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Lavoro: una ragazza su 2 si sente limitata da stereotipi maschili

Lavoro: una ragazza su 2 si sente limitata da stereotipi maschiliMilano, 1 mar. (askanews) – Una ragazza su 2 si sente limitata, nelle scelte sul futuro, da stereotipi e retaggi maschilisti e il lavoro è percepito come il luogo più a rischio discriminazione. È quanto emerge dall’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group, che quest’anno ha coinvolto oltre 2.000 ragazze adolescenti dai 14 ai 26 anni.
Se il presente è complesso, le giovani sono consapevoli che, in futuro, da adulte, dovranno lottare anche di più. Ritengono, infatti, che il luogo in cui si assiste a più discriminazione o violenza di genere sia il lavoro: è al primo posto nelle loro risposte seguito dal web e dai mass media.
Le ragazze di oggi fanno fatica a sognare, ma neanche progettano “in grande” il loro futuro. Più della metà delle intervistate, il 53,96%, ritiene che le scelte riguardo agli studi futuri o alla carriera lavorativa, le ambizioni e le passioni vengano limitate dagli stereotipi e retaggi maschilisti. Al secondo posto viene indicata l’assenza di una rete di sostegno, al terzo la mancanza di modelli a cui ispirarsi. Una mancanza sottolineata anche dal fatto che per il 20% di loro “non c’è nessun modello di riferimento” e per il 30% il principale modello è la propria mamma. In sostanza una su 2 non ha modelli esterni alla famiglia a cui riferirsi “idealmente” per progettare il proprio futuro.
“C’è molto da fare per il futuro delle giovani donne nel nostro Paese- dichiara Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes – è urgente un cambiamento culturale che non può che partire dalla scuola. Occorre lavorare affinché genitori e insegnanti incoraggino le ragazze a seguire percorsi di studio che permettono carriere vicine ai loro reali desideri, al netto dei condizionamenti esterni, che arrivano persino dai libri di testo che ancora troppo spesso raffigurano gli uomini come scienziati e ingegneri e le donne come maestre e infermiere. Ogni anno con la nostra campagna indifesa ci impegniamo a diffondere i dati della violenza e delle discriminazioni, ma cerchiamo anche di offrire a ragazze e ragazzi percorsi che possano accrescere la loro consapevolezza su queste tematiche e proporre nuovi modelli per essere davvero leader del cambiamento per una società più equa e inclusiva”.
La mancanza di modelli di riferimento e gli stereotipi non aiutano le giovani Neet (Not in Education, Employment or Training), per cui l’Italia detiene il record europeo negativo: le italiane tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano sono ben il 25%. Come racconta il dossier indifesa 2022 di Terre des Hommes, La situazione è determinata da un lato, da convenzioni o vere e proprie pressioni sociali che tendono a dare una maggiore importanza al ruolo delle donne all’interno della famiglia; dall’altro da un mercato del lavoro che privilegia l’assunzione di giovani uomini rispetto alle giovani donne, e rende difficile conciliare l’attività lavorativa con la cura dei figli.
Il divario di genere nell’educazione non finisce qui, denuncia il dossier indifesa 2022. Sebbene le ragazze rappresentino quasi il 60% dei laureati in Italia – una quota stabile da dieci anni a questa parte – la loro presenza all’interno dei corsi di laurea Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) è decisamente più ridotta a vantaggio di percorsi di studio in ambito linguistico, medico e umanistico. Secondo il ministero della Pubblica Istruzione, nell’anno accademico 2020/2021 le studentesse immatricolate nei corsi di laurea Stem sono il 21%, la metà rispetto agli uomini. Eppure, la laurea in una disciplina Ict, come ingegneria o più in generale nelle materie scientifiche, permette di avere migliori sbocchi occupazionali e maggiori possibilità di guadagno.
Un altro gender gap è quello legato a ciò che viene definita “educazione finanziaria”: dal gestire un conto corrente o calcolare il tasso di interesse di un prestito a capire un investimento finanziario. I più recenti test Pisa-Ocse evidenziano come, in media, i livelli di alfabetizzazione finanziaria dei maschi 15enni siano superiori di due punti percentuali rispetto a quelli delle coetanee. Il gap in Italia è addirittura di 15 punti. “Proprio per questo Terre des Hommes nel suo Hub Spazio indifesa di Milano, ha promosso la nascita di corsi di educazione finanziaria per donne in situazione di vulnerabilità grazie alla collaborazione con Global Thinking foundation”, aggiunge il direttore generale di Terre des Hommes Italia.
Se il futuro è in pericolo, il presente è già compromesso. Basti pensare che il 47,78% delle giovani ha dichiarato all’Osservatorio indifesa di aver assistito a una violenza fisica. Non va meglio con la violenza psicologica: 7 ragazze su 10 ha assistito ad episodi di questo tipo. La realtà non è rassicurante per le nuove generazioni: le giovani percepiscono il rischio della solitudine e dell’isolamento sociale (23,14%), il pericolo della violenza psicologica (19,72%), del bullismo (17,90%) e della violenza sessuale (17,39%). Per l’82,90% il web non è un ambiente sano e sicuro. Tra i rischi mettono al primo posto il cyberbullismo. Non migliora la situazione nella vita offline: il 23,14% sente il pericolo della solitudine e dell’isolamento sociale il 19,72% quello della violenza psicologica, il 17,70% del bullismo e il 17,39% della violenza sessuale. Per quasi il 34% delle intervistate, d’altra parte, non si stanno facendo passi avanti nella parità di genere.

Auto, Catarinella responsabile Alfa Romeo Marketing and Communication

Auto, Catarinella responsabile Alfa Romeo Marketing and CommunicationRoma, 2 mar. (askanews) – Eligio Catarinella è stato nominato responsabile di Alfa Romeo Marketing and Communication Global e riporta a Jean-Philippe Imparato, CEO del Brand Alfa Romeo.
Torinese, laureato in Ingegneria al Politecnico di Torino e con un master in Marketing Management presso l’Università di Economia di Torino, Eligio Catarinella inizia la sua carriera nel Gruppo Fiat nel 2005. Da quel momento, nei suoi 18 anni di carriera, ricopre ruoli di crescente responsabilità all’interno del gruppo in ambito Sales & marketing, sia in Italia che all’estero, maturando una significativa esperienza nel settore automotive.
Tra i principali ruoli ricoperti prima della posizione attuale, è Head of Product Marketing Lancia/Chrysler per l’area EMEA dal 2012 al 2014, Direttore marketing Fiat&Abarth per l’Italia dal 2014 al 2016, Country manager Alfa Romeo e Jeep in Svizzera dal 2016 al 2018, per poi tornare in Italia a inizio 2019 come Head of Marketing & Communication FCA Italia, gestendo il portafoglio prodotti di tutti i brands. Da aprile 2020 assume la responsabilità dei brand Fiat & Abarth per l’Italia, ricoprendo il ruolo di Managing Director.
“Da vero appassionato di auto – commenta Catarinella – lavorare in Alfa Romeo per me è un sogno. Sono onorato di entrare a far parte di questo team in un momento così avvincente come quello della sua transizione verso l’elettrificazione ed orgoglioso di poter supportare l’ambizione di Alfa Romeo di diventare il global premium brand di Stellantis”.
Nell’ambito della direzione Marketing & Comunicazione, confermato Alessandro Nardizzi alla guida della Comunicazione di Alfa Romeo a livello globale.
Eligio Catarinella prende il posto di Francesco Calcara, che ha ricoperto la stessa posizione a partire dalla costituzione di Stellantis, ponendo le basi per il posizionamento premium di Alfa Romeo a livello globale e coordinando il lancio del primo veicolo elettrificato nella storia del Brand. Calcara assume il ruolo di Chief Operating Officer di Free2move eSolutions, la società del gruppo che supporta e favorisce la transizione alla mobilita’ elettrica, interpretando un ruolo da protagonista nel percorso verso una mobilita’ accessibile ed ecologica.

Urso, governo in rotta di collisione con l’Ue sul Green Deal

Urso, governo in rotta di collisione con l’Ue sul Green DealBruxelles, 2 mar. (askanews) – E’ sulla strategia del Green Deal che l’attuale governo italiano ha imboccato una rotta di collisione nei riguardi della Commissione europea, e anche della maggioranza dell’Europarlamento e dei governi degli Stati membri. Lo ha confermato il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, oggi a Bruxelles, parlando con la stampa al termine del Consiglio Competitività dell’Ue. Urso ha rimesso in discussione non tanto il Green Deal originario, che la Commissione di Ursula von der Leyen fin dall’inizio del suo mandato, a fine 2019, aveva proposto come nuova strategia di crescita economica dell’Unione, quanto la doppia scelta dell’Esecutivo comunitario di rafforzare e accelerare la transizione ecologica, invece di rallentarla e riadattarla al ribasso, in risposta prima alla crisi causata dalla pandemia di Covid, poi alle conseguenze (soprattutto sul piano energetico) della guerra russa in Ucraina. Sono state aggiunte delle tappe forzate e ravvicinate al percorso verso la neutralità climatica (obiettivo da raggiungere entro il 2050), e tra queste l’obbligo di zero emissioni per le nuove auto immesse sul mercato Ue dal 2035 (approvato dal Parlamento europeo il 14 febbraio scorso, e bloccato in Consiglio Ue proprio dall’Italia in questi giorni), o la proposta della Commissione per i nuovi standard Euro 7 per tutte le emissioni auto, o quella più recente che pone l’obiettivo di riduzione del 90% al 2040 per le emissioni di camion pesanti e autobus. Il governo italiano, ha affermato Urso, rimette tutto questo in discussione. “Bisogna modificare – ha detto – le tappe e le modalità di quegli appuntamenti, perché siano sostenibili”. Ma il Green Deal non riguarda solo il clima, bensì tutte le politiche ambientali. E l’Italia, ha indicato il ministro, chiede esplicitamente di rivedere anche la proposta della Commissione sui rifiuti da imballaggi (che puntano sul riuso di certi materiali invece che solo sul loro riciclo), e quella sui prodotti tessili, che dovrebbero rispettare le normative ambientali Ue anche quando sono importate da paesi terzi. Urso su tutto questo ha espresso posizioni molto nette e circostanziate. Ha detto di aver lanciato “un segnale d’allarme, una sveglia” a tutta l’Europa. Ha chiesto “ragionevolezza” e “un cambio di passo”, che significa sostanzialmente una netta frenata, da parte della Commissione europea, rispetto a quella che viene vista come una fuga in avanti verso una visione giudicata “ideologica, messianica, escatologica”, che “appartiene al passato”. E che mette a rischio, ha denunciato il ministro, “la sostenibilità del nostro sistema sociale, che è conseguenza della sostenibilità del nostro sistema produttivo”. Il ministro, inoltre, ha prospettato una strategia di medio termine del governo italiano, che consiste nel tenere su questa linea, cercando alleati fra gli altri paesi membri, fino alle prossime elezioni europee, nel maggio 2024, quando prevede che vi sarà una nuova situazione, con una maggioranza diversa (meno ambientalista) nell’Assemblea di Strasburgo, e con una nuova Commissione, che nell’estate successiva “sorgerà sulla base delle indicazioni dei governi europei”. A dare quelle indicazioni saranno, naturalmente, l’attuale governo italiano e tutti gli altri che saranno passati a nuove maggioranze di centro destra rispetto al 2019. Il ministro ha accusato il Green Deal, così come è articolato dalla Commissione, di portare l’Ue “dalla padella nella brace”, passando dalla dipendenza energetica dal gas e dal petrolio russi a un’altra dipendenza geopolitica dalla Cina e dall’Asia per quanto riguarda le materie prime necessarie alla transizione ecologica, le batterie delle auto elettriche, e le “tecnologie green”. “Il mondo è cambiato”, ha sottolineato Urso: siamo in un’altra epoca rispetto a pochi anni fa, come dimostra il gigantesco, inimmaginabile piano che hanno lanciato gli Stati Uniti per finanziare la loro rinascita industriale, anche con “misure protezionistiche”. E se gli Stati Uniti intervengono con forza per “tutelare le proprie imprese e i propri lavoratori, la propria autonomia strategica e quindi la propria indipendenza, le proprie libertà”, perché, ha chiesto il ministro, “l’Europa non dovrebbe farlo?” Insomma, ha concluso Urso, “posizioni che precedentemente erano state assunte in un contesto completamente diverso” oggi ” devono essere viste alla luce della realtà”. Loc

Auto, possibile nuovo rinvio voto su stop Ue motori termici

Auto, possibile nuovo rinvio voto su stop Ue motori termiciRoma, 2 mar. (askanews) – Potrebbe slittare nuovamente, a data da destinarsi, il voto in sede Coreper sulle regole Ue che di fatto metterebbero al bando i motori termici dal 2035. Secondo fonti diplomatiche a Bruxelles, lo specifico provvedimento potrebbe essere stralciato dall’agenda di domani dei rappresentati permanenti degli stati membri presso l’Ue, nel qual caso non comparirebbe nell’agenda del Consiglio Ue di martedì 7 marzo che doveva darne l’approvazione.
Voz/Loc

Nelson Goerner debutta a Roma con un recital solistico alla Iuc

Nelson Goerner debutta a Roma con un recital solistico alla IucRoma, 2 mar. (askanews) – Fra gli appuntamenti dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) dedicati alle star internazionali suscita particolare attesa, Sabato 4 marzo alle 17.30 in Aula Magna alla Sapienza, il concerto di Nelson Goerner, pianista argentino tra i più acclamati della sua generazione, ospite regolare dei maggiori festival e sale da concerto del mondo, che per il suo primo recital solistico a Roma ha scelto tre pietre miliari del suo repertorio: la Sonata op. 101 di Beethoven, Carnaval di Schumann e la Sonata in si minore di Liszt.
“Il programma di questo mio debutto solistico a Roma – spiega Goerner – si compone di tre capolavori che possiamo considerare emblematici della letteratura pianistica, e che hanno tra di loro vari legami, alcuni evidenti, altri più sottili e segreti… L’opera 101 mi è sempre sembrata come la più schumaniana delle sonate di Beethoven – si pensi alla spontaneità espressiva, lo spirito d’improvvisazione dell’inizio (sostenuti da una grande maestria strutturale), e alla Marcia del secondo tempo!
E proprio quel mondo fatto di libertà e di fantasia lo ritroveremo anche nel Carnaval op. 9 di Schumann, in cui la ricchissima varietà di colori e sottili stati d’animo trova al contempo una fantastica unità, dal Préambule iniziale fino alla Marcia finale.
Nella sua Sonata in si minore, Liszt realizza il prodigio di oltrepassare e plasmare la forma sonata alla sua potente visione creatrice: la sua favolosa, trascendente drammaturgia è sostenuta da un lavoro tematico degno delle più grandi sonate di Beethoven. È dedicata all’autore del Carnaval, che Liszt ammirava e del quale è stato uno dei primi interpreti”.
Elogiato per le sue interpretazioni capaci di raggiungere sublimi vette di poesia, unite ad una magistrale incisività, Nelson Goerner è nato in Argentina nel 1969, ha vinto da giovanissimo il Concorso Franz Liszt di Buenos Aires e nel 1990 si è aggiudicato il Primo Premio al Concorso Internazionale di Ginevra.
Ospite di prestigiose sale e festival internazionali (Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Victoria Hall di Ginevra, Wigmore Hall di Londra, Festival de La Roque d’Anthéron, di Lucerna, BBC Proms, La Folle Journée a Nantes e Tokyo), si esibisce con numerose orchestre tra le quali la London Philharmonic Orchestra, l’Orchestre de Radio France, la NHK Symphony Orchestra di Tokyo.

Covid, Conte: c’è rimozione collettiva, Italia fu Paese più colpito

Covid, Conte: c’è rimozione collettiva, Italia fu Paese più colpitoRoma, 2 mar. (askanews) – “La vicenda di Bergamo ci riporta alla memoria un momento particolarmente drammatico, in cui abbiamo affrontato un virus invisibile: oggi c’è quasi una rimozione collettiva ma ricordiamo. Un virus invisibile con cui abbiamo lottato come comunità italiana, come istituzioni, quasi a mani nude, perché siamo stati il primo Paese occidentale colpito e anche quello più profondamente”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rispondendo alle domande dei cronisti sull’inchiesta giudiziaria che investe la gestione della pandemia di Covid.
“Ovviamente – ha sottolineato l’ex premier – non c’era un vademecum quindi abbiamo costruito un percorso. Ritengo di aver agito con la massima umiltà nel confronto con gli esperti,m con gli scienziati, i quali non esibivano, almeno nella prima parte della pandemia, certezze, certezze scientifiche, col massimo senso di responsabilità e il massimo impegno, ho lavorato a fianco a loro anche la notte”.

Vino, Monte del Frà: con Art-Winery vino e arte si incontrano in Cantina

Vino, Monte del Frà: con Art-Winery vino e arte si incontrano in CantinaMilano, 2 mar. (askanews) – L’azienda vinicola veronese Monte del Frà celebra il binomio arte-vino con un calendario di appuntamenti dedicati in collaborazione con l’hub di arte e design 6499 Milano, diventandone spazio espositivo ufficiale. Il nuovo progetto, che prende il nome di Art-Winery, consiste in un’esposizione permanente di opere di alcuni artisti italiani e internazionali, allestita nella barricaia della Cantina a Sommacampagna (Verona).
La mostra sarà visitabile gratuitamente dal 17 marzo 2023 al 20 gennaio 2024, dal lunedì al sabato (9.30-12.30 e 14-19), e a luglio e agosto anche la domenica, sempre su prenotazione. La visita sarà accompagnata da una breve spiegazione delle opere esposte e da un calice di Custoza Doc Monte del Frà.
Oltre alla collezione permanente sono previste anche alcune mostre temporanee: dal 14 aprile al 14 maggio la barricaia di Monte del Frà accoglierà i lavori di Sabrina Ferrari, artista veronese che realizza sculture in bronzo. Dal 23 giugno al 23 luglio verranno invece esposte le opere astratte della pittrice Meriem Delacroix, mentre dal 15 settembre al 15 ottobre il protagonista sarà Claudio Rolfi, artista che raffigura sia vedute che zone periferiche di città, ponti, fiumi e strutture industriali.
Per i winelover, a partire dal 30 marzo, Monte del Frà propone “Vino e arte”, un’attività che consente di visitare la galleria accompagnati da una guida. Durante il tour della cantina, oltre alla storia della famiglia Bonomo e al racconto dei vini, verranno illustrate le caratteristiche delle opere presenti in sala e il loro messaggio. Seguirà poi una degustazione di tre vini, dalle caratteristiche distinte e riconoscibili, che verranno abbinate ad altrettanti quadri che, secondo i partecipanti, rispecchiano il vino in assaggio.

Vino, Baglio di Pianetto piange la scomparsa di Francesco Tiralongo

Vino, Baglio di Pianetto piange la scomparsa di Francesco TiralongoMilano, 2 mar. (askanews) – L’ad della Cantina siciliana Baglio di Pianetto, Francesco Tiralongo, è morto la notte scorsa all’età di 55 anni. Lo ha annunciato in una nota la stessa azienda di Santa Cristina Gela.
Tiralongo era entrato in Baglio di Pianetto nel dicembre del 2020, dopo una lunga carriera in diverse Cantine, tra cui Marchesi de’ Frescobaldi, Mionetto, Donnafugata, Cantine Settesoli.
“In questo momento di immenso dolore, la Famiglia Marzotto insieme a Veronica Marzotto, Roberto Notarbartolo di Villarosa, Jerome Desforges de Bragelongne e tutti i loro figli, esprime la sua vicinanza e il proprio affetto alla famiglia di Francesco Tiralongo per la sua improvvisa e prematura scomparsa” ha dichiarato la presidente di Baglio di Pianetto, Dominique Marzotto, sottolineando che “è stato per noi un amministratore dedicato e un amico leale, un esempio di responsabilità e apertura mentale, la cui esperienza e impegno sono stati fondamentali per il successo dell’azienda”.

L’Irlanda presenta le novità 2023: turismo tra cultura e ambiente

L’Irlanda presenta le novità 2023: turismo tra cultura e ambienteMilano, 2 mar. (askanews) – L’Irlanda ha presentato i temi e le novità della propria offerta turistica anche in Italia. Ecco su cosa si sono focalizzate le proposte del Turismo irlandese per il 2023.
Irlanda protagonista al cinema e non solo. Vero protagonista del 2023, “Gli Spiriti dell’isola”, tra i favoriti agli Oscar con numerose nomination e vincitore di ben 3 Golden globes e 4 Bafta, è sato girato tra le isole Aran e Achill Island, dove è possibile prendere parte anche in modo autonomo a tour dedicati ai luoghi delle riprese. Alte le aspettative anche per “Conversations with Friends”, tratto dal best seller di Sally Rooney, è ambientato tra Dublino e la costa Ovest con molte scene girate in Irlanda del Nord, tra Belfast e Ballycastle. L’Irlanda del Nord, regina ormai incontrastata dei film fantasy, dopo “Il Trono di Spade”, la saga più famosa di tutti i tempi, ha ospitato le riprese del colossal “Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves”, ispirato dal gioco di ruolo omonimo, prossimamente nei cinema.
La cultura degli eventi irlandesi. Grandi e piccoli festival per respirare l’atmosfera irlandese e le tradizioni locali.
Gli eventi sono ora tornati protagonisti e sono un elemento centrale dell’offerta culturale irlandese. Tra i grandi classici ecco gli highlights segnalati:
San Patrizio 16-19 marzo 2023 Anche per il 2023 sarà uno dei momenti più importanti dell’anno grazie ai numerosi festival che animeranno differenti città e contee di tutta l’isola, a partire dalla tradizionale Parata di Dublino.
Bloomsday, il 12-18 giugno a Dublino Una celebrazione internazionale dedicata a una delle opere più iconiche della letteratura inglese, l’Ulisse di James Joyce. La città si trasforma in un vivace laboratorio culturale a cielo aperto, adottando, ormai è tradizione, l’usanza di agghindarsi in stile edoardiano, come fanno ogni anno i fan del celebre scrittore.
Derry Halloween, 28-31 ottobre a Derry-Londonderry È il più grande festival a tema “notte degli spiriti” d’Europa: il?Derry Halloween Festival?si svolge nella splendida città fortificata di Derry~Londonderry, in Irlanda del Nord, che ogni anno accoglie più di 90mila visitatori. Le strade di Derry~Londonderry si affollano di?persone travestite con costumi spaventosi, e si possono degustare piatti tipici, vivere teatro di strada, assistere a spettacoli di luce mozzafiato e ascoltare musica dal vivo.
Púca Festival (28-31 ottobre TBC) Contea di Meath L’iconico festival, che celebra l’Irlanda come terra d’origine della notte degli spiriti, è un tripudio di spettacoli, racconti, musica e scherzi, proprio come vuole la tradizione di Halloween nella Boyne Valley, dove sono presenti luoghi chiave della storia e della cultura celtiche.
Bram Stoker Festival (27-30 ottobre) Dublino In occasione di questo festival molto amato dai dublinesi e dai fan di tutto il mondo del più celebre dei vampiri, il celebre “Dracula”, la capitale irlandese è animata da eventi, spettacoli, momenti di divertimento e incontri.
Questi – spiegano dall’Ente turistico irlandese – sono le manifestazioni di maggiore eco, ma tutti i mesi c’è qualcosa in ogni parte dell’isola con un accattivante attenzione sul food & beverage, la musica e lo sport con iniziative, per esempio, quali il Galway International Oyster Festival, a settembre, il Guinness Cork Jazz Festival a ottobre o, sempre per restare in tema di musica, un evento in costante crescita come il Wexford Opera Festival (24 ottobre-5 novembre 2023), giunto alla 72esima edizione e capace di regalare non poche soddisfazioni agli amanti del bel canto.
Altre novità riguardano, per esempio, The Titanic Experience Reimagined di Belfast, museo interattivo che riapre i battenti a partire dal 4 marzo. Oppure il compleanno della Wild Atlantic Way, che compie 10 anni: una delle strade panoramiche più belle del mondo, lunga 2.500 km. Da segnalare anche il nuovo National Surf Centre (investimento di 2,7 milioni di euro) presso la spettacolare baia di Strandhill, nella contea di Sligo, con 4 scuole dedicate al surf.

A Udine il primo forum Open Dialogues for Future

A Udine il primo forum Open Dialogues for FutureRoma, 2 mar. (askanews) – Un anno di guerra, le conseguenze globali, sull’Europa, l’Italia e in particolare su una sua parte – il Friuli-Venezia Giulia – da sempre ponte tra il Mediterraneo e l’Est europeo. Il forum ‘Open Dialogues for Future’ è una piattaforma ideata dalla Camera di Commercio di Pordenone-Udine assieme a The European House-Ambrosetti, inaugurata oggi a Udine con dibattiti incentrati sulle dinamiche geopolitiche e geoeconomiche innescate dal conflitto in Ucraina. Sul palco esperti, professori, diplomatici, esponenti delle istituzioni. Nella sede della Camera di Commercio, un pubblico numeroso e poliedrico, coinvolto nel dibattito a conclusione dei primi panel. “Come si può ipotizzare che questa terra non dialoghi con tutto l’Est Europa?” , riassume Paolo Petiziol, presidente dell’Associazione Mitteleuropa.
Tutti d’accordo che l’invasione dell’Ucraina agisce da grande acceleratore della storia, entrata attivamente in una fase di transizione, di ridefinizione degli equilibri globali. “L’America è tornata essenziale in Europa”, ha detto il giornalista e scrittore Federico Rampini, ditettore scientifico dell’iniziativa, osservando che il rapporto privilegiato tra Varsavia e Washington, consolidato dalla guerra, “è anche la prova che un governo di destra può andare molto d’accordo con una amministrazione democratica statunitense, cosa interessante per l’esecutivo italiano”.
L’ambasciatore presso l’Ordine di Malta Antonio Zanardi Landi, reduce dalla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, ha raccontato che al convegno internazionale in Baviera si è sentito parlare solo degli aspetti militari dell’invasione russo-ucraina, “niente politica estera”: il silenzio della diplomazia conferma che il conflitto si prospetta su tempi non brevi. L’ex ambasciatore a Mosca per l’Italia prevede anche la necessaria scelta tra “allinearsi del tutto con Washington e perdere Francia e Germania”. Diverse opinioni e molte sfumature sulla futura adesione dell’Ucraina all’Ue, che implicherà l’ingresso anche dei Paesi balcanici ancora fuori, e prevedibilmente la paralisi del meccanismo di voto all’unanimità e il reindirizzamento di fondi europei verso la ricostruzione del Paese già ora devastato dalla guerra. L’Italia può cercare un nuovo ruolo o, al contrario, ritrovarsi in ulteriore sofferenza nella “solitudine del Mediterraneo” evidenziata dallo spostamento del baricentro Nato verso Nord-Est, ha osservato Orietta Moscatelli, caporedattrice askanews e analista di Limes. Al presidente della Scuola di Competizione Economica Arduino Paniccia é stato chiesto di collegare gli aspetti militari sul terreno ai complessi scenari geopolitici che si prefigurano, esplorati anche da Gilles Gressani, direttore di Le Grand Continent. A chiudere la prima giornata della prima edizione degli Open Dialogues for Future friulani, un dibattito sulla globalizzazione in crisi e poi sul Capitalismo a ” zero emissioni”.
Qui, “alla nostra Ccia, abbiamo iniziato a parlare di futuro nel 2010, quando non era così abituale. Con questo nuovo forum continuiamo a farlo, con un taglio che valorizza maggiormente il ruolo di Udine e del Friuli, un ruolo di traino dimostrato anche con uno sviluppo economico e con un export cresciuto di oltre il 51,3% tra terzo trimestre 2021 e 2022 e che punta ad affermare questa sua posizione privilegiata anche nell’ambito della riflessione sugli scenari futuri” ha affermato il presidente della Camera di commercio di Pordenone-Udine Giovanni Da Pozzo.
La prima giornata del Forum è iniziata con un messaggio del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, oggi in missione con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in India, peso massimo tra quei Paesi che non si schierano contro l’invasione russa, malgrado una crescente vicinanza agli Usa. ” “Lavoriamo per una pace giusta, che rispetti la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina e la carta dell’Onu”, ha detto il capo della diplomazia, ricordando il voto della settimana scorsa al Palazzo di Vetro:”non siamo soli”. E domani il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fredriga aprirà la giornata finale, dedicata a come adattare il business al cambiamento tecnologico e all’innovazione, ma si parlerà anche di Youth Empowerment: il ruolo dei giovani nell’Italia di oggi e di domani.