Atletica, Andy Diaz vince il triplo nella Diamond League a XiamenRoma, 2 set. (askanews) – Una vittoria italiana a Xiamen, nella tappa cinese della Wanda Diamond League. È quella nel triplo di Andy Diaz (Foto Colombo/Fidal) che atterra a 17,43 (-0.7) all’ultimo salto, incrementando il 17,25 (-0.3) del secondo turno con cui si era portato al comando. Per il primatista nazionale è il secondo successo dell’anno nel massimo circuito, dopo aver trionfato al Golden Gala di tre mesi fa a Firenze con il record di 17,75. L’atleta che si allena a Castelporziano (Roma), e che attende di poter rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali, si toglie la soddisfazione di battere il fresco campione del mondo Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso), oro a Budapest, sconfitto con 17,22 (-0.6). Ancora un’ottima prova di Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli. La finalista mondiale è quarta in 54.08 con il secondo tempo in carriera, a soli diciannove centesimi dal suo record italiano della scorsa settimana. Il campione olimpico Marcell Jacobs corre in 10.05 (+0.4) sui 100 metri, dopo l’argento iridato nella 4×100, e pareggia il primato stagionale ottenuto in semifinale ai Mondiali. Al traguardo si piazza settimo mentre vola lo statunitense Christian Coleman che eguaglia la migliore prestazione mondiale dell’anno con 9.83 davanti al 9.85 del sorprendente giamaicano Kishane Thompson, terzo Fred Kerley in 9.96. Negli 800 è dodicesimo Simone Barontini in 1:45.42 e il keniano Emmanuel Wanyonyi si prende la rivincita dei Mondiali realizzando la world lead con 1:43.20 sul canadese Marco Arop (1:43.24), quindicesima Gaia Sabbatini nei 1500 in 4:07.94, nel disco senza misura Daisy Osakue con tre nulli. In cima alle liste mondiali di questa stagione anche l’ucraina Yaroslava Mahuchikh con 2,02 nell’alto e la keniana Beatrice Chebet sui 3000 in 8:24.05.
Marzio Innocenti si candida per secondo mandato a guida FederugbyRoma, 2 set. (askanews) – Marzio Innocenti ha annunciato la propria intenzione di candidarsi per un secondo mandato quale Presidente della Federazione Italiana Rugby in occasione dell’Assemblea delle Società del Comitato Regionale Veneto svoltasi sabato 2 settembre a Silea (Treviso).
Eletto per la prima volta alla guida del movimento rugbistico italiano il 13 marzo del 2021, l’attuale massimo dirigente del rugby italiano ha scelto il momento d’incontro del Comitato Regionale che ha guidato per due mandati – dal 2013 al 2021 – per manifestare la propria intenzione di concorrere per proseguire, nel quadriennio olimpico 2024/28, il lavoro avviato con la consiliatura attualmente in corso. “Devo molto al rugby veneto, prima come giocatore, poi come tecnico, infine come dirigente sportivo, e l’aver scelto il consesso delle Società di una Regione che, per storia, tradizione e passione è uno dei punti di riferimento del nostro sport in Italia per rinnovare la mia disponibilità e il mio desiderio di proseguire nel percorso avviato nel 2021 ha, per me, un valore fortemente simbolico” ha detto Marzio Innocenti ufficializzando la propria ricandidatura.
“La volontà è quella di proseguire nel dare dare concretezza a una visione ben precisa che abbiamo del rugby italiano, nella quale le Società hanno creduto e che dovrà progredire nelle stagioni che ci attendono, in continuità con quello che è stato realizzato nei primi due anni e mezzo di lavoro, a partire dalla riforma e dal consolidamento dell’attuale sistema di formazione, all’insegna della stabilità per tutto il rugby italiano” ha detto Innocenti. “Il prossimo quadriennio sarà un crocevia per il rugby internazionale, indirizzato verso un’evoluzione che è vitale per la sostenibilità del nostro sport in tutti i Paesi, a ogni livello. Il nostro movimento sta ritrovando slancio ed entusiasmo, dalla base sino alla maglia azzurra, un motivo di ispirazione per migliaia di bambine e bambini che si avvicinano al nostro Gioco. Per noi, per me, il miglior stimolo a proseguire in questa avventura, che ha nel bene assoluto del rugby italiano il solo fine ultimo” ha concluso il Presidente nell’annunciare l’intenzione di candidarsi per guidare il movimento per un secondo mandato.
Patto Stabilità, Gentiloni: ottimista su intesa, non estenderemo stopCernobbio (Co), 2 set. (askanews) – Ottimista (“se volete, per necessità”) che si possa raggiungere una intesa sulla riforma del patto di stabilità e crescita entro la fine dell’anno, anche perchè un mancato accordo vorrebbe dire ritornare alle difficoltà delle vecchie regole, che non sono riuscite né a promuovere la crescita né a ridurre il debito. Esclusa, comunque, un’estensione al 2024 della sospensione delle regole di bilancio, decisa nel 2020 pochi giorni dopo lo scoppio della pandemia. A dirlo è il Commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, intervenuto sabato alla seconda giornata del forum Ambrosetti dedicata all’Europa.
“Dobbiamo trovare entro la fine dell’anno un’intesa sul patto di stabilità e di crescita, sono soddisfatto del fatto che i governi stiano lavorando sulla base della proposta della Commissione e sono ottimista, se volete per necessità, sul fatto che si possa raggiungere una intesa entro fine anno”, ha dichiarato Gentiloni, parlando con la stampa a margine del forum. “Noi abbiamo deciso di sospendere le regole del patto di stabilità il 17 marzo del 2020, dopo la dichiarazione della pandemia. Le abbiamo prolungate abbastanza facilmente nel 2021, con qualche discussione nel 2022, con molte discussioni nel 2023. Non le prolungheremo nel 2024”. Secondo Gentiloni, un mancato accordo sul nuovo patto di stabilità, e quindi un ritorno alla situazione precedente, “metterebbe in luce le difficoltà delle regole precedenti”. Regole che, “pur avendo degli elementi certamente utili, positivi e da confermare, non sono riuscite né a promuovere la crescita né a ridurre sostanzialmente il debito, quindi riproporle non sarebbe sicuramente ideale”, ha evidenziato. Christine Lagarde, “ci ricorda spesso che raggiungere questa intesa è fondamentale anche nella valutazione complessiva che la Bce fa della situazione dei mercati e questo credo sia anche uno dei motivi aggiuntivi per cui bisogna lavorare con grande spirito di responsabilità per trovare un’intesa”.
L’11 settembre, Bruxelles aggiornerà le proprie previsioni economiche e il contesto, seppur non di recessione, vede comunque un rallentamento dell’economia, per cui è fondamentale per l’Unione europea essere competitiva. “La crescita rallenta perché sulla manifattura pesano i costi dell’energia, pesa, soprattutto per alcuni paesi, il rallentamento della Cina. Speriamo che nel settore dei servizi la stagione turistica contribuisca anche alla ripresa della crescita”, ha spiegato Gentiloni. “Siamo in un contesto di persistente inflazione, un contesto credo di rallentamento ma non di recessione, un contesto nel quale è fondamentale l’Unione europea sia competitiva”. “Essere competitivi – ha sottolineato Gentiloni – significa tre cose: primo, dobbiamo usare le risorse che abbiamo. Si parla spesso della necessità di nuove risorse, ma non dimentichiamo che abbiamo le risorse del Next Generation Ue che sono tuttora da impegnare e costituiscono per la Ue una massa finanziaria senza precedenti. Secondo, dobbiamo trovare entro la fine dell’anno un’intesa sul patto di stabilità e di crescita. La terza condizione – ha proseguito – è mettere in campo nuovi strumenti per rafforzare la competitività, anche perchè Next Generation Eu si conclude nel 2026 e per la Ue deve venire la necessità di mettere in campo nuove risorse. E’ una discussione non facile ma alla quale sarebbe sbagliato sottrarsi. Perchè – ha concluso – come ha ricordato il Presidente della Repubblica Mattarella non possiamo perdere le grandi opportunità che l’Europa ha di fronte”.
Accordo Italia-Francia su rinvio lavori a tunnel Monte BiancoMilano, 2 set. (askanews) – È stata diramata, su indicazione dei Ministri Matteo Salvini e Clément Beaune, la nota congiunta Italia-Francia con cui si chiede alla Società che gestisce il Traforo del Monte Bianco di soprassedere all’avvio dei lavori previsto per questo lunedì 4 settembre 2023, scongiurando così il blocco quasi completo della circolazione transalpina, dopo la frana al Frejus. Così una nota del Mit.
L’intesa raggiunta prevede inoltre di convocare quanto prima una sessione straordinaria della Conferenza Intergovernativa al fine di valutare se sussistano ancora le condizioni per procedere con i lavori, una volta assicurata la viabilità al Frejus; oppure, se sia più opportuno rinviare l’ammodernamento del Bianco al 2024. Il Mit è in costante contatto con la Regione Valle D’Aosta, gli enti territoriali, gli operatori e le associazioni degli autotrasportatori per fornire notizie aggiornate sulle decisioni che verranno assunte.
Usa, scioperi Hollywood cancellano 5 miliardi da economia CaliforniaRoma, 2 set. (askanews) – L’impatto degli scioperi di Hollywood sull’economia della California sfiora i 5 miliardi di dollari a soli quattro mesi dopo che gli sceneggiatori hanno iniziato i picchetti. Tale cifra dovrebbe crescere dopo che gli ultimi colloqui tra rappresentanti sindacali e studi cinematografici si sono conclusi con un nulla di fatto. E’ quanto emerge da una ricerca del Milken Institute il cui responsabile per le strategie sottolinea come il primo sciopero congiunto di attori e scrittori in 60 anni ha bloccato la maggior parte delle produzioni di Hollywood, creando un effetto a catena per ristoratori, tintorie, autisti, società di noleggio e altre piccole imprese che sostengono il settore. “Tutte queste diverse persone che forniscono servizi di supporto per far sì che le produzioni avvengano, vengono inchiodate”, ha detto al Financial Times Klowden, che è stato consigliere dell’industria e dei governatori della California.
Con lo sciopero degli sceneggiatori, giunto al suo 124esimo giorno, il bilancio sull’economia della California ha eclissato il colpo di 2,1 miliardi di dollari derivante dall’ultima grande azione sindacale di Hollywood nel 2007-2008, quando i membri della Writers Guild of America si ritirarono per 100 giorni. Fiona Ma, tesoriera dello stato della California, questa settimana ha inviato un “appello urgente” ai direttori dei principali studi in cui ha criticato il loro fallimento nel raggiungere un accordo con i sindacati e li ha esortati a tornare al tavolo delle trattative. Notando che circa 700.000 californiani lavorano nel settore dell’intrattenimento, ha affermato che gli scioperi hanno minacciato “la stabilità e il valore degli investimenti dei pensionati” nello stato e hanno chiesto la fine della situazione di stallo.
La WGA e un gruppo che rappresenta gli studi hanno ripreso le discussioni all’inizio di agosto dopo un periodo di “raffreddamento”, alimentando le speranze di una soluzione. I negoziatori sindacali si sono incontrati con i capi di Hollywood, tra cui l’amministratore delegato della Disney Bob Iger e il CEO di Netflix Ted Sarandos, il 22 agosto. Ma la discussione – scrive ancora il Ft – si è conclusa con i funzionari della WGA che si sono lamentati di aver ricevuto una conferenza da parte degli amministratori delegati. Gli studi, rappresentati dall’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi, hanno quindi pubblicato i termini dettagliati della loro offerta nella speranza di ottenere il sostegno di alcuni membri del sindacato. La WGA ha criticato quello che ha definito un tentativo di “deviazione” e non ci sono state più discussioni tra le parti.
L’ultima fase di stallo ha fatto temere che gli scioperi possano continuare fino all’autunno o oltre. Da diverse settimane non ci sono più discussioni tra gli studios e la Screen Actors Guild, composta da 160.000 membri, i cui membri hanno scioperato a metà luglio. Gli studi hanno iniziato a posticipare le uscite dei film al prossimo anno, in gran parte perché le regole dello sciopero impediscono agli attori di promuovere i loro film. La Warner Bros. ha ritardato l’uscita di Dune: Parte 2 con Timothée Chalamet e Zendaya fino alla prossima primavera. Sony ha spostato diversi film nel prossimo anno, tra cui Ghostbusters: Afterlife, e ha eliminato Spider-Man: Beyond the Spider-Verse dal suo calendario di uscita.
Al di là dell’impatto diretto sulle uscite cinematografiche e televisive, l’allungamento degli scioperi avrà un effetto considerevole sull’economia di Los Angeles, ha affermato Klowden, anche se Hollywood è in ritardo rispetto ai porti in termini di importanza finanziaria. Una volta risolti gli scioperi, la ripresa di Los Angeles “non sarà così veloce come si potrebbe pensare”, ha detto Klowden. Molti attori e scrittori potrebbero trovare lavoro in altre città e non saranno disponibili quando le produzioni riprenderanno. Alcuni membri dell’equipaggio potrebbero trasferirsi in altri settori. Lo spazio nello studio potrebbe essere limitato al termine degli scioperi. Bilson, membro del sindacato dei lavoratori teatrali dietro le quinte, ha affermato di sostenere gli scrittori e gli attori in sciopero, ma è anche preoccupato per il futuro del settore.
Assicurazioni: boom utili per 4 grandi gruppi, dice studio Fisac CgilRoma, 2 set. (askanews) – Quattro grandi player assicurativi di livello internazionale – Generali e Unipol dalle radici italiane, Allianz ed Axa con importanti realtà nel nostro paese – hanno registrato nel primo semestre dell’anno un utile complessivo pari a 11,3 miliardi di euro, in crescita del 34% sullo stesso periodo dello scorso anno. A rilevarlo è un report su di un campione di quattro grandi importanti compagnie assicurative europee dell’Ufficio Studi e Ricerche della Fisac Cgil dal quale emerge, osserva la segretaria generale della categoria, Susy Esposito, “un quadro positivo per il settore, sia in termini di resilienza che di forte redditività, in un contesto macroeconomico estremamente complesso. Dati che dovranno essere la base per lo sviluppo della contrattazione, ora e in avanti, a tutti i suoi livelli, nazionale, aziendale e di gruppo. Con questi risultati è ora di fare passi in avanti sul fronte della contrattazione, ampliandola all’intera filiera assicurativa, iniziando dal rinnovo dei contratti Anapa e Anagina”.
Al risultato complessivo del campione citato di 11,3 miliardi di euro al 30 giugno 2023, si osserva nel report della Fisac Cgil di cui è stata diffusa una sintesi, hanno contribuito soprattutto i Rami Danni che registrano complessivamente nel semestre di quest’anno un utile operativo tecnico di 8,9 miliardi di euro, con un incremento del 33% sullo stesso periodo dello scorso anno, mentre i Rami Vita hanno presentato un utile operativo tecnico di 6,7 miliardi, con una crescita più contenuta, pari al 7%, dovuta alle minusvalenze sui titoli obbligazionari, causate dal rialzo dei tassi di interesse, sviluppatosi nel corso del 2022 e ancora in corso, oltre ai correlati riscatti di polizze vita. Il settore assicurativo nel campione selezionato, come evidenziato nel report della Fisac Cgil, ha manifestato una importante resilienza. Anche con riguardo al campione ‘italiano’, costituito dal Gruppo Generali e da quello Unipol, vi è stato un importante incremento (+51%) dell’utile di periodo: Generali è passata da 1.448 milioni di euro, registrati nel primo semestre del 2022, a 2.330 milioni di euro da gennaio a giugno 2023, per un incremento del 60%; Unipol nello stesso periodo è passata da 433 milioni di euro a 517 milioni di euro, con un incremento del 19%. Per gli altri due player si segnala un incremento significativo di Allianz, che migliora del 73% l’utile del semestre passando da 2,7 miliardi di euro a 4,6 miliardi di euro, mentre Axa conferma sostanzialmente utili per 3,8 miliardi di euro. I dati, sottolinea la Fisac Cgil, sono normalizzati e riconteggiati ai sensi dei nuovi principi contabili: Ifrs 17 sui contratti assicurativi e Ifrs 9 sugli strumenti finanziari.
Complessivamente, ricorda la Fisac Cgil, i quattro grandi gruppi hanno superato i 186 miliardi di euro di premi (Danni e Vita), con un incremento del 4,32%, sullo stesso periodo dello scorso anno. Le dinamiche di sviluppo risultano alquanto diverse tra Rami e tra le diverse compagnie. I Rami Danni presentano una crescita importante del 8,73%, in particolare si segnala un incremento di oltre il 12% del Gruppo Generali. Invece i Rami Vita registrano una crescita di appena lo 0,3%, con sviluppi decisamente diversi: il Gruppo Unipol evidenzia un aumento di oltre il 26% mentre il Gruppo Axa denota una diminuzione del 3% dei premi vita. Il settore assicurativo, si osserva infine nel report Fisac Cgil, si conferma nel complesso molto solido ed evidenza, inoltre, indici di solvibilità (Solvency Capital Requirement II – SCR Ratio) in deciso incremento e il campione presenta Gruppi tutti con ratio già superiori al 200% a dicembre 2022, quindi con fondi propri più che doppi rispetto al requisito di capitale di solvibilità SCR, che è passato da una media, aritmetica del campione, del 210% a dicembre 2022 ad una del 222% a giugno 2023, arrivando al 208% di Allianz, al 218% di Unipol, al 228% di Generali e, infine, al 235% di Axa.
Lavoro, studio Cgia: al 2027 3 mln in pensione (12%), mancano giovaniMilano, 2 set. (askanews) -La crisi demografica sta facendo sentire i suoi effetti sul mercato del lavoro e nei prossimi anni la rarefazione delle maestranze più giovani è destinata ad accentuarsi ulteriormente. Lo scrive l’Ufficio studi della Cgia.
Negli ultimi dieci anni è sceso di quasi un milione il numero dei giovani tra i 15 e i 34 anni. Tra il 2023 e il 2027, il mercato del lavoro richiederà poco meno di tre milioni di addetti in sostituzione delle persone destinate ad andare in pensione. A legislazione vigente, pertanto, nei prossimi 5 anni quasi il 12 per cento degli italiani lascerà definitivamente il posto di lavoro per aver raggiunto il limite di età. Con sempre meno giovani pronti a sostiutuirli. E oltre ad averne pochi, il tasso di disoccupazione giovanile e l’abbandono scolastico sono elevati, soprattutto nel Mezzogiorno. Insomma, i giovani italiani sono in calo, con un livello di povertà educativa “allarmante” e lontani dal mondo del lavoro. Un responso che emerge in maniera evidente quando ci confrontiamo con gli altri paesi europei. E’ un quadro “desolante che rischiamo di pagare caro se, come sistema Paese, non torneremo ad aumentare il numero delle nascite, a investire maggiormente nella scuola, nell’università e, soprattutto, nella formazione professionale”, conclude la Cgia.
Ustica, Salvini: attendiamo elementi e commenti da autorità francesiRoma, 2 set. (askanews) – “Giuliano Amato ha rilasciato dichiarazioni di inaudita gravità a proposito di Ustica: è assolutamente necessario capire se ci sono anche elementi concreti a sostegno delle sue parole. Visto il peso delle affermazioni di Amato e il suo ruolo rilevante all’epoca dei fatti, attendiamo commenti delle autorità francesi”. Così il vicepremier Matteo Salvini, segretario della Lega, commenta in una nota le dichiarazioni dell’ex presidente della Corte costituzionale ed ex presidente del Consiglio sulle circostanze dell’abbatimento del Dc 9 Itavia il 27 giugno del 1980.
Ustica, Meloni: se Amato ha elementi li metta a disposizioneRoma, 2 set. (askanews) – “Quelle di Giuliano Amato su Ustica sono parole importanti che meritano attenzione”. Lo ha dichiarato in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commentando l’intervista dell’ex presidente della Corte costituzionale sull’abbattimento del Dc9 Itavia il 27 giugno del 1980.
“Il presidente Amato – ha fatto notare la premier – precisa però che queste parole sono frutto di personali deduzioni. Premesso che nessun atto riguardante la tragedia del DC9 è coperto da segreto di Stato, e che nel corso dei decenni è stato svolto dall’autorità giudiziaria e dalle Commissioni parlamentari di inchiesta un lungo lavoro, chiedo al presidente Amato di sapere se, oltre alle deduzioni, sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del Parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il Governo – ha concluso Meloni – possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti”.
La fondazione Nobel fa dietrofront e ritira gli inviti a Russia e BielorussiaRoma, 2 set. (askanews) – La Fondazione Nobel ha annunciato la revoca della sua decisione di invitare gli ambasciatori di Russia, Bielorussia e Iran alla cerimonia di premiazione del Nobel di quest’anno a Stoccolma, dopo le proteste suscitate dall’iniziativa.
La fondazione svedese aveva annunciato ieri che tornava alla sua precedente pratica di invitare gli ambasciatori di tutti i Paesi rappresentati in Svezia, scatenando un’ondata di reazioni rabbiose. La fondazione ha spiegato oggi che la decisione si basava sulla convinzione che “sia importante e giusto diffondere il più ampiamente possibile i valori e i messaggi che il premio Nobel rappresenta”. Ma le forti reazioni, ha aggiunto, “hanno completamente oscurato questo messaggio”.
“Scegliamo quindi di ripetere l’eccezione alla pratica regolare dello scorso anno, ovvero di non invitare gli ambasciatori di Russia, Bielorussia e Iran alla cerimonia di consegna del premio Nobel a Stoccolma”, ha chiarito la fondazione.