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Roma, Saint Paul’s Orchestra in “Le quattro stagioni di Vivaldi”

Roma, Saint Paul’s Orchestra in “Le quattro stagioni di Vivaldi”Roma, 5 mag. (askanews) – Opera in Roma, domenica 7 maggio, nella Chiesa di San Paolo entro le Mura a Roma, presenta, “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi con la Saint Paul’s Orchestra, direttore Stefano Vasselli, Francesco Malatesta, violino solista. La St. Paul’s Orchestra ed il suo solista di riferimento Francesco Malatesta offrono un concerto dedicato alle “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi.

I quattro concerti barocchi sono indiscutibilmente alla base della fama immortale del grande compositore e violinista veneziano. La scrittura virtuosistica, il descrittivismo musicale e, naturalmente un’esecuzione tecnicamente impeccabile ed appassionata, ne fanno un capolavoro da gustare dal vivo e ricordare a lungo. Il concerto si aprirà con il grandioso Preludio e Fuga in Mi b Maggiore BWV 552 per organo di Johann Sebastian Bach. Una meravigliosa serata di musica nella cornice straordinaria della chiesa di San Paolo entro le mura.

Ton Koopman torna alla Iuc a Roma con l’Offerta Musicale di Bach

Ton Koopman torna alla Iuc a Roma con l’Offerta Musicale di BachRoma, 4 mag. (askanews) – Una vera star della musica antica: Ton Koopman, tra gli specialisti in esecuzioni storicamente informate sarà il protagonista del concerto dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) di sabato 6 maggio alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza con sua moglie, la clavicembalista olandese Tini Mathot e i Solisti dell’Amsterdam Baroque Orchestra, per un programma interamente dedicato a Johann Sebastian Bach che comprende L’Offerta Musicale e il Concerto in do minore per due clavicembali e archi Bwv 1062.

Già applauditissimo nella scorsa stagione nel recital per due clavicembali sempre in duo con Mathot, Koopman torna per questo concerto primaverile Nato a Zwolle in Olanda, Ton Koopman ha avuto un’educazione classica e ha studiato organo, clavicembalo e musicologia ad Amsterdam, ricevendo il “Prix d’Excellence” per entrambi gli strumenti. Ha da subito concentrato i suoi studi sulla musica barocca, con particolare attenzione a J.S. Bach, ed è presto diventato una figura di riferimento nel movimento dell’interpretazione antica.

Si è esibito nelle più importanti sale da concerto e nei più prestigiosi festival, avendo l’opportunità di suonare sui più raffinati e preziosi strumenti antichi esistenti in Europa. All’età di 25 anni ha creato la sua prima orchestra barocca; nel 1979 ha fondato l’Amsterdam Baroque Orchestra, a cui ha fatto seguito l’Amsterdam Baroque Choir nel 1992. I due ensemble insieme hanno presto raggiunto notorietà internazionale, essendo tutt’oggi considerati uno tra i migliori gruppi musicali al mondo su strumenti d’epoca. Tra i progetti più ambiziosi figurano l’esecuzione e la registrazione delle Cantate di Bach. Un imponente lavoro di ricerca durato dieci anni, per il quale ha ricevuto il Deutsche Schallplattenpreis Echo Klassik, il premio Hector Berlioz e il BBC Award oltre alle nomination sia per il Grammy Award (USA) che per il Gramophone Award (UK). Nel 2005 Ton Koopman ha intrapreso un altro grande progetto: la registrazione dell’integrale di Dietrich Buxtehude, pubblicata in 30 CD. Ton Koopman svolge anche un’intensa attività come direttore ospite e ha lavorato con le principali orchestre del mondo tra le quali Berlin Philharmonic, Concertgebouw Orchestra, New York Philharmonic, Munich Philharmonic, Chicago e Boston Symphony, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Vienna Symphony, Philadelphia, San Francisco e Cleveland Orchestra, Orchestre Philharmonique de Radio France, Orchestre National di Lione, Accademia di Santa Cecilia e NHK a Tokyo, per citarne solo alcune.

L’ampia attività come solista e direttore è testimoniata dall’impressionante numero di dischi per varie case discografiche tra cui Erato, Teldec, Sony, Philips e DG. Nel 2003 ha creato la sua propria etichetta “Antoine Marchand”, distribuita da Challenge Records. Ton Koopman ha pubblicato molti saggi e testi critici e per anni ha lavorato all’edizione completa dei concerti per organo di Händel per Breitkopf & Härtel. Recentemente ha curato nuove edizioni del Messiah di Händel e de Il Giudizio Universale di Buxtehude per Carus Verlag.

Napoli festeggia tutta la notte lo scudetto, ma un morto e 5 feriti

Napoli festeggia tutta la notte lo scudetto, ma un morto e 5 feritiNapoli, 5 mag. (askanews) – Sono andati avanti tutta la notte i festeggiamenti per la vittoria del terzo scudetto a Napoli. In tutti i quartieri della città migliaia di persone in strada con bandiere e trombette. Nonostante il divieto di circolazione imposto dal comune sono stati diversi i caroselli di auto e moto per le vie della città. Fulcro della festa sono state le zone di Fuorigrotta, centro storico e Lungomare con fuochi d’artificio esplosi per tutta la notte. Ora c’è attesa per capire dove e quando tornerà la squadra da Udine.

Non solo belle notizie però: è di una persona deceduta e di cinque feriti il bilancio dei festeggiamenti. I carabinieri sono intervenuti in piazza Carlo III per un uomo raggiunto da colpi d’arma da fuoco in varie parti del corpo. Vincenzo Costanzo, 26enne già noto alle forze dell’ordine, è deceduto per le ferite riportate poco dopo presso l’ospedale Cardarelli, dove era stato trasportato in gravi condizioni. Sulla dinamica ci sono ancora molti punti da chiarire, ma sembra che il ferimento che ha portato alla morte possa essere accaduto nella vicina piazza Volturno. Presso l’ospedale Pellegrini, nel centro antico della città, è giunta una donna di Portici di 26 anni: era ferita alla caviglia, verosimilmente da un colpo d’arma da fuoco. E’ stata dimessa con una prognosi di dieci giorni. Presso il pronto soccorso di Villa Betania è arrivato, invece, un 24enne del quartiere Ponticelli ferito al gluteo destro, anche lui da colpo d’arma da fuoco: dimesso con 15 giorni di prognosi. Stessa situazione per un altro giovane di 20 anni, sempre di Ponticelli. Una delle ipotesi più accreditata è che tutti siano stati feriti nello stesso luogo, lì dove sarebbe stato colpito anche Costanzo.

Sempre all’ospedale Pellegrini un 49enne è stato medicato alla mano, forse per l’esplosione di un petardo in zona San Carlo all’Arena, nel centro di Napoli. Un 19enne di Crispano, nello stesso ospedale, ha riportato la perdita di qualche falange per l’esplosione di un petardo.

Nell’esplosione della festa a Napoli non mancano gli omaggi a Maradona

Nell’esplosione della festa a Napoli non mancano gli omaggi a MaradonaNapoli, 4 mag. (askanews) – “Siamo noi, i campioni dell’Italia siamo”, “Siamo partenopei”: questi alcuni dei cori cantati a squarciagola, in ogni parte di Napoli, alla vittoria del terzo scudetto. E poi le note del “‘o surdato ‘nnammurato’ intervallate da applausi, urla e lacrime.

Dopo 33 anni dalla vittoria dell’ultimo titolo di Campione d’Italia, nel 1990, e dal primo nel 1987, il popolo napoletano e i tifosi continuano a omaggiare e a ricordare Diego Armando Maradona che portò il club azzurro ai vertici in Italia, “Ho visto Maradona”: si continua a cantare in piazza così come, in queste ultime settimane, è stato sempre affollatissimo il cosiddetto largo Maradona, una piazza dei Quartieri Spagnoli dove è stato allestito un vero e proprio altare in memoria del campione argentino, scomparso nel 2020, e dove è stato dipinto un gigantesco murales.

Napoli Campione, Berlusconi: vittoria meritata

Napoli Campione, Berlusconi: vittoria meritataRoma, 4 mag. (askanews) – “Una città in festa, una città che se lo meritava, complimenti, complimenti, complimenti. Una città incredibile che trascina anche noi dentro la sua gioia. Quindi anche noi diciamo: Forza Napoli, bravo Napoli, avanti tutta, questo deve essere l’inizio di una grande storia di vittorie! I napoletani, davvero, se lo meritano e noi siamo tutti con loro. Evviva, evviva, evviva! E lo dico col cuore, anche io che mi sono sempre considerato un napoletano nato a Milano”. Lo afferma in una nota il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi.

Osimhen: “A Roma abbiamo capito di poter vincere”

Osimhen: “A Roma abbiamo capito di poter vincere”Roma, 4 mag. (askanews) – “È un’emozione fantastica per me, abbiamo aspettato tanti anni per portare lo Scudetto al Napoli e ci siamo riusciti, è un giorno che non scorderemo mai per tutta la vita. Ora andiamo a festeggiare col pubblico nel nostro stadio”. Così Victor Osimhen, attaccante del Napoli, parla a DAZN dopo il pareggio in casa dell’Udinese valsa il terzo Scudetto per gli azzurri:

Soddisfazione più grande della sua vita: “Non avrei saputo quantificare questa sensazione, è veramente meravigliosa. A inizio stagione eravamo sfavoriti, non molti credevano in noi ma grazie all’unione, a un grande allenatore, al presidente e chiunque è nel club siamo stati in grado di credere nello Scudetto e di vincerlo. Ora ci godiamo il momento”. Quando avete capito di poter vincere questo Scudetto: “Quando abbiamo vinto in casa della Roma. Sono una squadra forte e abbiamo lottato fino in fondo, lì abbiamo realizzato di avere i numeri per vincere questo Scudetto, grazie anche alla mentalità del gruppo”.

Sotto quale aspetto si sente migliorato in Serie A: “Sarò per sempre grato a questa lega, a questa competizione. Come dico sempre, sto imparando il ruolo di attaccante e con Napoli sono state subito buone emozioni. Mi sento migliorato molto, grazie soprattutto a Spalletti e al suo staff, mi hanno dato fiducia per poter crescere e segnare tanti gol”. Ha rotto la maschera dopo il gol: “Sì (ride, ndr)… Ma ne ho molte, l’ho cambiata”.

La serie A si congratula con il Napoli, Juve sarcastica

La serie A si congratula con il Napoli, Juve sarcasticaRoma, 4 mag. (askanews) – L’Inter è stata fra le prime società di Serie A a complimentarsi col Napoli per la vittoria dello Scudetto. Questo il tweet dei nerazzurri: “Il Presidente Steven Zhang e tutto il Club si congratulano con il Napoli e con Luciano Spalletti per la conquista dello Scudetto”. “Congratulazioni Napoli, Campioni d’Italia 2022/23”. Anche la Fiorentina si è voluta complimentare col Napoli per la vittoria dello Scudetto ottenuta questa sera a Udine. Questo il tweet del club gigliato.

“Complimenti al Napoli per la meritata vittoria dello Scudetto”. Il Torino si è complimentato così col Napoli per la vittoria dello Scudetto ottenuta aritmeticamente a Udine pochi minuti fa. Di seguito il tweet dei granata. L’Empoli ha celebrato così il titolo di campione d’Italia ottenuto dal Napoli del suo ex allenatore Luciano Spalletti. Di seguito il tweet del club toscano. “Voluto, meritato, conquistato, complimenti Luciano!”. “Congratulazioni al Napoli per la vittoria dello Scudetto: un grande traguardo e un titolo meritato”. Il Milan, che ha eliminato il Napoli dalla Champions League, si è complimentato così con gli azzurri per la vittoria del titolo di campione d’Italia. Anche la Juventus si congratula con il Napoli per la vittoria del suo terzo Scudetto, ma lo fa con una punta di sarcasmo: “Visti i tanti complimenti ricevuti in questi anni non potevamo esimerci. Congratulazioni al Napoli per la conquista del suo terzo scudetto!”, è il tweet del club bianconero, che neanche durante la lunga “tirannia” dei 9 Scudetti consecutivi ha ricevuto i complimenti dei suoi avversari.

De Laurentiis: “È un punto di partenza. Si riparte con Spalletti”

De Laurentiis: “È un punto di partenza. Si riparte con Spalletti”Roma, 4 mag. (askanews) – “Noi vogliamo vincere, e abbiamo vinto. E abbiamo vinto tutti insieme, e domenica contro la Fiorentina tutti qua per la grande festa. Grazie ancora a tutti quanti”: con queste parole, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha infiammato il “Maradona”, tutto esaurito anche se la formazione azzurra era impegnata a Udine. Lo stadio era allestito con maxischermi per permettere a tutti i tifosi che non avevano potuto prendere parte alla trasferta di riunirsi e festeggiare insieme

E sempre il numero uno dei partenopei, ha così parlato a Sky Sport: “Quando sono arrivato avevo detto che ci sarebbero voluti sette anni per arrivare in Europa, poi altri 10 per vincere lo scudetto, ma abbiamo anticipato i tempi… ora ci manca di rivincerlo e rivincerlo ancora. E poi ci manca la Champions. Quando sono arrivato la squadra era scarica, ma ha preso sempre più convinzione, e ora questo progetto non si ferma mai. Questo è un punto di partenza. Se si riparte con Spalletti? Si. E ora un ringraziamento va anche ai vari Cavani, Higuain, Lavezzi e tutti coloro che in questi anni ci hanno permesso di vincere questo scudetto”.

Napoli campione, da Meret a Osimhen la stagione dei protagonisti

Napoli campione, da Meret a Osimhen la stagione dei protagonistiRoma, 4 mag. (askanews) – Meret – Portiere di assoluto livello dopo aver fatto il secondo a Ospina. Efficace quanto essenziale nella interpretazione del ruolo. Pochi miracoli, ma ancora meno sbavature. Di Lorenzo – Spalletti gli ha chiesto di aiutare nella costruzione non solo, andando al cross, ma diventando un interno di centrocampo: un mediano a tratti regista. Rrhamani – Gregario diventato protagonista della stagione. Esempio di applicazione, anche nelle citazioni di Spalletti. Kim – Chiamato a rimpiazzare Koulibaly è riuscito nell’impresa impossibile: farlo dimenticare, più che non farlo rimpiangere. Presente nel gioco aereo, disinvolto nel far ripartire l’azione e velocissimo nelle chiusure. Juan Jesus – Ha mantenuto inalterato il reparto nei casi frequenti in cui ha dovuto sostituire Kim o Rahmani. Velocità e applicazione. Mario Rui – Nel Napoli di Sarri, il peso dell’eredità di Ghoulam gli aveva tolto spessore. Ha gestito ogni pallone. Sei assist e due legni Olivera – Il cambio strategico di Rui, a seconda delle necessità. Regala centimetri o sgroppate. Soprattutto a livello internazionale. Per la difesa è stato un titolare aggiunt Anguissa – Partecipa con disinvoltura alla manovra ad alto ritmo della squadra, ma è anche l’unico centrocampista di peso. Gioca da interno destro, ma quando c’è da chiudere, ripiega a fianco di Lobotka.

Lobotka – Spalletti gli consegna la macchina. Diventa il sarto delle trame di gioco, impone il ritmo e l’intensità Zielinski – Torna a splendere come nelle stagioni migliori. Scambia di prima, accelera, cerca l’uno due o la penetrazione in area. Tecnica talmente superiore, che il bottino dei gol risulta inferiore alle potenzialità Ndombelé – Tanta duttilità ma chiuso da Anguissa Elmas – Da mezzala offensiva per dare il cambio a Piotr ma il macedone non è un tappabuchi. Semmai è un titolare aggiunto. Lozano – Mai centravanti, manco con Osimhen, Simeone e Raspadori fuori causa: si èspecializzato nel lavoro sulla destra Politano – Vive sulla destra e lascia il corridoio per Di Lorenzo. Ottimo cross anche col piede sbagliato. Osimhen – Gol e lavoro per la squadra. Le corse per dettare il passaggio, le sportellate con i difensori, lo stacco per andare a saltare anche dopo la frattura multipla al viso. Kvaratskhelia – Una grande scommessa vinta. La differenza l’ha fatta soprattutto lui. Avversari puntati, saltati, ubriacati. Raspadori – Suo il gol di Torino alla Juventus per la vittoria che ha messo lo scudetto su un piatto d’argento. Fotografia di una stagione a luci ed ombre ma dove non è mai mancato. Simeone – Sostituto di Osimhen, e non sempre come prima scelta. Ha ottimizzato le sue poco numerose presenze in campo, riempiendole di gol. 

Napoli campione, De Laurentiis il presidente della rinascita

Napoli campione, De Laurentiis il presidente della rinascitaRoma, 4 mag. (askanews) – Addio lo scudetto del riscatto sociale, di una Napoli oleografica che usciva dal terremoto del 1980 e si aggrappava al campione dei campioni, Diego Armando Maradona, per celebrare il suo trionfo più bello. Trentatré anni dopo quello del Napoli, quello di oggi è lo scudetto della programmazione, dei conti in ordine, di una società sana che guarda al bilancio prima che alla finanza alle scommesse sui giocatori emergenti prima che a quelle sui giocatori affermati a caccia di stipendi importanti. E’ il Napoli di Aurelio De Laurentiis che Il 6 settembre 2004 diventa presidente del “Napoli Soccer”, subentrato al Napoli dopo il fallimento di quest’ultima e la conseguente retrocessione in Serie C1. In realtà ci aveva provato anche qualche anno prima ma la sua offerta fu rifiutata. Si registrò persino l’intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che raccomandò: “Si faccia tutto per aiutare il Napoli, nel rispetto delle regole”. Il colpo di scena definitivo arrivò ad opera del produttore cinematografico che il 31 agosto arrivò a Napoli da Capri in motoscafo e offrì 31 milioni di euro per il nuovo Napoli in C1. La curatela fallimentare scelse il suo progetto perché ritenuto il più solido rispetto agli altri presentati. Bilanci in ordine e tenere lontano la squadra da Napoli con tutto quello che significa una città tanto passionale quanto piena di rischi per chi arriva da fuori e non riesce a comprenderne appieno potenzialità e pericoli. Questo il suo mantra. Non ha mai ceduto alle “richieste” della tifoseria organizzata recidendo tutti i legami precedenti al punto che nel 2006 durante un Napoli-Frosinone la partita fu interrotta più volte per un lancio di petardi. Alla fine le indagini giudiziarie stabilirono che si trattò di una vera e propria estorsione ai danni del presidente del Napoli. Rapporto mai facile quello con la città di Napoli. Da un lato chi lo acclama come imprenditore, dall’altro chi lo contesta perché recide i rapporti con la storia della squadra e della città e addirittura lo contesta in questa voglia di guardare più alla Champions che al tricolore (“non vuole vincere”). Nel primo anno di Serie A, il Napoli di De Laurentiis con Marino Direttore generale sin dai tempi di una squadra che si allenava senza palloni a Paestum, raggiunge l’ottavo posto in classifica. Questo piazzamento consente alla squadra partenopea di partecipare alla Coppa Intertoto, competizione europea che vede il successo degli azzurri contro i greci del Pani?nios e gli albanesi del Vllaznia ottenendo così l’accesso alla Coppa UEFA dopo quattordici anni dall’ultima apparizione nelle coppe europee. Nel 2011 riporta il Napoli in Champions League a distanza di 21 anni dai tempi di Diego Armando Maradona. “Io sono uno che ama le relazioni durature”. Ed in 19 anni di presidenza pochissimi allenatori, nove: Ventura il primo allenatore, Reja la rinascita, Donadoni, Mazzarri che torna a vincere un trofeo dopo 22 anni, Benitez l’allenatore dei trofei e dei fuoriclasse che ha dato un respiro internazionale alla squadra, Ancelotti, Gattuso, Sarri e lo scudetto sfiorato, Spalletti. Con ognuno un progetto ed un salto di qualità. Proprio con il toscano arrivano la consacrazione di Osimhen e le scommesse di Kim e Kvaratskhelia. Si chiude il cerchio. Il Napoli è una orchestra senza prime donne, senza campioni. L’ideale per il Maestro Spalletti e la produzione De Laurentiis. Il presidente che ha saputo vincere lo scudetto della programmazione dopo 33 anni da quello di Maradona.