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Strage Capaci, Meloni: impegno instancabile contro la mafia

Strage Capaci, Meloni: impegno instancabile contro la mafiaPalermo, 23 mag. (askanews) – “Trentuno anni fa ero una quindicenne, sconvolta dall’efferatezza di quella stagione di stragi mafiose. Scelsi di impegnarmi in politica perché lo vidi come lo strumento più utile per fare qualcosa, per non rimanere con le mani in mano. L’ultimo arresto quello di Matteo Messina Denaro è la testimonianza dell’impegno instancabile di tanti uomini e donne delle istituzioni”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel suo messaggio letto durante la cerimonia, in corso a Palermo, per l’anniversario della strage di Capaci.

Torna Cinema in Festa, dall’11 al 15 giugno biglietti a 3,50 euro

Torna Cinema in Festa, dall’11 al 15 giugno biglietti a 3,50 euroRoma, 23 mag. (askanews) – Al via a giugno la seconda edizione estiva di Cinema in Festa, l’occasione per vedere i film al cinema a un prezzo speciale. L’iniziativa è promossa da Anica e Anec con il supporto del MiC e la collaborazione del David di Donatello – Accademia del Cinema Italiano.

Cinema in Festa è il progetto lanciato nel 2022 e che andrà avanti fino al 2026: ogni anno, a giugno e a settembre, per 5 giorni dalla domenica al giovedì, il biglietto costerà soltanto 3,50 euro per tutti i film. La seconda edizione partirà domenica 11 giugno e si concluderà giovedì 15 giugno con le nuove uscite della settimana. Ispirato alla “Fête Du Cinéma” francese, il progetto è nato dalla collaborazione tra distributori e cinema per garantire agli spettatori italiani una stagione cinematografica lunga dodici mesi. La prima edizione di settembre 2022 ha totalizzato 1,15 milioni di spettatori e quest’anno l’iniziativa si inserisce nell’ambito di “Cinema Revolution – Che Spettacolo L’Estate”, la campagna sostenuta dal MiC che trasforma l’estate 2023 in una stagione straordinaria di film e promozioni.

Piantedosi: l’insegnamento di Falcone è fondamentale per lotta alla mafia

Piantedosi: l’insegnamento di Falcone è fondamentale per lotta alla mafiaPalermo, 23 mag. (askanews) – “L’Italia per combattere la mafia ha consolidato un’esperienza molto importante. Partendo proprio dall’insegnamento di Falcone, i nostri investigatori hanno imparato a inseguire i soldi e preservare i circuiti legali. Credo che è un fenomeno che deve ancora preoccupare ma bisogna anche tranquillizzare i cittadini anche sul fatto che il nostro Paese da tempo manifesta la capacità di contrastare anche questo modo più insidioso di agire da parte di Cosa nostra”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a margine delle celebrazioni a Palermo del trentunesimo anniversario della strage di Capaci.

“L’arresto di Messina Denaro significa la chiusura di una pagina, quella della mafia stragista che uccideva i servitori dello Stato. E’ una pagina che si gira ma inizia un’altra storia. La battaglia prosegue perché la mafia si è evoluta e ha cambiato il suo modo di agire: quindi l`importanza del ruolo dello Stato e delle istituzioni è quella di adattarsi a questo mutare della mafia e non retrocedere” ha detto.“Come disse Falcone – aggiunge Piantedosi – la mafia è un fenomeno umano e come tale è destinato a finire, ma fino a quando ci sarà l’ultimo granello di presenza lo Stato ci metterà l’ultima goccia di sudore per combatterla” ha concluso il ministro.

 

Il cordoglio del mondo politico per la scomparsa di Maria Giovanna Maglie

Il cordoglio del mondo politico per la scomparsa di Maria Giovanna MaglieRoma, 23 mag. (askanews) – E’ morta la giornalista Maria Giovanna Maglie, 70 anni. Da tempo aveva problemi di salute. A dare la notizia del decesso è stata Francesca Chaouqui. “E’ tornata questa Mattina alla Casa del Padre. È stata portata al San Camillo Forlanini la scorsa notte per una complicazione venosa ed è spirata poco fa. Ero accanto a lei, ha lottato fino alla fine come sempre. Adesso è in pace”. “Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Maria Giovanna Maglie. Cronista e scrittrice talentuosa e appassionata, la sua prematura scomparsa rappresenta una grande perdita per il giornalismo italiano”. Lo dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. “Alla famiglia giungano le espressioni delle più sentite condoglianze”. “Buon viaggio Maria Giovanna, amica dalla voce forte e originale, oratrice appassionata, giornalista e intellettuale raffinata, soprattutto donna coraggiosa, indipendente e libera. L’Italia aveva ancora tanto bisogno di te, ci mancherai amica mia”. Così, il leader della Lega, Matteo Salvini, sui social. “Un grande dispiacere la scomparsa di Maria Giovanna Maglie, donna e giornalista forte, acuta e coraggiosa. Condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari” scrive su Twitter il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Sono addolorato per la scomparsa prematura di Maria Giovanna Maglie, una grande giornalista, autorevole e indipendente, che ha dato tanto alla nostra informazione, raccontando in prima linea gli orrori delle guerre e delle dittature, affrontando inchieste difficili, non girandosi mai dall’altra parte su temi scomodi e divisivi. E non a caso proprio lei aveva anche raccontato, da scrittrice, un’altra donna con la schiena dritta e la testa alta come lei e un’altra voce libera e controcorrente come Oriana Fallaci: in questo momento le immagino insieme, lassù”. Lo afferma Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia. “Oggi purtroppo ci lascia una grande professionista, Maria Giovanna Maglie, giornalista attenta e capace, combattente nel lavoro e nella vita, voce libera e indipendente che mancherà al nostro Paese”, così scrive il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti su Twitter.

Il presidente della Cei: abbracciamo l’Emilia-Romagna, c’è stata poca cura della Casa comune

Il presidente della Cei: abbracciamo l’Emilia-Romagna, c’è stata poca cura della Casa comuneRoma, 23 mag. (askanews) – “In questo momento il nostro pensiero va all’Emilia Romagna, piegata dalla furia delle alluvioni, dalle esondazioni dei fiumi e dalle tante frane. L’acqua e il fango hanno mietuto vittime, devastato territori, distrutto abitazioni e aziende, cancellato ricordi e sacrifici. Anche questa volta piangiamo per esserci presi troppa poca cura della nostra Casa comune”. Così il card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, nella sua introduzione alla 77 Assemblea Generale, in corso in Vaticano.

“Nell’abbracciare la gente dell’Emilia Romagna, che ha rivelato tanta solidarietà e laboriosità, ringrazio quanti – istituzioni, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, volontari – si stanno prodigando per portare aiuto concreto e consolazione, fino ai luoghi più isolati. Un grazie anche ai sacerdoti, alle parrocchie e agli Istituti religiosi, ai tanti volontari che generosamente e spontaneamente si sono organizzati per aiutare in questo vero e proprio ‘ospedale da campo’”. “Tra di loro vi sono molti ragazzi e giovani che hanno deciso di dare una mano in modo concreto, per alleviare le sofferenze con la loro forza e la loro speranza. L’impegno è mantenere lo stesso spirito di solidarietà e di comunità nei prossimi mesi e forse anni per riparare quanto la furia delle acque ha rovinato”.

“La guerra è una pandemia. Ci coinvolge tutti. Non rimanga solo la logica spietata del conflitto. C’è una cultura di pace tra la gente da generare e fortificare. Tante volte l’informazione così complessa spinge all’indifferenza, a essere spettatori della guerra ridotta a gioco. La solidarietà con i rifugiati – quelli ucraini, ma non solo – è un’azione di pace” ha poi detto il card. Matteo Zuppi. “Per noi la pace non è solo un auspicio, ma è la realtà stessa della Chiesa, che germina – come il segno di pace – dall’Eucaristia e dal Vangelo. La Chiesa e i cristiani credono nella pace, siamo chiamati a essere tutti operatori di pace, ancora di più nella tempesta terribile dei conflitti”.

“Siamo il popolo della pace, a partire da Gesù che è la nostra pace. Lo siamo per la storia del nostro Paese, per la sua collocazione nel Mediterraneo, cerniera tra Nord e Sud, ma anche tra Est e Ovest. Lo siamo per le radici più profonde e caratteristiche del nostro popolo. Come cristiani italiani, con il Papa, siamo chiamati a una fervente e insistente preghiera per la pace in Ucraina. Preghino tutte le nostre comunità intensamente per la pace! L’impegno di intercessione cambia la storia, come diceva Giorgio La Pira”. “I conflitti si moltiplicano. Penso al Sudan e al suo dramma umanitario. In un mondo come il nostro non possiamo prescindere da una visione globale. Seguire le vicende dolorose dei Paesi lontani, con la preghiera e l’informazione, è una forma di carità. Del resto la cultura della pace è un capitolo decisivo della cultura della vita, che trae ispirazione dalla fede”, ha concluso Zuppi.

Strage di Capaci, Mattarella: la Repubblica reagì con rigore e giustizia

Strage di Capaci, Mattarella: la Repubblica reagì con rigore e giustiziaRoma, 23 mag. (askanews) – “Il 23 maggio di trentuno anni fa lo stragismo mafioso sferrò contro lo Stato democratico un nuovo attacco feroce e sanguinario. Con Giovanni Falcone persero la vita sua moglie Francesca Morvillo, magistrata di valore, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, che lo tutelavano con impegno”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci.

“Una strage, quella di Capaci, che proseguì, poche settimane dopo, con un altro devastante attentato, in via D’Amelio a Palermo, nel quale morì Paolo Borsellino, con Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. A questi testimoni della legalità della Repubblica, allo strazio delle loro famiglie, al dolore di chi allora perse un amico, un maestro, un punto di riferimento, sono rivolti i primi pensieri nel giorno della memoria”, prosegue Mattarella. “Quegli eventi sono iscritti per sempre nella storia della Repubblica. Si accompagna il senso di vicinanza e riconoscenza verso quanti hanno combattuto la mafia infliggendole sconfitte irrevocabili, dimostrando che liberarsi dal ricatto è possibile, promuovendo una reazione civile che ha consentito alla comunità di ritrovare fiducia. I criminali mafiosi pensavano di piegare le istituzioni, di rendere il popolo suddito di un infame potere. La Repubblica seppe reagire con rigore e giustizia”, sottolinea il Capo dello Stato.

“Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità. La mafia li ha uccisi, ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza. Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa. L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire”, conclude Mattarella.

31 anni fa la strage di Capaci, oggi le celebrazioni a Palermo

31 anni fa la strage di Capaci, oggi le celebrazioni a PalermoPalermo, 23 mag. (askanews) – È il giorno delle celebrazioni a Palermo in ricordo della strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Oggi ricorre il trentunesimo anniversario da quella strage che cambiò la storia del paese. Alle manifestazioni del 23 maggio, la premier Giorgia Meloni interverrà, in collegamento da Roma, durante il Consiglio dei ministri dedicato all’alluvione dell’Emilia Romagna.

Parteciperà così all’iniziativa che si terrà nella mattinata all’interno e all’esterno dell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo. Sarà invece presente nel capoluogo siciliano il ministro degli Interni Matteo Piantedosi che inizierà la giornata nel giardino di Palazzo Jung, in via Lincoln, dove verrà ospitato il museo che sarà dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel palco davanti all’aula bunker, ci saranno anche 80 baby sindaci con la fascia tricolore provenienti da tutta Italia.

Scaroni: sul gas comprato a Mosca avevo il via libera di Nato e Governo

Scaroni: sul gas comprato a Mosca avevo il via libera di Nato e GovernoRoma, 23 mag. (askanews) – “Entro in Eni nel 2005 e appena arrivato mi trovo sul tavolo il rinnovo del contratto con Gazprom. C’era una bozza, siglata dal precedente management, che era sotto la lente dell’Antitrust che ne lamentava la scarsa reciprocità essendo troppo sbilanciata a favore della parte russa. Dopo aver rinegoziato il contratto a nostro favore, lo porto in consiglio di amministrazione perché superava i 10 anni, e riguardava 22 miliardi di metri cubi, circa il 30% del consumo italiano che era di 70 miliardi di metri cubi”. Lo dice il presidente dell’Enel, Paolo Scaroni, in un’intervista al quotidiano la Repubblica.

“La Russia vende gas all’Europa e all’Italia dagli anni ’60 – prosegue – l’ho approvato perché era nell’interesse dell’Eni e perché l’ha condiviso il governo italiano. Nel corso del 2006, tutte le società energetiche europee, da Eon a Gaz De France, hanno esteso i loro contratti con la Russia. Mattei negli anni ’50, in piena Guerra Fredda, sottoscrisse il primo contratto per l’acquisto di petrolio russo. Negli anni ’60 cominciarono i primi progetti di esportazione di gas russo verso l’Europa. Fu possibile perché c’era l’approvazione della Nato. L’Eni fece la parte del leone fornendo apparecchiature, personale e tecnologie. Negli anni ’70 e ’80 si realizzano, grazie a Eni, i gasdotti di transito europei”.

Addio a Ray Stevenson, l’attore di Thor aveva 58 anni

Addio a Ray Stevenson, l’attore di Thor aveva 58 anniRoma, 23 mag. (askanews) – L’attore Ray Stevenson è morto all’età di 58 anni. Stevenson era noto per i ruoli nei film di Thor e nella serie Divergent, oltre che per la partecipazione a diversi programmi televisivi britannici come Band of Gold, Peak Practice e Murphy’s Law.

Stevenson ha anche lavorato come doppiatore in “Star Wars Rebels” e “The Clone Wars”, nel ruolo di Gar Saxon, e ha un ruolo nell’imminente live-action di Star Wars “Ahsoka”, che andrà in onda in estate su Disney+. La sua società di pubblicità con sede negli Stati Uniti, Viewpoint, ha confermato la sua morte alla Bbc, senza però fornire alcun dettaglio sulle circostanze e la causa della morte.

Secondo quanto si è appreso, Stevenson era stato ricoverato in ospedale durante alcune riprese sull’isola di Ischia. La sua morte è stata annunciata quattro giorni prima del suo 59esimo compleanno.

Il Procuratore di Palermo: dopo le stragi la mafia è tornata su droga e appalti

Il Procuratore di Palermo: dopo le stragi la mafia è tornata su droga e appaltiRoma, 23 mag. (askanews) – Quella di quest’anno, “è una ricorrenza diversa, proprio perché oggi tutti i colpevoli accertati delle bombe del ’92 e del ’93 sono in carcere, al ’41 bis’, o deceduti. Dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, l’ultimo stragista latitante, lo Stato ha finalmente un debito in meno da pagare con i propri martiri. Fermo restando che molto resta da fare per chiarire le zone d’ombra che continuano a gravare su quella stagione”. Lo dice, in una intervista al Corriere della Sera, il procuratore capo a Palermo, Maurizio De Lucia, nel giorno del trentunesimo anniversario della strage di Capaci, costata la vita a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e agli agenti di scorta. Sulle “zone d’ombra”, De Lucia, spiega che “le indagini sulle stragi sono competenza di altri uffici giudiziari che stanno lavorando alacremente, ma chi ha indicato i luoghi delle stragi del 1993, o le vere ragioni dell’accelerazione dell’attentato a Paolo Borsellino, sono due delle domande ancora senza risposta”. Pensa a interventi esterni a Cosa nostra? “Sono ipotesi. Di certo Cosa nostra non è e non è stata solo un raggruppamento di contadini corleonesi, ma anche un insieme di intelligenze che. nel tempo li hanno aiutati, e dunque non è irragionevole pensare ad altri soggetti che hanno svolto un ruolo di consulenza,per così dire. Ma, di nuovo, è materia d’interesse di altre Procure”. Parlando poi di Matteo Messina Denaro, De Lucia dice che “è l’emblema della mafia che ha cambiato faccia. Lui rappresenta il passato stragista, ma aveva già avviato la nuova fase degli affari e dei traffici necessari a fare impresa. Ora che è uscito di scena, quell’indirizzo resta. L’organizzazione mafiosa è abituata a perdere i propri capi; può non avere altri esponenti con la stessa visione strategica, ma certamente continua a seguire le linee tracciate da Messina Denaro: tornare a occuparsi di traffico di stupefacenti e di appalti”.