Calcio, Fiorentina battuta 2-1 al 90′, la Conference al West HamRoma, 7 giu. (askanews) – Beffa al 90′ per la Fiorentina sconfitta 2-1 nella finale di Conference League dal West Ham. Sotto 1-0 su rigore di Benrahma la squadra viola ha trovato subito il pareggio con Bonaventura ma quando tutti pensavano ai supplementari è arrivato il gol di Bowen scattato sul filo del fuorigioco. Partita non bella, agonisticamente intensa ma con pochi spunti con la Fiorentina che sicuramente avrebbe meritato di più. Poche chance nel primo tempo: pericolosi Rice dal limite: pallone fuori di poco, e Milenkovic più tardi. Biraghi è colpito da un oggetto, forse una sigaretta elettronica, consegnata dall’assistente a Del Cerro Grande. Chiude il match con una vistosa fasciatura. Nel finale di primo tempo Fiorentina in gol: cross dalla destra di Gonzalez che trova la testa di Kouamé: Areola si salva con l’aiuto del palo, poi Jovic insacca di testa da pochi passi. Posizione al limite, il check del Var conferma il fuorigioco di Jovic. Nella ripresa non cambia il leit motiv della partita fino al 60′ quando al West Ham viene assegnato un calcio di rigore per un fallo di mano di Biraghi che sporca il controllo di Bowen. L’arbitro va al Var e concede il penalty. Perfetta l’esecuzione di Benrahma, uno specialista anche in Premier, che apre il destro e spiazza Terracciano per il vantaggio degli Hammers. Passano sette minuti ed arriva il pari della Fiorentina. Impressionante lo stacco aereo di Gonzalez, che fa sponda su una apertura lunghissima di Amrabat, tiene vivo un pallone e la scondella in area per Bonaventura: controllo col sinistro e destro incrociato nell’angolino. Gran gol di Jack, nulla da fare per Areola: il pareggio della Fiorentina. Terracciano salva di Antonio, ma era fuorigioco. Poi gran lavoro di sponda di Cabral spalle alla porta per il compagno, che piazza il piattone sinistro fuori di poco. La Fiorentina ci prova: Biraghi col destro da lontano, facile Areola, un minuto dopo Soucek prolunga di testa verso Bowen, interviene Terracciano. La beffa per la Fiorentina arriva al 90′ Bowen scatta sul filo del fuorigioco su assist di Paquetà: Igor non lo recupera, battuto Terracciano col sinistro. 2-1 West Ham e conference che va in Inghilterra
Pd, riunione dell’area Bonaccini: nessuno lavori per escluderciRoma, 7 giu. (askanews) – Chi c’era racconta di grande “preoccupazione”, di irritazione per una Elly Schlein che “sembra la leader di un movimento studentesco piuttosto che la segretaria del Pd”. La riunione di oggi della minoranza dem con Stefano Bonaccini è stata uno sfogatoio, e più che la sconfitta alle comunali pesa proprio la linea della segretaria, ritenuta troppo “assente” sui temi cruciali, a cominciare dall’economia e dal lavoro e, appunto, troppo “movimentista” quando si parla di Ucraina, per esempio. Così come non è piaciuta la defenestrazione di Piero De Luca, sostituito da quel Paolo Ciani che oggi ha scatenato un putiferio proprio sulle armi a Kiev. Grande scoramento, ma frenato da una consapevolezza condivisa: “Attenzione, se fallisce adesso Schlein finisce il Pd”, avrebbe ammonito per esempio Enzo Amendola, pure descritto molto critico verso la segreteria nel suo intervento. Per questo, alla fine, la parola d’ordine imposta da Bonaccini è: “Dobbiamo aiutare il Pd, dunque dobbiamo aiutare Elly. Dobbiamo aiutarlo rappresentando le nostre idee, le nostre proposte riformiste”. E per farlo l’area che ha sostenuto il presidente Pd alle primarie terrà una “due giorni” a luglio, un appuntamento per far sentire la voce dell’altro Pd, quello che teme di essere via via messo alla porta dalla nuova gestione.
Il malumore è forte e generalizzato. Raccontano appunto di interventi molto “preoccupati” di tanti dirigenti, oltre ad Amendola. Si sono fatti sentire – tra gli altri – Lorenzo Guerini (che già diverse volte in questi giorni ha invitato a non chiudere il Pd in un recinto), Graziano Delrio, appunto Amendola, Piero Fassino, Valeria Valente. Più prudente, secondo quanto viene riferito, Matteo Orfini. “Una valutazione su quello che è successo negli ultimi tre mesi”, spiega uno dei partecipanti. E la “valutazione” è negativa, si parla di “confusione”, di “assenza di linea”. Soprattutto, non piace l’atteggiamento verso la minoranza, additata per esempio come responsabile del voto a Bruxelles a favore del piano Asap che autorizza l’uso del Pnrr per l’approvvigionamento di munizioni. Lascia parecchi strascichi anche l’atteggiamento verso De Luca jr, un deputato che tutti – nell’area Bonaccini – definiscono “serio, lavoratore” e che è stato colpito per “dare un segnale” allo “sceriffo” Vincenzo, che vuole il terzo mandato in Campania.
L’Ucraina preoccupa, Pina Picierno ha fatto un tweet duro per commentare le frasi di Ciani: “Paolo Ciani diventa vicecapogruppo del gruppo del Pd, dichiara di non volersi iscrivere al nostro partito ma di volerne cambiare la linea su Ucraina. Grande confusione sotto il cielo. Una cosa però mi pare importante ribadirla: il sostegno del Pd alla resistenza Ucraina non cambia e non cambierà”. La linea ricorrente della segretaria – che non riconosce le scelte del termovalorizzatore a Roma, che dice di avere una “sua” posizione sulla gestazione per altri, che appunto fa sapere di non avere dato indicazioni di voto al gruppo Pd di Bruxelles – fa sentire quasi ospiti indesiderati i parlamentari della minoranza. Come dice uno di loro: “Elly sembra più preoccupata di preservare la ‘purezza della sua immagine, della linea con la quale ha vinto le primarie, che di fare una sintesi come deve fare chi guida un partito”. Tanto che Debora Serracchiani, raccontano, a un certo punto avrebbe detto: “Nessuno deve lavorare per mettere in difficoltà la segretaria. Ma nessuno deve pensare di lavorare per escludere qualcuno. Tutti dobbiamo lavorare per sentirci una comunità. Non c’è una parte buona e una cattiva”.
Bonaccini ha tenuto una linea simile a quella espressa anche in tv: “La segretaria è qui da tre mesi, lo sport preferito del Pd di criticare il nuovo arrivato andrebbe messo da parte. Certamente è bene evitare una deriva minoritaria che ci metterebbe in un angolo”. Perché appunto, come sottolineato da Amendola e da molti altri, bisogna valutare bene ogni iniziativa, sia per evitare il solito film della minoranza che logora il segretario di turno, sia perché stavolta è in gioco la tenuta stessa del Pd. Si cercherà di trovare un complicato equilibrio: ribadire che l’anima “riformista” ha pieno diritto di cittadinanza nel Pd, senza cannoneggiare una segretaria al lavoro solo da tre mesi. Un compito non semplice che, appunto, si proverà a declinare intanto con la kermesse di luglio.
Exclusive Padel Cup, parte terza edizione con formula a 4 tappeRoma, 7 giu. (askanews) – Nuova edizione, nuova formula per la Exclusive Padel Cup. Torna il circuito organizzato da MSP Italia, Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, leader in Italia nei tornei di padel amatoriali, e firmato da Exclusive, la prestigiosa carta di credito che il Gruppo Intesa Sanpaolo.
Dopo il grande successo delle prime due stagioni, entrambe disputate con un calendario autunnale sviluppato su Roma e Milano, quest’anno ecco le novità con l’inserimento di Napoli e Torino. Si parte a giugno con Roma e Napoli, poi Torino e Milano a ottobre. Nelle tappe dell’edizione 2022, sono stati oltre 800 gli atleti impegnati, con diverse presenze eccellenti e un sold out garantito in ogni weekend. Dagli ex calciatori Bergomi, Brocchi, Coco, Dida, Legrottaglie, Serginho all’ex nazionale di rugby Griffen, fino a numerosi volti noti dello spettacolo: la passione per il padel non ha risparmiato nessuno.
Per le coppie delle tre categorie (maschili, femminili e miste) che si aggiudicheranno ogni singola tappa, in palio una clinic per due persone in Spagna all’interno del Ba Padel Barcelona Golf & Resort, con lo staff e il metodo dell’accademia firmata dalla selezionatrice della nazionale italiana, la spagnola Marcela Ferrari. Il pacchetto comprenderà un corso di quattro ore con istruttori spagnoli in lingua italiana, una prenotazione per un campo della durata di un’ora, due pernottamenti e i transfer da e per l’aeroporto. Quattro le tappe in programma, tutte in strutture di alto livello. Si parte il 10 e 11 giugno dal Winner Center di Roma, mentre nel weekend successivo ci si sposterà al Padel Club Napoli. La Exclusive Padel Cup tornerà poi in campo tra il 14 e il 15 ottobre al Pala Village di Torino, per chiudersi poi il 28 e il 29 ottobre al Milano Urban Padel.
“Dopo lo straordinario risultato, in termini di presenze e visibilità, delle prime due edizioni, siamo davvero felici di ripartire con la Exclusive Padel Cup, che quest’anno si allarga ad altre due città come Napoli e Torino – le parole di Claudio Briganti, responsabile nazionale padel di MSP Italia -. Quello del padel è un fenomeno che non conosce latitudini, e in tutta Italia continuano a crescere le strutture e i praticanti. Da ormai nove anni organizziamo tornei di padel amatoriale su scala nazionale, coinvolgendo oltre 10mila giocatori, e la Exclusive Padel Cup in questo senso rappresenta un’eccellenza del nostro calendario”.
Violenza sulle donne, arriva il giro di vite del GovernoRoma, 7 giu. (askanews) – ‘Velocizzare le valutazioni preventive sui rischi che corrono le potenziali vittime di femminicidio o di reati di violenza contro le donne o in ambito domestico; rendere più efficaci le azioni di protezione preventiva; rafforzare le misure contro la reiterazione dei reati a danno delle donne e la recidiva; migliorare la tutela complessiva delle vittime di violenza’. Sono questi le principali intenzioni del Governo che ha varato oggi un disegno di legge per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica. Il provvedimento – si spiega in una nota – è stato deciso su proposta del ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, del ministro dell’interno Matteo Piantedosi e del ministro della giustizia Carlo Nordio.
Il disegno di legge recepisce – si aggiunge – ‘le istanze più urgenti emerse nell’ambito dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica; le osservazioni contenute nella relazione finale della ‘Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere’; gli orientamenti della procura generale della Corte di Cassazione in materia’. Con il disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri in merito all aviolenza sulle donne si rafforza l”ammonimento’ da parte del questore, una misura di prevenzione oggi prevista per tutelare le vittime di atti di violenza domestica, cyberbullismo o atti persecutori (stalking). ‘Lo scopo è di garantire una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione dei processi penali. Quando le forze di polizia ricevono una segnalazione, si attivano delle rapide procedure di verifica che possono portare al provvedimento di ammonimento. La persona ‘ammonita’ deve astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza e può subire il ritiro di eventuali armi, anche se possedute legalmente. In caso di reiterazione della condotta, la procedibilità per i reati previsti non è più a querela di parte ma d’ufficio’. Con il ddl approvato oggi, si estendono i casi in cui si può applicare l’ammonimento. Si includono adesso i cosiddetti ‘reati-spia’, che avvengono nel contesto delle relazioni familiari ed affettive (attuali e passate): percosse; lesione personale; violenza sessuale; violenza privata; minaccia grave; atti persecutori; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; violazione di domicilio; danneggiamento. Si prevede l’aggravamento di pena quando i reati di violenza domestica o contro le donne sono commessi da un soggetto ammonito, anche se la vittima è diversa da quella che ha effettuato la segnalazione per cui è stato adottato l’ammonimento. Per la richiesta di revoca dei provvedimenti, i soggetti ammoniti dovranno aspettare almeno tre anni e dovranno avere ottenuto valutazioni positive in appositi percorsi di recupero. Inoltre, si amplia la definizione dei reati di ‘violenza domestica’, comprendendo quelli avvenuti in presenza di minorenni. Potenziamento delle misure di prevenzione. Le misure di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale, previste dal Codice antimafia, potranno essere applicate anche agli indiziati di reati legati alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (tentato omicidio; lesioni personali gravi e gravissime; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; violenza sessuale). Queste misure si applicano indipendentemente dalla commissione di un precedente reato.
La sorveglianza speciale di pubblica sicurezza sarà applicata agli indiziati di questi gravi reati con modalità di controllo elettroniche che ne richiedono il consenso. Nel caso in cui tale consenso sia negato, la durata della misura di prevenzione non potrà esser inferiore a due anni e il soggetto dovrà presentarsi periodicamente all’autorità di pubblica sicurezza. Inoltre, sarà obbligatorio per il Tribunale (attualmente si tratta di una facoltà) imporre agli indiziati di questi reati il divieto di avvicinarsi a determinati luoghi, frequentati abitualmente dalle vittime, e l’obbligo di mantenere una determinata distanza, non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi e dalle vittime, prevedendo particolari modalità nel caso in cui la frequentazione di tali luoghi sia necessaria per motivi di lavoro o altre esigenze. Si prevede poi che in attesa dell’emissione della sorveglianza speciale, il Tribunale, se sussistono motivi di particolare gravità, possa disporre d’urgenza, in via temporanea, il divieto d’avvicinamento. Le violazioni saranno punite con la reclusione da 1 a 5 anni e sarà consentito l’arresto anche fuori dei casi di flagranza. Processi più veloci per i reati di violenza contro le donne, anche nella fase cautelare. ‘Si assicura il rapido svolgimento dei processi in materia di violenza contro le donne, ampliando le fattispecie per le quali è assicurata priorità, includendo: costrizione o induzione al matrimonio; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; stato di incapacità procurato mediante violenza; lesione personale, in alcune ipotesi aggravate )per esempio quando il fatto è commesso contro i genitori, i figli o i coniugi/partner). Sarà assicurata priorità anche alla richiesta e trattazione delle richieste di misura cautelare personale’.
Si prevede l’obbligo (e non più la mera facoltà), per il Procuratore della Repubblica, di individuare uno o più procuratori aggiunti o uno o più magistrati addetti all’ufficio per la cura degli affari in materia di violenza contro le donne e domestica. Termini per la valutazione delle esigenze cautelari Si inserisce, nel Codice di procedura penale, un nuovo articolo (Misure urgenti di protezione della persona offesa), con la previsione che il pubblico ministero abbia un massimo di 30 giorni dall’iscrizione della persona indagata nell’apposito registro per valutare se richiedere l’applicazione delle misure cautelari. Ulteriori 30 giorni al massimo saranno a disposizione del giudice per la decisione sull’istanza. Anche qualora il pubblico ministero non ravvisi i presupposti per la richiesta delle misure cautelari, dovrà proseguire le indagini preliminari. Con il disegno di legge varato oggi dal Consiglio dei ministri in merito alla violenza sulle donne si prevede l’applicazione delle sanzioni penali previste per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa anche alla violazione degli ordini di protezione emessi dal giudice in sede civile. La pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 3 anni, con l’arresto obbligatorio in flagranza.
Si prevede quindi l’arresto in ‘flagranza differita’ per chi sarà individuato, in modo inequivocabile, quale autore di una condotta (violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; maltrattamenti in famiglia; atti persecutori), sulla base di documentazione video-fotografica o che derivi da applicazioni informatiche o telematiche (chat, condivisione di una posizione geograficaà). L’arresto deve essere compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto. Rafforzamento delle misure cautelari e dell’uso del braccialetto elettronico. Questo uno degli elementi su cui poggia il ddl varato dal Governo in relazione alla violenza contro le donne. ‘Si prevede l’applicazione della misura cautelare in carcere non solo nel caso di trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari ma anche nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti con la misura degli arresti domiciliari o con le misure di allontanamento dalla casa familiare o divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Si ampliano al tentato omicidio e alla deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (qualora commessi in danno dei prossimi congiunti o del convivente), le fattispecie per le quali è consentita l’applicazione della misura dell’allontanamento anche al di fuori dei limiti di pena previsti e si prevede il controllo del rispetto degli obblighi tramite il braccialetto elettronico e la prescrizione di mantenere una determinata distanza, comunque non inferiore a 500 metri, dalla casa familiare o da altri luoghi determinati, abitualmente frequentati dalla persona offesa’. Si prevede la possibilità di stabilire la custodia cautelare in carcere anche nei procedimenti per il delitto di lesioni personali, in alcune ipotesi aggravate, e per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Informazioni alla persona offesa dal reato e obblighi di comunicazione. Con il ddl sulla violenza contro le donne si estende la previsione dell’immediata comunicazione alle vittime di violenza domestica o contro le donne, di tutte le notizie inerenti alle misure cautelari disposte nei confronti dell’autore del reato, sia esso imputato in stato di custodia cautelare, comprese l’evasione, la scarcerazione o la volontaria sottrazione dell’internato all’esecuzione della misura di sicurezza detentiva. Al fine di potenziare la ‘circolarità informativa’ e la ‘multi-attorialità’ nel delicato campo della violenza domestica o contro le donne, si prevede anche che l’autorità giudiziaria debba effettuare una comunicazione al questore, in caso di estinzione, inefficacia pronunciata per qualsiasi ragione, revoca o sostituzione in melius di misure cautelari coercitive personali, ai fini delle valutazioni di competenza in materia di misure di prevenzione. Quindi si modificano gli obblighi ai quali il condannato deve soggiacere per accedere alla sospensione condizionale della pena. Si integra la previsione per cui, nei casi di condanna per alcuni specifici delitti, la sospensione condizionale della pena è subordinata alla partecipazione a specifici percorsi di recupero, stabilendo che non è sufficiente la mera ‘partecipazione’ ma è necessario anche il superamento dei percorsi con esito favorevole, accertato dal giudice. Si introduce una provvisionale a titolo di ristoro ½anticipato», in favore della vittima o, in caso di morte, degli aventi diritto che, in conseguenza dei delitti di omicidio, violenza sessuale o lesione personale gravissima, e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa, vengano a trovarsi in stato di bisogno. Si supera quindi l’attuale limite della necessità dell’acquisizione della sentenza di condanna.
Violenza sulle donne, Roccella: abbiamo rafforzato le misure cautelariRoma, 7 giu. (askanews) – “Abbiamo rafforzato le misure cautelari. Come il braccialetto elettronico e la distanza di 500 metri della persona autore del reato dalla vittima”. Lo ha detto la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Eugenia Maria Roccella, dopo il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al disegno di legge con le norme per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica. “Nonostante una buona legislazione abbiamo un numero femminicidi che non accenna a calare, a novembre abbiamo illuminato i palazzi delle istituzioni con i 104 nomi delle donne uccise”. In riferimento al provvedimento deciso – ha continuato – “avviene in giorni in cui accaduti femminicidi che hanno colpito, commosso e sconvolto l’opinione pubblica, ma il provvedimento era in cantiere già da tempo. Con i ministri Nordio e Piantedosi avevamo ritenuto necessario, nonostante abbiamo una buona legislazione contro la violenza sulle donne, intervenire su alcune smagliature”. “Abbiamo previsto anche l’arresto in flagranza differita, così come avviene per altre situazioni”. “Voglio sottolineare l’importanza anche la provvisionale a titolo di ristoro anticipato in favore della vittima. Un aiuto per le persone che sono in stato di bisogno”, ha continuato. “Tutto questo va accompagnato con un cambiamento culturale. Perché Giulia Tramontano nessuna legge avrebbe potuto salvarla. Dobbiamo mettere in campo misure di accompagnamento. Con ministro Valditara abbiamo pensato di fare una campagna diffondendo le nuove norme che portando nelle scuole le persone che hanno subìto le violenze. Solo attraverso le esperienze dirette si può cercare di far giustizia. Attraverso una consapevolezza crescente che dobbiamo alimentare”
Il Consiglio dei ministri ha varato nuove norme per i concorsi pubbliciRoma, 7 giu. (askanews) – Via libera del Consiglio dei ministri alla nuova disciplina dei concorsi, che si inserisce tra gli interventi del Pnrr per la semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative.
“Con il provvedimento approvato oggi – afferma il ministro Zangrillo – tracciamo la strada per un nuovo modo di selezionare il personale pubblico, imprimendo una decisiva accelerazione ai tempi di conclusione delle procedure e puntando su digitalizzazione e trasparenza. Un intervento che ci permette di affrontare le oltre 170 mila assunzione previste per il 2023 con maggiore forza, fiducia e consapevolezza di aver messo a sistema un meccanismo innovativo e all’avanguardia. La certezza dei tempi è un importante stimolo per i candidati, una garanzia per le amministrazioni”. Lo schema di decreto fissa il limite massimo di 6 mesi per la conclusione della procedura concorsuale. La pubblicazione dei bandi avviene attraverso il portale del reclutamento inPA e sul sito istituzionale dell’ente che bandisce il concorso. Particolare attenzione alla rappresentatività di genere, con l’obiettivo di eliminare qualunque forma di discriminazione. Previste tutele nei confronti delle donne in gravidanza o allattamento.
“Mettiamo a terra importanti passi sulla digitalizzazione dei nostri processi per una pubblica amministrazione attrattiva ed efficiente”, conclude il ministro Zangrillo.
”Il Papa sta bene ed è vigile” (assicura il chirurgo)Città del Vaticano, 7 giu. (askanews) – “Il Santo Padre sta bene è vigile ed ha fatto la prima battuta”. Lo ha detto il chirurgo del Policlinico Gemelli di Roma, Sergio Alfieri che, con la sua equipe, ha operato questo pomeriggio Papa Francesco di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Nel corso della conferenza stampa, Alfieri ha confermato che si è trattato di un “intervento programmato” e “senza complicazione”. La patologia per la quale Papa Francesco è stato operato questo pomeriggio, è una “patologia benigna, non c’è nessuna traccia come quella di due anni fa, non ha altre malattie”. La degenza per questo tipo di interventi è di cinque, sette giorni. “Papa Francesco è vigile e cosciente e ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e di preghiera che lo hanno da subito raggiunto”. Lo ha dichiarato il portavoce vaticano, Matteo Bruni al termine dell’operazione al Gemelli di Roma alla quale è stato sottoposto Papa Francesco.
La pandemia, il Tribunale dei Ministri ha archiviato le indagini su Conte e SperanzaMilano, 7 giu. (askanews) – Il Tribunale dei Ministri ha archiviato la posizione dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza nell’indagine sulla gestione della prima fase dell’emergenza Covid in provincia di Bergamo. I giudici hanno accolto la richiesta della Procura di Brescia. Conte e Speranza erano accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa.
Delusione e amarezza da parte dei familiari della vittime riuniti nell’Associazione “Sereniesempreuniti”: “Ancora una volta ci è stato negato di poter conoscere la verità sulla morte dei nostri cari e di migliaia di persone che, come emerso dalle risultanze della coraggiosa indagine della Procura di Bergamo, si sarebbero potute salvare. Questa archiviazione è uno schiaffo in faccia a tutti noi e all’Italia intera che si merita un sistema politico e di giustizia più trasparente. Siamo intransigenti con quanto fatto dalla Procura di Brescia e dal Tribunale dei Ministri: l’archiviazione è un vilipendio alla memoria dei nostri familiari, un bavaglio, l’ennesimo in un’Italia corrosa dall’omertà contro cui ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo nelle sedi che ci restano, come quella civile”. “Siamo amareggiati per la decisione che va in senso opposto alle risultanze cui era pervenuta la Procura di Bergamo dopo tre anni di indagini – aggiunge Consuelo Locati, del team legale dei familiari -. Attendiamo di conoscere le motivazioni addotte a fondamento della richiesta”. L’ex presidente del Consiglio e attuale leader del M5s, Giuseppe Conte, è “confortato” dalla decisione del Tribunale dei Ministri di archiviare la sua posizione e quella dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’indagine sulla gestione della prima fase dell’emergenza Covid in provincia di Bergamo. Lo ha detto a Cinque minuti su Raiuno.
“Non è mai scontato un provvedimento dopo un’inchiesta di tre anni che ha raccolto tantissimo materiale e mi conforta il fatto che il Tribunale dei ministri abbia chiarito che sarebbe stata addirittura irragionevole una decisione diversa in quel momento e in quella situazione, con quella conoscenza molto carente di quelle informazioni. Ricordo che non eravamo più di fronte ai focolai iniziali, ma a un virus che ormai galoppava tant’è che dopo qualche giorno ci fu la decisione di chiudere la Lombardia, l’Emilia-Romagna e altre ragioni in modo molto stringente” ha evidenziato. “È chiaro- ha ribadito il leader pentastellato – che la sentenza mi conforta perché chiaramente abbiamo avuto, e abbiamo ancora adesso, il dolore della nostra comunità nazionale, la perdita di tante vite umane, qualcosa che pesa sulla nostra coscienza collettiva e questi passaggi con estrema chiarezza del Tribunale dei ministri mi confortano e ci confortano sul fatto di avere agito con equilibrio e responsabilità e addirittura massima ragionevolezza”.
Ucraina, Schlein: Ciani? la linea del Pd è chiara e non cambiaRoma, 7 giu. (askanews) – La linea del Pd sull’Ucraina non cambia, lo assicura Elly Schlein durante la presentazione del libro ‘Viva New York’. Quando le viene chiesto di commentare le dichiarazioni di Paolo Ciani, neo-vice-presidente del gruppo democratico alla Camera che ha sollecitato un cambio di posizione sull’invio di armi all’Ucraina, la Schlein ha risposto: “Stavamo facendo ragionamenti molto alti (prima di questa domanda, ndr)… Ho visto che lo stesso Ciani ha chiarito le affermazioni che ha fatto a nome del suo partito, che è Demos, che non è il Pd e con il quale abbiamo condiviso l’esperienza che ha portato alle politiche. La linea del Pd è ben chiara ed è quella”.
Violenza donne, La Russa rilancia la proposta di una manifestazione di soli uominiMilano, 7 giu. (askanews) – La proposta di una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne “è qualcosa che può smuovere le coscienze ma non può essere una manifestazione di parte: o è una manifestazione corale, al di sopra delle divisioni legittime dei partiti, o non avrebbe alcun significato. Ne parlerò alla prossima riunione dei presidenti di gruppo del Senato”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervistato a ‘Porta a Porta’. E spiegando che “è la posizione che ho sempre avuto, è l’incarico che ho che l’ha resa più nota e decisiva”.
Tornando alla frase del ceffone da dare ai figli che mancassero di rispetto alle donne, La Russa ha poi precisato: “Ciò che è obbligatorio è che la famiglia insegni il rispetto. Il ceffone è assolutamente facoltativo e come ultima istanza. Spero che non ci sia mai bisogno. Ma non è così grave se una volta nella vita si può, non dare, ma almeno far temere di darlo”. Alla domanda su cosa si possa fare “a livello governativo”, il Presidente del Senato ha risposto: “So che ci sta già lavorando il governo non tocca a me dare consigli. Ma alal festa dei Carabinieri qualche giorno fa ho suggerito una prima cosa facile: raddoppiare il numero di Carabinieri e poliziotti addetti ai reati di questo genere perchè credo che la prevenzione sia la cura migliore che noi possiamo immaginare”.