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In Romagna i World Sports Games tra sport e socialità

In Romagna i World Sports Games tra sport e socialitàRoma, 2 set. (askanews) – Quattro giorni di sport, cinque di eventi culturali e sociali, oltre 5mila tra atleti, tecnici, allenatori e famiglie che si confronteranno su oltre 40 impianti sportivi dislocati su tutta la Romagna, tra ben sette città: Cervia, Cesena, Cesenatico, Forlì, Misano Adriatico, Ravenna e Riccione. Tutto questo, dal 5 al 10 settembre prossimi, saranno i World Sports Games, Giochi mondiali amatoriali promossi da CSIT – Confederazione internazionale dello sport amatoriale e dei lavoratori – e organizzati qui in Italia da AiCS Associazione italiana cultura sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese.

A nemmeno 4 mesi dall’alluvione che ha sconvolto il territorio romagnolo, i WSG, che hanno cadenza biennale e che tornano in Italia dopo 8 anni, saranno ospitati sulla Riviera romagnola con il sostegno del Dipartimento Sport del Governo, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Cervia – città che ospiterà Casa Italia e il centro operativo dei Giochi – e in collaborazione con ACSI, altro ente di promozione sportiva. Patrocinatori della manifestazione sono anche tutti gli altri sei Comuni coinvolti, che collaborano direttamente alla riuscita dell’evento, favorendo l’accesso alle strutture sportive, e la Fondazione CariForlì. I World Sports Games: il festival delle genti e inclusivo Lo sport al centro, quindi, ma non solo. I Giochi mondiali amatoriali che invaderanno pacificamente la Romagna non sono semplicemente un evento multisportivo, ma sociale e multiculturale. Organizzati in Italia dal comitato organizzatore Emilioc, guidato da AiCS, prevedono una totale presa in carico dei 5mila partecipanti, provenienti da ogni parte del mondo. Dal loro arrivo in aeroporto, martedì 5, alla loro partenza, domenica 10, atleti e famigliari sono accolti dalla macchina organizzativa che propone loro, oltre ad allenamenti e gare sportive, anche gite turistiche, cene della tradizione romagnola, conviviali multietniche promosse dalle tante organizzazioni sportive internazionali membre di CSIT – dal Messico alla Tunisia, dal nord Europa all’Asia -, corsi di formazione, convegni e altro. Tra i meeting, il corso di aggiornamento per giornalisti sul linguaggio inclusivo dello sport alla presenza del diversity editor della Stampa di Torino, Pasquale Quaranta, o il convegno condotto da Aned Associazione nazionale emodializzati Dialisi e trapianto – Settore Sport – sul rapporto tra trapianto e attività sportiva.

E poi feste, tante feste. Come il Festival europeo del Mamanet (che avrà il suo clou l’8 settembre a Cervia), sport pensato per agevolare i rapporti sociali tra donne, specie se mamme. Il valore al centro dei Giochi restano la socialità e il dialogo internazionale di pace: non a caso, ad aprire ufficialmente la settima edizione dei World Sports Games, sarà la cerimonia di apertura dei Giochi che si terrà mercoledì 6 settembre e che consisterà in una colorata e multietnica sfilata di tutte le delagazioni in gara dal lungomare di Cervia a piazza Garibaldi, dove si concentrerà la festa con l’accensione del Tripode, la dichiarazione di apertura dei Giochi e lo spettacolo di cultura italiana regalato dalla città e dal comitato organizzatore a tutta la comunità e non solo ai partecipanti ai World Sports Games. Il tutto, tenuto a battesimo dal comitato d’onore della manifestazione di cui fanno parte le istituzioni nazionali e regionali, tra cui il ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi, il sottosegretario di Stato all’Ambiente Claudio Barbaro, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente del Comitato paralimpico Luca Pancalli, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e tanti altri. Quattro giorni più tardi, la cerimonia di saluto si terrà invece sulla spiaggia del Fantini Club di Cervia, con la dichiarazione della fine dei Giochi, il passaggio di consegne alla Nazione (la Grecia, nel dettaglio) che accoglierà i Giochi nel 2025, e poi la festa musicale regalata dal comitato organizzatore alla cittadinanza, con i dj di Radio Bruno e balli sulla spiaggia. Al centro, come detto, resta comunque lo sport. Oltre 30 le discipline sportive giocate: 23 campionati internazionali (dagli sport più popolari, come il calcio, la pallavolo, la ginnastica, a quelli più di nicchia, come bocce, scacchi e Mamanet, lo sport inclusivo per le mamme), e 13 esibizioni sportive delle organizzazioni partner – dal dodgeball al golf, dal Football americano alla pole sport e molto altro. Più di 40 gli impianti sportivi coinvolti, dallo Stadio del Nuoto di Riccione all’Unieuro Arena di Forlì, dai campi di beach volley di Cesenatico e Cervia alle palestre scolastiche in riviera fino alle spiagge di Marina di Ravenna e al palazzo dello sport di Misano Adriatico. Un’ondata di sport che sarà capace, per la natura stessa dei World Sports Games, di includere le persone più adulte (previste attività specifiche per over 55) e quelle con disabilità: l’edizione romagnola sarà infatti la prima “parasportiva” che prevederà quindi la totale inclusione, nelle gare sportive, degli atleti con disabilità e degli atleti trapiantati e dializzati. Nessuna distinzione, dunque, come avviene nelle più blasonate Olimpiadi, ma una kermesse unica, senza barriere fisiche o sociali.

Giochi Green e attenzione al territorio Inclusivi, ma anche green. I Giochi mondiali amatoriali 2023 metteranno al centro dell’attenzione anche il rispetto ambientale. Si tratterà infatti della prima edizione veramente green, destinata non solo a produrre il minor impatto ambientale possibile ma anche a divenire formazione costante al rispetto della natura. Per questo, ai partecipanti saranno regalati gadget plastic free e i luoghi frequentati dagli atleti partecipanti saranno dotati di contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti. Ancora: saranno promosse gare a premi di raccolta rifiuti (le Rifiuthlon® di AiCS) e la mobilità sostenibile. Per chi sarà alloggiato entro un chilometro dal campo sportivo o dalla palestra dove si terranno le gare non sarà previsto il trasporto, ma proposta la passeggiata a piedi o in bicicletta; per tutti gli altri, i trasporti saranno garantiti da navette e autobus che viaggeranno a riempimento degli spazi – pur limitando al massimo i tempi di attesa degli atleti. Il rispetto del territorio sarà legato a doppio filo alla promozione del territorio stesso: Cervia in quei giorni offrirà l’ormai tradizionale sagra “Sapore di Sale” che sarà per gli ospiti stranieri l’occasione per immergersi nelle tipicità italiane, culturali e gastronomiche del territorio. E non a caso, la mascotte ufficiale dei Giochi è Elio, nome emblematico assegnato al fenicottero rosa, simbolo delle Saline di Cervia, che per i WSG vestirà la t-shirt degli atleti CSIT.

Gli sponsor e il legame con il territorio Proprio perché organizzati per ridurre al minimo il consumo di plastica, i World Sports Games supportati dalla Regione Emilia Romagna si fregiano del logo regionale Plastic-FreER. Non solo: con il supporto dei Battistini Vivai, AiCS e il comitato organizzatore regaleranno a ogni città coinvolta un albero a ricordo del passaggio dei World Sports Games come impatto positivo sul territorio e come seme di pace. Supportano l’evento anche Allianz per le coperture assicurative agli atleti AiCS, Tecnocopi per le forniture digitali e la connessione sui campi sportivi, Eyesportwear che veste gli atleti AiCS dei colori italiani. Media partner dell’evento sono: Radio Bruno, Teleromagna, Corriere Romagna.

Calcio, Spalletti: “Alla Nazionale chiedo la felicità”

Calcio, Spalletti: “Alla Nazionale chiedo la felicità”Roma, 2 set. (askanews) – A dire di sì a Gravina ci è voluto pochissimo. Parola di Luciano Spalletti, nuovo ct della Nazionale italiana, presentato oggi al Centro Tecnico di Coverciano. “Grazie a tutti per essere qua. Voglio ringraziare il presidente per avermi dato questo bellissimo incarico e grazie a tutto lo staff della Federazione. Ho passato molto tempo in questo luogo, però essere qui alla conferenza stampa della mia presentazione come CT della Nazionale è davvero un’emozione indescrivibile. Un sogno che parte da lontano: nel 1970, durante i Mondiali del Messico, andai a chiedere a mia mamma di farmi una bandiera dell’Italia per poter andare a festeggiare quel fantastico 4-3 contro la Germania. Ora questa bandiera dell’Italia la riporterò in campo quando andrò in panchina e spero di far rinascere quel sogno di poter portare questa bandiera in tutti i bambini italiani com’è successo a me. Sono stato felicissimo fin dalla prima chiamata che ho ricevuto. Per me Napoli è stata un’esperienza bellissima, qualcosa di travolgente più di quanto qualcuno si possa aspettare. Per me è un ricordo bellissimo. Forse l’allusione era alla clausola, ma niente mi farà retrocedere dal pensiero di aver preso la scelta giusta e la cosa corretta da fare. Ci sono delle cose da mettere a posto: stanno lavorando gli avvocati e spero si possa arrivare il prima possibile alla miglior soluzione per tutte le parti”. A questa esperienza chiede “la felicità, perché è quella di cui abbiamo bisogno. Di solito io non riesco a esserlo da solo, non provo felicità per qualcosa che riguarda me stesso. Io mi rifletto nella felicità altrui, per cui è quello che diventa fondamentale. Napoli e i napoletani sono stati la mia felicità: li ho visti talmente contenti e festanti che è da quello che dipende il mio essere felice. Questa cosa è da chiarire bene subito con i calciatori, loro devono essere felici di vestire questa maglia perché non è come le altre. Abbiamo dei campioni che ci hanno fatto vedere cosa vuol dire indossare l’azzurro: il senso di appartenenza”. Sul criterio delle convocazioni dice: “Saranno due partite molto importanti, abbiamo bisogno di un po’ di spessore internazionale e di esperienza. Per quanto mi riguarda questa maglia è un dono troppo importante che bisogna contraccambiare. Cerco di scegliere i migliori: in questo momento qui è importante il minutaggio. Verratti e Jorginho ad esempio li ho lasciati a casa perché non avevano minuti nelle gambe e non avevano svolto la preparazione”. Capitolo difficoltà del calcio italiano: “So le difficoltà che hanno i club con le convocazioni della Nazionale, ma poi i club devono sapere che il bene dell’Italia è il bene di tutto il nostro calcio. Non dobbiamo mai essere in contrasto: cercherò di avere un rapporto continuo con gli allenatori, alcuni li ho già sentiti. Ci sono dei calciatori che non ho convocato che meritavano di essere avvertiti prima che uscisse l’elenco ufficiale e li ho chiamati. Abbiamo una storia da rappresentare, non abbiamo alibi: dobbiamo dare continuazione”. Una eredità controversa, Nazionale che ha vinto l’Europeo ma non si è qualificata per il Mondiale: “Da Mancini eredito una buona Nazionale. Lui ha vinto un Europeo, ha fatto un record di 37 risultati utili consecutivi e ha lanciato molti giovani. Poi bisogna cancellare l’amarezza di due risultati che ci sono successi, dobbiamo smettere di pensare di appartenere un calcio minore. Dobbiamo cercare di fare un calcio che piace a tutti. Vogliamo fare un calcio che somigli a una Nazione forte come l’Italia”. (segue)

Calcio, Gravina: “Oggi comincia l’era di Luciano Spalletti”

Calcio, Gravina: “Oggi comincia l’era di Luciano Spalletti”Roma, 2 set. (askanews) – “Oggi inizia un nuovo capitolo della storia azzurra. Una storia lunghissima, importante, che appassiona milioni di italiani. Inizia l’era di Luciano Spalletti”. Così il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, introduce il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio. “In pochi giorni – continua – abbiamo dovuto rimediare a una crisi importante, imprevista, senza precedenti almeno per quanto riguarda alcune modalità. L’abbiamo affrontata con grande serietà, con silenzio e stile: abbiamo voluto dare priorità alla maglia azzurra e mettere la passione di tanti italiani al primo posto. Non proviamo rabbia, ma un pizzico di delusione sì. La nostra è stata una reazione composta, che ha puntato soprattutto ad aprire un nuovo capitolo. Sono felice, orgoglioso e molto più motivato. Molti mi hanno chiesto perché Spalletti: sul piano tecnico non devo dire nulla, la sua storia è nota. Quello che più mi ha colpito è il lato umano, sul quale abbiamo avuto l’intuito di investire: ho avuto modo di apprezzare Luciano come una persona che dedica la sua capacità sentimentale a tutto ciò che ama. Volevamo dare alla Nazionale un tecnico di grande prestigio, ci siamo riusciti. Quando ci siamo visti, siamo arrivati a ora di pranzo e Luciano ha esordito dicendo: ‘Presidente, non perdiamo tempo. Lei faccia le sue valutazioni, ma io voglio allenare la Nazionale italiana’. Per me questo è stato un biglietto da visita incredibile: gli italiani non solo hanno un grande allenatore, ma anche una grande persona”.

E’ un week-end da “bollino rosso”

E’ un week-end da “bollino rosso”Roma, 2 set. (askanews) – Traffico intenso sugli oltre 32 mila chilometri di rete stradale e autostradale gestiti da Anas società del Polo Infrastrutture Gruppo FS Italiane. Il fine settimana di controesodo, contrassegnato dal bollino rosso, è caratterizzato dagli spostamenti di breve, media e lunga percorrenza, con circolazione sostenuta dalle località di mare, di montagna e dai valichi di confine in direzione in direzione dei centri urbani.

In Basilicata permane la chiusura, in via precauzionale, della strada statale 18 “Tirrena Inferiore” a Maratea (PZ) dove, nel tardo pomeriggio di ieri, il sistema di monitoraggio geotecnico di versante ha segnalato alcune anomalie. Il personale Anas è al lavoro per consentire la riapertura del tratto per le 11:00 di oggi. Per agevolare la circolazione nell’intero periodo delle partenze e dei rientri anche in questo week-end, come deciso da Anas restano sospesi gli oltre 800 cantieri.

Infine, nella giornata di domani, domenica 3 settembre, al fine di agevolare i flussi di traffico sarà in vigore il divieto di transito ai mezzi pesanti dalle ore 7:00 alle ore 22:00.

Il ministro Sangiuliano ricorda Tolkien a 50 anni dalla morte

Il ministro Sangiuliano ricorda Tolkien a 50 anni dalla morteMilano, 2 set. (askanews) – “Il 2 settembre del 1973 cessava la vita di John Ronald Reuel Tolkien, scrittore, accademico e filologo, studioso accanito ma soprattutto creatore di mondi inventati nei quali, però, si realizzano valori eterni. Oggi è giustamente considerato una delle personalità più cospicue della narrativa mondiale, ben al di là del genere fantasy in cui più volte si è cercato di ‘recintare’ la sua opera”. Lo ha scritto in una nota il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

“A distanza di 50 anni esatti dalla morte, la sua statura di autore è unanimemente riconosciuta. Fu un cattolico convinto che esaltò il valore della tradizione, della comunità e della storia cui si appartiene, un vero conservatore verrebbe da dire”, ha aggiunto il ministro. “Penso che la sua opera apra il cuore alla visione di qualcosa che va oltre la prosaicità del quotidiano. Simboli universali e senza tempo, valori che ci sussurrano dentro. Tolkien riassume tutto con una celebre frase nel Signore degli Anelli: ‘Le radici profonde non gelanoà’. Ha prodotto qualcosa di antichissimo e di nuovo allo stesso tempo, cioè una mitologia universale. I suoi libri, tradotti in decine di lingue, trasmettono generazione dopo generazione il valore della solidarietà umana, della difesa della comunità e dell’identità, oltre che della natura” ha concluso Sangiuliano.

Venezia80, “Segni molto particolari”: corto su inclusività e diversità

Venezia80, “Segni molto particolari”: corto su inclusività e diversitàRoma, 2 set. (askanews) – Il cortometraggio “Segni molto particolari” sbarca il 7 settembre all’Italian Pavillon, nell’ambito degli eventi legati all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il progetto è un inno all’inclusività e al valore della diversità. La protagonista Laura, agente tecnico della Polizia di Stato, è una campionessa di nuoto, cieca dalla nascita, che al termine della sua brillante carriera sportiva nel Gruppo delle Fiamme Oro, sarà impiegata in un Commissariato dove – tra fantasia e realtà – riuscirà, con l’aiuto dei suoi colleghi, e grazie al suo intuito e alla sua empatia, a risolvere un caso misterioso. Scritto e diretto da Alessandro Parrello, che è anche produttore con la West 46TH Films, insieme a Maddalena Mayneri e Roberto Ciufoli, che ne è co-autore, il film è patrocinato dal Comitato Italiano Paralimpico. Protagonisti di questo divertente poliziesco, che racconta la disabilità in chiave ironica e profonda, sono Federica De Benedittis, Massimo Wertmüller, Roberto Ciufoli, Simone Colombari, Niccolò Gentili, Daniela Morozzi, Lidia Vitale e lo stesso Parrello.

Il cortometraggio si inserisce in un percorso voluto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza volto all’utilizzo dei più moderni strumenti audiovisivi per raccontare i valori di solidarietà, legalità, inclusione ed amicizia che accompagnano il lavoro quotidiano degli uomini e delle donne della Polizia di Stato che si è dimostrata al passo con i tempi arruolando 13 atleti paralimpici che l’11 luglio scorso hanno prestato giuramento solenne di fedeltà alla Repubblica entrando a far parte a tempo indeterminato del ruolo tecnico-scientifico della Polizia di Stato. Sempre nella stessa kermesse sarà presentato il cortometraggio “A voce nuda” che tratta il dilagante fenomeno del sextortion ideato dalla produttrice Manuela Cacciamani, e realizzato con Rai Cinema. Il corto racconta la storia di Camilla una giovane influencer che intraprende una relazione online con un suo follower e diviene vittima di sextortion. Le sue foto private divulgate sui social, la fanno cadere in un vortice di profonda vergogna e sfiducia verso il mondo esterno, portandola a chiudersi ed abbandonare la sua passione per la musica. Camilla sarà aiutata dalla sua insegnante di canto, l’attrice Andrea Delogu e da un amico pianista a riprendere in mano la sua vita. La ragazza sul finale troverà il coraggio di denunciare l’accaduto al suo pubblico online, riprendendo a condividere la sua musica sui social. La progettualità è stata realizzata d’intesa con la Polizia Postale e delle Comunicazioni attraverso l’attività di consulenza degli specialisti.

Quasi 10 milioni di persone vanno in vacanza a settembre

Quasi 10 milioni di persone vanno in vacanza a settembreRoma, 2 set. (askanews) – Sono 9,8 milioni gli italiani che hanno scelto di trascorrere almeno parte delle vacanze estive nel mese di settembre, in aumento dell’11% rispetto allo scorso anno, spinti dal ritorno del caldo e anche dalla possibilità di combattere il caro prezzi approfittando della cosiddetta bassa stagione. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ in occasione dell’ultimo weekend da bollino rosso dell’estate per il controesodo che segna però anche un turnover tra quanti partono per le ferie e chi ritorna al lavoro. Dopo il mese di agosto si verifica infatti una riduzione dei listini che – precisa Coldiretti – può arrivare al 30% per i viaggi, i soggiorni ed anche gli svaghi e che risulta particolarmente appetibile in un momento di difficoltà economica.

Per molti si tratta in realtà di un bis della vacanza, anche per pochi giorni – sottolinea la Coldiretti -, prima di arrendersi al ritorno alla quotidianità del lavoro. La ricerca del risparmio – continua Coldiretti – non è però la sola ragione poiché ad apprezzare il mese di settembre sono anche coloro cercano il relax e la tranquillità e vogliono cogliere l’ultimo scampolo dell’estate per riposarsi e tornare in forma alla routine quotidiana. Anche se il mare resta protagonista si registra infatti un aumento in percentuale – precisa la Coldiretti – del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne con la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come il rito della vendemmia o avventurarsi nei boschi alla ricerca dei porcini, finferli e trombette. Non a caso per settembre si stimano secondo Coldiretti quasi un milione di presenze in agriturismo secondo Terranostra e Campagna Amica. Una vacanza a contatto con la natura che è l’ideale per tanti turisti e buongustai che possono oltretutto anche approfittare delle numerose sagre che proprio in questo mese abbondano. A far scegliere una delle 25mila strutture agrituristiche presenti nella Penisola è certamente secondo Campagna Amica e Terranostra l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti. Nelle aziende agricole sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking ma non mancano – continua la Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici ma anche corsi di cucina o di orticoltura.

Con le ultime partenze di settembre finisce – conclude la Coldiretti – una stagione turistica con 37,5 milioni gli italiani che hanno deciso di trascorrere una vacanza durante l’estate 2023.

Europei pallavolo, Giannelli: contro Serbia vittoria non scontata

Europei pallavolo, Giannelli: contro Serbia vittoria non scontataRoma, 2 set. (askanews) – “Non era scontata questa vittoria, la Serbia paga l’assenza di Uros Kovacevic sicuramente ma chi ha giocato sicuramente è stato di grande livello. Sono contento perchè era una partita difficile, dobbiamo giocare ancora due partite ma abbiamo fatto un passo importante. Sono contento per aver giocato queste due gare a Perugia, che ha avuto la possibilità di vivere queste due serate fantastiche, ho sentito l’affetto di tutti”. Così il capitano dell’Italvolley, Simone Giannelli, ha commentato la vittoria a Perugia dell’Italia contro la Serbia per tre set a zero.

Per Alessandro Michieletto, la squadra è scesa in campo “molto concentrati”. “Il livello dell’avversario richiedeva un livello di gioco più alto – ha aggiunto a fine match – e ognuno di noi ha fatto il proprio dovere. Non ci aspettavamo un 3-0, ma questa Italia quando scende in campo concentrata è dura da battere. Il pubblico del Pala Barton è molto caldo e lo conosco bene da avversario, questa sera invece me lo sono goduto con il tifo a favore ed è stato bellissimo e ci ha dato una grossa mano”. “Se affrontiamo le gare sempre così – ha proseguito Roberto Russo – sarà dura per gli avversari. Sono felice per questa terza vittoria nei Campionati Europei, ma ora la testa è già proiettata verso le prossime sfide. Sto bene – ha aggiunto il centrale azzurro – ma ho ancora tanto da migliorare. Giocare qui a Perugia è sempre un’emozione pazzesca perché il pubblico spinge al massimo e questa sera ne ho avuto l’ulteriore conferma. Ringrazio il pubblico del Pala Barton e spero che nelle prossime gare continueremo ad avere un tifo così caloroso”.

“E’ bellissimo giocare con un pubblico così – ha concluso Daniele Lavia – ci tengo a ringraziare tutti quelli che ci hanno dato una bella spinta in questi giorni. Non era facile affrontare la Serbia, abbiamo avuto l’atteggiamento giusto per conquistare la vittoria. Dovevamo trovare il gioco degli scorsi anni, è un percorso lungo ma lo stiamo facendo da inizio estate lavorando duramente per raggiungere i nostri obiettivi”.

Ustica, Amato: Dc9 fu colpito da missile francese, Macron si scusi

Ustica, Amato: Dc9 fu colpito da missile francese, Macron si scusiMilano, 2 set. (askanews) – “La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani e di chi partecipò alla guerra aerea nei nostri cieli la sera di quel 27 giugno. Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. E il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, con molti aerei in azione, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico: l’esercitazione era una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario”. Con queste parole l’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, ha ricostruisto in un’intervista a La Repubblica l’abbattimento del Dc9 dell’Itavia il 27 giugno del 1980 sul cielo di Ustica.

“Gheddafi fu avvertito del pericolo e non salì sul suo aereo. E il missile sganciato contro il Mig libico finì per colpire il Dc9 dell’Itavia che si inabissò con dentro ottantuno innocenti. L’ipotesi più accreditata è che quel missile sia stato lanciato da un caccia francese partito da una portaerei al largo della costa meridionale della Corsica o dalla base militare di Solenzara, quella sera molto trafficata. La Francia su questo non ha mai fatto luce” ha aggiunto Amato. Secondo l’esponente socialista “Da principio i militari si erano chiusi in un silenzio blindato, ostacolando le indagini. E quando da sottosegretario alla Presidenza ebbi un ruolo in questa vicenda, nel 1986, cominciai a ricevere a Palazzo Chigi le visite dei generali che mi volevano convincere della tesi della bomba esplosa dentro l’aeromobile. Era da tempo crollata la menzogna del ‘cedimento strutturale’ dell’aeromobile e bisognava sostituirla con la tesi altrettanto falsa del ‘cedimento interno a causa dell’ordigno’”.

“Ovviamente mi chiedevo perché venissero a dirmi queste falsità. Capivo che c’era una verità che andava schermata. E la nostra aeronautica era schierata in difesa della menzogna. C’era qualcosa di molto inquietante in tutto questo. Se tanti militari, tutti con incarichi ufficiali molto importanti, dicevano la stessa cosa palesemente falsa dietro doveva esserci un segreto molto più grande di loro. Un segreto che riguardava la Nato” ha continuato l’ex premier. “Avrei saputo più tardi – ma senza averne prova – che era stato Bettino ad avvertire Gheddafi del pericolo nei cieli italiani. Non aveva certo interesse che venisse fuori una tale verità: sarebbe stato incolpato di infedeltà alla Nato e di spionaggio a favore dell’avversario. In fondo è sempre stata questa la sua parte. Amico di Gheddafi, amico di Arafat e dei palestinesi: uno statista trasgressivo in politica estera” ha proseguito Amato nell’intervista riferendosi all’ex premier Bettino Craxi.

“Mi chiedo perché un giovane presidente come Macron, anche anagraficamente estraneo alla tragedia di Ustica, non voglia togliere l’onta che pesa sulla Francia. E può toglierla solo in due modi: o dimostrando che questa tesi è infondata oppure, una volta verificata la sua fondatezza, porgendo le scuse più profonde all’Italia e alle famiglie delle vittime in nome del suo governo. Il protratto silenzio non mi pare una soluzione” ha concluso Amato.

Papa in Mongolia torna a invocare pace e rispetto creato

Papa in Mongolia torna a invocare pace e rispetto creatoCittà del Vaticano, 2 set. (askanews) – Nel suo primo discorso pubblico, pronunciato davanti alle autorità pubbliche della Mongolia, Papa Francesco ètornato a chiedere pace per il mondo ed un congiunto sforzo per la salvaguardia del creato.

Nel suo discorso pronunciato alle 4.20 ora di Roma, presso la Sala Ikh Mongol,di Ulaanbaatar di fronte a circa 700 persone tra Autorità politiche e religiose, Membri del Corpo Diplomatico, Imprenditori e Rappresentanti della Società civile e della cultura, Francesco ha voluto ricordare l’antica cultura mongola “sempre attenta – ha detto – a non rompere i delicati equilibri dell’ecosistema”, una cultura che “ha molto da insegnare a chi oggi non vuole chiudersi nella ricerca di un miope interesse particolare, ma desidera consegnare ai posteri una terra ancora accogliente e feconda”. Dopo il discorso introduttivo del Presidente della Mongolia, Ukhnaagiin Khürelsükh, il Papa ha poi ricordato come proprio la cultura di cui il popolo mongolo è portatore è sempre stata attenta a “non rompere i delicati equilibri dell’ecosistema, ha molto da insegnare a chi oggi non vuole chiudersi nella ricerca di un miope interesse particolare, ma desidera consegnare ai posteri una terra ancora accogliente e feconda e a promuovere con delicatezza e attenzione, contrastando gli effetti della devastazione umana con una cultura della cura e della previdenza, che si riflette in politiche di ecologia responsabile”.

Poi quella che è stata una vera invocazione per la fine dei conflitti che insanguinano il mondo. In unaterra “devastata da troppi conflitti, – da detto il Papa – si ricreino anche oggi, nel rispetto delle leggi internazionali, le condizioni di quella che un tempo fu la pax mongolica, ossia l’assenza di conflitti”. “Passino le nuvole oscure della guerra, vengano spazzate via dalla volontà ferma di una fraternità universale in cui le tensioni siano risolte sulla base dell’incontro e del dialogo, e a tutti vengano garantiti i diritti fondamentali! Qui, nel vostro Paese ricco di storia e di cielo, imploriamo questo dono dall’Alto e diamoci da fare insieme per costruire un avvenire di pace”.