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Lamborghini Urus S e Performante, ancora più lusso e prestazioni

Lamborghini Urus S e Performante, ancora più lusso e prestazioniMilano, 7 mar. (askanews) – Chiuso il 2022 con consegne di aumento del 10% a 9.233 unità il miglior risultato di sempre con una lista di attesa per le consegne di 18 mesi, Lamborghini che celebra quest’anno i 60 anni di attività si prepara alla mobilità elettrica con il Piano Direzione Cor Tauri da 1,8 miliardi di euro.
A fine marzo arriverà la prima novità della gamma elettrificata, l’erede dell’Aventador, nome del progetto LB744, che monterà un V12 ibrido, in attesa di completare l’elettrificazione della gamma nel 2025 e della prima elettrica nel 2028. Intanto delle 9.233 vetture vendute lo scorso anno, il 60% erano Urus (5.367 unità, +7%), il super suv aggiornato nelle versioni S e Performante che alzano ancora l’asticella del lusso e delle prestazioni.
Come location per un media drive dei due modelli, Lamborghini ha scelto Courchevel, l’esclusiva località delle Alpi francesi con la più alta concentrazione di ristoranti stellati e alberghi 5 stelle lusso d’Europa. I percorsi di guida selezionati erano tutti su strade di montagna fra Courchevel e Meribel, con ghiaccio e neve per via delle basse temperature. Condizioni che hanno permesso di apprezzare la tenuta e le dinamiche di guida delle due versioni del super suv Lamborghini.
Fra le novità, a livello estetico si notano le prese d’aria sul cofano e nuovi profili aerodinamici, come lo spoiler con pinne laterali per aumentare la deportanza della Performante (+8%). Il 4.0 V8 biturbo è stato portato a 666 CV (+16 CV) su entrambe le versioni che sono integrali con 4 ruote posteriori sterzanti. Impressionanti le performance: 0-100 in 3,3 secondi, velocità massima di 306 km/h, poco meno per la S, e 32,9 metri per passare da 100 km/h all’arresto completo. A distinguere le due versioni è il carattere: più sportiva la Performante, più glamour la S.
La Performante infatti è più bassa, larga e leggera: sulla bilancia il peso si ferma a 2.150 kg, 47 kg in meno della S. Il risultato è il miglior peso-potenza del segmento (3,2), ottenuto grazie a un uso più massiccio del carbonio (optional il look bicolore) e allo scarico in titanio Akrapovic che regala un sound unico, cui è stata dedicata una colonna sonora su Spotify. Le sospensioni sono a molla semi attive, mentre fra le opzioni di guida compare la modalità Rally che ha permesso all’Urus Performante di fissare il nuovo record a Pikes Peak, la famosa cronoscalata con 156 tornanti in Colorado.
La S invece monta le più confortevoli sospensione pneumatiche adattive, dispone di specifiche finiture interne ed esterne e di un maggior numero di opzioni di colori, con 350 combinazioni possibili. Le sensazioni di guida sono al top, così come finiture e comfort, su entrambe le versioni: le prestazioni, l’handling e la frenata sono da super sportiva stradale e fanno dimenticare di essere alla guida di un suv imponente, anche in condizioni di poca aderenza. I prezzi per l’Italia partono da circa 235mila euro per la S e da 260mila per la Performante.

Ministro cinese: Giappone non torni al passato militarista

Ministro cinese: Giappone non torni al passato militaristaRoma, 7 mar. (askanews) – Il nuovo ministro degli Esteri cinese Qin Gang, in una conferenza stampa oggi nell’ambito delle Due Sessioni, oltre ad aver lanciato un inquietante messaggio agli Stati uniti, si è anche scagliato contro il Giappone denunciando il suo programma di rafforzamento della difesa, suggerendo che si tratta di un ritorno al passato militarista.
Per Qin è stata la prima conferenza stampa in apertura del Congresso nazionale del popolo, il “parlamento” cinese che si è riunito da sabato nell’ambito delle Due Sessioni. La conferenza è stata segnalata dai media internazionali soprattutto per le aspre critiche a Washington, ma in essa il capo della diplomazia cinese ha lanciato anche un duro attacco a Tokyo.
“Il militarismo giapponese ha inflitto alla nazione cinese una ferita profonda, ancora oggi doloroso. Il popolo cinese non dimenticherà e nemmeno la parte giapponese dovrebbe farlo”, ha detto Qin. “Dimenticare la storia – ha proseguito – significa tradire e negare la colpa significa ripetere il crimine.”
Qin ha negato che lo sforzo nipponico di dotarsi di nuovo di un apparato di difesa efficiente sia collegata a un’assertività cinese, ha anzi sostenuto che Pechino vuole da sempre col paese vicino dei rapporti di amicizia. “Tuttavia, se alcune persone dalla parte giapponese non trattano i loro vicini come partner o addirittura partecipano a una nuova guerra fredda per contenere la Cina, allora le vecchie ferite tra i due paesi non si rimargineranno e si verificherà nuovo dolore”, ha avvertito il ministro.
Le dichiarazioni bellicose vengono dopo che il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro giapponese Fumio Kishida si sono incontrati a Bangkok per la prima volta in tre anni, riaccendendo le speranze di una distensione dopo anni di polemiche.
Tuttavia il contesto internazionale, con il compattamento delle alleanze attorno agli Stati uniti nell’Indo-Pacifico e il programma giapponese di raddoppiare il bilancio della difesa entro cinque anni, hanno di fatto portato indietro le lancette ai momenti di contrapposizione più aspra.
Qin Gang ha anche richiamato tema caldo in Giappone del revisionismo storico rispetto alle responsabilità nipponiche nei conflitti che si conclusero con la disfatta giapponese del 1945. “Tutto il revisionismo storico che sfida l’ordine internazionale e la giustizia internazionale del dopoguerra non sarà mai accettato dal popolo cinese”, ha detto Qin. “Lo spirito del Trattato di pace e amicizia tra Cina e Giappone , in cui è chiaramente stipulata l’opposizione all’egemonismo, è importante in questo momento”, ha detto ancora il minidstro cinese. .
Per questo motivo, Qin ha invitato Tokyo a collaborare con Pechino per evitare una possibile collisione tra le potenze asiatiche. “Cina e Giappone sono complementari e hanno bisogno l’uno dell’altro”, ha affermatoil ministro. “Dovremmo aderire ai principi del mercato e allo spirito di libertà e apertura, rafforzare la cooperazione, mantenere congiuntamente la stabilità e la fluidità della catena industriale e della catena di approvvigionamento e dare slancio e vitalità alla ripresa dell’economia globale”.
Il capo della diplomazia cinese ha inoltre sollevato la questione del progetto giapponese di scaricare in mare le acque trattate provenienti della centrale nucleare di Fukushima-1, teatro del più grave incidente atomico civile dai tempi di Chernobyl. “Non si tratta di una questione interna giapponese, ma un grande evento legato all’ambiente marino e alla salute umana. Esortiamo la parte giapponese a gestire questo problema in modo responsabile”.
Tokyo sostiene che, dopo il trattamento, le acque accumulate per il raffreddamento dei reattori di Fukushima, dove ancora sono attivi i materiali radioattivi fusi per l’incidente, e le acque contaminate che passano per la centrale, presentano livelli di radioattività non pericolosi per l’ambiente marino.

Ocean and Climate Village a Napoli, Acampora: pieno supporto a economia mare

Ocean and Climate Village a Napoli, Acampora: pieno supporto a economia mare

Presidente Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina

Roma, 7 mar. (askanews) – Il Presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina Giovanni Acampora ha partecipato questa mattina a Napoli al convegno “Promuovere l’economia blu: il ruolo delle città costiere”, organizzato dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO.
L’evento si inserisce nell’Ocean&Climate Village, la prima mostra interattiva ed educativa dedicata alla relazione tra oceano e clima con l’obiettivo di creare la Generazione Oceano, in programma a Castel dell’Ovo fino al 12 marzo.
Nel corso del suo intervento, il Presidente Acampora ha sottolineato la “coincidenza particolarmente felice di questo evento con l’approvazione, dopo più di 15 anni di negoziato, del Trattato ONU sull’Alto Mare, un risultato importantissimo per quanti, come Francesca Santoro e IOC-UNESCO, si occupano di salvaguardare e proteggere il nostro Oceano”.
“Da più di 10 anni” – ha proseguito Acampora – “il sistema camerale supporta le imprese, le istituzioni, locali e nazionali, i Comuni, le Regioni, le Associazioni nell’importantissimo percorso di riconoscimento dell’Economia del Mare quale settore strategico del nostro Paese. Senza mai tralasciare la necessità, per altro richiamata dalla Commissione Europea, di accompagnare il settore in una transizione verso la sostenibilità. Per questo è nato il Manifesto Blue per un’Economia del Mare Sostenibile, Inclusiva e Innovativa, che unisce tutti gli utenti del mare e che continueremo a condividere nel nostro roadshow insieme ai principali stakeholder del settore”.
“Il prossimo appuntamento del 2° Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum che si terrà a Gaeta dal 25 al 27 maggio 2023” – ha concluso Acampora – “sarà l’occasione per contribuire alla definizione del Piano del Mare e per costruire insieme la nuova strategia marittima dell’Italia, che non potrà prescindere dalla salvaguardia dei nostri mari”.

Incidente aerei Guidonia,sindaco:pilota eroe per aver evitato case

Incidente aerei Guidonia,sindaco:pilota eroe per aver evitato caseRoma, 7 mar. (askanews) – “Sui cieli di Guidonia Montecelio si è purtroppo consumata una tragedia: due aerei probabilmente sono entrati in collisione e sono precipitati. Uno in un prato a Colle Fiorito, l’altro in centro abitato ma per miracolo o per l’eroismo del pilota l’aereo è precipitato all’interno di una via peraltro anche stretta, evitando le abitazioni”: è il racconto del sindaco di Guidonia Montecelio, Mauro Lombardo, giunto sul luogo della tragedia dove sono precipitati due aerei del 60esimo stormo.
“Il comune – ha aggiunto – si stringe intorno all’aeronautica Militare che proprio quest’anno festeggia i cento anni. Stavamo iniziando le celebrazioni per questo centenario, purtroppo funestati da questa terribile tragedia”. Ssa

Lollobrigida: Nutriscore condiziona e non informa, c’è un cambio di rotta

Lollobrigida: Nutriscore condiziona e non informa, c’è un cambio di rottaCavalese, 7 mar. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è fiducioso sul fatto che l’Italia possa spuntarla in Europa sulla questione delle etichette fronte pacco, allontanando definitivamente l’ipotesi Nutriscore. “Io sono convinto che ci riusciremo. Ho la consapevolezza, anche in questi mesi, intanto che il ruolo dell’Italia è stato fondamentale e poi piano piano a livello di ministri ho registrato un cambio di rotta, anche da quelli che si erano lasciati irretire da uno strumento che non avevano capito” ha detto a margine dell’evento di Ambasciatori del gusto Futura 2023 a Cavalese, in provincia di Trento. “Come Fdi – ha ricordato il ministro – facemmo la prima mozione che lo denunciava come uno strumento di condizionamento e non di informazione. Ora approfondendolo anche altri hanno capito che non serviva a informare anche per effetto distorsivo dall’algoritmo”.
La decisione sulla etichetta fronte pacco che inizialmente doveva essere presa a fine 2022 è slittata di un anno e questo da molti viene letto con un vantaggio per il nostro Paese per spiegare a livello europeo gli impatti del Nutriscore e far conoscere la nostra proposta che è quella del Nutrinform. Tuttavia il ministro riconosce che se c’è un vantaggio nel Nutriscore è quello di aver fatto “scattare l’allarme sul punto di caduta. Ha fatto capire alle persone che c’è un tentativo nel mondo di standardizzare i prodotti, di non avere la qualità come priorità, per ragioni economiche di accentramento della ricchezza in grandi multinazionali invece che in tante pmi che producono qualità”. “Il nutriscore – ha concluso – ci ha permesso di avere consapevolezza, adesso dobbiamo passare all’azione perché dobbiamo garantire il diritto all’informazione. Noi vogliamo informare bene per far capire bene cosa comprano e come devono consumare quei prodotti le persone

Accordo Gesac-Arpac per contenimento rumore e Co2 a Capodichino

Accordo Gesac-Arpac per contenimento rumore e Co2 a CapodichinoNapoli, 7 mar. (askanews) – Protocollo d’intesa tra Gesac, società di gestione degli aeroporti di Napoli e Salerno, e Arpac, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, finalizzato all’implementazione di misure per il contenimento del rumore di origine aeronautica e delle emissioni di Co2, attraverso l’adozione di nuove rotte aeree ed il miglioramento del sistema di monitoraggio ambientale. La cooperazione nasce dalla necessità di testare sul campo le nuove iniziative che Gesac sta realizzando a tutela dell’ambiente e della salute collettiva, con particolare riferimento alla riduzione del rumore e delle emissioni di gas climalterante. Gesac ha, infatti, commissionato ad Enav (Ente nazionale di assistenza al volo), una nuova procedura antirumore che evita il sorvolo del centro storico di Napoli per tutti i voli in partenza diretti verso nord che, secondo gli studi aeronautici, consentirà di minimizzare gli impatti acustici (30% in meno della popolazione esposta) e l’emissione di gas climalteranti (11mila tonnellate all’anno di Co2), oltre a diminuire il tempo di volo annuo di circa 500 ore. Questa procedura, entrata in vigore in fase sperimentale lo scorso 23 febbraio, vedrà la sua piena applicazione nelle prossime settimane, man mano che le compagnie aeree aggiorneranno i sistemi di navigazione di bordo inserendola tra quelle già in uso. Al fine di validare le stime previsionali e misurare i benefici complessivi delle nuove rotte, Arpac effettuerà delle campagne di monitoraggio acustico utilizzando due nuove stazioni di rilevamento che si aggiungono alle otto già esistenti che compongono il sistema di monitoraggio di Gesac, implementato già nel 2003. (segue)

Migranti, Commissione risponde a lettera Meloni ai vertici Ue

Migranti, Commissione risponde a lettera Meloni ai vertici UeBruxelles, 7 mar. (askanews) – La Commissione europea ha risposto alla lettera che la premier italiana Giorgia Meloni aveva inviato ai vertici dell’Ue subito dopo la recente tragedia del naufragio dei migranti sul litorale di Crotone. Nella lettera, Meloni sosteneva che “serve una politica unica europea sui rifugiati che preveda il sostegno al di fuori dei confini Ue di chi è colpito da guerre e calamità, e corridoi umanitari legali e sicuri per i profughi che gli Stati europei decidono di accogliere sul proprio territorio”, sottolineando inoltre che “occorre sviluppare e potenziare i canali legali di migrazione, distinti tra chi ha diritto alla protezione internazionale e chi intende accedere per ragioni di lavoro”, e allo stesso tempo “contrastare, senza tentennamenti, i clan criminali che alimentano l’immigrazione illegale di massa”
“Abbiamo risposto alla lettera della premier Giorgia Meloni”, ha riferito la portavoce della Commissione responsabile per gli Affari interni, Anitta Hipper, rispondendo a un giornalista durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario.
“Il contenuto della risposta – ha detto la portavoce – riconosce ciò che abbiamo discusso molte volte qui in sala stampa: che abbiamo bisogno di soluzioni sostenibili di lungo termine per queste tragedie. Ed è in linea con il messaggio che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen aveva inviato prima del Consiglio europeo” del mese scorso, “sul bisogno di raddoppiare i nostri sforzi per approvare il Patto sull’immigrazione e l’asilo”, da tempo bloccato dai governi in Consiglio Ue.
Hipper ha menzionato poi “la necessità di agire ora con misure operative mirate in tutti i settori: la protezione internazionale, la lotta alle reti criminali dei trafficanti, i rimpatri per coloro che non hanno diritto a restare nell’Ue, e anche – ha concluso la portavoce – l’offerta di percorsi sicuri per l’immigrazione legale”.

Libri, esce “Il non-manuale dell’operatore di Teatro Sociale”

Libri, esce “Il non-manuale dell’operatore di Teatro Sociale”Roma, 7 mar. (askanews) – L’amore per il teatro, innanzitutto. L’esperienza maturata in trent’anni di carriera, a lungo inserita in un percorso di ribalta nazionale, ma che ha sempre avuto come “mission” quella di attivare e sostenere iniziative a favore di gruppi e comunità vulnerabili, in contesti più o meno difficili. Il sostegno sociale attraverso questa forma d’arte, quindi, in un racconto appassionato e appassionante che Pascal La Delfa, tra i primissimi in Italia ad occuparsi dei più fragili, presidente dell’associazione “Oltre le Parole” onlus, sviluppa in un libro diverso dai soliti testi già dal suo titolo: “Il non-manuale dell’operatore di Teatro Sociale”. Prefazione del prof. Gilberto Scaramuzzo (Università Roma Tre), Seri editore, 222 pagine, 15 €, disponibile nelle librerie e nelle piattaforme web.
Un testo che racconta (da pratiche e non solo da teorie) delle possibilità che ha l’arte, e il teatro in particolare, di sciogliere nodi, costruire relazioni, cambiare punti di vista, mettersi o rimettersi in gioco. Dopo l’evento pandemico, ad esempio, si sono accentuate le situazioni di vulnerabilità e malessere, e il “non-manuale” raccoglie esperienze e suggerimenti applicabili anche a contesti difficili e sorprendenti, come quelli derivati dalla dissoluzione e difficoltà relazionali in vari contesti sociali.
In qualche modo l’opera di La Delfa ha anche la mission di restituire dignità e ricompensare idealmente le migliaia di persone che in Italia si occupano, spesso sottovoce, dei “penultimi” tramite l’arte e il teatro, cercando di raccontare e riscoprire bellezza laddove sembrerebbe la cosa meno importante e utile in situazioni di buio e miseria umana. Operatori e operatrici di Teatro Sociale e di comunità, in quanto operanti nella società, non in quanto addetti a occuparsi “semplicemente” di persone con disagio, penultimi invisibili. Professionisti senza una professione.
Il libro è pensato per essere letto non con un approccio accademico, ma tramite un racconto di trent’anni di sperimentazioni, intuizioni e definizioni nell’ambito di laboratori teatrali realizzati in diverse situazioni: handicap, scuole, centri di igiene mentale, stranieri, comunità di recupero per tossicodipendenti, aziende… Tutti luoghi dove il teatro è sempre stato un mezzo prima che un fine.
Una bibliografia vastissima sugli specifici argomenti, probabilmente la più ampia attualmente disponibile tra le pubblicazioni esistenti, completa il testo per chi voglia approfondire determinate tematiche anche con un approccio più formale o per ricerche, articoli e tesi di laurea.
“Raccontare trent’anni di lavoro sul campo non è stato facile, soprattutto evitando quanto più possibile di essere autoreferenziali bensì tirando fuori da queste esperienze quanto possa essere utile e interessante per chi si approccia col teatro in situazione di vulnerabilità – spiega La Delfa -. Non solo registi, educatori, insegnanti, ma anche studiosi e studenti, lettori curiosi e timidi esploratori di un mondo infinito e ricco come l’animo e le storie dell’umano”.
L’autore. Regista, formatore e autore, Pascal La Delfa ha studiato teatro seguendo gli insegnamenti del grande maestro e pedagogo Orazio Costa Giovangigli, incontrando artisti come Dario Fo e Marcel Marceau. Ha frequentato gli studi di Scienze Politiche, Scienze dell’educazione e della formazione in una società multiculturale, D.A.M.S., nonché come “art counselor” specializzato in linguaggi artistici e multimediali. È stato autore per la RAI, sceneggiatore di fumetti e cortometraggi. Si occupa di teatro nel sociale dagli anni Novanta. Nel 2007 l’E.t.i. (Ente Teatrale Italiano) gli concede il patrocinio per la prima scuola italiana per Operatori di Teatro nel Sociale. Collabora, come esperto esterno per varie Università italiane e per aziende internazionali come Filmmaster events. Presidente e direttore artistico della onlus “Oltre le Parole” con cui realizza anche progetti in ambito europeo. Nel 2020 ha ricevuto la medaglia del Presidente delle Repubblica Italiana per la manifestazione “Generare Arte Sociale”.

Francia,numeri record in piazza contro riforma pensioni,ora Parigi

Francia,numeri record in piazza contro riforma pensioni,ora ParigiRoma, 7 mar. (askanews) – Nel sesto giorno di mobilitazione contro la riforma delle pensioni voluta dal governo francese in diverse città della Francia si segnalano in più casi nuovi record di partecipazione ai cortei e alle proteste di piazza mentre c’è attesa per la grande manifestazione di Parigi del pomeriggio, non senza timori per possibili violenza di ‘ultras’ e ‘gilet gialli’.
Il corteo parigino partirà alle 14 da Sèvres Babylone (6° e 7° arrondissement), e la manifestazione si preannuncia tesa. Secondo informazioni raccolte da Le Figaro, nella capitale sono attesi non meno di 400-800 “ultras” di “gilet gialli”, nonché 300-500 attivisti dell’estrema sinistra. Nelle regioni, la mobilitazione sarà particolarmente forte a Tolosa oa Lione, dove si potrebbe raggiungere, secondo i servizi segreti, la cifra di 30.000 persone.
In diverse città grandi manifestazioni si sono tenute già nella mattinata. I trasporti in tutta la Francia sono praticamente bloccati, i manifestanti hanno bloccato i rifornimenti di carburante presso gli impianti di stoccagio e alle pompe di benzina mentre l’adesione allo sciopero è altissima in quasi tutti i settori, dalla scuola in poi.
E per la prima volta da gennaio, lo sciopero di oggi potrebbe essere prolungato anche domani e nei prossimi giorni. Questo in particolare nel settore dei trasporti pubblici.

Verisure: la prevenzione del pericolo è ciò che chiedono gli italiani

Verisure: la prevenzione del pericolo è ciò che chiedono gli italianiRoma, 7 mar. (askanews) – La prevenzione del pericolo è ciò che chiedono gli italiani per sentirsi davvero sicuri nelle proprie abitazioni. La 1° Edizione dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa di Verisure e Censis, presentata a Roma lo scorso 4 ottobre 2022, evidenzia che per l’82,5% degli italiani un sistema di sicurezza deve rilevare un’intrusione o pericolo prima che avvenga e per l’82,6% deve inviare segnali di aiuto in caso di emergenza. In uno studio Verisure su oltre 2.500 individui in Italia, l’87% dichiara che il proprio sistema di sicurezza ideale deve prevenire i furti (Sondea e Verisure, nov 2021). Infine, da una ricerca Kantar con Verisure condotta a fine 2022, 1 italiano su 4 non prende in considerazione l’installazione di un sistema di allarme perché sul mercato non è presente una soluzione in grado di prevenire i pericoli.
Per rispondere ai bisogni di sicurezza e grazie al proprio expertise e al continuo investimento in innovazione, spiega una nota, Verisure ha progettato PreSense®, la tecnologia per prevenire i pericoli, che rileva qualsiasi situazione pericolosa ancora più velocemente e la analizza in tempo reale per intervenire ancor più tempestivamente ed efficacemente.
“PreSense rappresenta non solo un sistema d’allarme di ultima generazione ma un vero e proprio alleato in situazioni di pericolo e di emergenza. – afferma Stefan Konrad, Managing Director Verisure Italia – Dall’ascolto dei bisogni di sicurezza dei consumatori è emerso come le persone chiedano di prevenire i furti quando non sono in casa ma anche tutelarsi da eventuali aggressioni o emergenze quando si trovano all’interno della propria abitazione. Con PreSense, saremo ancora più vicini ai bisogni di sicurezza delle persone perché offriremo una tecnologia all’avanguardia che previene il pericolo, smart, facile da usare ed efficace e che continueremo ad innovare rapidamente per garantire alti standard di protezione”.
Negli ultimi 5 anni, Verisure ha investito a livello Gruppo 255 mln € in R&S all’interno dei propri hub di ricerca in Spagna coinvolgendo un team di 650 ingegneri con l’obiettivo di innovare per offrire sempre migliore protezione a case, persone e attività commerciali. La nuova suite d’allarme è sviluppata al 100% internamente. Proprietario della tecnologia, Verisure la innoverà ed evolverà rapidamente per continuare a guidare la modernizzazione del settore e la risposta ai bisogni di sicurezza delle persone. Entro il 2025, Verisure Italia si propone così di proteggere oltre mezzo milione di clienti – attualmente 248.000.
La Nuova Generazione d’Allarme è già stata premiata Eletto Prodotto dell’Anno 2023 da 12.000 consumatori per l’innovazione proposta e la soddisfazione dei clienti che l’hanno provata, attraverso una survey indipendente svolta da IRI .