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Diritti serie A, Antitrust multa Tim per 760mila euro e Dazn per 7 mln

Diritti serie A, Antitrust multa Tim per 760mila euro e Dazn per 7 mlnRoma, 13 lug. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso l’istruttoria relativa ad alcune clausole dell’accordo fra Tim e Dazn sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. In base ai ricavi derivanti alle due società dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione 2021-2022, l’Autorità ha sanzionato Tim per 760.776,82 euro e Dazn per 7.240.250,84 euro. L’Antitrust ricorda che per il triennio 2021-2024, a seguito della gara indetta dalla Lega Calcio nel 2021, il titolare dei diritti tv è Dazn.

Secondo l’Autorità l’accordo, che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con suoi concorrenti nel settore delle telecomunicazioni, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive in atto nel settore delle Tlc nei mercati dei servizi di connettività e della vendita al dettaglio dei servizi televisivi a pagamento. In virtù dell’accordo, infatti, Tim ha commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti, comprensiva dei contenuti di TimVision e di Dazn e del servizio di connettività. Si trattava, inoltre, di “un’offerta suscettibile di sottrarre ai concorrenti di Tim, attivi nei mercati delle comunicazioni elettroniche, la possibilità di associare ai propri servizi di connettività contenuti di particolare pregio, come i diritti per la visione delle partite del campionato di Serie A per il triennio 2021-2024, limitando la capacità di esercitare una pressione concorrenziale nei confronti della stessa Tim. Peraltro alcune clausole risultavano idonee a limitare le opzioni commerciali di Dazn in relazione allo sviluppo di offerte di contenuti audiovisivi su altre piattaforme tecnologiche”.

Gli effetti dell’accordo, “con particolare riferimento a quelli derivanti dall’esclusiva, sono durati circa un mese, in quanto sterilizzati dal tempestivo avvio del procedimento istruttorio da parte dell’Autorità avvenuto il 6 luglio 2021”. Il contestuale sub-procedimento cautelare, intervenuto a ridosso dell’avvio della prima stagione calcistica del triennio 2021-2024, “ha infatti impedito il protrarsi degli effetti dell’intesa, in quanto ad agosto 2021 Tim e Dazn hanno interrotto l’applicazione delle clausole contestate. L’originario accordo è stato poi sostituito da un nuovo contratto, stipulato il 4 agosto 2022, che ha eliminato del tutto l’esclusiva”. In tal modo, “si è consentito a tutti gli operatori interessati, tra i quali Sky, di concludere partnership con Dazn e, quindi, di offrire in combinazione servizi di connettività e contenuti audiovisivi relativi al campionato di calcio di Serie A”.

Sciopero dei treni dimezzato, finisce alle 15 di oggi (Salvini precetta e i sindacati protestano)

Sciopero dei treni dimezzato, finisce alle 15 di oggi (Salvini precetta e i sindacati protestano)Milano, 13 lug. (askanews) – Lo sciopero dei treni è stato dimezzato: durerà fino alle 15 di oggi (ma con il rischio di ripercussioni anche oltre questo orario). Lo sciopero nazionale, proclamato dalle organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Slm Fast Confsal e Orsa Ferrovie, è stato ridotto a 12 ore, a seguito dell’ordinanza emessa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il Mit ha inviato ieri ai sindacati “un provvedimento di riduzione della durata delle astensioni già proclamate per domani, giovedì 13 luglio 2023, dalle 3 del mattino fino alle 2 di venerdì 14. Con il provvedimento firmato da Matteo Salvini lo sciopero terminerà alle ore 15”. Il ministro, ha deciso di prendere questa misura “anche alla luce dell’assicurazione – maturata durante il tavolo convocato al dicastero di Porta Pia e di cui Salvini si fa garante – dell’immediata ripresa delle trattative sindacali su tutti i punti oggetto dell’agitazione. Non solo. Il Mit ha agito anche in base a una nota della Commissione Garanzia Scioperi”. Salvini, in una dichiarazione video alla stampa, ha spiegato di aver firmato l’ordinanza che dimezza lo sciopero, “perché lasciare a piedi un milione di italiani, di pendolari, di lavoratrici e di lavoratori, un giovedì di luglio con temperature fino ai 35 gradi era impensabile”. “Quindi – ha aggiunto il ministro – mi adopererò perché le aziende incontrino i sindacati per arrivare a dare soddisfazione ai lavoratori delle ferrovie italiane senza però lasciare a piedi centinaia di migliaia di italiani che non ne hanno colpa”.

Dura la protesta dei sindacati. “La precettazione è un’iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima”, ha dichiarato il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio, spiegando che “le proclamazioni degli scioperi sono a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno, in questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo”. I tavoli convocati da Mit ieri, che non hanno prodotto i risultati sperati, sono stati giudicati tardivi e – ha sottolineato il segretario generale della Filt – “l’impressione generale è di un Ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative ad un punto morto”. E “i lavoratori protestano per il rinnovo di due contratti nazionali e per una vertenza nella più grande azienda di trasporto del paese, altro che micro rivendicazioni come le definisce il Ministro e, se si fossero date risposte, avrebbero evitato di perdere salario con uno sciopero”.

“Ricorreremo nelle sedi giudiziarie competenti per impugnare questo provvedimento che contrasta pesantemente con il diritto allo sciopero previsto dalla nostra Costituzione”, hanno affermato il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Roberto Napoleoni, ricordando che “lo sciopero, sia quello di Trenitalia che Italo-Ntv era stato proclamato da tempo e con l’approvazione del Garante sugli scioperi”, e il ministero, “fuori tempo massimo” ha deciso di convocare “un tavolo assolutamente inconcludente che non ha portato a nessuna soluzione per le lavoratrici e i lavoratori”. “Comprendiamo i buoni intenti, seppure molto tardivi, che hanno spinto il ministro Salvini a convocare i sindacati e le imprese ferroviarie nel tentativo estremo di rinviare l’azione di sciopero programmata dalle ore 03.00 di questa notte. Ma facciamo davvero fatica a capire la scelta della precettazione, con cui il ministro ha dimezzato l’iniziativa di protesta e imposto ai lavoratori di riprendere le attività alle 15.00”, hanno commentato il segretario generale Fast Confsal, Pietro Serbassi.

Trenitalia, nel prendere atto dell’ordinanza, ha però avvertito che lo sciopero “potrebbe avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni Regionali di Trenitalia”, e gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, sottolinea, “potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero”. Durante lo sciopero “sarà comunque programmata l’effettuazione di alcune corse nazionali elencate nelle apposite tabelle dei treni da assicurare in caso di sciopero, consultabili su trenitalia.com”. Informazioni su collegamenti e servizi sono diffusi anche attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità di trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS Italiane, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, alle biglietterie self-service e presso le agenzie di viaggio convenzionate.

Meloni: no scontro Pm, farò riforma. E prende distanze da La Russa

Meloni: no scontro Pm, farò riforma. E prende distanze da La RussaVilnius, 12 lug. (askanews) – Giorgia Meloni assicura di non voler “alcun conflitto” con la magistratura anche se mette la faccia sulla nota off di Palazzo Chigi in cui si accusava parte della magistratura di fare “opposizione” e “campagna elettorale” e, per la prima volta, parla del caso La Russa, prendendo le distanze dal presidente del Senato suo fedelissimo. Dopo giorni di silenzio, la presidente del Consiglio è tornata a parlare a Vilnius, in una conferenza stampa al termine del vertice Nato.

Ma al di là delle questioni geopolitiche, molte delle domande – naturalmente – si sono incentrate sul tema della giustizia e sui tre casi che nelle ultime settimane hanno creato imbarazzo al governo: quello della ministra del Turismo Daniela Santanchè, quello del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e infine quello del figlio di La Russa, accusato di stupro, e della ‘difesa’ messa in campo dal padre. Tutti deflagrati proprio mentre il governo ha varato la prima parte della riforma della Giustizia. Meloni a Vilnius garantisce che “non c’è nessun conflitto con la magistratura, sicuramente non da parte mia”, ma assicura anche che “abbiamo un programma chiaro” che prevede la separazione delle carriere “e lo realizzeremo”. Se da un lato, quindi, la premier sembra voler stemperare le tensioni, dall’altro rincara la dose contro quei magistrati dell’Anm che rilasciano “dichiarazioni un po’ apocalittiche come a dire ‘noi siamo i guardiani del bene contro il male’”. Per Meloni sbaglia chi mette “insieme quel che è nel programma del governo e i casi specifici” e quindi “consiglio prudenza”.

Sui tre casi specifici, la premier difende a spada tratta Delmastro, per il quale il Gip ha chiesto al Pm l’imputazione coatta. Per lei è una “questione politica” (che “riguarda un esponente del governo nell’esercizio del suo mandato”) perchè i casi in cui questo avviene sono “irrilevanti sul piano statistico”. Per Meloni “il giudice non dovrebbe sostitursi al Pm formulando l’imputazione quando il Pm non intende esercitare l’azione penale”. Difesa (un po’ meno netta) anche per Santanchè: la sua “è una questione extrapolitica” che “non riguarda il suo ruolo di ministro che sta svolgendo molto bene. La questione è complessa, va vista nel merito e il merito compete alle aule di tribunale non alle trasmissioni tv”. Comunque, assicura, “un avviso di garanzia non determina in automatico le dimissioni di un ministro”. In entrambi i casi sono parole che non rappresentano novità rispetto a quello che era il suo pensiero conosciuto. Invece per la prima volta la presidente del Consiglio parla del caso di Leonardo Apache La Russa e dalla reazione del padre che, tra le altre cose, aveva sollevato “molti interrogativi” su “una denuncia presentata dopo quaranta giorni” con un racconto che lascia “molti dubbi”. “Comprendo molto bene da madre la sofferenza del presidente del Senato”, dice Meloni, ma “non sarei intervenuta nel merito della vicenda. Io tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che ritiene di denunciare e non mi pongo il problema dei tempi”. Poi naturalmente “bisogna andare nel merito di cosa accaduto” ma “mi auguro che la politica possa starne fuori”.

Le affermazioni di Meloni da Vilnius, se avevano intenzione di gettare acqua sul fuoco delle polemiche, non hanno sortito l’effetto desiderato, anzi. Per la segretaria Pd Elly Schlein Meloni “difende l’indifendibile” e “solamente per difendere i suoi sodali” mentre per Nicola Fratoianni (Avs) la premier “si arrampica sugli specchi”. In questo contesto, domani Meloni sarà al Quirinale per il Consiglio supremo di difesa ed è probabile che la riunione sia l’occasione per un colloquio a quattr’occhi con Sergio Mattarella che ha sulla scrivania il Ddl Nordio da firmare: un atto dovuto ma ancora non avvenuto. Ma certo le polemiche non aiuterebbero un esame sereno in Parlamento e per questo non si può escludere che il capo dello Stato esprima l’auspicio di un abbassamento dei toni.

Treni, il Mit notifica ai sindacati la riduzione dello sciopero

Treni, il Mit notifica ai sindacati la riduzione dello scioperoMilano, 12 lug. (askanews) – È stato inviato dal Mit ai sindacati “un provvedimento di riduzione della durata delle astensioni già proclamate per domani, giovedì 13 luglio 2023, dalle 3 del mattino fino alle 2 di venerdì 14. Con il provvedimento firmato da Matteo Salvini lo sciopero terminerà alle ore 15”.

Il ministro, informa un comunicato del Mit, ha deciso di prendere questa misura “anche alla luce dell’assicurazione – maturata durante il tavolo convocato al dicastero di Porta Pia e di cui Salvini si fa garante – dell’immediata ripresa delle trattative sindacali su tutti i punti oggetto dell’agitazione. Non solo. Il Mit ha agito anche in base a una nota della Commissione Garanzia Scioperi”.

Giustizia, Schlein: Meloni difende l’indifendibile

Giustizia, Schlein: Meloni difende l’indifendibileMilano, 12 lug. (askanews) – Quello offerto da Giorgia Meloni dal Vilinius è “un brutto spettacolo per il Paese: difende l’indifendibile e riesce a dire tutto e il suo contrario. Questo abbiamo sentito nelle contraddittorie dichiarazioni sulla giustizia della premier Giorgia Meloni. È evidente dalla conferenza stampa di oggi che ci sono due Meloni. Una che rivendica con orgoglio le note di Palazzo Chigi che accusano la magistratura di fare opposizione. E l’altra che nega qualsiasi scontro con la magistratura”. Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein

“Sulla questione di Santanchè – aggiunge Schlein – dice che non si tratta di una questione politica ma attacca frontalmente magistratura e stampa. E non risponde una parola sulle gravi accuse nel merito di quello che sta emergendo attorno a Daniela Santanché. Credo invece che non si possa affermare che non è una questione politica quando una ministra afferma il falso dentro il Parlamento, davanti all’Aula”.

Fisco, alla Camera primo giro di boa per delega. Governo accelera

Fisco, alla Camera primo giro di boa per delega. Governo acceleraRoma, 12 lug. (askanews) – Primo giro di boa oggi alla Camera per il disegno di legge delega sulla riforma fiscale. I sì (182) sono giunti oltre che dai gruppi di maggioranza anche da Azione-Italia Viva, che vede continuità con la delega del governo Draghi. I deputati di +Europa si sono astenuti.

L’esecutivo vuole accelerare l’iter parlamentare per giungere all’approvazione definitiva prima della pausa estiva, questo almeno l’auspico del vice ministro dell’economia, Maurizio Leo, che però non si è sbilanciato sui tempi della fase attuativa. “Faremo previsioni quando avremo certezza sulle risorse disponibili – ha detto interpellato da Askanews -. Dobbiamo aspettare di valutare l’andamento dei conti del 2023 e la Nadef”. Intanto però dal 2024 “potranno entrare il vigore le misure che non comportano copertura, come quelle sui procedimenti e gli adempimenti”. Il disegno di legge delega disegna la cornice della riforma foscale, ne delinea i principi, precisa che la riforma non dovrà comportare oneri per le casse dello Stato, nè aggravi della pressione fiscale. In buona parte si finanzierà con la revisione delle tax expenditure, che sono proliferate a oltre 600 e hanno un costo di 165 miliardi, ma serviranno ulteriori risorse.

La delega tocca tutti i tributi, diretti e indiretti, degli enti territoriali, doganali e sui giochi. Per l’irpef si prevede la revisione di aliquote e scaglioni con la prospettiva dell’aliquota unica (flat tax). Ma questo è un obiettivo graduale di legislatura. L’Ires, che versano le società di capitali, sarà più bassa sulla quota di reddito che viene destinata a investimenti o assunzioni. Una parte importante della delega è riservata alla semplificazione dei procedimenti dichiarativi, accertativi, di riscossione e del contenzioso. I decreti delegati che conterranno le norme attuative dovranno essere adottati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge delega.

Quanto alle procedure di accertamento, il nuovo fisco punta sul potenziamento della cooperative compliance e sull’istituzione del concordato preventivo biennale per i contribuenti, titolari di reddito di impresa o di lavoro autonomi, di minori dimensioni. Con quest’ultimo istituto, in sostanza, i contribuenti avranno la possibilità di aderire alla proposta che formula l’Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni contenute nelle banche dati, per il pagamento delle imposte sui redditi per due anni. Eventuali maggiori o minori redditi imponibili rispetto a quelli proposti dall’Agenzia diventano irrilevanti ai fini del pagamento delle imposte, fermi restando gli obblighi contabili e dichiarativi. L’esame della Camera non ha apportato modifiche significative al testo. Tra le principale figurano l’aliquota agevolata per le tredicesime, gli straordinari sopra una certa soglia e i premi di produttività e la possibilità di rateizzare il pagamento degli acconti e del saldo irpef per gli autonomi e gli imprenditori individuali.

Casa, Rixi (Infrastrutture):Una direzione nel riordino del ministero

Casa, Rixi (Infrastrutture):Una direzione nel riordino del ministeroRoma, 12 lug. (askanews) – “Nel riordino del nostro ministero che faremo, penso, in ottobre, prevediamo di creare una nuova direzione sulla casa che dovrà coordinarsi con gli altri ministeri coinvolti in questa che è una competenza trasversale, compreso quello dei beni culturali”: lo ha detto oggi a Roma il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, nel contesto di un dibattito alla Luiss sulle prospettive del settore immobiliare promosso da Economy Group con Assoimmobiliare, Scenari Immobiliari e alcuni operatori di rilievo, da Invimit a Gabetti Property, da Elettrolazio a Renovars a Svicom.

“La direttiva Ue sulla casa green – ha aggiunto il viceministro secondo quanto riporta un comunicato – pone problemi rilevanti in un Paese in cui la casa è un bene di proprietà per la stragrande maggioranza degli italiani. Evidentemente collegare l’efficientamento energetico della casa alla possibilità, o meno, di vendere il proprio immobile, comporta rischi non indifferenti per i proprietari. Dall’altra parte è anche un’opportunità per poter spingere sul rinnovamente immobiliare, ma modificando alcune norme. Bisogna si parta immediatamente con provvedimento forte sulla rigenerazione urbana, che vada a individuare i provvedimenti necessari per rigenerare anche tutte le abitazioni che sono in sofferenza energetica ma hanno basso valore immobiliare. Se in un quartiere dove oggi le case vengono scambiate a 1500 euro a metro quadrato, per recupare l’investimento sull’efficienza energetica le si dovrebbe realizzare a 5000, difficilmente ci si riuscirà. Il problema oggi è capire se si riescono a fare le necessarie mediazioni in sede europea per aprire un processo di confronto sul tema sena concentrare i provvedimenti in tempi troppo brevi, che non saremmo in grado di rispettare”.

Meloni: sul Pnrr sono ottimista, l’allarmismo dell’opposizione non aiuta

Meloni: sul Pnrr sono ottimista, l’allarmismo dell’opposizione non aiutaRoma, 12 lug. (askanews) – “Io ho ottimismo sulla terza rata e sulle modifiche quarta. Ne ho parlato con la Commissione e con la stessa von der Leyen, il ministro Fitto sta facendo un ottimo lavoro. Se posso dire vedo molto più allarmismo sul fronte italiano che all’esterno, e non so quanto aiuti questa posizione. L’opposizione fa il suo lavoro, ne ho rispetto, ma noi lavoriamo su un piano che non avevamo scritto noi, ci sono alcune cose che per la Commissione non vanno bene, ma non possono essere imputate e noi. Ci piacerebbe avere una mano invece di fare allarmismo che non aiuta”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del vertice Nato di Vilnius.

Giustizia,Meloni: per me nessuno scontro con magistratura

Giustizia,Meloni: per me nessuno scontro con magistraturaMilano, 12 lug. (askanews) – “Spero di aver chiarito il mio punto di vista su questa materia per evitare di mandare avanti soprattutto presunti scontri che dal mio punto di vista non esistono. Cerco di fare solamente il mio lavoro nel migliore dei modi e per me il migliore dei modi è realizzare il programma che gli italiani ci hanno chiesto di realizzare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine di una lunga risposta – nella conferenza stampa a Vilnius – sui casi giudiziari che stanno scuotendo governo e maggioranza.

Su Prime Video show di De Luigi, coppia De Sica-Sermonti, Lillo elfo

Su Prime Video show di De Luigi, coppia De Sica-Sermonti, Lillo elfoRoma, 12 lug. (askanews) – Ci sarà il one man show di Fabio De Luigi, la serie con De Sica e Sermonti in veste di gigolò, Lillo che si trasforma in Elfo, nella nuona stagione di Prime Video, presentata questa mattina a Roma. Tra le novità, la serie in sei puntate di “Gigolò per caso” vedrà accanto a De Sica-Sermonti un cast di donne che va da Ambra Angiolini a Stefania Sandrelli, Asia Argento e Isabella Ferrari. Una donna, questa volta una trentenne ideata e interpretata da Chiara Martegiani, è la protagonista di “Antonia”: una serie in sei episodi scritti e diretti da giovani donne, dove con ironia si segue la crisi del personaggio e il suo percorso per affrontare l’endometriosi e la propria vita.

“No activity – Niente da segnalare” mette insieme un cast che si misura con un poliziesco a puntate tutto da ridere: i criminali sono Rocco Papale e Fabio Balsamo, gli altri Luca Zingaretti, Alessandro Tiberi, Carla Signoris, Emanuela Fanelli. Per i più giovani ci sarà la serie di “Sul più bello”, mentre torneranno per la seconda stagione “Monterossi” interpretato da Fabrizio Bentivoglio e “Sono Lillo”. Per quanto riguarda i nuovi show, in “Amazing” Fabio De Luigi per una sera diventerà vittima degli scherzi di amici come Virginia Raffaele e Abatantuono. Mentre in 4 puntate si potranno seguire le performance canore dei concorrenti in “Karaoke Night”, con la guida di Dargen D’Amico. Tra i film in arrivo la commedia diretta da Michela Andreozzi “Pensati sexy”, con Diana Del Bufalo a lezione dalla pornostar Valentina Nappi. Particolarmente interessante il progetto di Natale, “Elf me” un film scorretto e con tanti effetti speciali, con Lillo, Anna Foglietta, Caterina Guzzanti. Una produzione che punta al pubblico internazionale, come “Everybody Loves Diamonds”, la serie che sarà su Prime dal 13 ottobre con Kim Rossi Stuart protagonista del più grande furto di diamanti della storia.