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Sgarbi al Maxxi, il presidente Giuli: chiedo scusa ai dipendenti. Via il sessismo dai luoghi della cultura

Sgarbi al Maxxi, il presidente Giuli: chiedo scusa ai dipendenti. Via il sessismo dai luoghi della culturaRoma, 2 lug. (askanews) – “Mi sento di sottoscrivere completamente e convintamente le osservazioni di Sangiuliano: il turpiloquio e il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in particolare nei luoghi della cultura. Quindi a posteriori non c’è spazio per alcuna considerazione che ricalchi lo schema che abbiamo visto nell’inaugurazione dell’Estate al Maxxi”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Maxxi, Alessandro Giuli, in una intervista al Tg1, prendendo le distanze da Vittorio Sgarbi.

“Non ho alcuna difficoltà a dirmi rammaricato e a chiedere scusa anche alle dipendenti e ai dipendenti del Maxxi con i quali fin dall’inizio ho condiviso questo disagio. Quindi sono scuse che il Maxxi fa a se stesso innanzitutto e a tutte le persone che si sono legittimamente sentite offese da una serata che nei presupposti doveva andare su un altro binario”, ha concluso Giuli.

Wimbledon, Berrettini: “A Wimbledon sono felice”

Wimbledon, Berrettini: “A Wimbledon sono felice”Roma, 2 lug. (askanews) – “Ho voglia di sentire l’adrenalina, la tensione, la paura…”. Il torneo più importante della sua carriera, nel momento più complicato della sua vita da atleta. Matteo Berrettini prepara Wimbledon 2023 con la consapevolezza delle difficoltà che lo accompagneranno fin dal match d’esordio: “Sicuramente sono stato meglio di così – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa come riporta Supertennis – , in passato sono arrivato alla vigilia di uno Slam con più fiducia e più set e match nelle gambe, sicuramente con sensazioni diverse”.

Le foto dei tennisti che hanno fatto la storia di questo torneo vestono tutte le pareti dell’All England Club, tra queste, quella che ci piace di più, ritrae lo sguardo emozionato di Matteo, finalista nel 2021: “In questi lunghi mesi di stop mi sono interrogato sulla cosa che amo fare di più e alla fine ho capito: è competere…. competere nei tornei più importanti, nei tornei più belli, quelli che mi danno maggiori emozioni. È per questo che sono qui nonostante io non sia al 100 % della condizione”. Gli infortuni che hanno caratterizzato la sua stagione gli hanno impedito di giocare i maggiori appuntamenti sul rosso e di mettere un solo match a referto sui prati verdi: “A Stoccarda non sono riuscito a divertirmi, non sono riuscito a performare – il riferimento è al primo turno disputato in Germania contro Sonego – . Sono tornato in campo dopo tanti mesi e volevo sentire di nuovo l’adrenalina… non l’ho fatto e mi è dispiaciuto”. Da Lorenzo a Lorenzo, Sonego sarà di nuovo sulla sua strada di Berrettini nel primo turno del torneo londinese: “Ovviamente giocare un derby non è mai semplice, in modo particolare con Lorenzo che considero il mio miglior amico sul tour. Ho tanta voglia di far bene e di vivere una partita come piace a me, che vinca o che perda. Purtroppo questi mesi mi hanno portato via molte emozioni e ho voglia di sentire l’adrenalina, la tensione, la paura… speriamo anche in una vittoria, certo, ma in questo momento non posso chiedere altro. Venire qui e dire ‘arriverò in fondo a Wimbledon’ sarebbe un errore, un obiettivo sbagliato in partenza. Adesso bisogna andare piano”.

In una edizione di Wimbledon caratterizzata da dubbi e punti interrogativi, Matteo Berrettini ha una sola grande certezza: non leggerà i commenti sui social. “Non li guardo più – spiega – e non solo per i commenti negativi ma anche per quelli positivi. Anche chi mi scrive cose positive poi alla frase successiva aggiunge ‘dai che quest’anno vinciamo Wimbledon’. E anche questo è sbagliato. Ho bisogno di proteggermi perché, anche se non ci pensi più di tanto, se una cosa ti viene ripetuta alla fine può entrare nella tua testa. Cerco di proteggermi e di concentrarmi su quello che mi ha fatto arrivare dove sono arrivato, vale a dire il lavoro duro, tenere la testa bassa, lottare e fidarmi del mio team, della mia famiglia e delle mie relazioni. Quella dei social è una realtà fittizia. E’ difficile gestire queste cose, lo faccio per stare meglio con me stesso”. E per ritrovare le emozioni perdute.

Sgarbi non si scusa: al Maxxi “goliardia”. Sangiuliano: turpiloquio e sessismo sono inammissibili

Sgarbi non si scusa: al Maxxi “goliardia”. Sangiuliano: turpiloquio e sessismo sono inammissibiliRoma, 2 lug. (askanews) – “Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le Istituzioni. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Per me essere conservatori significa avere una sostanza, uno stile e anche un’estetica di comportamento”, lo ha dichiarato il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha scritto una lettera al Presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, per chiedere spiegazioni su quanto accaduto.

“La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone – aggiunge – Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri”. Dal canto suo Vittorio Sgarbi non sembra intenzionato a fare passi indietro riguardo al suo intervento all’inaugurazione dell’estate al Maxxi: “Se mi dimetto? Non scherziamo. Anzi rivendico tutto quello che ho fatto e detto. Se dovessi accettare il ricatto di alcuni dipendenti del Maxxi staremmo freschi”: ha detto il sottosegretario alla Cultura, intervistato dal Corriere della Sera. Sono però 43 su 49 i dipendenti che hanno firmato una lettera in cui si chiedono chiarimenti al presidente del Maxxi Alessandro Giuli: “E come mai se ne vengono fuori dieci giorni dopo? Questa serata c’è stata dieci giorni fa: io rispondevo semplicemente ad alcune domande di Morgan, che conduceva la serata. Quindi le spiego dove sta realmente il motivo di tutto questo casino: siccome Giuli è di destra, questi signori radical chic ne hanno approfittato per strumentalizzare questa vicenda”. Però lei ha detto parolacce a profusione. Non si sente di chiedere scusa? “E a chi? Era uno spettacolo. C’era goliardia: ho fatto Amarcord, Amici miei… Allora censuriamo anche Mozart, Lorenzo Da Ponte, Lucio Battisti, Franco Califano… Anche alcune delle loro rispettive opere e canzoni sono piene di riferimenti sessuali e altro”. E ai partiti di opposizione che chiedono dimissioni, la reazione – in sintesi – non è delle più soft: “Si fot… pure loro”.

Resta da vedere se la netta presa di posizione del ministro sortisca qualche effetto sulla posizione del sottosegretario. Intanto, i 44 dipendenti del MAXXI “non ci stanno a veder strumentalizzato quello che era solo un passaggio nel dialogo interno tra Governance della Fondazione e una parte del personale e rendono nota la lettera del 28 giugno con cui già ribadivano la loro stima nella presidenza”, come si legge in un comunicato della stessa Fondazione. Ed ecco il testo della lettera: “Gentile Presidente, In aggiunta a quanto espresso nella nota del 22.06 relativamente alla serata inaugurale di Estate al MAXXI, ci teniamo a precisare che in nessun modo le nostre parole erano intese come atto di sfiducia nei confronti della Presidenza della Fondazione, piuttosto erano volte a consolidare il dialogo costruttivo e aperto. Nel rinnovarle la piena fiducia, cogliamo l’occasione per ringraziarla del confronto e del tempo che ci ha dedicato”.

Papa Francesco: il cristiano non crede a superstizioni, magia, carte e oroscopi

Papa Francesco: il cristiano non crede a superstizioni, magia, carte e oroscopiRoma, 2 lug. (askanews) – “Il cristiano non crede alle superstizioni, come la magia, le carte, gli oroscopi o cose simili”: il Papa mette in guardia da magia e astrologia, durante la recita dell’Angelus in piazza San Pietro. “Tanti cristiani vanno a farsi leggere le mani, per favore…”, ha aggiunto il Papa prendendo spunto dal Vangelo di oggi (“Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta”), Francesco sottolinea: “Ma chi è il profeta? C’è chi lo immagina come una sorta di mago che predice il futuro; questa è un’idea superstiziosa”.

“Altri dipingono il profeta solo come un personaggio del passato – prosegue il Papa – esistito prima di Cristo per preannunciarne la venuta. Eppure Gesù stesso oggi parla del bisogno di accogliere i profeti; dunque essi esistono ancora, ma chi sono? Profeta, fratelli e sorelle, è ciascuno di noi: infatti, con il Battesimo tutti abbiamo ricevuto il dono e la missione della profezia. Profeta – sottolinea il Pontefice – è colui che, in forza del Battesimo, aiuta gli altri a leggere il presente sotto l’azione dello Spirito Santo, a comprendere i progetti di Dio e corrispondervi”. “In altre parole, è colui che indica agli altri Gesù, che lo testimonia, che aiuta a vivere l’oggi e a costruire il domani secondo i suoi disegni. Quindi tutti siamo profeti, testimoni di Gesù – conclude Bergoglio – perché ‘la forza del Vangelo risplenda nella vita quotidiana, familiare e sociale’”.

Mattarella ricorda le vittime della Battaglia del “Pastificio”: rispetto e ammirazione

Mattarella ricorda le vittime della Battaglia del “Pastificio”: rispetto e ammirazioneRoma, 2 lug. (askanews) – “Nella ricorrenza del trentesimo anniversario della Battaglia del ‘Pastificio’, rivolgo un deferente pensiero alla memoria dei tre soldati italiani, parte di un contingente delle Nazioni Unite, che persero la vita in terra somala, per contribuire a ripristinare la pace in un Paese stremato da anni di guerra civile, di carestia e di pestilenze”: così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando il tragico scontro a fuoco verificatosi a Mogadiscio tra le truppe italiane e le milizie somale (noto anche come la battaglia del checkpoint Pasta).

“In quel 2 luglio 1993, nel corso di una operazione di ricerca di armi nascoste da miliziani, soldati di leva operarono fianco a fianco con le forze speciali in un ambiente complesso e ostile, affrontando un soverchiante avversario con grande coraggio, meritando la concessione di quattro Medaglie d’Oro al Valor Militare per meriti individuali. Nelle ore dei combattimenti si susseguirono innumerevoli atti di eroismo frutto di un alto senso dell’onore militare e del dovere, segnando una pagina di grande significato per il nostro Paese e l’intera Comunità internazionale. Agli uomini impegnati nell’operazione la Repubblica guarda con ammirazione e rispetto e il loro atto eroico rimane esempio per tutti coloro che servono in armi l’Italia. Con questi sentimenti, il Paese si stringe oggi ai familiari dei caduti e dei feriti con riconoscenza”.

Anche la premier Giorgia Meloni ha ricordato la battaglia: “Sono trascorsi trent’anni dalla tragica battaglia del ‘Checkpoint Pasta’ a Mogadiscio. Il 2 luglio 1993, miliziani somali attaccarono una colonna del contingente nazionale italiano impegnato nella missione condotta sotto egida ONU per garantire l’arrivo degli aiuti umanitari al popolo della Somalia, ridotto alla fame e alla sofferenza dalla lotta di potere tra fazioni tribali. Tre giovani e valorosi militari italiani – il Sottotenente Andrea Millevoi, il Sergente Maggiore Stefano Paolicchi e il Caporale Pasquale Baccaro – caddero vittime dell’attacco. Altri trentadue rimasero feriti, alcuni dei quali anche molto gravemente. Uno di loro, il Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, perse l’uso delle gambe ma in questi anni non ha mai fatto venire meno il suo impegno per mantenere vivo il ricordo di quello che è successo e dei suoi commilitoni. Nel trentennale di quel tragico evento il Governo onora la memoria dei caduti e si stringe con affetto ai loro famigliari e ai loro cari. Oggi ribadiamo il nostro ringraziamento per tutti i militari che servono la Patria e le Istituzioni e tengono alto il Tricolore nel mondo, mettendo anche a rischio la propria vita nell’assolvimento del dovere e per contribuire a portare pace, sicurezza e stabilità negli scenari più complessi”.

Salario minimo,Calenda: spero Meloni vorrà condividere proposta

Salario minimo,Calenda: spero Meloni vorrà condividere propostaNapoli , 1 lug. (askanews) – “Tutti i paesi del G7 hanno un salario minimo. Noi abbiamo presentato una proposta di legge per introdurlo anche in Italia anche perché l’inflazione sta distruggendo le famiglie a basso reddito. Io ho chiesto a Giorgia Meloni di riceverci in modo che questa proposta possa diventare condivisa, io ripeto ce l’hanno tutti: Francia, Germania, Gran Bretagna, America. Basta ce lo deve avere anche l’Italia”. Così Carlo Calenda leader di Azione, a margine dell’iniziativa Sole e maletiempo. La Campania cuore e volano di sviluppo” organizzata da Campania in Azione che si svolge a Città della Scienza, a Napoli.

“In Italia ci sono 3 milioni e mezzo, 4 milioni di persone che guadagnano meno di 9 euro l’ora che vuol dire che percepiscono 400-500 euro per 8 ore al giorno e questo non è giusto e non è accettabile” conclude Calenda.

Sgarbi al Maxxi, il Pd chiama Sangiuliano in Parlamento: sessismo e intimidazioni inaccettabili

Sgarbi al Maxxi, il Pd chiama Sangiuliano in Parlamento: sessismo e intimidazioni inaccettabiliRoma, 1 lug. (askanews) – “Sono gravi e volgari le battutacce sessite pronunciate da Vittorio Sgarbi all’inaugurazione dell’estate al Maxxi, ma ancora più grave è la reazione di Alessandro Giuli, Presidente della Fondazione, che – a quanto riferisce la stampa – di fronte alla garbata e riservata lettera di protesta di 49 dipendenti, una quarantina dei quali donne, ha pensato bene di usare toni intimidatori nel corso di incontri singoli che si sono svolti nel corso di una giornata. Chiediamo al Ministro Sangiuliano di venire a riferire in Aula e di spiegare le ragioni per cui un’istituzione culturale importante come il Maxxi possa essere oggetto di una deriva degradante come questa e se ritenga possibile che, di fronte al legittimo sconcerto dei dipendenti, il Presidente reagisca con un atteggiamento non in linea con il ruolo che è chiamato a svolgere”. Lo dichiarano in una nota congiunta i componenti delle commissioni cultura di Camera e Senato.

“Riteniamo inaccettabile – aggiungono – la condizione di timore e soggezione nella quale sono state poste tutte le persone, prevalentemente donne, che da portatrici di una legittima richiesta di attenzione su un tema importante, non solo non sono state tutelate ma, sembrerebbe, intimorite”.

Sgarbi,Pd chiama Sangiuliano in Parlamento: sessimo e intimidazioni

Sgarbi,Pd chiama Sangiuliano in Parlamento: sessimo e intimidazioniRoma, 1 lug. (askanews) – “Sono gravi e volgari le battutacce sessite pronunciate da Vittorio Sgarbi all’inaugurazione dell’estate al Maxxi, ma ancora più grave è la reazione di Alessandro Giuli, Presidente della Fondazione, che – a quanto riferisce la stampa – di fronte alla garbata e riservata lettera di protesta di 49 dipendenti, una quarantina dei quali donne, ha pensato bene di usare toni intimidatori nel corso di incontri singoli che si sono svolti nel corso di una giornata.Chiediamo al Ministro Sangiuliano di venire a riferire in Aula e di spiegare le ragioni per cui un’istituzione culturale importante come il Maxxi possa essere oggetto di una deriva degradante come questa e se ritenga possibile che, di fronte al legittimo sconcerto dei dipendenti, il Presidente reagisca con un atteggiamento non in linea con il ruolo che è chiamato a svolgere”.Lo dichiarano in una nota congiunta i componenti delle commissioni cultura di Camera e Senato

“Riteniamo inaccettabile – aggiungono- la condizione di timore e soggezione nella quale sono state poste tutte le persone, prevalentemente donne, che da portatrici di una legittima richiesta di attenzione su un tema importante, non solo non sono state tutelate ma, sembrerebbe, intimorite”.

Mister prezzi convoca Compagnie aeree su caro voli

Mister prezzi convoca Compagnie aeree su caro voliRoma, 1 lug. (askanews) – Il Garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo, su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha convocato per martedì 4 luglio i rappresentanti delle principali compagnie aeree interessate dai maggiori rincari. Gli incontri – sottolinea una nota – consentiranno di analizzare le dinamiche dei prezzi dei biglietti e saranno propedeutici all’immediata convocazione di una commissione di allerta rapida sul caro-voli.

Salario minimo, Sbarra: va fatto con contratti, non con una legge

Salario minimo, Sbarra: va fatto con contratti, non con una leggeBologna, 1 lug. (askanews) – “Noi pensiamo che il salario minimo in questo paese vada fatto, ma con i contratti non con la legge. Perché rischiamo di creare alibi e pretesti alle imprese che a quel punto possono decidere di uscire dall’applicazione dei contratti, attestarsi rigorosamente sul rispetto della soglia indicata dall’eventuale legge e determinare una spirale verso il basso della dinamica delle retribuzioni”. Lo ha detto il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, al Festival del Lavoro, organizzato dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro a Bologna.

“Noi abbiamo – e lo dice la direttiva dell’Ue – un patrimonio di relazioni sindacali e contrattuali in Italia unico in Europa” ha ricordato Sbarra. “Ecco perché, come dice la stessa direttiva dell’Ue per l’Italia, bisogna incoraggiare, rafforzare ed estendere la contrattazione; si prenda a riferimento il trattamento economico complessivo dei contratti più diffusi applicati nei settori di riferimento o in quelli prossimi – ha aggiunto il segretario Cisl – e questo si faccia valere per tutti. Per noi la via contrattuale è la migliore e possibile soluzione per rispondere a questo tema del giusto salario del lavoro dignitoso”. “Tra l’altro – secondo Sbarra – con i 166 contratti sottoscritti in questo paese noi copriamo il 98% delle attività economiche e assicuriamo tutela ai lavoratori. Prendiamo a riferimento questo impegno, rafforziamo, investiamo, scommettiamo sulla contrattazione e riusciremo a migliore la condizione salariale che non dipende solo dai contratti: noi dobbiamo fare una politica di crescita salariale in questo paese, che significa tagliare le tasse, recuperare produttività per poterla redistribuire e avviare una dinamica di crescita e di sviluppo”.