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”The Princess of the Night”, nuovo album di Vanessa Tagliabue Yorke

”The Princess of the Night”, nuovo album di Vanessa Tagliabue YorkeRoma, 15 ott. (askanews) – “The Princess of the Night” è il nuovo album di Vanessa Tagliabue Yorke, in uscita il 18 ottobre per Azzurra Music. Per il celebre trombettista jazz Enrico Rava, l’album è “come uno scrigno magico: lo apriamo per scoprire dodici meraviglie, che ci raccontano il mondo di Vanessa”. Perché Vanessa, ricorda Rava, è un’artista straordinaria: pittrice, scultrice, compositrice e soprattutto cantante con una voce unica capace di colpirci direttamente al cuore. La sua espressività e la sua capacità di trasmetterci le sue emozioni sono doti rarissime che ne fanno una grande interprete”.


L’album è una riflessione poetica sulla notte e i suoi misteri, ineffabile ed inquieta, silenziosa e oscura, un viaggio guidato dal talento della cantante che mostra in maniera sempre più evidente le notevoli doti di raffinata cantante, arrangiatrice e compositrice. 12 sono i brani che compongono l’album di cui ben 8 portano la firma di Vanessa Tagliabue, mentre le rivisitazioni dei 3 brani Ellingtoniani e di La Conga de Media Noche del compositore e pianista Ernesto Lecuona (con un testo originale della Tagliabue) assumono nuova veste grazie a suoi brillanti arrangiamenti.


Su tutto si erge la vocalità variegata della Tagliabue, intensa e ricca di colori e sfumature, e la disinvoltura e la naturalezza con la quale si confronta con lingue diverse per i suoi brani. Compagni di questa esplorazione notturna sono Giulio Scaramella al piano, Mauro Ottolini (trombone e conchiglie), Francesco Bearzatti clarinetto), Eva Impellizzeri (viola) e Salvatore Maiore (violoncello).


Una delle peculiarità del cd è che la copertina e la confezione non riportano nessuna informazione. In tempi di musica digitale, dove l’ascolto si fa caotico, frenetico e frammentato, spesso vengono meno le informazioni su titoli, autori e registrazioni sono omesse e vanno perdute assieme al senso dell’opera. Per recuperare la valenza culturale di un disco Vanessa come ultimo brano descrive come è avvenuta la registrazione e indica tutti coloro che hanno partecipato e che l’hanno resa possibile.

Meloni fa appello alle opposizioni per Fitto, duro attacco a Sea Watch

Meloni fa appello alle opposizioni per Fitto, duro attacco a Sea WatchRoma, 15 ott. (askanews) – Giorgia Meloni ribadisce la condanna per gli attacchi israeliani alle basi Unifil, attacca frontalmente l’Ong Sea Watch e rivolge un appello direttamente all’opposizione perchè sostenga la nomina di Raffaele Fitto alla Commissione europea. La presidente del Consiglio prende la parola in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo – il primo dopo la designazione della nuova Commissione, che ancora deve passare il vaglio del Parlamento di Strasburgo – affrontando i principali temi dell’agenda.


La nuova legislatura europea, sottolinea, si apre all’insegna di “preoccupazione” e “incertezza” con davanti grandi “sfide”. La nomina di Fitto con deleghe “strategiche” e “di primissimo ordine”, per la premier, è “un notevole miglioramento per la nostra nazione rispetto alla composizione della commissione uscente, atteso che vedeva 4 vicepresidenti esecutivi e 7 vicepresidenti complessivi ma nessun italiano”. Questo, per lei, è prova della “ritrovata centralità” dell’Italia, a dispetto del “continuo mantra di un presunto isolamento internazionale”. Ma soprattutto è un “riconoscimento” per il Paese che dovrebbe “inorgoglire tutta la nazione, non solo i partiti della maggioranza” ed è per questo che Meloni auspica e chiede “di essere uniti” come ‘abbiamo fatto nella scorsa legislatura all’atto della nomina di Paolo Gentiloni” perchè “ci sono momenti in cui l’interesse nazionale deve prevalere su quello di parte” senza “distinguo” o “tentennamenti”. Dunque ben venga l’appoggio del Pd, che però – dice rivolgendosi nelle repliche ai banchi Dem – dovrebbe parlare con il gruppo dei Socialisti che “ha cercato di far spostare l’audizione di Fitto come ultimo tra i vicepresidenti e detto che il gruppo Socialisti europei non avrebbe accettato la vice presidenza esecutiva all’Italia”. Venendo alle priorità della prossima legislatura, visto il difficile contesto internazionale, l’Europa – per Meloni – deve “cambiare” e “ripensare completamente le sue priorità, il suo approccio, la sua postura”. I rapporti Letta e Draghi hanno mostrato la “perdita di ruolo” degli ultimi decenni, quando “troppo a lungo ci siamo crogiolati” in un mondo che è “finito”. Adesso occorre “scegliere finalmente, e con coraggio, che cosa vogliamo essere e dove vogliamo andare” e le alternative sono due: continuare a essere “un gigante burocratico” o “invertire radicalmente questa tendenza” sulla base dei principi di “proporzionalità” e “sussidiarietà”.


Uno dei temi su cui, per Meloni, occorre cambiare è quello del Green Deal, segnato da un “approccio ideologico” con “effetti disastrosi” perchè “inseguire la decarbonizzazione al prezzo della deindustrializzazione è, semplicemente, un suicidio”. In questo quadro è una “follia” l’addio al motore endotermico entro il 2035 e l’obiettivo è “riaprire la partita”. Per perseguire e raggiungere gli obiettivi della transizione e del rilancio della competitività, come scrive Draghi, con cui “non posso che essere d’accordo” – ribadisce – servono “maggiori risorse pubbliche e private, da investimenti adeguati e da un piano coerente per raggiungerli” aprendo un “dibattito soprattutto sugli strumenti finanziari necessari a sostenere questo percorso. Un dibattito nel quale dovremo essere pronti a verificare la possibilità di nuovi strumenti di debito comune, così come a lavorare per riuscire finalmente a mobilitare adeguatamente il capitale privato”. Ribadendo il sostegno all’Ucraina per arrivare a una “pace giusta”, Meloni ha espresso la convinzione che “quanto accade in Medio Oriente sia figlio anche di questa destabilizzazione”. Dunque c’è “preoccupazione” per quanto accade in Libano, dove si recherà a breve, per gli attacchi “inaccettabili” alle basi Unifil da parte di Israele. Lo ha detto nella telefonata di domenica a Benjamin Netanyahu da cui “pretendiamo che venga garantita la sicurezza dei nostri soldati”. Del resto, ammette nella replica, “siamo amici di Israele ma non vuol dire ovviamente che io sia d’accordo con tutte le sue scelte”. Dunque “difendiamo il diritto di Israele a vivere in pace e in sicurezza, ma ribadiamo la necessità che questo avvenga nel rispetto del diritto internazionale umanitario perché non siamo insensibili di fronte all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, che non a caso sono state dall’inizio al centro del nostro lavoro”. Nella replica, Meloni chiarisce anche la posizione italiana sulla fornitura di armi a Tel Aviv: “Dopo l’avvio delle operazioni israeliane a Gaza il governo ha sospeso immediatamente la concessione di ogni nuova licenza di esportazione” mentre quelle precedenti al 7 ottobre “sono state tutte analizzate caso per caso”.


Altro tema al centro dell’intervento la questione dei migranti, su cui c’è un “approccio” diverso dell’Europa “grazie soprattutto all’impulso” dato dall’Italia che è “diventata un modello da seguire”. L’impostazione dell’esecutivo ha una “efficacia – per Meloni – che i numeri raccontano meglio delle parole. Nel 2024 la percentuale di sbarchi di immigrati illegali è diminuita del 60% rispetto al 2023 e del 30% rispetto al 2022”. Ringraziando “il ministro Salvini e soprattutto la Guardia Costiera italiana per il suo straordinario lavoro”, Meloni attacca duramente la Ong Sea Watch: “Considero vergognoso che definisca le guardie costiere ‘i veri trafficanti di uomini’, volendo delegittimare tutte quelle degli Stati del nord Africa, e magari anche quella italiana, in modo da dare via libera agli scafisti che questa ONG descrive invece come ‘innocenti’, che si sarebbero ritrovati casualmente a guidare imbarcazioni piene di immigrati illegali. Sono dichiarazioni indegne, che gettano la maschera sul ruolo giocato da alcune ONG e sulle responsabilità di chi le finanzia”. Meloni difende anche i centri in Albania (per i quali oggi sono partiti i primi 16 migranti), “una strada nuova, coraggiosa, inedita, ma che rispecchia perfettamente lo spirito europeo e che ha tutte le carte in regola per essere percorsa anche con altre Nazioni extra-Ue”, la definisce. A questa strategia si unisce quella del Piano Mattei e dell’attenzione all’Africa. “Non è un segreto per nessuno – argomenta – che non siamo gli unici a guardare all’Africa e che ci sono altri attori – Russia e Cina in testa, ma non solo – che portano avanti le proprie strategie, spesso con un approccio molto più assertivo del nostro. Rimango convinta che, nel rapporto con le Nazioni africane, noi rimaniamo potenzialmente più competitivi, perché la nostra sfida non è alimentare il caos per tentare di depredare l’Africa delle proprie risorse, ma consentire ai Paesi africani di utilizzare quelle risorse, per poter vivere di ciò che hanno, con Governi stabili e società prospere”.


Nella replica, c’è anche un duro battibecco con il M5s: “Anche volendo il governo non potrebbe gettare i soldi dalla finestra perchè li avete gettati tutti voi”, accusa alzando la voce. E poi ironizza: “Il giorno che mi faccio spiegare cosa ho detto da un esponente del Movimento Cinque stelle mi dimetto”.

Rai: “Ogni libro è un viaggio”. La metro si colora di parole

Rai: “Ogni libro è un viaggio”. La metro si colora di paroleRoma, 15 ott. (askanews) – È stato presentato questa mattina il treno della linea A della metropolitana di Roma completamente dedicato alla lettura: “Ogni Libro è un Viaggio”. Il progetto RAI – CEPELL, il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura, con la collaborazione di ATAC, è nato con l’obiettivo di trasformare i momenti di transito quotidiano in opportunità di lettura, offrendo un’alternativa all’uso passivo dei cellulari. L’iniziativa mira a promuovere la lettura sui mezzi pubblici della nostra città. L’operazione coinvolge un intero treno della linea A della metropolitana di Roma, composto da 6 vagoni tematici. Ogni vagone è un’immersione in un genere letterario diverso, i viaggiatori sono circondati da citazioni di grandi autori che decorano l’interno del treno: trovano delle card, contenenti brevi testi o estratti di opere che potranno staccare e portare via con sé.


Il viaggio in metropolitana anticipa lo spot, realizzato dalla Direzione Comunicazione della Rai, che verrà presentato il 16 ottobre a Francoforte in occasione della Fiera Internazionale del Libro e che intende promuovere ed incentivare il piacere della lettura anche durante i tempi del viaggio. Lo spot radio e tv sarà in onda per due settimane a partire dal 17 ottobre sui canali Rai.

Corruzione, arrestati dirigente Sogei e imprenditore. Fra gli indagati referente di Musk in Italia

Corruzione, arrestati dirigente Sogei e imprenditore. Fra gli indagati referente di Musk in ItaliaRoma, 15 ott. (askanews) – Un dirigente della Sogei, e un imprenditore sono stati arrestati ieri sera a Roma per l’accusa di corruzione. Il provvedimento restrittivo è arrivato in relazione allo scambio di una somma di denaro, 15 mila euro. Gli accertamenti sono stati eseguiti dal nucleo Pef della Guardia di Finanza, nell’ambito di un’inchiesta più ampia coordinata dalla procura di Roma.


Nell’inchiesta risultano complessivamente indagate 18 persone e 14 società e in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta. L’attuale direttore generale business della Sogei, Paolino Iorio, manager dell’azienda pubblica, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in quanto accusato dalla Guardia di finanza di aver preso tangenti. A Iorio, che si trova agli arresti domiciliari, viene contestato il reato di corruzione perché con “più azioni del medesimo disegno criminoso – si spiega nel capo d’accusa – in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente direttore generale della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro”, da un imprenditore privato.


Inoltre “a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei” per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager “riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell’ordine di decine di migliaia di euro – si aggiunge – con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023”. Si tratta di “un articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del Ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al Ministero dell’Interno”. Così scrive la Guardia di finanza in una informativa presente negli atti dell’indagine in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta.


Dalle intercettazioni delle utenze in uso all’imprenditore arrestato ieri mentre era in compagnia del direttore generale di Sogei, Paolino Iorio sono “emersi i contatti e gli incontri avuti con tale ‘Antonio della Difesa’ successivamente identificato come un capitano di fregata della Marina Militare”. Già “dai primi incontri emergeva che il militare, al fine di svolgere il proprio ruolo nell’ambito di una fornitura, ha avanzato richieste di compensi nonché – è riportato nell’informativa alla base dell’indagine – l’assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite dall’imprenditore”.


Fra gli indagati nell’inchiesta per corruzione della procura di Roma c’è anche Andrea Stroppa, 30 anni, ritenuto punto di riferimento di Elon Musk in Italia. Il riferimento al giovane manager – negli atti – viene fatto da un militare della Marina che “nell’apprendere del progetto volto all’acquisizione da parte del governo italiano del sistema satellitare realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense, approfitta dello svolgimento presso il VI reparto di cui fa parte, di una riunione sul tema per agganciare e contattare successivamente il referente italiano del gruppo, Andrea Stroppa”. “Nel corso delle conversazioni – si spiega nel documento d’inchiesta – emerge che, da un lato l’ufficiale di Marina programma con un altro indagato “l’inserimento di Olidata Spa nell’affare e, dall’altro, lo svolgimento di una certamente illecita propalazione a beneficio dello Stroppa (e, suo tramite, dei suoi referenti) di notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali. Vicenda sintomatica di un accordo concluso, o in corso di conclusione, al fine di far beneficiare Olidata Spa e attraverso lo stesso ufficiale di Marina e di un altro indagato, degli affari che il gruppo statunitense potrà concludere con l’amministrazione italiana, grazie all’intervento illecito del pubblico ufficiale”. “Sogei esprime piena fiducia nella magistratura, a cui sta prestando totale supporto, e si dichiara indiscutibilmente estranea ai fatti. Ove i fatti contestati fossero acclarati in maniera definitiva l’azienda si dichiarerà parte lesa e si tutelerà nelle sedi competenti”. Così si afferma in una nota dell’azienda in relazione all’inchiesta della Procura di Roma per cui è finito agli arresti domiciliari il dg Paolino Iorio.

Ue,Meloni:dico no a più Europa dappertutto ma dove serve davvero

Ue,Meloni:dico no a più Europa dappertutto ma dove serve davveroRoma, 15 ott. (askanews) – “Io non ritengo che la soluzione per rendere l’Europa più forte sia banalmente trasferire tutte le nostre competenze alla Commissione europea. Non ha funzionato”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica in Senato dopo il dibattito seguito alle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo


Per Meloni c’è stata “un’iperregolamentazione che spesso ha mortificato interi settori produttivi del continente europeo. Io penso che il principio che noi dobbiamo applicare dei trattati europei sia il principio della sussidiarietà. Ci sono alcune cose sulle quali gli Stati nazionali non sono competitivi e non lo saranno”. Dunque “non serve più Europa dappertutto, serve più Europa sulle grandi materie, serve meno Europa su tutte le materie sulle quali gli Stati nazionali possono dare risposte decisamente migliori di quelle che può dare il livello europeo”.

Meloni: giorno che mi faccio spiegare mio pensiero da M5s mi dimetto

Meloni: giorno che mi faccio spiegare mio pensiero da M5s mi dimettoRoma, 15 ott. (askanews) – “Non so se lei non ha capito o sta strumentalizzando ma le assicuro che non è difficile…il giorno che mi faccio spiegare cosa ho detto da un esponente del Movimento Cinque stelle mi dimetto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella replica in Senato dopo le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre rivolgendosi alla senatrice M5s Dolores Bevilacqua. In aula si sono registrati momenti di tensione con, dal lato della maggioranza, applausi e da parte dei banchi dei Cinquestelle proteste.


“Ci vuol coraggio a dire che noi gettiamo dalla finestra i soldi dei cittadini” ha aggiunto Meloni rispondendo alla critica sull’uso dei fondi pubblici per i centri migranti in Albania. “Vedo che voi parlate della politica internazionale con la stessa leggerezza con cui vi occupate del bilancio dello Stato” ha rilanciato Meloni.

Meloni: non serve più Ue dappertutto, no a iper regolamentazione

Meloni: non serve più Ue dappertutto, no a iper regolamentazioneRoma, 15 ott. (askanews) – “Io credo che una cosa sia il nazionalismo economico e un’altra riconoscere una specificità alle economie nazionali, quindi attenzione: è vero che dobbiamo lavorare per accrescere la competitività dell’Europa, anche immaginando dei giganti, ma dall’altra parte una iper regolamentazione che pretende di andare bene per nazioni con economie diverse rischia di non rafforzarle”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella replica in Senato dopo le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre.


“Non ritengo che la soluzione sia trasferire tutte le nostre competenze alla Commissione europea, questa cosa si è già fatta, non ha funzionato, si è tradotta in una iper regolamentazione che ha mortificato molti settori”, ha aggiunto Meloni rilanciando che “non serve più Europa dappertutto, serve sulle grandi materie e non su tutto” ha concluso.

Apre la Buchmesse, Saviano attacca: ci sarò, forma di resistenza

Apre la Buchmesse, Saviano attacca: ci sarò, forma di resistenzaMilano, 15 ott. (askanews) – A poche ore dall’inaugurazione della Buchmesse di Francoforte, dove l’Italia è Paese Ospite d’onore, Roberto Saviano, che non è stato inserito nella ista degli autori della delegazione italiana, su La Repubblica polemizza con il governo e l’organizzazione della presenza italiana alla fiera tedesca. Saviano, sarà infatti comunque presente, invitato dalla stessa Buchmesse e dagli editori tedeschi. “La mia presenza a Francoforte – ha scritto l’autore campano – non credo sia una vittoria ma è una forma di resistenza. La Buchmesse ha attivato un riflesso democratico. Qui in Germania devono essersi chiesti: perché queste bugie, questo desiderio di censura ossessivo? Ma non mi considero un vincitore. Non ha vinto nessuno in questa storia. Del resto come si fa a ritenersi vincitore quando sei portato a processo da tre ministri del governo? È vero però che usano il mio corpo, per dare un messaggio a tutti gli altri. Sono forme di Intimidazione”.


Secondo Saviano in Italia la libertà di espressione è a rischio: “Non dobbiamo immaginare una situazione modello anni Venti o Trenta – prosegue l’intervento -. La dinamica è diversa ma ha lo stesso obiettivo: intimidire, trasformare chi si oppone in dissidente. Ossia se critichi subisci conseguenze. Giorgia Meloni si ispira a Orbán: non certo la polizia mandata a casa di notte (per ora), ma altri metodi. Non contro tutti, ma mirando ad alcune figure pubbliche, a cui viene impedito di poter svolgere il proprio lavoro: togliendogli risorse, isolandole, bersagliandole, dossierandole. Sono 20 anni che i giornali di estrema destra fanno così. I metodi usati sono intimidatori, del resto il ddl sicurezza va in una direzione assolutamente autoritaria. Stiamo andando verso una democratura e i giornalisti non rispondono indignandosi. Su questo pesa la crisi delle vendite che crea una dipendenza dalle risorse del governo e dalla politica. La libertà è già compromessa”. Lo scrittore di “Gomorra” attacca esplicitamente il commissario del governo Mauro Mazza, che peraltro nei mesi scorsi, dopo la prima ondata di polemiche per l’esclusione di Saviano, motivata ufficialmente con una “selezione fatta dagli editori”, aveva cambiato posizione e fatto dichiarazioni concilianti, invitandolo a prendere parte agli eventi della partecipazione italiana. Ma le parole di oggi dell’autore sono perentorie: “Essendo Mauro Mazza il selezionatore sono contento di essere stato messo in esilio da lui”.


La polemica di Saviano arriva anche all’Associazione italiana degli editori: “L’Aie si è lasciata condizionare dalla politica. Il nostro è una Paese dove la cultura è talmente priva di risorse da diventare ricattabile. Non volevano che rappresentassi l’Italia, ma questo mi onora”, ha scritto. Essere onorato, Paese Ospite d’onore, come si vede i termini sono simili, ma l’accezione molto diversa. Le giornate di Francoforte si aprono subito nel segno di una contrapposizione molto dura.

Petrolio accentua ribassi, barile Wti sfiora -5% a 70,16 dollari

Petrolio accentua ribassi, barile Wti sfiora -5% a 70,16 dollariRoma, 15 ott. (askanews) – Si accentuano ulteriormente i ribassi dei prezzi del petrolio. A metà metà seduta in Europa il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord crolla del 4,75% a 73,78 dollari. E negli scambi dell’after hours sul mercato statunitense, il West Texas Intermediate sfiora il meno 5% cadendo a 70,16 dollari, sui minimi da inizio mese.


Le quotazioni dell’oro nero hanno imboccato drastiche correzioni ribassiste dopo le rassicurazioni giunte da Israele, sul fatto che la rappresaglia per l’attacco missilistico iraniano prenderà di mira impianti militari, e non sistemi petroliferi quindi. Contestualmente la debolezza dei dati sul commercio estero della Cina alimenta la prospettiva di livelli di domanda debole.

La Treccani compie 100 anni, ospite d’onore a Fiera Libro Francoforte

La Treccani compie 100 anni, ospite d’onore a Fiera Libro FrancoforteRoma, 15 ott. (askanews) – L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani apre le celebrazioni per i suoi 100 anni dalla fondazione come Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del Libro di Francoforte, che prende il via oggi con un progetto espositivo multimediale e un incontro su La cultura che unisce. Da Manuzio all’ebook per riflettere sul futuro del libro.


L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani venne fondato a Roma il 18 febbraio 1925 da Giovanni Treccani e Giovanni Gentile e celebrerà nel 2025 questo importante anniversario – annunciato a Francoforte da Ospite d’Onore – con una serie di iniziative promosse in tutta Italia. Lo “Studiolo Treccani” – termine che indica l’ambiente che nei grandi palazzi signorili rinascimentali era destinato alla conservazione e all’esposizione di oggetti preziosi e opere d’arte – ospita il progetto multimediale animato da facsimili di codici miniati e disegni rinascimentali, oggetti d’arte, di design e di alto artigianato contemporanei e una selezione di opere realizzate da Treccani in collaborazione con i più importanti musei e biblioteche d’Europa e con i massimi artisti e architetti del nostro tempo.


Con un’installazione interattiva centrale, lo Studiolo Treccani – progettato con Dotdotdot – permette di esplorare il ricco patrimonio iconografico della prima edizione della Enciclopedia Italiana, pubblicata nel 1937, riarticolando i materiali secondo tre categorie: naturalia e artificialia, cose rare scoperte in natura o sapientemente manufatte, oppure come mirabilia, vale a dire cose insolite, magiche o inquietanti, che suscitano meraviglia. Oggetto di un ambizioso progetto di digitalizzazione e valorizzazione grazie al contributo dell’Istituto Centrale per gli Archivi del Ministero della Cultura, il patrimonio iconografico è stato riorganizzato impiegando un modello di apprendimento automatico che permette al visitatore una rilettura innovativa dell’archivio enciclopedico, con immagini continue che invitano a guardare le cose da punti di vista sempre nuovi. L’incontro La cultura che unisce. Da Manuzio all’ebook promosso dalla Treccani a Francoforte, al quale prenderanno parte Massimo Bray, Direttore Generale della Treccani e l’Ambasciatore Umberto Vattani, moderati da Luciano Lanna, del Centro per il libro e la lettura, vuole aiutare a riflettere sul futuro del libro, che nei secoli ha saputo far combaciare bellezza e funzionalità: dalla tipografia veneziana di Aldo Manuzio nel Quattrocento fino alle novità della rivoluzione digitale. Se nel complesso il mercato editoriale presenta tassi interessanti di crescita – con dati migliori rispetto a quelli di prima della pandemia e soprattutto della crisi del 2011-2014 – l’Italia ha tutte le potenzialità per superare l’undicesima posizione che ricopre in Europa. “Come istituto di interesse nazionale – ricorda Massimo Bray – La Treccani è impegnata da circa un secolo nella diffusione della cultura e della conoscenza, sia attraverso la carta sia attraverso i nuovi canali digitali. Una offerta pluricanale che negli ultimi anni ci sta dando particolari soddisfazioni, con la consapevolezza però che ci sono ancora ampi margini di miglioramento, anche sul mercato internazionale”.


Si vendono infatti oggi 8.000 mila titoli l’anno, contro i 1.800 del 2001, ma le risorse per le traduzioni restano limitate rispetto a quelle di altri paesi. “Per questo – continua Bray – abbiamo lanciato il progetto newitalianbooks, una piattaforma nata per facilitare la traduzione dei libri italiani all’estero, e a Francoforte abbiamo organizzato un incontro specifico sull’argomento”.