Senatori Pd abbandonano commissione Giustizia, c’è DelmastroRoma, 11 lug. (askanews) – I senatori del Pd hanno abbandonato l’aula della commissione Giustizia perché durante i lavori si è presentato il sottosegretario Andrea Delmastro, in rappresentanza del governo.
“La maggioranza è nel caos – ha detto poco dopo in Aula il capogruppo del Pd Francesco Boccia – oggi ancora una volta i colleghi del partito democratico sono stati costretti ad abbandonare la commissione Giustizia perchè si è ripresentato il sottosegretario Delmastro che – ha sottolineato – non ha ancora chiesto scusa in questi mesi ed è inaccettabile”.
Fisco, Pd: nuove patrimoniali no ma basta con fuga da IrpefRoma, 11 lug. (askanews) – Il Pd non intende proporre nuove patrimoniali, ma chiede di eliminare le attuali differenze di tassazione a parità di reddito adottando un “modello duale” con “aliquota progressiva” simile a quello tedesco”. Lo ha precisato Antonio Misiani durante la conferenza stampa tenuta insieme ad Elly Schlein per presentare le proposte dei democratici in matiera fiscale.
“Non c’è alcuna proposta di nuova imposta patrimoniale tra gli emendamenti del Pd. C’è invece una riflessione su un riequilibrio delle rendite catastali, a parità di gettito che il governo non ha avuto il coraggio di fare. Però non c’è nessuna proposta di nuova imposizione patrimoniale”. Soprattutto, ha agguinto, “vorrei sottolineare l’idea di riordino delle proposte del Pd. Riprende il modello duale indicato dal governo Draghi, con un’aliquota progressiva alla tedesca”. Invece, “ogni gruppo di interesse in questi anni si è costruito la propria aliquota di riferimento, scontata, rispetto a quello che pagano i contribuenti che continuano a pagare l’Irpef, che ormai è diventata per il 94% l’imposta sui redditi da lavoro e da pensione. In questi anni una fuga dall’Irpef autogestita da gruppi di interesse particolari che ha enormemente peggiorato il grado di equità del sistema”.
Anche in tema di imposte di successione, “non proponiamo alcuna nuova imopsta” oltre a quella già in vigore. “L’unica indicazione che diamo è di renderla maggiormente progressiva, perché oggi le eredità di centinaia di milioni di euro pagano esattamente le stesse tasse delle famiglie del ceto medio”.
Coez e Frah Quintale annunciano il loro tour nei palasportMilano, 11 lug. (askanews) – Coez e Frah Quintale annunciano il loro tour nei palasport, 6 date nei principali palazzetti italiani a partire da gennaio 2024. Il tour è prodotto e organizzato da VivoConcerti.
Reduci dall’annuncio di Lovebars, i due sono pronti a prendersi tutta l’attenzione della folla per poi portarla a vivere il loro tour nei palasport, un’esperienza live per ascoltare dal vivo due delle voci più originali e riconoscibili del panorama musicale italiano. I due artisti avevano già lasciato intendere che ci fosse un progetto insieme in arrivo con l’esibizione al Mi Ami di quest’anno, e non solo: Coez e Frah hanno infiammato anche il palco del Rock In Roma durante il live di Coez, dove si sono esibiti per la prima volta con “Alta marea” e nel brano presente nel trailer di annuncio dell’album. Il tour parte dall’Unipol Arena di Bologna il 13 gennaio 2024 e prosegue al PalaPartenope di Napoli il 18 gennaio, al PalaCatania di Catania il 20 gennaio 2024, al Palazzo dello Sport di Roma il 27 gennaio 2024 e il 29 gennaio 2024 a Mediolanum Forum di Milano. I due cantautori concludono a Firenze al Nelson Mandela Forum il 1° febbraio 2024.
Lovebars, il joint album di Coez e Frah Quintale è in uscita l’8 settembre per Undamento/Prodacto in licenza a Carosello Records/Warner Music ed è disponibile in pre-order in quattro esclusivi formati fisici: CD autografato, vinile autografato, vinile speciale autografato, bundle CD + t-shirt. All’interno del nuovo progetto discografico si trova “Alta marea”, il singolo prodotto da Golden Years e pre-prodotto da D-Ross e Startuffo, attualmente nella Top10 dell’Airplay radiofonico e disponibile su tutte le piattaforme. È un brano che riporta a quei momenti passati a desiderare il mare, ma solo se accompagnati dalla persona che vorremmo davvero al nostro fianco.
Lovebars nasce dalla stima artistica reciproca, oltre a quella personale, che esiste tra Coez e Frah, due personalità dalla spiccata emotività, sincere e senza filtri. Queste caratteristiche sono per loro un marchio di fabbrica, che li rende riconoscibili e fedeli all’attitudine da sempre presente nei loro progetti personali. La cover di Lovebars è stata realizzata da Daniele “Bufer” Attia, famoso writer della scena milanese che da anni collabora come art director con i maggiori brand di streetwear italiani.
I cantautori sono entrambi reduci da album singoli che hanno conquistato il pubblico: Coez con “Volare” (2021), un album che contiene brani di successo come “Occhi rossi” e “Come nelle canzoni” (certificata doppio disco di platino FIMI/Gfk) e Frah Quintale con “Banzai” (2022), il progetto discografico che ha unito il “lato blu” e il “lato arancio” del disco, usciti nei due anni precedenti, che contengono “Due ali” e “Amarena”, certificati platino FIMI/Gfk. Uniti da un’amicizia decennale, Coez e Frah Quintale si incontrano in questo nuovo progetto grazie alla loro innegabile intesa artistica, che nasce spontaneamente dalla conoscenza che hanno l’uno dell’altro. Hanno già dimostrato in passato di condividere una visione musicale compatibile e di avere un legame che gli permette di creare spontaneamente canzoni di successo – ad esempio, i due hanno re-inciso” in “From The Rooftop 2” (2022), “Nei treni la notte”, brano di Frah Quintale contenuto in “Regardez Moi” (2017). I due uniscono da sempre uno stile unico e inconfondibile a un sound ricercato, aggiudicandosi la consacrazione del pubblico e della scena musicale come le penne più originali presenti nel panorama attuale. Coez e Frah, infatti, fondono le loro voci e il loro stile autoriale celebrando e affermando la loro amicizia, oltre le strategie e le mode passeggere. Nati dal mondo urban, gli artisti sono considerati attualmente pionieri di un genere crossover tra rap e cantautorato e, negli anni, hanno dimostrato di avere le giuste caratteristiche per inserirsi in un contesto musicale sempre più fluido, che lascia maggiore spazio alla libertà di espressione artistica senza necessariamente definirsi attraverso un unico genere.
Pnrr, Fitto: il governo modificherà 10 obiettivi per la quarta rataRoma, 11 lug. (askanews) – Via libera da parte dei ministri della cabina di regia alle modifiche a 10 obiettivi (su 27) relativi alla quarta rata del Pnrr. Lo ha riferito il Ministro per gli affari europei, il Sud, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto, nella cabina conferenza stampa al termine della riunione della cabina di regia che è durata poco più di mezz’ora.
“Ora – ha aggiunto il Ministro – possiamo proseguire un percorso che ci consentirà di chiedere il pagamento della quarta rata”. Dopo le modifiche agli obiettivi della quarta rata del Pnrr, concordate oggi nella cabina di regia “chiederemo il pagamento integrale della quarta rata, senza decurtazioni”. Le modifiche agli obiettivi della quarta rata del Pnrr riguardano i ministeri delle Infrastrutture, delle Imprese, dell’Istruzione, della Cultura. “La quarta rata a questo punto – ha aggiunto Fitto – dopo una condivisione formale con la Commissione europea, può essere oggetto di richiesta di pagamento, che inoltreremo. Ieri abbiamo concluso con la Commissione Ue il tavolo tecnico”. Così “se tutto andrà” come previsto “saremo l’unico Paese a chiedere il pagamento della quarta rata. Il concetto di ritardo è molto opinabile”. “Ci stiamo muovendo su terza e quarta rata esclusivamente su obiettivi che sono precedenti – ha aggiunto Fitto – mi farebbe piacere ascoltare in Parlamento qualche elemento specifico relativo al ritardo e in capo a chi è questo ritardo. Non credo sia utile” fare questo discorso “ma se qualcuno lo vuole lo possiamo fare”. A chiedere chiarimenti, con la preoccupazione per lo stato dell’arte, sono state le opposizioni, in primis la segretaria del Pd Elly Schlein, che chiama in causa direttamente la presidente del consiglio: “La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perché non si è ancora visto un euro della terza rata del PNRR e perché rischia di slittare anche la quarta, si ricordi che parliamo di risorse che riguardano investimenti strategici per le imprese, il lavoro e le vite delle persone e ottenerle è essenziale per far ripartire il Paese. Una cosa è certa: non possiamo perdere la storica opportunità del Pnrr perché il governo passa il suo tempo a difendere Santanchè, La Russa e Delmastro.” “Ci sono 19 miliardi di euro – ha sottolineato la segretaria Pd- che l’Italia avrebbe potuto incassare già da febbraio con la terza rata del PNRR: siamo a luglio e non ne abbiamo traccia. Ci sono altri 16 miliardi di euro, la quarta rata, per i quali dovevamo presentare la domanda a fine giugno: siamo all’11 luglio e tutto tace. Tace soprattutto la presidente del Consiglio, in silenzio da giorni per i guai giudiziari dei suoi ministri e sottosegretari mentre l’Italia rischia di perdere le risorse che faticosamente ha ottenuto dall’Unione europea”.
“Chiediamo l’audizione della presidente Meloni e del ministro Fitto perchè questo oltraggio alle prerogative parlamentari non può passare sotto silenzio e non può vedere la compiacevole acquiescienza dell’opposizione che ha sempre mostrato senso di responsabilità per il bene del paese”, ha detto Ubaldo Pagano (Pd) a proposito della riunione della cabina di regia sul Pnrr dove sono state approvate modifiche alla quarta rata del Pnrr. “Viene il dubbio che le modifiche siano strumentali e tendano a non volerlo attuare perché non credete agli obiettivi del Pnrr”, ha aggiunto l’esponente del Pd. Quindi Pagano ha citato le parole che Meloni pronunciò in Aula quando venne approvato il Pnrr: “‘non è giusto si voti un piano di questa portata senza avere avuto neppure il tempo di leggerlo, siamo un partito serio e non accetta la formula prendere o lasciare’ un anno fa erano queste le parole della presidente del consiglio. Basta con questa pantomima ipocrita che è diventata ormai una tragedia sulla pelle degli italiani”. Infine è intervenuto Marco Grimaldi (Avs): “Chiediamo a Meloni di uscire da questa pantomima, vogliamo in fretta e urgentemente sapere quali sono le revisioni del Pnrr e avere la certezza che non un asilo nido uscirà dal piano e che abbia ancora al centro il tema della resilienza e della transizione ecologica”.
Schlein: abbassare tasse su lavoro-impresa, agendo su renditeRoma, 11 lug. (askanews) – La proposta del Pd in materia di fisco prevede di “abbassare le tasse su lavoro e imprese”, reperendo risorse dalla “lotta all’evasione fiscale”, prevedendo un “sistema più equo” e intervenendo su “rendite e redditi da capitale”. Lo ha detto la segretaria democratica Elly Schlein parlando in conferenza stampa.
“C’è molta carne al fuoco: la progressività fiscale, l’idea che anziché ridurre ulteriormente le aliquote si potrebbe transitare verso un sistema ad aliquota continua come quello tedesco, più aderente al criterio di progressività e ai bisogni di un paese come il nostro”. E poi, “un sistema duale che dica che se dobbiamo abbassare le tasse su lavoro e imprese, oltre al contrasto dell’evasione fiscale, oltre a rendere il sistema più equo, se c’è una parte su cui poter intervenire è quella dei redditi da capitale e delle rendite, dove le aliquote sono sensibilmente più basse, dallo zero al 26%”. Al contrario, ha concluso, “la vera idea della destra è: abbassiamo le tasse ai ricchi. Se mancheranno risorse vuol dire che ci saranno meno servizi per i poveri”.
Santanchè, Schlein: ha mentito, si dimetta e Meloni intervengaRoma, 11 lug. (askanews) – Dopo la nuova puntata di Report sembra che la ministra Daniela Santanchè abbia detto cose non vere al Senato e per questo il Pd ribadisce la richiesta di dimissioni. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein in conferenza stampa.
“Quello che è emerso ieri mi sembra abbastanza evidente: pare che la ministra Santanchè sia andata in aula al Senato a dichiarare cose non vere. Questo sarebbe molto grave”. “Questo pare da alcune risultanze documentali e testimonianze di ex dipendente. Noi possiamo solo dire quello che diciamo dal primo momento: per fatti ben meno gravi di questi ci sono state dimissioni di ministri in Italia e nel resto d’Europa. Quindi torniamo a chiedere con forza e con nettezza le dimissioni della ministra Santanchè e a Giorgia Meloni di assumersi le sue responsabilità e di intervenire”.
Ha concluso la segretaria Pd: “Abbiamo anche chiesto a tre ministri di venire in aula a riferire per riuscire a chiarire i contorni di questa vicenda. Il Pd con una sua interrogazione ha rivelato questa vicenda del debito di 2,7 milioni che non sarebbe stato restituito. Siamo qui a ribadire le stesse domande e da troppo tempo aspettiamo le risposte”.
Opposizioni all’attacco in aula, Meloni riferisca su Pnrr e giustiziaRoma, 11 lug. (askanews) – Opposizioni all’attacco del governo in apertura di seduta alla Camera dove è all’esame la legge delega sul fisco. Con una differenza però: mentre i Cinque stelle puntano sul tema giustizia, Pd e Alleanza Verdi e Sinistra si concentrano sul Pnrr. Tutti però chiedono che sia la premier Giorgia Meloni a riferire in Parlamento.
“Chiediamo che la premier Meloni venga in quest’aula e riferisca se quelle note che provengono da palazzo chigi sono a sua firma o se ha omesso di assumerne la responsabilità perchè il conflitto tra poteri dello Stato è quanto di peggio possa esistere in una democrazia sempre più debole come la nostra”, ha detto Federico Cafiero De Raho (M5s) prendendo la parola alla Camera per denunciare i recenti attacchi da parte del governo nei confronti della magistratura: “Il conflitto tra poteri dello Stato è la democrazia che scricchiola ed è sempre più debole, la magistratura è stata messa sotto accusa, impedita nello svolgere il proprio dovere e il proprio lavoro”. “Chiediamo l’audizione della presidente Meloni e del ministro Fitto perchè questo oltraggio alle prerogative parlamentari non può passare sotto silenzio e non può vedere la compiacevole acquiescienza dell’opposizione che ha sempre mostrato senso di responsabilità per il bene del paese”, ha detto Ubaldo Pagano (Pd) a proposito della riunione della cabina di regia sul Pnrr dove sarebbero state approvate modifiche alla quarta rata del Pnrr, e che sarebbero condivise con l’Ue dieci modifiche su 27 obiettivi, più di un terzo del Pnrr relativo alla quarta rata. “Viene il dubbio che le modifiche siano strumentali e tendano a non volerlo attuare perchè non credete agli obiettivi del Pnrr”, ha aggiunto l’esponente del Pd. Quindi Pagano ha citato le parole che Meloni pronunciò in Aula quando venne approvato il Pnrr: “‘non è giusto si voti un piano di questa portata senza avere avuto neppure il tempo di leggerlo, siamo un partito serio e non accetta la formula prendere o lasciare’ un anno fa erano queste le parole della presidente del consiglio. Basta con questa pantomima ipocrita che è diventata ormai una tragedia sulla pelle degli italiani”.
Infine è intervenuto Marco Grimaldi (Avs): “chiediamo a Meloni di uscire da questa pantomima, vogliamo in fretta e urgentemente sapere quali sono le revisioni del Pnrr e avere la certezza che non un asilo nido uscirà dal piano e che abbia ancora al centro il tema della resilienza e della transizione ecologica”.
Arriva la card del Governo contro il “caro-carrello”Roma, 11 lug. (askanews) – “Abbiamo cercato di attivare una misura di sostegno attivo rispetto a una situzione congiunturale che ha visto una crescita inflattiva che colpisce le famiglie italiane mettendole a rischio di entrare nella fascia di poverta”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, durante la conferenza di presentazione dell’iniziativa “Dedicata a te”, la carta voluta dal Governo contro il caro-carrello della spesa. La card ha un valore di 382,5 euro per nucleo famigliare con almeno tre componenti e con Isee non superiore a 15.000 euro. Un sostegno concreto che è “anche un modo per rilanciare i consumi e rilanciare altre attività legate all’alimentazione”.
Si tratta di un aiuto, ha precisato il ministro durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, che “non è sommabile ad altri interventi, quindi neanche a quello del reddito di cittadinanza. Dobbiamo cercare di dare una mano a tutti quelli che pensiamo ne abbiano bisogno”. “Non vogliamo procedere secondo schemi rigidi, ma con attività mirate, per risolvere problemi specifici, limitate nel tempo”, ha quindi proseguito il ministro, spiegando: “certo, si può fare sempre meglio, ma io credo che l’importante sia fare sempre qualcosa e non ragionare sempre con schemi rigidi”. Lo strumento, finanziato con 500.000 euro, permette di acquistare esclusivamente beni alimentari di prima necessità e di usufruire di convenzioni dedicate grazie a una serie di accordi stipulati dal Masaf con tutti gli esercizi aderenti, appartenenti alla Grande Distribuzione Organizzata e non solo, per l’applicazione di un ulteriore sconto del 15% in favore dei possessori delle carte.
La carta sarà disponibile negli uffici postali a partire dal 18 luglio e sarà utilizzabile per gli acquisti su tutto il territorio nazionale. Attenzione, va però attivata entro il 15 settembre. Dopo questa data, le card inutilizzate saranno disattivate completamente “per evitare dispersioni: dobbiamo usare tutta la somma prevista”, ha avvertito il ministro. “Al 15 settembre quindi i fondi delle carte non attivate saranno ripartiti tra i beneficiari del provvedimento e questo rappresenterà potenzialmente un altro valore aggiunto”. Attualmente, i comuni che hanno già attivato la partecipazione al sistema sono 7.578. Non è necessario richiedere la card perché “l’elenco realizzato con Inps viene consegnato a Poste italiane che attiva un percorso con cui i beneficiari riceveranno direttamente una comunicazione per andare a ritirare la postepay. Se gli utenti la useranno nei negozi convenzionati attiveranno una scontistica del 15% sui prodotti, cuulabile agli sconti già in essere in quegli esercizi commerciali”, ha aggiunto Lollobrigida.
Il ministro ha poi annunciato: “nei prossimi mesi chiederemo ulteriori sforzi a tutte le filiere per andare incontro anche a una diminuzione dei costi di alcune voci di produzione, e magari a una revisione dei prezzi di alcuni prodotti che hanno visto una crescita negli ultimi mesi particolarmente rilevante”. Il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, ha spiegato che “con questa operazione le aziende della Distribuzione Moderna, che rappresentano un settore economico primario del nostro Paese, mettono in campo uno sconto che si traduce in un investimento complessivo che può raggiungere i 75 milioni di euro, che si aggiungono ai 500 milioni di euro stanziati dal Governo per l’acquisto, nei punti vendita, dei beni alimentari essenziali”.
“Questa iniziativa – ha aggiunto Buttarelli – è un ulteriore sostegno a chi è più fragile, e si aggiunge all’impegno quotidiano delle imprese della Distribuzione Moderna che garantiscono alle famiglie soluzioni di acquisto convenienti con una grande attenzione alla qualità e valorizzando in modo particolare le filiere di eccellenza del Made in Italy”.
Mediaset, Cairo: mai pensato di scalarla, inoltre non è possibileMilano, 11 lug. (askanews) – “Non ho mai pensato di scalare Mediaset e oltretutto non è una cosa possibile”. Lo ribadito il numero uno del gruppo Rcs-La7, Urbano Cairo, riferendosi alle recenti ipotesi di stampa, emerse dopo la scomparsa di Berlusconi. “Mi ha stupito che a un certo punto, così ‘out of the blue’, su Dagospia sia uscita la notizia in cui si ipotizzava una cordata italiana in cui io andrei a prendere consigli dal grande banchiere d’affari Walter Veltroni. Mi sembra come minimo una cosa abbastanza traballante. Ho stima nei suoi confronti ed è nostro editorialista, ma credo che tutto possa fare tranne che l’organizzatore o il concepitore di un progetto relativo a una cordata italiana che va a prendersi Mediaset, una cosa che non stava né in cielo né in terra.
“Tra l’altro – ha aggiunto – in un momento in cui Berlusconi è mancato è una cosa che mai mi sarebbe venuta in mente, anche da un punto di vista umano”. Da un punto di vista tecnico finanziario, Cairo ha poi sottolineato che una scalata a Mediaset non sarebbe possibile, dato che Fininvest ha il controllo. “Mentre Rcs lo era, Mediaset non è contendibile. Comunque io non ho mai pensato una cosa del genere, mai nella vita. In più non si può fare”. Cairo ha poi riportato i commenti di Pier Silvio Berlusconi (amministratore delegato di Mfe) a quanto pubblicato da Dagospia. “Pier Silvio ha avuto parole carine nei miei confronti, quando era piccolo io ero sempre ad Arcore, con lui e Marina ci si vedeva. C’era un rapporto di simpatia con loro”, ha detto ricordando si essere stato per 4 anni assistente diretto di Silvio Berlusconi e poi per 10 anni tra Mondadori e Publitalia .
“Pier Silvio aa detto di aver letto questa cosa fantasiosa e spericolata: è giusto, ha ragione, concordo. ‘Oltretutto, ha aggiunto, non è possibile e semmai saremo noi che ci mangeremmo Rcs’. Dal suo punto di vista, per carità…”. “Poi – ha proseguito Cairo dicendo di parlare di un caso ‘di scuola’ – ho voluto fare un piccolo controllo è ho visto che per le leggi italiane esistenti in realtà non è possibile per Mediaset scalare Rcs, ma lo è per Rcs scalare Mediaset. Io non ci ho pensato mai nemmeno per un secondo, ma la verità è questa. E’ una cosa simpatica che dico così… Mi piacerebbe incontrare il mio amico Pier Silvio dopo anni, ma non certo per parlare di questo”.
Per la quarta rata del Pnrr non raggiunte 16 “milestone” (riforme e/o investimenti)Roma, 11 lug. (askanews) – Sarebbero ben sedici le milestone non raggiunte al 30 giugno 2023 rispetto agli obiettivi previsti per la quarta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per questo, a quanto si apprende, il Ministro per gli affari europei, il Sud, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha convocato ieri sera la cabina di regia che si terrà oggi alle 13.30.
Il Ministro in diverse occasioni ha sottolineato la necessità di rivedere gli obiettivi intermedi per evitare di perdere la quarta rata. La maggio parte delle milestone non raggiunte riguarderebbero l’ambiente e l’istruzione, ma anche alcuni decreti attuativi nel settore della giustizia. Per quanto riguarda la terza rata da 19 miliardi, per la quale è ancora in corso l’interlocuzione con la Commissione europea, il nodo da sciogliere riguarda gli asili nido e soprattutto gli studentati, un progetto in capo al Ministero dell’Università e della Ricerca. La Commissione avrebbe dubbi sulle modalità di attuazione della riforma che dovrebbe portare ad aumentare i posti letto a disposizione degli studenti.