Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Arte sui balconi del quartiere Madonnella a Bari, 5 giorni di mostre

Arte sui balconi del quartiere Madonnella a Bari, 5 giorni di mostreRoma, 27 ago. (askanews) – Una grande festa d’arte offerta gratuitamente alla città: è la terza edizione della mostra da balcone intitolata “Il mattino ha Lory in bocca”, ideata nel 2022 e curata anno dopo anno da Francesco Paolo Del Re. Dal 28 agosto al 1 settembre la collettiva, che per il 2024 vede le opere di ben 43 artisti stagliarsi contro il cielo di Bari, anima il popolare quartiere di Madonnella, all’angolo tra via Dalmazia e via Spalato.


Realizzata con il supporto organizzativo di Loredana Savino e Matteo De Napoli che su via Dalmazia abitano e sono collezionisti d’arte, la mostra si inaugura mercoledì 28 agosto a partire dalle ore 19 ed è visitabile liberamente da chiunque passi per strada, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Gli artisti invitati sono Natascia Abbattista, Mariantonietta Bagliato, Michele Bellini, Ado Brandimarte, Angela Capotorto, Pierluca Cetera, Guido Corazziari, Daniela Corbascio, Giulia Cotterli, Dario D’Introno,Valentina De Florio, Cristiano De Gaetano con Giordano De Gaetano, Sabino de Nichilo, Stefania Fabrizi, Elisa Filomena, Francesco Paolo Gassi, Simona Anna Gentile, Carlos Hevia Riera, Ferencz Kilian, Biagio Lieti, Ivana Pia Lorusso, Angela Marzullo, Pierpaolo Miccolis, Antonio Milano, Ezia Mitolo, Dario Nanì, ‘Ndrame (Annarita Gaudiomonte), Alessandro Passaro, Pippo Patruno, Stefania Pellegrini, Patrizia Piarulli, Maurizio Pometti, Fabrizio Riccardi, Michela Rondinone, Giuseppe Rossetti, Ester Santovito, Marco Saracino, Elisabetta Sbiroli, Danilo Sciorilli, Davide Serpetti, Donato Trovato, Claudio Zorzi. Oltre all’esposizione di dipinti, fotografie, opere tessili, sculture, installazioni, la vera grande novità dell’edizione 2024 rispetto agli anni scorsi è un calendario di performance ed eventi che animeranno ogni sera l’incrocio, trasformando la mostra in un’occasione di festa permanente che possa aggregare l’intera comunità.Gli eventi entrano nel vivo la sera di mercoledì 28 agosto, cioè quando la mostra viene inaugurata. Alle ore 20:30 c’è la performance “Capriccio” di Sabino de Nichilo, che vede come protagonista l’attore Francesco Malizia, e alle 21:30 la perfomance “Pss…” di Ivana Pia Lorusso, che coinvolgerà i passanti, in collaborazione con la collettiva transfemminista queer Zamp3 Mostruos3.


La sera di giovedì 29 agosto l’incrocio tra via Dalmazia e via Spalato è il teatro – alle ore 20:30 – di “Di bocca in bocca. Esperimenti in punta di parola”, intervento poetico di Poesia in Azione con Silvana Kuhtz, Biagio Lieti, Enrica Montrone e Marcella Signorile poi alle 21:30 della performance “Miracolo” di ‘Ndrame (Annarita Gaudiomonte), per voce e suoni. La sera di venerdì 30 agosto, a partire dalle ore 20:30, è il momento della stampa serigrafica di comunità di Mario Nardulli, impegnato in un’azione di arte partecipativa cheprevede l’intervento attivo del pubblico. La sera di sabato 31 agosto alle 21 Elisabetta Sbirolidà vita alla performance “Oracolo d’estate”, ispirata all’omonimo poema di Audre Lorde, con la musica di Aurora Lacirignola e il sound di Massimo Bonuccelli. Gran finale domenica 1 settembre alle ore 20:30 con la performance “Sad Party” di Natascia Abbattista. Anche in questo caso il coinvolgimento diretto del pubblico è assicurato, in una danza di strada piena di sorprese. Visto il successo crescente che ha accompagnato lo svolgimento delle prime due edizioni della mostra, nel 2024 il progetto curatoriale si amplia ulteriormente e prevede una sempre più consistente partecipazione di artisti che, ciascuno con linguaggi e poetiche differenti, immaginano interventi site specific sospesi sui balconi e allestiti all’aria aperta. Racconta il curatore Francesco Paolo Del Re: «Nata nel 2022 per gioco, come una festa tra amici, la mostra sui balconi ha avuto una risposta straordinaria da parte del pubblico. Parlando con la gente, abbiamo capito di avere risposto a un bisogno concreto. Per questo, abbiamo deciso di rilanciare, prendendoci sempre più spazio, invitando gli artisti a pensare più in grande, coinvolgendo direttamente tutti gli abitanti di questo lembo di città, che hanno aderito con entusiasmo e grande generosità. Sono infatti gli stessi abitanti del quartiere a offrire i loro balconi per ospitare la mostra. Tutti vogliono partecipare, tutti voglio contribuire, perché questa iniziativa artistica li include e li abbraccia in un momento di grande festa. È una festa dove le opere degli artisti sono un pretesto per guardare con occhi nuovi e sognanti lo spazio urbano. La normalità si sovverte e un banale incrocio di strade, percorso milioni di volte soprappensiero, diventa un luogo speciale, tutto da scoprire e da scrutare con attenzione, dove tutto può accadere. L’arte libera desideri e aggrega il senso di una comunità, che ha bisogno di incontrarsi e di immergersi in un sogno condiviso, senza barriere. “Il mattino ha Lory in bocca” è sempre più un grande esperimento di arte pubblica che affranca l’arte dal display museale e dalle grammatiche espositive tradizionali, immergendola nella vita delle persone, che si trovano a fruirla gioiosamente e liberamente con il naso all’insù».


Prosegue Francesco Paolo Del Re: «Secondo un modo di dire popolare, se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari. E il quartiere Madonnella sarebbe la nostra Montmartre o la nostra Chelsea: un pezzo di città vivace e multietnico,crocevia di incontri e scambi tra gli artisti e le altre comunità che lo popolano. Un luogo dove c’è una grande energia e ungrande potenziale inespresso. Per immaginare questa mostra insolita e senza barriere, siamo partiti da una riflessione sullo spazio che ci ospita, sul quartiere e sul suo bisogno di bellezza e di cultura. I quattro angoli di strada, che abbiamo scelto di ‘occupare’ pacificamente e festosamente con l’arte, sono proprio a ridosso della Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto” e a due passi dalla casa natale di Pino Pascali. Noi stiamo in mezzo, inebriati dal profumo del mare e dalla calura di fine agosto, con i piedi per terra e il naso per aria, sognatori di un altrove sempre troppo lontano. Anziché cercare nelle bacchette magiche altrui la risposta alle nostre domande, ci prendiamo gli spazi che sono già nostri, cercando di trasformare i limiti in opportunità. A una cronica mancanza di luoghi e di progettualità culturali, abbiamo deciso di rispondere a modo nostro, pensando a un’arte che – se ha pochi luoghi in cui ritrovarsi – ha però balconi e vuole rompere barriere, superare limiti. Sui balconi abbiamo deciso di abitare con una festa artistica temporanea e irriverente. L’arte esce dagli spazi tradizionalmente deputati alla sua esposizione e alla sua fruizione e si conquista un’insolita ribalta urbana, un palcoscenico cittadino tutto da inventare, per misurarsi con la realtà e interromperla con i suoi segni, introducendo una discontinuità chiassosa ed eccentrica nello scenario consuetodelle passeggiate del quartiere. Fuori dalla metafora, l’arte va così a occupare letteralmente lo spazio indicato dall’espressione stare fuori come un balcone, che adoperiamo per indicare un comportamento bizzarro e insolito. Artisti che stanno fuori come un balcone scelgono di esporre le loro opere su uno spazio di confine tra il dentro e il fuori, tra la privatezza della casa e il suolo pubblico, tra il non mostrato e il visibile, tra il pieno e il vuoto. Un’arte liminale, di confine, che – mostrata sulla facciata di un palazzo – è rinfacciata e sfacciata. È questo ilnostro inno alla scanzonatezza e all’impermanenza luminosa dell’estate».

Dal MAMbo una grande monografia sull’artista Alberto Garutti

Dal MAMbo una grande monografia sull’artista Alberto GaruttiMilano, 27 ago. (askanews) – Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna ha annunciato la pubblicazione del volume “Alberto Garutti”, la più ampia ricognizione dedicata al grande artista e docente, tra le figure più influenti sulla scena artistica italiana ed europea degli ultimi cinquant’anni. Il libro, a cura di Studio Celant con la collaborazione di Studio Alberto Garutti, sarà disponibile da settembre 2024 in una doppia edizione: in lingua italiana per a+mbookstore (Milano) e in lingua inglese per Hatje Cantz (Berlino).


Il progetto editoriale internazionale è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (12esima edizione, 2023), il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana, per l’ambito di intervento 2 “Promozione internazionale di artisti, curatori e critici italiani”, finalizzato a far conoscere al mondo protagonisti, vicende peculiari e problematiche dell’arte italiana contemporanea. Da sempre interessato ad esplorare gli spazi e le dinamiche di relazione tra opera, spettatore ed istituzione, Alberto Garutti a partire dai primi anni ’90 trasforma i modi di fare arte pubblica ridefinendone radicalmente i processi di concezione. Le sue opere nel contesto urbano – commissionate da città, Biennali e musei di tutto il mondo – sono dispositivi aperti pensati per re-immaginare nuove forme di incontro tra i cittadini, gli spettatori dell’arte, e il paesaggio fisico e sociale per il quale queste sono disegnate.


La genesi della pubblicazione risale al primo incontro tra Germano Celant e Alberto Garutti nel 2012. L’idea di collaborare alla realizzazione di una grande monografia sull’opera dell’artista prende forma in maniera concreta nel 2015, dando avvio ad un fitto dialogo di pensieri e riflessioni sul terreno comune dell’arte. Concepito da Germano Celant e portato a termine dallo Studio Celant, il volume contiene un saggio di Antonella Soldaini, una cronologia storico-critica dal 1948 al 2023 curata da Eva Fabbris (responsabile anche della ricerca scientifica), sette testi tematici inediti di Alberto Garutti pensati specificamente per questa pubblicazione, e una ricca serie di illustrazioni e documenti per raccontare il percorso artistico di un autore che, sin dai suoi esordi negli anni ’70, ha sempre cercato di interrogarsi sul ruolo e sulla responsabilità etica della figura dell’artista per la società contemporanea.


Scopo del volume che, seguendo il metodo celantiano, ha mantenuto un carattere monografico e cronologico, è stato quello di porre in evidenza, attraverso una densa sequenza temporale dei maggiori eventi accaduti durante la carriera di Garutti, il valore sperimentale e innovativo del suo linguaggio, fondato su alcuni concetti chiave divenuti negli anni imprescindibili per chiunque affronti il tema della produzione artistica site-specific, come il rispetto per il luogo in cui l’opera viene collocata, l’attenzione per la realtà sociale circostante e la conoscenza approfondita del contesto. Aspetti cruciali quali l’idea di anti-monumento, la non-invasività, l’opposizione alla retorica del sistema, la critica affilata al paesaggio istituzionale, il ruolo dello spettatore, il concetto fondante dell’opera come forma di dialogo aperto e conversazione, sono solo alcuni dei passaggi centrali del discorso artistico di Garutti che il volume affronta attraverso tre registri critici diversi, trasversali e paralleli. La lettura storico-critica, la narrazione dei fatti artistico-biografici e il racconto personale dell’autore alla fine di più di cinquant’anni di vita nell’arte.


La pubblicazione costituisce l’esito di un esaustivo lavoro di ricerca scientifica, verifica e ordinamento delle fonti. Le opere e le mostre principali dell’artista sono oggetto di schede ampiamente illustrate con fotografie e riproduzioni di documenti originali e la loro descrizione si avvvale di una dettagliata ricognizione delle fonti critiche d’epoca. Le schede si innestano su una narrazione biografica corredata da immagini che documentano le fasi salienti della vita di Garutti e i contesti in cui il suo lavoro si è realizzato e consolidato. Il volume Alberto Garutti è un progetto promosso da Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna in partnership culturale con Centre Pompidou-Metz (Metz), Fondazione Donna Regina per le arti contemporanee – museo Madre (Napoli), Fondazione MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma), Kunstmuseum Liechtenstein (Vaduz), mudac – Museum of Contemporary Design and Applied Arts (Losanna) e si avvale del supporto alla promozione di Zerynthia Associazione per l’Arte Contemporanea.

Sono ripartiti i lavori sulla manovra, nodo deficit

Sono ripartiti i lavori sulla manovra, nodo deficitRoma, 27 ago. (askanews) – Sono ormai ripartiti i lavori al Ministero dell’economia e delle finanze sulla prossima manovra che vede come prima tappa la presentazione a Bruxelles del Piano strutturale di bilancio, il documento richiesto dalla nuova governance europea. Si accelera sulla predisposizione del Piano che, a quanto si apprende da fonti parlamentari, potrebbe essere portato in Consiglio dei Ministri nella prima settimana di settembre, per consentire il passaggio nelle Camere (non previsto dalla procedura europea ma chiesto dai parlamentari nelle Commissioni bilancio e accordato dal governo) in tempo utile a rispettare il termine del 20 settembre per l’invio alla Commissione europea. Il Piano strutturale aggiornerà le previsioni e conterrà il quadro programmatico della finanza pubblica, dopo che il Documento di economia e finanza (Def) ha descritto solo quello tendenziale in attesa, appunto, del nuovo Patto di stabilità europeo.


La traiettoria di riduzione del deficit in 7 anni, come sarà probabilmente consentito all’Italia, prevede una correzione strutturale dello 0,5-0,6% l’anno, pari a circa 12 miliardi di euro. Una cifra importante considerando anche le misure ‘base’ che il governo intende confermare per il 2025, a partire dal taglio del cuneo contributivo e l’avvio della riforma dell’irpef, che valgono complessivamente 15 miliardi circa. A queste vanno aggiunte le spese cosiddette ‘indifferibili’ (ad esempio il rifinanziamento dele missioni internazionali e le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici) e gli eventuali altri interventi che le forze politiche di maggioranza stanno sollecitando, come l’aumento delle pensioni minime chiesto da Forza Italia e quota 41 per le pensioni con il sistema di calcolo contributivo, chiesta dalla Lega, o la flat tax incrementale. Qualche buona notizia giunge dall’andamento delle entrate tributarie e dai dati sul fabbisogno, che a luglio è stato in linea con le previsioni e ad agosto, secondo alcune anticipazioni, potrebbe risultare di 4-5 miliardi migliore delle attese. Indicazioni utili e positive che avranno effetti anche sulle previsioni per il prossimo anno.


Ma la ricerca delle risorse di copertura resta sempre la parte più difficile della manovra. Sembrano inevitabili interventi restrittivi sulle pensioni, tra cui l’allungamento di 6-7 mesi della finestra di uscita per chi lascia il lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi, la stretta sulla rivalutazione, lo stop a misure come opzione donna e ape sociale che non verrebbero prorogate. Nel menù all’attenzione dei tecnici del Mef anche una nuova fase di spending review e il riordino delle tax expenditure e dei diversi bonus.

Manovra, si accelera su piano strutturale, correzione deficit 12 mld

Manovra, si accelera su piano strutturale, correzione deficit 12 mldRoma, 27 ago. (askanews) – Sono ormai ripartiti i lavori al Ministero dell’economia e delle finanze sulla prossima manovra che vede come prima tappa la presentazione a Bruxelles del Piano strutturale di bilancio, il documento richiesto dalla nuova governance europea. Si accelera sulla predisposizione del Piano che, a quanto si apprende da fonti parlamentari, potrebbe essere portato in Consiglio dei Ministri nella prima settimana di settembre, per consentire il passaggio nelle Camere (non previsto dalla procedura europea ma chiesto dai parlamentari nelle Commissioni bilancio e accordato dal governo) in tempo utile a rispettare il termine del 20 settembre per l’invio alla Commissione europea. Il Piano strutturale aggiornerà le previsioni e conterrà il quadro programmatico della finanza pubblica, dopo che il Documento di economia e finanza (Def) ha descritto solo quello tendenziale in attesa, appunto, del nuovo Patto di stabilità europeo.


La traiettoria di riduzione del deficit in 7 anni, come sarà probabilmente consentito all’Italia, prevede una correzione strutturale dello 0,5-0,6% l’anno, pari a circa 12 miliardi di euro. Una cifra importante considerando anche le misure ‘base’ che il governo intende confermare per il 2025, a partire dal taglio del cuneo contributivo e l’avvio della riforma dell’irpef, che valgono complessivamente 15 miliardi circa. A queste vanno aggiunte le spese cosiddette ‘indifferibili’ (ad esempio il rifinanziamento dele missioni internazionali e le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici) e gli eventuali altri interventi che le forze politiche di maggioranza stanno sollecitando, come l’aumento delle pensioni minime chiesto da Forza Italia e quota 41 per le pensioni con il sistema di calcolo contributivo, chiesta dalla Lega, o la flat tax incrementale. Qualche buona notizia giunge dall’andamento delle entrate tributarie e dai dati sul fabbisogno, che a luglio è stato in linea con le previsioni e ad agosto, secondo alcune anticipazioni, potrebbe risultare di 4-5 miliardi migliore delle attese. Indicazioni utili e positive che avranno effetti anche sulle previsioni per il prossimo anno.


Ma la ricerca delle risorse di copertura resta sempre la parte più difficile della manovra. Sembrano inevitabili interventi restrittivi sulle pensioni, tra cui l’allungamento di 6-7 mesi della finestra di uscita per chi lascia il lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi, la stretta sulla rivalutazione, lo stop a misure come opzione donna e ape sociale che non verrebbero prorogate. Nel menù all’attenzione dei tecnici del Mef anche una nuova fase di spending review e il riordino delle tax expenditure e dei diversi bonus.

Covid,Zuckerberg si pente di essersi piegato a “pressioni” Casa Bianca

Covid,Zuckerberg si pente di essersi piegato a “pressioni” Casa BiancaRoma, 27 ago. (askanews) – Il proprietario di Meta Mark Zuckerberg si dice pentito di essersi piegato a quelle che lui definisce ‘pressioni’ dell’amministrazione Biden per “censurare” i contenuti su Facebook e Instagram durante la pandemia di coronavirus. In una lettera inviata al presidente di una commissione della Camera degli Stati Uniti, l’imprenditore ha detto che parte del materiale, tra cui umorismo e satira, è stato rimosso nel 2021 sotto la pressione di alti funzionari. Lo riporta la Bbc.


La Casa Bianca ha difeso le sue azioni, sottolineando di aver incoraggiato “azioni responsabili per proteggere la salute e la sicurezza pubblica”. Zuckerberg ha aggiunto che la sua azienda ha brevemente “declassato” i contenuti relativi al figlio di Joe Biden, Hunter, prima delle elezioni del 2020, dopo che l’FBI aveva messo in guardia su “una potenziale operazione di disinformazione russa”.


In seguito è diventato chiaro che questo contenuto non faceva parte di tale operazione, ha detto Zuckerberg, e che non avrebbe dovuto essere rimosso temporaneamente. Zuckerberg non ha fornito ulteriori dettagli sulle azioni di cui si è pentito durante la pandemia. All’epoca, la sua azienda rimosse i post per una serie di motivi. l’imprenditore ha affermato che le decisioni prese erano decisioni della sua azienda, ma che “la pressione del governo era sbagliata. Abbiamo fatto delle scelte che, con il senno di poi e con nuove informazioni, non faremmo oggi”.


La sua lettera era indirizzata a Jim Jordan, presidente della commissione giudiziaria della Camera, che ha indagato sulla moderazione dei contenuti sulle piattaforme online.

Usa2024, Wsj: su fisco prendono forma proposte Harris

Usa2024, Wsj: su fisco prendono forma proposte HarrisRoma, 27 ago. (askanews) – Le proposte fiscali della vicepresidente Kamala Harris riprendono il lavoro incompiuto dell’amministrazione Biden, spingendo per aumentare le tasse sulle aziende e sulle famiglie ad alto reddito e lasciando invece invariate o più basse le tasse della maggior parte degli americani. Lo anticipa il Wall Street Journal spiegando che Harris, candidata democratica alla presidenza, aumenterebbe le tasse di circa 5 trilioni di dollari nel prossimo decennio e taglierebbe le altre tasse di oltre 4 trilioni di dollari. Le riscossioni totali del governo federale, stimate in 63 trilioni di dollari in 10 anni, rimarrebbero poco cambiate, ma l’agenda di Harris modificherebbe la composizione di chi paga.


Con il suo piano – anticipa ancora il Wsj – le tasse aumenterebbero notevolmente per alcune famiglie ad alto reddito e le aliquote fiscali marginali massime raggiungerebbero il punto più alto dal 1986. Gli investitori più ricchi e i fondatori di aziende si troverebbero ad affrontare ingenti oneri fiscali sulle plusvalenze che non devono affrontare con la legge attuale. La politica fiscale segna uno dei più grandi divari tra i due partiti principali, e anche una maggioranza esigua al Congresso potrebbe produrre enormi differenze negli utili aziendali e nelle finanze delle famiglie, in particolare per gli americani più ricchi. Harris non ha discusso nei dettagli i suoi piani fiscali, ma la sua campagna ha indicato il suo sostegno agli aumenti fiscali proposti dal presidente Biden. E Ha lanciato un piano di espansione del credito d’imposta per i figli all’inizio di questo mese che andava oltre l’agenda di Biden.


Una vittoria democratica alla Casa Bianca, al Senato e alla Camera potrebbe consentire a Harris di far promulgare molti dei suoi piani fiscali, sebbene disaccordi interni al partito e margini di voto esigui potrebbero impedire che l’agenda completa diventi legge. L’ex presidente Donald Trump, candidato repubblicano, vuole invece estendere tutti i tagli fiscali in scadenza, per un totale di 4 trilioni di dollari in un decennio. Oltre a ciò, propone di aggiungere ulteriori tagli, un’aliquota fiscale aziendale più bassa ed esenzioni fiscali per mance e benefici della previdenza sociale. Il suo compagno di corsa, il senatore JD Vance ha parlato poi di un credito d’imposta per figli più ampio. Trump imporrebbe anche tariffe che recupererebbero parte delle entrate perse, ma aumenterebbero anche i costi per i consumatori.

Verso l’indicazione di Fitto a commissario Ue nel prossimo Cdm

Verso l’indicazione di Fitto a commissario Ue nel prossimo CdmRoma, 27 ago. (askanews) – Tempi stretti per l’ufficializzazione della candidatura di Raffaele Fitto, nella nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen. L’indicazione, a quanto si apprende, emergerà dal prossimo Consiglio dei Ministri, un passaggio politico, formalmente non necessario, ma che il governo intende comunque effettuare.


Il Consiglio dei Ministri, che segna la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ancora non è stato convocato, ma si terrà entro la settimana. Dovrebbe essere una riunione veloce, per riprendere i dossier aperti a partire dal Piano strutturale di bilancio previsto dalla nuova governance europea, che deve essere presentato a Bruxelles entro il 20 settembre. Si tratta del documento con cui il governo indicherà la traiettoria di rientro del deficit ponendo le basi per la prossima manovra.

Sono sempre meno gli stranieri occupati nel lavoro domestico

Sono sempre meno gli stranieri occupati nel lavoro domesticoRoma, 27 ago. (askanews) – Quasi sette lavoratori domestici su dieci sono stranieri (68,9%). La percentuale sale al 72,7% se si considerano solo i contratti di badante. In totale sono quasi 575mila di cui il 52,4% si occupa di assistenza alle persone. E’ quanto rileva l’osservatorio sul lavoro domestico di Domina relativo al 2023, che evidenzia un calo del 7,6% rispetto all’anno precedente.


Quasi la metà dei lavoratori domestici stranieri proviene da tre nazioni. La prima è la Romania (123mila pari al 21,3% del totale). Il secondo Paese più rappresentato è l’Ucraina con 90mila lavoratori (15,6%), seguito dalle Filippine con 63mila (11%). Il 6,3% proviene dal Perù (36.141), mentre il 5,7% dalla Moldavia (32.573). Sotto le 7mila unità Paesi come la Bulgaria, Senegal, Russia o Nigeria. La tipologia di lavoro domestico sembra essere correlata con la provenienza. In base alla nazionalità cambia anche la tipologia di lavoro domestico: il ruolo di badante è maggiormente presente tra i Paesi dell’Est Europa come Georgia (84,9%), Bulgaria (74,1%), Ucraina (67,2%) e Romania (63,2%). Al contrario, si registra una netta prevalenza di colf per i lavoratori provenienti da Pakistan (85,4%), Filippine (83,8%) e Bangladesh (82,3%). Rispetto al 2022 i lavoratori domestici stranieri sono diminuiti del 7,6% e si registra una contrazione in quasi tutte le nazionalità. Tra i principali Paesi d’origine l’unico a riportare una crescita è la Georgia (+3,6%). A diminuire in modo notevole sono Albania (-14,1%), Marocco (-13,9%), Bangladesh (-42,3%) e Senegal (-31,8%). Il calo è probabilmente dovuto a un rimbalzo fisiologico seguito agli aumenti legati alla regolarizzazione del 2020.


Il peso del lavoro domestico è molto variabile. Per esempio, i cittadini romeni sono oltre un milione mentre gli ucraini 250mila e la comunità filippina conta 159mila persone. Il rapporto tra lavoratori domestici e popolazione residente indica la propensione al lavoro domestico per ciascuna nazionalità: Filippine, Ucraina, Perù ed El Salvador superano il 30%. Moldavia, Ecuador e Sri Lanka superano il 25%. Per le comunità più numerose l’incidenza del lavoro domestico si abbassa: è il caso della Romania (11,3%) o Albania (5,4%) e Marocco (5,1%). Un caso particolare è rappresentato dalla Georgia, dove il rapporto tra lavoratori domestici e popolazione residente raggiunge l’86,4%. Mediamente, considerando tutti gli stranieri in Italia, il lavoro domestico rappresenta l’11,2% della popolazione. Se invece si considera la popolazione italiana il lavoro domestico rappresenta lo 0,5%.

Governo, Meloni ironica: sono ricomparsa, pronta a fare mio lavoro

Governo, Meloni ironica: sono ricomparsa, pronta a fare mio lavoroRoma, 27 ago. (askanews) – “Eccomi qua! Sono ricomparsa! Richiamate tutte le unità… sono a palazzo Chigi”. Giorgia Meloni, in un video pubblicato su X, ironizza sulle polemiche a proposito della sua “sparizione” estiva di cui si è discusso in questi giorni sulle pagine politiche di qualche giornale.


“Voglio dire – ha proseguito la presidente del Consiglio – che sono grata per aver avuto la possibilità di riposare un po’, di ricaricare le batterie, di passare ovviamente un po’ di tempo con mia figlia. Voglio dire che sono consapevole di essere una persona fortunata, anche per questo, in quella che alcuni… tantissimi osservatori hanno definito ‘la difficile estate della Meloni’, io so che invece le estati difficili sono quelle di altri, di chi invece le vacanze non ha potuto farle. E allora voglio dire a queste persone ma voglio dire a tutti gli italiani che farò buon uso di questa energia che ho potuto mettere da parte in questi giorni, anche se non ho chiaramente mai smesso di fare il mio lavoro, di seguire quello che accadeva, insomma di essere attenta alle mie responsabilità”. “Saprò fare buon uso di questa energia. Sono pronta, grazie, sono pronta a proseguire il mio lavoro, con ancora maggiore determinazione”, ha concluso Meloni.

Autonomia, Calderoli: Forza Italia? Temporali d’agosto

Autonomia, Calderoli: Forza Italia? Temporali d’agostoRoma, 27 ago. (askanews) – “Sinceramente? No. Non sono affatto sorpreso dalle dichiarazioni di Antonio Tajani”. Il ministro leghista per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, promotore della legge sull’autonomia regionale differenziata, in una intervista sul Corriere della sera getta acqua sul fuoco delle polemiche dopo le parole di cautela del vicepremier e segretario di Forza Italia su tempistica e modalità per l’applicazione della nuova normativa.


Tajani ha detto che “vigilerà” sull’Autonomia, ma Forza Italia l’ha approvata: secondo Calderoli “il suo ruolo di bilanciamento tra esigenze del Sud e del Nord richiede questo atteggiamento. Io, con il testimone della mia coscienza, credo possa stare tranquillo. Le esigenze espresse sono contenute nella legge, modificata con emendamenti e ordini del giorno di Roberto Occhiuto e del suo partito. Io intendo mantenere completamente gli impegni, inclusi quelli degli odg”. Alla domanda se a suo parere Forza Italia si stia riposizionando, Calderoli replica ironico: “Nooo… Ogni agosto ci sono le stelle cadenti, i temporali e i fuochi d’artificio nelle sagre. A fine agosto, tutti se ne dimenticano. Ho letto Tajani con attenzione. E la mia priorità è appunto quella di fare i Lep il prima possibile: i primi arriveranno entro l’anno”.


Non è che la cautela di Forza Italia trovi più di una sponda in Fratelli d’Italia? “Se c’è, nei fatti io non l’ho mai trovata. Ogni volta procediamo cum grano salis, di resistenze non ne ho colte”, taglia corto Calderoli.