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Ubs: nel terzo trimestre utile a 1,4 mld dollari, ben sopra attese

Ubs: nel terzo trimestre utile a 1,4 mld dollari, ben sopra atteseMilano, 30 ott. (askanews) – Il colosso bancario svizzero Ubs ha registrato nel terzo trimestre un utile netto di 1,4 miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro), nettamente superiore alle previsioni degli analisti.


La banca, che nello stesso periodo dell’anno precedente aveva messo a segno una perdita di 715 milioni di dollari a causa dei costi associati all’acquisizione del Credit Suisse, ha registrato un aumento del 5% dei ricavi a 12,3 miliardi di dollari, oltre le stime del mercato. “In un contesto di mercato che, pur essendo costruttivo, presenta ancora periodi di forte volatilità e dislocazione, la nostra attività ha registrato un’impressionante crescita dei ricavi grazie al mantenimento di un forte slancio della clientela, in particolare nelle Americhe e nell’APAC”, ha dichiarato il Ceo Sergio Ermotti. “Continuiamo a mitigare in modo significativo il rischio di esecuzione mentre progrediamo nell’integrazione di Credit Suisse, rimanendo disciplinati nel perseguire i nostri obiettivi di costo ed efficienza”.

Regionali,Conte prova a dribblare tracollo M5s in Liguria: sul territorio abituati a delusioni

Regionali,Conte prova a dribblare tracollo M5s in Liguria: sul territorio abituati a delusioniRoma, 29 ott. (askanews) – Nessuno psicodramma: l’ennesimo tonfo elettorale del Movimento 5 stelle a livello di elezioni locali, con il misero 4,56% raccolto alle regionali della Liguria, non cambia il percorso in atto per la “rifondazione” del partito, che si dovrebbe concludere il 23 e 24 novembre con l’assemblea costituente nazionale. Questo è il messaggio che Giuseppe Conte e i suoi trasmettono nel day after della inattesa vittoria del centrodestra con Marco Bucci. Il Movimento, spiega l’ex premier a Fanpage, “è abituato purtroppo a risultati non assolutamente soddisfacenti e anche molto deludenti sul territorio”.


Nel day after, Conte si limita a riunire i direttivi dei gruppi parlamentari ma la versione ufficiale è che si parla solo di legge di bilancio (in arrivo una contromanovra) e di campagna elettorale per le prossime regionali in Umbria ed Emilia Romagna, dalle quali nessuno, nel Movimento, si attende chissà quale rilancio, ma risultati meno drammatici del dato ligure forse sì. In Parlamento, chi ragiona sulla lunghezza d’onda di Conte ricorda che il giudizio sul Movimento si misura sul voto di opinione per eccellenza, quello delle politiche, non sulle europee appannaggio dei “signori delle preferenze” né sulle elezioni locali dove il M5S paga la debolezza del suo insediamento. Conte, quindi, “non intende fare marcia indietro” nella sua rivendicazione di “autonomia” dal Pd e di rifiuto della riduzione del Movimento a “cespuglio” del partito principale della coalizione.


In mattinata, è Beppe Grillo, fondatore e garante del M5S da mesi in conflitto con il leader stellato, a farsi notare con un messaggio più criptico del solito, uno “stato” anonimo su whatsapp che recita: “Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dal lupo”. “Sulle chat dell’ultima uscita di Grillo non se n’è nemmeno parlato”, giura poche ore dopo un parlamentare fedelissimo di Conte. Che fa notare che in passato fu proprio Grillo a spingere il M5S fra le braccia del Pd, dicendosi “esausto”, in un post sul blog, dei negoziati col Nazareno all’epoca condotti da Luigi Di Maio “ancora non convertito al draghismo”. Un altro contiano di ferro parla di “asse Riyad-Sant’Ilario”, ovvero fra Matteo Renzi e Grillo che ha operato un “sabotaggio certosino” e oggi forse “ha brindato” alla sconfitta dei progressisti e del M5S in Liguria. Conte però è anche nel mirino di Danilo Toninelli, ex ministro ed ex capogruppo stellato, ancora componente dei probiviri 5 stelle, il più esposto fra i sostenitori del garante: “Grillo ha fatto benissimo – rivendica in un video – a non andare a votare, perché in Liguria il Movimento 5 stelle non c’era, c’era il partito di Giuseppe Conte”. Uscita che porta la vicepresidente M5S Paola Taverna, ex parlamentare in genere impegnata come sherpa nelle trattative col Pd per le alleanze locali, a rompere il silenzio pubblico nel quale si è rifugiata da tempo: “Toninelli racconta falsità sulle liste del M5S”, tuona, e farebbe meglio “a studiarsi lo statuto”. Quanto alla batosta elettorale, “se oggi prendiamo il 4,5 per cento probabilmente dipende anche da una guerra interna che sta facendo molto male al Movimento”, accusa Taverna.


A difesa di Grillo, nel mirino dell’ala contiana, si erge la senatrice Barbara Guidolin, in genere piuttosto riservata ma che i filo-Grillo considerano a loro vicina: “In 14 anni di Movimento 5 stelle non ho mai vissuto Beppe Grillo come un padre padrone”, sottolinea. Guidolin non attacca Conte ma mette i punti sulle i: “Non penso che le responsabilità di queste percentuali siano da cercare nelle condizioni meteorologiche, in Grillo che non va a votare o in Conte che fa delle scelte sbagliate. Percentuali così basse sono una conseguenza dell’incapacità del M5S di oggi di interpretare le esigenze del Paese, aggiornandosi senza rinnegare il passato”. A cosa si riferisce? Se l’assemblea costituente “alla fine si rivelasse solo uno strumento per cambiare le regole fondative sarebbe l’ennesima batosta”, spiega. La costituente 5 stelle, allora: chi conosce le vicende interne giura che i tavoli di discussione dei 300 delegati alla fase del “confronto deliberativo” sono stati “impenetrabili”, “nemmeno Conte sa come sono andati”. I risultati sono attesi entro l’8 novembre e saranno resi pubblici una volta elaborati dagli esperti di Avventura Urbana che accompagnano tutto il processo. Le elezioni in Liguria, a quanto pare, hanno chiarito al di là di ogni ragionevole dubbio che la strade del Movimento è lontana da quella del suo fondatore: la costituente non potrà fare a meno di sciogliere il nodo. O di tagliarlo.

Regionali, risultato Liguria riapre discussione nel Pd su alleanze e profilo

Regionali, risultato Liguria riapre discussione nel Pd su alleanze e profiloRoma, 29 ott. (askanews) – C’è un sentimento ambivalente, nel Pd, il giorno dopo il voto ligure. Da un lato il peso di una sconfitta in una regione che sembrava terreno facile dopo le inchieste che hanno travolto la giunta di Giovanni Toti. Dall’altra quel 28,5% che riporta il partito a livelli che non toccava da anni e che premia il lavoro di consolidamento del partito avviato dalla segretaria Elly Schlein. Due dati contrastanti, che per ora non aprono un dibattito pubblico nel Pd, perché – come ripetono tutti – prima ci sono le elezioni in Emilia Romagna e Umbria, e nel secondo caso il risultato è tutt’altro che scontato. Ma la riflessione, per ora solo a livello assolutamente interno, è iniziata e dopo il voto previsto nelle altre due regioni a metà novembre sarà inevitabile fare un punto su alleanze e profilo del Pd.


La stessa Schlein, del resto, ieri sera a caldo ha posto il tema invitando gli alleati a “riflettere” e aggiungendo che il Pd non ha “mai speso un minuto in polemiche o competizioni con le altre opposizioni, perché il nostro avversario è questa destra che vogliamo battere”. Pesano le liti tra Calenda e Renzi, lo scarso risultato delle forze centriste, ma a questo punto si apre innegabilmente un problema M5s e a porlo non è più solo l’ala ‘moderata’ del Pd. Lo stesso Andrea Orlando, ieri sera, non ha nascosto il disappunto per le beghe che hanno appesantito la sua corsa: “Il pluralismo è una ricchezza ma la ricchezza a volte è un danno. Bisogna costruire centrosinistra stabile a livello nazionale” senza cambiare ogni volta “format”. L’ex ministro mantiene un linguaggio diplomatico, ma qualche altro parlamentare della sinistra Pd è più netto: “Con i 5 stelle non si può andare così, non possiamo continuare con le alleanze ‘a geometria variabile’. Dire no a Renzi è stato un errore, non tanto per i voti che avrebbe portato ma perché abbiamo detto ai moderati ‘non votate per noi’”. Ma, d’altro canto – aggiunge la stessa fonte – “i centristi continuano a prendere troppi pochi votià C’è un problema anche lì”.


L’ala moderata del Pd si fa sentire con Alessandro Alfieri: la sconfitta “brucia”, spiega, perché “partivamo da una situazione favorevole” e arriva nonostante il Pd abbia ottenuto un “notevole 28%”. Ma, aggiunge, “purtroppo sono prevalsi i veti. “noi non abbiamo ancora definito il perimetro e il minimo comun denominatore di una coalizione, condizione per essere alternativa credibile alla destra in vista delle prossime elezioni politiche. Ora dobbiamo concentrarci sulle sfide in Emilia Romagna e Umbria, ma subito dopo serve una discussione seria su questo tema”. E la discussione non sarà semplice. Come spiega un altro parlamentare di area riformista “ci sono due possibilità: o esce fuori un ‘Rutelli’ degli anni ’20 o tocca al Pd svolgere quel ruolo, uno po’ come fece Veltroni”. Di fatto, una riscoperta della vocazione maggioritaria, che però né la sinistra del partito né la Schlein sembrano intenzionati a praticare. La segretaria ha difeso sì il profilo plurale del partito, ma rivendica in continuazione la scelta di avere dato una connotazione più precisa al Pd, più “chiara”, come ripete spesso, su temi-bandiera, dai migranti ai diritti, al lavoro. “Ora la gente ci riconosce”, ripete nei suoi comizi. Più praticabile, per la sinistra Pd, investire sulla nascita di un nuovo soggetto centrista, anche se al momento non si vede il possibile aggregatore di questa area moderata.


Di certo oggi ha fatto un passo avanti Beppe Sala. Il sindaco di Milano si è detto “preoccupato per la composizione, la consistenza e la competitività della coalizione di centrosinistra” e in particolare per la debolezza sul fronte moderato: “Ciò che palesemente è deficitario nel centrosinistra è la forza centrale, quella moderata, pragmatica, capace di riforme, europeista – una nuova componente liberal, che al momento ha una rappresentanza non definita”. In tanti hanno letto questa frase come un passo avanti per magari proporsi come catalizzatore di quest’area “moderata” al momento senza rappresentanza. Ma, d’altro canto, in Avs si guarda con diffidenza a queste operazioni centriste: “Elly deve ripartire dalle forze che sono stabilmente e coerentemente all’opposizione, cioè Pd, noi e M5s. Smettiamo di andare dietro a Renzi. Poi, al centro qualcosa nasceràà”. Sia Fratoianni che Bonelli sono preoccupati dalle spinte ad un “chiarimento” con M5s che cominciano appunto ad arrivare anche in ambienti della sinistra Pd. La Schlein sa di avere un po di tempo, perché appunto la discussione non entrerà nel vivo prima delle regionali di metà novembre. E la speranza è che dall’Umbria possa arrivare un risultato che stemperi un po le tensioni. Ma il rebus irrisolto delle alleanze – e per qualcuno anche del profilo del Pd – è sempre più al centro della discussione.

Risultati e classifica Serie A, Il Napoli vola a +7

Risultati e classifica Serie A, Il Napoli vola a +7Roma, 29 ott. (askanews) – Questi i risultati e la classifica della serie A della decima giornata dopo Milan-Napoli 0-2


Decima giornata Cagliari-Bologna 0-2, Lecce-Verona 1-0, Milan Napoli 0-2; Mercoledì 30 ottobre ore 18:30 Empoli-Inter, Venezia-Udinese, ore 20:45 Atalanta-Monza, Juventus-Parma. Giovedì 31 ottobre ore 20:45 Genoa-Fiorentina, Como-Lazio, Roma-Torino. Classifica: Napoli 25, Inter 18, Juventus 17, Lazio, Atalanta, Udinese, Fiorentina 16, Milan, Torino 14, Bologna 12, Empoli 11, Roma 10, Verona, Como, Cagliari 9, Monza, Parma, Lecce 8, Genoa 6, Venezia 5.


Undicesima giornata Sabato 2 novembre ore 15:00 Bologna-Lecce, ore 18:00 Udinese-Juventus, ore 20:45 Monza-Milan, Domenica 3 novembre ore 12:30 Napoli-Atalanta, ore 15:00 Torino-Fiorentina, ore 18:00 Verona-Roma, ore 20:45 Inter-Venezia, Lunedì 4 novembre ore 18:30 Empoli-Como, ore 18:30 Parma-Genoa, ore 20:45 Lazio-Cagliari

Alphabet conti terzo trimestre sopra attese, utile +34% a 26,3 mld

Alphabet conti terzo trimestre sopra attese, utile +34% a 26,3 mldMilano, 29 ott. (askanews) – Alphabet società che controlla Google ha chiuso il terzo trimestre con risultati superiori alle attese degli analisti grazie a un aumento dei ricavi pubblicitari e della domanda per i servizi cloud abbinati all’intelligenza artificiale. I ricavi sono aumentati del 15% a 88,27 miliardi di dollari, l’utile del 34% a 26,3 miliardi di dollari pari a un utile per azione di 2,12 dollari.


Guardano alle diverse aree di business, i ricavi pubblicitari sono aumentati del 10% a 65,8 miliardi, quelli legati al cloud hanno raggiunto gli 11,3 miliardi. In crescita del 62% anche gli investimenti a 13,1 miliardi concentrati soprattutto nell’intelligenza artificiale. “Lo slancio che sta attraversando l’azienda è straordinario. Le nostre soluzioni di intelligenza artificiale stanno dando i loro frutti attirando nuovi clienti con contratti sempre più importanti”, ha commentato il Ceo Sundar Pichai. In deciso rialzo il titolo nell’after hours +5% a 178,7% con un bilancio del +20% da inizio anno.

Risultati e classifica Serie A, Lecce scatto salvezza

Risultati e classifica Serie A, Lecce scatto salvezzaRoma, 29 ott. (askanews) – Questi i risultati e la classifica della serie A dopo la decima giornata


Decima giornata Cagliari-Bologna 0-2, Lecce-Verona 1-0, ore 20.45 Milan Napoli; Mercoledì 30 ottobre ore 18:30 Empoli-Inter, Venezia-Udinese, ore 20:45 Atalanta-Monza, Juventus-Parma. Giovedì 31 ottobre ore 20:45 Genoa-Fiorentina, Como-Lazio, Roma-Torino. Classifica: Napoli 22, Inter 18, Juventus 17, Lazio, Atalanta, Udinese, Fiorentina 16, Milan, Torino 14, Bologna 12, Empoli 11, Roma 10, Verona, Como, Cagliari 9, Monza, Parma, Lecce 8, Genoa 6, Venezia 5.


Undicesima giornata Sabato 2 novembre ore 15:00 Bologna-Lecce, ore 18:00 Udinese-Juventus, ore 20:45 Monza-Milan, Domenica 3 novembre ore 12:30 Napoli-Atalanta, ore 15:00 Torino-Fiorentina, ore 18:00 Verona-Roma, ore 20:45 Inter-Venezia, Lunedì 4 novembre ore 18:30 Empoli-Como, ore 18:30 Parma-Genoa, ore 20:45 Lazio-Cagliari

Arrivano nuovi dazi Ue sulle auto elettriche cinesi: dal 17% al 35,5%

Arrivano nuovi dazi Ue sulle auto elettriche cinesi: dal 17% al 35,5%Bruxelles, 29 ott. (askanews) – La Commissione europea ha adottato, oggi a Bruxelles, il suo regolamento di esecuzione che impone dazi compensativi anti-sovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina per un periodo di cinque anni. I nuovi dazi entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.


Le aliquote dei dazi, aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti, sono calibrate individualmente su ciascun produttore cinese che esporta verso l’Ue, in modo da compensare l’effetto delle sovvenzioni ricevute da quelle imprese, che danneggiano l’equa concorrenza con i produttori europei, come ha concluso l’indagine condotta dalla Commissione sulla filiera dei veicoli elettrici a batteria in Cina. A partire dall’entrata in vigore delle misure, i produttori esportatori cinesi Byd, Geely e Saic, inclusi nel campione preso in conto dalla Commissione, saranno soggetti a dazi compensativi con aliquote pari rispettivamente al 17,0%, al 18,8% e al 35,3%. A seguito di una richiesta motivata di esame individuale, a Tesla verrà assegnato un dazio del 7,8%. Le altre società che hanno collaborato con l’indagine della Commissione saranno soggette a un dazio del 20,7%. Tutte le altre società che non hanno collaborato saranno soggette a un dazio del 35,3%.


“Parallelamente – riferisce una nota della Commissione -, l’Ue e la Cina continuano a lavorare per trovare soluzioni alternative compatibili con il Wto (l’Organizzazione mondiale per il commercio, ndr), che siano efficaci nell’affrontare i problemi individuati dall’indagine”. I nuovi dazi scadranno alla fine del periodo di 5 anni, a meno che non venga avviata prima una revisione della scadenza. “La Commissione – sottolinea la nota – rimane inoltre aperta a negoziare impegni sui prezzi (‘price undertakings’, ndr) con i singoli esportatori, come consentito dalle norme dell’Ue e del Wto”. Gli impegni da parte degli esportatori, in questo caso, riguarderebbero la fissazione di un prezzo minimo per la vendita nel mercato Ue dei veicoli elettrici cinesi importati, in modo da annullare comunque l’effetto dannoso delle sovvenzioni.


I dazi definitivi saranno riscossi a partire dal giorno dell’entrata in vigore del regolamento, e quindi comunque entro fine ottobre o inizio novembre. I dazi provvisori che erano stati imposti sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina il 4 luglio 2024, sottoforma di garanzie bancarie, non saranno riscossi. Questo significa che le auto elettriche cinesi arrivate nell’Ue negli ultimi mesi e ancora negli stock degli importatori potranno essere vendute sul mercato senza dover sottostare al costo aggiuntivo dei dazi. La Commissione monitorerà l’efficacia delle misure in vigore, anche per garantire che non vengano eluse. Ogni produttore esportatore che ha collaborato, o che è un nuovo esportatore, avrà il diritto di richiedere una revisione accelerata per stabilire un’aliquota di dazio individuale, prendendo in contro tutti i fattori che possono ridurre l’aliquota (per esempio se si dimostra che non riceve o non riceve più sovvenzioni, o che sono state ridotte). Gli importatori possono anche richiedere un rimborso se ritengono che il loro produttore esportatore non sia sovvenzionato o se il margine di sovvenzione è inferiore ai dazi pagati dagli importatori. Per essere accettata, questa richiesta deve essere debitamente comprovata.


L’indagine anti-sovvenzioni era stata annunciata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il 13 settembre 2023 durante il suo discorso sullo stato dell’Unione. “La decisione di oggi – sottolinea la nota – è basata sulle crescenti prove del recente e rapido aumento delle esportazioni a basso prezzo di veicoli elettrici a batteria provenienti dalla Cina verso l’Ue. Durante l’indagine, la Commissione ha seguito rigorose procedure legali, in linea con le norme dell’Ue e dell’Omc, consentendo a tutte le parti interessate, tra cui il governo cinese, le aziende e gli esportatori, di presentare commenti, prove e argomentazioni”. “L’Ue rimane il campione mondiale del commercio aperto, equo e basato sulle regole. La concorrenza è benvenuta, anche nel settore dei veicoli elettrici, ma deve essere sostenuta da equità e parità di condizioni”, afferma nella nota il vicepresidente esecutivo della Commissione e commissario responsabile per il Commercio, Valdis Dombrovskis. “Adottando queste misure proporzionate e mirate dopo un’indagine rigorosa, stiamo difendendo – sottolinea il commissario – pratiche di mercato eque e la base industriale europea. Parallelamente, rimaniamo aperti a una possibile soluzione alternativa, che sia efficace nell’affrontare i problemi individuati, e compatibile con il Wto”, conclude Dombrovskis.

Migranti, il decreto Albania rinviato alla Corte europea. Tajani: il governo non si fa condizionare

Migranti, il decreto Albania rinviato alla Corte europea. Tajani: il governo non si fa condizionareGorizia, 29 ott. (askanews) – “Il governo non si fa condizionare dalle scelte di alcuni. Nostro dovere è risolvere la questione migratoria e quello che stiamo facendo è nel rispetto delle regole italiane e comunitarie, quindi andremo avanti”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, conversando con i giornalisti a margine di un incontro a Gorizia, ha commentato il rinvio alla Corte europea del cosiddetto decreto Albania sui Paesi sicuri, deciso dal tribunale di Bologna.


“La tripartizione dei poteri è alla base della democrazia. Al potere giudiziario non spetta cercare di cambiare le leggi e fare il braccio di ferro con il potere esecutivo e legislativo. Il potere legislativo ha fatto il suo compito: tocca al governo e al Parlamento prendere le decisioni, perché la democrazia è il potere nelle mani del popolo” ha detto ancora Tajani. “I magistrati devono anche loro rispettare le regole, applicare la legge e rispettarla – ha ammonito il vicepremier – credo che se si vuole fare un braccio di ferro, liberi di farlo, io rispetto sempre le sentenze non faccio mai polemiche… Dico soltanto che travalicare i confini del proprio potere mette in difficoltà l’equilibrio del sistema democratico”.


“Credo che la stragrande maggioranza dei magistrati si riconosca nella tripartizione dei poteri, poi c’è qualcuno che vuole trasformare il proprio potere in una somma di poteri. Serve una riforma della giustizia: non dobbiamo fare nessuna vendetta, dobbiamo solo far sì che ci sia una giustizia giusta”, ha concluso Tajani.

Senato dice no a Tribunale ministri su uso chat Sangiuliano-Boccia

Senato dice no a Tribunale ministri su uso chat Sangiuliano-BocciaRoma, 29 ott. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato – con 95 voti favorevoli, 58 contrari e nessuna astensione – la relazione del senatore Adriano Paroli (FI) a nome della Giunta delle elezioni e delle immunità sul caso Sangiuliano. È stata quindi respinta la richiesta, avanzata dal Tribunale dei ministri di Roma, di utilizzare “la corrispondenza” (comprese le chat telefoniche) fra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, richiesta avanzata nel quadro dell’indagine sulla presunta violazione di segreti d’ufficio da parte dell’ex componente del governo Meloni.

Dossieraggio, nell’inchiesta milanese spuntano contatti con 007 israeliani e documenti Eni

Dossieraggio, nell’inchiesta milanese spuntano contatti con 007 israeliani e documenti EniMilano, 29 ott. (askanews) – Spuntano contatti con i servizi segreti israeliani nelle carte dell’inchiesta milanese sul maxi sistema di dossieraggio messo in piedi per acquisire illecitamente e poi rivendere informazioni riservate su imprenditori, manager e politici. Nell’informativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese contiene i dettagli di un incontro avvenuto nel febbraio 2023 alla presenza “di due uomini non identificati” che secondo gli investigatori “rappresenterebbero un’articolazione dell’intelligence dello Stato di Israele”. La riunione di svolse in via Pattari 6, a due passi dal Duomo di Milano, dove si trova la sede di Equalize la società di investigazione privata finita nel mirino degli inquirenti milanesi. Ad accompaganre i due 007 israeliani all’appuntamento fu Vincenzo Giuseppe De Marzio, ex carabinieri del Ros (ora indagato). In quell’occasione, riscostruiscono gli investigatori, Nunzio Samuele Calamucci, hacker della Equalize (finito agli arresti domiciliari), “mette a disposizione i dati esfiltrabili dalle banche dati strategiche nazionali e si rende disponibile alle attività d’intelligence richieste previo pagamento. Gli israeliani propongono al gruppo una partnership anche per trasferire a quest’ultimo le informazioni eventualmente di interesse per il cliente Eni Spa”. Sempre negli uffici della società sono stati rintracciati anche “atti riservati di Eni Spa”.


E’ l’ultimo fronte dell’inchiesta avviata dalla procura di Milano che ipotizza 800 mila vittime della rete di spionaggio tessuta da Equalize, società controllata dal presidente della Fondazione Fiera di Milano Enrico Pazzali (che si è autosospeso dall’incarico) e che vede come socio di minoranza Carmine Gallo, ex superpolioziotto specializzato in inchieste su mafia e criminalità organizzata e ora finito agli arresti domiciliari. Insieme al “dominus” Calamucci, sono i protagonisti del cosiddetto “gruppo via Pattari 6” (dall’inirizzo milanese della società di Pazzali) che, sottolineano gli inquirenti, costituisce un “evidente pericolo” per “la sicurezza nazionale” alla luce del “potere eversivo delle attività criminali del gruppo” e del “coinvolgimento di soggetti legati ad asset economici strategici per la Nazione”.