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Deloitte: come avvicinare le aziende a scienza e sostenibilità

Deloitte: come avvicinare le aziende a scienza e sostenibilitàMilano, 9 mar. (askanews) – Un ciclo di lezioni del Competency Lab di Deloitte Climate & Sustainability per avvicinare le aziende alle scoperte scientifiche e sostenerle nell’affrontare sfide cruciali come la transizione energetica o gli effetti del cambiamento climatico. Per creare modelli di business che vadano in direzione della sostenibilità.
“L’obiettivo è quello di creare consapevolezza e competenza – ha detto ad askanews Stefano Pareglio, presidente di Deloitte Climate & Sustainability e professore ordinario di Economia all’Università Cattolica – per far conoscere alle imprese gli strumenti con i quali noi oggi possiamo affrontare le sfide della sostenibilità e in particolare del cambiamento climatico che la scienza ci mette a disposizione. Vogliano costruire un ponte tra queste competenze e queste esigenze”.
Il programma prevede una decina di lezione su scenari climatici, domanda di energia, comportamento dei consumatori, temi insomma spesso molto tecnici, ma che grazie alle acquisizioni della scienza e alla tecnologia possono essere portati all’uso quotidiano delle imprese.
“Il compito che ci siamo assunti come Deloitte è quello di offrire alle aziende dei servizi che siano ‘science based’, ossia che abbiano una profondità tale da essere perfettamente utili alle imprese senza dimenticare che la ricerca ci mette a disposizione acquisizioni continue e il nostro compito sarà quello di tradurle in strumenti, tool, framework: tuto quello che serve alle aziende per affrontare quotidianamente le esigenze della transizione energetica e climatica”.
Per quanto riguarda la crisi climatica in particolare ci sono due aspetti che riguardano la vita delle aziende: la mitigazione, che riguarda anche un’evoluzione dei modelli di business e l’adattamento, che richiede fin da subito investimenti e una diversa gestione corrente del valore degli asset di posizionamento.
“La riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra è un tema che è all’attenzione delle aziende da più tempo, il tema dell’adattamento invece si riteneva non avrebbe inciso nell’immediato sulla vita delle aziende, purtroppo le condizioni oggettive esterne si stanno incaricando di informarci che questo è un tema che va preso molto sul serio e molto rapidamente”.
Il percorso delle lezioni si articola in due fasi: la prima focalizzata su scenari climatici, politiche di mitigazione, scenari dei mercati e politiche industriali di transizione energetica. La seconda sarà invece incentrata sulla gestione del capitale naturale e delle risorse idriche, di rating ESG e della climate governance delle imprese. Il primo appuntamento è fissato per il 10 marzo.

Xi Jinping: la Cina diventerà potenza militare di classe mondiale

Xi Jinping: la Cina diventerà potenza militare di classe mondialeRoma, 9 mar. (askanews) – La Cina dovrà incrementare le sue “capacità strategiche integrate” per essere una potenza militare di classe mondiale sotto la leadership del Partito comunista cinese. Questa l’indicazione arrivata dal presidente cinese Xi Jinping in un incontro con la delegazione dell’Esercito di liberazione del popolo cinese al XIV Congresso nazionale del popolo.
La nozione di “rafforzamento delle capacità strategiche integrate” è stata inserita nelle politiche del Partito comunista cinese nel XX Congresso del Pcc che si è tenuto a ottobre scorso. Implica l’allocazione di risorse e il loro utilizzo sotto il coordinamento di una leadership unificata del Partito comunista cinese, sulla base della considerazione che una robusta difesa è una delle condizioni per un paese prospero.
“La realizzazione di questa politica ha un profondo significato per la costruzione di un paese socialista moderno, spingendo in avanti il nostro sogno di ringiovanimento nazionale e accelerando la modernizzazione del nostro esercito come forza armata di classe mondiale”, ha detto Xi, secondo quanto riporta oggi il South China Morning Post, nell’incontro avvenuto ieri nell’ambito delle cosiddette Due Sessioni.
La chiave, ha detto ancora il presidente cinese, è “l’integrazione” che sarà decisiva per “vedere se potremo massimizzare le nostre capacità strategiche”.
Questa politica ha il suo fulcro nella leadership del Partito comunista cinese in modo da “migliorare l’uso integrato delle risorse strategiche e rafforzare la complessiva abilità nella gestione del rischio strategico, difendendo i nostri interessi strategici e ottenendo gli obiettivi strategici”.
Una particolare enfasi è stata posta dal presidente sul tema dell’innovazione tecnologica, che deve puntare all’autosufficienza cinese come “nuovo cuneo competitivo nello sviluppo nazionale e nella competizione internazionale”.
Inoltre il presidente ha sottolineato la necessità di costituire una riserva nazionale che sia pronta alla difesa del paese.
Xi Jinping accumula le cariche di segretario del Pcc, di presidente e di presidente della Commmissione militare centrale, in base alla quale è comandante in capo delle forze armate.
Il suo discorso ha confermato la determinazione di Pechino nel proseguire con la modernizzazione e il rafforzamento dell’esercito, da un lato, e l’enfasi sulla supremazia del Pcc, che appare essere un motivo unificante di queste Due Sessioni, formula con cui si indica la concomitante riunione del Congresso nazionale del popolo e della Commissione politica consultiva del popolo cinese.
Nell’ultimo rapporto del governo firmato dal premier uscente Li Keqiang è segnalato per il 2023 un aumento della spesa per la difesa del 7,2 per cento.

Papa: Gerusalemme sia sempre patrimonio comune per umanità e fedi

Papa: Gerusalemme sia sempre patrimonio comune per umanità e fediCittà del Vaticano, 9 mar. (askanews) – “Gerusalemme sia considerata come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica”. A rinnovare “l’appello” per la Città Santa come luogo comune per ebrei, musulmani e cristiani, citando la dichiarazione rivolta nel 2019 insieme al Re del Marocco, è stato Papa Francesco ricevendo stamane in Vaticano i partecipanti al colloquio del Gruppo Congiunto di Lavoro per il Dialogo tra il Dicastero per il Dialogo Interreligioso e la Commissione palestinese per il Dialogo Interreligioso.
Francesco ha ricordato come Gerusalemme, da parte cristiana, “è il luogo in cui avvengono tanti episodi della vita di Gesù, fin dalla sua infanzia”, come “soprattutto in essa ha portato a compimento la sua missione, con la passione, la morte e la risurrezione, cuore della fede cristiana”. “A Gerusalemme – ha quindi aggiunto Francesco – è nata la Chiesa” così come lo stesso Cristo, ha pianto sulla città e sulle sue sventure. “Quanti uomini e donne, ebrei, cristiani, musulmani, hanno pianto e piangono ancora oggi per Gerusalemme! – ha poi detto Francesco – Anche per noi, a volte, pensare alla Città santa muove alle lacrime, perché è come una madre il cui cuore non trova pace a causa delle sofferenze dei suoi figli”.
Gerusalemme, quindi, ha insistito Francesco, “ha un valore universale, contenuto già nel significato del suo nome: ‘Città della pace’”, ha fatto notare.
Le stesse lacrime del Cristo sulla Città santa, ha concluso Francesco rivolgendosi ai suoi ospiti, richiama poi alla “compassione di Dio per Gerusalemme, che deve diventare la nostra compassione, – ha detto – più forte di qualsiasi ideologia, di qualsiasi schieramento. Più grande dev’essere sempre l’amore per la Città santa, come per una madre, che merita il rispetto e la venerazione di tutti. Cari fratelli e sorelle, condivido con voi questi pensieri e questi sentimenti, mentre vi ringrazio della vostra visita e di cuore incoraggio il vostro lavoro di dialogo interreligioso”.

Presidente Lettonia: principale minaccia odierna è aggressione Kiev

Presidente Lettonia: principale minaccia odierna è aggressione KievBaku, 9 mar. (askanews) – “Le minacce esistenziali per stati e individui sono una realtà” ha detto il presidente della Lettonia Egils Levits nel corso del Global Baku Forum sottolineando che esistono “minacce interne ed esterne” e la principale minaccia “esterna, attualmente, è l’aggressione russa all’Ucraina”.
Un aggressione “che non è iniziata l’anno scorso ma nel 2014. E ancora prima nel 2008 in Georgia, quando la risposta della comunità internazionale è stata debole. Nel 2014 è stata un po’ più decisa e ora è stata forte, perché è la prima volta che la comunità internazionale sta rispondendo in modo adeguato: c’è accordo a livello internazionale sul fatto che la guerra di aggressione sia vietata”, ha detto il capo di stato.
Levits ha aggiunto che le altre minacce esterne sono “il cambiamento climatico che porterà alla scomparsa del territorio di almeno 10 stati nei prossimi anni, serve una risposta del diritto internazionale alla domanda su cosa succederà alla popolazione di questi stati”. Infine “lo stato di diritto è un’altra minaccia alla resilienza della società, dobbiamo rafforzare lo stato diritto in tutte le nostre democrazie per rafforzarne la resilienza”..

TAS alla guida del progetto EuroHAPS per piattaforme stratosferiche

TAS alla guida del progetto EuroHAPS per piattaforme stratosfericheRoma, 9 mar. (askanews) – Thales Alenia Space, una joint venture Thales (67%) e Leonardo (33%), ha siglato un contratto del valore di 43 milioni di euro per il progetto dimostrativo EuroHAPS (High-Altitude Platform Systems) e ne annuncia l’avvio. EuroHAPS è stato selezionato dalla Commissione Europea il 20 luglio 2022 in seguito al bando per progetti di ricerca e sviluppo collaborativi nel settore della difesa del Fondo Europeo per la Difesa (EDF).
Thales Alenia Space coordina il consorzio europeo di 11 nazioni, 21 partner e 18 subappaltatori, provenienti da 11 Paesi che gestiscono il progetto. EuroHAPS – informa TAS – mira a sviluppare diversi dimostratori stratosferici per missioni con l’obiettivo di migliorare le capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) nonché di comunicazione. I principali partner del progetto sono CIRA ed Elettronica dall’Italia, ONERA e CEA dalla Francia, INTA dalla Spagna ed ESG dalla Germania.
Il progetto condurrà dimostrazioni di volo per tre tipi di piattaforme stratosferiche complementari: uno StratobusTM in scala ridotta di Thales Alenia Space, un dirigibile a energia solare progettato per missioni di lunga durata che offre una grande capacità di carico utile; un dirigibile ibrido ad alta quota (HHAA o HAPS tattico) del CIRA, in grado di generare una portanza supplementare con un profilo alare; un Autonomous Stratospheric Balloon System (ASBaSs) di ESG e TAO, formato da tre palloni stratosferici a elio controllabili in quota.
Questi tre tipologie di piattaforme sono complementari e presentano tempi di funzionamento, capacità e restrizioni operative molto diverse. Esse forniranno all’Europa un ampio spettro di soluzioni per soddisfare una varietà di esigenze diverse. Queste piattaforme testeranno una serie di missioni, tra cui l’osservazione Lidar per individuare e classificare gli obiettivi in mare o a terra, e per questi ultimi, la capacità di rilevarli in ambienti con copertura vegetale. Saranno testate anche missioni di intelligence delle comunicazioni (COMINT) e di intelligence elettronica (ELINT), nonché una rete di comunicazione a banda larga interconnesse per gli operatori aerei e terrestri.
EuroHAPS sta quindi rilanciando l’uso di sistemi di piattaforme ad alta quota per missioni governative e di difesa con il sostegno di sei ministeri della Difesa (Francia, Spagna, Germania, Italia, Ungheria e Repubblica Ceca), della Commissione Europea, dell’autorità regionale del Sud della Francia e della regione delle Isole Canarie, dove, oltre a quelli previsti in Sardegna, sono previsti voli dimostrativi da Fuerteventura a partire dal 2024.
Gli HAPS – prosegue la nota – offrono nuove opportunità per integrare le risorse terrestri, satellitari o aeree con capacità uniche e personalizzate in base ai requisiti operativi. La stratosfera è un dominio finora alquanto sconosciuto che supporta missioni di lunghissima durata – fino a un anno – a quote relativamente basse (circa 20 km), offrendo così un’ eccellente risoluzione per le missioni di osservazione e robusti link di collegamento per le missioni di comunicazione.
Questa dimostrazione di volo delle piattaforme HAPS permetterà di dimostrare piattaforme differenti, affronterà i principali rischi tecnici associati a queste nuove tecnologie, affinando al contempo i requisiti operativi per consentire, in ultima analisi, lo sviluppo dei futuri sistemi HAPS.
“Desideriamo ringraziare tutti gli investitori istituzionali che hanno contribuito a questo progetto per la loro fiducia e il loro sostegno nella realizzazione di questa dimostrazione – ha detto Hervé Derrey, CEO di Thales Alenia Space – “È senza dubbio una delle dimostrazioni più ambiziose mai intraprese, e renderà l’Europa un pioniere in questo nuovo segmento aerospaziale.” Stratobus è un dirigibile stratosferico non rigido a elio che mantiene la sua forma grazie alla pressione interna e ha un proprio sistema di propulsione elettrica interamente autonomo. Il concetto è stato ottimizzato partendo da un dirigibile di circa 140 metri di lunghezza, azionato da quattro motori elettrici, con più di 1.000 metri quadrati di celle solari e la capacità di operare ad altitudini comprese tra 18 e 20 chilometri (11-12 miglia). L’obiettivo è trasportare un carico utile di 250 chilogrammi (550 libbre) con una potenza nominale di 5 chilowatt. Durante la fase di sviluppo sono stati superati numerosi ostacoli tecnici, in particolare la maturazione dell’involucro del dirigibile e del concentratore fotovoltaico flessibile, la tecnologia di strappo dell’involucro per gli aspetti legati alla sicurezza e il sistema di propulsione ad alta efficienza. Anche gli aspetti di sistema sono fondamentali per fondere le diverse tecnologie in un sistema operativo sicuro.

M.O., oggi in Israele “giornata nazionale resistenza a dittatura”

M.O., oggi in Israele “giornata nazionale resistenza a dittatura”Roma, 9 mar. (askanews) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu sarà probabilmente costretto a raggiungere in elicottero l’aeroporto Ben Gurion per volare a Roma, a causa delle previste manifestazioni contro la riforma della giustizia che comprendono anche blocchi alla circolazione stradale. E’ quanto riportava ieri l’emittente israeliane Kan.
Il movimento di protesta ha infatti indetto per la giornata di oggi “una giornata nazionale di resistenza alla dittatura” con iniziative simili a quelle della giornata di protesta tenuta la scorsa settimana, con proteste in tutto il paese, blocchi stradali, scioperi dei lavoratori e altre interruzioni alle attività quotidiane. Secondo l’emittente israeliana Kan, i manifestanti vorrebbero anche lasciare a terra circa 100 voli.
Netanyahu, accompagnato dalla moglie Sara, è atteso oggi a Roma, da cui sabato . Si tratta di uno dei primi viaggi all’estero dal suo insediamento, lo scorso dicembre. Il mese scorso il premier israeliano è stato in Francia, dove ha incontrato il presidente Emmanuel Macron, così come imprenditori e i leader della comunità ebraica.
In vista della visita in Italia, Repubblica ha intervisto il premier israeliano. In ragione di una tradizione “forte e antica” fra Roma e Gerusalemme “credo sia venuto il momento per Roma di riconoscere Gerusalemme come capitale ancestrale del popolo ebraico, da ben tremila anni. Come hanno fatto gli Stati Uniti con un gesto di grande amicizia”. ha detto Benjamin Netanyahu in un’intervista a Repubblica, alla vigilia del suo arrivo in Italia.
“Con l’Italia abbiamo relazioni molto solide ma vorrei vedere più collaborazione economica. Israele è una patria dell’innovazione e credo che reazioni più strette con le vostre aziende saranno positive per entrambi. E poi c’è il gas naturale: ne abbiamo molto e vorrei discutere di come farlo arrivare in Italia per sostenere la vostra crescita economica”, ha commentato Netanyahu.
Sul fronte strategico “parleremo dell’Iran”, ha aggiunto: “dobbiamo impedire che raggiunga l’atomica perché con i suoi missili potrebbe raggiungere molti Paesi, anche in Europa, e nessuno vuole essere preso in ostaggio da un regime fondamentalista dotato del nucleare. Inoltre, auspico un’accelerazione nel cambiamento di approccio dell’Italia alle votazioni all’Onu. Dal 2015 l’Italia ha votato all’Onu ben 89 volte contro di noi. È un fatto che stride con le ottime relazioni bilaterali. Invece di occuparsi di nazioni come Siria e Iran dove i diritti più elementari vengono violati, all’Onu si vota contro Israele, l’unica democrazia del Medio Oriente. Infine, vorrei con l’Italia una partnership più stretta sulle politiche Ue”, ha insistito il premier israeliano.
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Presidente Azerbaigian: abbiamo cambiato mappa energia Europa

Presidente Azerbaigian: abbiamo cambiato mappa energia EuropaBaku, 9 mar. (askanews) – “Abbiamo già cambiato la mappa dell’energia dell’Europa. Siamo un partner affidabile che esporta greggio, gas, elettricità, prodotti petrolchimici” e “continueremo ad aumentare le esportazioni di gas verso l’Europa”, anche grazie al potenziamento “dei nostri gasdotti come per il Tap che passerà da 10 a 20 miliardi di metri cubi”, ha detto il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev nel corso del discorso di apertura della decima edizione del Global Baku Forum.

Al via il Global Baku Forum, sfide e opportunità tra Europa e Asia

Al via il Global Baku Forum, sfide e opportunità tra Europa e AsiaBaku, 9 mar. (askanews) – Tre giorni di dibattiti e interventi per scoprire “Il mondo di oggi: sfide e speranze”. Con questo tema, che include sicurezza energetica, instabilità regionale, corridoi transeuropei, rapporti tra Asia ed Europa e il ruolo della Cina nello scenario internazionale, si aprono i tre giorni del Global Baku Forum, la decima edizione dell’evento che si svolge nella capitale azerbaigiana e che vedrà sul palco, oltre al presidente e padrone di casa Ilham Aliyev anche altri capi di stato come il lettone Egils Levits, il bulgaro Rumen Radev, il presidente di Timor Est Jose Ramos Horta e tra gli altri gli interventi del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus e di Wu Hongbo, rappresentante speciale del governo cinese per gli affari europei.
In questo contesto, nella tre giorni che si apre oggi, verranno esplorate le nuove e vecchie minacce alla sicurezza globale, le ipotesi su come riformare il multilateralismo per renderlo efficace, i corridoi di trasporto che collegano l’Europa all’Asia attraverso l’Azerbaigian e Paesi dell’Asia centrale.
Oltre 400 partecipanti tra ex capi di stato di governo, tra cui il serbo Boris Tadic e gli ucraini Petro Poroshenko e Viktor Yushchenko, ministri degli esteri e eminenti studiosi internazionali provenienti da oltre 50 paesi stranieri. Il co-presidente del Centro Nizami Ganjavi International Center, che organizza l’evento, l’ex vicepresidente della Banca mondiale Ismail Serageldin, ha dichiarato che il Forum è diventato la piattaforma principale di confronto in questa parte del mondo. Parlando alla conferenza stampa dedicata alla decima edizione del Global Baku Forum, alla vigilia dell’apertura, Serageldin ha sottolineato che quest’anno l’incontro si svolgerà in un momento difficile a livello globale, in cui si affrontano problemi urgenti che minacciano il progresso mondiale. Il co-presidente ha aggiunto che in questo contesto non bisogna dimenticare l’importanza della lotta per l’uguaglianza e il proseguimento del contrasto della pandemia di coronavirus.
Il programma si apre con il discorso del presidente Aliyev nel Palazzo Gulustan. Nella seduta inaugurale sono previsi gli interventi del presidente della Lettonia e di quello di Timor Est. Un messaggio del premier britannico Rishi Sunak e un video messaggio di Tedros. All’apertura sarà letto anche un messaggio del presidente Sergio Mattarella che si è congratulato “per il tema scelto”: “Posso confermare con grande piacere che ogni anno il lavoro svolto dal vostro Centro è volto a promuovere la cooperazione e il dialogo per una reciproca comprensione e la pace”, ha scritto in un messaggio indirizzato al Nizami Ganjavi International Center. Concetto ribadito anche da Tedros in un messaggio pubblicato dai social del centro alla vigilia dell’evento: “Anno dopo anno l’impegno del Ngic è volto a promuovere il dialogo e la cooperazione tra i popoli e le culture” e “si arricchisce e si rafforza, in un quadro volto ad affermare e promuovere il valore della reciproca comprensione e della possibilità di riconciliazione”, “elementi indispensabili per una proficua e sostenibile interazione tra popoli e Stati”.
Nella prima giornata si discuterà della resilienza della Nato, delle sfide legate al clima e delle minacce derivanti dal riscaldamento globale. Altro tema le altre minacce che il mondo sta affrontando, tra cui quella nucleare e quella della insicurezza alimentare. L’Azerbaigian attualmente presiede il Movimento dei Paesi non allineati e ha ospitato un evento con i Paesi del movimento proprio nelle scorse settimane: uno dei panel del primo giorno sarà dedicato a come reinventare il multilateralismo in una nuova era di non-allineamento.
Una delle sessioni della seconda giornata sarà focalizzata sulla Cina e sul ruolo di Pechino nello sviluppo e nella sicurezza globale. Alla vigilia del Forum il presidente Aliyev ha incontrato il rappresentante cinese per gli affari Ue Wu Hongbo. Aliyev ha sottolineato che la cooperazione con la Cina è una delle principali priorità della politica estera dell’Azerbaigian e si sta espandendo non solo su varie piattaforme politiche, ma anche nella sfera economica e come parte della “One Belt One Road”. L’aumento del volume delle merci trasportate dalla Cina verso l’Occidente attraverso l’Azerbaigian ne è un buon esempio, ha sottolineato il presidente azerbaigiano. Il rappresentante speciale ha espresso fiducia che la sua visita contribuirà all’espansione dei legami bilaterali e ha sottolineato che Pechino sostiene l’integrità territoriale dell’Azerbaigian.
Il Forum prevede anche panel sui corridoi energetici, un tema che rende centrale il ruolo dell’Azerbaigian, sempre più hub energetico e fornitore di gas, anche per l’Italia grazie al gasdotto Tap. Il programma seguirà anche il sabato e si concluderà la sera dell’11 marzo con la cerimonia e i discorsi dei presidenti bulgaro Radev e albanese Bajram Begaj.
(di Daniela Mogavero)

Meloni riunisce il Governo a Cutro, stretta trafficanti e più flussi regolari

Meloni riunisce il Governo a Cutro, stretta trafficanti e più flussi regolari

Discussione nella maggioranza, provvedimenti ancora da definire. Ma alla Camera Lega ripropone vecchi dl sicurezza

Roma, 8 mar. (askanews) – L’impronta che il governo vuole dare al suo approccio all’immigrazione, sta in un cambio lessicale: non più scafisti ma trafficanti, “la stessa parola usata da Papa Francesco”, si sottolinea. Giorgia Meloni riunisce domani il Consiglio dei ministri si riunisce a Cutro, la cittadina del drammatico naufragio in cui sono morte oltre settanta persone. Quanti e quali provvedimenti saranno messi all’ordine del giorno è ancora da definire, tanto che il pre consiglio – già previsto per oggi alle 16 – si terrà invece domani mattina. Segno che la discussione, anche all’interno delle forze di maggioranza, è ancora aperta.
Ma da Fratelli d’Italia ci tengono a sottolineare che la strada non è quella di un ritorno ai decreti sicurezza di salviniana memoria. Esattamente il contrario di ciò che punta a fare la Lega che ha presentato una proposta di legge, che richiama il provvedimento del 2018, che proprio domani approda in commissione Affari costituzionali alla Camera e che prevede una stretta dei permessi per gli immigrati. “Ne discuteremo in Commissione e vedremo se Fdi li voterà o no”.
Il pacchetto di norme che arriva in Consiglio dei ministri è ancora ‘work in progress’. E in queste ore ci sarebbe stato un confronto anche sul Quirinale per chiarire quali misure rispettano quei criteri di necessità e urgenza che possono essere inserite all’interno di un decreto. Definite, però, le direttive su cui la presidente dl Consiglio ha chiesto di muoversi. Da una parte è infatti prevista una stretta contro i trafficanti ed è possibile che venga inserita anche l’aggravante di procurata morte. Dall’altra, però, ci sarà anche un allargamento dell maglie per la concessione dei permessi di soggiorno ai migranti regolari attraverso uno snellimento e una semplificazione, che viene definita consistente e non di facciata, delle procedure per accedervi. Un punto, viene spiegato, sul quale si sta lavorando anche attraverso interlocuzioni con i Paesi di partenza. Tra le misure allo studio – ma non è ancora detto arriveranno al varo della riunione del governo – ci sono anche norme per rendere più efficaci le espulsioni tenendo presente la distinzione però tra Paesi a rischio e Paesi considerati sicuri e con cui l’Italia ha rapporti consolidati. Possibile anche un allargamento e una estensione temporale del decreto flussi, norme per un miglior funzionamento dei Cie e sui corridoi umanitari.
Di come affrontare l’emergenza migranti, d’altra parte, Giorgia Meloni ha discusso anche nel corso del suo incontro con il premier olandese, Mark Rutte, al termine del quale dal governo si sottolinea come il bilaterale “sia andato molto bene, anche al di là delle aspettative”, tanto da essersi prolungato per oltre un’ora e mezza, facendo ‘saltare’ anche la plenaria con le delegazioni.
Sebbene – come sottolineato dalla stessa presidente del Consiglio, “non sempre le posizioni dei due Paesi, nel rispetto dei reciproci interessi nazionali, sono esattamente le stesse”, sul dossier migranti Meloni spiega di aver riscontrato nel suo omologo “un approccio pragmatico e concreto”. La premier sottolinea “una visione comune sul fatto che la questione migratoria va affrontata, non parlando di flussi primari e secondari, ma partendo dalla difesa dei confini esterni e dalla lotta ai trafficanti, tema che per quanto riguarda l’Italia diviene ancor più rilevante all’indomani della tragedia di Cutro”.
Peraltro, come annunciato dal capo del governo olandese, è possibile che si faccia “anche un viaggio insieme in Africa per cercare di raggiungere degli accordi” in materia di immigrazione.

Acciaio, Giani: Jsw intende proseguire con investimenti in Toscana

Acciaio, Giani: Jsw intende proseguire con investimenti in ToscanaRoma, 8 mar. (askanews) – “Prendo atto della volontà, espressa oggi dai vertici di Jsw, di procedere con gli investimenti. In una prospettiva di ripresa della produzione, la Regione non farà mancare il suo supporto”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha commentato l’incontro di oggi, a Firenze, con una delegazione ai massimi livelli della multinazionale indiana, composta da Divyakumar Bhair, capo del progetti internazionali di Jsw, da Narender Sharma vicepresidente del gruppo nonché responsabile marketing internazionale, da Sudhakar Asawale, direttore operativo del sito di Piombino e da Marco Carrai, vicepresidente di Jsw steel Italy.
Obiettivo dell’incontro quello di fare il punto sull’evolversi della situazione a seguito degli incontri che la delegazione indiana ha avuto nei giorni scorsi con ministero Ambiente, ministero delle Imprese e del Made in Italy, Autorità portuale e sindaco di Piombino.
Il presidente, supportato dal direttore per la competitività territoriale della Toscana Paolo Tedeschi, ha chiesto a Jsw conferma della volontà di tornare a produrre acciaio a Piombino. I rappresentanti di Jsw hanno confermato di voler procedere con gli investimenti annunciando che a breve verranno ultimati il business plan, i piani per la logistica, il piano industriale e il piano energetico.
Alla luce di questo è stato quindi ipotizzata un aggiornamento degli accordi di programma, possibilmente entro la metà del 2023.