Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Bce-Bei-Ue-Eurogruppo: completare l’Unione dei mercati dei capitali

Bce-Bei-Ue-Eurogruppo: completare l’Unione dei mercati dei capitaliRoma, 9 mar. (askanews) – L’Europa “deve accelerare la transizione verde e digitale”, e a questo scopo “dobbiamo completare l’unione dei mercati dei capitali per fornire finanziamenti efficaci”. E’ l’appello lanciato congiuntamente dai cinque presidenti di istituzioni o organismi Ue: Christine Lagarde della Bce, Werner Hoer della Bei, Charles Michel, del Consiglio europeo, Ursula von der Leyen, della Commissione europea e Paschal Donohoe, dell’Eurogruppo.
“L’Unione europea è determinata ad accelerare la sua transizione verde e digitale. Le decisioni che adottiamo oggi faranno sentire i loro effetti sulle generazioni future. È nostra responsabilità collettiva prendere le decisioni giuste. La creazione di industrie a zero emissioni nette, il rafforzamento della competitività tecnologica e la diversificazione delle catene di approvvigionamento – scrivono in un articolo – saranno essenziali per mantenere la prosperità e la sovranità strategica dell’Europa nei decenni a venire”.
“Il fabbisogno di finanziamento è enorme e la quota maggiore dovrà provenire da capitali privati. Il ruolo degli investimenti pubblici è quello di fornire orientamenti strategici e incentivare l’apporto massiccio di capitali privati anche, ma non solo, attraverso il coinvolgimento del gruppo Banca europea per gli investimenti e delle banche di promozione nazionali. Procediamo con eccessiva lentezza sull’unione dei mercati dei capitali – avvertono i 5 presidenti Ue -. Sin dalla sua creazione trent’anni or sono, il mercato unico sostiene la prosperità dell’Europa eliminando gli ostacoli agli scambi all’interno dell’Unione e attirando investimenti esteri. E l’Unione economica e monetaria è stata un ulteriore motore dell’integrazione dei mercati. Tuttavia, da troppo tempo procediamo con eccessiva lentezza su un elemento costitutivo essenziale: l’unione dei mercati dei capitali”.
“Attualmente le banche europee forniscono il grosso dei finanziamenti agli investimenti. Ma, da sole, non possono aiutare l’Ue a vincere la gara globale a chi investe di più, soprattutto rispetto agli Stati Uniti. I prestiti bancari e i mercati obbligazionari rappresentano rispettivamente il 75% e il 25% dei prestiti alle imprese nell’Ue, mentre negli Stati Uniti vale il contrario”, rileva l’articolo congiunto.
“Le nostre start-up e scale-up sono alla ricerca di capitali. Le imprese, in particolare le Pmi, hanno difficoltà a trovare i finanziamenti pazienti e rischiosi di cui hanno bisogno per investire nella transizione verde e digitale. Ad esempio, la capitalizzazione del mercato azionario dell’Ue è pari a meno della metà di quella degli Stati Uniti, in percentuale del Pil, ed è anche inferiore a quella di Giappone, Cina e Regno Unito. Eppure – rimarcano i 5 presidenti Ue – gli europei risparmiano molto di più degli americani”.
“Spetta a noi fare in modo che le imprese europee abbiano le opportunità di finanziamento che cercano, qui, nell’Ue. Abbiamo bisogno di un’unione dei mercati dei capitali che convogli gli ingenti risparmi dell’Europa verso i motori della crescita di domani. Dobbiamo superare l’attuale mosaico di quadri nazionali – prosegue l’articolo – e in alcuni casi l’insufficiente sviluppo dei mercati dei capitali, per sfruttarne appieno il potenziale. L’Ue ne uscirà rafforzata in quanto destinazione di investimento e l’euro sarà una valuta ancora più attraente”.
“L’Ue ha già compiuto alcuni passi decisivi nella creazione di un mercato unico dei capitali. Dobbiamo tuttavia intensificare i nostri sforzi e accrescere le nostre ambizioni per rimuovere i restanti ostacoli al finanziamento transfrontaliero e consentire una più profonda armonizzazione. Occorrono tra l’altro norme più allineate in materia di insolvenza, informazioni finanziarie più facilmente accessibili, un accesso semplificato ai mercati dei capitali, in particolare per le imprese più piccole, solide infrastrutture di mercato e una vigilanza più integrata dei mercati dei capitali”.
“L’approfondimento dell’unione dei mercati dei capitali richiede uno sforzo collettivo, che coinvolga i responsabili delle politiche e i partecipanti al mercato in tutta l’Unione. Richiede una forte volontà politica e un forte senso di titolarità a tutti i livelli di governo. Richiede che il Parlamento europeo e gli Stati membri in sede di Consiglio concludano con urgenza i negoziati sui testi legislativi fondamentali. Richiede coraggio e apertura al cambiamento. Siamo determinati a conseguire progressi. Il fattore tempo è determinante. Negli ultimi due decenni abbiamo compiuto notevoli passi avanti verso l’integrazione finanziaria dell’Europa, ma è giunto il momento di mostrare maggiore ambizione. Un’autentica unione dei mercati dei capitali è a portata di mano. I prossimi decenni vedranno la più grande trasformazione industriale dei nostri tempi. Ne dipenderà la nostra competitività a lungo termine. Facciamo in modo di disporre del capitale necessario per realizzarla”.
L’articolo è stato pubblicato come editoriale in vari quotidiani e siti Internet europei.

Unicatt: per 50% italiani cibo via per relazionarsi coi propri cari

Unicatt: per 50% italiani cibo via per relazionarsi coi propri cariRoma, 9 mar. (askanews) – Per il 45% degli italiani (quasi uno su due) il consumo di cibo è un modo per relazionarsi ai propri cari mentre per oltre un connazionale su cinque il cibo è soprattutto “questione di salute”: mangiamo non solo per nutrirci ma con l’obiettivo di mantenerci in forma attraverso l’alimentazione e, a tale scopo, condizioniamo anche le nostre scelte alimentari. Lo rivela uno studio svolto presso l’EngageMinds HUB, il Centro di ricerca dell’Università Cattolica, campus di Cremona diretto dalla professoressa Guendalina Graffigna nell’ambito del quale è stato sviluppato e validato su un primo campione un indice di misura del rapporto con il cibo, una nuova scala di coinvolgimento alimentare (Psychological Food Involvement Scale, o PFIS). “Il ruolo del cibo nella vita delle persone è cambiato radicalmente negli ultimi anni – sottolineano la professoressa Graffigna e la dottoressa Greta Castellini che ha condotto lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Food Quality and Preference. In particolare, il cibo non è considerato solo una fonte di sostentamento, ma sta diventando sempre più simbolico e legato a valori soggettivi. Tuttavia, non esistono studi empirici volti a esplorare e approfondire tale valore simbolico del cibo”. “Il nostro indice – spiegano le ricercatrici della Cattolica – vuole essere uno strumento obiettivo per esplorare qualitativamente i significati personali che i consumatori attribuiscono al cibo”. L’indice Psychological Food Involvement Scale, o PFIS è in grado di comprendere non solo in che modo le persone siano coinvolte sul cibo, ma anche le motivazioni spesso inespresse che stanno dietro ad alcune scelte di consumi alimentari. In questo studio sono stati raccolti 512 questionari compilati da un analogo numero di individui. I risultati hanno dimostrato che la scala PFIS è valida e affidabile nella misurazione della dimensione simbolica del cibo e del coinvolgimento alimentare di ciascuno. “La scala indaga diverse e nuove dimensioni psicologiche relative alle nostre scelte alimentari – chiarisce Castellini – per esempio indaga quanto il cibo è considerato dal singolo come un mezzo attraverso il quale provare emozioni positive e raggiungere un benessere psicofisico; ma esplora anche quanto il cibo e in particolare le scelte alimentari siano un mezzo importante per esprimere se stessi e la propria personalità; infine valuta quanto il cibo e le scelte alimentari siano considerate dal singolo come un mezzo attraverso cui essere accettati dagli altri e quanto il cibo sia considerato dal singolo come un tramite grazie al quale prendersi cura dei propri cari e rafforzare i legami familiari”. “I risultati preliminari con l’uso di questa scala – spiega Graffigna – hanno mostrato che circa il 16% del campione ha un forte coinvolgimento verso l’alimentazione. In particolare, per il 45% il cibo rappresenta un mezzo attraverso il quale rafforzare il legame affettivo con le persone care, mentre per il 40% grazie all’alimentazione si può raggiungere una condizione di benessere psico-fisico”. Infatti dallo studio emerge che le persone che totalizzano punteggi elevati su questa nuova scala di valutazione tendono a seguire una dieta salubre che le porta a fare scelte alimentari più sane rispetto a chi assegna al cibo un minore valore simbolico. Inoltre, la PFIS è in grado di spiegare alcune tendenze alimentari di crescente successo, come, il consumo di bevande vegetali e di latte senza lattosio, evidenziandone proprio il valore simbolico. Nell’ambito dei consumi di latte e di bevande sostitutive è possibile osservare come l’influenza sociale, e quindi il desiderio di affermazione sociale, giochi un ruolo fondamentale nel decidere di acquistare e consumare latte vaccino senza lattosio, dimostrando come tale scelta sia spesso connotabile come una “moda”, cioè un vero e proprio consumo “di tendenza”. “Il consumo di bevande vegetali – considera Graffigna – non solo è determinato dal bisogno di affermarsi socialmente ma anche dalla necessità di esprimere il proprio sé. Tali scelte di consumo, infatti, vengono fatte al fine di mostrare i propri valori e le proprie idee in tema di sostenibilità, come il rispetto per gli animali e per l’ambiente”, afferma Castellini.

Genova è la Capitale del Libro 2023

Genova è la Capitale del Libro 2023Roma, 9 mar. (askanews) – Genova è la Capitale italiana del Libro 2023. A proclamarla è stato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in una conferenza stampa al Ministero con il direttore generale della DG Biblioteche e Diritto d’Autore Paola Passarelli, il presidente della Giuria Francesco Perfetti e il presidente del Centro per il Libro e la Lettura, Marino Sinibaldi.
Delle 14 inizialmente candidate, le altre città finaliste (i cui sindaci erano collegati on line con il Ministero) erano Firenze, Lugo (Ra), Nola (Na), San Quirico d’Orcia (Si) e San Salvo (Ch). Il conferimento del titolo, di durata annuale, è stato istituito con Legge 13 febbraio 2020 n. 15. La prima Capitale italiana del Libro è stata Chiari (Bs) nel 2020 – alla quale il riconoscimento è stato attribuito per legge dal Consiglio dei Ministri per le attività di promozione della lettura quale strumento per sostenere la comunità attraverso i canali social dell’amministrazione comunale durante il lockdown – mentre nel fu scelta 2021 Vibo Valentia e nel 2022 Ivrea.
Per Sangiuliano “il libro, prima ancora che uno strumento culturale, rappresenta un momento di crescita etico e morale di ciascun cittadino: la lettura è una proiezione della nostra personalità ed è fondamentale per formare le nuove generazioni. Avremo cittadini migliori in diritti e doveri se si saranno formati attraverso la lettura. Sono sempre meno le persone che leggono e sempre più quelle con lo smart-phone in mano e non va bene: il patrimonio che si trova in un libro è importante per la propria dimensione spirituale, dell’essere, si inoculano in noi dei concetti, delle emozioni e degli stati d’animo che prima non avevamo. Tutte le città finaliste erano meritevoli: incontrerò anche le altre città per vedere se è possibile creare anche con loro momenti corali, questo è uno sforzo che va sempre premiato”, ha concluso.
“Sono commosso, contento e soprattutto orgoglioso di quello che ha fatto Genova. Siamo riusciti a creare una rete, un sistema integrato di cultura, che in questo caso pone il libro, le biblioteche e gli archivi come priorità, assieme alle parti architettoniche, di pittura e artistiche in città, che fanno quella rete intricata assolutamente unica nel patrimonio della nazione di cui siamo orgogliosi”, ha invece detto il sindaco di Genova, Marco Bucci, in collegamento con il Ministero della Cultura dopo la proclamazione: “La cosa di cui siamo più orgogliosi – ha spiegato – è che il progetto contribuirà all’innalzamento del livello culturale della città, influenzando i comportamenti dei cittadini, dei turisti, di chi fa business. La ricaduta è unica sui comportamenti delle persone. Investiremo molto anche dal punto di vista strutturale, sulle biblioteche, e vogliamo aprire a tutti biblioteche e archivi soprattutto dopo cena e di notte. Vogliamo poi far venire a Genova personaggi importanti per raccontare e leggere libri in pubblico, magari a teatro, con attività dove l’integrazione della città può contribuire ad innalzare il livello della cultura. Chiedo agli altri sindaci” delle città finaliste “di parlarci in futuro: potremo partecipare tutti a questo obiettivo, con visite appropriate a Genova per far sì che ci possa essere una vera rete anche con le altre città arrivate in finale. Sarebbe un bel segnale di integrazione a livello nazionale”, ha concluso Bucci.

Auto, Acea a Ue: serve chiarezza, risolvere impasse su emissioni

Auto, Acea a Ue: serve chiarezza, risolvere impasse su emissioniMilano, 9 mar. (askanews) – L’Associazione europea dei costruttori di auto (Acea) invita la Commissione europea e il Consiglio a giungere a una risoluzione sull’attuale impasse sulla legislazione dell’Ue sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni, che doveva essere firmata all’inizio di marzo.
La trasformazione fondamentale per l’industria automobilistica europea “richiede sicurezza nella pianificazione”.
Inoltre secondo l’Acea l’apertura tecnologica è indispensabile per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. In quest’ottica Acea “prende atto” che l’accordo finale sulla CO2 – raggiunto lo scorso ottobre tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio – include riferimenti al possibile ruolo futuro dei combustibili rinnovabili.
Acea invita inoltre i responsabili politici ad affrontare le emissioni della flotta esistente di veicoli su strada.
“L’elettrificazione di massa è una parte importante della soluzione verso cui tutti stiamo spingendo, ma non è una soluzione miracolosa. Il nemico è l’energia basata sui fossili, non una particolare tecnologia”, ha dichiarato il presidente di Acea, Luca de Meo.
“Rileviamo che l’Europa è l’unica area geografica destinata ad abbandonare la neutralità tecnologica come pilastro del suo quadro normativo”, ha aggiunto de Meo.
L’industria automobilistica europea è “pienamente impegnata ad affrontare il cambiamento climatico il più rapidamente possibile, collaborando con tutti i partner. Sta facendo del suo meglio per investire massicciamente nell’elettrificazione, costruire la catena del valore verticale, mantenere i posti di lavoro e aiutare l’UE a rimanere competitiva”.
Acea infine esorta i responsabili politici a mettere in atto le condizioni per una rapida diffusione di auto e furgoni a emissioni zero. Fra queste, l’accesso alle materie prime necessarie e una fitta rete di infrastrutture di ricarica. Nell’ambito della revisione del regolamento sulla CO2 prevista per il 2026, “dovrebbero esserci KPI chiari per monitorare i progressi in questi settori”.

Fisco, Ag.Entrate: nel 2022 record recupero evasione a 20,2 mld

Fisco, Ag.Entrate: nel 2022 record recupero evasione a 20,2 mldRoma, 9 mar. (askanews) – Lo scorso anno “è stato segnato il recupero dell’evasione più altro di sempre, pari a 20,2 milirdi di euro. Somme che sono state restituite alla collettività e di questo siamo orgogliosi”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini nel corso della presentazione alla Camera dei deputati dei risultati 2022.
“Una cifra – ha sottolineato – che contiene un altro record perché la parte riferita ai recuperi ordinari è di circa 19 miliardi e solo la parte residua di 1,2 miliardi deriva da attività straordinarie”.
Oltre alle maggiori entrate derivanti dai controlli, lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha anche assicurato “minori uscite” a carico del bilancio dello Stato grazie alle analisi di rischio e alle attività anti-frode, che hanno consentito di bloccare 9,5 miliardi di euro tra crediti, bonus e rimborsi non spettanti. Di questi 6,3 miliardi sono riferiti a crediti fittizi derivanti da bonus edilizi.

Giorgetti: con riforma graduale riduzione carico fiscale

Giorgetti: con riforma graduale riduzione carico fiscaleRoma, 9 mar. (askanews) – Con il disegno di legge di riforma del fisco, che “sarà presentato nelle prossime settimane in Parlamento” si procederà a “un graduale processo di riduzione del carico fiscale” e a “rendere più appetibili e attrattivi gli investimenti nel territorio nazionale”. Lo ha affermato il Ministro dell’economioa e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, nella conferenza di presentazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate raggiunti nel 2022.
Insieme alla riforma fiscale è necessario, ha spiegato Giorgetti “garantire il rispetto della legalità, evitare comportamenti che possano compromettere il regolare sviluppo economico e migliorare la compliance”.
L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, ha concluso il Ministro “rappresentano un presidio fondamentale di legalità economica e finanziaria”.

Hong Kong, sicurezza arresta ex leader sindacale

Hong Kong, sicurezza arresta ex leader sindacaleRoma, 9 mar. (askanews) – Agenti della sicurezza di Hong Kong hanno arrestato oggi una ex leader sindacale e moglie dell’ex parlamentare d’opposizione Lee Cheuk-yan, dopo che è andata in visita nella prigione dove il politico è detenuto. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.
Elizabeth Tang Yin-ngor è stata portata via dai poliziotti in un’auto al di fuori della Prigione Stanley. Secondo il SCMP, che cita una fonte informata, l’arresto è stato innescato dal sospetto che Tang fosse in contatto con forze straniere.
Tang era da poco tornata a Hong Kong dalla Gran Bretagna dove si trovava dal 2021. La fonte sostiene che la donna è direttrice di un centro di informazione e ricerca sospettato di aver ricevuto 100 milioni di dollari di Hong Kong (12,7 milioni di dollari Usa) in donazioni dagli Stati uniti, Germania e Norvegia dal 1994 per sostiene i movimenti sindacali in Asia.
La sindacalista era stata a capo della Confederazione dei sindacati. A settembre 2021 si è spostata in Gran Bretagna dopo lo scioglimento dell’organizzazione in quello che era apparso un tentativo di evitare l’arresto.
L’arresto si inquadra nell’applicazione della legge sulla sicurezza nazionale, imposta da Pechino nel 2020, che tra le altre cose criminalizza la collusione con le forze straniere, reato per il quale prevede pene fino all’ergastolo.

Stellantis: Cassino produrrà veicoli su piattaforma Bev Stla Large

Stellantis: Cassino produrrà veicoli su piattaforma Bev Stla LargeMilano, 9 mar. (askanews) – Lo stabilimento Stellantis Italia di Cassino, dove attualmente vengono prodotti veicoli dei marchi premium e di lusso, quali Alfa Romeo e Maserati, estenderà la propria attività alla produzione di veicoli basati sulla piattaforma BEV flessibile STLA Large. Il dettaglio dei modelli sarà condiviso in una fase successiva.
È quanto ha annunciato il Ceo di Stellantis Carlos Tavares nel corso di una visita allo stabilimento ad alta tecnologia dove vengono prodotti i modelli Alfa Romeo Giulia e Stelvio e Maserati Grecale.
“Lo stabilimento di Cassino vanta una lunga tradizione di innovazione e tecnologia – ha dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis -. I veicoli basati sulla piattaforma STLA Large che stiamo progettando rivoluzioneranno l’esperienza di guida grazie a funzionalità e caratteristiche all’avanguardia e per questo, confidiamo nella grande competenza dei nostri dipendenti e nel team manageriale di Stellantis per riuscire a raggiungere i nostri audaci obiettivi legati al costo e alla qualità. Il supporto dei dipendenti di Cassino e la lungimiranza delle autorità locali e nazionali sono per noi un grande stimolo per sviluppare veicoli in grado di conquistare i clienti con una mobilità pulita, sicura e accessibile”.
Dopo il Windsor Assembly Plant in Canada, Cassino è il secondo stabilimento Stellantis di cui è stato pubblicamente annunciato l’utilizzo per produrre veicoli basati sulla piattaforma STLA Large. Inaugurato nel 1972, lo stabilimento di Cassino, situato a Piedimonte San Germano, nell’Italia centromeridionale, è un plant ad alta automazione che utilizza oltre 1200 robot che eseguono le operazioni di stampaggio, lastratura, verniciatura e produzione di parti in plastica. L’impianto punta molto sul risparmio energetico e sulla conservazione delle risorse. Dal 2017 il consumo di acqua è stato dimezzato, mentre pannelli fotovoltaici situati nei parcheggi interni consentono di produrre energia solare.
La STLA Large è una delle quattro piattaforme BEV altamente flessibili su cui si fonda il piano di elettrificazione di Stellantis. La piattaforma, che rappresenterà la base per svariati modelli di prossima produzione dei marchi Stellantis, è progettata per offrire un’autonomia fino a 800 chilometri/500 miglia in elettrico in abbinamento con i moduli di propulsione elettrica (EDM) e i pacchi batteria modulari di Stellantis. Progettisti e ingegneri sono in grado di adeguare le dimensioni della piattaforma e la configurazione del propulsore per rispondere a specifiche esigenze di progetto.
Stellantis prevede di investire, entro il 2025, più di 30 miliardi di euro nell’elettrificazione e nella realizzazione del software necessario alla produzione di veicoli BEV in grado di soddisfare le esigenze dei clienti, non ultima una capacità di ricarica rapida ai vertici della categoria.

Papa: sbagliato pensare che chiudendosi a stranieri ci si sviluppa

Papa: sbagliato pensare che chiudendosi a stranieri ci si sviluppaCittà del Vaticano, 9 mar. (askanews) – “I nazionalismi chiusi manifestano in definitiva l’incapacità di gratuità, l’errata persuasione di potersi sviluppare a margine della rovina altrui e che chiudendosi agli altri saranno più protetti”. Ha citato la sua enciclica Fratelli tutti, Papa Francesco per tornare a chiedere una maggiore accoglienza per migranti e rifugiati. Lo ha fatto stamane ricevendo in Vaticano i partecipanti al Convegno formativo della “Cattedra dell’Accoglienza” promosso dalla Fraterna Domus di Sacrofano.

Giappone, retata contro i “leccatori di sushi”

Giappone, retata contro i “leccatori di sushi”Roma, 9 mar. (askanews) – La polizia giapponese ha arrestato tre persone nell’ambito dell’inchiesta che i media hanno soprannominato “terrorismo del sushi”. Tra i comportamenti che vengono loro addebitati, quello di aver toccato il sushi che passava sui rulli rotanti (kaitenzushi) con le dita appena leccate, aver bevuto direttamente dal contenitore della salsa di soia e altre azioni contrare all’igiene. Il tutto per poi postare su piattaforme online, tra le quali TikTok, dei video.
Gli arresti sono avvenuti a Nagoya – secondo quanto racconta oggi ll’agenzia di stampa France Presse – dopo che i video, divenuti virali, hanno costretto alcune catene di kaitenzushi a ripensare le loro attività.
Uno dei video diffusi online mostra uno degli arrestati che afferra un pezzo di sushi da un piatto mentre passa, si infila l’intero boccone in bocca e poi beve salsa di soia direttamente dal contenitore che poi rimette sul tavolo. Altri video simili, invece, mostrano clienti che toccano pezzi di sushi in movimento con un dito appena leccato e altri comportamenti del genere.
Gli arresti sono i primi in questa vicenda che sta provocando una certa impressione in Giappone e sta mettendo in grave difficoltà le catene di kaitenzushi.
Il reato che viene contestato è quello di “ostruzione agli affari”, che può portare fino a tre anni di prigione.
Alcune delle catene di kaitenzushi hanno dovuto prendere provvedimenti per evitare questo tipo di scherzi. Kura Sushi,che gestisce 500 ristoranti in tutto il paese e che aveva già videocamere installate per evitare che i clienti bluffassero sul numero di piattini raccolti, sulla base si fa il conto, ha deciso di installare nuovi sistemi di videosorveglianza in grado di rilevare comportamenti sospetti, come quello di rimettere il piattino sul rullo.
“Il kaitenzushi è qualcosa di cui siamo orgogliosi, è parte della cultura giapponese. Vogliamo essere sicuri che i clienti possano mangiare il nostro sushi prendendolo dal rullo in sicurezza”, ha detto in un comunicato la compagnia.
Sushiro, un’altra catena di kaitenzushi, è stata costretta lo scorso mese a limitare il numero di rulli urtilizzati per garantire un maggiore controllo.
Il primo kaitenzushi fu creato a Osaka nel 1958 da un certo Shiraishi Yoshiaki, proprietario di un affermato ristorante di sushi. Andato in visita all’interno della fabbrica di birra della Asahi, fu colpito dalle potenzialità del rullo che trasportava le bottiglie di birra nella catena di produzione automatizzata della fabbrica. Ma il successo dei kaitenzushi venne nei ruggenti anni ’80, quando gli indaffarati “sarariman” giapponesi trovavano comodo mangiare del buon sushi eliminando i tempi morti del servizio.