Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Maltempo in Emilia-Romagna: 8 morti, 21 fiumi esondati e 35 comuni allagati

Maltempo in Emilia-Romagna: 8 morti, 21 fiumi esondati e 35 comuni allagatiRoma, 17 mag. (askanews) – Per il maltempo in Emilia-Romagna sono 21 i fiumi esondati anche in più punti e 22 i corsi d’acqua che hanno superato il livello 3, massimo allarme. Aumentano a 35 i Comuni con allagamenti tra la Romagna e il Bolognese e a 48 quelli con frane, anche importanti, tra Reggio Emilia e Rimini.

Sono saliti a 8 i morti: 6 in provincia di Forlì-Cesena, un uomo nel Ravennate e uno del Bolognese, mentre risultano ancora alcune persone disperse e sono migliaia gli evacuati, un dato in aumento costante. Questa la situazione sull’ondata di maltempo che si sta abbattendo da ieri, riferita dalla Regione, e che ha fatto registrare punte fino a 70 millimetri di pioggia, con una media si 50 millimetri, sulla montagna e collina romagnola e bolognese e 20 millimetri in media nella montagna e collina emiliana centrale (Parma, Reggio e Modena).

Al lavoro per gestire emergenza e sfollati, più di 1.100 volontari, oltre 600 vigili del fuoco, forze dell’ordine e Croce Rossa. LE FORZE IN CAMPO E I VOLONTARI – Sono oltre 600 i vigili del fuoco al lavoro con a disposizione 3 elicotteri. Il Comando operativo di vertice interforze (COVI) ha attivato: 5 elicotteri, 9 gommoni e 6 lagunari oltre a 12 unità operative per il controllo degli argini, un aeromobile a pilotaggio remoto pronto per il monitoraggio, 7 battelli gonfiabili. E sono in arrivo in serata 26 uomini e sei gommoni del Battaglione San Marco. La Capitaneria di Porto nazionale sta mettendo a disposizione 3 elicotteri, un aereo, 2 battelli e, in arrivo a Ravenna, 12 subacquei. I Carabinieri rafforzeranno il presidio sul territorio grazie a squadre antisciacallaggio e metteranno a disposizione 2 elicotteri, così come la Guardia di Finanza. Sono oltre 1.100 i volontari operativi: 500 tra Colonne mobili delle associazioni nazionali e delle Regioni Toscana, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli, Umbria, Lazio, Province autonome di Trento e Bolzano a cui si aggiungono 600 volontari dei 9 Coordinamenti dell’Emilia-Romagna. E sono in arrivo ulteriori squadre di volontari delle associazioni nazionali e delle colonne di Veneto e Lombardia. La Croce Rossa Italiana sta mettendo in azione 116 volontari, e il Soccorso alpino altri 136, 12 operatori alluvionali e 3 ambulanze fuoristrada.

LA SITUAZIONE METEO – Allerta rossa anche domani giovedì 18 maggio su tutta la Romagna, pianura bolognese e modenese, colline montane dell’Emilia centrale e bolognese; arancione su pianura e costa ferrarese. Anche se domani non sono previste precipitazioni sul territorio regionale, le piogge elevate di martedì 16 e mercoledì 17 maggio, si prevede il perdurare di piene elevate su tutti i tratti vallivi dei corsi d’acqua del settore centro-orientale della regione. In particolare, sui bacini Romagnoli e affluenti di Reno, interessati da esondazioni e rotte, permangono condizioni di grave criticità, anche nel reticolo di bonifica. I nuovi colmi di piena provenienti da monte fanno prevedere livelli elevati sul fiume Reno a valle di Cento. La criticità idraulica rossa nella pianura modenese è riferita alla propagazione della piena sul fiume Secchia, sul fiume Panaro si prevede una piena di criticità arancione. Dal punto di vista della criticità idrogeologica saranno ancora possibili numerosi e diffusi dissesti nel settore centrale e orientale della regione dove permarranno condizioni favorevoli allo sviluppo di frane per scivolamento e colamento lungo i versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche fragili, e all’aggravamento delle numerosissime frane già attivatesi a seguito delle precipitazioni dei giorni scorsi. Si prevedono valori di onda e marea sotto i livelli di attenzione; tuttavia, si potrebbero generare localizzate esondazioni di fiumi e canali alla foce, per le difficoltà di deflusso delle piene in mare.

ALLAGAMENTI E FRANE – Questi i 37 comuni con allagamenti diffusi: Bagnacavallo, Bologna, Brisighella, Budrio, Castel Bolognese, Castel San Pietro Terme, Cesena, Cesenatico, Conselice, Cotignola, Faenza, Forlì, Imola, Medicina, Molinella, Mordano, Massalombarda, Sant’Agata sul Santerno, Solarolo, Riolo Terme, Gatteo Mare, Savignano sul Rubicone, Riccione, Castelguelfo, Castel del Rio, Fontanelice, Russi, Mercato Saraceno, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Castenaso, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, Gambettola, Santarcangelo di Romagna, Meldola, Lugo, San Lazzaro di Savena. Oltre 250 le frane di cui 120 particolarmente importanti in 48 comuni: – provincia di Bologna: Ventasso, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monterenzio, Fontanelice, Loiano, Monte San Pietro, Monghidoro, Lama Mocogno, Pianoro, Marzabotto, Monzuno, Casalfiumanese, Sasso Marconi e Montese. – provincia di Modena: Montecreto, Polinago, Rignano sulla Secchia, Marano sul Panaro, Pievepelago, Serramazzoni, Maranello, Sassuolo, Zocca, Pavullo nel Frignano, Fiorano modenese, Guiglia. – provincia di Forlì Cesena: Tredozio, Predappio, Dovadola, Mercato Saraceo, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Santa Sofia, Civitella di Romagna, Galeata, Roncofreddo, Modigliana. – provincia di Reggio Emilia: Canossa, Baiso, Carpineti, Toano e Villa Minozzo. 3 in provincia di Rimini: Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria. 3 in provincia di Ravenna: Casola Valsenio, Brisighella e Riolo Terme. LA PIOGGIA CADUTA – Nelle ultime 48 ore si sono registrati picchi di 300 millimetri sui bacini del crinale e collina forlivese. Sulla stessa area, sulle colline e montagna ravvenati e sul settore orientale del bolognese sono in media caduti tra i 150 e i 200 millimetri. Sulla pianura cesenate forlivese fino a 150 millimetri. LA SITUAZIONE DEI FIUMI E CORSI D’ACQUA – Sono 21 fiumi e corsi d’acqua esondati, anche in più punti: Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone Marzeno, Montone, Savio, Pisciatello, Lavino, Gaiana, Ronco, Sintria, Bevano, Zena, Rabbi, Voltre, Bidente, Ravone, Rio Cozzi e Rigossa. Altri 23 i corsi d’acqua con superamenti del livello 3 (allarme) della soglia idrometrica in alcune stazioni di rilevamento: Savena, Lamone, Sillaro, Senio, Savio, Marecchia, Pisciatello, Marzeno, Ausa, Uso, Montone, Rubicone, Idice, Ronco, Santerno, Quaderna, Panaro, Samoggia, Ghironda, Lavino, Navile, Gaiana, Fiumi Uniti.

Meloni a Hiroshima per il G7: focus su Ucraina, Indopacifico, economia

Meloni a Hiroshima per il G7: focus su Ucraina, Indopacifico, economiaRoma, 17 mag. (askanews) – La guerra in Ucraina ma anche le prospettive dell’economia mondiale, l’Indopacifico, la sicurezza alimentare, la salute e lo sviluppo sostenibile. Saranno alcuni dei temi principali nell’agenda del G7 che si apre venerdì a Hiroshima in Giappone.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è attesa a Hiroshima nella notte giapponese (il pomeriggio in Italia) e prima del summit avrà un incontro bilaterale con il premier Kishida. Il vertice è una “una priorità politica” per l’Italia, che l’anno prossimo ne assumerà la presidenza. Quello di Hiroshima è il secondo incontro fra i leader G7 sotto la presidenza giapponese: il primo appuntamento si era svolto in modalità virtuale il 24 febbraio e si era concluso con l’approvazione di una Dichiarazione sull’Ucraina. La location scelta, la città che il 6 agosto 1945 fu distrutta dalla bomba atomica, sottolinea anche simbolicamente il rischio della minaccia nucleare e la necessità del disarmo e della non proliferazione. Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, è atteso un intervento del presidente Volodymyr Zelensky, ancora non si sa se in presenza o in collegamento. Il G7 – sottolineano fonti diplomatiche – mostrerà ancora una volta la solidarietà alla nazione aggredita, assicurando sostegno per la ricostruzione dell’Ucraina. Si tratta di un tema che sarà al centro anche della prossima presidenza italiana del G7 nel 2024.

Oltre all’Ucraina, i temi sul tavolo dei sette grandi saranno le prospettive dell’economia mondiale, disarmo e non proliferazione, Indopacifico, sicurezza e resilienza economica, sicurezza alimentare, salute, sviluppo sostenibile, uguaglianza di genere, clima, energia e ambiente. Le sette economie più aperte al mondo (che rappresentano da sole il 31% del Pil mondiale) lavoreranno insieme per rafforzare la sicurezza economica e le catene di approvvigionamento, ma anche per contrastare le pratiche di “coercizione economica”. Fra gli obiettivi del Vertice c’è anche il rilancio dei rapporti con il cosiddetto Sud Globale (Global South), termine utilizzato per identificare i Paesi emergenti e in via di sviluppo dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia. Sarà questo uno dei temi prioritari anche per la presidenza italiana del G7 il prossimo anno. Il G7 di Hiroshima cercherà di coinvolgere questi Stati per sostenere la loro crescita, innovazione tecnologica e transizione climatica. A tal riguardo, va considerato che alcuni di questi Paesi – pur condannando l’aggressione russa dell’Ucraina – percepiscono il conflitto in Ucraina come una guerra distante e regionale. Ritengono che abbia per loro un costo eccessivamente alto per via dell’aumento dei prezzi di energia, cibo e fertilizzanti. Fondamentali saranno le discussioni con i Paesi ospiti anche in vista del vertice del G20 di Nuova Delhi a settembre. In questa prospettiva, di grande importanza è la presenza dell’India alla luce del suo approccio al conflitto in Ucraina.

Il summit si articola su tre giornate, con varie sessioni tematiche. Il 19 si inizia alle 13.30 giapponesi (le 6.30 italiane) e la giornata sarà dedicata alle prospettive dell’economia globale; all’Ucraina; alle questioni di politica estera e sicurezza, con focus su Indo-Pacifico, disarmo e non proliferazione. Il 20 maggio si parlerà di resilienza e sicurezza economica; rapporti con il Sud Globale; sicurezza alimentare, salute, sviluppo sostenibile e uguaglianza di genere; clima, energia e ambiente. Previsto anche un evento a latere sulla Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII, alternativa alla Belt&Road cinese).

Il 21 sessione sull’Ucraina con l’eventuale partecipazione in presenza del presidente Zelensky (anche con i Paesi invitati) e sessione di chiusura.

Ddl Made Italy: fondo sovrano, liceo e giornata nazionale

Ddl Made Italy: fondo sovrano, liceo e giornata nazionaleRoma, 17 mag. (askanews) – Un fondo sovrano destinato a sostenere le filiere strategiche nazionali, il cui importo massino non è ancora definito, e il rifinanziamento della nuova Sabatini. Sono alcune delle misure contenute nella bozza del ddl Made in Italy, atteso in uno dei prossimi Consigli dei ministri. “Nell’obiettivo di supportare la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche nazionali – si legge nella bozza al momento composta da 47 articoli – anche con riferimento alla fase dell’approvvigionamento di materie prime ed energia, il Ministero dell’economia e delle finanze e autorizzato ad investire, a condizioni di mercato, nel capitale di imprese nazionali ad alto potenziale o di imprese nazionali che, in ragione della rilevanza sistemica gia raggiunta, possano generare importanti esternalita positive per il Paese e ridurre i costi di coordinamento tra gli attori delle filiere coinvolte”. L’investimento “e realizzato tramite l’acquisto o la sottoscrizione di azioni o altri strumenti finanziari dei veicoli societari o fondi di investimento o attraverso altri strumenti di coinvestimento, per un “importo massimo” nella bozza non ancora definito. Non sono quantificati al momento nemmeno gli oneri per far fronte al meccanismo”. Sono inoltre previste risorse pari a 274 milioni di euro per il 2023 per il rifinanziamento della Nuova Sabatini, l’incentivo per facilitare l’accesso al credito delle imprese per investimenti in beni strumentali. “Per assicurare continuita alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese e far fronte alle difficolta connesse al progressivo incremento dei tassi di interesse, l’autorizzazione di spesa e integrata di 274 milioni di euro per l’anno 2023”. Il ddl prevede l’stituzione del liceo del made in Italy “al fine di promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse a Made in Italy”. Il ddl istituisce la “Giornata nazionale del Made in Italy’, il 15 aprile, “al fine di celebrare la creativita e l’eccellenza italiana, presso le istituzioni, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione e di riconoscerne il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale della Nazione e del suo patrimonio identitario, nonche di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dei temi della promozione e tutela del valore e delle qualita peculiari delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani”.

Cam

A causa del maltempo è stato annullato il Gran Premio di F1 a Imola

A causa del maltempo è stato annullato il Gran Premio di F1 a ImolaBologna, 17 mag. (askanews) – “Il Gran Premio di Imola” in programma il prossimo fine settimana “verrà annullato e vedremo quando sarà possibile recuperarlo, magari allungando il contratto”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, durante il punto sui danni per il maltempo nella sede della Protezione civile a Bologna assieme al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e al viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami.

“Ho trovato vicinanza, solidarietà e grande buon senso da parte di chi guida il circus della Formula, l’imolese Stefano Domenicali, il presidente dell’Aci, Saverio Sticchi Damiani – ha detto Bonaccini -. Avete visto le dichiarazioni, molto opportune, del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, del sindaco di Imola, Marco Panieri, dell’Autodromo e si chi gestisce questo evento straordinario che rischiava di mettere in difficoltà un territorio già provato”. “Adesso non dobbiamo pensare alla Formula 1, ma dobbiamo pensare a ripartire – ha aggiunto il governatore -. Mi ha fatto molto piacere la comunanza della decisione che abbiamo immediatamente preso”.

Maltempo Emilia-R.,Piantedosi:ora priorità è salvare vite umane

Maltempo Emilia-R.,Piantedosi:ora priorità è salvare vite umaneRoma, 17 mag. (askanews) – “La priorità ora è sa portare avanti la complicata azione di soccorso”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso della conferenza stampa sulla emergenza maltempo in Emilia Romagna alla quale partecipa anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Il ministro ha sorvolato in elicottero le zone colpite dal maltempo e ha sottolineato che la sua presenza è un segno di vicinanza del governo alle comunità colpite. Sono circa 700 vigili del fuoco e 100 mezzi per soccorsi impegnati nelle operazioni di soccorso.

Findomestic: dopo 4 mesi intenzioni acquisto tornano in calo (-8,4%)

Findomestic: dopo 4 mesi intenzioni acquisto tornano in calo (-8,4%)Milano, 17 mag. (askanews) – Dopo quattro mesi di crescita consecutiva le intenzioni d’acquisto a tre mesi degli italiani tornano ai livelli di inizio anno con un calo dell’8,4% rispetto ad aprile. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Findomestic di maggio realizzata in collaborazione con Eumetra, è il comparto casa a determinare quest’andamento negativo. Sembra finito l’effetto Superbonus: sfiorano una flessione del 20% (-19,4%) le intenzioni di ristrutturare casa, calano dell’11,8% gli impianti di isolamento termico e del 9,2% le caldaie a condensazione o biomassa. In calo anche i mobili (-12,7%) che, tuttavia, si confermano su livelli superiori alla media degli ultimi 12 mesi. In controtendenza solo gli impianti fotovoltaici (+11,9%) e gli infissi (+4,4%).

“I primi mesi del 2023 sono stati contraddistinti da una ripresa della propensione al consumo – dichiara Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale Findomestic – che ha trovato riscontro negli effettivi acquisti di beni durevoli, in crescita ma ancora frenati da un contesto che resta di forte preoccupazione. Il fenomeno dell’inflazione rimane la prima preoccupazione nel Paese (6 risposte su 10 nella nostra rilevazione) e continua a influenzare i comportamenti di spesa che restano improntati alla prudenza. Non a caso, con i redditi che crescono meno dei prezzi dei beni di consumo, al secondo posto tra le preoccupazioni più avvertite (39% di preferenze) troviamo quella relativa al progressivo calo del potere d’acquisto familiare”. Il settore casa soffre la fine dell’effetto Superbonus, ma non è l’unico a subire un ripiegamento delle intenzioni d’acquisto: senza una prospettiva concreta di incentivi nuovi o rivisti nei parametri anche le auto nuove cedono il 7% (tengono meglio le elettrificate a -1,4%) e le usate l’11%. I motoveicoli, un mercato in forte crescita dal 2021 ad oggi, fanno rilevare ancora intenzioni d’acquisto in positivo: +8,6%. Torna a sorridere il settore della tecnologia dopo il calo generalizzato della propensione all’acquisto (e delle vendite) registrato nel primo trimestre dell’anno. L’intenzione di dotarsi di un tablet raggiunge i livelli massimi da un anno a questa parte (+15,8% nell’ultimo mese). Lo stesso vale per le fotocamere (+18,8%) e la telefonia (+11,1%). Anche le TV, come rileva l’Osservatorio Findomestic di maggio, guadagnano il 6,3%, mentre le intenzioni d’acquisto di PC rimangono stabili. Andamenti contrapposti per i due segmenti degli elettrodomestici con i piccoli in flessione del 6,3% e i grandi in crescita del 10,4%. L’arrivo della bella stagione sembra non offrire un ulteriore impulso ad attrezzature per lo sport e fai da te, che rimangono sostanzialmente stabili (in lieve calo dell’1,4% il fai da te) su livelli comunque elevati e superiori ad un anno fa. Piccolo ridimensionamento per le intenzioni di acquistare un’e-bike (-4,3%) dopo 3 mesi di crescita consecutiva. Per l’estate in molti hanno già organizzato e acquistato il proprio pacchetto vacanze: nella rilevazione condotta a fine aprile, infatti, le intenzioni d’acquisto di viaggi arrestano la propria ascesa (-2,9%).

Ue propone riforma dell’Unione doganale: più IA e autorità unica

Ue propone riforma dell’Unione doganale: più IA e autorità unicaRoma, 17 mag. (askanews) – La Commissione europea ha presentato una serie di proposte di riforma dell’Unione doganale, istituita nel 1968, che prevedono un ampio utilizzo dell’intelligenza artificiale, anche sui controlli, una nuova autorità europea, un portale unico per le imprese e una revisione delle regole sul commercio elettronico, mentre viene eliminata l’esenzione dai dazi doganali dei pacchi con merci di valore inferiore ai 150 euro.

Con un comunicato, l’esecutivo comunitario sostiene che le misure proposte “illustrano una visione all’avanguardia a livello mondiale basata sui dati per le dogane dell’Ue, che semplificherà notevolmente le procedure doganali per le imprese, in particolare per gli operatori commerciali più affidabili”. Le dichiarazioni tradizionali verranno sostituite “con un approccio più intelligente alla vigilanza sulle importazioni basato sui dati”, si legge. Bruxelles rileva che le dogane subiscono pressioni dovute a un enorme incremento dei volumi commerciali, in particolare nel commercio elettronico, ma anche per il rapido aumento delle norme dell’Ue che devono essere verificate alle frontiere e l’evoluzione delle realtà e delle crisi geopolitiche. Inoltre la Commisione vuole un quadro doganale “adatto a un’era più verde”, oltre che digitale.

Bruxelles propone innanzittto una nuova autorità doganale europea, cui spetterebbe il compito di “presiedere un centro doganale digitale europeo che fungerà da motore del nuovo sistema. Il centro dati – si legge – sostituirà l’infrastruttura informatica doganale esistente negli Stati membri dell’Ue”, con risparmi stimati per 2 miliardi di euro l’anno. Le imprese che intendano introdurre merci nell’Unione “potranno registrare tutte le informazioni sui prodotti e sulle catene di approvvigionamento in un unico ambiente online: il nuovo centro doganale digitale europeo. Questa tecnologia all’avanguardia raccoglierà i dati forniti dalle imprese e, attraverso l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale e l’intervento umano, fornirà alle autorità una visione a 360 gradi delle catene di approvvigionamento e della circolazione delle merci”.

Un unico portale, quindi, per la presentazione delle informazioni doganali. Viene poi prevista la suddivisione tra processi operativi e catene di approvvigionamento ritenute “completamente trasparenti” con operatori commerciali giudicati “più affidabili”, (operatori “Trust and Check”, Fiducia e Controllo”) che potranno mettere le loro merci in circolazione nell’Ue senza alcun intervento doganale attivo. Secondo le proposte, il centro digitale sarà operativo per le spedizioni del commercio elettronico a partire dal 2028; seguiranno (su base volontaria) gli altri importatori nel 2032. Gli operatori Trust and Check (Fiducia e Controllo) potranno inoltre sdoganare tutte le loro importazioni presso le autorità doganali dello Stato membro in cui hanno sede, indipendentemente dal luogo in cui le merci entrano nell’Unione. Un riesame nel 2035 valuterà l’opportunità di estendere tale possibilità a tutti gli operatori commerciali, aggiunge la Commissione, quando il centro diventerà obbligatorio a partire dal 2038.

Le proposte prevedono poi che l’intelligenza artificiale venga utilizzata “per analizzare e monitorare i dati e prevedere i problemi perfino prima che le merci abbiano iniziato il loro viaggio verso l’Unione. Le autorità doganali dell’Ue – si legge – potranno in tal modo concentrare i loro sforzi e le loro risorse dove sono più necessari: per impedire l’ingresso nell’Unione di merci pericolose o illegali e far rispettare il numero crescente di leggi dell’Unione che vietano determinate merci contrarie ai valori comuni, ad esempio nel settore dei cambiamenti climatici, della deforestazione e del lavoro forzato”. Ma il sistema basato sulla IA contribuirà anche “a garantire una corretta riscossione dei dazi e delle imposte, a vantaggio dei bilanci nazionali”, sostiene la Commissione.

“Le informazioni e le competenze saranno messe in comune e valutate a livello dell’Unione attraverso la nuova autorità doganale dell’Ue – riporta ancora il comunicato – che agirà sulla base dei dati forniti tramite il centro doganale digitale europeo”.

La riforma ha poi un altro elemento chiave nel puntare a che le merci vendute online nell’Ue rispettino tutti gli obblighi doganali. “Si tratta di un’importante innovazione rispetto all’attuale sistema doganale, che attribuisce la responsabilità al singolo consumatore e ai singoli vettori. Le piattaforme – dice la Commissione – avranno la responsabilità di garantire che i dazi doganali e l’Iva siano pagati al momento dell’acquisto”.

Nel contempo la riforma elimina l’attuale soglia in base alla quale le merci di valore inferiore a 150 euro sono esenti dai dazi doganali, che secondo Bruxelles è “ampiamente sfruttata dagli autori di frodi: fino al 65% di tali pacchi che entrano nell’Ue è attualmente sottovalutato al fine di evitare i dazi doganali all’importazione”.

La riforma semplifica inoltre il calcolo dei dazi doganali per le merci di modesto valore più comuni acquistate da paesi terzi, “riducendo a quattro le migliaia di possibili categorie di dazi doganali”. Il nuovo regime, secondo l’Ue, apporterà entrate doganali supplementari dell’ordine di 1 miliardo di euro l’anno.

Governo, Sbarra (Cisl): riannodi fili del dialogo con i sindacati

Governo, Sbarra (Cisl): riannodi fili del dialogo con i sindacatiGenova, 17 mag. (askanews) – “Ormai da un mese e mezzo abbiamo attivato una forte mobilitazione unitaria nei luoghi di lavoro, abbiamo già sostenuto due grandi manifestazione interregionali a Bologna, a Milano e sabato saremo a Napoli. Il nostro obiettivo è convincere il governo a riannodare i fili del dialogo e del confronto con le parti sociali e con il sindacato. La stagione delle grandi riforme, degli investimenti, del rilancio in qualità e in quantità del lavoro e dell’occupazione può determinarsi attraverso il dialogo, la condivisione e il confronto tra governo e organizzazioni sindacali”. Lo ha detto il segretario della Cisl Luigi Sbarra, parlando con i giornalisti a margine del convegno “La partecipazione al lavoro” organizzato dal sindacato a Genova.

“Abbiamo costruito una nostra piattaforma – ha sottolineato Sbarra – abbiamo declinato le nostre priorità e, sulla base della forza della mobilitazione, chiediamo al governo di aprire una grande stagione di confronto e di dialogo per affrontare insieme il tema dell’inflazione che va contrastato con una nuova politica dei redditi per salvaguardare il potere di acquisto di retribuzioni, salari e pensioni, il tema del rinnovo dei contratti, dell’accelerazione dei processi di attuazione del Pnrr, della salute e della sicurezza sul luoghi di lavoro, della sanità, della non autosufficienza e di una visione nuova delle politiche industriali”.  

Imprese, Giorgetti: ruolo Stato resta fondamentale per favorire crescita

Imprese, Giorgetti: ruolo Stato resta fondamentale per favorire crescitaMilano, 17 mag. (askanews) – “Resta fondamentale il ruolo dello Stato italiano, quale azionista capace a seconda dei casi di presidiare settori strategici e favorire la crescita di aziende come investitore paziente, come nel caso della Cdp”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un collegamento video tenuto in occasione della presentazione a Milano del volume dedicato a “La fusione Montecatini-Edison (1965-1971) di Giorgio La Malfa e Taddeo Molino Lova.

Bce, Tajani: continuare ad alzare i tassi sarebbe un errore

Bce, Tajani: continuare ad alzare i tassi sarebbe un erroreRoma, 17 mag. (askanews) – Continuare ad alzare i tassi di interesse ufficiali “sarebbe un errore” da parte della Bce, perché nell’area euro l’inflazione “non ha una origine interna, quindi il problema non si risolve alzando i tassi”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani rispondendo una domanda al termine della sua vista all’Abi, in occasione del Comitato esecutivo.

La Bce ha manifestato l’intenzione di aumentare ancora il costo del danaro. “Mi auguro che questo non accada – ha detto Tajani – perché sarebbe un errore. L’ho detto più volte. Nella sua libertà la Banca centrale può fare quello che vuole. Però già essere passati da 0,50 a 0,25 è un passo in avanti”. Il riferimento è al fatto che l’ultimo aumento deciso dalla Bce ha marcato una moderazione del ritmo della stretta, con 25 punti in base in più sui tassi invece dei 50 punti base dei precedenti rialzi.

“L’inflazione italiana ed europea è un’inflazione che non ha una origine interna, come quella americana, quindi il problema non si risolve alzando i tassi di interesse. Poi, alla fine – ha concluso Tajani – ne fanno le spese solo le famiglie e le imprese”.