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Lavoro, Calderone: risorse per sicurezza ci sono, buon impianto norme

Lavoro, Calderone: risorse per sicurezza ci sono, buon impianto normeCernobbio (Como), 3 set. (askanews) – “Le risorse per la sicurezza sul lavoro ci sono sempre, anche nei fondi ordinari. Bisogna vedere quali tipi di interventi devono essere fatti: ne abbiamo già fatti nel Dl Primo maggio e altri se ne faranno”. Lo ha sottolineato la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, a margine del Forum Ambrosetti in corso a Cernobbio (Como). “Noi abbiamo un buon impianto di norme in materia di sicurezza, bisogna renderle effettive e c’è da investire tantissimo sulla cultura della sicurezza e sulla prevenzione”.

Calderone ha posto l’accento anche “sul fatto di far diventare la prevenzione un tema di uso comune, anche in ambito scolastico e nelle scuole: per questo – ha detto – nel Dl del primo maggio abbiamo previsto l’assicurazione Inail per tutti gli studenti e tutto il personale scolastico”. Sul fronte del Pil, in calo dello 0,4% nel secondo trimestre del 2023, Calderone non ha mostrato preoccupazione: “Sono attenta a tutti i dati che ci vengono restituiti, ma abbiamo tanto, tantissimo come Paese in termini di potenziale inespresso che vuol dire anche aumento della produttività”.

Nordio assicura che la riforma della giustizia non slitta

Nordio assicura che la riforma della giustizia non slittaMilano, 3 set. (askanews) – “Non esiste nessuno slittamento” della riforma della giustizia: “Abbiamo portato al premier un cronoprogramma ed è già stato approvato in parte dal Cdm. Una seconda parte arriverà a breve, forse già al prossimo Cdm in via d’urgenza sui temi del penale”. Certo, “altre riforme come la separazione delle carriere esigono tempi più dilatati, come previsto dalla Costituzione”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ospite del Forum Ambrosetti in corso a Cernobbio.

Casellati dice che le riforme non svuotano le prerogative del capo dello Stato

Casellati dice che le riforme non svuotano le prerogative del capo dello StatoCernobbio (CO), 3 set. (askanews) – La riforma istituzionale proposta dal governo prevede “un sistema di pesi e contrappesi” che “non svuotano le prerogative del Capo dello Stato”. Lo ha affermato la ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, dal palco del Forum Ambrosetti in corso a Cernobbio.

“Ho condotto una lunga attività di ascolto, delle forze politiche, dei sindacati, categorie, costituzionalisti, per racogliere criticità e soluzioni e per giungere alla maggiore condivisione possibile: una proposta aperta ma nell’ambito del perimetro prima delineato” circa gli obiettivi di stabilità e corrispondenza del governo col voto popolare. “Per questo – ha spiegato Casellati – mi sono orientata verso l’elezione diretta del presidente del Consiglio anzichè del presidente della Repubblica, con un sistema di pesi e contrappesi che non andaranno mai a svuotare le prerogative del Capo dello Stato come garante dell’unità e della costituzione”.

Papa Francesco: il mondo è tristemente funestato da troppe guerre

Papa Francesco: il mondo è tristemente funestato da troppe guerreCittà del Vaticano, 3 set. (askanews) – Soprattutto “in un tempo come il nostro di tensioni e di guerre”, l’Eucaristia “è sempre celebrata, in un certo senso, sull’altare del mondo”, “tristemente funestato da troppe guerre e conflitti”. Ha citato il padre gesuita Pierre Teilhard de Chardin, Papa Francesco per accomiatarsi, al termine della messa odierna presso la Steppe Arena di Ulaanbaatar, dalla comunità cattolica della Mongolia. Nel suo indirizzo di saluto al termine della messa domenicale, il Papa ha voluto ringraziare la comunità cattolica locale sottolineando di aver “toccato con mano quanto mi sia caro il Popolo di Dio che è in Mongolia”. “È vero, sono partito per questo pellegrinaggio con molta attesa, con il desiderio di incontrarvi e di conoscervi, e ora – ha detto il Papa – ringrazio Dio per voi perché, attraverso di voi, Egli ama compiere grandi cose nella piccolezza. Grazie, perché siete buoni cristiani e onesti cittadini. Andate avanti, con mitezza e senza paura, avvertendo la vicinanza e l’incoraggiamento di tutta la Chiesa, e soprattutto lo sguardo tenero del Signore, che non dimentica nessuno e guarda con amore ciascuno dei suoi figli”. Dopo aver ringraziato le autorità locali e il governo mongolo per l’ospitalità, Francesco ha voluto salutare poi “di cuore i fratelli e le sorelle di altre Confessioni cristiane e religioni. Continuiamo – ha detto loro – a crescere insieme nella fraternità, come semi di pace in un mondo tristemente funestato da troppe guerre e conflitti”.

Mondiali basket, Italia batte Portorico 73-57 ed è ai quarti

Mondiali basket, Italia batte Portorico 73-57 ed è ai quartiRoma, 3 set. (askanews) – L’Italia batte Portorico 73-57 e torna dopo 25 anni ai quarti di finale dei mondiali di pallacanestro. Paradosso che anche nel 1988 fu Portorico a dare strada agli azzurri. In una sfida offensivamente difficile, Datome ha dato ancora la scossa, mentre Pippo Ricci è stato l’uomo decisivo con 15 punti e i canestri pesanti nel quarto periodo. Ora la sfida tra Serbia e Repubblica Dominicana stabilirà la posizione nel girone. Possibile incrocio con gli Stati Uniti L’Italia parte bene. Dopo i primi 10 minuti, gli azzurri hanno anche 10 punti di vantaggio. 10 sono anche i punti di Tonut, mentre per Porto Rico è finora quasi solitaria la stella di Waters, 7 punti, 4 assist (ma anche 5 palle perse). Primo quarto che si chiude 25-15 per gli azzurri. Una prodezza di Waters sulla sirena, l’ennesima, tiene Porto Rico a contatto con gli azzurri all’intervallo (39-36). Azzurri in partita, sempre avanti, ma penalizzati dalle pessime percentuali nel tiro da fuori (18%, 3/17). Inizio da incubo dell’Italia nel terzo periodo, per la prima volta sotto nel punteggio e senza punti per circa sei minuti. Nel finale ancora Datome e Fontecchio a dare la scossa, come nel terzo quarto contro la Serbia. FInisce 51-47. Ultimo quarto con Italia a mille: Tripla di Datome dopo 11″ 54-47. Tripla di Ricci con 8’24”, timeout Colon immediato sul -10. Waters da due con 5′ ancora da giocare, Ricci risponde appoggiando al vetro +12. Nel finale l’Italia gestisce bene il cronometro, accelera e si porta sul 73-57. Gara finita: l’Italia vola ai quarti

Venezia80, presentata docuserie “Italian Japanese. Food and Culture”

Venezia80, presentata docuserie “Italian Japanese. Food and Culture”Roma, 3 set. (askanews) – In occasione della 80esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia oggi all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, nello spazio dedicato alla Regione del Veneto, si è tenuto il lancio ufficiale della docuserie “Italian Japanese. Food and Culture” – prodotta da Emy Productionsdi Giovanni e Emilio Franchini in collaborazione con Tatatu – che esplora la connessione culturale sorprendentemente profonda tra due paesi apparentemente lontani: Italia e Giappone.

Nel corso dell’incontro – che ha visto gli interventi di Daniele Gramiccia (Produttore Delegato Emy Productions), Francesco Maria Dominedò (Creative Producer e Regista), Marco Fabbro (Autore e Regista) e della giornalista e scrittrice Silvia Gorgi in veste di moderatrice – è stata presentata la docuserie composta da 36 episodi che esplora l’incontro tra le culture italiana e giapponese, mettendo in luce affinità culturali, influenze reciproche e la passione condivisa per il cibo. Dagli anni ’80 in poi, l’Italia ha accolto con entusiasmo l’influenza giapponese, da anime e manga a prelibatezze culinarie come sushi, sashimi e ramen. La serie non solo esplora l’impatto di questa mutua influenza, ma anche come i due paesi abbiano coltivato un interesse profondo e duraturo l’uno per l’altro. La riapertura dell’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo nel 1959 e dell’Istituto di Cultura Giapponese a Roma nel 1962 ha gettato le basi per uno scambio culturale sempre più intenso tra le due nazioni.

Attraverso episodi coinvolgenti, gli spettatori saranno trasportati in un viaggio ricco di scoperte. Dalle arti marziali come l’Aikido, che incarna una filosofia di equilibrio e perseveranza, alla ricerca dell’armonia tra la bellezza naturale e l’imperfezione umana (Wabi- sabi), la serie esplorerà profondamente concetti come Danshari (ordine e spazio), Omotenashi (ospitalità e rispetto) e molti altri. “Italian Japanese. Food and Culture” culmina in momenti di condivisione culinaria, poiché gli episodi raccontano storie di personaggi che, attraverso la passione, la vocazione e l’appartenenza, si incontrano intorno a tavole imbandite, condividendo piatti tipici che rappresentano non solo cibo, ma anche connessione e incontro.

“Il nostro obiettivo con ‘Italian Japanese Food and Culture’ è quello di sfidare le aspettative comuni e di svelare i legami sorprendenti che uniscono Italia e Giappone”, ha dichiarato Daniele Gramiccia, Produttore Delegato Emy Productions, aggiungendo: “Siamo entusiasti di portare il pubblico in un viaggio di scoperta e comprensione, evidenziando quanto possiamo imparare e condividere attraverso il cibo e la cultura.” “Nonostante le differenze apparenti le connessioni tra culture possono essere sorprendentemente profonde e significative. Questo viaggio attraverso arte, storia, filosofia e cucina sarà un’esperienza affascinante per gli spettatori, e speriamo che possa ispirare un maggior apprezzamento delle connessioni che ci legano” gli ha fatto eco il regista e creative producer Francesco Maria Dominedò.

Tanta curiosità intorno a questo importante progetto della Emy Productions di Giovanni e Emilio Franchini, quest’ultimo giovane attore in forte ascesa che fa parte del cast di “Adagio”, film di Stefano Sollima in concorso a Venezia 80, e presto nelle sale con i film “Runner” di Nicola Barnaba e “Una preghiera per Giuda” di Massimo Paolucci. “Italian Japanese. Food and Culture” – che è sostenuto finanziariamente dalla società Fidoimpresa Spa rappresentata dal Direttore generale Giampaolo Ambrosi e dal Direttore credito Valentina Lazzarini – sarà presto disponibile sul grande schermo e prossimamente in streaming su Tatatu, offrendo a tutti la possibilità di scoprire un mondo di connessioni culturali sorprendenti tra due nazioni iconiche.

Dalla Chiesa, Meloni: non indietreggeremo su lotta a cancro mafia

Dalla Chiesa, Meloni: non indietreggeremo su lotta a cancro mafiaRoma, 3 set. (askanews) – “A 41 anni dal brutale attentato mafioso che ha causato la morte del Generale dell’Arma dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo, continua senza sosta l’impegno per sradicare ogni forma di criminalità organizzata”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ricordando l’assassinio a Palermo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

“Al Generale Dalla Chiesa, esempio di integrità e coraggio, e a tutti i servitori dello Stato che sono caduti lottando per liberare l’Italia dal cancro della mafia – conclude Meloni – va il nostro più profondo ringraziamento e rispetto. La vostra battaglia è la nostra e non indietreggeremo mai”.

Mattarella: sforzo corale dell’intero Paese nella lotta alla mafia

Mattarella: sforzo corale dell’intero Paese nella lotta alla mafiaRoma, 3 set. (askanews) – “Il quarantunesimo anniversario dell’attentato di via Isidoro Carini richiama l’intero Paese a uno sforzo corale nell’impegno di lotta alla mafia. Tutta la società italiana deve sentirsi coinvolta: le istituzioni, le agenzie educative, il mondo delle associazioni. Dal contributo di tutti, dall’efficacia delle azioni di contrasto e di prevenzione, dai germi di consapevolezza che la società, le famiglie, la scuola, il terzo settore sapranno far sbocciare nelle giovani generazioni, dipendono la stabile affermazione della cultura della legalità e lo sviluppo di durature prospettive di progresso economico e sociale”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione del 41esimo anniversario dell’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

“Il 3 settembre 1982 a Palermo – afferma Mattarella – la mafia assassinava il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, ferendo mortalmente l’agente Domenico Russo. Nel ricordo di quel tragico evento, l’intera comunità nazionale si stringe intorno agli ideali costituzionali di libertà, solidarietà e giustizia testimoniati, sino al sacrificio della vita, dall’impegno nelle istituzioni di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nominato Prefetto di Palermo, seppe portarvi la preziosa esperienza maturata negli incarichi precedenti, lottando con determinazione, in un contesto particolarmente difficile, per l’affermazione dei valori della legalità. Carlo Alberto Dalla Chiesa – ribadisce il capo dello Stato – intuì le potenzialità dell’azione della Pubblica Amministrazione per contrastare, insieme all’azione della Magistratura e delle Forze di Polizia, le pretese criminali di controllo dei territori. Il suo esempio interpella oggi la coscienza civica e la responsabilità personale di coloro che ricoprono pubbliche funzioni, chiamati a costituire un efficace argine all’illegalità, alla corruzione e alle infiltrazioni criminali nel tessuto amministrativo ed economico”. Infine, Mattarella ha rinnovato “alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica”.

Mattarella: sforzo corale dell’intero Paese nella lotta alla mafia

Mattarella: sforzo corale dell’intero Paese nella lotta alla mafiaRoma, 3 set. (askanews) – “Il quarantunesimo anniversario dell’attentato di via Isidoro Carini richiama l’intero Paese a uno sforzo corale nell’impegno di lotta alla mafia. Tutta la società italiana deve sentirsi coinvolta: le istituzioni, le agenzie educative, il mondo delle associazioni. Dal contributo di tutti, dall’efficacia delle azioni di contrasto e di prevenzione, dai germi di consapevolezza che la società, le famiglie, la scuola, il terzo settore sapranno far sbocciare nelle giovani generazioni, dipendono la stabile affermazione della cultura della legalità e lo sviluppo di durature prospettive di progresso economico e sociale”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione del 41esimo anniversario dell’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

“Il 3 settembre 1982 a Palermo – afferma Mattarella – la mafia assassinava il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, ferendo mortalmente l’agente Domenico Russo. Nel ricordo di quel tragico evento, l’intera comunità nazionale si stringe intorno agli ideali costituzionali di libertà, solidarietà e giustizia testimoniati, sino al sacrificio della vita, dall’impegno nelle istituzioni di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nominato Prefetto di Palermo, seppe portarvi la preziosa esperienza maturata negli incarichi precedenti, lottando con determinazione, in un contesto particolarmente difficile, per l’affermazione dei valori della legalità. Carlo Alberto Dalla Chiesa – ribadisce il capo dello Stato – intuì le potenzialità dell’azione della Pubblica Amministrazione per contrastare, insieme all’azione della Magistratura e delle Forze di Polizia, le pretese criminali di controllo dei territori. Il suo esempio interpella oggi la coscienza civica e la responsabilità personale di coloro che ricoprono pubbliche funzioni, chiamati a costituire un efficace argine all’illegalità, alla corruzione e alle infiltrazioni criminali nel tessuto amministrativo ed economico”. Infine, Mattarella ha rinnovato “alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica”.

Max Pezzali accende Roma. Il Circo Max è una festa: amici e hit cult

Max Pezzali accende Roma. Il Circo Max è una festa: amici e hit cultRoma, 3 set. (askanews) – Una grandissima festa con i fan che sono cresciuti con le sue canzoni e le nuove generazioni. Max Pezzali ha fatto cantare e ballare per più di due ore le oltre 56.000 persone che ieri sera al Circo Massimo di Roma hanno celebrato con lui i suoi 30 anni di carriera ne “Il Circo Max”, lo speciale appuntamento dopo una stagione live di successi – due date a San Siro e oltre 30 sold out nei Palazzetti – con la promessa che non finisce qui.

Prima del concerto un’ora di musica anni ’90 con il set Deejay Time degli amici Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso. Poi è arrivato Pezzali che ha aperto con “Hanno Ucciso L’Uomo Ragno” entrando da un vintage van sul palco trasformato in tendone da circo con riferimenti agli anni ’90 e all’universo raccontato nei suo brani, tra videogame, una sala giochi arcade, televisori a tubo catodico a fare da maxi-shermi, una pompa di benzina con una Gran Torino e una Harley-Davidson. Nella scaletta brani storici per almeno tre generazioni come “Una canzone d’amore”, “Come mai”, “Sei un mito” e duetti con amici che poi Max ha accompagnato nei loro successi. Con Riccardo Zanotti (Pinguini tattici nucleari) ha intonato “Rotta per casa di Dio” e la sua “Giovani Wannabe”; con Colapesce Dimartino “Bella vera”, la loro “Musica leggerissima” e “Nella notte”; con Lazza “Gli anni” e il suo successo “Cenere”. E ancora sul palco con lui gli Articolo 31, Dargen D’amico, Gazzelle e a chiudere Paola e Chiara per “Nord Sud Ovest Est” e “Tieni il tempo”, prima dell’ultimo brano, “Con un deca”.

Un emozionato Max Pezzali si è rivolto al pubblico di Roma: “Ringrazio il cielo di aver avuto un pubblico come voi. È stato un regalo straordinario”. E dopo gli oltre 520mila biglietti venduti nel tour di quest’anno, finita la musica appare la scritta: “Continua? Continua”.