Conte in masseria: è fuori luogo parlare di alleanza organica con il PdManduria (Ta), 11 giu. (askanews) – “Io sono contrario alle alleanze organiche. Che vuol dire? Che siamo un unico gruppo indistinto? No. Io posso condividere con il Pd degli obiettivi e battaglie. E spero che il dialogo cresca e si rafforzi sempre più, che aumentino i terreni comuni di azione ma parlare di alleanza strutturale, organica oggi è fuori luogo”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, conversando con Bruno Vespa al Forum in Masseria a Manduria.
Bimba scomparsa a Firenze, “tutte le ipotesi sono aperte”Milano, 11 giu. (askanews) – “Stiamo ricevendo telefonate di cittadini che dicono di aver visto” la bimba scomparsa Cataleya Alvarez “in località attorno a Firenze e le stiamo controllando”. Lo ha detto il generale Gabriele Vitagliano, comandante dei Carabinieri di Firenze in diretta su Rainews24. In un appello della Prefettura si chiede a chi ha notizie di chiamare il 112. “Tutte le ipotesi sono aperte, compreso il rapimento da parte di adulti o l’allontanamento”, ha aggiunto.
Le ricerche vanno avanti e sono coordinate dall’Arma dei carabinieri in stretto raccordo con la Prefettura e la Procura della Repubblica. A Firenze si è persa ogni traccia dalle 13.00 di ieri della bambina di cinque anni, conosciuta con il soprannome di Cata, di origine peruviana. Ha capelli e occhi scuri. “Non abbiamo elementi che possano comprovare un’ipotesi piuttosto che un’altra, ci sono telecamere che abbiamo esaminato e che stiamo esaminando”, ha aggiunto Vitagliano. “L’ultima immagine evidente è che rientra, ma ci sono immagini meno chiare, con adulti che escono”, ha aggiunto, sottolineando che non ci sono “elementi per poter parlare di rapimento”.
La piccola sarebbe stata a casa dello zio. Poi sarebbe scesa a casa sua, ma quando la mamma è rientrata dal lavoro non l’ha trovata nell’abitazione. Indossava dei pantaloncini lunghi rosa. In base alle ricostruzioni la bambina stava giocando con il fratello e un’altra bambina, secondo il generale erano presenti adulti a cui era affidata. Con la denuncia ai carabinieri, sono partite le ricerche. Sulle tracce della piccola si è messa anche la vasta comunità peruviana e sudamericana.
Come sta Papa FrancescoRoma, 11 giu. (askanews) – Lo staff medico informa che il decorso post operatorio di Papa Francesco è regolare. A renderlo noto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. “Il Santo Padre continua ad essere apiretico ed emodinamicamente stabile; ha effettuato fisioterapia respiratoria ed ha continuato a mobilizzarsi”, si spiega.
Nel corso della mattina il Pontefice “ha seguito la Santa Messa in diretta televisiva e ricevuto l’eucaristia”. Poi è andato nela cappellina dell’appartamento privato e si è raccolto in preghiera per la recita dell’Angelus. “Quindi ha pranzato comunitariamente con quanti lo assistono in questi giorni di degenza nell’appartamento privato (medici, assistente sanitario, infermieri, ausiliari e personale del Corpo della Gendarmeria)”.
Bimba 5 anni scomparsa a Firenze, la madre: aiutatemi a ritrovarlaMilano, 11 giu. (askanews) – Straziante appello della madre che chiede aiuto per ritrovarla: a Firenze si è persa ogni traccia dalle 13.00 di ieri di una bambina di cinque anni, Cataleya Alvarez, conosciuta con il soprannome di Cata, di origine peruviana. Ha capelli e occhi scuri.
La piccola sarebbe stata a casa dello zio. Poi sarebbe scesa a casa sua, ma quando la mamma è rientrata dal lavoro non l’ha trovata nell’abitazione. Indossava dei pantaloncini lunghi rosa. In base alle ricostruzioni la bambina stava giocando con il fratello e un’altra bambina. Con la denuncia ai carabinieri, sono partite le ricerche. Sulle tracce della piccola si è messa anche la vasta comunità peruviana e sudamericana.
Inzaghi e Zhang: “Orgogliosi della nostra Inter”Roma, 11 giu. (askanews) – Parole di delusione ma anche di grande orgoglio da parte di Simone Inzaghi al termine della finale di Champions League persa contro il Manchester City: “Ho fatto i complimenti ai ragazzi, sono stati grandiosi, hanno fatto una grandissima partita. Abbiamo perso una finale che volevamo a tutti i costi ma devono essere orgogliosi. Non cambierei questi giocatori con nessuno e oggi tutto il mondo ha visto perché. Abbiamo concesso poco contro una squadra fortissima. Ci sono tantissimi rimpianti ma dobbiamo essere orgogliosi. Gli ho dato un abbraccio enorme, come ai nostri tifosi. Tutto il mondo ha visto che l’Inter ha messo in campo una partita di orgoglio. I giocatori sono abbattuti e tristi ma così è il calcio. Dobbiamo essere orgogliosi del percorso che abbiamo fatto, con 5 finali in 20 mesi”.
E Inzaghi pensa anche al futuro esprimendo un desiderio che è anche un auspicio: “Abbiamo fatto un grandissimo percorso ma lo abbiamo visto stasera in campo. Il City lo conosciamo tutti. Fa male, il percorso in Champions è stato eccezionale e avendo giocato così una finale vogliamo tornarci, perché abbiamo le possibilità per farlo. Abbiamo giocato 57 partite, il percorso è straordinario”.Ai microfoni di Sky Sport dopo il ko in finale di Champions si esprime anche il presidente dell’Inter, Steven Zhang. “Fa parte del calcio vincere e perdere, voglio comunque complimentarmi ed esprimere il mio apprezzamento a giocatori, staff ed allenatore per tutto quello che hanno dato in campo: hanno dato il 100%”. “Allo stesso tempo voglio complimentarmi con il City, hanno fatto un’ottima stagione – ha aggiunto il numero uno nerazzurro -. Siamo orgogliosi di essere arrivati fin qui a giocarcela con i migliori, senza paura a prescindere dal risultato finale. Penso che la qualità e la mentalità dei nostri giocatori è di alto livello. Tutti l’hanno visto oggi, non siamo inferiori a nessuno”.
Il presidente ha parlato anche in vista del 2023/24: “È una stagione positiva su cui rifilettere, abbiamo già iniziato a pianificare il futuro – ha spiegato -. I giocatori che hanno fatto bene continueranno con noi, ovviamente poi non si pianifica una campagna acquisti in un giorno. È importante che i più rappresentativi rimangano nella squadra per essere competitivi. Oggi abbiamo dimostrato di essere forti davvero e di meritare questa finale, prima della partita tutti pensavano che fossimo gli underdog e che non ci fosse partita, siamo orgogliosi di questo risultato. Poi la finale deve avere un vincitore e un vinto, ma siamo fiduciosi nel futuro con le fondamenta forti che abbiamo in questo momento”.
Seconda notte di ricovero al San Raffaele per BerlusconiMilano, 11 giu. (askanews) – Seconda notte di ricovero al San Raffaele di Milano per Silvio Berlusconi, per accertamenti in merito a una nota patologia della quale l’ex presidente del Consiglio soffre da tempo.
Ieri la visita del fratello Paolo Berlusconi e della figlia Marina Berlusconi. Per ora nessuna previsione su quanto è destinata a durare l’attuale degenza. Berlusconi non si trova in terapia intensiva, come precisato dalla struttura sanitaria sanitaria milanese. Era stato dimesso il 19 maggio alla fine di un mese e mezzo di degenza.
Seconda notte di ricovero al San Raffaele per BerlusconiMilano, 11 giu. (askanews) – Seconda notte di ricovero al San Raffaele di Milano per Silvio Berlusconi, per accertamenti in merito a una nota patologia della quale l’ex presidente del Consiglio soffre da tempo.
Ieri la visita del fratello Paolo Berlusconi e della figlia Marina Berlusconi. Per ora nessuna previsione su quanto è destinata a durare l’attuale degenza. Berlusconi non si trova in terapia intensiva, come precisato dalla struttura sanitaria sanitaria milanese. Era stato dimesso il 19 maggio alla fine di un mese e mezzo di degenza.
Urne aperte in Sicilia per ballottaggi, riflettori su SiracusaRoma, 11 giu. (askanews) – Urne aperte in quattro Comuni della Sicilia per il ballottaggio. Il primo turno delle elezioni Amministrative 2023 non è riuscito a consegnare il nome del nuovo sindaco nelle città di Aci Sant’Antonio (Catania), Acireale (Catania), Piazza Armerina (Enna) e Siracusa. Si vota stasera fino alle 23 e poi domani di nuovo lunedì dalle 7 alle 15. A seguire senza soluzione di continuità scrutinio e risultati.
La sfida più rilevante è quella che riguarda proprio Siracusa. Nella città aretusea si confrontano l’uscente calendiano Francesco Italia e Ferdinando Messina, sostenuto da sette liste di Centrodestra. Nell’unico capoluogo d’Italia alle urne, il governatore siciliano Renato Schifani gioca una partita importante, considerato il suo appoggio al candidato sindaco Messina. Ad Acireale, nel Catanese, al ballottaggio è sfida tra due ex sindaci. Roberto Barbagallo, candidato di Forza Italia e sostenuto da 8 liste e Nino Garozzo, appoggiato da 6 liste. Proprio Barbagallo, in questi ultimi giorni, è stato travolto dalle polemiche dopo che la commissione parlamentare antimafia aprirà un’istruttoria in caso di suo successo alle urne. Barbagallo è infatti condannato in primo grado per richieste illecite a un vigile urbano e indagato per falso e rivelazioni d’atti d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta in cui sono emerse le sue frequentazioni con esponenti del clan mafioso Santapaola-Ercolano.
Ad Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, sfida aperta tra Quintino Rocca, sostenuto da quattro liste civiche e Giuseppe Santamaria, supportato da cinque liste di Centrodestra. E poi al ballottaggio anche Piazza Armerina, in provincia di Enna. A contendersi la fascia da sindaco due candidati di Centrodestra: Nino Cammarata e Massimo Di Seri.
Manchester City-Inter 1-0, Rodri regala la Champions a GuardiolaRoma, 10 giu. (askanews) – Un gol di Rodri decide la finale di Champions League. Vince il Manchester City 1-0 con un gol di Rodri, fanno festa i Citizen al primo successo in Coppa dei Campioni, fanno festa i Citizen che conquistano il triplete con F.A. Cup e Premier League ma l’Inter non ha demeritato. Anzi, resta la rabbia per almeno due occasioni enormi per pareggiare. Occasioni più clamorose di quelle del City.
Il primo tempo si chiude senza gol e con una sola emozione: in avvio chance per Bernardo Silva, poi ci prova Brozovic. Prima della mezz’ora spreca Barella, Haaland viene fermato da Onana nella più frossa occasione dei primi 45′. Infortunio per De Bruyne al 37′, sostituito da Foden. Nella ripresa Dzeko non ce la fa. Al suo posto Lukaku al 57′. Passa un minuto e che occasione per Lautaro Martinez; Clamorosa chance per l’Inter su una dormita di Akanji: si avventa sulla palla Lautaro che, con Ederson in uscita, sceglie di tirare piuttosto che passarla a Lukaku ma il portiere gli fa muro. Al 68′ il gol del Manchester City: imbucata di Akanji per Bernardo Silva che appoggia al centro, una deviazione di Acerbi sporca la sfera verso il destro di Rodri. Il suo piazzato dal limite lascia di sasso il portiere e porta avanti i Citizens. Al 71′ Inter vicina al pari. Palla a campanile che nessuno prende in area e scivola verso Dimarco: il suo colpo di testa scavalca il portiere e sbatte sulla traversa, sulla ribattuta calcia subito ma colpisce in pieno Lukaku. Al 77′ il Manchester City vicino al 2-0. Imbucata per Foden. Il centrale classe 2000 si gira in un fazzoletto, una volta in area, a tu per tu con Onana calcia col mancino ma non riesce ad angolare: il portiere blocca in due tempi.
All’89’ incredibile occasione per l’Inter. Sulla sponda aerea di Gosens colpisce di testa Lukaku che trova il miracolo di Ederson con il ginocchio sulla linea di porta, poi la palla viene mandata in angolo da Ruben Dias. Al 95′ ancora il portiere respinge una conclusione di Gosens sul calcio d’angolo ultima occasione dell’Inter. Finisce 1-0, l’Italia perde anche la terza finale ma quanti rimpianti per l’Inter.
Meloni vola a Tunisi con von der Leyen, sul tavolo pacchetto aiutiTunisi, 10 giu. (askanews) – Giorgia Meloni torna domani a Tunisi, dopo la visita “lampo” di martedì, ma questa volta porta con sé la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il primo ministro Mark Rutte ma, soprattutto, un possibile pacchetto di aiuti concreti da parte di Bruxelles. Aiuti, circa 900 milioni, senza i quali la Tunisia rischia il default.
Il Paese è sull’orlo della bancarotta: inflazione fuori controllo (oltre il 10%), alta disoccupazione, con punte del 37% tra i giovani, debito al 90% del Pil. Una situazione che ha provocato prima malcontento, poi proteste, a cui il presidente Kais Saied ha risposto con una virata di presidenzialismo che sfiora, se non oltrepassa, il confine dell’autoritarismo. La destabilizzazione tunisina ha provocato, per l’Italia, un notevole aumento dei flussi migratori: da qui parte oltre la metà dei migranti diretti verso le nostre coste. Non tutti, naturalmente, sono tunisini, la maggior parte, anzi, viene dall’Africa subsahariana, e da qui si imbarca. Se la Tunisia crollasse, è la convinzione di Meloni, si creerebbe un “effetto domino” con, potenzialmente, 900 mila partenze. Da qui l’impegno della premier per cercare di sbloccare il prestito da 1,9 miliardi del Fondo monetario internazionale, incagliato da tempo. L’Fmi, per erogare le risorse, chiede riforme (tra cui il risanamento delle imprese pubbliche e la riduzione dei sussidi) che Saied non accetta. “Nessun diktat: chi fornisce ricette già pronte è come un medico che scrive una ricetta prima di diagnosticare una malattia”, ha ripetuto a Meloni martedì scorso. Aprendo però uno spiraglio.La presidente del Consiglio, infatti, gli ha prospettato il ‘pacchetto’ di aiuti da parte dell’Europa e Saied ha dato il via libera – per la prima volta – all’incontro con von der Leyen. La stessa Meloni e Rutte – tra cui c’è uno stretto legame e che rappresentano le due ‘anime’ dell’Ue – sono in qualche modo ‘garanti’ dell’impegno a dare aiuti, sotto forma di investimenti e progetti di cooperazione e sostegno. Certo l’intesa è ancora tutta da costruire, tanto che l’incontro con Saied (e con la premier Najla Bouden) non avrà i crismi dell’ufficialità: due ore in tutto, domani dalle 10 alle 12, niente giornalisti, alla fine solo uno “statement”. Ma la premier, che sulla questione ha lavorato molto nelle ultime settimane, dà segnali di ottimismo. La proposta europea, ha detto martedì, è “un pacchetto di sostegno integrato, di finanziamenti e di opportunità importanti” a cui si aggiunge l’impegno italiano per “il sostegno al bilancio tunisino e l’apertura di linee di credito a favore soprattutto dello sviluppo”, che si sommerebbero ai progetti di cooperazione da 700 milioni già in atto. Anche il primo via libera al Patto per l’Immigrazione e l’Asilo, con i ‘rimborsi’ ai Paesi verso cui verrà rimpatriato chi non ha diritto alla protezione, potrebbero offrire una prospettiva allettante per Tunisi.
Sia von der Leyen che Meloni, comunque, sono consapevoli del fatto che l’aiuto europeo non sarà sufficiente per mettere a posto la disastrata situazione tunisina. Il raggiungimento di un’intesa, però, per la presidente del Consiglio, sarebbe “propedeutico” allo sblocco dei fondi del Fmi. Meloni ne ha parlato a Hiroshima, insieme alla presidente della Commissione, a margine del G7, con la direttrice del Fondo Kristalina Georgieva (che nei prossimi giorni vedrà Antonio Tajani) ha cui ha chiesto di superare le sue “rigidità”, perchè se è “comprensibile” la richiesta di “garanzie” così facendo “rischiamo di peggiorare situazioni che sono già compromesse”. Dall’altro lato anche Saied – è il messaggio lanciato martedì – deve avere un approccio “pragmatico”. L’obiettivo finale è “limare” alcune delle condizioni poste, ad esempio il taglio dei sussidi che, in questo momento, potrebbe scatenare una reazione della cittadinanza potenzialmente incontrollabile. Qualche ‘sconto’ sulle riforme, magari anche sotto forma di un allungamento dell’arco temporale, potrebbe portare alla soluzione. Almeno questo è il progetto di Meloni, se potrà aver successo si inizierà a vedere da domani.