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La Biennale Teatro Emerald apre con il Leone d’oro Armando Punzo

La Biennale Teatro Emerald apre con il Leone d’oro Armando PunzoMilano, 14 giu. (askanews) – Si apre Emerald. Il 51esimo Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia, curato dai direttori Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte), al terzo anno di mandato, animerà i teatri e gli spazi di Venezia, Mestre e Marghera fino a sabato 1 luglio. Inaugura il Festival – giovedì 15 giugno alle 20.00 – il Leone d’oro alla carriera Armando Punzo, che assieme alla storica Compagnia della Fortezza metterà in scena Naturae al Teatro alle Tese dell’Arsenale.

Risultato di un processo di ricerca durato oltre otto anni, Naturae nasce dalle riflessioni sul teatro shakespeariano iniziate da Armando Punzo nel 2015 e dal confronto con il surrealismo magico di Jorge Luis Borges. All’overture seguono i quattro quadri La vita mancata, La valle dell’innocenza, La valle dell’annientamento, La valle della permanenza. Scrive Punzo: “Negli ultimi otto anni il lavoro della compagnia della fortezza è stato guidato dalla ricerca dell’ordine e della bellezza nella natura umana. Senza alcuna volontà iniziale sono emerse una narrazione e una visione dell’uomo che ci hanno fatto scegliere di riscrivere l’opera di Shakespeare per sconfessare una superstizione che vede l’uomo ripetersi all’infinito sempre uguale a sé stesso, senza alcuna possibilità di cambiamento. In questo lungo viaggio di auto-formazione, due figure, lui e il bambino, sono diventate protagoniste di una nuova visione che ha spazzato via i fondamenti intoccabili della filosofia esistenziale dell’occidente, per la quale a partire dal ‘900 sembrava non essere più possibile sognare un nuovo uomo e un nuovo mondo… L’incontro con l’opera di Borges ha poi suggerito un grado di intelligenza ed evoluzione umana superiore: la sua scrittura non indugiava sulla copia dell’esistente, ma richiedeva uno sforzo consapevole e un lavoro da compiere per affrancarsi da sé stessi e lanciarsi oltre lo steccato dei nostri limiti e della cultura attuale della paura e della morte… Ci siamo resi conto che l’evoluzione umana è in essere, sempre, ed è questa che bisogna alimentare. Non possiamo credere di essere arrivati alla fine della storia, è innaturale e non serve a migliorare la nostra esistenza, le relazioni tra gli uomini, una diversa idea di comunità fatta di persone sensibili e il futuro della nostra terra. L’homo sapiens è solo una fase, dobbiamo lavorare per guadagnarci l’homo felix, dobbiamo far crescere in noi la ricerca della libertà, dell’amore, della felicità. Dobbiamo ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà”. Premiato con il Leone d’oro alla carriera dopo trentacinque anni di intesa attività teatrale in un contesto particolare come quello della Fortezza medicea di Volterra, Armando Punzo è stato il primo regista a proporre l’istituzione di una compagnia teatrale in carcere. Fondata nel 1988 la Compagnia della Fortezza ha solo recentemente ottenuto la creazione di un teatro dedicato all’interno della Fortezza, disegnato dall’architetto Mario Cucinella.

Naturae è un’occasione unica per vedere in scena il regista e i suoi attori-detenuti al di fuori del carcere della Fortezza. Lo spettacolo sarà in replica venerdì 16 giugno alle 18.00. Per facilitare il pubblico, la Biennale di Venezia mette a disposizione navette gratuite che dal Teatro alle Tese dell’Arsenale fermano a Sant’Elena, San Zaccaria, Zattere, Tronchetto, Piazzale Roma.

Biennale Gherdëina, Lorenzo Giusti curatore dell’edizione 2024

Biennale Gherdëina, Lorenzo Giusti curatore dell’edizione 2024Milano, 14 giu. (askanews) – La Biennale Gherdëina, evento d’arte che si tiene sulle Dolomiti, ha annunciato la nomina di Lorenzo Giusti come curatore della sua nona edizione, intitolata The Parliament of Marmots. La rassegna alpina si svolgerà a Ortisei e nelle zone circostanti della Val Gardena, dal 31 maggio al 1 settembre 2024. The Parliament of Marmots si integrerà in una più ampia rete di iniziative che, nel corso del biennio 2024-2025, insieme ad altre aree, si espanderà anche al territorio di Bergamo e alla catena delle Orobie, sotto il ventaglio progettuale Thinking Like a Mountain.

Il titolo della Biennale Gherdëina The Parliament of Marmots è preso in prestito da una delle più note leggende delle Dolomiti che racconta la vicenda dei “Fanes”, un popolo mite e pacifico il cui regno si estendeva oltre le sette montagne ai confini del mondo. Il segreto della prosperità dei Fanes stava nell’alleanza con le marmotte che abitavano l’omonimo altipiano. Quando l’alleanza fu rotta a causa di una principessa vergognosa del patto con gli animali, i Fanes andarono incontro a sventure e conflitti che portarono al declino del regno.   Lorenzo Giusti è uno storico dell’arte italiano e curatore, appassionato di montagna e amante del cammino negli spazi naturali. Attuale direttore della GAMeC di Bergamo, ha curato svariate mostre personali e collettive di autori sia storici sia contemporanei, collaborando con istituzioni pubbliche e private, tra le quali Art Dubai, la Biennale di Venezia, Artissima Torino, Vienna Curated by Festival, Palazzo Grassi-Punta della Dogana a Venezia, OGR Torino, Shenzhen Animation Biennale, FRAC Corse, Triennale Milano, Palazzo Strozzi a Firenze e altre. Suoi interessi particolari sono il rapporto tra avanguardie storiche e linguaggi del contemporaneo, nonché le relazioni tra il pensiero ecologico e le arti visive. È ideatore e co-editore della piattaforma digitale Radio GAMeC, nata nel 2020 a Bergamo durante l’emergenza pandemica. Attraverso format diversi – tra nuove produzioni per lo spazio pubblico, performance, mostre personali e collettive e laboratori aperti al pubblico – The Parliament of Marmots raccoglierà i contributi di artiste e artisti provenienti da aree diverse dell’Europa, del Nord Africa e del Medio Oriente, radunando nel meraviglioso contesto naturale della Val Gardena una comunità molteplice, chiamata a porre le basi creative per una nuova alleanza strategica tra tutte le specie del mondo vivente.   Thinking Like a Mountain è invece un’espressione coniata dal guardaboschi e scrittore ambientalista americano Aldo Leopold in seguito all’incontro con un branco di lupi. In A Sand County Almanac -una raccolta di riflessioni pubblicata postuma nel 1949 – si legge: “Soltanto la montagna ha vissuto abbastanza da potere ascoltare, imparziale, l’ululato del lupo”. “Pensare come una montagna” per Leopold significa saper apprezzare tutti gli elementi del vivente e le loro profonde relazioni; un invito a trascendere il punto di vista antropocentrico e contemplare l’ecosistema come un organismo dotato di equilibrio e armonia e le terre selvagge come uno scrigno di meccanismi e processi rigenerativi da salvaguardare.   Nel contesto della Biennale Gherdëina e delle altre iniziative immaginate per il biennio 2024-2025 l’espressione di Leopold si fa interprete della volontà di promuovere un’etica della terra scaturita da una frequentazione responsabile degli spazi naturali e dall’esercizio condiviso di una creatività rispettosa dei ritmi rigenerativi e avvalorante le differenze di specie.   “Quando mi è stato proposto di curare la Biennale Gherdëina – ha spiegato Lorenzo Giusti – ho ritenuto significativo proporre un’alleanza con il progetto che stavo portando avanti nel contesto delle Orobie bergamasche. Le trasformazioni del pensiero ecologico legate al mito della natura selvaggia faranno da sfondo a una narrazione che, insieme alle diverse aree europee, coinvolgerà l’intero bacino del Mediterraneo – spazio di migrazioni ricorsive e multidirezionali di numerose specie del mondo vivente – legandolo idealmente alla montagna.”   “Lorenzo Giusti – ha detto il presidente della associazione Zënza Sëida Eduard Demetz – con la sua incredibile capacità comunicativa e la sua esperienza si interfaccerà con grande sensibilità al nostro territorio e la sua cultura, sviluppando un programma vasto e inclusivo”. Le linee guida del progetto saranno presentate da Giusti, a Ortisei, il 22 luglio 2023, accompagnate da una performance dell’artista palestinese Mirna Bamieh.

Alcuni passaggi dell’omelia dell’arcivescovo Delpini alle esequie per Silvio Berlusconi

Alcuni passaggi dell’omelia dell’arcivescovo Delpini alle esequie per Silvio BerlusconiRoma, 14 giu. (askanews) – Si concentra su tre parole l’omelia che monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, pronuncia in occasione delle solenni esequie di Silvio Berlusconi: vita, amore e felicità. Un’omelia che assomiglia più a una poesia, dedicata all’uomo. “Ecco l’uomo: un desiderio di vita, di amore, di felicità”, esordisce Delpini. “Vivere. Vivere e amare la vita – sottolinea l’arcivescovo -. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita – prosegue mons. Delpini – che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti”.

“Vivere e sentire le forze esaurirsi – ribadisce – vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.La seconda parola che mons. Delpini utilizza nell’omelia dei funerali di Stato per Silvio Berlusconi è “amare ed essere amato”. “Amare e desiderare di essere amato”, dice l’arcivescovo. “Amare e cercare l’amore, come una promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà compromessa. Desiderare di essere amato e temere che l’amore possa essere sempre e solo una concessione, una accondiscendenza. Amare e desiderare di essere amato per sempre – sottolinea – e provare le delusioni dell’amore e sperare che ci possa essere una via per un amore più alto, più forte, più grande”.

“Amare e percorrere le vie della dedizione. Amare e sperare. Amare e affidarsi. Amare ed arrendersi. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di amore, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”, così Delpini.“Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini”. Ecco la terza parola che monsignor Mario Delpini utilizza nella sua omelia.

“Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione – sottolinea Delpini -. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”, spiega Delpini.Silvio Berlusconi, “uomo d’affari” ma anche “uomo politico”. Ma prima di tutto “è stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia”. E’ questo il passaggio chiave dell’omelia. “Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti – sottolinea l’arcivescovo -. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri, forse si dimentica dei criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari”, aggiunge mons. Delpini.

“Quando un uomo è un uomo politico – prosegue – allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico, nei nostri tempi, è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta”.“Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio”, conclude mons. Delpini. 

Berlusconi, Delpini: politico e imprenditore, prima di tutto uomo

Berlusconi, Delpini: politico e imprenditore, prima di tutto uomoRoma, 14 giu. (askanews) – Silvio Berlusconi, “uomo d’affari” ma anche “uomo politico”. Ma prima di tutto “è stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia”. E’ questo il passaggio chiave dell’omelia che mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha voluto pronunciare durante le solenni esequie di Silvio Berlusconi, al Duomo di Milano.

“Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti – sottolinea l’arcivescovo -. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri, forse si dimentica dei criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari”, aggiunge mons. Delpini. “Quando un uomo è un uomo politico – prosegue – allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico, nei nostri tempi, è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta”.

“Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio”, conclude mons. Delpini.

Berlusconi, mons. Delpini: “Viveva e amava la vita”

Berlusconi, mons. Delpini: “Viveva e amava la vita”Roma, 14 giu. (askanews) – Si concentra su tre parole l’omelia che monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, pronuncia in occasione delle solenni esequie di Silvio Berlusconi: vita, amore e felicità. Un’omelia che assomiglia più a una poesia, dedicata all’uomo. “Ecco l’uomo: un desiderio di vita, di amore, di felicità”, esordisce mons. Delpini.

“Vivere. Vivere e amare la vita – sottolinea l’arcivescovo -. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita – prosegue mons. Delpini – che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti”. “Vivere e sentire le forze esaurirsi – ribadisce – vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.

Google, Antitrust Ue avvia procedura sulla pubblicità online

Google, Antitrust Ue avvia procedura sulla pubblicità onlineRoma, 14 giu. (askanews) – Nuova procedura dell’Antitrust europeo contro Google. La Commissione ha annunciato di aver inviato una nuova comunicazione di addebiti al gigante Internet statunitense, in merito a presunte violazioni delle regole sulla concorrenza nel settore pubblicitario.

Con un comunicato, l’esecutivo comunitario spiega di aver effettuato una analisi preliminare secondo cui Google favorirebbe i propri sistemi e i propri servizi pubblicitari online, a danno di fornitori di servizi analoghi, degli editori che vendono spazi pubblicitari e degli stessi inserzionisti. Secondo la commissione Google dispone di una posizione dominante anche a livello europeo su una serie di segmenti chiave della pubblicità online. In particolare con il suo servizio destinato a editori e server “Dfp” e con i sistemi “Google Ads” e “DV360”.

Le obiezioni mosse dall’antitrust comunitario riguardano un periodo che inizia dal 2014. Secondo la commissione Google avrebbe abusato della sua posizione dominante favorendo la sua piattaforma pubblicitaria AdX in violazione dell’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.

Il feretro di Silvio Berlusconi in Duomo per le esequie

Il feretro di Silvio Berlusconi in Duomo per le esequieRoma, 14 giu. (askanews) – Il feretro di Silvio Berlusconi è al Duomo di Milano, dopo aver lasciato villa San Martino ad Arcore. Il feretro è stato salutato da un lunghissimo applauso della folla presente. Ad attendere l’auto, come previsto dal protocollo dei funerali di Stato, sei carabinieri in alta uniforme. Dalla piazza si è anche alzato il coro: “Un presidente, c’è solo un presidente”.

Il corteo funebre ha percorso una trentina di chilometri, scortato dalle forze dell’ordine e seguito da due minivan con a bordo i familiari più stretti. Assiepate ai lati della strada, dietro le transenne, molte persone che hanno tributato un lungo applauso all’ex premier al passaggio del corteo. Tanta gente si è fermata lungo la strada che da Arcore conduce a Milano per salutare il feretro di Silvio Berlusconi diretto nel Duomo di Milano per i funerali. Fuori dalla villa dell’ex premier diverse persone erano dietro le transenne ad attendere che passasse l’auto, una ragazzino mostrava un cartello con su scritto “Mi consenta, grazie Silvio”. Anche lungo il tragitto per alcuni chilometri i passanti si sono fermati a salutare il corteo di macchine. Un lungo applauso è partito anche da piazza del Duomo quando le immagini, in diretta sui maxi schermi, hanno mostrato la partenza del carro funebre con a bordo la salma di Silvio Berlusconi da villa San Martino ad Arcore. Intanto, sono arrivati in piazza Duomo per partecipare alle esequie l’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, e anche altri ex premier: oltre a Paolo Gentiloni, in rappresentanza delle istituzioni europee, ci sono anche Matteo Renzi e Mario Monti. Quando la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata al Duomo di Milano è stata accolta da un breve applauso della piazza. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è nel Duomo di Milano per il funerale di Stato di Silvio Berlusconi. Ad accoglierlo sul sagrato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il sindaco di Milano, Beppe Sala. Al suo ingresso nella cattedrale tutti i presenti si sono alzati in piedi e, solo dopo che il capo dello Stato ha preso posto, si sono seduti. Al fianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella anche l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, il presidente iracheno, Abdul Latif Rashid e i capitani reggenti della Repubblica di San Marino. In prima fila nel Duomo c’è un settore dedicato alle autorità: qui siedono, uno di fianco all’altro, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, il presidente dell’Iraq Abdul Latif Rashid, i presidenti delle Camere, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Consulta Silvana Sciarra. Alle loro spalle, ministri e vicepresidenti delle Camere, a fianco di Giancarlo Giorgetti c’è Paolo Gentiloni in rappresentanza della Ue e poi Matteo Renzi. Tra i presenti c’è anche una delegazione del Pd guidata dalla segretaria Elly Schlein. Tra le personalità straniere, è presente con la moglie, il premier ungherese Viktor Orban, salutato al suo arrivo dal leader della Lega Matteo Salvini. Tra i volti dello spettacolo Iva Zanicchi, Alba Parietti e Gerry Scotti. In Duomo sono arrivati insieme anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e il presidente della Lazio Claudio Lotito. Tra i presenti l’allenatore del grande Milan, Arrigo Sacchi e le bandiere Demetrio Albertini, Franco Baresi, Zvonimir Boban.

I solenni funerali di Stato di Silvio Berlusconi iniziano con il canto del Requiem aeternam. Poi la “monizione iniziale” dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, che presiede le esequie. La liturgia prosegue con l’aspersione e l’incensazione del feretro. Segue l’orazione all’inizio dell’assemblea liturgica. La prima Lettura scelta dalla Diocesi di Milano per i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, è del profeta Daniele (“sarà un tempo di angoscia”), la seconda Lettura è dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi (“Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male”. Infine il Vangelo, (“Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Strasburgo approva norme Ue per regolare Intelligenza artificiale

Strasburgo approva norme Ue per regolare Intelligenza artificialeBruxelles, 14 giu. (askanews) – Divieto assoluto dell’uso dell’intelligenza artificiale (AI) per attività di sorveglianza biometrica, riconoscimento delle emozioni e polizia predittiva Considerati ad alto rischio i sistemi di IA utilizzati per influenzare gli elettori nelle elezioni I sistemi di IA generativa come ChatGPT devono dichiarare come è stato generato il contenuto

Le norme mirano a promuovere un uso di IA affidabile e incentrato sull’essere umano e sulla tutela di salute, sicurezza, diritti fondamentali e democrazia dai suoi effetti dannosi. La plenaria de Parlamento europeo ha adottato oggi a Strasburgo la sua posizione sulla proposta di Regolamento Ue sull’Intelligenza Artificiale (IA), con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni. Il testo votato costituisce ora la posizione negoziale per avviare, oggi stesso, i colloqui con il Consiglio Ue e la Commissione (“trilogo”) per trovare un accordo sul testo definitivo.

Il regolamento mira a garantire che l’IA sviluppata e utilizzata in Europa sia conforme ai diritti e ai valori dell’Ue, ad esempio in materia di supervisione umana degli algoritmi, di sicurezza, privacy, trasparenza, non discriminazione e benessere sociale e ambientale. Il testo adotta un approccio basato sul rischio e stabilisce obblighi per fornitori e operatori dei sistemi di IA a seconda del livello di rischio che può generare. In linea di principio, saranno vietati i sistemi di IA che presentano un livello di rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone, come quelli utilizzati per il punteggio sociale (ovvero classificare le persone in base al loro comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali, come certi casi in Cina).

Gli eurodeputati hanno ampliato l’elenco delle pratiche vietate che era stato incluso nella proposta originaria della Commissione, per includere divieti sugli usi intrusivi e discriminatori dell’IA, come: 1) l’uso di sistemi di identificazione biometrica remota “in tempo reale” e “a posteriori” in spazi accessibili al pubblico; 2) i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili (ad esempio genere, razza, etnia, cittadinanza, religione, orientamento politico); 3) i sistemi di “predittivi” usati nell’attività delle forze dell’ordine (basati su profilazione, ubicazione o comportamenti criminali passati); 4) i sistemi di riconoscimento delle emozioni utilizzati dalle forze dell’ordine, nella gestione delle frontiere, nel luogo di lavoro e negli istituti d’istruzione; 4)l’estrazione non mirata di dati biometrici da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare dei database di riconoscimento facciale (in violazione dei diritti umani e del diritto alla privacy). Gli emendamenti approvati dal Parlamento europeo chiedono poi che la classificazione delle applicazioni “ad alto rischio” includa anche i sistemi di IA che comportano danni significativi per la salute, la sicurezza, i diritti fondamentali delle persone o l’ambiente. In particolare, sono stati aggiunti alla lista “ad alto rischio” i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per influenzare gli elettori e l’esito delle elezioni e i sistemi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme dei social media (quelli con oltre 45 milioni di utenti).

Gli eurodeputati hanno aggiunto un intero capitolo che mancava nella proposta originaria della Commissione, presentata nell’ormai lontano aprile 2021, riguardo ai nuovi, sorprendenti e anche inquietanti sviluppi dell’IA “generativa”, utilizzata dai sistemi come ChatGPT, che sono in rapida evoluzione con continui progressi. Chiedono che i fornitori di “foundation models” alla base dell’IA generativa, siano obbligati a valutare e mitigare i possibili rischi (alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali, all’ambiente, alla democrazia e allo stato di diritto) e a registrare i loro modelli nella banca dati dell’Ue prima della loro immissione sul mercato europeo. Il Parlamento europeo chiede che ai sistemi di IA generativa che si basano su questi modelli, come ChatGPT, sia imposto il rispetto dei requisiti di trasparenza, dichiarando che il contenuto è stato generato dall’IA, quando è il caso, e rendendo possibile la distinzione delle cosiddette immagini “deep-fake” da quelle reali. Secondo gli eurodeputati, inoltre, dovrebbero essere previste delle salvaguardie per evitare la generazione di contenuti illegali, ed essere pubblicate le sintesi dettagliate dei dati protetti dal diritto d’autore utilizzati per il “training” dei sistemi di IA generativa. Per stimolare l’innovazione nel campo dell’IA e sostenere le Pmi, gli emendamenti del Parlamento europeo prevedono esenzioni per le attività di ricerca e le componenti dell’IA fornite con licenze “open-source”. Il regolamento promuove i cosiddetti spazi di sperimentazione normativa, o ambienti di vita reale, creati dalle autorità pubbliche per testare l’IA prima che venga messa in opera. Infine, gli eurodeputati sostengono che va rafforzato il diritto dei cittadini di presentare reclami sui sistemi di IA e di ricevere spiegazioni sulle decisioni basate su sistemi ad alto rischio con un impatto significativo sui loro diritti fondamentali, e chiedono di riformare il ruolo del nuovo Ufficio Ue per l’IA, che la proposta prevede di istituire, e che avrà il compito di monitorare l’attuazione di queste norme. “Oggi tutti gli occhi sono puntati su di noi. Mentre le Big Tech lanciavano l’allarme per le loro creazioni, l’Europa è andata avanti e ha proposto una risposta concreta ai rischi che l’IA sta iniziando a rappresentare”, ha dichiarato dopo il voto il correlatore Brando Benifei (Pd), aggiungendo che “durante i negoziati con il Consiglio Ue ci batteremo per proteggere la nostra posizione e contrastare i pericoli per la democrazia e la libertà” che potrebbero comportare certe applicazioni dei sistemi di intelligenza artificiale, in particolare quella generativa.

Atletica, Jacobs: “Sono un essere umano, rinascerò ancora”

Atletica, Jacobs: “Sono un essere umano, rinascerò ancora”Roma, 14 giu. (askanews) – “È da un po’ di tempo che vorrei scrivervi qualcosa, ma non sono mai riuscito a trovare le parole giuste. Ora però sento forte l’esigenza di raccontarvi come mi sento, è corretto che lo sappiate”. Inizia così un post pubblicato alle ore 13 sulle pagine social di Marcell Jacobs, il campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4×100.

“Ho iniziato la stagione outdoor e purtroppo non è andata come volevo – racconta lo sprinter delle Fiamme Oro – Eppure, nonostante fossi fermo da quasi un mese per il mio problema fisico, nonostante sapessi di non essere in alcun modo pronto per raggiungere i risultati che tutti speravamo, ho scelto di scendere in campo lo stesso, sapendo bene che probabilmente in molti non avrebbero capito che non era il risultato di quella gara l’obiettivo che mi prefiggevo. Era importante che tornassi in pista. È stato emozionante sentire la gioia scoppiarmi nel petto quando sono entrato nello stadio, percepire l’adrenalina nel corpo, sentire il calore del pubblico e vedere gli sguardi degli avversari. Quanto mi mancava! Mi sono sentito bene sui blocchi di partenza e sono partito come non facevo da tempo, ma poi le gambe non hanno sostenuto quello sforzo fino alla fine, mancava l’allenamento necessario e il risultato lo conoscete”. “E immancabili sono arrivate le critiche, gli attacchi, le prese in giro di chi non sa e nemmeno immagina quanto possa essere complicata la vita di un atleta professionista. In un attimo tutti i risultati raggiunti sembrava non valessero più niente – prosegue Jacobs – E mi dispiace molto, perché sarebbe bello se in momenti così complicati potessi essere sostenuto. Ma non voglio lasciarmi condizionare da tutto questo e prendere decisioni che non sono quelle giuste per me”.

“Voglio ricordarvi che sono un essere umano e spingo il mio corpo a dare il 110% continuamente, e sudo, fatico e sputo sangue ogni singolo giorno della mia vita per raggiungere obiettivi davvero sfidanti. Ho tante paure, ma sono consapevole di tutte quelle, tantissime, che ho affrontato e superato. E rinascerò ancora, superando gli ostacoli che la vita mi sta di nuovo mettendo davanti. Ci riuscirò, perché non permetterò mai a niente e nessuno di impedirmi di sognare e di lottare per raggiungere i miei traguardi! Ci vediamo presto e spero di trovarvi ancora una volta al mio fianco”.

Funerali di Berlusconi, presente la curva: Milan sospende attività

Funerali di Berlusconi, presente la curva: Milan sospende attivitàRoma, 14 giu. (askanews) – Dopo l’omaggio (circa 200 tifosi, tutti con la maglia nera della Curva Sud e una rosa rossa in mano) di ieri ad Arcore, la parte più rappresentativa del tifo rossonero è presente anche oggi in Duomo e questa sera darà l’ultimo saluto al Presidente a San Siro davanti al cancello 14. Tante le bandiere sul sagrato assieme a quelle del Monza, società che sotto la presidenza Berlusconi ha conquistato, e mantenuto, la serie A.

Il Milan ha sospeso le attività e lo ha reso noto con un tweet. “L’ultimo saluto al Presidente Silvio Berlusconi”. Questo il tweet della società rossonera pubblicato poco fa sull’account ufficiale del club, ultimo post social di oggi. La società che ha cambiato anche l’immagine del profilo. Nel maxi schermo della sede passeranno in loop alcune foto dello stesso Berlusconi.