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Autonomia, Consulta dichiara parzialmente illegittima legge

Autonomia, Consulta dichiara parzialmente illegittima leggeRoma, 14 nov. (askanews) – La Corte costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle regioni ordinarie, considerando invece illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. E’ quanto annuncia la stessa Consulta in attesa del deposito della sentenza.


I giudici, che hanno esaminato i ricorsi delle Regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania, le difese del Presidente del Consiglio dei ministri e gli atti di intervento ad opponendum delle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, ritengono che “la distribuzione delle funzioni legislative e amministrative tra i diversi livelli territoriali di governo, in attuazione dell’art. 116, terzo comma” della Costituzione, “non debba corrispondere all’esigenza di un riparto di potere tra i diversi segmenti del sistema politico, ma debba avvenire in funzione del bene comune della società e della tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione. A tal fine, è il principio costituzionale di sussidiarietà che regola la distribuzione delle funzioni tra Stato e regioni” si legge in un nota della Consulta. La Corte ha ravvisato in particolare l’incostituzionalità della “possibilità che l’intesa tra lo Stato e la regione e la successiva legge di differenziazione trasferiscano materie o ambiti di materie”. La Consulta ritiene invece che “la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata, in relazione alla singola regione, alla luce del richiamato principio di sussidiarietà”.


Secondo i giudici è incostituzionale poi “il conferimento di una delega legislativa per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) priva di idonei criteri direttivi, con la conseguenza che la decisione sostanziale viene rimessa nelle mani del Governo, limitando il ruolo costituzionale del Parlamento”. Illegittima anche “la previsione che sia un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dPCm) a determinare l’aggiornamento dei LEP”, così come viene bocciato “il ricorso alla procedura prevista dalla legge legge di bilancio per il 2023 per la determinazione dei LEP con dPCm, sino all’entrata in vigore dei decreti legislativi previsti dalla stessa legge per definire i LEP”. Incostituzionale anche “la possibilità di modificare, con decreto interministeriale, le aliquote della compartecipazione al gettito dei tributi erariali, prevista per finanziare le funzioni trasferite, in caso di scostamento tra il fabbisogno di spesa e l’andamento dello stesso gettito; in base a tale previsione, potrebbero essere premiate proprio le regioni inefficienti, che – dopo aver ottenuto dallo Stato le risorse finalizzate all’esercizio delle funzioni trasferite – non sono in grado di assicurare con quelle risorse il compiuto adempimento delle stesse funzioni”.


E ancora secondo i giudici è illegittima “la facoltatività, piuttosto che la doverosità, per le regioni destinatarie della devoluzione, del concorso agli obiettivi di finanza pubblica, con conseguente indebolimento dei vincoli di solidarietà e unità della Repubblica”. Bocciata anche “l’estensione della legge n. 86 del 2024, e dunque dell’art. 116, terzo comma, Cost. alle regioni a statuto speciale, che invece, per ottenere maggiori forme di autonomia, possono ricorrere alle procedure previste dai loro statuti speciali”. La Consulta sottolinea che “spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità, colmare i vuoti derivanti dall’accoglimento di alcune delle questioni sollevate dalle ricorrenti, nel rispetto dei principi costituzionali, in modo da assicurare la piena funzionalità della legge”.

Autonomia, la Consulta dichiara parzialmente illegittima la legge

Autonomia, la Consulta dichiara parzialmente illegittima la leggeRoma, 14 nov. (askanews) – La Corte costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle regioni ordinarie, considerando invece illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. E’ quanto annuncia la stessa Consulta in attesa del deposito della sentenza.  La Corte, nell’esaminare i ricorsi delle Regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania, le difese del Presidente del Consiglio dei ministri e gli atti di intervento ad opponendum delle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, ha ravvisato l’incostituzionalità dei seguenti profili della legge:
– la possibilità che l’intesa tra lo Stato e la regione e la successiva legge di differenziazione trasferiscano materie o ambiti di materie, laddove la Corte ritiene che la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata, in relazione alla singola regione, alla luce del richiamato principio di sussidiarietà;
– il conferimento di una delega legislativa per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) priva di idonei criteri direttivi, con la conseguenza che la decisione sostanziale viene rimessa nelle mani del Governo, limitando il ruolo costituzionale del Parlamento;
– la previsione che sia un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dPCm) a determinare l’aggiornamento dei LEP;
– il ricorso alla procedura prevista dalla legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio per il 2023) per la determinazione dei LEP con dPCm, sino all’entrata in vigore dei decreti legislativi previsti dalla stessa legge per definire i LEP;
– la possibilità di modificare, con decreto interministeriale, le aliquote della compartecipazione al gettito dei tributi erariali, prevista per finanziare le funzioni trasferite, in caso di scostamento tra il fabbisogno di spesa e l’andamento dello stesso gettito; in base a tale previsione, potrebbero essere premiate proprio le regioni inefficienti, che – dopo aver ottenuto dallo Stato le risorse finalizzate all’esercizio delle funzioni trasferite – non sono in grado di assicurare con quelle risorse il compiuto adempimento delle stesse funzioni;
– la facoltatività, piuttosto che la doverosità, per le regioni destinatarie della devoluzione, del concorso agli obiettivi di finanza pubblica, con conseguente indebolimento dei vincoli di solidarietà e unità della Repubblica;
– l’estensione della legge n. 86 del 2024, e dunque dell’art. 116, terzo comma, Cost. alle regioni a statuto speciale, che invece, per ottenere maggiori forme di autonomia, possono ricorrere alle procedure previste dai loro statuti speciali.


La Corte ha interpretato in modo costituzionalmente orientato altre previsioni della legge:
– l’iniziativa legislativa relativa alla legge di differenziazione non va intesa come riservata unicamente al Governo;
– la legge di differenziazione non è di mera approvazione dell’intesa (“prendere o lasciare”) ma implica il potere di emendamento delle Camere; in tal caso l’intesa potrà essere eventualmente rinegoziata;
– la limitazione della necessità di predeterminare i LEP ad alcune materie (distinzione tra “materie LEP” e “materie-no LEP”) va intesa nel senso che, se il legislatore qualifica una materia come “no-LEP”, i relativi trasferimenti non potranno riguardare funzioni che attengono a prestazioni concernenti i diritti civili e sociali;
– l’individuazione, tramite compartecipazioni al gettito di tributi erariali, delle risorse destinate alle funzioni trasferite dovrà avvenire non sulla base della spesa storica, bensì prendendo a riferimento costi e fabbisogni standard e criteri di efficienza, liberando risorse da mantenere in capo allo Stato per la copertura delle spese che, nonostante la devoluzione, restano comunque a carico dello stesso;
– la clausola di invarianza finanziaria richiede – oltre a quanto precisato al punto precedente – che, al momento della conclusione dell’intesa e dell’individuazione delle relative risorse, si tenga conto del quadro generale della finanza pubblica, degli andamenti del ciclo economico, del rispetto degli obblighi eurounitari.Spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità, colmare i vuoti derivanti dall’accoglimento di alcune delle questioni sollevate dalle ricorrenti, nel rispetto dei principi costituzionali, in modo da assicurare la piena funzionalità della legge.
La Corte resta competente a vagliare la costituzionalità delle singole leggi di differenziazione, qualora venissero censurate con ricorso in via principale da altre regioni o in via incidentale.


 

Auto, Stellantis: nessuna chiusura di siti e nemmeno licenziamenti in Italia

Auto, Stellantis: nessuna chiusura di siti e nemmeno licenziamenti in ItaliaRoma, 14 nov. (askanews) – “Stellantis non intende chiudere nessun stabilimento in Italia, così come non ha nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi. Stellantis ha un piano per l’Italia, che è stato condiviso coi nostri partner sindacali, e che oggi condividiamo a questo tavolo”. Lo ha detto Giuseppe Manca, responsabile risorse umane di Stellantis Italia, illustrando il piano industriale per l’Italia al tavolo in corso al Mimit. Nel 2025 sarà effettuato il reshoring della 500 ibrida a Mirafiori, inoltre sarà dotata di una nuova batteria anche la versione BEV, ha ricordato Manca. Con un investimento di 240 milioni di euro sta nascendo il Mirafiori Automotive Park 2030, che, oltre alle carrozzerie, include lo stabilimento eDCT che attualmente occupa 852 persone rispetto alle 500 previste, 20 turni settimanali e una produzione che a regime raggiunge 600.000 unità all’anno A Melfi, ha proseguito il responsabile delle risorse umane di Stellantis Italia, grazie alla piattaforma Stella Medium, nei prossimi due anni, accanto al mantenimento di Jeep Renegade (fino al 2026) inizierà la produzione della Jeep Compass, BEV e ibrida, di due modelli DS e della nuova Lancia Gamma, che segna il ritorno del marchio in questo segmento di mercato. Un totale di cinque modelli. In particolare, nel primo quarter del 2025 uscirà la prima DS e nel terzo quarter del 2025 la nuova Jeep Compass Elettrica. Nel primo quarter del 2026 arriverà la seconda vettura DS, nel secondo quarter 2026 la Jeep Compass Ibrida e nel terzo quarter 2026 la nuova Lancia Gamma. A Cassino, sulla nuova piattaforma Stella Large, saranno prodotte la nuova Stelvio (2025) e la nuova Giulia (2026), in versione BEV; più un ulteriore modello negli anni successivi. La Maserati Grecale andrà oltre il 2030. A Pomigliano, grazie anche a una normativa Euro 7 rivista, risultato per il quale Stellantis ha ringraziato di nuovo il Governo per la sua azione in Europa, Manca ha affermato che è stata prolungata la Panda fino al 2029, data oltre la quale si sta lavorando alla possibilità di un nuovo progetto su cui ancora stiamo verificando la possibilità all’interno del gruppo. Nel frattempo, prosegue la produzione di Hornet e Tonale almeno fino al 2027 Ad Atessa, Stellantis Pro One, la divisione dei veicoli commerciali di Stellantis, ha appena rinnovato interamente la gamma dei VAN e Atessa, stabilimento storico in cui si producono i furgoni di grandi dimensioni del gruppo e il più grande impianto europeo di veicoli commerciali leggeri, continua ad essere centrale per Stellantis. Nello stabilimento di Atessa è stata avviata la produzione dei nuovi furgoni di grandi dimensioni (Large VAN) di Stellantis Pro One, adesso anche in versione BEV. Nel 2030 arriverà ulteriori novità. A Modena, l’amministratore delegato è stato in visita alla sede Maserati per un incontro di lavoro con il nuovo ceo Santo Ficili, il team di gestione e i partner sindacali. Obiettivo della giornata è stato costruire un dialogo per favorire una crescita sostenibile e redditizia di Maserati, unico marchio di lusso di Stellantis, fondato su eccellenza, innovazione e design. Maserati, in fase di transizione verso l’elettrificazione con il programma Folgore per i modelli Grecale, GranTurismo e GranCabrio, offre anche motorizzazioni ICE e mild hybrid. Al vertice della gamma ci sono la MC20 e la MC20 Cielo, con motore Nettuno V6. L’intera gamma attuale e futura di Maserati sarà prodotta al 100% in Italia. Sul fronte degli altri stabilimenti, le meccaniche stanno lavorando regolarmente e, sul fronte di Termoli, continueremo in modo significativo la produzione dei motori GME, soprattutto per gli Stati Uniti, e dei motori GSE per i veicoli ibridi come 500 o Panda.

Imbrattato l’ingresso del Circolo Mario Mieli a Roma

Imbrattato l’ingresso del Circolo Mario Mieli a RomaRoma, 14 nov. (askanews) – “La notte scorsa la sede del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli è stata vandalizzata. La rampa dell’edificio è stata deturpata con scritte omofobe: la parola ‘froci’ campeggia a lettere maiuscole, un atto di odio che non lascia spazio a interpretazioni”. Lo rende noto lo storico circolo di Roma in un comunicato.


Dichiarazione del Presidente Mario Colamarino: “Quanto accaduto è un attacco mirato e violento contro la nostra comunità. Quelle lettere, rappresentano un linguaggio di odio che ha un obiettivo preciso: intimidirci, isolarci e privarci di uno spazio sicuro. Ma non si tratta solo di vandalismo: questo è il risultato di un clima culturale e politico che rende legittima l’aggressione”, continua: “Colpire un’istituzione culturale, un luogo di supporto e di lotta come il nostro, è un atto che nasce dalla percezione di impunità. Quando si sentono liberi di farlo, è perché credono, a ragione, che le istituzioni e il governo non si scandalizzeranno, che la società volterà lo sguardo. Questo clima è il prodotto di ideologie fasciste, che non solo permettono ma endorsano la violenza”. Il Circolo Mario Mieli ha sottolineato che non si lascerà intimidire. “Trasformeremo questa ferita in una nuova occasione per rivendicare il nostro diritto a esistere, resistere e amare”, conclude Colamarino. “Le parole che dovrebbero umiliarci, colpirci, le rivendichiamo. Rivendichiamo le nostre lotte, le nostre vite uniche e il percorso collettivo che stiamo compiendo ogni giorno, insieme a tutti”, aggiunge.


Il Circolo ha infine rivolto un appello alle istituzioni, alla società civile e ai media affinché non restino indifferenti perché “ogni silenzio, ogni omissione, rafforza chi agisce nell’ombra per soffocare la nostra libertà”.

Brunori Sas torna sul ring musicale con Il Morso di Tyson

Brunori Sas torna sul ring musicale con Il Morso di TysonMilano, 14 nov. (askanews) – Alla vigilia del ritorno sul ring della leggenda della boxe Mike Tyson, Brunori Sas affronta oggi un nuovo personale match con la musica, lanciando in radio e su tutte le piattaforme digitali il suo nuovo singolo Il Morso di Tyson (Island Records), scritto e composto insieme a Riccardo Sinigallia e Dimartino.


A proseguire il sodalizio brunoriano con Sinigallia -già produttore della recente “La ghigliottina” oltre che di questo nuovo singolo- Il Morso di Tyson fotografa la dolceamara malinconia di un amore al tappeto, ma mai del tutto sopito. Sullo sfondo di una Roma notturna e piovosa, il bacio tra due ragazze riaccende il desiderio impulsivo di tornare indietro e riassaporare quel legame, come un richiamo nostalgico a un passato in cui tutto sembrava possibile (mi sembra di vedere noi / mi sembra ancora ieri). Il morso più famoso nella storia dello sport, quello che nel ’97 Tyson ha sferrato sul ring a Holyfield alla MGM Gran Arena, è qui metafora dell’impulso di voler riavvolgere il tempo anche a costo di farsi male: un ultimo, disperato tentativo prima che il rapporto appassisca del tutto, addolcito dalla consapevolezza che nulla potrà mai cambiare ciò che è stato (Meno male / Che indietro non si può tornare / Anche se sarebbe splendido / Tornare a farsi male così / In un ultimo gesto disperato). Sostenuto da una melodia rotonda che conserva la sua intimità, il brano esalta la bellezza dei ricordi e la saggezza di saper lasciare andare.


Pensato -come nei migliori sequel- per raccontare in immagini l’ideale proseguimento della storia narrata ne Il Morso di Tyson, da ora è disponibile anche il videoclip per la regia di Giacomo Triglia. Con i binari di una stazione avvolta nella nebbia a fare da set, le vite delle due ragazze al centro del brano incroceranno quella di Brunori cristallizzando il tempo in un istante magico e irripetibile Il Morso di Tyson arricchirà la setlist del BRUNORI SAS || TOUR 2025, il tour prodotto da Vivo Concerti che partirà a marzo del prossimo anno con 7 date nei principali palasport italiani. Vigevano, Firenze, Roma, Torino, Napoli, Bologna e Milano: le città dove Brunori Sas porterà tutto il suo mondo di cantautore, con la sua inconfondibile profondità e ironia unite ad una poetica capace di trasformare la quotidianità in pura emozione. Un ritorno live lungamente atteso quello di Brunori, pronto a riabbracciare il suo pubblico per delle serate di autentica magia, la stessa che lo ha consacrato tra i più amati cantautori dei nostri tempi.


I biglietti del Brunori Sas || Tour 2025 sono disponibili su www.vivoconcerti.com e nei punti vendita autorizzati. L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei comunicati ufficiali.

Il ritorno in Italia dei Linkin Park agli I-DAYS di Milano

Il ritorno in Italia dei Linkin Park agli I-DAYS di MilanoMilano, 14 nov. (askanews) – Il ritorno in Italia della band che ha plasmato il rock negli ultimi trent’anni sarà agli I-DAYS Milano 2025: i Linkin Park saranno infatti sul palco dell’Ippodromo Snai La Maura martedì 24 giugno come headliner di una giornata che segnerà indelebilmente l’estate in musica di Milano.


Prima di loro sul palco a scaldare il pubblico sarà la band heavy metal canadese Spiritbox anticipata dal rapper e produttore di New York JPEGMAFIA. Il live dei Linkin Park agli I-DAYS Milano 2025 sarà l’unico concerto in Italia del “From Zero World Tour” che sta vedendo di nuovo la band sul palco dopo otto lunghi anni di assenza dal nostro paese. Il loro ultimo concerto in Italia risale infatti al giugno del 2017 proprio agli I-DAYS davanti ad un pubblico di 80.000 persone.


Il tanto atteso ritorno della band è iniziato lo scorso 5 settembre con la pubblicazione del singolo “The Emptiness Machine” che ha presentato la nuova formazione della band che vede, accanto a Mike Shinoda, Brad Delson, Phoenix, Joe Hahn, l’ingresso di Emily Armstrong come co-vocalist e Colin Brittain alla batteria. Sono seguiti i singoli “Heavy Is The Crown” e “Over Each Other” che ruota attorno alla voce solista di Emily Armstrong e che, insieme a “The Emptiness Machine”, confluiscono nel nuovo attesissimo album “”From Zero” in uscita domani venerdì 15 novembre e che viene celebrato proprio con il “From Zero World Tour”. “Tornare in tour è stato incredibile” afferma Mike Shinoda. “Il supporto dei fan è travolgente e siamo pronti a portare questa energia ancora più lontano in tutto il mondo. ‘From zero’ è un nuovo capitolo per noi e siamo così entusiasti di condividerlo con tutti su scala più ampia”.


Prima di loro a scaldare il pubblico dell’Ippodromo Snai La Maura saranno gli Spirtibox, la band heavy metal canadese fenomeno del ventunesimo secolo che nel 2024 ha ottenuto la nomination ai Grammy Awards come Best Metal Performance per il brano “Cellar Door”, anticipati da JPEGMafia, il rapper e produttore statunitense con il suo mix conflittuale di noise, rap e punk. I biglietti per lo show saranno disponibili in prevendita My Live Nation dalle ore 9.00 di giovedì 21 novembre e in vendita generale dalle ore 10.00 di venerdì 22 novembre su Ticketmaster, Ticketone e Vivaticket.

Università Parma, convegno “Liberarsi dalla necessità del carcere”

Università Parma, convegno “Liberarsi dalla necessità del carcere”Roma, 14 nov. (askanews) – La sede centrale dell’Università di Parma ospiterà dal 18 al 21 novembre il convegno Liberarsi dalla necessità del carcere (1984-2024). L’attualità del pensiero di Mario Tommasini, organizzato dai docenti e dalle docenti dell’Ateneo Fabio Cassibba, Antonio D’Aloia, Maria Inglese, Vincenza Pellegrino, Chiara Scivoletto, Veronica Valenti.


L’iniziativa vuole innanzitutto ricordare il convegno che, proprio quarant’anni fa, Mario Tommasini organizzò all’Università e che a livello nazionale rimane tutt’oggi una testimonianza indelebile della forza del suo pensiero: del suo impegno sociale e culturale a tutela dei diritti delle persone più fragili ed emarginate della società, del suo agire per arrivare a un cambiamento culturale e giuridico rispetto alle dimensioni delle cosiddette “Istituzioni totali”, anche attraverso un modello di azione politica e sociale in grado di superare la distanza tra Istituzioni e cittadinanza e di costruire un ponte permanente tra “il dentro” e “il fuori” del carcere. Si legge negli atti di quel convegno: “Il lungo cammino per liberarsi dalla necessità del carcere potrà percorrersi se due voci, quella degli internati e quella dei cittadini liberi, si incontreranno, se si privilegerà l’emancipazione al posto della punizione, l’accettazione delle ragioni del conflitto al posto della vittoria del più forte, le ragioni dei bisogni al posto di quelle della conservazione, la trasformazione sociale di aree del paese invece della pura criminalizzazione dei quartieri e delle periferie”.


Ciò con l’intento anche di “decostruire” i tanti pregiudizi sociali sulla condizione delle persone ristrette, che ne rendono a volte molto difficile il rinserimento sociale, e sperimentare percorsi innovativi che consentano di attuare il modello costituzionale di esecuzione della pena (scritto all’articolo 27 della Costituzione) e colmare lo iato tra quel modello costituzionale e la realtà delle carceri italiane. Il convegno si aprirà lunedì 18 novembre alle 9 in Aula Magna con i saluti istituzionali e con la proiezione del docufilm di Fabio Cavalli Viaggio in Italia: la corte costituzionale nelle carceri, in cui sono raccolti i dialoghi tra i giudici della Corte costituzionale e le persone ristrette e che rappresenta, anche da un punto di vista giuridico, un vero e proprio spartiacque. A seguire sono previsti gli interventi di Mauro Palma, già Presidente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle Persone private della libertà personale e Samuele Ciambriello, Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali. La sessione sarà moderata dai docenti dell’Università di Parma Antonio D’Aloia, Fabio Cassibba e Veronica Valenti.


Nel pomeriggio, nella sessione In ricordo di Mario Tommasini, dopo i saluti istituzionali la giornalista Carla Chiappini dialogherà con Luigi Pagano, già Vice capo vicario del DAP, direttore di numerosi Istituti di pena, Provveditore alle carceri di Piemonte e Lombardia, che condurrà un’analisi sulle stagioni della politica penitenziaria esplorandone le zone di luce e di ombra. Seguirà una tavola rotonda in cui docenti, garanti, volontari e volontarie, psichiatre e psichiatri, operatori e operatrici sociali e del Terzo settore che hanno condiviso lo spirito e le battaglie di Mario Tommasini si confronteranno sull’attualità del suo pensiero a quarant’anni di distanza da quando fu fondato il movimento “Liberarsi dalla necessità del carcere”. Martedì 19 novembre la mattinata sarà dedicata a una riflessione interdisciplinare, con studiose ed esperte della materia, sulla giustizia riparativa, sullo stato dell’arte della “Riforma Cartabia” e sulla necessità di superare la visione carcero-centrica che caratterizza il sistema di esecuzione penale. Il pomeriggio sarà invece dedicato all’importanza della cura dell’affettività in carcere, partendo da una riflessione a più voci sui contenuti e sulle conseguenze della sentenza della Corte costituzionale n. 10 del 2024 (che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione che non consente lo svolgimento in carcere di incontri intimi e riservati) e su alcuni contenuti del “DDL sicurezza” in grado di incidere sullo status delle madri-detenute e delle loro bambine e bambini.


Mercoledì 20 novembre il tema della mattina saranno il disagio psichico in carcere e le problematiche legate all’organizzazione delle REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza). Sono previste anche la lettura di alcuni scritti di detenuti, studenti del Polo Universitario Penitenziario di Parma, raccolti dalla redazione della Rivista “Cerchioscritti” e la proiezione di alcuni video realizzati da Liberi dentro Eduradio &TV. Nel pomeriggio focus sul contributo che le neuroscienze, l’IA e l’etnopsichiatria possono dare per migliorare la condizione detentiva e sull’importanza di creare ponti fra la città e il carcere. Il convegno si chiuderà nella mattinata di giovedì 21 novembre con una riflessione sull’importanza della cura del tempo in carcere (e fuori dal carcere) e delle attività lavorative, di studio, culturali, teatrali per il reinserimento sociale, e con un ulteriore approfondimento sul teatro in carcere. L’iniziativa è patrocinata dalla Fondazione Mario Tommasini, dalla Conferenza dei Garanti territoriali, dal CIRS, dall’Osservatorio Permanente Legalità dell’Università di Parma e dal Circolo culturale Il Borgo, ed è realizzata con il sostegno della Fondazione Cariparma.

Pompei si candida a Capitale della Cultura 2027

Pompei si candida a Capitale della Cultura 2027Roma, 14 nov. (askanews) – “Quella che affrontiamo è una sfida eccezionale che contiene una promessa. Una promessa unanime di apertura e inclusione che si estende dall’entroterra vesuviano fino al mare della Costiera sorrentina e amalfitana. E che da lì guarda all’Italia e al mondo intero”. Il Sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio presenta così, nel corso di una conferenza stampa, la candidatura di Pompei a Capitale della Cultura 2027, candidatura, cosa mai vista prima, appoggiata da 102 Comuni campani e le più dinamiche Associazioni e Fondazioni del territorio.


“Ringrazio -ha affermato Lo Sapio-chi ha creduto in noi e ha deciso di sostenerci con un’apposita delibera e sottoscrivendo un Protocollo d’intesa. Si tratta di una straordinaria prova di compattezza che mi ha sorpreso positivamente e che mi inorgoglisce. La nuova Destinazione Pompei è in grado attualmente, e lo sarà ancora di più in futuro, di attrarre l’interesse di star di livello mondiale come Madonna e Bocelli. Serve all’Italia intera una Capitale della Cultura capace di offrire contenuti al massimo livello possibile”. Sono diversi i progetti a sostegno della candidatura che hanno l’obiettivo di proporre un nuovo modello di crescita basato su uno sviluppo economico e culturale sostenibile, sulla diffusione del benessere sociale, sull’inclusione e la coesione e sulla creazione di un brand territoriale: “Vogliamo diventare -ha spiegato il Sindaco di Pompei- il motore del Paese che sappia imporre all’Italia e al mondo un nuovo modello. Abbiamo a disposizione un budget, già pianificato, di oltre 4 milioni di euro per la gestione degli eventi del 2027 e per tutte le attività preliminari previste da novembre del prossimo anno. In totale, gli investimenti raggiungeranno i 36 milioni di euro tutti in via di finanziamento con progettazioni esecutive. La novità è che, al di là del successo della nostra proposta, i benefici sul territorio resteranno a futura memoria”.


Si stima infatti che le infrastrutture e i trasporti segneranno un +25%, che il traffico calerà del 10%, che i servizi cresceranno del 20% e che la povertà calerà del 15%: “Sono dati di grande importanza -ha sottolineato Lo Sapio. Senza dimenticare il miglioramento dell’impatto ambientale e il fatto che, per ogni milione di euro speso, il Roi, ovvero il rendimento degli investimenti effettuati, sarà di 1,25 milioni di euro. Così facendo, siamo sicuri che la brand reputation di Pompei andrà a rafforzarsi. Abbiamo avuto, nel 2023, quasi 4 milioni di visitatori, con una permanenza media per notte di 2,08: la sfida è di motivare i visitatori a vivere la nostra città con una media di permanenza che superi sopra le 4 notti, attivando un flusso continuo per 365 giorni l’anno. Ma perché ciò accada, occorrono proposte avvincenti ed è questo che vogliamo fare con i progetti messi in campo per la candidatura a Capitale della Cultura 2027”. Luce e santità è uno dei progetti, un omaggio alla storia della città nel segno della bellezza e della cultura. Un percorso immersivo fra cultura, architettura, paesaggio, fede e tradizioni: “L’intero Centro storico -ha ricordato il Primo cittadino di Pompei- si trasformerà in un vero e proprio museo a cielo aperto attraverso l’illuminazione scenografica e il videomapping proiettato sui siti storici della città. A fare da contraltare all’antico, le dieci sculture di luce del maestro Marco Lodola che raffigurano, fra gli altri, star della musica del calibro di Jimi Hendrix, David Bowie, i Beatles e Freddy Mercury. Ne verrà fuori un palcoscenico dove si incontrano passato e presente per regalare a Pompei e ai turisti un percorso luminoso fra il mistico e la meraviglia profana di un territorio in festa. Ma in calendario vi sono anche altre iniziative, come l’allestimento nei locali del nuovo Museo Civico della mostra d’arte con i capolavori del ‘700 veneziano, un concerto sinfonico-pop, e forse una sorpresa che, se confermata, avrà il sapore dell’eccezionalità”.


Nel corso della conferenza stampa inoltre sono stati ricordati i cantieri già avviati e quelli di prossima apertura. Per il capitolo dedicato alle infrastrutture, è in realizzazione l’hub di scambio tra la linea RFI e la Circumvesuviana per aumentare l’accessibilità agli scavi e potenziare i collegamenti con il territorio ed è esecutiva anche la realizzazione di un anello verde per il Parco Archeologico al fine di sfruttare le caratteristiche intrinseche del sito, valorizzando e arricchendo l’offerta culturale e paesaggistica: “Importante poi -ha detto Lo Sapio- la riqualificazione di piazza Bartolo Longo e tutte le altre opere che andranno a completarsi entro il 2026: l’implementazione della Comunità energetica pompeiana per la produzione di energia rinnovabile, un nuovo ecosistema digitale per integrare il settore culturale e turistico con le attività economiche locali e migliorare i servizi ai visitatori e la ristrutturazione del Teatro Grande. Il progetto UNESCO di pedonalizzazione attraverso il modello vincente della rigenerazione urbana sarà realizzato entro in primi sei mesi del 2025. Questa insomma è la nostra Road map per fare di Pompei e dei Comuni limitrofi un modello di sviluppo a cui guardare con interesse e ammirazione. La nuova Destinazione Pompei sia un’opportunità storica per il Paese”.

E’ uscito il videoclip ufficiale di “Punk love storia” di Tananai

E’ uscito il videoclip ufficiale di “Punk love storia” di TananaiMilano, 14 nov. (askanews) – E’ uscito il videoclip ufficiale di “Punk love storia”, brano contenuto nell’ultimo album di Tananai, “Calmocobra”, già tra le canzoni più amate del nuovo progetto del cantautore.


Il video, prodotto da Borotalco.tv da un’idea di Stefano Clessi e Tananai con la regia di Marco Braia, segue il point of view di uno sconosciuto che, con stratagemmi, fughe, lunghe attese nei meandri più nascosti di un palasport, attende l’inizio del concerto di Tananai. Mimetizzandosi tra la folla, l’infiltrato riesce a raggiungere l’artista sul palco, salvo poi essere fermato dalla sicurezza, che ne svela finalmente l’identità. A sorpresa, sotto la maschera che lo ha celato per tutto il video, si scopre il cameo di un divertito Tiziano Ferro, artista tra i più amati della scena italiana da più di vent’anni, che Tananai omaggia in “Punk love storia” con una clearance editoriale della hit “Non me lo so spiegare”. Brano dalle sonorità elettroniche che ricordano quelle degli anni ’70-’80, prodotta da Michelangelo, “Punk love storia” è una delle tracce più aggressive del disco e racconta una love story destinata a fine male fin dal suo esordio: due cuori e un arresto, con qualcuno che ci rimane peggio dell’altro. È la donna, in questa canzone, la figura forte, a cui l’uomo è totalmente succube, tant’è che quando si tratta di rimanere accanto al proprio amato arrestato dalla polizia, la donna si dimentica di qualsiasi sentimento ci sia stato e scappa per la sua strada.


Dopo i sold out della doppietta di Milano e il tutto esaurito a Firenze, Padova e Bari, continua la tournée di Tananai “Calmocobra live 2024” nei principali palasport italiani, venerdì 15 al Palasele di Eboli (SA), al Palazzo dello Sport di Roma mercoledì 20 (sold out), al Modigliani Forum di Livorno sabato 23, all’Unipol Arena di Bologna mercoledì 27, alla Vitrifrigo Arena di Pesaro venerdì 29, concludendosi a Torino, martedì 3 dicembre presso l’Inalpi Arena. In questo tour Tananai darà vita ai suoi più grandi successi e alle novità di “Calmocobra” accompagnato dalla sua band, professionisti ma ormai anche amici e compagni di strada: Enrico Wolfgang Leonardo Cavion e Riccardo Onori alle chitarre, Daniel Bestonzo alle tastiere, Lucio Enrico Fasino al basso e Donald Renda alla batteria. Il tour abbraccia completamente lo spirito del nuovo album “Calmocobra”: il palco stesso si trasforma in una strada, con tanto di segnaletica stradale, semafori, marciapiedi e pure una panchina. Tutto cioè è il simbolo del percorso di crescita personale e artistica fatto dall’artista negli anni, ma anche rappresentazione di quella velocità che vuole abbandonare per godersi ogni singolo momento. Protagonista del live è la musica: un unico, grande, palco, effetti speciali che creano sorpresa ma senza distogliere l’attenzione, il sound design gestito da due dei più grandi tecnici del suono italiani, Andrea Corsellini e Marco Monforte, già impegnati in alcuni dei più grandi tour musicali italiani, e la direzione creativa degli Ombra, show designers tra i più richiesti a livello nazionale e internazionale. Per maggiori informazioni e biglietti: https://www.magellanoconcerti.it

Meta, maximulta Ue (798 mln) per abuso posizione dominante Facebook

Meta, maximulta Ue (798 mln) per abuso posizione dominante FacebookRoma, 14 nov. (askanews) – Maxi multa dall’Antitrust europeo a Meta, la casa madre di Facebook e Instagram. La Commissione Ue ha comminato una sanzione da 797,72 milioni di euro per violazione delle normative sulla concorrenza: secondo quanto riporta un comunicato, il gruppo avrebbe illecitamente collegato le inserzioni pubblicitarie di Facebook Marketplace al social network Facebook, imponendo condizioni inique sulle inserzioni di altri provider.


La Commissione europea è partita dalla constatazione che Meta è l’operatore dominante del mercato pubblicitario tramite i social network. E secondo l’Antitrust comunitario il gruppo ha abusato di questa posizione dominante. “Tutti gli utenti Facebook hanno automaticamente accesso e vengono sistematicamente esposti a Facebook Marketplace, che lo vogliono meno. La Commissione – si legge – ritiene che i concorrenti di Facebook Marketplace Possano subire impedimenti, dato che il collegamento (Facebook-Facebook Marketplace) assicura un vantaggio distributivo consistente che i concorrenti non possono pareggiare”. Un altro elemento nel mirino sono le condizioni imposte agli altri operatori di inserzioni pubblicitarie che utilizzano le piattaforme Meta, sia Facebook e Instagram. Queste ultime, secondo la Ue, consentono al gruppo di raccogliere dati generati da altri inserzionisti “unicamente a vantaggio di Facebook Marketplace”.


La decisione di oggi segue la procedura avviata nel giugno del 2021 che venne eseguita nel dicembre del 2022 da una comunicazione di addebiti, a cui Meta rispose nel giugno dello scorso anno. “Ora Meta deve mettere fine a questi comportamenti”, afferma la vicepresidente della commissione europea uscente, Margrethe Vestager, responsabile della concorrenza e citata nel comunicato.