di percentuale del PIL si riduce dello 0,3%. In dettaglio, nel 2023 la spesa sanitaria si riduce di: – 0,1% in termini di percentuale del PIL – Ç 1.309 milioni (Ç 134.734 milioni vs Ç 136.043) in termini assoluti – 1% in termini di variazione percentuale Nel triennio 2024-2026 la spesa sanitaria: – si riduce complessivamente dello 0,2% in termini di percentuale di PIL – aumenta di Ç 2.449 milioni (in media Ç 816 milioni/anno) in termini assoluti – aumenta di 1,4 punti percentuali (in media di 0,47 per anno) in termini di variazione percentuale.
Le stime della NaDEF 2023 confermano che la sanità rimane la “cenerentola” dell’agenda politica per varie ragioni. Innanzitutto, il rapporto spesa sanitaria/PIL del 6,7% del 2022 scende al 6,6% nel 2023 e continuerà a calare negli anni successivi, sino a raggiungere il 6,1% nel 2026, un valore inferiore a quello pre-pandemico del 2019 (6,4%); in secondo luogo, nel triennio 2024-2026 la NaDEF stima una crescita media annua del PIL nominale del 3,5%, a fronte dell’1,1% di quella della spesa sanitaria, ovvero un investimento che impegna meno di 1/3 della crescita attesa del PIL; infine, nonostante le dichiarazioni programmatiche sugli stanziamenti 2024-2026 da destinare al personale del SSN, la NaDEF 2023 non fa alcun cenno alla graduale abolizione del tetto di spesa per il personale sanitario, priorità assoluta per rilanciare le politiche del capitale umano. “Se a parole la NaDEF 2023 afferma l’intenzione di stanziare risorse per il rilancio del personale sanitario nel prossimo triennio – conclude Cartabellotta – i numeri non lasciano intravedere affatto i fondi necessari, ma viceversa documentano segnali di definanziamento della sanità pubblica ancor più evidenti di quelli del DEF 2023, le cui stime previsionali sulla spesa sanitaria sono state riviste al ribasso. Oggi la grave crisi di sostenibilità del SSN non garantisce più alla popolazione equità di accesso alle prestazioni sanitarie con pesanti conseguenze sulla salute delle persone e sull’aumento della spesa privata. A fronte di questo scenario, le stime NaDEF 2023 spingono la sanità pubblica sull’orlo del baratro, confermando che il rilancio del SSN non rappresenta una priorità politica nell’allocazione delle, pur limitate, risorse. Scivolando, lentamente ma inesorabilmente, da un Servizio Sanitario Nazionale basato sulla tutela di un diritto costituzionale, a 21 sistemi sanitari regionali basati sulle regole del libero mercato. E, ignorando, rispetto ad altri paesi, che lo stato di salute e benessere della popolazione condiziona la crescita del PIL: perché chi è malato non produce, non consuma e, spesso, limita anche l’attività lavorativa dei propri familiari”.
L’Ocse raccomanda all’Italia di rendere più graduale il ritiro del Reddito di cittadinanzaRoma, 3 ott. (askanews) – “Promuovere la partecipazione al mercato del lavoro tra i percettori di sussidi sociali, incluso il Reddito di cittadinanza rendendo più graduale il ritiro del sussidio”. E’ una delle raccomandazioni dell’Ocse, elencate nel capitolo sull’Italia nel rapporto “Obiettivo crescita” (Going for Growth).
In generale, sulle tematiche di “Inclusività, protezione sociale e invecchiamento”, l’organizzazione parigina identifica lacune in Italia correlate alla quota di persone che vive in povertà, che aumenta nonostante gli alti livelli di redistribuzione che vengono ottenuti tramite la tassazione e i sussidi sociali. “Per raggiungere quelli più bisognosi serve una revisione dei requisiti per accedere ai programmi di sussidio”, afferma l’Ocse.
Le raccomandazioni includono la “riduzione del gap di copertura dei programmi di protezione sociale rivedendo i requisiti di ammissibilità basati sulla residenza”. E ridurre, semplificare e standardizzare le diverse procedure per l’elargizione dei sussidi.
Schlein: noi ci battiamo per una Mare Nostrum europeaRoma, 3 ott. (askanews) – “Dieci anni fa Lampedusa diventò il luogo di una delle più grandi catastrofi del Mediterraneo e di fronte a quei 368 morti due sole parole sembrarono prevalere: Mai più. Con la missione Mare Nostrum l’Italia riuscì per un periodo a riaffermare le ragioni della solidarietà e dell’umanità. Ma ben presto riprese quel drammatico conteggio delle vittime e migliaia di donne, uomini, bambini continuano a morire attraversando il Mediterraneo per fuggire da guerre, torture, discriminazioni, fame e povertà”. Lo dichiara in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein.
“Onorare la memoria di quella tragedia, oggi, non può essere solo un rito: servono – avverte la leader democratica – fatti, gesti, decisioni coraggiose. Serve tornare a essere umani. E serve farlo subito perché l’Italia ha già dimostrato di esserne capace. Per questo il Partito democratico continuerà a battersi per una Mare Nostrum europea, per superare Dublino, per contrastare – conclude Schlein – la criminalizzazione della solidarietà che nega i fondamenti stessi dell’Unione europea e della nostra Costituzione”.
Migranti, Schlein: ci battiamo per una Mare Nostrum europeaRoma, 3 ott. (askanews) – “Dieci anni fa Lampedusa diventò il luogo di una delle più grandi catastrofi del Mediterraneo e di fronte a quei 368 morti due sole parole sembrarono prevalere: Mai più. Con la missione Mare Nostrum l’Italia riuscì per un periodo a riaffermare le ragioni della solidarietà e dell’umanità. Ma ben presto riprese quel drammatico conteggio delle vittime e migliaia di donne, uomini, bambini continuano a morire attraversando il Mediterraneo per fuggire da guerre, torture, discriminazioni, fame e povertà”. Lo dichiara in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein.
“Onorare la memoria di quella tragedia, oggi, non può essere solo un rito: servono – avverte la leader democratica – fatti, gesti, decisioni coraggiose. Serve tornare a essere umani. E serve farlo subito perché l’Italia ha già dimostrato di esserne capace. Per questo il Partito democratico continuerà a battersi per una Mare Nostrum europea, per superare Dublino, per contrastare – conclude Schlein – la criminalizzazione della solidarietà che nega i fondamenti stessi dell’Unione europea e della nostra Costituzione”
Mai così caldo in autunno. Niente freddo per i prossimi 3 mesi?Roma, 3 ott. (askanews) – Il mese di ottobre inizia caldissimo: anche nei prossimi 10 giorni vivremo una situazione anomala, per certi versi preoccupante, con picchi di 30-33°C ovunque da Nord a Sud. Non si ricorda un inizio di ottobre così rovente soprattutto al Centro-Nord, con un caldo anomalo diffuso su tutto lo Stivale.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, ribadisce sempre più l’estremo Riscaldamento Globale che insiste da almeno 25-30 anni. Ottobrata Italiana confermata, una situazione mai vista con questa potenza negli ultimi decenni. Caldo estremo che si osserva anche in Europa, con tantissimi nuovi record per il mese di ottobre: in Spagna si superano i 38 gradi, in Francia i 35°C, ma abbiamo anche 25-26 gradi dall’Inghilterra ai Paesi Bassi e al Belgio, e localmente anche in Germania, Svizzera ed Austria. Si registrano 20 gradi in Polonia e persino in Svezia e Norvegia. Non fa caldo solo dal Lazio in giù, ma si registrano picchi estivi anche in Pianura Padana e soprattutto sulla Toscana, regione più calda dell’ultimo periodo.
Ma poi anche novembre si presenta spesso caldissimo: un anno fa abbiamo inventato il termine ‘novembrata’, che molto probabilmente dovremo rispolverare il prossimo mese, come forse anche la ‘dicembrata’. Le proiezioni indicano infatti per i prossimi 3 mesi caldo anomalo su tutto il continente europeo, con 2-3°C in più (medi) fino al Polo Nord; per trovare una zona con un’anomalia fredda, a livello globale, bisogna andare in Cile, mentre su tutto il resto del mondo vivremo un trimestre più caldo del normale, stando quantomeno alle proiezioni attuali dei principali modelli meteorologici mondiali. Tornando in Italia, oltre al caldo, si segnala un piccolo disturbo previsto tra oggi e domani: avremo qualche nuvola in più sulla Liguria e sul Triveneto con qualche rovescio a ridosso delle Alpi orientali. Da giovedì però l’Anticiclone Apollo tornerà ancora più prepotente con nuovi picchi di caldo africano durante il weekend del 7-8 ottobre.