E. Malatesta: Opere Complete “Andiamo fra il popolo”Roma, 15 ott. (askanews) – La casa editrice zeroincondotta pubblica il nuovo volume delle opere complete di Errico Maltesta: “Andiamo fra il popolo. L’Associazione e gli anni londinesi 1889-1897”, a cura di Davide Turcato. Saggio introduttivo di Pietro Di Paola
L’esilio londinese del 1889-97 è il periodo più fecondo e misconosciuto nello sviluppo del pensiero di Malatesta. Come osserva Luigi Fabbri, fu dal 1889 che «il pensiero malatestiano acquistò quel carattere ed indirizzo» che differenziano la sua interpretazione dell’anarchismo «da quelle comunemente accettate nel campo anarchico». Nell’Associazione e oltre, Malatesta sviluppa i temi fondamentali del suo anarchismo: la centralità del movimento operaio nella rivoluzione, congiunta a un realistico risalto dato alle minoranze coscienti e al tema dell’«andata nel popolo»; la distinzione fra lotta economica e lotta politica, di contro all’egemonismo marxista; il tema del «partito» come veicolo di un anarchismo associazionista, che lo pone in attrito con le correnti anti-organizzatrici e illegaliste, ma non gli impedisce di difendere Pallás, Vaillant e Caserio di fronte a increduli giornalisti borghesi; e soprattutto il concetto di anarchismo come metodo, cardine di un anarchismo pluralista e sperimentalista. Base comune di queste idee è la visione della società come risultante dell’interazione fra individui, dall’esito indeterminato. Queste elaborazioni avvengono nel contesto di intense lotte sociali e opportunità insurrezionali mancate, dagli scioperi a Londra e in Belgio alle manifestazioni del 1º Maggio e ai Fasci siciliani. È nel crogiolo di queste esperienze che Malatesta evolve la sua tattica e prefigura già dal 1894 temi che svolgerà appieno tre anni dopo nell’Agitazione.
Eurozona, produzione industria rimbalza ad agosto, +1,8% su meseRoma, 15 ott. (askanews) – Produzione dell’industria in risalita ad agosto nell’area euro, un più 1,8% rispetto al mese precedente, dopo la contrazione dello 0,5% di luglio, con il quale si è azzerato il calo su base annua che persisteva da diversi mesi. Secondo quanto riporta Eurostat, nel confronto con lo stesso mese di un anno prima la produzione è infatti marginalmente aumentata, dello 0,1% dopo il meno 2,1% di luglio e il meno 4,2% di giugno.
Il recupero di agosto – che tuttavia, va ricordato, non è il mese più intenso per la produzione – riflette una forte risalita sui beni di investimento, con il +3,7% rispetto al mese precedente, un discreto aumento sulla produzione di beni di consumo durevoli (+1,7%) , una dinamica più debole per l’energia (+0,4%), per i beni di consumo non durevoli (+0,2%) e un calo leggero per i beni intermedi (-0,3%). Da segnalare la risalita della produzione in Germania, +3,3% rispetto al mese precedente con cui è stato interamente compensato il calo di portata analoga accusato a luglio. In Francia la produzione è aumentata dell’1,4% e in Italia di un marginale +0,1%, dopo il -1% mensile di luglio.
Migranti, Meloni contro Sea Watch: parole vergognose, getta mascheraRoma, 15 ott. (askanews) – “Considero vergognoso che Sea Watch definisca le guardie costiere i veri trafficanti di uomini, volendo delegittimare quelle del nord Africa e magari anche quella italiana, in modo da dare via libera agli scafisti che descrive come innocenti. Sono dichiarazioni indegne che gettano la maschera sul ruolo di alcune Ong e sulle responsabilità di chi le finanzia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.
Bankitalia: nuovo forte aumento domanda mutui dalle famiglieRoma, 15 ott. (askanews) – Anche in Italia nel terzo trimestre si sono stabilizzati i criteri delle banche per l’offerta di credito alle imprese e sui mutui alle famiglie, mentre è continuato un leggero inasprimento sul credito al consumo, a riflesso di una “minore tolleranza per il rischio” da parte degli istituti. E se la domanda di credito delle imprese ha continuato a diminuire, ma in misura più lieve rispetto ai ritmi visti da inizio 2023, la richiesta di mutui delle famiglie “ha registrato un nuovo marcato aumento”. Lo riporta alla Banca d’Italia nella sua indagine sul credito bancario, relativa alla Penisola e con cui contribuisce all’indagine per tutta l’area area euro e elaborata dalla Bce (Bank lending survey).
I termini e le condizioni generali sono divenuti leggermente più favorevoli, principalmente attraverso la diminuzione dei tassi di interesse praticati sui prestiti, dovuta anche alla riduzione dei margini. “Al miglioramento dei termini e delle condizioni hanno contribuito la maggiore tolleranza del rischio, la pressione concorrenziale e le prospettive economiche generali”, nota Bankitalia. I criteri di offerta sui finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni non hanno registrato variazioni. Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono criteri invariati per i prestiti alle imprese e per quelli alle famiglie con finalità di consumo e un lieve allentamento sui mutui.
Nel trimestre in corso la domanda di prestiti di imprese e famiglie è attesa crescere in tutti i comparti. Le condizioni di accesso delle banche al finanziamento sono migliorate con riferimento principalmente ai titoli di debito a medio-lungo termine, prosegue Bankitalia. Nel trimestre in corso le condizioni di accesso alla raccolta non registrerebbero variazioni significative. Nei sei mesi terminanti in settembre le variazioni del portafoglio di attività di politica monetaria dell’Eurosistema non hanno esercitato alcun impatto sulle attività totali delle banche, sulle condizioni di finanziamento, sulla redditività, sul coefficiente patrimoniale, sulle politiche di offerta e sui volumi erogati. Gli effetti sarebbero nulli anche nel semestre in corso.
Welfare, Urso: servono partecipazione imprese, natalità e inclusioneRoma, 15 ott. (askanews) – L’Italia è in grado di rispondere in maniera adeguata a una domanda orientata sempre più verso un welfare inclusivo e sostenibile, questo sarà raggiungibile “solo attraverso la partecipazione attiva delle imprese, sempre più protagoniste”, con “la collaborazione tra pubblico e privato insieme all’integrazione della tecnologia e a nuove politiche demografiche, che puntino sulla natalità, e a nuove politiche del lavoro, che puntino all’inclusione: è la strada giusta per affrontare insieme le sfide che abbiamo davanti e costruire un futuro migliore per tutti”. Lo ha affermato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso intervenendo al Welfare Italia Forum.
Il forum “rappresenta da anni un appuntamento per riflettere sulle opportunità di creare valore all’interno del nostro sistema di welfare, chiamato a rivestire un ruolo chiave non solo per far fronte a una demografia in trasformazione – ha osservato – ma soprattutto per divenire leva di crescita e sviluppo. Lo scorso anno, nel 2023 il welfare ha rappresentato la principale voce di spesa pubblica coinvolgendo oltre 425 enti pubblici e privati e generando un valore di 206 miliardi di euro in termini di produzione”. “Un dato che dimostra ancora una volta quanto sia strategico il settore per il benessere collettivo e per la crescita dello sviluppo del paese. Nei prossimi anni sarà necessario reperire ulteriori risorse e rivedere nel contempo il sistema per garantirne l’effettiva sostenibilità – ha proseguito -. Dal vostro rapporto presentato oggi emerge la necessità di reperire altri 176 miliardi , 176 addizionali entro il 2030”.
“Al welfare è richiesto lo sforzo non solo di trovare soluzioni alla all’altezza dell’attuale panorama – ha notato Urso – ma anche di rispondere in modo innovativo ai bisogni della nostra popolazione che è sempre più anziana. Il mio impegno come ministro di Imprese e Made in Italy è quello di sostenere politiche che incentivino l’innovazione, la digitalizzazione e le competenze anche all’interno del vostro settore, così da garantire un accesso più equo ai servizi e promuovere la crescita e il benessere delle nostre comunità ovunque in Italia, da Nord a Sud”. (segue)
Meloni: scenario in Libano preoccupa. Attacchi all’Unifil inaccettabili e ingiustificatiRoma, 15 ott. (askanews) – “Sono sinceramente preoccupata dallo scenario” in Libano “nonostante gli sforzi innumerevoli nostri e dei nostri alleati. Le postazioni Unifil sono state colpite dall’esercito israeliano e io penso che questo non si possa considerare accettabile. E’ la posizione che l’Italia ha assunto a tutti i livelli e io stessa ho ribadito a Netanyahu. Pretendiamo che sia garantita la sicurezza dei nostri soldati” e “riteniamo” l’atteggiamento dell’esercito israeliano “ingiustificato e una palese violazione della risoluzione 1701 dell’Onu”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.
Nelle sue comunicazioni la premier ha anche ribadito la posizione dell’Italia al fianco di Kiev: “Non ci rassegniamo, come pure in molti suggeriscono, all’idea di abbandonare l’Ucraina, all’idea che di fronte alla violazione del diritto internazionale dovremmo chiudere un occhio, banalmente perché sappiamo che quando saltano le regole le crisi si moltiplicano, e tutti ne paghiamo le conseguenze. Così l’invasione dell’Ucraina sta avendo effetti destabilizzanti molto oltre i confini nella quale si consuma, contribuendo ad accendere nuovi focolai di crisi o a far detonare quelli mai spenti. Sono convinta che quanto accade in Medio Oriente sia figlio anche di questa destabilizzazione. Voglio condividere con voi la preoccupazione per l’escalation in corso in Libano, perché sono sinceramente preoccupata da come sta evolvendo lo scenario, nonostante gli sforzi innumerevoli, nostri e dei nostri alleati”. “Il Consiglio europeo – ha sottolineato – ribadirà il proprio sostegno alla causa ucraina, perché l’obiettivo di tutti rimane sempre lo stesso: costruire le condizioni per una pace giusta e duratura e aiutare l’Ucraina a guardare al futuro, un futuro di prosperità e benessere. Giovedì scorso ho ricevuto a Roma il Presidente Zelensky e in quell’occasione ho ribadito ancora una volta che difendere l’Ucraina è nell’interesse dell’Italia e dell’Europa, perché significa tutelare quel sistema internazionale di regole che tiene insieme la comunità internazionale e protegge ogni Nazione. L’Italia ha firmato l’accordo di sicurezza e siamo arrivati al nono pacchetto di aiuti militari, concentrandoci ancora sui sistemi di difesa aerea per proteggere la popolazione e le infrastrutture civili. Questo al netto del sostegno che l’Italia continua a dare a 360° gradi. Non ultimo, il contributo per ripristinare la capacità di produzione di energia dopo la distruzione della diga di Nova Kakhovka. Continueremo, inoltre, a lavorare, per attuare l’accordo per il prestito garantito dagli interessi generati dagli asset russi immobilizzati in Europa, importante risultato raggiunto dalla Presidenza italiana del G7. E come ho detto molte volte in passato guardare al futuro dell’Ucraina significa anche immaginare la sua ricostruzione, che va sostenuta insieme alle Istituzioni finanziarie internazionali e al settore privato”, ha concluso.
In generale, per Meloni “l’Europa di domani non può essere uguale a quella di ieri e di oggi, deve cambiare, ripensare completamente le sue priorità, il suo approccio, la sua postura”, “dobbiamo chiederci quale futuro intendiamo costruire per l’Europa” perchè “la centralità del nostro continente non è scontata”. Ché “il mondo in cui troppo a lungo ci siamo crogiolati è finito – ha rilanciato Meloni -, non possiamo perdere l’occasione storica che questa nuova legislatura ci offre” ovvero se guardare al futuro o continuare ad “essere un gigante burocratico con molte regole”.
Migranti, Meloni: centri Albania spirito Ue, può essere replicataRoma, 15 ott. (askanews) – Per l’apertura dei centri in Albania “ci siamo presi un po’ di tempo in più per fare tutto nel migliore dei modi e siamo molto soddisfatti per il risultato. E’ una strada nuova, coraggiosa, inedita, che rispecchia lo spirito europeo e ha tutte le carte in regola per essere percorsa con altri Paesi extra-Ue”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo, ringraziando il premier Edi Rama per “aver creduto nella bontà ed efficacia di questa iniziativa”.
Ucraina, Meloni: non ci rassegniamo ad abbandonarlaRoma, 15 ott. (askanews) – “Non ci rassegniamo, come pure in molti suggeriscono, all’idea di abbandonare l’Ucraina, all’idea che di fronte alla violazione del diritto internazionale dovremmo chiudere un occhio, banalmente perché sappiamo che quando saltano le regole le crisi si moltiplicano, e tutti ne paghiamo le conseguenze. Così l’invasione dell’Ucraina sta avendo effetti destabilizzanti molto oltre i confini nella quale si consuma, contribuendo ad accendere nuovi focolai di crisi o a far detonare quelli mai spenti. Sono convinta che quanto accade in Medio Oriente sia figlio anche di questa destabilizzazione. Voglio condividere con voi la preoccupazione per l’escalation in corso in Libano, perché sono sinceramente preoccupata da come sta evolvendo lo scenario, nonostante gli sforzi innumerevoli, nostri e dei nostri alleati”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.
“Il Consiglio europeo – ha sottolineato – ribadirà il proprio sostegno alla causa ucraina, perché l’obiettivo di tutti rimane sempre lo stesso: costruire le condizioni per una pace giusta e duratura e aiutare l’Ucraina a guardare al futuro, un futuro di prosperità e benessere. Giovedì scorso ho ricevuto a Roma il Presidente Zelensky e in quell’occasione ho ribadito ancora una volta che difendere l’Ucraina è nell’interesse dell’Italia e dell’Europa, perché significa tutelare quel sistema internazionale di regole che tiene insieme la comunità internazionale e protegge ogni Nazione. L’Italia ha firmato l’accordo di sicurezza e siamo arrivati al nono pacchetto di aiuti militari, concentrandoci ancora sui sistemi di difesa aerea per proteggere la popolazione e le infrastrutture civili. Questo al netto del sostegno che l’Italia continua a dare a 360° gradi. Non ultimo, il contributo per ripristinare la capacità di produzione di energia dopo la distruzione della diga di Nova Kakhovka. Continueremo, inoltre, a lavorare, per attuare l’accordo per il prestito garantito dagli interessi generati dagli asset russi immobilizzati in Europa, importante risultato raggiunto dalla Presidenza italiana del G7. E come ho detto molte volte in passato guardare al futuro dell’Ucraina significa anche immaginare la sua ricostruzione, che va sostenuta insieme alle Istituzioni finanziarie internazionali e al settore privato”, ha concluso.
Libano, Meloni: inaccettabili attacchi Unifil, garantire sicurezzaRoma, 15 ott. (askanews) – “Sono sinceramente preoccupata dallo scenario” in Libano “nonostante gli sforzi innumerevoli nostri e dei nostri alleati. Le postazioni Unifil sono state colpite dall’esercito israelino e io penso che questo non si possa considerare accettabile. E’ la posizione che l’Italia ha assunto a tutti i livelli e io stessa ho ribadito a Netanyahu. Pretendiamo che sia garantita la sicurezza dei nostri soldati” e “riteniamo” l’atteggiamento dell’esercito israeliano “ingiustificato e una palese violazione della risoluzione 1701 dell’Onu”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.
Bce: si è fermata la stretta sui prestiti bancari nell’area euroRoma, 15 ott. (askanews) – Dopo oltre due anni ininterrotti di inasprimenti, nel terzo trimestre complessivamente si è arrestata la stretta sui criteri di erogazione di prestiti da parte delle banche dell’area euro. Lo riporta la Banca centrale europea con la sua ultima indagine (Bank lending survey). La quota netta di banche che hanno riportato inasprimenti nel periodo in esame è risultata nulla, mentre le banche hanno riferito un ulteriore allentamento dei criteri per la concessione di mutui, laddove quelli per l’erogazione di credito al consumo hanno continuato ad inasprirsi.
L’inchiesta segnala un consistente rimbalzo della domanda di mutui, con l’aspettativa di ulteriori tagli ai tassi di interesse. Questa settimana peraltro, mercoledì e giovedì, si svolgerà un nuovo Consiglio direttivo monetario della Bce, al termine del quale generalmente è atteso un nuovo taglio dei tassi di interesse di riferimento per l’euro zona. Per i prestiti alle imprese secondo l’inchiesta della Bce l’inasprimento è proseguito ma a livelli meno marcati di quanto precedentemente previsto. E per il quarto trimestre le banche consultate si attendono un ulteriore allentamento dei criteri sulla concessione di mutui, a fronte di inasprimenti sul credito alle imprese e sul credito al consumo.
La Bce riporta anche che per la prima volta dal terzo trimestre del 2022 le banche hanno rilevato riportato un moderato aumento della domanda di prestiti da parte delle imprese, che tuttavia resta debole. Come già accennato la domanda di mutui è invece risalita vigorosamente, mentre quella per il credito al consumo è aumentata in maniera più moderata. L’indagine è stata condotta tra il 6 e il 23 settembre coinvolgendo 156 banche.