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Primi passi disgelo Italia-Francia. Macron: Roma non è sola

Primi passi disgelo Italia-Francia. Macron: Roma non è solaReykjavik, 16 mag. (askanews) – Un saluto, certo, non basta a far parlare di disgelo. E se per un bilaterale vero e proprio bisognerà probabilmente attendere il G7 di Hiroshima, il vertice dei capi di Stato e di governo di Reykjavik, diventa comunque una occasione per Giorgia Meloni e Emmanule Macron per provare ad accorciare una distanza che dopo le accuse sulla gestione dei migranti del ministro dell’Interno di Parigi Gerald Darmanin e poi del capo di Renaissance, Stephane Sejournè, era diventata praticamente una voragine.

Al suo arrivo nella capitale islandese, la presidente del Consiglio continua a ribadire che quelle critiche a suo giudizio nascono da questioni di politica interna e dunque non le “interessano particolarmente”. Ma poco dopo è il presidente francese a pronunciare parole che sembrano di fatto una mano tesa a Meloni. C’è, dice Macron, la “necessità di cooperare per le frontiere comuni, perché non sottovaluto che l’Italia è il paese di primo approdo: subisce forte pressione e non si può lasciare sola. Dobbiamo costruire soluzioni comuni”. Da palazzo Chigi fanno filtrare “grande soddisfazione” per quelle dichiarazioni: “E’ quello che sosteniamo da sempre”. Non a caso, infatti, fonti italiane ci tengono a fare sapere che a margine del vertice c’è stato un saluto tra i due leader e che il clima è stato di “grande cordialità”. Il dossier migranti è anche al centro della tavola rotonda a cui Meloni partecipa insieme, tra gli altri, al primo ministro britannico Rishi Sunak, con cui di certo ha una grandissima sintonia, tanto che nella sua recente visita a Londra ha spiegato di non vederci niente di male nell’ipotesi di spostare coloro che sono in attesa di asilo politico in Ruanda.

Il summit di Reykjavik, però, è soprattutto l’occasione per i Paesi europei di riaffermare il proprio sostegno all’Ucraina. L’obiettivo più concreto della due giorni è proprio la presentazione del registro dei danni subiti da Kiev. La premier lo definisce un “risultato importante e concreto”. Poi nell’intervento della sessione di apertura del vertice, ribadisce un concetto che le è caro. “Il popolo ucraino – afferma – con la sua eroica reazione all’invasione non sta difendendo solo la sua patria ma i valori fondanti dell’identità europea”. Ecco perché, secondo Meloni, al presidente Zelensky bisogna dire “che tutta l’Europa e il mondo libero sono debitori” perché “l’Ucraina con la sua determinazione ha fatto capire quanto può essere difficile piegare un popolo libero”. La premier non risparmia nemmeno qualche stoccata ai partiti che in Italia chiedono di fermare il sostegno militare a Kiev. “Se l’Ucraina fosse capitolata, se l’avesse fatto in pochi giorni come molti prevedevano, noi oggi vivremmo in un mondo molto più insicuro. Non vivremmo una realtà di pace – afferma – come racconta quella propaganda così cinica da fingere di scambiare l’invasione con la parola pace”.

Meloni: mondo libero deve ringraziare Ucraina, difende valori Europa

Meloni: mondo libero deve ringraziare Ucraina, difende valori EuropaReykjavik, 16 mag. (askanews) – “Il popolo ucraino con la sua eroica reazione all’invasione non sta difendendo solo la sua patria ma i valori fondanti dell’identità europea”, “al presidente Zelensky voglio dire che tutta l’Europa e il mondo libero sono debitori. Zelensky ci ha ringraziato, ma siamo noi a essere debitori perché l’Ucraina con la sua determinazione ha fatto capire quanto può essere difficile piegare un mondo libero”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento nella sessione di apertura del Consiglio d’Europa.

Mobilità, presto le scatole nere difenderanno anche l’ambiente

Mobilità, presto le scatole nere difenderanno anche l’ambienteRoma, 16 mag. (askanews) – Non solo il corretto rilevamento della dinamica di un incidente stradale a fini assicurativi: le scatole nere, quei piccoli dispositivi dotati di Gps installati sulle auto assieme all’assicurazione Rc, possono svolgere anche un ruolo nella sicurezza pubblica e persino aiutare nella definizione di politiche ambientali atte a limitare le emissioni climalteranti. Se ne è parlato nel corso della tavola rotonda “Mobilità, sicurezza stradale, infrastrutture e ambiente. L’economia dei dati a servizio dell’individuo e della collettività”, organizzato dal Think Tank The Urban Mobility Council, promosso dal Gruppo Unipol, presso la Sala del Refettorio della Camera dei deputati.

Le scatole nere, è emerso nell’incontro, è un primato tecnologico italiano al servizio della collettività e dell’ambiente. “L’Italia – ha sottolineato in questo senso Enrico San Pietro, Insurance General Manager di UnipolSai – è il Paese europeo maggiormente all’avanguardia per la diffusione delle scatole nere”, si tratta di “un’eccellenza tecnologica che abilita l’offerta di servizi innovativi e che potenzialmente può generare importanti vantaggi per la collettività”. Infatti, ha spiegato Sergio Savaresi, Direttore del Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, “le moderne tecnologie telematiche consentono di passare dal concetto di Black Box a quello di Green Box, ossia un nuovo strumento per definire e classificare l’impatto ambientale di ciascun veicolo, superando il tradizionale concetto di appartenenza alla classe Euro. E’ un approccio innovativo che consente alle amministrazioni pubbliche di pianificare politiche efficaci per la gestione del traffico veicolare e limitare l’inquinamento”. In sostanza, attraverso i dati delle scatole nere, le amministrazioni pubbliche potrebbero passare da politiche basate sui dati medi, come quelli sulla quantità di emissioni rilasciate da un certo tipo di motore, a politiche basate sui dati effettivi del singolo veicolo. Una rivoluzione, in particolare nella gestione degli accessi ai centri urbani, perché sarebbe basata non solo sull’auto che si possiede, ma sui km che si percorrono, sul suolo che si occupa, sullo stile di guida.

Secondo Mario Nobile, Direttore Generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, grazie alla tecnologia raggiunta in questo settore, i tempi sono ormai maturi per “un nuovo paradigma che renda efficiente e sostenibile l’utilizzo dei mezzi di trasporto, attraverso soluzioni che permettano la gestione dell’ecosistema mobility. L’approccio deve essere olistico e non solo data driven, basato sulle informazioni ricavabili dall’enorme mole di dati che vengono raccolti all’interno dei digital ecosystem dell’ambiente urbano. In quest’ottica, AgID sta guidando il mercato dell’innovazione verso la realizzazione di soluzioni che potranno rappresentare la risposta più coerente al bisogno di un Sistema Paese realmente sostenibile”. Secondo Stefano Genovese, coordinatore del Think Tank The Urban Mobility Council, che ha moderato l’incontro, “le opportunità generate dall’economia dei dati hanno aperto nuove prospettive nell’ambito della mobilità con benefici indiscutibili per i singoli e la collettività. Solo un approccio decisionale non ideologico, ma basato sull’analisi oggettiva dei dati potrà consentire, tanto ai decisori pubblici nazionali e locali quanto ai privati cittadini, di fare le scelte più efficienti ed economiche per adottare una transizione nella mobilità che sia a misura di ciascuno e, proprio per questo, accettata da tutti”.

Fabio Sbianchi, presidente di Octo Telematics, l’azienda che ha sviluppato il sistema delle scatole nere, ha sottolineato con orgoglio come questa sia “un’industria che abbiano creato noi italiani. Dietro di noi sono venute centinaia di aziende di tutto il mondo”, per questo, ha aggiunto, è importante salvaguardarne il know how e gli investimenti fatti. Sono intervenuti all’incontro anche Federico Cafiero De Raho e Davide Bellomo, rispettivamente vicepresidente e membro della commissione Giustizia della Camera; Alberto Luigi Gusmeroli e Paola De Micheli, rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione Attività produttive della Camera, e il senatore Gianluca Cantalamessa, della commissione Industria.

Internazionali di tennis a Roma, Sinner eliminato: ai quarti va Cerundolo

Internazionali di tennis a Roma, Sinner eliminato: ai quarti va CerundoloRoma, 16 mag. (askanews) – Si ferma agli ottavi di finale la strada di Jannik Sinner agli Internazionali di tennis di Roma. L’altoatesino si è arreso a Francisco Cerundolo, numero 24 del seeding che gioca una partita perfetta ed elimina il numero 1 italiano (6-7, 6-2, 6-2). Jannik con poca energia e con qualche problema fisico, con tanti errori (46) e poca spinta. Ai quarti ci va Cerundolo, che sfiderà Ruud. Non prima delle 20.30 il via del match dell’ultimo italiano in gara: Musetti-Tsitsipas.

Meloni a Consiglio d’Europa: importante unità a difesa valori colpiti

Meloni a Consiglio d’Europa: importante unità a difesa valori colpitiReykjavik, 16 mag. (askanews) – “E’ questo il tema che qui vale la pena ribadire, l’unità dell’Europa nel suo complesso nel difendere valori che in Ucraina sono stati colpiti: democrazia, libertà, indipendenza. E ovviamente un’istituzione come questa, che nasce per difendere i diritti fondamentali dell’uomo, non può non essere presente in un momento come questo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio d’Europa a Reykjavik.

“Qui c’è l’immagine di una Europa unita e di una Europa che agisce concretamente. Questa è una istituzione che nasce per difendere i diritti fondamentali dell’uomo, il diritto internazionale. Ora, quei valori che abbiamo dato a lungo per scontati e che questa istituzione difende – sottolinea la premier- in Europa sono sotto attacco con la guerra di aggressione russa all’Ucraina. Quindi questa istituzione deve essere presente”. “Voglio ricordare che l’idea di un vertice che non si celebra dal 2005, è nata proprio a Torino, nella riunione conclusiva della nostra presidenza del Consiglio d’Europa e quindi sono contenta se abbiamo avuto un ruolo in questo momento che diventa plasticamente importante per dire che noi non accetteremo che la fora del diritto venga soppiantata dal diritto del più forte e se saltano le regole del diritto internazionale è questo che accade, ed è un mondo che non conviene a nessuno”, ha concluso

Meloni: Macron? Vedrò tutti, polemiche solo per politica interna

Meloni: Macron? Vedrò tutti, polemiche solo per politica internaReykjavik, 16 mag. (askanews) – “Avrò modo di vedere tutti, da qui vado diretta in Giappone per il G7, quindi sono lunghe giornate nelle quali tutti parleremo con tutti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio d’Europa a Reykjavik a chi le chiedeva se avrà un bilaterale con Macron dopo i recenti scontri sull’immigrazione.

“E’ materia che non interessa particolarmente, mi interessano – ha aggiunto – le questioni che in questa fase la comunità internazionale deve avere la forza di affrontare e ribadire senza tentennare, questo mi interessa. Il resto sono cose di politica interna e le lasciamo alla politica interno”.

Meloni: sono molto soddisfatta, 4 su 6 buon risultato

Meloni: sono molto soddisfatta, 4 su 6 buon risultatoReykjavik, 16 mag. (askanews) – “Sono molto soddisfatta delle elezioni amministrative, almeno del primo turno”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio d’Europa a Reykjavik.

“In Comuni il cui risultato non era scontato, per i sindaci dei comuni capoluogo che sono stati assegnati al primo turno quattro su sei è un buon risultato per il centro destra – ha aggiunto -, e quindi penso che i cittadini vogliano spronarci a continuare a fare il nostro lavoro, ed è la cosa più importante. Faccio un in bocca al lupo e auguri di buon lavoro a tutti i sindaci che sono stati eletti”.

Autonomia, il Senato ritira studio sul ddl: “Bozza provvisoria”

Autonomia, il Senato ritira studio sul ddl: “Bozza provvisoria”Roma, 16 mag. (askanews) – “Una bozza provvisoria, non ancora verificata, sul disegno di legge sull’autonomia è stata erroneamente pubblicata online. Il Servizio del Bilancio si scusa con la stampa e con gli utenti per il disservizio arrecato” E’ quanto si legge in una nota ufficio stampa del Senato.

Il riferimento è al dossier sul ddl Calderoli che, oltre ad essere stato rilanciato sul profilo Linkedin del Senato, era regolarmente presente sulla pagina relativa all’atto Senato 615 (che è il numero assegnato alla proposta di riforma firmata dal ministro leghista). Al link che portava al dossier adesso si legge: “Errore di elaborazione o Pagina non trovata”.

Autonomie,servizio Bilancio del Senato rileva “criticità” in ddl

Autonomie,servizio Bilancio del Senato rileva “criticità” in ddlRoma, 16 mag. (askanews) – L’eventuale approvazione del disegno di legge Calderoli sull’autonomia regionale differenziata potrebbe comportare maggiori oneri di spesa sulle regioni e determinare “difficoltà” per le regioni con bassi livelli di tributi erariali. Ad analizzare i punti critici della proposta è un dossier che analizza la relazione tecnica allegata al ddl. Il dossier è prodotto dal servizio di bilancio del Senato, dove il provvedimento è attualmente all’esame della commissione Affari costituzionali, che avvierà martedì prossimo le audizioni.

Tra le osservazioni contenute nel dossier, appare significativa fra le altre quella che riguarda l’articolo 5 (“Princìpi relativi all’attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali corrispondenti alle funzioni oggetto di conferimento”): “(…) pur premesso – scrivono i tecnici di palazzo Madama – che la norma reca disposizioni di principio, con riferimento alle modalità di finanziamento delle funzioni attribuite attraverso compartecipazioni al gettito di uno o più tributi, si segnalano, in linea generale, alcune criticità che potrebbero derivare dall’utilizzo delle compartecipazioni al gettito di tributi erariali maturati nel territorio regionale: nel caso di un consistente numero di funzioni oggetto di trasferimento potrebbe profilarsi l’eventualità di una incapienza delle compartecipazioni regionali sui tributi statali; le regioni più povere ovvero quelle con bassi livelli di tributi erariali maturati nel territorio regionale potrebbero avere maggiori difficoltà ad acquisire le funzioni aggiuntive; le risorse attribuite mediante compartecipazione sono influenzate dal gettito del tributo erariale che a sua volta dipende dal ciclo economico che caratterizza in un dato momento il Paese. In una fase avversa dell’economia è lecito aspettarsi una riduzione del gettito del tributo erariale e una riduzione delle risorse da compartecipazione in assenza di una sua rideterminazione; la compartecipazione sui gettiti dei tributi erariali limita i margini di manovra delle regioni rispetto agli effetti determinati dalle politiche di intervento del governo centrale sui medesimi tributi, salvo poter ricorrere ai propri spazi di autonomia tributaria. In altre parole, con le compartecipazioni le regioni non hanno quel margine di manovrabilità tipico dei tributi propri in quanto è assente la potestà di variazione dell’aliquota stabilita dallo Stato”. Altro passaggio critico del dossier del Senato riguarda l’articolo 8 (“Clausole finanziarie”). “(…) premesso che dal presente provvedimento non discendono direttamente oneri a carico della finanza pubblica – si legge – si segnala che tali effetti onerosi, come evidenziato dalla relazione tecnica, potranno concretizzarsi al momento della determinazione dei relativi livelli essenziali delle prestazioni (LEP) concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera m). Ulteriori effetti onerosi potrebbero inoltre derivare nella fase successiva alla determinazione dei LEP, in sede di verifica su specifici profili o settori di attività oggetto dell’intesa con riferimento alla garanzia del raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni, nonché in sede di monitoraggio degli stessi”.

”Riviera” l’antitormentone di Max Gazzé, Frenetik & Orang3 e Dade

”Riviera” l’antitormentone di Max Gazzé, Frenetik & Orang3 e Dade

Milano, 16 mag. (askanews) – Cosa succede se uno dei cantautori più eclettici della musica italiana incontra tre producer e polistrumentisti nati con l’underground e finiti ad essere un vero e proprio punto di riferimento per la proposta musicale di tutta Italia?

Ce lo svela la collaborazione inedita di Max Gazzè con Frenetik & Orang3 e Dade che con “Riviera” creano inaspettatamente un mix di elettronica, estate e sperimentazione, dal 19 maggio in radio e su tutte le piattaforme digitali (https://epic.lnk.to/Riviera). “Guarda che gli ombrelloni sulla sabbia ci salvano dalla noia della nostra estate nucleare”, parte così il brano che si presenta come un anti-tormentone che cita la bandiera bianca di Battiato e una nuova apocalisse, musicalmente elettro-pop ricercato.

Un feat che non ti aspetti che vede Gazzè sperimentarsi affiancandosi a Daniele Mungai e Daniele Dezi, in arte Frenetik & Orang3, producer e musicisti che tra archi e rap, strutture folk e tratti intimi, si sono distinti fin da subito firmando per gli artisti più famosi della scena hip-hop italiana, da Gemitaiz a Madman, da Salmo a Coez, Victor Kwality, Noyz Narcos, Achille Lauro. A loro nella produzione si unisce Dade, voce e hardcore dei Linea 77, che nel giro di quasi 30 anni ha coperto uno spettro di scene e stili musicali incredibile, passando da front della principale alternative metal band italiana, al basso di Salmo, fino alla firma di moltissimi beat della scena rap, senza mai fermarsi.

“Riviera” (Epic / Sony Music) nasce così dal crocevia di questi stili dove un suono personalissimo e ricercato di synth coniuga l’anima avanguardistica e quella pop della musica. Il brano sarà accompagnato da un videoclip diretto da Zavvo Nicolosi, regista e sceneggiatore (già al lavoro con Colapesce Dimartino), e Giovanni Tomaselli, fatto di visioni e personaggi, reali e immaginari, che completano lo scenario mistico della traccia.