Se il “sultano” Erdogan rischia la sconfitta alle urneRoma, 14 mag. (askanews) – Si vota oggi in Turchia per elezioni presidenziali e legislative, con gli occhi puntati sulla sfida tra il presidente Recep Tayyip Erdogan e il leader di una coalizione di opposizone, Kemal Kilicdaroglu. Una chiamata alle urne per 64 milioni di elettori turchi che promette un serratissimo testa a testa tra i due principali sfidanti e una possibile svolta epocale per il Paese anatolico dopo un ventennio di accentramento del potere, gestione personalistica della politica interna ed estera del Paese, e di repressione del dissenso e delle minoranze da parte di Erdogan, prima premier e da quasi dieci anni presidente. “Il Sultanno” ora appare per la prima volta vulnerabile.
I sondaggi lo danno in un serrato testa a testa con Kemal Kilicdaroglu, il leader del Partito Repubblicano del Popolo (Chp) a cui fa riferimento una coalizione di sei partiti. Qualche rilevamento ha segnalato la possibilità di un vittoria del candidato di opposizione già oggi, al primo turno, ma i più puntano a un probabile ballottaggio il 28 maggio. Erdogan alla vigilia del voto ha detto che è arrivato in modo democratico alla presidenza e in modo democratico lascerà se perderà le elezioni, ma ci sono dubbi sulla sua volontà di mollare senza tentare vie traverse in caso di sconfitta.Una riconferma di Erdogan, personale e del suo partito, non sembra comunque a portata di mano, complici un’inflazione galoppante oltre il 50% (per gli esperti al 100%) con conseguente erosione del potere d’acquisto – di cui molti elettori accusano il presidente per la sua politica poco ortodossa di rifiuto di innalzamento dei tassi di interesse – e il terribile terremoto che ha causato la morte di oltre 50mila persone e ha lasciato milioni di turchi senza casa in 11 province, tra cui i feudi dello stesso Erdogan.
Per quanto riguarda le elezioni politiche, in Turchia vige un sistema di rappresentanza strettamente proporzionale con un a soglia di sbarramento abbassata dal 10% al 7%. I seggi sono stati aperti alle ore 8 locali (le 7 in Italia) e chiuderanno alle 17 (le 16 in Italia). I risultati sono attesi dopo le 21 ora locale (le 20 in Italia) ma gli exit poll, dopo la chiusura delle urne, potranno dare le prime indicazioni.
A maggio in Italia 89 tempeste, grandine e nubifragiMilano, 14 mag. (askanews) – Dall’inizio di maggio si sono abbattuti sulla Penisola ben 89 eventi estremi tra bufere di vento, grandinate e violenti temporali che hanno colpito a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola le città e le campagne con danni alle coltivazioni, dalla frutta alla verdura, ma anche bietole, girasole, orzo e grano fino agli ulivi e le vigne. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd in occasione della nuova allerta meteo gialla in otto regioni e rossa in Emilia Romagna dove si cerca di mettere in sicurezza il territorio devastato da una gravissima calamità.
Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un brusco cambiamento climatico dopo che il primo quadrimestre del 2023 aveva fatto segnare il 15% di precipitazioni in meno ma con punte di oltre il 40% in meno al nord, rispetto alla media storica. Sui terreni resi fragili per la siccità si sono abbattute vere e proprie bombe acqua che hanno provocato frane, smottamenti e alluvioni con molti fiumi in piena che preoccupa i territori circostanti. L’anomalia è evidente nei laghi e nei corsi d’acqua che dopo una lunga secca si sono rapidamente gonfiati come dimostra il livello del fiume Po che è salito a -1,8 metri al Ponte della Becca circa un metro più alto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre la percentuale di riempimento del lago Maggiore è salita addirittura al 94%, quella del lago Como al 77% e solo quella del Garda al 54% rimane sotto la media del periodo, secondo il monitoraggio della Coldiretti.
L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 rischiano di essere superiori ai 6 miliardi stimati per lo scorso anno. A fronte di questa situazione climatica – conclude la Coldiretti – è strategico intervenire immediatamente per aiutare le aziende colpite ma anche realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale.
Internazionali d’Italia, Cecchinato approda al terzo turnoRoma, 14 mag. (askanews) – C’è anche Marco Cecchinato al terzo turno degli Internazionali d’Italia. Il palermitano ha eliminato il n. 21 del seeding Roberto Bautista Agut con un doppio 6-2 in un’ora e 15 minuti. Alla prima vittoria in carriera con lo spagnolo, Cecchinato ha offerto una prestazione meravigliosa con tante variazioni (efficace sia il dritto che la sempreverde palla corta) e potenza nei colpi (33 vincenti). Cecchinato (che per la prima volta in carriera ha vinto due match nel main draw al Foro Italico) affronterà al 3° turno il vincente della sfida tra Fritz e Hanfmann.
“Marco Cecchinato è ancora qui – racconta il palermitano a Sky Sport – Dopo un anno difficile e di duro lavoro dedico tutto questo a me stesso. L’ho voluto e ci ho creduto dopo un anno di pochi risultati e tante critiche, quasi tutti non credevano più in me. Spero che questo sia soltanto l’inizio. Oggi ho giocato una partita di altissimo livello, comandando e spingendo. Nell’ultimo game ho sentito un po’ la tensione, ma quello che sto facendo per ora è ciò di cui ho bisogno. Sono veramente felice, sono contento di giocare questo terzo turno a Roma per la prima volta in carriera. Il pubblico è meraviglioso, anche oggi ho avuto bisogno di loro. Voglio godermi questa vittoria, parlerò con il mio team per la partita di domani”.
Ucraina, Papa con Zelensky per giocare partita paceCittà del Vaticano, 13 mag. (askanews) – Mentre poco dopo le 16 il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo seguito varcava l’Arco delle Campane per far ingresso in Vaticano, Papa Francesco, solo nella mattinata, aveva parlato di pace – nella sua intensissima giornata fatta di incontri, udienze e nomine – almeno sei volte. Parole per ribadire – se mai ce ne fosse stato bisogno – la sua e la posizione della Santa Sede riguardo a quella che anche oggi è tornato a definire “la terza guerra mondiale a pezzi” dove proprio l’Ucraina rappresenta uno scacchiere-chiave. Dall’altra parte è sembrato stridere il tweet mattutino del presidente ucraino che aveva parlato di colloqui importanti per arrivare “alla vittoria” finale.
Insomma, la difficile partita della pace in Europa ha visto oggi in Vaticano un altro capitolo ma con le difese schierate. Lo si è capito anche dall’abbigliamento del presidente ucraino che, giunto in Vaticano accompagnato da uomini in mimetica, non ha voluto rinunciare al suo proverbiale abbigliamento che ricorda da vicino le divise militari. Nei quaranta minuti di colloquio privato col Papa è emersa, comunque, la necessità di non dimenticare mai, come ha riferito il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, la “situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso”. “Il Papa – ha aggiunto Bruni – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno”. “Entrambi – ha concluso Bruni – hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione” con il Papa che “ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”. La parola pace, insomma, non è stata pronunciata se non, in modo scarno, in una nota diffusa al termine della visita, da parte vaticana, in cui si è parlato della “necessità di continuare gli sforzi per raggiungere la pace”. E questo la dice lunga sullo stato dell’arte o, meglio, della diplomazia in un momento che potrebbe delinearsi strategicamente decisivo, quanto drammatico, per la guerra in corso.
Fuori dall’ufficialità, da parte della Santa Sede, si è fatto riferimento alle parole pronunciate dal Pontefice sul volo di ritorno dal suo ultimo viaggio pastorale in Ungheria, quando Francesco ha accennato ad un piano di pace che la Santa Sede vuole perseguire, alla necessità e alla disponibilità vaticana a farsi mediatore, nel frattempo, per lo scambio di prigionieri e alla necessità di altri “gesti di umanità” e non di crudeltà, riguardanti, appunto, i bambini, con la vicenda tragica di quelli rapiti e deportati, e poi alle fasce più deboli della popolazione civile. Insomma, l’attesa visita di Zelensky in Vaticano, il colloquio con Papa Francesco prima e con il segretario per i rapporti con gli Stati, mons. Paul Gallagher poi, ha confermato le difficoltà a intavolare un serio dialogo di pace e ancor prima, la volontà di farlo da parte dei belligeranti. Un ultimo indizio? Se il Papa ha donato al suo ospite una scultura dal significativo titolo: “La pace è un fiore fragile” ed una serie di volumi ispirati allo stesso tema, Zelensky gli ha regalato un’opera raffigurante l’immagine di una Madonna impressa su un giubbotto anti-proiettile squarciato. Ma se difficoltà e approcci diversi alla risoluzione del conflitto sembrano essersi riaffacciati con evidenza anche oggi, certamente la strada sotterranea e costante della diplomazia vaticana sta proseguendo incessante e chissà che questo incontro abbia comunque aperto nuovi spiragli per la pace. (di Giuseppe Cionti).
Zelensky da Mattarella e Meloni, l’Italia ribadisce il pieno sostegnoRoma, 13 mag. (askanews) – Il “pieno sostegno” dell’Italia sul piano militare, politico, finanziario, umanitario e della ricostruzione “per tutto il tempo necessario e oltre”. E’ questo il messaggio che, all’unisono, Sergio Mattarella e Giorgia Meloni hanno ribadito a Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino è arrivato questa mattina a Roma, per una tappa che ha visto nel pomeriggio anche l’incontro con papa Francesco in Vaticano.
Felpa nera con stampato il tryzub, il tridente ucraino simbolo di libertà, Zelensky è arrivato al Quirinale intorno a mezzogiorno, accolto nel cortile dal capo dello Stato, con cui non si incontravano dal 2020. I due hanno avuto un colloquio di circa mezz’ora nella sala degli Arazzi. Mattarella, secondo quanto si apprende, ha ribadito l’appoggio dell’Italia a Kiev, sottolineando che nella guerra “sono in gioco non solo l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l’ordine internazionale”. Il presidente della Repubblica ha anche ribadito l’impegno e l’auspicio per la pace, “per la quale tutti lavoriamo”, che deve ripristinare la giustizia e il diritto internazionale e che dunque deve essere “una pace vera e non una resa”. A questo proposito, Zelensky ha assicurato che “noi siamo per la pace, la nostra vittoria è la pace” dicendosi “aperto” a “tutti i contributi internazionali” ma sottolineando che “la pace deve prevedere la giustizia su tutto il nostro territorio”. Tra i temi affrontati anche i bombardamenti delle strutture civili, il rapimento dei bambini ucraini (definita da Mattarella “una pratica straziante e ignobile”) e il processo di adesione all’Ue, su cui l’Italia garantisce massimo supporto.Terminato l’incontro al Quirinale, Zelensky è arrivato a Palazzo Chigi accolto da Meloni, con cui si era visto l’ultima volta a Kiev lo scorso 22 febbraio. Si sono scambiati un caloroso abbraccio e due baci, a testimonianza di una “amicizia personale”, prima di un colloquio di oltre un’ora da soli, quello che i cerimoniali definiscono un ‘tete-a-tete’, quindi senza lo staff ma anche senza interpreti: i due hanno parlato in inglese. Poi il pranzo di lavoro aperto alle delegazioni (per l’Italia c’erano i ministri degli Esteri Antonio Tajani e della difesa Guido Crosetto e il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari) prima delle dichiarazioni alla stampa.
Meloni ha ribadito, come già aveva fatto Mattarella, “pieno sostegno a 360 gradi” contro la “brutale e ingiusta aggressione russa” “per tutto il tempo necessario e oltre”. Il leader ucraino ha ringraziato: “non dimenticheremo mai”, ha assicurato, l’aiuto dell’Italia che è “dalla parte giusta”. Per quanto riguarda l’appoggio militare, Zelensky, anche in vista dell’annunciata controffensiva, ha presentato le sue richieste e ottenuto, ha spiegato, “importanti decisioni sulla difesa del nostro cielo”. Ma l’impegno dell’Italia non si limita all’assistenza militare: c’è l’impegno finanziario, quello umanitario, con l’accoglienza dei profughi, e anche per la ricostruzione, perché l’Italia “scommette sulla vittoria dell’Ucraina, su un futuro di pace, libertà e un futuro europeo”. A questo proposito, per l’Italia – e Meloni ne ha parlato nei giorni scorsi con Ursula von der Leyen – è “doveroso” riconoscere l’impegno nel processo di adesione all’Europa di Kiev che sta portando avanti riforme con “enormi passi avanti”. “Quello che gli ucraini stanno facendo lo fanno per l’Europa, i loro sacrifici sono fatti anche per difendere nostra libertà”, ha tenuto a dire la premier, lanciando un messaggio anche interno: “Questo è molto importante capirlo in Europa e in una nazione”, l’Italia, talvolta “vittima di una propaganda russa che cerca di inserirsi nel dibattito”. Mentre aiuta gli ucraini a difendersi, Roma però lavora anche per la pace, una “pace giusta” che potrà esserci “solo se la Russia cesserà le ostilità”, senza che ci sia alcuna “opzione di resa” perché sarebbe “terribilmente ingiusto” ma anche “molto pericoloso per la pace in Europa”. L’Ucraina, ha detto da parte sua Zelensky, “ha proposto una formula di pace ma la Russia ha risposto con i propri missili e l’artiglieria, non sono interessati alla pace, non la vogliono”.Su questo, grande attenzione (e anche speranza) viene riposta nell’incontro con il Papa: è probabile – ma su questo niente trapela – che Meloni e Zelensky nel loro faccia a faccia abbiano parlato anche del successivo incontro con Francesco. La presidente del Consiglio, rivolgendosi ai giornalisti, ha dichiarato il suo “apprezzamento” per l’impegno del pontefice e sottolineato che quella di oggi è “una giornata importante per tutti”. La speranza della premier, sottolinea chi le sta vicino, è che dalla visita di oggi, in particolare dall’appuntamento Oltretevere, possa arrivare qualche significativo passo avanti.
Zelensky da Mattarella e Meloni, Italia ribadisce pieno sostegnoRoma, 13 mag. (askanews) – Il “pieno sostegno” dell’Italia sul piano militare, politico, finanziario, umanitario e della ricostruzione “per tutto il tempo necessario e oltre”. E’ questo il messaggio che, all’unisono, Sergio Mattarella e Giorgia Meloni hanno ribadito a Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino è arrivato questa mattina a Roma, per una tappa che ha visto nel pomeriggio anche l’incontro con papa Francesco in Vaticano.
Felpa nera con stampato il tryzub, il tridente ucraino simbolo di libertà, Zelensky è arrivato al Quirinale intorno a mezzogiorno, accolto nel cortile dal capo dello Stato, con cui non si incontravano dal 2020. I due hanno avuto un colloquio di circa mezz’ora nella sala degli Arazzi. Mattarella, secondo quanto si apprende, ha ribadito l’appoggio dell’Italia a Kiev, sottolineando che nella guerra “sono in gioco non solo l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l’ordine internazionale”. Il presidente della Repubblica ha anche ribadito l’impegno e l’auspicio per la pace, “per la quale tutti lavoriamo”, che deve ripristinare la giustizia e il diritto internazionale e che dunque deve essere “una pace vera e non una resa”. A questo proposito, Zelensky ha assicurato che “noi siamo per la pace, la nostra vittoria è la pace” dicendosi “aperto” a “tutti i contributi internazionali” ma sottolineando che “la pace deve prevedere la giustizia su tutto il nostro territorio”. Tra i temi affrontati anche i bombardamenti delle strutture civili, il rapimento dei bambini ucraini (definita da Mattarella “una pratica straziante e ignobile”) e il processo di adesione all’Ue, su cui l’Italia garantisce massimo supporto. Terminato l’incontro al Quirinale, Zelensky è arrivato a Palazzo Chigi accolto da Meloni, con cui si era visto l’ultima volta a Kiev lo scorso 22 febbraio. Si sono scambiati un caloroso abbraccio e due baci, a testimonianza di una “amicizia personale”, prima di un colloquio di oltre un’ora da soli, quello che i cerimoniali definiscono un ‘tete-a-tete’, quindi senza lo staff ma anche senza interpreti: i due hanno parlato in inglese. Poi il pranzo di lavoro aperto alle delegazioni (per l’Italia c’erano i ministri degli Esteri Antonio Tajani e della difesa Guido Crosetto e il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari) prima delle dichiarazioni alla stampa.
Meloni ha ribadito, come già aveva fatto Mattarella, “pieno sostegno a 360 gradi” contro la “brutale e ingiusta aggressione russa” “per tutto il tempo necessario e oltre”. Il leader ucraino ha ringraziato: “non dimenticheremo mai”, ha assicurato, l’aiuto dell’Italia che è “dalla parte giusta”. Per quanto riguarda l’appoggio militare, Zelensky, anche in vista dell’annunciata controffensiva, ha presentato le sue richieste e ottenuto, ha spiegato, “importanti decisioni sulla difesa del nostro cielo”. Ma l’impegno dell’Italia non si limita all’assistenza militare: c’è l’impegno finanziario, quello umanitario, con l’accoglienza dei profughi, e anche per la ricostruzione, perché l’Italia “scommette sulla vittoria dell’Ucraina, su un futuro di pace, libertà e un futuro europeo”. A questo proposito, per l’Italia – e Meloni ne ha parlato nei giorni scorsi con Ursula von der Leyen – è “doveroso” riconoscere l’impegno nel processo di adesione all’Europa di Kiev che sta portando avanti riforme con “enormi passi avanti”. “Quello che gli ucraini stanno facendo lo fanno per l’Europa, i loro sacrifici sono fatti anche per difendere nostra libertà”, ha tenuto a dire la premier, lanciando un messaggio anche interno: “Questo è molto importante capirlo in Europa e in una nazione”, l’Italia, talvolta “vittima di una propaganda russa che cerca di inserirsi nel dibattito”. Mentre aiuta gli ucraini a difendersi, Roma però lavora anche per la pace, una “pace giusta” che potrà esserci “solo se la Russia cesserà le ostilità”, senza che ci sia alcuna “opzione di resa” perché sarebbe “terribilmente ingiusto” ma anche “molto pericoloso per la pace in Europa”. L’Ucraina, ha detto da parte sua Zelensky, “ha proposto una formula di pace ma la Russia ha risposto con i propri missili e l’artiglieria, non sono interessati alla pace, non la vogliono”. Su questo, grande attenzione (e anche speranza) viene riposta nell’incontro con il Papa: è probabile – ma su questo niente trapela – che Meloni e Zelensky nel loro faccia a faccia abbiano parlato anche del successivo incontro con Francesco. La presidente del Consiglio, rivolgendosi ai giornalisti, ha dichiarato il suo “apprezzamento” per l’impegno del pontefice e sottolineato che quella di oggi è “una giornata importante per tutti”. La speranza della premier, sottolinea chi le sta vicino, è che dalla visita di oggi, in particolare dall’appuntamento Oltretevere, possa arrivare qualche significativo passo avanti.
Giro d’Italia: Ben Healy vince a Fossombrone, Leknessund in rosaRoma, 13 mag. (askanews) – Ben Healy, 22enne irlandese nato in Inghilterra (EF Education-Easy Post), ha vinto in solitaria l’ottava tappa del Giro d’Italia, da Terni a Fossombrone di 207 km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Derek Gee (Israel – Premier Tech) giunto a 1’49” battendo allo sprint Filippo Zana (Team Jayco AlUla). Per la vittoria di Healy, quinta in carriera, decisivo l’attacco a 50 km dall’arrivo. Battaglia tra i big con Roglic che attacca sulla salita dei Cappuccini e guadagna 14 secondi su Evenepoel. Leknessund salva la maglia rosa per soli 8 secondi su Evenepoel e 38″ su Roglic. Ganna, positivo al Covid, ritirato prima della tappa. Pochi secondi dopo aver attraversato il traguardo, il vincitore di tappa Ben Healy ha detto: “Sono partito da lontano, ho pensato che fosse la mossa giusta. Non volevo perdere la possibilità di vincere. È una giornata positiva nonchè una vittoria importante per la squadra e per me stesso. Ho sempre fatto bene in Italia, anche prima di diventare professionista. Le corse qui mi si addicono e spero che arrivino altri successi.” La Maglia Rosa Andreas Leknessund subito dopo l’arrivo ha dichiarato: “È un sollievo tenere la Maglia Rosa dopo un finale così tosto. Mi aspettavo diversi attacchi lungo l’ultima salita. Probabilmente non avrei corso così se non avessi indossato la Maglia Rosa. Averla difesa è anche merito della mia squadra”. Domani nona tappa, Savignano sul Rubicone-Cesena di 35 km. La prima parte del Giro 2023 si conclude con una cronometro totalmente pianeggiante che anticipa il primo giorno di riposo. Strade ampie, pochissime curve e un irrisorio tratto in pavè una volta entrati a Cesena. Una frazione per specialisti delle prove contro il tempo. Gli ultimi 1900 metri sono completamente dritti, un lungo rettilineo fino al traguardo posto al Technogym Village.
Meloni: l’Ucraina vincerà, non c’è alternativa a pace e libertàRoma, 13 mag. (askanews) – “Il futuro dell’Ucraina è un futuro di pace e libertà, un futuro europeo, e non ci sono altre soluzioni possibili”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“L’Ucraina – ha aggiunto – vincerà è ne uscirà più forte, orgogliosa e prospera di prima”.L’Italia, ha detto ancora, è “una nazione che tanti anni fa è uscita dalla guerra e fatto un miracolo” e l’Ucraina può “ambire a fare la stessa cosa e faremo tutto il possibile per riuscire in questo oniettivo”.
“Il popolo ucraino combatte per il suo futuro e noi insieme a loro guardiamo oltre il conflitto, l’invasione e l’ingiustizia e modo migliore è pensare a un’Ucraina libera e ricostruita perchè ogni scuola, ogni ospedale ricostruito sarà un pezzo d’Europa”.“Italia c’è viva, l’Ucraina e viva l’Italia”, ha concluso.
Ucraina, Meloni: Governo Italia apprezza e sostiene iniziativa PapaRoma, 13 mag. (askanews) – “Voglio esprimere apprezzamento e sostegno del Governo italiano per l’impegno di papa Francesco e della Santa Sede. Il presidente Zelensky oggi si recherà dal papa, siamo molto contenti di questa iniziativa. Conosciamo la vicinanza, la solidarietà e l’affetto del Santo Padre per l’Ucraina, è una giornata importante per tutti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky a palazzo Chigi.
Gp Francia, Martin vince la Sprint: domani con Bagnaia in poleRoma, 13 mag. (askanews) – Lorge Martin su Ducati Pramac vince la gara sprint di Le Mans, precedendo sul traguardo Binder (Ktm) e Pecco Bagnaia. Poi Marini (Mooney), Marc Marquez (Honda) e Zarco (Pramac). Completano la top ten Bezzecchi, Aleix Espargaro, Vinales e Nakagami. Caduto subito uno dei favoriti per la vittoria, Jack Miller con la Ktm ufficiale, scivolato a metà gara l’idolo di casa Fabio Quartararo (Yamaha). Domenica si riparte con Bagnaia in pole per il GP, in diretta alle 14